sabato 22 Novembre 2025
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La cioccolateria Guido Gobino celebra 60 anni con la nuova collezione

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guido gobino
La nuova collezione Guido Gobino (immagine concessa)

TORINO – Proseguono i festeggiamenti dei 60 anni di attività di Guido Gobino che per l‘occasione lancia una nuova collezione completamente rivisitata, caratterizzata da un elegante pattern disegnato interamente a mano, un packaging raffinato, sempre più sostenibile, e tante ricette originali.

La nuova collezione di Guido Gobino

L’intera gamma rende omaggio a Torino, dove è nata e si è sviluppata la realtà artigiana. La grafica raffigura la veduta dall’alto del centro città e della storica Bottega di Guido Gobino di Via Lagrange. L’arancione, il colore identitario del brand, si accosta armoniosamente al bianco raffinato delle confezioni, creando un contrasto visivo fresco e sofisticato che accompagna le nuove e colorate ricette.

Nel pieno rispetto della sua filosofia green, Guido Gobino introduce un packaging ecologico e riutilizzabile, ponendo attenzione al ciclo di vita del prodotto, dalla sua creazione alla fase di post-consumo. Il vasetto della nuova crema spalmabile ne è un esempio: l’etichetta facilmente rimovibile permette al consumatore di riciclare il barattolo, destinandolo ad altri usi domestici.

O ancora l’innovativa confezione per i preparati in polvere, come la cioccolata calda e la tisana alle bucce di cacao, studiata per ridurre al minimo l’impatto ambientale.

La collezione offre un ventaglio di novità irresistibili: dalle tre nuove ricette delle semisfere al Minifoglio al cioccolato al latte e pesca, dal Giandujone al caramello con fiocchi di mais alla gustosa tisana al profumo di cioccolato.

Tre nuove origini di Cacao con un’edizione limitata di pregiati Criollo a fava bianca completano la gamma.

• Guatemala 70%: proveniente dalla finca Paso Cocodrillo, situata nel cuore del parco naturale Laguna Lachuá, un Cioccolato dalle dolci note di frutta cotta e un lieve tono speziato.

• Ecuador 70%: prodotto a partire da una filiera del cacao tracciabile e comple-tamente priva di deforestazione, frutto di un progetto di collaborazione tra il Mi-nistero dell’Ecuador e l’Agenzia per lo Sviluppo delle Nazioni Unite. Disponibile in due formati: cialdina 5g e tavoletta 55g.

• Criollo Colombia 75%: un pregiatissimo Cacao, prodotto in quantità molto limita-ta, di autentico cacao Criollo: note dolcissime di erbe aromatiche dal piacevo-le finale amaricante.

• Criollo Guatemala 83%: proveniente dal cuore del Guatemala, Finca Ana Maria, una limitatissima produzione di cacao Criollo da cui abbiamo sviluppato un cioccolato dal colore chiarissimo con spiccate note di agrumi e frutti esotici.

Tutti i prodotti sono disponibili nella sezione e-commerce del sito guidogobi-no.com/shop/ e nelle Botteghe di Torino e Milano.

Scatola di pralineria

L’iconica scatola di pralineria cambia design. È stata introdotta l’apertura a cassetto e l’identitario arancione del brand fa da sfondo al nuovo assortimento. L’effetto è fresco e colorato. Le pralinerie, nei diversi formati, custodiscono gli insostituibili classici e le ricette inedite della collezione.

La frutta è protagonista delle nuove semisfere e dei colorati dragèes (uvetta ricoperta alla pera, nocciola ricoperta al mango, mirtillo rosso ricoperto di lime e frutti di bosco). Peso 450g, 900g, 1100g

Crema di cacao spalmabile senza latte

A grande richiesta è stata introdotta la crema di Cacao senza latte con una rivisitazione della ricetta per esaltarne le intense note aromatiche. Adatta quindi per una dieta priva di lattosio e derivati animali. L’etichetta rimovibile rende facile il riutilizzo del vasetto dopo il consumo.

Peso 220g e 400g

Scatola selezione cialde monorigine

Nuove pregiate varietà di cacao si affianca-no alle più apprezzate del passato per un ve-ro e proprio viaggio intorno al mondo alla scoperta delle origini di questa materia pri-ma: Ecuador 70%, Guatemala 70%, Madaga-scar 72%, Venezuela 85%, Ecuador 90%, Ve-nezuela 100%, Criollo Colombia 75%, Criollo Guatemala 83%.

Peso 250g

Cubo cialde ripiene

Una nuova selezione di Cialdine ripiene:
• Cioccolato al latte con ripieno al Pi-stacchio di Sicilia
• Cioccolato fondente con ripieno ai Frutti Rossi
• Caramello a base di Cioccolato bian-co con croccante granella di Nocciola
• Cioccolato al latte con delicato ripie-no alla pesca

Peso 160g

Semisfere

Una deliziosa scatolina che racchiude le quattro ricette delle semisfere. Il Cioccolato fondente con ripieno alla liquirizia di Calabria si affianca ai tre nuovi gusti alla frutta: Fragola con croccante Gruè di Cacao, Mango e Pesca con granella di amaretti.

Tutti i gusti alla frutta sono prodotti a partire dalla polpa disidratata e senza l’utilizzo di aromi artificiali.

Peso 110g

Preparato per cioccolata calda

Al preparato solubile di cioccolata calda classica si aggiunge la nuova origine Papua, ideale per gli amanti del gusto intenso e per-sistente del fondente. Pensata per essere preparata a base acqua per apprezzare al meglio le note aromatiche del Cacao Papua senza rinunciare alla giusta cremosità.

La confezione include la ricetta con le dosi ed è richiudibile per preservare al meglio tutti gli aromi.

Peso 250g

Tisana al profumo di cioccolato

Tra le novità la tisana al Cacao, realizzata con bucce di fave di Cacao, granella e va-niglia in bacche. Questa speciale tisana è caratterizzata da un sorprendente profumo di Cioccolato.
La confezione è richiudibile per preservare al meglio tutti gli aromi e sul retro sono riportate le istruzioni per la preparazione.

Peso 60 g

Minifoglio cioccolato al latte e pesca

Una nuova e deliziosa creazione: minifoglio bistrato dove il cioccolato al latte incontra un delicato strato al gusto pesca. Decorato con croccante granella di amaretti.

Peso 250g

Giandujone al caramello con fiocchi di mais

Croccante novità nel mondo dei Giandujoni: golosa base al caramello impreziosita da croccanti fiocchi di mais.

Peso 250g

Grand Tourinot granellato

Elegante, conviviale e scenografico. Il Gran Tourinot Granellato realizzato con pregiato Gianduja +39, granella di Nocciola del Pie-monte ricoperta da un velo di Cioccolato al latte che nasconde un intenso cuore di mor-bido fondente. Il cubo che lo custodisce, im-preziosito dalla sleeve con la nuova grafica, lo rende un regalo di grande pregio.

Peso 700g

Dragèes

La gamma dei dragèes è stata rivista e ampliata. Ai classici ricoperti Nocciole, Mandorle, Fave e chicchi di caffè si aggiungono:

  • Uva sultanina ricoperta di cioccolato al gusto pera
  • Nocciole avvolte dal cioccolato al gusto mango e Mirtilli Rossi ricoperti di cioccolato bianco aromatizzato ai frutti rossi e lime

Peso 120g

La scheda sintetica della Cioccolateria artigiana Guido Gobino

La Cioccolateria Artigiana Guido Gobino si caratterizza dalla costante aspirazione e tendenza alla realizzazione di un cioccolato di eccellenza, prodotto nel rispetto della tradizione torinese con uno sguardo rivolto al futuro. La pre-giata qualità del suo cioccolato nasce dal connubio di creatività, gusto e passione. La sua è una storia lunga ses-sant’anni e contraddistinta da un’attenta selezione delle materie prime, da una lavorazione all’avanguardia, da una sperimentazione ininterrotta con il fine di raggiungere una qualità assoluta. Ha ricevuto numerosi premi e rico-noscimenti ed è distribuito in 52 Paesi, dal Giappone agli Emirati Arabi Uniti, dagli USA alla Francia, dalla Cina all’Australia.

Dal 2021 Guido Gobino è affiancato dal figlio Pietro che ha portato un nuovo spirito innovativo e, oltre a rimarcare la sensibilità verso le tematiche ambientali, ha contribuito alla pubblicazione del primo Bilancio di So-stenibilità, quale strumento per testimoniare l’impegno dell’azienda nella divulgazione di una strategia d’impresa responsabile.

Nell’autunno del 2020, in occasione del 25° anniversario del Tourinot, viene presentato “5 grammi di felicità”, il libro scritto da Giuseppe Culicchia ed edito da Slow Food Editore che racconta la storia del celebre Tou-rinot, il Giandujotto di Torino. Nel gennaio 2019 l’azienda sigla un accordo di licenza pluriennale con Armani/Dolci per la produzione e la distribuzione in tutto il mondo della linea Armani/Dolci by Guido Gobino.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Tonitto 1939 si aggiudica quattro riconoscimenti per gli Oscar del food

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Alberto Piscioneri, General Manager di Tonitto 1939 (immagine concessa)

GENOVA – Tonitto 1939 conquista gli Oscar del food 2024. La linea di sorbetti Simply Better Italian realizzati per Dunnes Stores, famosa catena multinazionale irlandese di vendita al dettaglio, ha sbancato i Great Taste Awards 2024 di Londra, gli “Oscar del food mondiale” aggiudicandosi con i suoi prodotti ben quattro riconoscimenti.

Tonitto 1939 trionfa agli Oscar del food 2024

L’azienda ligure, leader in Italia per il sorbetto e per il gelato senza zuccheri aggiunti, è stata premiata nel concorso più famoso e accreditato di specialità culinarie e bevande organizzato da “The Guilde of Fine Food”. Ai prodotti vincitori vengono assegnate 1, 2 o 3 stelle, indicatori del livello di prestigiosità di quest’ultimi che dipende da vari fattori come sapore, aroma e texture.

sorbetti di Tonitto 1939, giudicati da una giuria di oltre 500 esperti tra chef, acquirenti, scrittori gastronomici e rivenditori hanno ottenuto rispettivamente 1 stella per il sorbetto italiano ai frutti di bosco, 2 stelle per il sorbetto italiano al limone e 3 stelle sia per il sorbetto italiano al mango & frutto della passione sia per il sorbetto italiano al lampone.

Oltre 120.000 prodotti, da oltre trent’anni sono stati analizzati, assaggiati e giudicati attraverso questa rigorosa procedura di valutazione. La giuria esamina per un periodo di circa 60 giorni i prodotti che partecipano al concorso: durante i lavori ogni prodotto è degustato da chef, autori e recensori di libri gastronomici, ristoratori, buyer, commercianti, designati da Great taste Awards per le loro competenze.

Realizzato dalla storica azienda con sede a Campi (Genova), che due anni fa ha ricevuto ottenuto il riconoscimento di Marchio Storico di interesse nazionale, il sorbetto si conferma il prodotto di punta di una vasta gamma di prodotti a brand e private label sia in Italia che all’estero.

Per ottenere un riconoscimento così prestigioso la famiglia Dovo, proprietaria da tre generazioni dell’azienda, realizza il sorbetto attraverso una miscela di tre ingredienti come tanta frutta, acqua e zucchero. Il tutto senza latte e derivati e senza conservanti e OGM, ma con una selezione di frutta, controllata e tracciata lungo tutta la filiera che viene mantecata lentamente così da creare una consistenza vellutata e morbida con un gusto naturale della frutta.

 “Siamo davvero molto felici di aver ricevuto un premio così importante decretato da una giuria che include esperti di gastronomia, chef stellati e giornalisti di food molto importanti nel panorama mondiale – afferma Alberto Piscioneri, general manager di Tonitto 1939 -. La nostra missione è infatti quella di portare in giro per il mondo la qualità e la tradizione italiana. Proprio negli ultimi anni, i mercati che valicano i confini italiani hanno sempre più apprezzato l’eccellenza con cui vengono realizzati sia i nostri sorbetti sia i nostri gelati. Dall’Irlanda, fino alla Norvegia, passando per la Francia e il Portogallo, fino alla Repubblica Ceca e all’Ucraina, solo per citarne alcuni, alcune delle più importanti catene di Gdo europee ci hanno scelto come garanzia di italianità e qualità.”

Rudi Albert e Maurizio Zugna, nell’intervista doppia sul sistema Dimitra: “Rende il lavoro dei torrefattori più fluido e intuitivo”

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Rudi Albert, Alkaff e Maurizio Zugna, Demetra
Rudi Albert, Alkaff e Maurizio Zugna, Demetra

MILANO – Rudi Albert, ceo e fondatore di Alkaff torna su queste pagine insieme a Maurizio Zugna, Dimitra Europe, Italy Project Manager, per entrare più nel dettaglio dell’operazione che ha visto queste due realtà collaborare per affrontare le nuove sfide poste dalle nuove normative europee in relazione a sostenibilità, filiera, materia prima: in una solo parola, EUDR.

Alkaff entra a far parte della piattaforma EUDR DDS di Dimitra. Di che cosa si tratta?

Rudi/Alkaff: “Abbiamo sempre creduto che qualità e innovazione siano i veri motori della crescita e dello sviluppo. In un contesto in cui i cambiamenti sono all’ordine del giorno, vogliamo essere un partner affidabile per i nostri clienti. Per questo motivo, abbiamo deciso di affidarci all’esperienza consolidata di Dimitra, scegliendo la loro piattaforma EUDR DDS come strumento per affrontare le sfide future.”

Maurizio/Dimitra: “Alkaff è la prima azienda italiana a dotarsi del software necessario per
la conformità al Regolamento Europeo denominato EUDR, in sostanza il sistema europeo di monitoraggio dei prodotti naturali provenienti da zone che non hanno subito processi di deforestazione dal 2020 ad oggi.

Dimitra propone soluzioni digitali per l’informatizzazione della catena di fornitura e supporto tecnologico a tutti gli stakeholder, dal contadino all’importatore fino alla catena di vendita del prodotto finito.”

Quali vantaggi porta proprio questo strumento innovativo rispetto ad altri del suo genere?

“Rudi/Alkaff: “La combinazione del sistema Dimitra con la tecnologia della nostra app Alkaff
rende il lavoro dei torrefattori estremamente fluido e intuitivo. Questa integrazione
semplifica le operazioni quotidiane, riducendo al minimo le complessità e ottimizzando la
gestione dei documenti.

Rispetto ad altri strumenti, la nostra soluzione non solo aumenta
l’efficienza, ma garantisce anche una maggiore precisione e facilità d’uso, rendendo ogni fase del processo produttivo più snella e meno soggetta a errori.”

Maurizio/Dimitra:” Dimitra impegni avanzati sistemi di intelligenza artificiale e gestione
delle informazioni sulla blockchain accanto ad una conoscenza specifica della supply
chain grazie alla presenza di professionisti con oltre 30 anni di esperienza nel settore del caffè.”

Dimitra: quanto è importante che un’azienda come Alkaff abbia deciso di integrarsi in questo sistema?

Rudi/Alkaff: “L’integrazione della nostra app con il sistema Dimitra rappresenta un passo
importante per garantire ai torrefattori l’accesso rapido ed efficace a tutti i documenti
necessari. Per rispondere meglio alle esigenze dei nostri clienti, abbiamo reso disponibile
anche la versione desktop della nostra app. Tutte le funzionalità che i nostri utenti
conoscono e apprezzano sono ora accessibili direttamente dal pc.

Attraverso un link sul nostro sito web, possono accedere a un’interfaccia ottimizzata per il grande schermo e scaricare direttamente i documenti dell’EUDR, migliorando così la loro produttività con la comodità della versione desktop.”

Maurizio/Dimitra: “Alkaff è un innovatore sul mercato italiano anche grazie a investimenti in
tecnologia e conoscenza del prodotto adesso potrà offrire ai propri clienti un monitoraggio
costante dei flussi ed, appunto, delle necessità di conformità alimentare richieste dall’Europa.

Attraverso questo sistema i lotti di caffè (verde) che Alkaff vende ai propri clienti disporranno di una trasparenza totale inclusa, appunto, la conformità al regolamento europeo anti deforestazione, tutto attraverso una app. Nessun altro al mondo c’è riuscito finora.”

Come vengono impiegate l’Intelligenza artificiale e la tecnologia blockchain per assicurare il processo di conformità delle forniture?

Rudi/Alkaff: “Mi sembra doveroso lasciare al dottor Zugna la spiegazione di tale processo.”

Maurizio/Dimitra: “Per individuare potenziali problemi di deforestazione nelle aree di
produzione vengono comparate immagini satellitari ad alta definizione e la mappatura del flusso di informazioni assieme alla “istruzione” dell’intelligenza artificiale sviluppata da
Dimitra fa il resto.

Tutte queste informazioni particolarmente “delicate” vengono registrate su un sistema di blockchain che garantisce l’immutabilità dei dati e la gestione corretta per ogni partecipante alla catena distributiva.

A Triestespresso, nello stand Alkaff, sarà possibile toccare con mano la tecnologia Dimitra?

Rudi/Alkaff: “E’ per noi un piacere ospitare la Dimitra nel nostro stand.”

Maurizio/Dimitra: “Pensiamo di installare all’interno dell’area di Alkaff un sistema che riprodurrà il processo di acquisizione dei dati, di analisi e di redazione della documentazione necessaria Un vero salto nel futuro digitale.”

Quanto potrà incidere il suo costo sul prezzo finale del caffè verde?

Rudi/Alkaff: “Il costo legato all’implementazione di questa tecnologia è talmente ridotto da
essere praticamente trascurabile nel prezzo finale del caffè verde. Al contrario, i costi che
l’intera filiera potrebbe sostenere senza questo sofisticato processo sarebbero ben più
rilevanti. Grazie a questa tecnologia, garantiamo efficienza e conformità, prevenendo
potenziali spese ben più gravose.”

Maurizio/Dimitra: “Il costo della “certificazione” in se stessa è marginale sul costo della
materia prima, lo sforzo richiesto invece alla catena di fornitura per la registrazione digitale
delle aziende di produzione (che si stima essere di decine di milioni) nei quattro angoli del mondo è molto più complesso e Dimitra sta lavorando anche su questo assieme a partner in tutti i continenti da dove il nostro caffè proviene.”

Mercati del caffè ancora più in alto: Londra oltre i 5.300 dollari, New York a 264,50 ¢

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Il logo dell'Ice

MILANO – I mercati del caffè volano a nuovi massimi, dopo la parziali prese di beneficio di inizio settimana. Nella giornata di ieri, martedì 17 settembre, entrambe le borse sono tornate a salire recuperando ampiamente le perdite del giorno precedente. A Londra, la scadenza principale (novembre) dell’Ice Robusta ha chiuso in ripresa di $57 dollari, a 5.303 dollari, ennesimo record del contratto 10-T.

A New York, il benchmark (dicembre) dell’Ice Arabica ha guadagnato 595 punti terminando la giornata a 264,50 centesimi, massimo degli ultimi 13 anni.

I livelli intraday si sono mantenuti però al di sotto dei massimi stabiliti lunedì, quando Londra e New York hanno raggiunto, in corso di contrattazione, rispettivamente quota 5.486 dollari e 271,80 centesimi, per ripiegare poi entrambe in territorio negativo perdendo, nell’ordine, $21 e 90 punti rispetto alla chiusura di venerdì.

Il quadro generale nei mercati del caffè rimane dominato dai problemi climatici, che interessano, in primo luogo, i due massimi paesi produttori mondiali: Brasile e Vietnam

In Brasile, le previsioni del tempo a medio termine, per le principali aree della cintura del caffè, indicano la possibilità di piogge sparse verso la fine del mese, che potrebbero però non bastare.

E rimane da vedere se le successive precipitazioni di ottobre e dei mesi seguenti saranno sufficienti a sostenere la fioritura e le fasi ulteriori di sviluppo del nuovo raccolto.

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La San Marco apre le porte dell’azienda il 5 ottobre per celebrare la Giornata internazionale del caffè

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la san marco
La prima edizione dell'open day dell'azienda La San Marco l'anno scorso (immagine concessa)

GRADISCA D’ISONZO (Gorizia) – La San Marco, azienda leader nella produzione di macchine per il caffè, propone per il secondo anno consecutivo la giornata di porte aperte dal titolo “Gradisca un caffè, o un caffè a Gradisca?”, in occasione della Giornata internazionale del caffè.

Sabato 5 ottobre la sede aziendale di Gradisca d’Isonzo sarà aperta a pubblico, previa prenotazione, per una visita guidata in cui gli addetti ai lavori illustrano il ciclo produttivo delle prestigiose macchine per il caffè La San Marco e ne raccontano la storia ultracentenaria.

Non solo: per questa seconda edizione dell’iniziativa gli ospiti potranno degustare un espresso offerto dall’azienda che vuole così riprendere lo spirito del la tradizione partenopea del “caffè sospeso”.

Tutti possono partecipare ed è sufficiente registrarsi alla pagina web dedicata cliccando qui. “La buona pratica napoletana vuole che, nei bar, il consumatore dell’espresso lasci anche una tazzina offerta a chi non può permettersi di assaporare un buon espresso; – riferisce Roberto Nocera, direttore generale de LaSanMarco – ovviamente la logica nell’open day del 5 ottobre ha una connotazione diversa che però vuole ricordare anche il valore sociale del caffè, che ricordiamo essere, con circa 2,5 miliardi di tazze consumate ogni giorno a livello globale, la seconda bevanda al mondo dopo l’acqua”.

La giornata internazionale del caffè ricorre il 1° ottobre, ma l’evento si svolgerà il sabato successivo, nella giornata del 5: a partire dalle 9 e fino alle 13 i visitatori saranno accolti nella sede dell’Azienda. “Sarà un grande piacere poter ospitare chi vorrà approfondire la conoscenza de LaSanMarco – racconta Nocera – L’open day è un modo per raccontarci al territorio e rendere merito a tutti i nostri collaboratori che hanno contribuito alla crescita dell’azienda”.

Partner dell’iniziativa è l’associazione Etica del Gusto, i cui celebri pasticceri realizzeranno mignon e biscotti che saranno offerti insieme all’espresso.

La San Marco nasce in Friuli Venezia Giulia nel 1920, ma i suoi primi 63 anni di attività li sviluppa nella sede udinese in via Cotonificio. Solo nell’agosto del 1983 cambia sede. “La San Marco ha saputo rinnovarsi costantemente nei suoi 104 anni di storia – spiega Nocera – restando sempre al passo con i tempi e, spesso, anticipandoli. Oggi siamo leader nel mondo grazie alle nostre macchine per il caffè a leva con il nostro brevetto esclusivo, siamo pionieri nella ricerca e nell’adozione di tecnologie “non energivore”, e partner di eventi, quale il Leva Contest, capaci di dare maggior risalto al settore del caffè e di accrescere la consapevolezza del consumatore.”

La San Marco, dal 2016, detiene l’esclusivo brevetto Leva Class, acronimo che sta per Controlled Lever Anti-Shock System. un ritrovato tecnologico, coperto da brevetto internazionale, che le consente, unica nel panorama mondiale, di immettere sul mercato macchine a leva conformi alle normative internazionali, nel rispetto della tradizione partenopea del caffè estratto a leva. Inoltre, negli ultimi anni, l’azienda ha anche intensificato la ricerca e l’adozione di tecnologie “non energivore”.

La maggior parte dell’energia assorbita dalle macchine del caffè è quella che viene poi trasformata in energia termica, ovvero in calore di riscaldamento dell’acqua e generazione di vapore nelle caldaie. Al fine di razionalizzare l’assorbimento di questa importante quota parte di energia La San Marco ha sviluppato degli algoritmi di controllo (ndr noti con l’acronimo PID=proporzionale-integrale-derivativo) dell’energia elettrica assorbita dalle proprie macchine al fine di aumentare l’accuratezza del controllo della temperatura in caldaia, nel contempo limitando la dissipazione di energia nell’ambiente.

Dagli studi condotti a riguardo è emerso che la metodologia descritta ha consentito di raggiungere un risparmio energetico del 5% nel caso di macchine a singola caldaia. La stessa metodologia, applicata su macchine multiboiler, ha permesso di ottenere un risparmio dell’8%.

Questi sono solo alcuni dei contenuti che i visitatori potranno toccare con mano all’evento del 5 ottobre prossimo nella sede de LaSanMarco a Gradisca d’Isonzo.

Kimbo lancia il progetto “Un chicco di speranza” per l’inserimento degli ex detenuti nella società e per la progettazione di una piantagione di caffè a Scampia

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Da sinistra: Patrizia Mirra, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, Domenico Battaglia per la Diocesi di Napoli, Mario Rubino, presidente Kimbo, Giulia Russo, direttore della Casa Circondariale “P. Mandato” di Secondigliano, con alle spalle i detenuti che parteciperanno al progetto (immagine concessa)

NAPOLI – L’Art. 27, comma 3, della Costituzione Italiana recita: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Con questa premessa, e grazie al lavoro di intermediazione dell’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro dell’Arcidiocesi di Napoli, nella persona di Antonio Mattone, dopo mesi di incontri, studi, confronti e approfondimenti tra Giulia Russo, direttore della Casa Circondariale “P. Mandato” di Secondigliano, e Mario Rubino, presidente di Kimbo S.p.A., con l’assenso del Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, si è giunti il 16 settembre 2024, nella sala conferenza del Carcere, alla firma del protocollo d’intesa per il progetto “Un Chicco di Speranza”.

Oltre che dalla dottoressa Russo e dal dottor Rubino, il protocollo è stato siglato anche da monsignor Domenico Battaglia per la Diocesi di Napoli, e da Patrizia Mirra, presidente del Tribunale di Sorveglianza di Napoli, parti attive e fondamentali per l’attuazione e lo sviluppo del progetto.

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Battaglia, Mirra, Rubino e Russo (immagine concessa)

“Un chicco di speranza” è partito dall’ifficio del lavoro dell’Arcidiocesi che si è adoperato a sensibilizzare la Kimbo affinché proponesse a favore dei detenuti della C.C di Secondigliano un progetto di formazione e di avviamento al lavoro “reale e costruttivo” per “creare i presupposti di una cittadinanza attiva”, come recita il pay off del progetto.

Presentato alla stampa ed alle autorità nazionali e cittadine, il protocollo impegna le parti a sviluppare i seguenti focus:

  1. organizzare per i detenuti individuati, secondo tempi e modalità da concordare con i referenti della casa circondariale, un’attività di training funzionale alla formazione professionale di barista quale opportunità di reinserimento sociale nonché come manutentore tecnico, quale opportunità di reinserimento sociale e lavorativo;
  2. d’intesa con i referenti dell’istituto penitenziario in premessa, sarà allestito all’interno dell’istituto un magazzino ricambi per le macchine bar di proprietà di Kimbo da riparare o rigenerare, nonché, per i detenuti in semi-libertà, la possibilità di prelievo e riconsegna presso i punti vendita bar delle macchine da caffè di proprietà di Kimbo su cui intervenire tecnicamente (si valutarà in corso d’opera la possibilità di istituire all’interno dell’istituto penitenziario delle officine tecniche per l’esecuzione a cura dei detenuti anche in regime di 20 ter o 21, nonché beneficiari della misura alternativa della semi-libertà, delle attività di rigenerazione delle macchine da caffè di proprietà dell’azienda Kimbo da utilizzarsi nel settore bar horeca, coinvolgendo tempestivamente la magistratura di Sorveglianza per gli aspetti di competenza);
  3. con il coinvolgimento della Facoltà di Agraria della “Federico II”, è allo studio la coltivazione di una piccola piantagione di caffè in un percorso di sostenibilità, sfruttando le potenzialità organolettiche di un appezzamento di terreno, dell’estensione di 10.000 mq, ubicato nel perimetro dell’istituto penitenziario.

“L’educazione alla cittadinanza è da intendersi come una attività che mira ad aiutare le persone in esecuzione penale a diventare cittadini attivi, informati, responsabili e capaci di assumersi responsabilità per loro stessi e per le loro comunità, una volta reinseriti nella società”, ha dichiarato Giulia Russo a margine della mattinata che si è conclusa con un light lunch al Kimbo Training Center al quale hanno potuto partecipare anche i 10 detenuti selezionati per le prime attività del progetto.

“Abbiamo ricevuto tanto dalla città di Napoli, in 60 e più di attività, e significativamente siamo e restiamo in questa area della città per manifestare la nostra gratitudine – ha affermato Mario Rubino – “Se oggi Kimbo è il caffè di Napoli distribuito in 100 paesi del mondo lo dobbiamo anche alle nostre radici. Siamo nati nel Rione Sanità nel 1963 e i fondatori della nostra azienda, Elio, Francesco e Gerardo Rubino, hanno scelto Melito di Napoli come area per impiantare lo stabilimento industriale credendo e investendo sul territorio”.

Rubino aggiunge: “Oggi sentiamo il dovere di restituire, nel nostro piccolo, a chi tanto ci ha dato. E, con l’esperienza di trent’anni di medico del Pronto Soccorso del più grande ospedale del Sud Italia, spero tanto di non essere l’unico, ma di riuscire a coinvolgere presto altri imprenditori nella mia visione di benessere e di sostenibilità sociale”.

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I detenuti in visita al Kimbo Training Center di Scampia (immagine concessa)

“La Magistratura di Sorveglianza – ha confermato Patrizia Mirra – vigilerà e supporterà le attività e gli spostamenti dei detenuti, anche con l’emissione di provvedimenti eventuali che, nei termini di legge, dovessero rendersi necessari”.

“L’idea dell’amministrazione penitenziaria moderna è quella di puntare verso una esecuzione della pena che non sia un fenomeno soltanto segregativo – ha spiegato in collegamento da Roma Giovanni Russo, capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia – Il nostro concetto di umanizzazione della pena passa proprio per una revisione del significato stesso delle modalità attraverso le quali noi intendiamo affrontare il detenuto e le sue attività”.

Russo aggiunge: “La rieducazione è multipla, plurale, passa attraverso una revisione dei comportamenti e la ricostruzione di un rapporto sociale. E l’iniziativa che Kimbo, Diocesi di Napoli e Casa Circondariale di Secondigliano hanno siglato questa mattina è un esempio virtuoso. Il progetto “Un Chicco di Speranza” è lo strumento attraverso il quale agenzie sociali così importanti come la chiesa, come un’impresa affermata desiderano in qualche modo partecipare all’operazione di rieducazione che non può spettare soltanto solo all’amministrazione penitenziaria e non può essere confinata alle sue sole forze”.

Russo conclude: “Da napoletano sono contento che tutti i partecipi del protocollo che si è firmato oggi siano un grande esempio di solidarietà e di generosità partenopea, anche perché non abbiamo dovuto inseguire gli imprenditori Rubino o la Diocesi ma sono stati loro che ci hanno incalzati affinché tutto questo si potesse concretizzare”.

“Questo progetto non è un atto di pietismo – ha concluso monsignor Domenico Battaglia – non è una solidarietà vuota, piuttosto è un senso di giustizia. Perché il diritto da solo non basta. Quello che ci salva, quello che fa bene alla società, è la capacità di fare rete, tutti insieme. Quello che ci salva è il “noi”, una società dove chi sta dietro può andare avanti. Il “fare rete” e il “noi” sono il senso di questo progetto di speranza”.

I corsi per barista professionale partiranno nell’aula del Kimbo Training Center nella seconda metà di ottobre 2024.

L’Arcidiocesi di Napoli, attraverso l’Ufficio per la pastorale sociale e del lavoro, nella sua azione di impegno nella pastorale carceraria, seguita dal cappellano Giovanni Russo, si adopererà per stimolare l’interesse dei detenuti nei confronti del progetto favorendone la comprensione e l’importanza di impegnarsi in un progetto di prospettiva per il mondo del lavoro e soprattutto accompagnando e sostenendo moralmente i destinatari nello sviluppo di una dimensione personale positiva rispetto alla scelta professionale, nella prospettiva di costruzione di un nuovo progetto di vita.

L’istituto alberghiero Artusi di Recoaro Terme rilanciato con 9 mln

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Il logo dell'Istituto per il 60° anno

L’istituto alberghiero Artusi di Recoaro Terme ha ricevuto in pochi anni quasi 9 milioni di euro di investimenti dall’amministrazione provinciale: 4,6 milioni di euro impiegati in lavori già realizzati e 4,1 milioni previsti per lavori in via di progettazione. Leggiamo di seguito parte dell’articolo di Luigi Cristina per il Giornale di Vicenza.

Gli investimenti per l’istituto Artusi di Recoaro Terme

RECOARO TERME (Vicenza) – L’alberghiero Artusi di Recoaro Terme è “sempre più un’eccellenza”. La conferma è giunta ufficialmente l’altra mattina nel sopralluogo compiuto dal presidente della Provincia, Andrea Nardin, e dal provveditore Nicoletta Morbioli. Sul piatto sono stati messi quasi 9 milioni di euro per rilanciare la scuola, che ora si avvia al “comando” del nuovo Istituto comprensivo unico avviato in quest’anno scolastico, primo esempio nel Vicentino, unendo tutti i suoi plessi dalle superiori all’asilo.

Ma l’accorpamento degli istituti recoaresi, sollecitato dalla Provincia, rientra in un più ampio piano di valorizzazione delle scuole del territorio. In pochi anni l’istituto alberghiero “Artusi” è stato destinatario di 8,7 milioni di euro dall’amministrazione provinciale: 4,6 milioni di euro impiegati in lavori già realizzati e 4,1 milioni previsti per lavori in via di progettazione.

Lo scorso anno l’alberghiero ha festeggiato i 60 anni con “una veste nuova, moderna, attrattiva, grazie ad una ristrutturazione generale (investimento totale di oltre 4 milioni e mezzo, ndr) con l’obiettivo di adeguare l’intero plesso scolastico alle norme di prevenzione incendi, di riqualificare gli spazi didattici e di migliorare le prestazioni energetiche e l’aspetto architettonico dell’edificio”.

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Domori inaugura i Piani Culturali: uno spazio dedicato all’arte a Torino

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Il logo Domori

NONE (Torino) – Domori inaugura i Piani Culturali, uno spazio dedicato alla cultura situato nei livelli congiunti del negozio in Piazza San Carlo a Torino. Con questo nuovo progetto, l’azienda intende arricchire l’offerta culturale della città, ospitando una serie di eventi artistici e letterari di rilievo nazionale e internazionale.

Il termine Piani è stato scelto per il suo duplice significato: da un lato, si riferisce ai due livelli fisici degli spazi congiunti allo store Domori; dall’altro, rappresenta i piani, ovvero i progetti culturali che prenderanno vita all’interno dell’area.

Piani Culturali di Domori diventerà un punto di riferimento per festival, rassegne, presentazioni letterarie, esposizioni artistiche e molto altro.

In precedenza, i piani del negozio hanno già ospitato diverse attività, come corsi di cucina amatoriale e mostre fotografiche, tra cui le esposizioni Interminati Spazi, il progetto promosso da Domori e la Fotografia in collaborazione con il fotoartista Maurizio Galimberti, arrivato alla sua quinta edizione. Anche quest’anno la mostra conclusiva troverà spazio nei Piani Culturali, insieme a un calendario sempre più ricco e diversificato.

Con l’inaugurazione dei Piani Culturali, il brand Domori si conferma promotore di eventi che favoriscono la riflessione, la creatività e la condivisione culturale, offrendo uno spazio che arricchisce l’esperienza dei visitatori e contribuisce attivamente alla vita culturale della città.

Prossimi appuntamenti

Martedì 24 settembre

Fiorenza Palmiero Gancia, Il Terzo Luogo. Il mio educatore Gabriele d’Annunzio

(Argano Editore)

Mercoledì 16 ottobre

Corrado Occhipinti, I Superbi (Minerva Editori) Giovedì 24 ottobre

Antonella Boralevi, L’amore può succedere (Baldini+Castoldi)

Mercoledì 20 novembre

Roberta Corradin, Ma i libri lo sanno (Giunti)

Per info e prenotazioni, contattare il negozio: domoristore.to@domori.com – tel.
0110243228.

Fipe insieme a Treccani per il master in gestione delle imprese di ristorazione

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Il master di Fipe e Treccani (immagine concessa)

ROMA – Fipe e l’Istituto della Enciclopedia italiana Treccani hanno avviato una collaborazione finalizzata a rafforzare il sistema imprenditoriale e la qualità del capitale umano nel settore dei pubblici esercizi. La prima iniziativa riguarda la proposta di Master in gestione delle imprese di ristorazione realizzata con Treccani Accademia e in programma a partire dal novembre 2024.

Un percorso completo e pratico, con un mix di lezioni on demand, in live streaming e in presenza, per fornire ai partecipanti competenze e strumenti di gestione di imprese della ristorazione.

Fipe con Treccani per il master in gestione delle imprese di ristorazione

Il programma si articola in diverse aree tematiche: dalla definizione del brand e strategia di comunicazione con la clientela, alla comprensione della funzione del bilancio e della costruzione efficace del budget, all’ottimizzazione dell’organizzazione e gestione del personale fino a esplorare le più recenti tecnologie digitali applicabili al settore, imparando a selezionarle e a utilizzarle in modo strategico per migliorare l’efficienza gestionale dell’attività.

A chi è rivolto il master

Il master si rivolge a imprenditori della ristorazione e a tutti coloro che aspirano a diventarlo investendo nel settore.

Programma

Il master ha una metodologia didattica flessibile e innovativa che integra lezioni on demand in autoformazione con incontri in live streaming e in presenza.

Il programma del Master si articola in 4 moduli di studio:

1. Concept, brand strategy e marketing della ristorazione

2. La gestione economica: dal business plan al controllo economico finanziario

3. Organizzazione del lavoro e gestione del personale

4. Digital trasformation per la ristorazione

Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Faculty

  • Andrea Chiriatti, responsabile lavoro – area relazioni sindacali, previdenziali e formazione Fipe – Federazione italiana pubblici esercizi
  • Federico De Cesare Viola, Giornalista enogastronomico Direttore Food&Wine Italia
  • Fabio Scognamiglio, founder & ceo, Value4you
  • Salvatore Aloe, Co-founder, Berberè
  • Daniele Antonelli, Founder, Casa Manfredi
  • Ignazio Cogotti, Senior Advisor, Valur4You
  • Paolo De Bernardi, Consulente senior Risorse umane
  • Virgilio Maretto, Ceo pOsti Srl
  • Roberta Parollo, Docente e consulente marketing e comunicazione
  • Nicoletta Polliotto, Project Manager e Founder Muse Comunicazione
  • Luciana Squadrilli, Giornalista e autrice Esperta in enogastronomia e turismo, Senior editor Food & Wine Italia
  • Rudy Travagli, Maître e Sommelier, Enoteca La Torre

Borse di studio e agevolazioni

Treccani Accademia mette a disposizione agevolazioni economiche e borse di studio. Per scoprire di più basta cliccare qui.

Nella pasticceria Zoccola di Alessandria, specializzata nel cannoncino da 204 anni

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zoccola alessandria
Il logo della pasticceria Zoccola

Dal 1820 gli Zoccola, ad Alessandria, sono specializzati in questo dolce che conquista il palato. Oggi alla guida c’è Alice, la settima generazione della famiglia. Con lei il locale varca i confini regionali. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Lorenzo Cresci per il quotidiano La Repubblica.

La pasticceria Zoccola ad Alessandria

ALESSANDRIA – Il paradiso (dei golosi) esiste. Ed è ad Alessandria da oltre due secoli. Dal 1820, per la precisione, quando la famiglia Zoccola apre una pasticceria e panetteria a Cassine, a poca distanza dalla città piemontese, per poi spostarsi nel capoluogo (in corso Lamarmora 61).

Senza perdere un giorno di lavoro (solo il lunedì la chiusura è sacra) e non abbassando le saracinesche neppure in estate, oggi la famiglia è arrivata alla settima generazione e, a guidare un’impresa che impegna tredici persone, c’è Alice Zoccola.

“Ma papà Massimo è sempre qui”, osserva Alice, indicando quell’uomo che davanti al forno continua a preparare dolci destinati a rimanere in vetrina solo pochi minuti. Perché il lavoro va avanti a ciclo continuo. Merito, tanto, va al prodotto di punta della pasticceria: il cannoncino.

“Fin dal 1820 viene prodotto – racconta Alice – e ancora oggi è il dolce più richiesto. Tanto che nel corso degli anni abbiamo allargato la ‘famiglia’ dei cannoncini, introducendo sempre più gusti”.

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