sabato 22 Novembre 2025
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Vending, IVS Group: fatturato del 1° semestre a 371,4 milioni, Ebitda pari a 56,6, prosegue l’Opa Lavazza

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Ivs group Partecipazioni SpA
Il logo Ivs Group

GRANDUCATO DEL LUSSEMBURGO – Il consiglio di amministrazione di IVS Group S.A. (Milano: IVS.MI) si è riunito il 5 settembre 2024, sotto la presidenza di Paolo Covre, per esaminare ed approvare la relazione semestrale del gruppo IVS al 30 giugno 2024, di seguito sintetizzata.

I risultati possono essere sintetizzati in: fatturato consolidato pari a euro 371,4 milioni, Ebitda pari a euro 56,6 milioni. Ebitda Adjusted pari a euro 57,5 milioni, Ebit pari a euro 16,7 milioni, Ebit Adjusted euro 17,6 milioni, utile netto consolidato pari a euro 4,9 milioni, utile netto adjusted consolidato pari a euro 6,0 milioni.

Il fatturato di IVS Group

Indebitamento finanziario netto pari a euro 416,4 milioni (inclusi euro 63,8 milioni da effetti IFRS16) da euro 421,1 milioni a fine 2023.

IVS Group: andamento della gestione

Il fatturato consolidato del 1° semestre 2024 ammonta a euro 371,4 milioni, +0,1% rispetto ai euro 370,9 milioni del 1° semestre 2023.

In base alla nuova suddivisione delle attività del gruppo, i settori operativi hanno riportato il seguente andamenti dei ricavi (prima delle elisioni intercompany intra-settore).

  • attività di gestione vending (che include i settori operativi vending di Italia, Francia, Spagna e Altri paesi minori): euro 289,9 milioni, +2,9% rispetto a Euro 281,6 milioni al 30 giugno 2023. Il fatturato è in crescita in tutte le aree, grazie soprattutto all’effetto aumento prezzo, mentre i volumi sono scesi leggermente in Italia e Spagna e marginalmente saliti in Francia e negli altri paesi.
  • attività di rivendita: euro 54,6 milioni, -24,4% rispetto a Euro 72,1 milioni del 1° semestre 2023. La riduzione è principalmente riconducibile alla contrazione delle vendite verso mercati esteri (tra cui la Russia) il cui calo si era già registrato a partire dal secondo semestre 2023, verso cui la variazione scende a -8,2%.
  • attività nel settore horeca: euro 15,5 milioni, +34,6% rispetto a euro 11,6 milioni del 1° semestre 2023.
  • attività della divisione Coin: euro 19,9 milioni, +9,4% da euro 18,2 milioni del 1° semestre 2023.

Nel vending, il numero totale di erogazioni del gruppo al 30 giugno 2024 è stato pari a 505,7 milioni, rispetto a 515,5 milioni, -1,9%.

Il prezzo medio delle erogazioni del primo semestre 2024 (al netto dell’IVA) è stato pari a euro 53,80 da euro 51,40 centesimi nell’analogo periodo 2023 (+4,7%).

Nel primo semestre 2024 sono state perfezionate 8 acquisizioni, in Italia e Polonia, per un valore di circa euro 2,6 milioni e un contributo al fatturato (pro rata temporis) di circa euro 0,7 milioni.

L’Ebitda, pari a euro 56,6 milioni, da circa euro 55,0 milioni di giugno 2023, è in aumento del 2,8%. L’Ebitda adjusted consolidato è pari a euro 57,5 milioni, in aumento del 0,2% rispetto a euro 57,4 milioni di giugno 2023.

L’Ebit sale a euro 16,7 milioni da euro 15,4 milioni. L’Ebit Adjusted passa da euro 17,6 milioni a euro 17,7 milioni.

L’Utile netto consolidato a giugno 2024 è pari a euro 4,9 milioni (dopo gli utili attribuibili alle minoranze), da Euro 4,3 milioni del giugno 2023.

L’Utile Netto Adjusted (dopo gli utili di terzi) al netto delle voci considerate non ricorrenti, è pari a euro 5,9 milioni, da euro 6,1 milioni del giugno 2023.

La Posizione finanziaria netta è negativa per euro 416,4 milioni (inclusi circa Euro 63,8 milioni derivanti da contratti di affitto e leasing in base alle previsioni del principio IFRS 16), in miglioramento rispetto a euro 421,1 milioni a fine 2023 e anche rispetto a euro 422,8 milioni a fine marzo 2024.

È escluso dalla PFN il credito IVA (euro 13,3 milioni a fine giugno 2024).

Nel corso del 1° semestre 2024 il gruppo IVS ha generato un flusso di cassa operativo pari a euro 62,9 milioni (euro 60,5 milioni nel 1° semestre 2023); i pagamenti per investimenti fissi netti sono stati pari a Euro 36,6 milioni (euro 26,6 milioni nel 1° semestre 2023) e euro 3,4 milioni i pagamenti per acquisizioni (euro 2,8 milioni nel 1° semestre 2023).

Altri fatti di rilievo ed operazioni poste in essere dopo il 30 giugno 2024 e previsioni per l’esercizio

 Lo scenario di mercato, caratterizzato da una perdurante debolezza dei consumi, seguito al periodo di alta inflazione e di forte aumento dei costi post Covid, spinge il gruppo ad accelerare, anche sotto il profilo societario, l’integrazione delle attività oggetto della business combination del 2022 con i gruppi Liomatic e GeSA.

Proseguono inoltre gli investimenti e le strategie di crescita, atti a rafforzare la leadership e l’eccellenza operativa del gruppo, su un più ampio orizzonte geografico europeo e su nuove aree di business.

Il bilancio IVS Group nel dettaglio

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(dati concessi)
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Barry Callebaut chiude la fabbrica del cioccolato di Intra in cui lavorano 105 dipendenti

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Barry callebaut cioccolato unilever
Il logo di Barry Callebaut

Barry Callebaut ha deciso di chiudere lo stabilimento di Intra, frazione del comune di Verbania nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, in cui hanno trovato impiego 105 dipendenti con contratto indeterminato. La chiusura si è rivelata una sorpresa per molti considerando che il marchio è tutt’altro che in crisi e ha, inoltre, annunciato investimenti per 500 milioni di franchi svizzeri. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Gabriele Farina per il Quotidiano Piemontese.

La chiusura dello stabilimento di Barry Callebaut a Intra

INTRA – Arriva a sorpresa l’annuncio da parte della Barry Callebaut della chiusura dello stabilimento di Intra, dove lavorano 105 persone a tempo indeterminato, 30 con contratti a termine a cui bisogna aggiungere una trentina di addetti nelle diverse imprese dell’indotto.

Barry Callebaut aveva rilevato lo stabilimento dalla Nestlè e la sorpresa deriva dal fatto che la società del cioccolato svizzero non è in crisi ma ha anzi da poco annunciato investimenti per 500 milioni di franchi svizzeri.

“Gli investimenti previsti a San Sisto e D’Orsogna – si legge nella nota inviata ai sindacati riportata da Quotidiano Piemontese – dimostrano che l’Italia rimane chiaramente una priorità assoluta per Barry Callebaut. L’Italia è e continuerà ad essere uno dei nostri mercati chiave in Europa, in quanto è un Paese importante per la nostra tradizione nel mercato del cioccolato. Tuttavia, a seguito di un’attenta analisi della nostra struttura produttiva, oggi vi comunichiamo l’intenzione di chiudere la nostra azienda di Intra (VCO), in Italia”.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

7-Eleven, 75.000 punti vendita tutti con caffetteria, rifiuta l’offerta di 34 miliardi per l’acquisto da parte dei canadesi di Alimentation Couche-Tard

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Il logo di 7-Eleven

IRVING (Texas) – Il proprietario giapponese della catena di convenience store 7-Eleven, che vende anche caffè, ha rifiutato un’offerta di acquisizione da 38 miliardi di dollari (circa 34,266 miliardi di euro) da parte del rivale canadese Alimentation Couche-Tard. Seven & i Holdings ha dichiarato, come riportato da BBC News, che l’offerta del proprietario di Circle K “sottovalutava grossolanamente” l’azienda e comportava rischi normativi significativi.

7-Eleven rifiuta l’offerta di 34 mld di Alimentation Couche-Tard

Tuttavia, il proprietario di 7-Eleven, ha aggiunto che rimane aperto alle trattative ed è pronto a considerare una proposta migliore.

Se l’acquisizione avesse successo, creerebbe un gigante globale di 100.000 negozi a prezzi discount.

Stephen Dacus, presidente del consiglio di amministrazione di Seven & i che sta valutando l’accordo, ha affermato in una lettera che la proposta era “tempestivamente opportunistica”.

Secondo Dacus, l’offerta sottovalutava il gigante giapponese della vendita al dettaglio e il suo potenziale per generare maggiore valore per gli azionisti. Alimentation Couche-Tard (ACT), con sede in Quebec, gestisce circa 17.000 negozi in Nord America, Europa e Asia sotto i marchi Circle K e Couche-Tard.

L’offerta iniziale dell’acquirente ha valutato Seven & i a 14,86 dollari per azione, oltre il 20% in più rispetto al prezzo delle azioni prima che l’offerta fosse annunciata. L’offerta in questione è arrivata in un momento in cui lo yen giapponese è significativamente più debole rispetto al dollaro USA, rendendo Seven & i più accessibile per gli acquirenti stranieri.

7-Eleven è la più grande catena di negozi di convenienza al mondo, con 85.000 punti vendita in 20 Paesi e territori. L’impronta di ACT negli Stati Uniti e in Canada raddoppierebbe fino a circa 20.000 siti se l’accordo andasse a buon fine.

Una società giapponese di questa dimensione non è mai stata acquisita da un’azienda straniera.

“Il Giappone deve proteggere i suoi beni nazionali e Seven & i è un asset importante, quindi ci si può aspettare un lungo processo”, ha affermato Neil Newman, responsabile della strategia di Astris Advisory Japan, come riportato da BBC News. “Se dovesse avere successo mostrerebbe che il Giappone è aperto agli affari e accoglie gli investimenti stranieri.”

illycaffè riapre il flagship store di Piazza Gae Aulenti a Milano

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illycaffè
Il flagship store illycaffè di piazza Gae Aulenti a Milano (immagine concessa)

MILANO – illycaffè, azienda leader nel caffè di alta qualità sostenibile, annuncia la riapertura del suo flagship store di piazza Gae Aulenti: posizionato nel moderno quartiere di Milano Porta Nuova, il punto vendita riapre con un look rinnovato e un’offerta dedicata a ogni momento della giornata.

Il flagship store illycaffè di piazza Gae Aulenti

Il nuovo layout è concepito per accompagnare i clienti in un’esperienza illy a 360°. Nel centro del negozio sorge il bancone in marmo e acciaio rosso e bianco, anima del locale, decorato con l’icona delle due tazzine di caffè viste dall’alto. Sopra di esso uno chandelier, composto da 200 tazzine illy Art Collection, create in più di 30 anni da alcuni dei più grandi artisti contemporanei.

L’ambiente è pensato per dare a tutti l’opportunità di gustare un caffè in un’atmosfera rilassata e raffinata, sia in terrazza, dove i posti a sedere sono stati portati ad oltre sessanta, sia nelle sale interne. La scelta dei materiali è stata pensata per riscaldare ed esaltare l’atmosfera accogliente del locale: il pavimento in legno richiama i colori dei chicchi di caffè, creando un legame diretto con l’essenza stessa del prodotto illy.

A fianco del bancone bar si trova un’area retail dedicata ai prodotti per continuare l’esperienza del mondo illy anche a casa – dalle macchine da caffè, come la X1 E.S.E & Ground che riduce al minimo l’impatto ambientale, alle più recenti illy Art Collection, fino alla gamma illy Arabica Selection che comprende 7 diverse mono arabiche.

Sweet Start (immagine concessa)

illy Caffè di Gae Aulenti riapre non solo con un nuovo look, ma anche con una nuova proposta food, studiata per ogni momento della giornata: dalla colazione all’aperitivo, dal pranzo al brunch. Per celebrare la riapertura è infine prevista una nuova ricetta da gustare in ogni momento della giornata: Sweet Start è una fresca combinazione di espresso, latte freddo e cacao, ideale per un boost di energia per affrontare la giornata lavorativa o semplicemente per rituffarsi in città.

La scheda sintetica di illycaffè

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi.

L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica. Ogni giorno vengono gustate più di 8 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori. Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp.

Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 130 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale. Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 23 paesi del mondo. Nel 2023 illycaffè ha generato un fatturato consolidato pari a €595,1 milioni. La rete monomarca illy conta 159 punti vendita in 30 Paesi.

 

Lo sfogo del content creator americano: “Fate il cappuccino più buono del mondo ma poi lo vietate”

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Cappuccino (immagine: Pixabay)

MILANO – Il content creator dott. Corvo, uno storico americano che vive in Italia, come si evince dal suo profilo social, ha pubblicato sulla piattaforma social TikTok il giorno 8 agosto un video in cui sfoga la frustrazione per non poter ordinare il cappuccino durante le ore pomeridiane.

Vietato il cappuccino nel pomeriggio in Italia: lo sfogo del dott. Corvo

Il dott. Corvo afferma nel video: “A volte il pomeriggio o la sera voglio un cappuccino, invece di buttare giù un bicchierino di espresso caldissimo”.

C’è di più: “Ma se lo chiedo gentilmente al bar, lo sguardo di giudizio e di delusione del barista è un prezzo troppo alto da pagare”.

Lo sfogo del content creator ha generato centinaia di commenti che spaziano dalla solidarietà alla critica. Per vedere il video di TikTok pubblicato sul quotidiano La Repubblica basta cliccare qui.

Coppa del mondo del panettone 2024: terminate le selezioni, al via la finale a Milano, 08-10/11

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panettone coppa
La Coppa del mondo del panettone 2024 (immagine concessa)

MILANO – Nel 2024 torna Coppa del mondo del panettone, il grande evento biennale dedicato al dolce lievitato per eccellenza che si svolgerà a Milano dal 8 al 10 novembre. Durante il 2023 e parte del 2024 si sono svolte nei diversi paesi le selezioni nazionali per decretare il pasticcere finalista che rappresenterà la propria nazione durante la finale. Ogni selezione è stata un vero e proprio evento che ha coinvolto i maestri pasticceri, le realtà di eccellenza del paese e la collaborazione con Consolati e Ambasciate italiane nel mondo, oltre a godere del patrocinio di ITA Italian Trade Agency.

Le selezioni si sono svolte in collaborazione con i neonati Club di Coppa del mondo del panettone in tutto il mondo, un team affiatato che ha lavorato per celebrare il meglio della produzione artigianale del panettone per le due categorie: panettone tradizionale e panettone al cioccolato.

In questa edizione sono diversi i paesi che hanno ospitato le selezioni nazionali di Coppa del mondo del panettone per la prima volta: in Brasile si sono svolte a San Paolo durante la prestigiosa fiera FIPAN – Maior feira de Panificação e Confeitaria grazie alla collaborazione del Maestro Pasticcere Rogerio Shimura e la Levain Escola de Panificação.

Lima l’Universidad San Ignacio de Loyola è stata la sede ideale per la finale del Perù organizzata in collaborazione con il Maestro Pasticcere Juan Carlos Lopez della Choco Pastry. Per la prima volta anche l’Australia ha ospitato una selezione nazionale a Melborurne grazie alla collaborazione dei Pastry Chef Tatiana Coluccio e Alessandro Urilli.

Grande successo anche la selezione in Giappone a Tokyo realizzata in collaborazione con l’Associazione Panettone Giappone con Kaori Ereditato che ha coinvolto oltre 30 pasticceri per entrambe le categorie, per l’occasione ha partecipato anche il maestro Iginio Massari.

È ritornata nella Grande Mela a New York la selezione che ha coinvolto i maestri pasticceri degli Stati Uniti e del Canada nella prestigiosa scuola di Cucina ICE a Manhattan grazie alla collaborazione di Biagio Settepani.

Le selezioni in Europa hanno coinvolto la Spagna a Valencia durante la fiera Mediterranea Gastronoma con il supporto del coordinatore locale del Club di Coppa del Mondo del Panettone Carlos Mariel, il Portogallo a Lisbona in collaborazione con Agnaldo Borba e la Svizzera in un evento realizzato in collaborazione con Ticino Gourmet Tour nella prestigiosa sede della Chocolate Academy di Zurigo in collaborazione con Carma Chocolate.

Le selezioni francesi sono state accolte a Blois, nel cuore della Loira, presso l’Hotel stellato Le Fleur de Loire in collaborazione con il maestro pasticcere Frank Collas e lo chef Christophe Hay.

Più articolate le selezioni per definire i finalisti che rappresenteranno l’Italia, 5 per ogni categoria: panettone tradizionale e panettone al cioccolato. Come per le passate edizioni tre semifinali realizzate al nord, al centro e al sud Italia hanno decretato i 30 finalisti che si sono sfidati nella grande finale ospitata per la prima volta a Sigep 45° Salone internazionale della gelateria, pasticceria, panificazione artigianali e caffè di Rimini.

La collaborazione tra Coppa del mondo del panettone e Sigep conferma l’intento comune volto alla valorizzazione e promozione nel mondo del prodotto artigianale italiano ed inaugura un progetto internazionale condiviso che porterà i due enti a lavorare insieme per sostenere la conoscenza del panettone nei cinque continenti con momenti di formazione, masterclass, eventi e selezioni nazionali. Le partecipazioni nazionali si concludono con l’Olanda, Belgio e Inghilterra.

Per la prima volta i finalisti di Panettone senza confini accedono direttamente alla finale grazie alla partnership con il prestigioso evento organizzato da Fausto Morabito sulla nave da crociera.

Tutte le selezioni sono state arricchite da un importante momento di formazione con il maestro Giuseppe Piffaretti con masterclass di una o due giornate che hanno coinvolto non solo i pasticceri concorrenti ma anche chi si è voluto aprire alla conoscenza del dolce lievitato.

Il lavoro della giuria per tutte le selezioni è stato serrato e impegnativo grazie all’altissima qualità del prodotto. La valutazione ha preso in considerazione l’aspetto esterno (forma, volume e colore), l’aspetto al taglio (alveolatura, ripartizione della frutta e morbidezza) e l’apprezzamento sensoriale come il profumo, il sapore e l’aromaticità.

Tutti i nomi dei finalisti sono disponibili sul sito di Coppa del Mondo del panettone cliccando qui.

Tutti i maestri pasticceri finalisti saranno presenti fisicamente alla finale che si svolgerà  a Palazzo Castiglioni a Milano dal 8 al 10 novembre 2024. Saranno tre giorni aperti al pubblico di eventi, presentazioni e workshop con la possibilità di acquistare e assaggiare i panettoni più buoni del mondo.

Una vera e propria occasione per gli addetti del settore ma anche per i “food lovers” di vivere un’esperienza internazionale e partecipare alle presentazioni dei singoli maestri pasticceri.

La scheda sintetica della Coppa del mondo del panettone

La Coppa del mondo del panettone è il grande evento internazionale interamente dedicato al lievitato per eccellenza. Nasce per celebrare storia e lavorazione di un prodotto in grado di valicare i confini d’origine per imporsi sulla scena dolciaria mondiale.

Patron della manifestazione è il Maestro Giuseppe Piffaretti; la prima edizione si è svolta a Lugano dall’8 al 10 novembre 2019; la seconda edizione dal 5 al 7 novembre 2021. Oltre alla competizione l’evento promuove dimostrazioni, degustazioni, visite agli espositori, laboratori, workshop per celebrare la storia e la lavorazione di un prodotto che è riuscito a valicare i confini d’origine e la stagionalità per imporsi sulla scena dolciaria mondiale.

Il Giro d’Italia nelle fotografie con Faema e Leica: la mostra che riprende i protagonisti di tutto lo Stivale nelle città e nelle province E nel 25 l’anniversario numero 80

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Il trofeo del Giro d'Italia con la foto di copertina sullo sfondo
Il trofeo del Giro d'Italia con la foto di copertina sullo sfondo

MILANO – In via Giuseppe Mengoni 4 angolo Piazza Duomo, proprio nel cuore del capoluogo lombardo, il Giro d’Italia è approdato nella mostra fotografica “Il sabato rosa del villaggio”. L’esposizione sarà aperta al pubblico gratuitamente dal 6 settembre sino al 10 di ottobre da lunedì a sabato (10-14, 15-19) presso la Leica Galerie Milano, e promossa da Faema con Cimbali Group.

La mostra, voluta da Faema e Leica, riunisce gli scatti realizzati da quattro autori sempre con gli obiettivi puntati su una competizione sportiva che ha avuto il pregio, sin dalla sua nascita, nel 1909, di unire tutto lo Stivale da Nord a Sud, dalle città ai piccoli Paesi di provincia, nell’unico gesto da tifosi. Perché il ciclismo è un rito, tra l’altro offerto gratuitamente, che tiene uniti. Proprio come quello dell’espresso, celebrato dalle macchine Faema durante le tappe della gara.

Ma chi sono gli occhi dietro le immagini che hanno immortalato questo evento che è ancor prima culturale che sportivo? Si tratta di Giuseppe Nucci e Piero Percoco, docenti della Leica Akademie Italy, insieme a Clara Vannucci e Vincenzo Noletto, fotografi Certified by Leica.

Giro d’Italia e Faema, i motori di una manifestazione su due ruote

Il focus della mostra sono soprattutto il pubblico, le persone, tutti mossi da un’unica e fortissima passione. La stessa che si è scoperta dalle foto appese ai muri di La Leica Galerie a Milano e che Maurizio Beucci, Senior Manager of the Global Leica Akademie, ha definito come “immagini non alla moda e che lavorano in un processo residuale” e che attraverso il colore rosa hanno attraversato tutto il Paese, dalla Lombardia all’Abruzzo, al Lazio, raggiungendo la Campania.

Vincenzo Noletto, Clara Vannucci, Piero Percoco e Giuseppe Nucci

Ma sentiamo il racconto della mostra e delle sue fotografie dalle voci dei protagonisti. “Ho cercato di riportare, insieme a tutti gli altri, e fotografare il Giro d’Italia nei luoghi dove è passato, senza mai scordare quello che c’è dietro le quinte – spiega Giuseppe Nucci -. Perché il Giro colora i luoghi, le persone: nei dettagli che chi segue la corsa in televisione non riesce spesso a cogliere. Più di tutto mi hanno colpito l’emozione e le attività che sono state organizzate per festeggiare il passaggio della corsa. Eventi che erano assurdi come il tango con i ballerini vestiti di rosa. E questo accade specialmente nei piccoli paesi, sui quali il Giro ha un’influenza ancora maggiore.

Ho cercato il ciclista, che non è facile da immortalare.

Il caffè poi è stato presente, come rito per gli italiani. E il rapporto con Faema è stato bellissimo, perché ci ha lasciati liberi di realizzare quello che avevamo in mente”.

Anche Piero Percocco e Clara Vannucci spiegano nel dettaglio come hanno raccontato il loro Giro d’Italia.

Spiega Piero Percoco: “Mi ha colpito moltissimo Foiano in provincia di Arezzo che era stata totalmente addobbata di particolari e oggetti rosa. È per questo che mi sono trovato più a mio agio in luoghi come questi, dove il Giro d’Italia è sempre più sentito.”

Infine Clara Vannucci che ha affrontato la grande sfida di Roma: “L’avevo presa un po’ sottogamba: la città è un osso duro già in condizioni normali. È con il Giro d’Italia diventa tutto più difficile. La capitale è una città nella quale è stato più difficile cogliere la reazione più intima della gente. Dall’altra è un posto di una bellezza unica di cui ho tentato di cogliere l’atmosfera. Naturalmente nell’altra tappa che ho seguito, una realtà più piccola, l’attesa del passaggio della gara e dei ciclisti si avvertiva molto di più. Qui mi ha colpito molto la giovialità delle persone, incuriosita dal lavorodel fotografo e molto disponibili.”

L’Italia del ciclismo e del caffè?

Clara Vannucci: “Non mi piace molto bere il caffè, ma ho colto dei momenti legati a questa bevanda e al suo consumo. Ho cercato di legarlo nel modo migliore manifestazione. L’espresso era sempre a portata di mano”.

Piero Percoco è di diversa opinione: “Bevo l’espresso, mi piace proprio gustarlo amaro, due al giorno sempre entro mezzogiorno.”

In chiusura, Vincenzo Noletto precisa: “Sono napoletano e non posso non essere un amante del caffè, fa parte del mio dna. Sono appassionato di sport ma non avevo mai seguito il ciclismo prima di questa esperienza: mi ha interessato cogliere la preparazione tecnica e atletica dei ciclisti. Mi è piaciuto molto vivere da vicino un evento così partecipato.

Sono stato presente alla tappa di Livigno (Sondrio) a fine maggio e ho trovato la neve: per un attimo ho pensato davvero di non farcela a portare a casa le foto, non ero minimamente preparato con le attrezzature. Non avevo neppure l’ombrello.

Poi improvvisamente ho individuato una signora, nelle avversità, ricoperta di giacche e cappotti, con un cappellino rosa acceso. Dopo aver scattato la foto intuitivamente, mi sono accorto della scritta sulla sua schiena, “Can do“, che io ho interpretato, ho sentito, come un messaggio diretto a me. Che ce la potevo fare.”

Il Giro d’Italia nelle parole di alcuni protagonisti

Alla presentazione di giovedì 5 settembre sono intervenuti Maurizio Cimbali, Presidente di Cimbali Group, Silvia Ruggiero, Head of Communication con Alessio Buccheri, Brand manager Faema assieme a Mauro Vegni, Direttore del Giro d’Italia che ha portato il campione Vincenzo Nibali e Maurizio Beucci, Head of Leica Akademie Italy.

Beucci, Senior Manager of the Global Leica Akademie ha posto l’accento ancora una volta sull’importanza del progetto attorno alla provincia, dei luoghi di spazio e di tempo da scoprire e raccontare, come la vita attorno ai bar, un luogo in cui tantissimi fotografi si incontrano per concludere contratti, attorno a un caffè e alle macchine dell’espresso. “La fotografia ha questo grande valore, ovvero mettere in risalto un altro punto di vista sulle persone, gli ambienti e i luoghi. Conoscerle quando si sta al bancone davanti a un caffè è un’altra questione, dove emergono gli istinti più naturali.”

Faema e Leica, Il sabato rosa del villaggio (foto concessa)

Silvia Ruggiero Head of Communication si inserisce: ““Faema è profondamente intrecciata con il mondo del ciclismo e con il Giro d’Italia: nel passato, attraverso la sponsorizzazione di una squadra di campioni, tra cui Eddy Merckx, Italo Zilioli e Vittorio Adorni, e negli ultimi tre anni come partner ufficiale della manifestazione. Questo forte legame ci ha consentito di connetterci con un vasto pubblico – dalle grandi città alle realtà più piccole – che vive la passione per la corsa rosa, spesso seguendo le tappe seduto ai tavolini dei bar, dove Faema è presente da quasi 80 anni.

Ci è sembrato quindi naturale voler immortalare quei momenti e abbiamo scelto ancora una volta la fotografia come linguaggio privilegiato per indagare l’umanità dei ciclisti e del pubblico che sogna con loro: scatti fotografici, creazioni intrise di emozione che hanno trasformato ogni momento di questo viaggio e persino il semplice gesto di preparare una tazza di caffè in un’opera d’arte.”

Sì perché la grande passione di Faema il ciclismo dal 2022 è espressa nella partnership con il Giro d’Italia. Nella mostra, i tre elementi uniti: Faema, ciclismo, fotografia.

Alessio Buccheri, Brand manager Faema si riferisce al Duomo, così vicino e parte integrante dello stesso logo Faema in passato: “Faema da quasi 80 anni è una protagonista del bar italiano, che con tutte le sue sfaccettature ha avuto un ruolo importante per il nostro Paese, dal punto di vista economico e sociale.

Faema protagonista anche di una grande istituzione italiana dello sport, il Giro d’Italia: quest’ultimo è gratuito e passa sotto casa degli spettatori, entrando nei meandri della nazione, dando l’opportunità anche alle comunità più piccole di essere per qualche attimo protagoniste della gara. Il Giro d’Italia è uno storyteller fenomenale e un collante in grado di celebrare queste realtà con Laica e quattro artisti eccezionali.”

La maglia rosa dell’ultimo Giro consegnata al Presidente Cavalier Maurizio Cimbali, dalle mani del fuoriclasse delle due ruote Vincenzo Nibali

Mauro Vegni, Maurizio Cimbali e Vincenzo Nibali nel momento della consegna della maglia

Non è mancato un premio per il patron della mostra e grade appassionato di ciclismo, il Cavalier Maurizio Cimbali: “Per me ricevere la maglia rosa dell’ultimo Giro è importantissimo, è un grande onore e piacere. E Vincenzo Nibali, che ringrazio, resterà nella storia per le sue caratteristiche umane: il suo coraggio, la sua aggressività e la sua tenacia.”

Ha poi spiegato Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia: “Questa è una mostra che esalta il valore della manifestazione. Che rappresenta nella comunità italiana qualcosa che va oltre lo sport, ma è più un tratto culturale, una festa della gente che vive nelle diverse tappe in maniera gratuita. Il Giro d’Italia è riuscito a unire pezzi d’Italia, facendo conoscere il Nord al Sud e viceversa.

Questo grazie alla televisione e poi alla fotografia, parte fondamentale di tutti gli sport.

Vincenzo Nibali ha poi portato in sala il suo entusiasmo: “Mi sembra di essere a casa. Sono nato da una famiglia in cui il lavoro era un laboratorio fotografico: so cosa significa costruire una foto, stamparla e conservarla, fatto che oggi generalmente si è un po’ perso. Poi naturalmente la bici, che era l’hobby di casa, quando con mio padre si andava insieme e poi ci si fermava al bar a prendere un caffè e una granita.

Il Giro d’Italia era il sogno da conquistare sin da bambino e mi ha dato grandi opportunità. E quando si entra nel cuore delle persone, si fa sempre qualcosa di bello e di grande.”

La mostra

Ma torniamo alla mostra vera e propria. Il sabato rosa del villaggio: Il Giro d’Italia e Faema sono stati abbinati in un progetto fotografico che in primo luogo rappresenta l’impegno dell’azienda di Binasco (Milano) a promuovere la cultura e l’arte. La fotografia come veicolo più efficace per raccontare l’impatto del passaggio del Giro d’Italia sugli italiani.

Nella volontà di immortalare i preparativi dell’attesa, il folclore, la passione delle persone.

Nel 2025 l’anniversario degli ottant’anni di Faema, fondata nel 1945

Incoraggiare la creatività è la mission di Faema. E questa mostra è soltanto l’inizio di una serie di iniziative in programma per il 2025 quando si festeggeranno gli ottant’anni del marchio Faema.

La collaborazione tra Faema e Leica Camera Italia

È un legame a doppio filo quello che unisce il mondo del caffè di Faema sia al mondo della bicicletta che a quello della Corsa Rosa. Un legame che ha ripreso vita nel 2022 con il ritorno del brand come partner ufficiale del Giro d’Italia: una collaborazione che ha riacceso negli animi degli appassionati quell’antico amore che va avanti dai primi anni ’50 del secolo scorso e che racconta oggi l’evoluzione di un brand straordinario, sempre al passo coi tempi, innovativo e all’avanguardia in grado di regalare ai consumatori di tutto il mondo una coffee experience unica.

Leica Camera Italia ha deciso di abbracciare questo progetto fotografico sul Giro d’Italia per celebrare la bellezza e la passione che caratterizzano sia il ciclismo che la fotografia.

Questa collaborazione con Faema unisce due marchi storici, ciascuno con una lunga tradizione di eccellenza e innovazione nei rispettivi campi. Il progetto mira a catturare l’essenza e l’emozione della competizione ciclistica più amata d’Italia, raccontando storie uniche attraverso l’unicità degli obiettivi Leica.

Un’opportunità per esplorare nuove prospettive visive e creare un legame ancora più forte tra la cultura sportiva e l’arte fotografica.

L’analisi: Millennials sempre più trainanti per i consumi di caffè specialty negli Stati Uniti

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Chicchi di caffè tostato (credits: Alexa from Pixabay)

MILANO – Un’analisi a largo spettro delle abitudini dei consumatori di caffè di oltreoceano: il 2024 National Coffee Data Trends Specialty Coffee Report della Nca (National Coffee Association of Usa), realizzato in collaborazione con la Sca, esplora, anche quest’anno, trend emergenti e consolidati del mercato americano, con un focus sui caffè speciali e un’attenzione particolare ai cambiamenti più significativi nei pattern di consumo.

La Nca – storica associazione nata nel 1911 –commissiona annualmente, dal lontano 1951, un’indagine sull’universo Usa dei consumi. Dal 1993, tale indagine riguarda anche le bevande a base di espresso.

La survey di quest’anno è stata condotta, tra l’8 e il 22 gennaio, su un campione di circa 1.800 persone, rappresentativo della popolazione di età superiore ai 18 anni.

I consumi di caffè specialty rimangono solidi, nonostante la maggiore ansietà finanziaria delle famiglie.

A gennaio 2024 – stando alle risposte dell’indagine – il 45% degli americani ha consumato caffè speciali il giorno precedente: il dato più alto degli ultimi anni.

Sempre a gennaio 2024, quasi 6 americani su 10 (57%) si sono concessi una bevanda specialty nella settimana precedente, con un incremento rispettivamente di 4 e 8 punti percentuali su 2023 e 2020.

Tali dati confermano un trend di crescita e riflettono la resilienza della categoria.

L’incremento nei consumi della settimana precedente è trainato dalle bevande a base di espresso o EBBs (+44%, con un incremento di 4 punti percentuali rispetto al 2023) e dalle preparazioni tradizionali (20%, +2%).

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Essse Caffè: tornano le masterclass con Sebastiano Caridi a Faenza , 28/10

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Sebastiano Caridi (immagine concessa)

BOLOGNA – Appuntamenti nel segno dell’innovazione in pasticceria, in un percorso che vede protagonista la caffetteria di qualità: sono le masterclass firmate Essse Caffè e Sebastiano Caridi, Maestro Pasticcere e Brand Ambassador della storica torrefazione bolognese. Due gli appuntamenti finora in calendario: il primo, il 28 ottobre prossimo, mentre l’altro sarà a primavera 2025 in data da definire.

Le masterclass firmate Essse Caffè

La masterclass ottobrina si svolgerà a Faenza, presso la Pasticceria Sebastiano Caridi (Corso Aurelio Saffi, 48/A) e sarà aperta ai professionisti del comparto horeca. Per iscriversi, occorre farne richiesta alla forza vendita Essse Caffè, fino al raggiungimento della capienza massima (20 partecipanti).

Al centro dell’appuntamento, l’unione di due eccellenze: da una parte Essse Caffè, fondata e guidata dalla famiglia Segafredo che da oltre 40 anni realizza pregiate miscele per i migliori bar, portando in tutta Italia – ma anche nel mondo – il meglio dell’Espresso. Dall’altra, Sebastiano Caridi, giovane ma già affermato Maestro Pasticcere, che ha fatto dell’alta pasticceria un progetto rigoroso e in continua evoluzione.

“Il caffè è tra gli ingredienti di maggiore potenziale in pasticceria – racconta Sebastiano – ma sono importanti la qualità e la costanza delle miscele scelte. In Essse Caffè, particolarmente con Miscela Masini, ho trovato la materia prima perfetta”.

Per ulteriori info sul mondo Essse Caffè basta cliccare qui

La scheda sintetica di Essse Caffè

Scienza, sapienza e specializzazione: tre “S” che riassumono perfettamente i valori e la filosofia di Essse Caffè, storica torrefazione bolognese fondata nel 1979 da Francesco Segafredo assieme alle sorelle Chiara e Cristina Segafredo. Oggi Essse Caffè è un marchio di successo in tutta Italia e all’estero, sinonimo di autenticità ed eccellenza, contraddistinto dall’inconfondibile “family feeling” delle sue miscele. L’obiettivo? Garantire un prodotto di massima qualità, tutti i giorni, tutto l’anno, realizzando con cura l’intero processo, a partire dall’accurata selezione della materia prima.

Grazie alle collaborazioni universitarie – Facoltà di Agraria delle Università di Bologna, Cesena e Foggia – l’Azienda ha acquisito elevato spessore scientifico nel proprio settore, con conoscenze su ogni tipologia di caffè, dalla torrefazione al confezionamento, fino al caffè in tazzina.

Ai fondatori, oggi si affianca la quarta generazione di torrefattori della famiglia: Agata Segafredo, Pietro Buscaroli, Riccardo e Ruggero Auteri che condividono la missione imprenditoriale con uno sguardo imprescindibile verso il futuro.

Riguardo Sebastiano Caridi

Classe 1988, calabrese faentino d’adozione, Sebastiano è già volto noto della tv come concorrente e primo classificato del contest televisivo “Il più grande pasticcere d’Italia” (2015); vincitore di altri numerosi premi – ricordiamo il titolo di Migliore Colomba Tradizionale all’edizione 2021 di Divina Colomba – oggi gestisce due pasticcerie che portano il suo nome, una a Faenza e una a Bologna, quest’ultima nel suggestivo contesto di Palazzo Fava. Figlio d’arte (suo padre è il maestro pasticcere Paolo Caridi) porta avanti la passione di famiglia, così come l’amore per gli ingredienti italiani, la

Kimbo Training Center: al via il corso per coffee master di 2° livello, 16/09

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Da sinistra: Tommaso Luongo, presidente AIS Campania, Mario Rubino, presidente di Kimbo, e l'esperto Mauro Illiano al Kimbo Training Center di Scampia (immagine concessa)

NAPOLI – Dopo il successo e i sold out del corso di primo livello, prende il via lunedì 16 settembre 2024 il corso per coffee master di 2° livello al Kimbo Training Center, l’elegante edificio progettato e fatto costruire dalla famiglia Rubino nella stessa area che accoglie da sempre lo storico stabilimento industriale dell’azienda.

Il corso per coffee master di 2° livello presso il Kimbo Training Center

Il corso, a cura del caffesperto Mauro Illiano e di Tommaso Luongo, presidente di AIS Campania, è destinato non solo ai partecipanti del coffee master di 1° livello ma anche a tutti coloro che possiedono già solide competenze in materia di caffè, professionisti certificati e addetti ai settori della ristorazione e del caffè.

Il Kimbo coffee master di 2° livello, articolato in quattro incontri (diciassette ore di lezione in aula), più una sessione online e la cerimonia di consegna dei diplomi, si propone di portare la passione per il caffè a nuove vette di eccellenza.

I protagonisti del corso Coffee Master (immagine concessa)

Attraverso le innovative lezioni di coffeepairing, i partecipanti, guidati da chef professionisti, apprenderanno nuove tecniche di abbinamento cibo e caffè, affineranno il palato e perfezioneranno le proprie abilità partecipando a sessioni pratiche e utilizzando tutti i metodi di estrazione: espresso, moka, v60, chemex, cold brew e french-press.

Al termine del percorso, che offre anche l’opportunità di ampliare la rete dei contatti professionali, una certificazione attesterà le competenze avanzate: l’esperienza culminerà infatti in un evento esclusivo, la cerimonia di consegna dei diplomi, per celebrare il successo di tutti i partecipanti in compagnia dei migliori coffee expert.

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Una delle aule del corso per coffee master di I livello al Kimbo Training Center di Scampia (immagine concessa)

Il corso di 2° livello, dopo una prima sezione online prevista per lunedì 16 settembre alle 18:00, si articola in una sequenza di quattro lezioni secondo il seguente calendario:

  • venerdì 20 settembre 2024 / 14:00 – 18:00
  • venerdì 18 ottobre 2024 / 14:00 – 18:00
  • venerdì 15 novembre 2024 / 14:00 – 18:00
  • venerdì 13 dicembre 2024 / 14:00 – 19:00
  • lunedì 16 dicembre 2024 / consegna

Ciascun incontro è organizzato con sessioni formative in cui si alternano momenti teorici e momenti pratici.

Fortemente voluto proprio nell’area a metà strada tra Scampia e Melito di Napoli, dove Kimbo mantiene la sua produzione, il suo quartier generale, il suo cuore operaio, il Kimbo Training Center, unico Premier Training Campus SCA del Centro-Sud, è inteso come il luogo dove gli esperti di caffè che fanno continua ricerca per l’azienda condividono le loro esperienze, la loro cultura, i loro piccoli “segreti”. Strutturato in due aree didattiche – una tecnica con dieci postazioni altamente professionali ed una teorica con cinquanta posti a sedere e con i necessari servizi audiovisivi – il Kimbo Training Center è dotato anche di un vero e proprio bar dedicato alle diverse metodologie di estrazione del caffè che diventa prezioso non solo per i focus specializzati e le analisi sensoriali sulle varie miscele ma anche per le future attività dedicate alla mixologia.

Mario Rubino, presidente di Kimbo SPA, al corso Coffee Master (immagine concessa)

“Sognavo da tempo di poter realizzare questi corsi. Investiamo tanto in ricerca – sottolinea Mario Rubino, presidente di Kimbo SPA – perché da sempre riteniamo necessaria la diffusione di una vera cultura del caffè, così come da tempo si fa per il vino. Con le attività del nostro rinnovato Training Center vogliamo oggi contribuire alla formazione di veri professionisti del caffè che possano finalmente offrire una adeguata esperienza di degustazione. In quest’ottica, difendiamo anche la cultura del caffè napoletano perché l’eccellenza del prodotto da sola non basta: bisogna conoscere a fondo la materia prima, il processo della tostatura e tutte le tecniche di preparazione… In uno: avere la giusta cultura per poter offrire un buon caffè”.

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La sessione di degustazione (immagine concessa)

“È per noi un onore dare vita e forma al progetto che il presidente Mario Rubino aveva messo in campo già nel 2016 – confermano i docenti Mauro Illiano e Tommaso Luongo – L’esperienza accademica del mondo del vino, unitamente al suo approccio scientifico alla materia, rappresenta un grande valore aggiunto per la didattica del caffè. I Corsi Kimbo per Coffee Master sono un’esperienza di conoscenza mai vista prima nel mondo caffeicolo”.

Di seguito una breve presentazione dei profili professionali dei docenti:

Mauro Illiano

  • Caffesperto e assaggiatore professionista di caffè Curatore della Guida dei Caffè e delle Torrefazioni d’Italia Fondatore di Napoli Coffee Experience
  • Membro del comitato scientifico di Slow Food Coffee Coalition Autore di numerosi manuali tecnici e saggi divulgativi sul caffè

Tommaso Luongo

  • Presidente Ais Campania
  • Sommelier master class in analisi sensoriale, degustatore ufficiale e relatore abilitato per AIS Italia Referente Campania Guida VITAE
  • Giudice internazionale per il Concours Mondial de Bruxelles