venerdì 16 Maggio 2025
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Venezia: ecco il progetto che trasforma l’acqua dei canali in espresso

Il progetto Canal Café verrà presentato in occasione della 19ª Biennale Architettura a Venezia in programma dal 10 maggio al 23 novembre 2025. Il sistema prevede la depurazione dell’acqua tramite piante e un ingegnoso gioco di vasi comunicanti. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Lucio Bardelle per il portale d’informazione Milano Città Stato.

Il caffè direttamente dai canali di Venezia: il progetto

VENEZIA – Venezia stupisce ancora. Questa volta lo fa con un’idea che ha dell’incredibile: realizzare il miglior espresso d’Italia usando l’acqua dei suoi canali. Un’idea per i nostri Navigli? No, non è uno scherzo. Il progetto, chiamato Canal Café, sarà uno dei protagonisti della 19ª Biennale Architettura in programma dal 10 maggio al 23 novembre 2025, curata da Carlo Ratti.

Qual è il suo intento? Trasformare l’acqua, spesso considerata inquinata o inutilizzabile, in una risorsa preziosa per la sostenibilità e, perché no, anche per la pausa caffè.

L’idea nasce da una riflessione sul valore nascosto dell’acqua urbana. In tante città si torna a parlare della navigabilità dei fiumi, e Venezia, con i suoi canali unici, diventa il punto di partenza ideale per un esperimento visionario. Proprio quelle acque che durante la pandemia avevano rivelato fondali limpidi e creature marine mai viste, diventano oggi protagoniste di un percorso di depurazione e rinascita.

Il progetto Canal Café è firmato dallo studio newyorkese Diller Scofidio + Renfro, insieme all’architetto Aaron Betsky e alle aziende di riutilizzo idrico Natural Systems Utilities e Sodai. Il sistema prevede la depurazione dell’acqua tramite piante e un ingegnoso gioco di vasi comunicanti.

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Il coffee shop italiano CasaSalvo apre a New York con la firma dello chef Salvo Lo Castro

CasaSalvo arriva al 1675 di Broadwayaccanto al Gatsby Theatre, nel cuore pulsante di Manhattan. Il nuovo progetto dello chef Salvo Lo Castro offre un menù all’insegna del made in Italy. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione All Food Sicily.

CasaSalvo a New York

NEW YORK – Nasce un nuovo luogo dell’anima. Un angolo d’Italia autentico, vivo, sorprendente a New York. CasaSalvo NYC è molto più di una caffetteria: è un viaggio sensoriale, una celebrazione della cultura gastronomica italiana, firmata dallo chef Salvo Lo Castro, che da sempre porta in tavola emozioni, storie e radici.

Il menù è un omaggio al gusto: espresso italiano a 2,51 dollari e con lui macchiato, latte, cortado e americano un prezzo simbolico che rappresenta la firma di ogni coffee shop CasaSalvo: accessibile, autentico, quotidiano. Una filosofia chiara: rendere l’eccellenza italiana parte della routine metropolitana, senza compromessi sulla qualità.

Poi arriva lei, la pasticceria: una collezione di meraviglie artigianali che parla la lingua del Sud e del cuore. Maritozzi, cannoli ricotta e pistacchio, pastiere napoletane, sfogliatelle, eclair al cioccolato, mango e caffè, bomboloni e cornetti farciti come si deve.

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Nuii e Maxibon, Froneri, insieme a Komen Italia per la lotta ai tumori al seno in occasione della Race for the Cure

ROMA – Unire il piacere del gelato, l’energia dello sport e la forza della solidarietà: è con questo spirito che Nuii e Maxibon, brand di punta di Froneri, annunciano la loro collaborazione con Komen Italia in occasione dell’edizione 2025 della Race for the Cure, evento simbolo della lotta ai tumori del seno in Italia.

II brand di Froneri per i progetti di Komen Italia

Dall’8 all’11 maggio, infatti, per l’edizione romana dell’evento, il pubblico potrà acquistare tramite offerta libera gli iconici gelati Froneri durante la manifestazione: l’intero ricavato verrà poi devoluto ai progetti di Komen Italia a sostegno della prevenzione, della ricerca e del supporto concreto per le donne che affrontano il tumore al seno.

Sempre durante la quattro giorni, inoltre, Nuii allestirà presso il Villaggio Race for the Cure del Circo Massimo di Roma anche un campo da padel brandizzato aperto al pubblico, per promuovere lo sport e il divertimento in un contesto positivo e inclusivo.

“Siamo felici di poter contribuire attivamente a un evento così significativo, che ogni anno coinvolge migliaia di persone unite dalla voglia di fare la differenza” ha dichiarato Antonio Mazzesi, head of sales – Trade Mktg & CS di Froneri Italia. “Attraverso un gesto di solidarietà semplice ma significativo, vogliamo supportare concretamente la mission di Komen Italia, promuovendo la prevenzione e la sensibilizzazione verso una tematica di fondamentale importanza.”

La scheda sintetica di Froneri

La visione di Froneri è quella di costruire la migliore azienda di gelati al mondo. Froneri ha la passione di una start-up, con oltre cento anni di esperienza nel gelato e ha sviluppato un modello di business basato su una cultura dell’eccellenza, con la passione per il gelato. Creata nel 2016 come joint venture di Nestlé e R&R, è il secondo produttore mondiale di gelati e il primo produttore di private label al mondo, presente in 25 paesi e con circa 12.000 dipendenti in tutto il mondo. Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Ritter Sport tra i campioni mondiali del cacao sostenibile nella classifica Chocolate Scorecard 2025

MILANO – L’impegno di Ritter Sport per una filiera sostenibile del cacao è stato riconosciuto anche quest’anno dalla Chocolate Scorecard 2025, la classifica internazionale curata dalla Ong australiana Be Slavery Free giunta alla sesta edizione, che valuta le pratiche di approvvigionamento delle principali aziende produttrici di cioccolato.
Ritter Sport si conferma tra le prime quattro aziende a livello globale ad essere state riconosciute come “Leading the industry on policy and implementation” – Leader del settore per politiche e attuazione.

La Scorecard rappresenta oggi l’unico benchmark internazionale per la sostenibilità nel settore del cacao, e Ritter Sport è stata nuovamente in grado di migliorare il suo punteggio complessivo.

“Essere ancora una volta ben al di sopra dei nostri principali concorrenti è una forte conferma del nostro operato,” sottolinea Asmus Wolff, Managing Director Supply Chain di Alfred Ritter GmbH & Co. KG. “È evidente che qualcosa si sta muovendo nel settore: molte aziende stanno finalmente prendendo iniziative concrete per migliorare le condizioni lungo la filiera. È un cambiamento che accogliamo positivamente.”

Ritter Sport è attiva da oltre 35 anni nella coltivazione sostenibile del cacao e lavora costantemente per garantire la massima trasparenza lungo tutta la supply chain. Sin dal 2018 approvvigiona 100% cacao certificato sostenibile Rainforest Alliance e Fairtrade Cocoa.

L’obiettivo è produrre cioccolato buono per tutti, tutelare il pianeta e migliorare la vita delle comunità locali.

Oggi, il cacao utilizzato nei suoi prodotti non è solo certificato, ma anche tracciabile. Questa trasparenza è fondamentale: solo conoscendo l’origine del cacao è possibile agire per tutelare il pianeta e migliorare la vita delle comunità locali.

Per questo, l’azienda familiare con sede a Waldenbuch, vicino a Stoccarda, ha attivato programmi di partnership in tutti i Paesi da cui si rifornisce: Nicaragua, Perù, Costa d’Avorio, Ghana e Nigeria. L’obiettivo è promuovere un cambiamento reale e positivo delle condizioni sociali, ambientali ed economiche nella coltivazione del cacao, attraverso azioni concrete e misurabili.

Un esempio di queste iniziative è la promozione dell’agroforestazione, un sistema di coltivazione diversificato e sostenibile. Solo tra il 2023 e il 2024, Ritter Sport ha distribuito circa mezzo milione di piantine di alberi da ombra ai coltivatori dell’Africa occidentale e dell’America Latina. I metodi sostenibili, come la coltivazione con sistema agroforestale, servono a rendere la coltivazione del cacao più resiliente alle conseguenze del cambiamento climatico.

“Stiamo già affrontando le conseguenze dei cambiamenti climatici, che compromettono i raccolti,” spiega ancora Wolff. “È un tema delicato per i coltivatori: se la domanda supera l’offerta, i prezzi delle materie prime aumentano drasticamente, con ricadute lungo tutta la filiera, fino ai consumatori. L’approvvigionamento sostenibile del cacao è quindi fondamentale per garantire stabilità a lungo termine: è nell’interesse di tutti.”

Tutti i dettagli sui programmi e sull’impegno di Ritter Sport saranno disponibili nel Cocoa Report 2024, in uscita nell’estate di quest’anno. Il Cocoa Report 2023 è disponibile qui.

La scheda sintetica di Ritter Sport

Azienda familiare indipendente fondata nel 1912 da Alfred Ritter e da sua moglie Clara. Ritter Sport, dal 2018 è stato il primo grande produttore di tavolette di cioccolato ad approvvigionare cacao 100% certificato sostenibile per la sua intera gamma di prodotti. Caratterizzati dalla peculiare forma quadrata e dai pack vivaci e colorati, i prodotti a marchio RITTER SPORT sono venduti in oltre 100 paesi al mondo. L’azienda impiega attualmente circa 1.900 persone e ha raggiunto un fatturato di 605 milioni di euro nel 2024.

Perché il caffè in Croazia al bar e al supermercato costa già di più? La risposta da tre addetti ai lavori

MILANO – Si fa un viaggio esplorativo in Croazia, vicina di casa del Bel Paese, per esplorare le differenze di prezzo che esistono quando si parla sia della tazzina al bar che delle confezioni negli scaffali dei supermercati: di fronte ad un gap così importante (l’espresso macchiato può superare i due euro), viene da chiedersi le motivazioni che hanno contribuito a formarlo.

A tentare di trovare le risposte, intervengono la Dottoressa Andrea Perkov – Segretario generale, Camera di Commercio Italo-croata, assieme alla Dottoressa Marilena Procaccio – Direttrice della sede di Zagabria di ICE Agenzia per la Promozione all’Estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, Omar Zidarich, presidente del Gruppo italiano torrefattori caffè (nonché titolare di una torrefazione con sede in Croazia, l’Excelsior).

In Croazia, quanto incide sul prezzo finale della tazzina, la tassa speciale sul caffè e quanto influenza i consumi locali?

Risponde Perkov: “La tassa speciale sul caffè incide in misura variabile sul prezzo finale della tazzina, a seconda della tipologia e della provenienza del caffè importato. In Croazia, questa imposta aggiuntiva può aumentare significativamente i costi per i distributori e i bar, con un conseguente impatto sui consumi locali. Nel 2024, i prezzi del caffè in Croazia sono aumentati significativamente lungo tutta la catena di approvvigionamento, dall’importazione alla vendita al dettaglio e nei locali di ristorazione.

Secondo i dati della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), i costi di importazione di cacao, caffè e tè sono aumentati del 22,9% nel 2024, incidendo notevolmente sui costi complessivi delle importazioni alimentari. Questo aumento dei prezzi è stato causato da condizioni meteorologiche sfavorevoli nei paesi produttori, come il Vietnam e l’Indonesia, che hanno portato a una riduzione dell’offerta di caffè sul mercato globale.

L’aumento dei costi di importazione si è riflesso nei prezzi al dettaglio, portando a prezzi più alti per i consumatori finali. Anche nel settore della ristorazione si è registrato un notevole aumento dei prezzi del caffè. Secondo i rapporti, il prezzo di una tazzina di caffè nei bar è aumentato in media dal 10 al 15% nel corso del 2024.

Questo aumento dei prezzi è attribuito ai maggiori costi di approvvigionamento del caffè crudo, ma anche all’aumento dei costi operativi per i gestori dei locali. Questi fattori hanno portato complessivamente a un incremento dei prezzi del caffè a tutti i livelli del mercato in Croazia nel 2024. Tuttavia, la cultura del caffè è ben radicata e il consumo resta comunque elevato.”

Si inserisce la Dottoressa Procaccio per dare anche lei il suo punto di vista sulla stessa questione

“In Croazia, l’elevata tassazione sul caffè, dovuta a un’imposta speciale per chilogrammo e a un’aliquota IVA superiore rispetto ai paesi vicini, aumenta il carico fiscale fino al 30% rispetto alle nazioni limitrofe, incidendo sul prezzo finale della tazzina. Tuttavia, la forte tradizione del caffè nel Paese e l’ampia diffusione del suo consumo – con il 93% della popolazione sopra i 15 anni che ne beve almeno una tazza al giorno – mantengono alta la domanda.”

Quanto invece ha impatto l’attuale condizione del mercato, con i prezzi impazziti della Borsa?

Perkov: “L’aumento dei prezzi del caffè sulle Borse internazionali ha un impatto diretto sul mercato croato, influenzando i costi di importazione e, di conseguenza, i prezzi al dettaglio. La volatilità del mercato e l’aumento dei costi delle materie prime stanno spingendo i distributori e gli esercenti a rivedere i loro margini di guadagno o a trasferire parte dei rincari ai consumatori. Anche le catene della grande distribuzione stanno adattando le loro strategie di prezzo per mantenere la competitività.”

E di nuovo Procaccio: “Il mercato del caffè è fortemente influenzato dall’impennata dei prezzi in Borsa, ai massimi degli ultimi cinquant’anni, a causa di cambiamenti climatici, siccità prolungata nelle principali aree produttrici (come Brasile e Vietnam), scorte ridotte, tensioni internazionali con conseguenti problemi logistici e rincari nei trasporti, oltre all’aumento della domanda in Estremo Oriente.

Secondo Eurostat, tra marzo 2023 e marzo 2024 la Croazia ha registrato l’incremento più significativo del prezzo del caffè nell’UE, con un +7,4%. Già prima di Capodanno i bar avevano ritoccato i listini, ma con l’inizio del nuovo anno si è verificato un ulteriore aumento di almeno 15 centesimi a tazzina e oggi il prezzo di un caffè con latte supera spesso i 2 euro”

Quali sono i canali che raggiungono volumi più elevati? L’horeca, la gdo, il vending?

Prima Perkov: “In Croazia, il settore HoReCa (Hotel, Ristoranti, Caffetterie) rappresenta uno dei principali canali di consumo del caffè, soprattutto grazie al forte legame culturale con la pausa caffè nei bar. La grande distribuzione organizzata (GDO) è in crescita, con un aumento della vendita di caffè per il consumo domestico, in particolare capsule e cialde. Anche il settore del vending è in espansione, soprattutto negli uffici e negli spazi pubblici, ma ha un impatto minore rispetto agli altri due canali.

Segue Procaccio: “In Croazia, il mercato del caffè si sviluppa principalmente attraverso i canali Ho.Re.Ca., trainato dalla forte dimensione sociale del caffè e dal turismo, la GDO e il vending. Secondo Euromonitor (dic. 2024), le vendite al dettaglio sono cresciute del 10% su base annua, raggiungendo i 235 milioni di euro.

I chicchi di caffè freschi hanno registrato la performance migliore, con un aumento dell’11% in valore (+6 milioni di euro).

Si prevede un’ulteriore crescita nei volumi di vendita sia nel retail che nella ristorazione, supportata da strategie come i programmi di fidelizzazione. Il vending resta una soluzione pratica per i consumatori in ambienti di lavoro e spazi pubblici, mentre l’e-commerce si sta affermando come canale emergente per l’acquisto di caffè specialty e premium.”

Che caffè si beve in Croazia? Miscela-monorigine, grani-macinato, capsule- caffè turco-moka?

Conclude Perkov: “In Croazia si consumano diverse tipologie di caffè, a seconda delle abitudini e delle preferenze dei consumatori. Nei bar è più comune il caffè in grani, generalmente miscele italiane, preparato con macchine espresso professionali. Per il consumo domestico, sono diffusi il caffè macinato per la moka e il caffè in capsule. Inoltre, il caffè turco ha una lunga tradizione, soprattutto nelle regioni interne e tra le generazioni più anziane.

Negli ultimi anni, l’interesse per i caffè monorigine e di qualità superiore sta crescendo, soprattutto tra gli appassionati e nei locali specializzati.”

La risposta di Procaccio: “In Croazia, il caffè turco resta una tradizione tra i più anziani e nelle aree rurali, ma l’espresso domina il mercato, con crescente interesse per il caffè monorigine tra i consumatori più esperti e alla ricerca di un’esperienza più raffinata. Mentre fuori casa prevale l’espresso, sempre più croati acquistano macchine per espresso o moka per uso domestico. Il caffè macinato è il più diffuso, ma cresce la preferenza per i chicchi interi tra gli appassionati di specialty coffee, soprattutto nelle città.

Aumenta anche il consumo di caffè istantaneo, solubili e filtrato (specie nel nord-ovest), così come la diffusione dei distributori automatici in uffici e spazi pubblici. Le macchine a capsule si affermano tra i giovani e gli amanti della praticità, mentre il caffè specialty guadagna popolarità, soprattutto a Zagabria. Il caffè RTD (Ready to drink) è in crescita (+3% nel 2024), con picchi estivi, e le panetterie stanno diventando un canale di vendita sempre più rilevante.”

Dopo le due voci femminili, è il turno del Presidente Omar Zidarich di provare a raccontare il quadro del caffè in Croazia:

” Il caffè è soggetto ad una tassazione, una marca da bollo che fino a prima dell’entrata in Europa era addirittura fisica e veniva applicata nel momento dell’esportazioni ad ogni pacchetto. Una volta entrati nell’Unione Europea, la tassa è restata in vigore in quanto la dicitura che riguarda i contributi IVA ed eventuali regimi fiscali è ancora in mano alla Croazia. Le accise come questa, restano gestite dal Paese. È lo stesso che avviene con la differenza di prezzo delle pompe di benzina, che varia a seconda delle accise di ciascuna nazione.

Nel caffè esiste questa tassa suppletiva, come in Germania anche se là è ancora più alta (in Croazia si parla di 0,80 centesimi in più al chilo). Quindi indubbiamente il prezzo finale è dettato anche da questo fattore, e in più bisogna considerare che in Croazia ci sono pochissimi torrefattori (il più grosso è Franck, leader di mercato, seguito da Monte Caffè a Rovigno e da altri piccoli come Hugh & Punch, Barocco e Bar Caffè che possiede anche uno stabilimento produttivo a Zagabria).

Inoltre, sono tantissimi i brand italiani che vendono a dei distributori autorizzati, e questo passaggio in più impone una marginalità ulteriore, influenzando il prezzo finale al chilo per l’esercente, dettato dal costo dell’importazione. C’è da dire poi che in Croazia il caffè si consuma nei bar esclusivamente al tavolo e quindi non c’è una differenza di prezzo tra il servizio al banco e quello seduti.

Bisogna considerare che un’inversione di rotta è avvenuta anche della distribuzione delle tazzine posizionate sulla macchina del caffè: la maggiorparte in Italia sono della dimensione più piccola a quella dell’espresso e circa un 20% è riservato a quelle del cappuccio. In Croazia quindi innanzitutto si aggiunge un formato e c’è per espresso, cappuccino e infine uno più grande dedicato a quello che qui si chiama caffè bianco (in croato bijela kava) contenente da una maggiore dose di schiuma, paragonabile al macchiatone preparato con un caffè molto lungo e acquoso.

Si invertono le proporzioni: circa un 30% di tazze da espresso e un 70% per il cappuccino posizionate sulla macchina. Quindi il prezzo più elevato è legato anche al servizio di una dose maggiorata rispetto all’Italia per un macchiato normale.”

E nei supermercati?

“La fanno da padroni i torrefattori locali come la Frank, trainati dal discorso di una macinatura per caffè turco molto fine. Nei supermercati c’è la tripla opportunità: espresso, turca e moka. In grano invece il leader per gli scaffali è Lavazza, spesso destinato alla macchina per espresso sia nei bar che per casa.

L’espresso subisce ancora il fascino del made in Italy e viene affiancato ad un marchio italiano dai croati. La qualità percepita è diversa se si deve bere in espresso, viceversa accade per l’estrazione turca. Tant’è vero che Monte Caffè di Rovigno ha scelto come marchio un nome italiano.”

Conclude Zidarich: “La Croazia è uno dei pochi Paesi dove non si fa clamore attorno al prezzo della tazzina, c’è un buon consumo pro capite paragonabile in volumi a quello italiano (naturalmente con un minor numero di tazze) e questo nonostante i redditi siano più basso. A tal proposito ricordiamo che la prima industria croata è il turismo e quindi la tazzina ha un prezzo tarato su quel tipo di clientela: i consumatori locali sono quasi obbligati a pagare quanto e come un turista.

Per quanto riguarda la accise invece, credo che in questo momento non sia fattibile abolire il sistema di tassazione. La Croazia è un Paese che si regge poco sulla produzione industriale e conta su questa tassa per potersi mantenere sostenibili finanziariamente. Come torrefattore non sono completamente d’accordo, ma comprendo la logica dietro.”

Rizzuto, la caffetteria che a Palermo riapre con specialty: “Da noi ora l’80% degli utenti sono dei turisti”

MILANO – Giuseppe Rizzuto ha ripreso in mano le redini di un locale a Palermo, dopo un’esperienza importante dietro al bancone: “Gestivo l’attività di famiglia in una zona meno centrale rispetto a dove siamo ora – in Via Giovanni Meli, 82 -, vicino a una delle più grandi piazze della città. In realtà avevo già iniziato il mio percorso nello specialty nel 2017, quando un mio amico mi ha consigliato di fare un cambio nell’offerta dell’espresso.

Ho seguito dei corsi durante gli anni del Covid, partendo dalle estrazioni filtro e poi ho lavorato con le monorigini in espresso con la macchina a leva. Così ho iniziato ad acquistarne diverse da più micro roasters per capirne le differenze possibili.”

Rizzuto, nel 2023 chiude e verso la fine del 2024 avviene la riapertura

“Ho trovato questo locale piccino di 22 metri, dove però sono riuscito a infilare parecchie attrezzature, l’EK43, per l’espresso una STH9 di XVLI – una Ferrari super tecnologica con cui mi diverto a cambiare i vari parametri -.

Come miscela entry level ho un 60% Arabica e un 40% Robusta che ho scelto di mantenere per il consumatore meno abituato, poi un 100% Arabica con 5 origini (Etiopia, Perù e dal Sud America) entrambi di Caffè Morettino, più diverse monorigini selezionate da diversi torrefattori che faccio ruotare ogni 15 giorni.

L’obiettivo è quello di includere anche dei micro roaster dall’estero in futuro.

Ancora ovviamente non siamo ancora arrivati al livello dello scorso locale. Ma prima la caffetteria di famiglia era una tipica palermitana con degli specialty. Da noi ora l’80% degli utenti è composto dai turisti. Grazie al dehors raggiungo 25 sedute e il cliente può entrare per ordinare e poi si serve da solo.”

Rizzuto: “Sono partito da un costo più basso per l’espresso, 1,20 per la miscela con la Robusta, mentre per il 100% Arabica 1,50, infine dai due euro per le monorigini.”

“In realtà riesco a vendere anche i filtri di Geisha a 15 euro. Naturalmente per il palermitano medio, il mio caffè risulta particolarmente morbido. Poi ho pensato anche a migliorare il resto dell’offerta in termini di bevande, come l’iced milk che si miscela con degli sciroppi come zucca e spezie (pumpkin spice), caramello salato e tanti altri per realizzare ricette che sono più di moda.

C’è anche la variante con le bevande vegetali – ovviamente vendute con un leggero sovrapprezzo rispetto alle varianti con il latte vaccino. Ho anche deciso di applicare un aumento per il macchiato, di 20 centesimi in più.”

Ma perché ha deciso di riaprire da solo invece che andare a lavorare altrove?

Rizzuto: “Volevo aprire il mio locale e non essere alle dipendenze di nessuno. Avevo nella testa di dover avviare qualcosa che fosse mio, ma nella location giusta. Ho studiato un orario che parte dalle 7 mattino e arriva alle 7.30 di sera.”

Mercati: futures in ripresa, mentre gli operatori tornano a focalizzarsi sui fondamentali

MILANO – La messa in pausa dei dazi americani ha spostato l’attenzione degli operatori sui fondamentali specifici del caffè spingendo nuovamente al rialzo i mercati a termine. Nella seduta di ieri, lunedì 14 aprile, sono stati i robusta a segnare i rialzi più marcati. A Londra, il contratto per scadenza luglio ha guadagnato infatti il 3,8% chiudendo a 5.239 dollari.

Più modesti i guadagni di New York, con luglio che si rivaluta dell’1,4% terminando la prima seduta della settimana a 358,50 centesimi.

I Cot di New York e Londra – aggiornati a martedì 8 aprile – evidenziano intanto forti liquidazioni delle posizioni speculative in entrambi i mercati (-24% a New York e -32% a Londra)

A New York, le scorte certificate erano pari venerdì a 784.559 sacchi. A Londra, gli stock sono scesi a 4.249 lotti da 10 tonnellate, minimo delle ultime 6 settimane.

Il rally dei robusta – posizionati nuovamente ben al di sopra della soglia dei 5.200 dollari – trova giustificazione nelle minori esportazioni dei due principali produttori di questa varietà: Vietnam e Brasile.

L’export vietnamita è stato pari, nel primo trimestre 2025, a 8,5 milioni di sacchi, in calo del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. È interessante osservare, che il valore degli imbarchi verso tutti i mercati è lievitato di quasi il 50%, rispetto al primo trimestre 2024, sfiorando i 2,9 miliardi di dollari.

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Asachimici-pulyCAFF alle finali mondiali Sca come WCC cleaning sponsor

VESCOVATO (Cremona) – Asachimici-pulyCAFF ha rinnovato l’accordo con WCE – World Coffee Events e torna in pedana accanto ai concorrenti delle sette finali mondiali dei campionati SCA in qualità di WCC Official Cleaning Sponsor 2025. Afferma Gianfranco Carubelli, responsabile amministrativo di Asachimici-pulyCAFF con il fratello Marco: “L’esperienza dello scorso anno ha sottolineato il ruolo di primo piano che la pulizia delle attrezzature ha in ogni disciplina; per questo siamo orgogliosi di essere nuovamente accanto ai professionisti delle diverse categorie, ai quali offriremo le migliori condizioni di gara grazie alla pulizia delle apparecchiature effettuata con i nostri prodotti”.

C’è di più: “Abbiamo poi personalizzato in base alle particolari necessità delle diverse competizioni un vero e proprio “bagaglio” pulyCAFF, che finalisti e giudici riceveranno durante le premiazioni. Solo apparecchiature e attrezzature ben pulite, infatti, sono in grado di preservare il sapore e gli aromi racchiusi nel chicco durante le sue trasformazioni. Questo è il concetto che trasmettiamo da più di sessant’anni e l’obiettivo che vogliamo sempre migliorare grazie a una ricerca continua sulle materie prime, l’efficacia dei formulati e le confezioni, sempre più amiche dell’ambiente”.

Asachimici-pulyCAFF ai Campionati mondiali (immagine concessa)

L’appuntamento prende il via a Houston – Usa dove tra il 25 e il 27 aprile si svolge il 2025 World Coffee Roasting Championship nell’ambito di Specialty Coffee Expo. Per Asachimici-pulyCAFF sarà presente una figura di primo piano, il brand ambassador ed esperto del pulito Luca Ventriglia.

Asachimici-pulyCAFF è WCC official cleaning sponsor 2025

Egli supporterà di persona anche il campionato 2025 World Brewers Cup Championship, la tappa successiva in programma tra il 15 e il 17 maggio a Jakarta – Indonesia. Si prosegue con le finali 2025 del World Latte Art Championship, World Coffee in Good Spirits Championship e Cezve-Ibrik Championship tra il 26 e il 28 giugno al World of Coffee di Ginevra – Svizzera, dove Asachimici-pulyCAFF sarà presente con il suo stand così come a HostMilano, tra il 17 e il 21 ottobre, quando a chiudere gli appuntamenti mondiali sarà il 2025 World Barista Championship.

“Uno di nostri slogan è “First in the world”: con pulyCAFF Plus, infatti, siamo stati i primi a mettere a punto un vero “concetto applicato” per la pulizia della macchina espresso – riprendono i responsabili dell’azienda di Vescovato – Cremona -. Da allora l’industria delle macchine espresso si è evoluta e con lei i nostri prodotti: a pulyCAFF Plus segue pulyMILK Plus, per la pulizia della lancia vapore”.

pulyCAFF powder (immagine concessa)

I responsabili aggiungono: “Nel nostro ruolo di WCC Official Cleaning Sponsor 2025 siamo orgogliosi di mettere in pedana anche i prodotti della nostra linea Verde, realizzata con ingredienti ancora più raffinati e rinnovabili: pulyCAFF Verde e pulyMILK Verde, pulyGRIND Crystals per ripulire le macine e la camera di macinatura dei macinacaffè, pulyGRIND Hopper pulitore della tramoggia (campana) e del dosatore. Per la carrozzeria e i piani di lavoro c’è il multiuso pulyBAR Igienic”.

Sicurezza per l’operatore, per le apparecchiature e rispetto dell’ambiente sono tre riferimenti fondamentali per Asachimic-pulyCAFF. Lo assicura la certificazione rilasciata dallNSF International – National Sanitation Foundation – il severissimo organismo USA a tutela della sanità pubblica, che si trova sulle confezioni di pulyCAFF, pulyMILK e puly COLD BREW.

Sono state rinnovate ad inizio 2025 le certificazioni 9001, 14001, 45001 e 22000, le quali attestano la conformità di Asachimici a specifici standard: qualità, ambiente, salute e sicurezza sul lavoro e sicurezza alimentare.

L’azienda, inoltre, ha conferito un ulteriore valore aggiunto ai propri prodotti, utilizzando imballaggi realizzati totalmente con il 100% plastica riciclata; ad oggi, presentano questo plus la serie pulyMILK, pulyMILK Verde, pulyCAFF Plus e pulyCAFF Verde, pulyGRIND Crystals, il decalcificante liquido per macchine e bollitori elettrici pulyDESCALER Espresso, il disincorstante in polvere per boiler, resistenze e lavatazzine CALCINET, il detergente completo per la pulizia di apparecchiature e dispenser di bevande fredde puly COLD BREW e il detergente per macchine da caffè automatiche per capuccino pulyMILK Capucino.

Come già lo scorso anno, pulyCAFF ha conferito premi in denaro nel corso delle finali italiane a Sigep e supporta alcuni concorrenti nell’impegnativo cammino di preparazione di una finale mondiale.

Tra questi, Gianluca Lavacca, titolare con Giovanni Antonacci della microroastery Il Manovale e finalista al World Coffee Roasting Championship di Houston; Stefano Cevenini e Andrea Villa che gareggeranno rispettivamente nel World Latte Art Championship e nel World Coffee in Good Spirits a Ginevra.

Ad ogni appuntamento gli esperti del pulito saranno a disposizione di chi vuole conoscere da vicino i prodotti più indicati per la pulizia della macchina espresso, del macinacaffè e delle attrezzature.

Per chi vuole approfondire queste importanti tematiche, Asachimici-pulyCAFF ha messo a punto degli appuntamenti formativi gratuiti di 4 ore che uniscono teoria e pratica in un format molto efficace: i Puly Day. Richiedeteli a info@asachimici.com.

Per maggiori info basta cliccare qui.

Simonelli Group vola alla Specialty Coffee Expo di Houston con Victoria Arduino, Nuova Simonelli e le macchine per caffè filtro 3Temp, 25-27/04

BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Dal 25 al 27 aprile Simonelli Group, azienda leader nella produzione di macchine professionali per caffè espresso e macinini, sarà allo Specialty Coffee Expo – stand 1307 –  per presentare le ultime novità dei brand Nuova Simonelli, Victoria Arduino e 3Temp, marchio molto noto di macchine per caffè filtro performanti, sostenibili e dal design innovativo.

Simonelli Group tra i protagonisti della Specialty Coffee Expo di Houston

Simonelli Group e il team della sua filiale americana, Simonelli Group USA, saranno pronti ad accogliere i professionisti del caffè per presentare tutte le soluzioni per velocizzare il workflow, garantire massima consistenza e migliorare performance ed efficienza energetica.

Nuova Simonelli, brand riconosciuto a livello mondiale per le sue macchine professionali per caffè espresso tecnologicamente avanzate e semplici da usare, è pronta a mostrare al pubblico di SCA EXPO la macchina per caffè espresso NUOVA Aurelia e la sua innovativa tecnologia C-Automation che permette di collegare macchina e macinino in un unico sistema in grado di garantire velocità di preparazione, alte performance e semplicità di utilizzo per l’estrazione del caffè.

NUOVA Aurelia (immagine concessa)

C-Automation, che significa automazione nella preparazione del caffè (Coffee-Automation), mette in connessione la macchina e il macinino, che condividono le stesse ricette attraverso il portafiltro.  In aggiunta questa tecnologia, sviluppata utilizzando Intelligenza Artificiale, analizza il flusso del caffè erogato e regola in automatico il macinino per garantire un risultato sempre consistente.

In questo modo C-Automation permette di aumentare la velocità del workflow fino al 20% e di garantire la qualità della bevanda, limitando l’errore umano collegato all’operatore e riducendo anche gli sprechi di caffè necessario al settaggio della ricetta. Con C-Automation si riducono anche tempi e costi di formazione del personale perché il sistema è automatizzato.

Victoria Arduino, marchio italiano leader nella produzione di macchine professionali per caffè espresso dal design distintivo e dalle elevate performance, ti aspetta a SCA Expo nello stand 1307 per presentare a catene, torrefattori, baristi e coffee lovers nuove soluzioni capaci di aprire a nuove possibilità business.

Visitando lo stand 1307 sarà possibile scoprire le tecnologie innovative di Black Eagle Maverick, la macchina per caffè espresso top di gamma Victoria Arduino.

Black Eagle Maverick (immagine concessa)

Black Eagle Maverick unisce performance elevate e sostenibilità, offrendo un controllo totale su temperatura, infusione e vapore grazie alle tecnologie T3 Genius, PBtech e Advanced Steam-by-Wire. Accanto a Black Eagle Maverick, il macinino professionale Mythos contribuisce a ottenere il miglior risultato in tazza. Progettato specificamente per il mondo dello specialty coffee, Mythos garantisce una macinatura di qualità grazie alle tecnologie Clima Pro e Gravitech, il tutto racchiuso in un design unico e riconoscibile.

Sarà in mostra allo stand 1307 anche Eagle One, la macchina professionale per caffè espresso innovativa dal punto di vista del design e della tecnologia: le sue linee minimal e contemporanee favoriscono e invitano alla customizzazione, mentre il motore NEO permette di ottenere ottime prestazioni, migliorando l’efficienza energetica. Eagle One incorpora anche l’innovativa technologia V.I.S. (Virtual Intelligent Scale), una bilancia virtuale basata su un algoritmo di intelligenza artificiale che favorisce un workflow ancora più rapido e una dose sempre corretta.

Eagle One vista di lato (immagine concessa)

A SCA Expo vieni a scoprire anche Eagle Tempo, la macchina da caffè professionale pensata per caffetterie, ristoranti, torrefazioni, catene, pasticcerie e panifici. Un prodotto dal design distintivo e dall’elevata capacità produttiva, in grado di offrire risultati eccellenti in tazza, riducendo i consumi energetici e gli sprechi.

Eagle Tempo (immagine concessa)

Non perdere l’occasione di assaggiare il PureBrewCoffee, un caffè filtro con un profilo aromatico completamente nuovo, preparato con PureBrew+, il nuovo single brewer firmato Victoria Arduino. PureBrew+ offre un’esperienza di bevanda unica, con una combinazione perfetta tra qualità premium e tecnologia di estrazione innovativa.

PureBrew+ (immagine concessa)

La flessibilità di PureBrew+ consente di preparare non solo caffè, ma anche tè e infusi, senza rischio di contaminazioni. Il display consente di impostare fino a 12 ricette personalizzate, garantendo velocità, automazione e soprattutto la massima personalizzazione del risultato desiderato fino a 500 ml.

Tra i prodotti esposti anche la novità della famiglia E1 Prima: E1 Prima EXP.
E1 Prima EXP è la single group che libera la creatività ed esalta ogni ingrediente, creando tante ricette a base di espresso, Pure Brew e latte grazie a tecnologie performanti ed estremamente semplici da usare. Per questo motivo E1 Prima EXP è dedicata ai curiosi, gli esploratori, gli amanti del bello, a tutti quelli che abitano ogni territorio del gusto e sognano oggi le tendenze di domani.

E1 Prima EXP (immagine concessa)

A SCA Houston Simonelli Group offre una coffee experience completa, portando nello stand il marchio 3TEMP.

Sviluppati in stretta collaborazione con i proprietari di coffeeshop, baristi esperti e torrefattori orientati alla qualità, i brewers 3TEMP hanno fissato un nuovo standard. Dotati di un sistema di estrazione brevettato senza caldaia, utilizzano solo acqua fresca per ogni erogazione — garantendo purezza, precisione e consistenza in ogni tazza.

Questo non solo preserva i minerali e l’ossigeno naturali dell’acqua, ma assicura anche un risultato in tazza più pulito e brillante — sia caldo che freddo. Nulla è lasciato al caso. Senza resistenze attive quando il brewer non è in funzione, il consumo energetico è ottimizzato senza alcun compromesso sulle prestazioni. Sarà possibile notarlo in prima persona a SCA Expo – stand 1307 – vedendo all’opera i modelli 3TEMP PULS e KOBRA. Entrambi sono progettati per offrire al barista il pieno controllo sulle ricette, con profili di temperatura precisi e tempi regolabili che rendono semplice la preparazione di un’estrazione perfetta — sia per una singola tazza che per un’intera caraffa.

3TEMP PULS (immagine concessa)

Ciò che rende unica 3TEMP è la consistenza dell’intero sistema: tutte le macchine sono costruite con gli stessi componenti principali e la stessa logica di estrazione. Questo significa manutenzione semplificata, formazione più rapida e risultati replicabili — indipendentemente da chi è in turno nel locale.

I prodotti 3TEMP preparano anche fino a 3 litri di cold coffee — non semplice cold brew, ma un vero caffè filtro freddo di alta qualità, pronto in soli 20–25 minuti a seconda del profilo scelto. È veloce, pulito e assolutamente rivoluzionario. 3TEMP presenterà anche in anteprima nuovi profili di estrazione che, secondo il team, possono ridefinire il modo in cui il caffè filtro viene proposto nei locali e nel settore dell’ospitalità.
Se stai pensando di evolvere la tua proposta caffè, questa è una tappa da non perdere.

Resta aggiornato su eventi e novità  di Nuova Simonelli, Victoria Arduino e 3Temp seguendo le pagine Instagram @nuovasimonelliofficial  e @victoriaarduinoofficial

Unione Italiana Food: export del caffè a +8,9%, per un valore di 2,66 miliardi nel 2024

ROMA – Immaginate 30 miliardi di piatti di pasta, 56 miliardi di tazzine di caffè, quasi 1 miliardo di kg tra biscotti, fette biscottate, crackers e dolci come pandori, panettoni e colombe. E 4 miliardi di tavolette di cioccolato. Nel made in Italy che piace al mondo volano le eccellenze dell’alimentare italiano.

Lo conferma Unione Italiana Food che, in occasione della seconda Giornata nazionale del Made in Italy (15 aprile), ha reso noti i dati dell’export 2024 dei settori rappresentati dall’associazione, che hanno registrato risultati straordinari: sfiorando i 23 miliardi di euro, con una crescita superiore all’11% in valore.

Un contributo significativo tenendo conto che nel gennaio/dicembre 2024 il settore alimentare ha esportato beni per circa 57 miliardi di euro, di cui 23, pari a oltre il 40%, sono delle aziende dei settori Unione Italiana Food.

Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito, Spagna e Polonia, attratti dalla qualità e autenticità della tradizione gastronomica italiana, si confermano i principali mercati di destinazione.

2024: il boom dei prodotti simbolo dell’Italia nel mondo

Nel dettaglio, il 2024 ha visto brillare soprattutto l’export di:

● Pasta: +4,8%, per un valore di 4,02 miliardi di euro,
● Caffè: + 8,9%, per un valore di 2,66 miliardi di euro,
● Prodotti da forno: + 13,3%, per un valore di 4,3 miliardi di euro,
● Cacao e cioccolato: +17,2% per un valore di 2,88 miliardi di euro.

Performance particolarmente brillanti anche per altri comparti: brodi, minestre, salse e sughi (+13,4%), cereali da prima colazione (+18,4%), chips e snack (+44,6%), confetteria (+20,5%), gelati (+10,8%) e integratori (+12,4%) raccontano quel mix di tradizione, innovazione, sicurezza alimentare, qualità e alto contenuto di servizio che è la cifra stilistica del Made in Italy.

Dal piatto al cuore: il cibo italiano conquista con le emozioni

Secondo Unione Italiana Food, il successo del Made in Italy alimentare non si basa solo sulla qualità dei prodotti, ma anche sull’esperienza emotiva che genera. Il ricordo di un piatto gustato in Italia crea un legame con il prodotto, che spinge il consumatore internazionale a ricercarlo anche nel proprio Paese.

Secondo le stime di Istat, sono oltre 250 milioni i turisti stranieri che nel 2024 hanno visitato l’Italia. E un’indagine del Touring Club Italia rivela che 7 ristoratori italiani su 10 hanno riscontrato una crescita nella cultura enogastronomica degli ospiti internazionali, che risultano particolarmente interessati a conoscere la provenienza degli ingredienti (28%), la storia (25%) e le tecniche di preparazione dei piatti che consumano (14%).

Dietro le quinte dell’eccellenza: sette aziende svelano i loro segreti

In occasione della seconda edizione della Giornata nazionale del made in Italy, voluta dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), prosegue l’iniziativa di Unionfood per far conoscere il mondo dell’industria alimentare, dopo i sette reel dello scorso anno, altre sette aziende associate a Unionfood aprono virtualmente le loro porte attraverso il racconto di alcuni creator.

Con questi brevi reportage, il pubblico potrà così scoprire alcune delle eccellenze della produzione alimentare e i processi produttivi che portano alla nascita di prodotti iconici del Made in Italy: Bauli per i lievitati da ricorrenza, Gruppo Casa Optima per i semilavorati per gelato, Menz & Gasser per le confetture, Orogel per i surgelati, Polli per le specialità sottolio e sottaceto, Sperlari per le caramelle e Zerbinati per le verdure di IV gamma. I contenuti saranno disponibili sui canali social di Unionfood (IG @unioneitalianafood).

Dazi USA

Sul futuro del Made in Italy pesa l’incertezza determinata dalle misure daziarie stabilite dall’amministrazione americana, nonostante la sospensione di 90 giorni annunciata nelle ultime ore per i dazi cd. reciproci, che comunque tiene fermo il dazio aggiuntivo di base del 10% fino alla scadenza del termine dei 90 gg.

Unione Food Italiana confida non solo nell’azione diplomatica dell’UE per una positiva composizione della vicenda, ma anche nel ruolo incisivo che sta svolgendo la nostra Premier per scongiurare contromisure UE che potrebbero rivelarsi per le nostre imprese tanto dannose quanto le misure stesse.

La preoccupazione maggiore dell’organizzazione è quella legata alle variazioni dei mercati finanziari mondiali che rischia di travasarsi sull’economia reale, imprese e consumatori, rallentando i consumi a livello globale, in un contesto in cui il mercato italiano interno ha iniziato a flettere da inizio anno.

La scheda sintetica dell’Unione Italiana Food

Unione Italiana Food è la “casa” associativa di ben 530 eccellenze dell’industria italiana, che producono oltre 900 marchi che finiscono sulle tavole degli italiani e degli amanti del cibo italiano di tutto il mondo.

Le aziende che fanno parte di Unione Italiana Food sono grandi marchi e PMI radicate sul territorio, che rappresentano tanti simboli del Made in Italy: solo per citarne alcuni, caffè, pasta, cioccolato, gelati, prodotti da forno, confetteria e chewing gum, surgelati, sottoli e sottaceti, salse, sughi e condimenti, minestre, confetture e miele, alimenti per la prima l’infanzia, integratori alimentari, ortofrutta fresca confezionata, nettari di frutta e ortaggi, tè, infusi e tisane, spezie ed erbe aromatiche.

Un panorama eterogeneo che spazia dalla tradizione all’innovazione e risponde alle esigenze – piacere, benessere, praticità, accessibilità – che cerchiamo tra gli scaffali e i banchi frigo del supermercato.