Giesen Coffee Roasters alle selezioni SCA Italy (immagine concessa)
SORBOLO (Reggio Emilia) – Edoardo Pinton e Gianluca Lavacca hanno superato la prima fase di selezioni Sca che si è tenuta presso Naked Coffee Roaster Specialty Coffee a Sorbolo (Reggio Emilia). Le selezioni, realizzate grazie al supporto di DM Italia con la collaborazione di Giesen Coffee Roasters, hanno preso il via lo scorso 10 settembre, inaugurando così la stagione delle gare in vista delle finali di Sigep 2025.
Edoardo Pinton e Gianluca Lavazza vincono la prima fase di selezioni per i Campionati italiani roasting
Il viaggio che porta alle finali di Rimini è appena iniziato, mentre si scaldano le macchine per i prossimi appuntamenti che si terranno dal 15 al 17 ottobre presso Le Piantagioni del Caffè a Livorno e dal 26 al 28 novembre 2024 presso la Nuova Torrefazione Autonoma di Pescara.
Sca Italy ovvero il Chapter italiano della Specialty Coffee Association, è la più importante associazione di settore che promuove la cultura del caffè di qualità attraverso percorsi di formazione completi, eventi mirati e competizione come questa appena conclusasi.
I Campionati italiani di roasting si sviluppano su un fitto programma della durata complessiva di tre giorni che comprende: classificazione e assaggio del caffè per la gara, profilazione e tostatura e valutazione finale.
La giuria tecnica, sotto la supervisione di un giudice internazionale, ha il compito di supervisionare ed attribuire al termine dei tre giorni un punteggio totale ai concorrenti che si basa su parametri sensoriali e tecnici. La finale del campionato di Rimini è valida per poter accedere al WCRC (World Coffee Roasting Championship).
Iuri Grandini vince la terza tappa del MCGC2024 in Sicilia (immagine concessa)
SCOGLITTI (Ragusa) – Domenica 15 settembre, presso il centro turistico polivalente Medusa di Scoglitti si è svolto il primo Beach Coffee Fest organizzato da Brazilcafè insieme a Fabio Verona. La giornata è stata ricca di eventi che hanno visto la partecipazione di un pubblico molto vasto malgrado il meteo non fosse incentivante per una domenica in spiaggia.
Iuri Grandini trionfa al Master Coffee Grinder Championship
Alle 10:30 tutto era pronto, Maurizio con il suo dj set ha cominciato ad intrattenere e a coinvolgere i passanti che trovavano diverse postazioni allestite per scoprire curiosità sul caffè e assaggiare gli specialty coffee della torrefazione di Vittoria.
Alle 11 iniziava la sessione formativa di Grip, dove Francesca Bieker (anche responsabile Education Sca Italy), insieme a Eleonora Pirovano presidente dell’International Women Coffee Alliance Italia tenevano una lezione di formazione agli intervenuti tra i quali numerosi giornalisti e l’assessore alla cultura Dott. Fabio Prelati, il quale in un intervento successivo dichiarava “eventi come questo fanno bene alla comunità, alle imprese locali ma soprattutto diffondono la cultura di un prodotto fondamentale per noi siciliani”, apprezzando e sostenendo l’evento.
La mattinata è continuata con esibizioni di Latte art tenuta dal campione italiano Giuseppe Fiorini, degustazioni allo stand della Sca con il trainer giudice Alessio Vabres e un seguitissimo spazio dedicato alle novità introdotte con la Pump-my-moka in cui un incontenibile Iuri Grandini preparava, instancabile, estrazioni calde e fredde.
Nel pomeriggio mentre continuavano le degustazioni ha preso il via la terza tappa del campionato di che ha visto sfidarsi sei concorrenti: Alessio Vabres, Mauro Tarantini, Giuseppe Carrubba, Giacomo Sciacca, Giuseppe Fiorini e il “forestiero” Iuri Grandini.
Come sempre la competizione non è stata semplice, complicata ancor più dalle condizioni meteo, con un forte vento che soffiava dal mare.
Ma i competitor non si sono fatti intimorire e hanno portato a casa grandi risultati. Tra un partecipante e l’altro una brillante Francesca Bieker intratteneva il pubblico con il gioco dell’oca alla moka ideato da Fabio Verona omaggiando gadget ai presenti che rispondevano correttamente alle domande sul caffe.
La più interessata ed informata è risultata essere la signora Simona, di Milano, la quale sapeva tutto dell’IWCA Italy e alle domande di Eleonora ha risposto perfettamente aggiudicandosi le tazzine IPA serigrafate del campionato.
Sul finale del tramonto siciliano è avvenuta la premiazione che ha visto salire sul podio Mauro Tarantini, Giuseppe Fiorini e Iuri Grandini che si sono classificati rispettivamente al terzo secondo e primo posto.
Iuri è riuscito a replicare quasi alla perfezione la tazza realizzata dai giudici (Andrea Antonelli, Luigi Pillitu e Andrea Corona capitanati da Luca Ventriglia) su suggerimenti di Giovanni Battiato, il tostatore di Brazilcafè, per lo specialty coffee scelto per la gara, un arabica Brasiliana naturale, varietà Catuai della finca Las Faleiro, gestita da un gruppo di donne associate all’ìIWCA che è stato estremizzato per portare in tazza note di cioccolato fondente, mandorla e nocciola, una bassa acidità malica ed un corpo medio, con una ricetta di 16 in – 30 out in 30 secondi ed un TDS di 10,4.
I primi due concorrenti saranno presenti alle finali di Milano che si terranno a fine anno in Piazza Duomo.
Un ringraziamento va a tutti gli sponsor (Brita, Motta Metallurgica, Ipa Porcellane, Keber macine, Bargiornale, EatBin) ma in special modo a Marco Randazzo, Alfredo e Giovanni Battiato di BrazilCafè che in questi mesi con il loro staff si sono particolarmente impegnati per la riuscita di questo evento; a Rossana Sanchez di DVG Coffee per il supporto mediatico in collegamento con Martina Mazzoleni, ed ai team di Dalla Corte, Eureka Grinders e Pulycaffper il supporto tecnico, nonchè a Giuseppe Carrubba del Medusa per la professionalità e l’ospitalità.
L’auspicio di tutti è di poter ripetere la bellissima esperienza il prossimo anno, aggiungendo una visita alla stupenda finca Balestrieri, la prima finca di produzione di caffè in Italia, in provincia di Ragusa.
PISA – Un laboratorio di analisi sensoriale nasce nel Dipartimento di scienze agrarie, Alimentari e Agro-ambientali perché la valutazione della percezione è fondamentale per avere la visione completa di un alimento o una bevanda, dunque delle materie prime, dei processi e dello stato di conservazione.
Ma è anche il luogo nel quale dare un valore al piacere che produce, fondamentale per migliorare la qualità della vita.
Così si esprime la professoressa Francesca Venturi, direttrice del master in “Scienze sensoriali per un’alimentazione sana e consapevole” nell’annunciare l’inaugurazione del Sensory Lab dell’Università di Pisa il 27 settembre al Podere Cipollini di San Piero a Grado.
E l’occasione è buona per fare il punto sulle scienze sensoriali con il coinvolgimento di accademici, produttori, consorzi di tutela, organizzazioni che si occupano di assaggio e dell’International Academy of Sensory Analysis.
Ecco, quindi, di seguito il programma che sarà sviluppato dopo i saluti istituzionali:
• Luigi Odello (Centro Studi Assaggiatori) L’evoluzione dell’analisi sensoriale moderna e il ruolo del Sensory lab;
• Francesca Venturi (DiSAAA-a) Sensory Critical Control Point (SCCP): nasce a Pisa un nuovo strumento di analisi sensoriale predittiva;
• test sensoriali a cura della dottoressa Claudia Sepertino: La mappa a sorpresa degli aromi d’Italia;
• presentazione della seconda edizione del Master di primo livello in Scienze sensoriali per un’alimentazione sana e consapevole – Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali;
• Discussione e chiusura dei lavori.
I lavori possono essere seguiti anche da remoto cliccando qui.
Per maggiori informazioni
Francesca Venturi (Unipi)
Tel. 0502216625; Fax: 0502216087
E-mail: ssasc@agr.unipi.it
pagina web: Master di primo livello in Scienze sensoriali per un’alimentazione sana e consapevole – Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali (unipi.it)
La scheda sintetica dell’International Academy of Sensory Analysis
È un’accademia internazionale scientifica, fondata nel 2005 per studiare e diffondere l’analisi sensoriale, quale strumento di descrizione e di misurazione del percepito, come mezzo per migliorare la qualità della vita. Attualmente ne fanno parte un centinaio di ricercatori (per l’Italia sono rappresentate 17 università) e 30 sensory point costituiti presso organizzazioni e imprese. Dal 2021 l’Accademia ha costituito team di innovazione al servizio delle imprese. Per maggiori informazioni basta cliccare qui.
La scheda sintetica della DiSAAA-a
Fondata dal Marchese Cosimo Ridolfi nel 1840, la Scuola Agraria pisana, oggi configurata come Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa, costituisce la più antica sede di studi delle Scienze Agrarie nel mondo.
Con l’offerta didattica e le attività di ricerca il Dipartimento si propone di fornire ai propri studenti delle lauree triennali e magistrali, dei corsi master e di dottorato di ricerca una solida preparazione di base e specialistica, unita alla coscienza critica necessaria a tutte le
figure impegnate nelle filiere agro-alimentari e, più in generale, nei settori della conservazione e gestione delle risorse del territorio.
La scheda sintetica di Nutrafood
Il centro Nutrafood “Centro Interdipartimentale di Ricerca Nutraceutica e Alimentazione per la Salute”, istituito il 26 luglio 2013, ha il principale scopo di unire le forze di tutti i docenti e ricercatori che si occupano di cibo, alimenti, alimentazione, nutraceutica e
salute.
Con questo Centro, l’Università di Pisa si è dotata di uno strumento unico in grado di svolgere studi multidisciplinari, fondamentali per un settore complesso come la nutraceutica, i cui risultati possono contribuire a migliorare il generale stato di salute
della popolazione e a ridurre l’entità della domanda assistenziale.
BOLOGNA – Cesarine, la storica rete di cuoche e cuochi di casa dediti alla promozione della cucina italiana, sarà protagonista alla prossima edizione della Tiramisù World Cup, che si terrà a Treviso dal 10 al 13 ottobre 2024. L’evento dedicato all’iconico dolce italiano vedrà la partecipazione di quattro Cesarine e Cesarini da tutta Italia, pronti a portare nella competizione il loro tocco unico nella categoria Tiramisù originale e il loro estro nella categoria Tiramisù creativo.
Il Tiramisù World Cup
La scorsa settimana, nella sede bolognese di Cesarine, si sono svolte le preselezioni ufficiali per la Tiramisù World Cup. Ben 20 candidati provenienti da ogni angolo della penisola si sono sfidati a colpi di savoiardi e mascarpone, con l’obiettivo di conquistare un posto tra i 240 partecipanti alla finale di Treviso.
I tiramisù più apprezzati, che rappresenteranno la community cesarine.com alla competizione mondiale, sono stati selezionati da una giuria popolare composta da appassionati scelti tra i follower dei profili Cesarine in un contest incentrato, ovviamente, sul tema tiramisù.
L’atmosfera conviviale e la qualità delle preparazioni hanno reso il processo di selezione gustoso e divertente, confermando il talento della rete Cesarine nel preservare e interpretare le ricette della tradizione. Ora la partecipazione della community alla Tiramisù World Cup è – letteralmente – nelle mani delle Cesarine Patrizia di Rimini, Mara di Forlì, Catia di Parma, Lina di Porto Mantovano. Siamo certi che le Cesarine selezionate sapranno portare alto l’onore della cucina di casa italiana contribuendo con passione, competenza e allegria alla gara.
La scheda sintetica di Cesarine.com
Cesarine.com è la prima piattaforma online in Italia di food experiences con una community di 1.500 cuoche e cuochi di casa che nel 2023 hanno aperto le porte a 50.000 ospiti, prevalentemente internazionali (+65% rispetto al 2022) per offrire corsi di cucina, dining experiences e food, wine, market tours.
Nata nel 2004 a Bologna come Associazione per la Tutela e Valorizzazione del Patrimonio Gastronomico Culinario Tipico d’Italia, nel 2014 la community diventa piattaforma sotto la guida dell’imprenditore tech Davide Maggi – ideatore di alcune tra le prime digital startup italiane e direttore esecutivo del Digital Marketing & Communication Executive Program della Bologna Business School.
Comunità diffusa Slow Food dal 2019, al suo 20° compleanno Cesarine conta decine di candidature spontanee ogni settimana.
Nel primo trimestre del 2024 le esperienze food firmate Cesarine hanno segnato un incremento del 20%, con Bologna per la prima volta in testa alla classifica delle scelte dei viaggiatori, in crescita del 25% rispetto al 2023, e un notevole incremento della Sicilia, con Palermo +60% e Messina +130% e le Cinque Terre che hanno raddoppiato le presenze rispetto allo stesso periodo del 2023.
MILANO – Protein Cream Cocoa è la crema spalmabile biologica al cacao ad alto contenuto di proteine (26 grammi ogni 100g di prodotto), senza addensanti né aromi. Probios, azienda toscana leader nell’alimentazione healthy, biologica e free-from, ha pensato ai consumatori più attenti all’impatto ambientale e al benessere quotidiano trasformando la classica crema spalmabile al cacao in un prodotto 100%vegetale.
Protein Cream Cocoa
Una delizia per il palato tutta plant-based: senza latte e derivati, non contiene glutine e non ha zuccheri aggiunti. A base di arachidi, cacao magro in polvere e proteine dei piselli, è un prodotto certificato anche per i vegani.
Come gustarla al meglio? La Protein Cream Cocoa è ideale da spalmare su gallette, guarnire i pancake o da aggiungere allo yogurt per una colazione ricca di gusto.
Insieme a cracker o fette biscottate, è lo spuntino perfetto per gli amanti di uno stile di vita dinamico e salutare e può diventare uno snack rigenerante, pre o post workout e in ogni momento della giornata: al mattino, per una vera carica di energia e per iniziare la giornata al meglio, mentre al pomeriggio è ideale per rigenerarsi durante una pausa.
Omar Zidarich, Presidente del Gruppo Italiano torrefattori caffè
Omar Zidarich è da tre anni il presidente del Gitc, Gruppo italiano torrefattori caffè, organismo di categoria che riunisce tantissimi operatori di tutta Italia. Con una rete di contatti così capillare Zidarich è sempre informato su tutto quello che accade nel settore caffè del Paese. Gli abbiamo chiesto di rispondere ad alcune domande sull’attualità più stretta.
Zidarich, è un momento molto particolare e delicato per il mondo del caffè, sia per i consumatori che per i torrefattori.
“Sì lo confermo, stiamo affrontando un periodo molto complesso e in continua evoluzione. I torrefattori hanno sempre gestito le difficoltà con molta prudenza, considerando che la nostra materia prima si tratta in Borsa e quindi risente delle oscillazioni.
Tuttavia non è mai avvenuto di dover affrontare problemi di questo genere e determinati da motivazioni così differenti. In questo momento infatti, ci sono diverse ragioni che determinano speculazioni sia sull’Arabica che sulla Robusta. “
Il Gruppo italiano torrefattori caffè ha annunciato una serie di iniziative per affrontare i costi aggiuntivi, in particolare rispetto all’imminente introduzione dell’EUDR, la norma anti deforestazione e la legislazione in merito prevista dall’Unione Europea.
“Sin dall’inizio dell’anno abbiamo svolto quasi settimanalmente delle tavole rotonde in collaborazione di Area di ricerca Science Park, un ente finanziato dallo Stato. Abbiamo di nuovo messo in campo quindi delle forze governative, in modo da avere una maggiore coesione con il legislatore.
Inoltre abbiamo messo a disposizione dei tool nuovi. Oggi le piattaforme che gestiscono i dati, in particolare quelli per l’Eudr, sono tante e sono essenziali per le certificazioni rilasciate dai torrefattori. Abbiamo per questo creato una lista di caratteristiche che questi strumenti per noi dovrebbero possedere e così ne abbiamo scremato un buon 90% dei software, individuando sei aziende a cui abbiamo chiesto i preventivi.
Restiamo parallelamente costantemente aggiornati sulla situazione ancora non ben definita dell’EUDR: ora ad esempio c’è stata un’interrogazione da Von Der Leyen che parla di non ripetizione delle certificazioni. Siamo ancora in una fase di sviluppo: inizialmente la legge diceva che ogni acquisto e vendita avrebbe dovuto essere ripetuta dalla certificazione e così il caffè certificato sarebbe stato confermato ad ogni passaggio da una mano all’altro dello stesso lotto.
Il logo del Gruppo Italiano Torrefattori Caffè
Detto questo: Area di ricerca dovrà abbandonarci, perché in quanto ente non può favorire alcun tipo di attività privata sul piano economico, ma può soltanto fornire una valutazione di tipo tecnico. Attualmente ci stiamo confrontando con dei consulenti esterni per occuparci dell’aspetto economico della scelta che è necessaria e urgente.
Come Gruppo ci siamo accorti inoltre che bisogna sostenere i soci dal punto di vista della fattibilità del progetto: va bene quindi analizzare i tool, fornire delle nozioni corrette per evitare di incappare nella sanzione del 4% del fatturato, ma dobbiamo procedere sempre però rispettando le casse dei soci. “
Zidarich, avete affrontato la vicenda EUDR con spirito scientifico e di servizio.
“Uno dei prossimi passi è rappresentata da una riunione che si svolgerà nel mese di settembre, a Milano o a Roma, in modo di poter coinvolgere in presenza e da remoto soci e politica, per mostrare i diversi preventivi raccolti dal Gruppo e spiegare ciò che si è fatto fin qui.
L’obiettivo è l’acquisto di una piattaforma da mettere a disposizione in modo privato a ciascun socio e così abbattere i costi del programma stesso. Ecco cosa può fare la piattaforma: posto che ne esiste già una dell’Unione europea per archiviare le informazioni ed è gratuita, noi avevamo bisogno di qualcosa in più che ci collegasse a questo sistema ufficiale di gestione dei dati.
Chi fosse interessato all’importante incontro, in particolare i torrefattori, può contattare la segreteria del Gitc all’indirizzo e-mail info@gitc.it oppure al numero di telefono 040 390044. A questi riferimenti ci si può rivolgere per conoscere le modalità di iscrizione.”
Zidarich, siamo alla vigilia di Triestespresso Expo, cosa farà il Gruppo durante la fiera che si svolgerà a Trieste a fine ottobre?
“Triestespresso Expo, dal mio punto di vista, tra le varie Fiere rappresenta la possibilità di arricchirsi non soltanto dalla vendita B2B, ma anche dal punto di vista del confronto reciproco e dall’approfondimento di importanti tematiche per tutto il settore.
Organizzeremo quindi diversi momenti di scambio e round table che abbiamo come argomento principale l’EUDR.
Siamo inoltre in contatto con il Ministero per poter invitare un loro referente. Tutto questo perché vogliamo mettere attorno allo stesso tavolo chi si occupa di ricerca, il Gruppo italiano torrefattori caffè e quindi chi opera, insieme al legislatore per collaborare tutti insieme e proteggere un settore che rappresenta molti posti di lavoro.”
Il Gruppo italiano torrefattori non sta fermo quindi
“No, sempre di più le Associazioni devono essere punto di riferimento per la categoria che rappresentano. Ci sono poi i caffè specialty: stanno sorgendo tante piccole torrefazioni che hanno bisogno di maggiori informazioni.
Il Gruppo deve individuare e gestire le problematiche in comune e soprattutto usare un metro di misura uniforme che non porti a sottovalutare i soci dalle dimensioni più ridotte. Possiamo invece fare da tramite tra le diverse esperienze dei grandi soci, che hanno persone molto valide al loro interno, con quelle dei membri più piccoli.”
Di recente abbiamo pubblicato una sorta di provocazione. Con il prezzo del caffè alle stelle c’è chi è disposto dagli Stati Uniti, la torrefazione Angelino’s Coffee di Los Angeles, a pagare 980 dollari per un chilo di Arabica etiope che ha vinto la Cup of Excellence, con un punteggio di 90,5 punti. Che le suggerisce la notizia?
“D’ora in poi emergeranno diversi punti critici. L’Etiopia ne è proprio un esempio: abbiamo chiesto più volte come Gruppo quale fosse la situazione effettiva di preparazione per la certificazione dei vari Paesi produttori, senza però avere ottenuto sin qui delle risposte ufficiali. Nessuno ci sa dire quale sia la percentuale per ogni origine, di caffè certificato EUDR.
Riferendomi quindi al caso menzionato nella domanda, ci sono due importanti dettagli da valutare: uno il fatto che l’acquirente è americano, e l’altro che si parla di caffè etiopico.
L’Etiopia ha una qualità di caffè davvero ottima, che però ha anche diversi problemi di certificazione: gli americani d’altro canto, non hanno bisogno di rispettare le direttive europee. Quindi probabilmente si creeranno dei mercati paralleli di caffè non certificati sorretti da quei continenti che non ne avranno bisogno: questo sarà un ulteriore problema che porterà a diversi trattamenti e prezzi.”
Quindi con l’EUDR alla fine il caffè potrebbe costare di più in Europa e altrove meno, come negli USA o in Asia ad esempio.
“Voglio partire dal presupposto che l’EUDR è sicuramente una causa nobile, perché la deforestazione è un fenomeno che tocca tutte le persone sul pianeta: tuttavia, gestita così ha creato una scissione. Quanto è percepito questo effetto collaterale?
Ci ritroveremmo a breve a dover giustificare nei nostri paesi di sbocco (l’export per un torrefattore italiano spesso supera il mercato interno) che potrebbero essere non europei, la differenza di prezzo. Dovremmo spiegarla argomentato il fatto che derivi dal rispetto delle leggi sulla deforestazione. Ma quanto peserà questo aspetto? La risposta dipende dal livello di consapevolezza dei consumatori in ciascun Paese di riferimento: in quelli nordici sarà più semplice, in altri questa argomentazione sarà sottovalutata.”
Intanto si affollano annunci relativi a vecchie e nuove catene di caffetterie. Intanto l’annuncio di Francesco Sanapo che aprirà una caffetteria di Ditta Artigianale anche a Milano, McDonald’s continua ad aprire McCafé superando i 600 punti in Italia, Dolce Gabbana rivela un caffè a Taormina, Cova, Prada e altri marchi del lusso puntano alle caffetterie: come vede lei questo dilagare delle caffetterie, contemporaneamente alle difficoltà del bar tradizionale?
“Queste sono strategie di marketing e di diversificazione del business. La caffetteria resta un punto di incontro, di ricezione. Ricordiamo sempre ai nostri clienti che il caffè fa statistica all’interno di un bar, perché è un consumo quotidiano, costante e non ha stagionalità, dà l’idea di quanti portafogli entrano in un’attività.
Il caffè non è replicabile: se ne prende uno e si va via. Questi dati sono importanti e hanno fatto sì che diverse attività di altro tipo che afferiscono ad altri settori stiano puntando ai luoghi di ricezione per acquisire nuova clientela B2B e proporre i loro marchi.
I locali di caffetterie creano un flusso di cassa continua e quindi ci sono dei motivi economici e strategici che giustificano questo fenomeno. Il caffè dà ancora marginalità per una bevanda e questo nonostante gli aumenti. C’è modo sicuramente di riscontrare interesse da altri brand: è qualcosa in più per i torrefattori che potranno lavorare per queste metamorfosi commerciali.”
C’è il problema del prezzo dell’espresso al bar, che aumenta: cosa pensa il Gruppo di questa situazione complessa?
“Di sicuro il fatto che se ne parli così tanto può diventare un modo per aggiungere valore alla bevanda. Purtroppo il caffè è un prodotto civetta, una dei pochi di cui tutti gli avventori conoscono il costo anche geograficamente.
È arrivato in ogni caso il momento di alzare il prezzo della tazzina, perché ora è troppo basso rispetto ai costi da sostenere dietro questo prodotto.
Mi auguro che questo fatto non venga visto come un aumento scellerato, perché potrebbe portare ad odiare l’espresso e la categoria dei torrefattori.
Non vorrei un effetto di pubblicità negativa sul settore, ma è necessario considerare che tutte le spese per gli esercenti sono aumentate e che quindi l’adeguamento di prezzo deve avvenire.
Di conseguenza si dovrà innalzare la qualità della materia prima, tra Robusta e Arabica, anche al Sud Italia dove solitamente il prezzo è sempre stato ulteriormente più basso rispetto al Nord.”
La qualità in tazza per chiudere: spesso si parla del prezzo del caffè ma non di questo aspetto.
“È una cosa che ancora non mi spiego in un’epoca dove lo show cooking è materia d’interesse per ogni canale delle televisioni europee.
Continuo a sposare l’idea del calice di vino: esiste un caffè che vale due euro e così un caffè che non ne vale neppure uno. Bisognerebbe sviluppare una maggiore sensibilità sul livello qualitativo per giustificare un prezzo più alto stabilito dall’esercente.”
MILANO – Il presidente di illycaffè Andrea Illy parla di prezzi, Eudr e iniziative del governo italiano per il settore del caffè, nell’ambito del G7 e dell’Ico, in un’intervista a Bloomberg, durante la trasmissione “The Pulse”, condotta da Francine Lacqua, negli studi di Londra. La prima domanda della giornalista ha riguardato i recenti rally delle borse. “Possiamo aspettarci una normalizzazione dei prezzi o questa è la nuova normalità?” ha chiesto la giornalista.
“Non sono in grado di dirlo” ha risposto Illy. “Certo è che questo è un mercato fortemente influenzato dai fattori climatici. Ogni qual volta si manifesta il fenomeno El Niño, ad esempio, esso porta siccità e un conseguente aumento dei prezzi.
C’è stata siccità in Vietnam, sino a qualche mese fa, e c’è siccità ora in Brasile, dove non piove da 130 giorni e tuttora non è prevista pioggia.
Sino a quando il meteo non cambierà (e l’arrivo delle piogge consentirà la fioritura principale, ndr.) non sarà possibile fare delle stime sul prossimo raccolto e i prezzi non scenderanno.
C’è poi il tifone Yagi, che ha colpito il Vietnam, il cui impatto è ancora da verificare.
È possibile continuare a rincarare i prezzi passando i maggiori costi al consumatore finale?
“Abbiamo già raggiunto picchi di questo genere in passato e poi i prezzi sono scesi” continua Illy.
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Il logo del Gruppo Melitta (preso dal sito aziendale)
MONACO – Melitta Group ha avuto il suo primo assaggio dell’Oktoberfest l’anno scorso durante il Wiesn Bummel di Cathy Hummels e ora, nel 2024 il Gruppo farà nuovamente parte del più grande festival folk del mondo dedicato alla birra. L’azienda sarà tra i protagonisti del programma a partire dal 13 settembre, come sponsor esclusivo del caffè dell’InStyle Wiesn Lounge nel Bayerischer Hof, rivista nota del settore lifestyle.
Melitta Group presente all’Oktoberfest
Durante l’evento dedicato a pre-Wiesn influencer, modelle e star. Melitta sarà sul posto con il bar e offrirà a tutti i partecipanti deliziose specialità a base caffè. Naturalmente anche i prodotti del gruppo sono parte integrante dei pacchetti regalo messi a disposizione per gli ospiti.
Infine, il 23 settembre segue la “Wiesn Bummel” di Cathy Hummels all’insegna del motto “Lo stile incontra la tradizione” – dal 2017 parte integrante della scena VIP della Wiesn.
Melitta è stato partner per quanto riguarda il caffè in quest’ultimo anno.
Nella lounge “Wiesn Bummel” del Mariott City West di Monaco di Baviera, inaugurato di recente, due baristi del bar Melitta assicureranno l’erogazione di un caffè particolarmente speciale.
Oltre alle deliziose specialità a base espresso infatti, sarà servita una miscela con marchio speciale per il “Wiesn Bummel”, che verrà consegnata a tutti i partecipanti nelle buste regalo.
“Siamo lieti di partecipare nuovamente alla “Wiesn Bummel” di Cathy Hummels e allo stesso tempo di poter espandere ulteriormente le nostre attività con l’InStyle Wiesn Lounge. Melitta vuole rendere il caffè e la sua degustazione, un’esperienza tangibile: oltre ai festival, e per questo siamo presenti a molti altri eventi, garantendo sempre una tazzina d’eccezione,” ha così spiegato al portale aboutdrinksVivien Kneisel, team lead brand activation & operative brand management presso Melitta Europa GmbH, Coffee Division.
MILANO – L’authority di sorveglianza della Borsa statunitense, la Sec (Securities and Exchange commission degli USA) ha ufficialmente accusato il colosso Keurig Dr Pepper, per aver diffuso delle affermazioni non corrette rispetto all’effettiva riciclabilità delle capsule del brand dedicate a K-Cup – prodotto di punta per Keurig legato al tema della salvaguardia ecologica -, che rappresentano una buona fetta di mercato per quanto riguarda il caffè (le stesse che hanno reso Burlington, società operante nel Massachusets, il leader nel Nord America sul single dose).
Keurig e Sec: una deblacle che dura da qualche anno
Per via dell’accusa di aver gestito ambiguamente la gestione del riciclo delle capsule di caffè monouso, specialmente rispetto a certe zone in cui non sono state approvate per il processo di trasformazione.
Sec USA ha messo sotto la lente di ingrandimento le relazioni annuali fiscali 2019 e 2020, periodo durante il quale Keurig ha rilasciato diverse affermazioni come, ad esempio, quelle sui test svolti negli stabilimenti addetti al riciclo, che avrebbero convalidato la sicurezza ambientale delle cialde K-Cup.
Un punto che Sec USA non ha trovato coerente: Keurig non ha infatti rivelato che due delle più grandi aziende di riciclaggio degli Stati Uniti avevano espresso preoccupazioni significative riguardo alla fattibilità commerciale del riciclaggio delle cialde K-Cup all’epoca e hanno indicato che non intendevano attualmente accettarle per il riciclaggio.
Tutte informazioni che non sarebbero state condivise con gli investitori. Di conseguenza, il marchio Keurig ha risentito di credibilità sulle sue attività di reportistica.
L’ordine della SEC stabilisce che Keurig ha violato la Sezione 13(a) del Securities Exchange Act del 1934 e la relativa Regola 13a-1. Senza ammettere o negare le conclusioni dell’ordinanza, Keurig ha accettato un ordine di cessazione delle attività e il pagamento di una sanzione civile di 1,5 milioni di dollari.
L’indagine della SEC è stata condotta da Michael Franck, Cassandra H. Arriaza, Susan Cooke e Michele T. Perillo dell’Ufficio regionale di Boston.
“Le società pubbliche devono garantire che i rapporti che presentano alla SEC siano completi e accurati”, ha dichiarato John T. Dugan, direttore associato dell’Ufficio regionale di Boston.
“Quando un’azienda parla di una questione nel suo rapporto annuale, è tenuta a fornire le informazioni necessarie agli investitori per avere un quadro completo della questione, in modo che gli investitori possano prendere decisioni d’investimento consapevoli”.
Howard Schultz presenta Oleato sul palco dello Starbucks Reserve Roastery di Piazza Cordusio 3 a Milano (immagine concessa)
MILANO – Howard Schultz, fondatore della nota catena di caffetterie statunitense Starbucks, come riporta il portale dell’Ansa, ha affermato alla platea di agricoltori della Valle del Belìce: “Voi avete il miglior olio del mondo e dovete raccontare il vostro impegno e la vostra passione”.
Howard Schultz loda gli agricoltori e l’olio del Belìce
Il fondatore della Sirenetta ha in seguito raccontato l’esperienza dei Club e Farm di Starbucks nei Paesi produttori di caffè.
“Questo non è un club Starbucks – ha puntualizzato Schultz come riportato dal portale Ansa – ma questa esperienza vi permetterà di condividere idee, buone pratiche e dà valore. Starbucks può essere catalizzatore dell’opportunità che avete davanti”.
Schultz, che può vantare un forte legame con l’olio grazie ad Oleato, ha annunciato in seguito che tornerà nella Valle del Belìce a novembre per la campagna di raccolta delle olive.
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