Il sorbetto incontra il sedano, le creme svelano note di basilico, lavanda o zenzero, alcuni gusti di gelato sono studiati appositamente per essere spalmati sui crostini o addirittura per farcire una pizza, grazie a curiosi contrasti dolce-salato. In Italia spadroneggia il trend del gelato aromatizzato alle spezie, erbe officinali e olii essenziali. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Maddalena De Franchis per Fruitbook Magazine.
Il gelato aromatizzata alle spezie
MILANO – Come tante altre tendenze del settore food, è nata nelle cucine dell’alta ristorazione, grazie al talento di chef inclini a osare gli accostamenti più arditi, per poi conquistare fette di estimatori progressivamente più ampie.
Il gelato aromatizzato alle spezie, arricchito con olii essenziali e profumato di erbe aromatiche – fresche o in infusione – è l’ultima e più promettente frontiera della gelateria gourmet: riesce a regalare, infatti, sentori, retrogusti e persistenza aromatica a un alimento che, data la sua temperatura, raramente regala odori intensi.
Una rivoluzione che ricorda da vicino quella compiuta qualche anno fa nel beverage, settore in cui i cosiddetti mixologist hanno fatto propria l’eredità alchemica dei monaci medievali, valorizzando l’antica arte di utilizzare le erbe per distillare gli spirits (alcolici speziati come rosoli, amari e liquori) e ricercando equilibri inediti tra gli aromi nel bicchiere.
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TRIESTE – Ottavo e ultimo appuntamentogiovedì 5 giugno, alle ore 17.30, alla Libreria Ubik di Galleria Tergesteo (piazza della Borsa 15), con il ciclo 2024-2025 dei Cenacoli del caffè, organizzati dall’Associazione Museo del Caffè di Trieste guidata da Gianni Pistrini e giunti ormai al termine dell’ottava edizione.
Protagonista assoluto dell’incontro sarà stavolta Lucio Del Piccolo, un vero e proprio “campione” del collezionismo, con una speciale dedizione rivolta ai reperti caffeicoli, il quale, dall’alto dei suoi circa 870 oggetti raccolti nell’arco di oltre 20 anni e ora esposti nel suo museo privato e del lavoro di paziente restauro svolto su circa 1500 caffettiere e macchine da caffè di ogni genere e nazionalità, intratterrà i presenti sul tema “Il caffè nella società antica e moderna”, riferendo di un’ampia serie di episodi e curiosità intrecciatisi nel percorso storico del caffè dal 1500 ai giorni nostri.
Lucio Del Piccolo
Moka expert, collezionista, blogger e storico del caffè e dei suoi metodi di estrazione, ha raccolto negli anni e catalogato migliaia di informazioni, brevetti, foto, documenti e libri legati al mondo del caffè.
Ha collaborato come esperto e addetto alle descrizioni tecniche al volume “Coffee Makers” (Carli e Maltoni, 2013); ha tenuto un centinaio di workshop e conferenze sulla moka, raccontando la storia semisconosciuta della Bialetti. Nel 2013 ha organizzato a Trieste, assieme alla Nespresso, una mostra sull’evoluzione delle macchine da caffè.
Il presidente dell’Associazione museo del caffè di Trieste, Gianni Pistrini
Nel 2014 ha proposto e condiviso per primo l’utilizzo del filtro di carta con la moka e, nel 2017, la preinfusione nella moka (tecnica “del letto bagnato”).
Ha partecipato a un film sul caffè di produzione slovena e a un documentario della rete Al Jazeera, oltre che a varie trasmissioni televisive e radiofoniche, rilasciando circa un centinaio di interviste (tra le quali sul quotidiano francese Le Monde). Nel 2007 ha partecipato con le sue caffettiere a uno spot Lavazza (“Incantesimo italiano”, con Enrico Brignano). Tiene dal 2008 un blog (http://caffettiere.blogspot.com/) che è un riferimento mondiale per i collezionisti del settore.
Nel 2020 ha collaborato alla progettazione di una caffettiera moka rivoluzionaria, mentre dal 2016 collabora al Trieste Coffee Festival in qualità di relatore (e dal 2021 al 2023 quale giudice del “moka contest”). Nel 2025 ha partecipato in qualità di giudice al concorso “Oro Caffè Talent”.
Dal 2024 è docente all’Università della Terza Età di Cervignano del Friuli con corsi sul caffè e sulle macchine da caffè.
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti. L’incontro potrà venir seguito anche on line sul portale web dell’Associazione: www.amdctrieste.it o tramite il profilo Facebook aMDCTrieste.
Il ciclo dei “Cenacoli” 2024-2025, organizzato attorno al tema-guida “La trasversalità del caffè”, è stato coordinato da Nicoletta Casagrande (responsabile dell’InfoLibro-Salotto multimediale del libro italiano di Capodistria) assieme al vicepresidente di AMDC Doriano Simonato.
MILANO – Nelle caffetterie non c’è soltanto l’espresso a far da padrone soprattutto nella fase della colazione: il latte – di cui si è appena festeggiata la Giornata mondiale il 1 giugno – è l’altro altro ingrediente che non può mancare all’interno dell’offerta di un bar, sia quello più tradizionale che quello più specializzato. Non esiste cappuccino senza latte vaccino, anche se, ultimamente, la tendenza delle bevande vegetali sta riscrivendo un po’ le regole del gioco. Il punto quindi è questo: oggi qual è il ruolo del latte vaccino nelle caffetterie?
Per capirlo bene, coinvolte alcune delle principali aziende che lo distribuiscono nel canale horeca: Newlat (che possiede le Centrali del latte d’Italia), Parmalat (sotto il cappello del Gruppo Lactalis), Granarolo e la Centrale del latte di Brescia, con anche il commento di chi delle bevande alternative si occupa quotidianamente, Chiara Bergonzi.
Per Newlat interviene Giuseppe Mastrolia, Vice Presidente di Centrale del Latte d’Italia. L’azienda ha sotto di sé tante aziende controllate: il latte quanto rappresenta all’interno del gruppo?
“L’area milk & dairy è da sempre una di quelle di business strategiche del nostro gruppo. Centrale del Latte d’Italia ha chiuso il 2024 con un fatturato di 349,7 milioni di €. (+4,7% verso il 2023).
Oggi il gruppo, con 7 stabilimenti produttivi e circa 650 dipendenti, produce e commercializza oltre 120 prodotti che vanno dal latte e suoi derivati agli yogurt e alle bevande vegetali che vengono distribuiti con diversi marchi, tra i quali TappoRosso, Polenghi, Mukki, Cappuccino Lovers, Tigullio, Vicenza, Giglio, Matese, Centrale del Latte Salerno, Optimus, Torre in Pietra, Ala, Fior di Salento sui territori di riferimento attraverso la grande distribuzione e i canali tradizionali.”
Parliamo di ricerca-sviluppo legata ai latti particolari dedicati ai bar: a che punto siete e cosa cercano adesso i professionisti come caratteristiche?
“Le caratteristiche e le esigenze del mondo dei bar stanno velocemente evolvendo, in particolare verso prodotti con caratteristiche maggiormente performanti e con un elevato valore aggiunto in termini di qualità e servizio.
Per rispondere a queste necessità, oltre ad un’ampia offerta di latte fresco di Alta Qualità che da sempre contraddistingue il miglior prodotto in termini organolettici e di resa, nel 2024 abbiamo lanciato un prodotto specifico per le esigenze di montaggio dei baristi: Cappuccino Lovers Latte “crema perfetta” contraddistinto da materia prima accuratamente selezionata ed un valore proteico ed in grassi superiore rispetto ad altre tipologie per garantire sempre un’elevata emulsionabilità e persistenza nel montaggio del latte.
Questa linea si compone di due referenze: una a pastorizzazione elevata ed una UHT, entrambe in confezioni da 1L.”
Bevande vegetali: cosa possiamo dire di questa tendenza dettata principalmente dai consumatori?
“Dopo un periodo di stabilità nei consumi, le bevande vegetali hanno ripreso a crescere evidenziando uno spostamento tra tipologie che vede una diminuzione dei consumi di soia e riso a favore principalmente di avena e mandorla.
Cappuccino Lover (foto concessa)
La nostra linea di prodotti vegetali “Cappuccino Lovers – Qualità Barista” si è sviluppata per offrire al professionista prodotti adatti ad un montaggio rapido e persistente. Realizzati con ricette esclusive e materia prima 100% italiana, si sono da subito guadagnati l’apprezzamento dei professionisti e dei consumatori.”
Come sta vivendo oggi il settore horeca? Quanto rappresenta per voi questo canale attualmente e dove pensate che si stia dirigendo?
“Il trend dei consumi fuori casa continua a mostrare segni positivi ed una profonda evoluzione nei consumi e nelle modalità di proposta. Lo stile di vita attuale, soprattutto nei grandi centri urbani, evidenzia un consumo più frazionato nell’arco della giornata e che richiede una eterogeneità di offerta ampia e personalizzata. Se l’area della colazione rimane un momento di consumo prioritario, si sono sempre più affermate consumazioni nell’area del pranzo veloce e degli snack tra i pasti principali.
Per venire incontro ad esigenze di realizzazione veloce e di qualità, abbiamo recentemente lanciato una linea di preparati per dessert pronti all’uso con il marchio Centrale del Latte Expert – Minuto. Si tratta di miscele liquide pastorizzate, che necessitano di pochi passaggi di lavorazione e poche ore di sosta in frigorifero, adatte alla realizzazione di gustosi dessert al cucchiaio.
Inoltre il trattamento termico permette una ottima conservabilità e gestione delle scorte. Attualmente la linea si compone di due referenze: panna cotta e creme brulèe, ma stiamo ultimando altre ricette a completamento della gamma.”
ALTIVOLE – Quamar alza gli standard della macinatura professionale ampliando la propria offerta con il suo innovativo macinacaffè A01Qconsistema di raffreddamento smart integrato. Questo modello nasce per garantire precisione, affidabilità e un controllo termico costante, caratteristiche indispensabili per esaltare al massimo la qualità di ogni miscela.
La sfida del calore: Temperatura sotto controllo
Uno dei nemici invisibili della macinatura è il calore. Durante le sessioni prolungate di macinatura, l’attrito e la velocità di rotazione possono innalzare la temperatura del gruppo macinante, alterando così le proprietà organolettiche del caffè, compromettendo aroma e gusto.
Il sofisticato sistema di raffreddamento nell’A01Q integra un dissipatore a liquido, un tubo di rame e una ventola, mantenendo stabile la temperatura nella camera di macinatura. Il risultato è una macinatura uniforme, con una dispersione termica controllata che tutela aromi e complessità del caffè, offrendo in tazza una qualità sensoriale intatta, equilibrata e ricca di sfumature.
Controllo della temperatura per aumentare le prestazioni di macinatura (immagine concessa)
I test che confermano l’efficacia del raffreddamento A01Q
I risultati dei test condotti mettendo il macinacaffè sotto stress per valutarne le prestazioni ai limiti operativi, hanno confermato l’efficacia del sistema di raffreddamento dell’A01Q. Dopo una macinazione intensiva e continua di diversi chili di caffè, la temperatura della camera macinante è risultata inferiore di ben 12°C rispetto al test senza raffreddamento.
È emerso anche un raffreddamento post-utilizzo significativamente più rapido, con un recupero termico ridotto fino a 1 ora e 40 minuti.
Questo ulteriore vantaggio conferma la capacità del sistema di mantenere un controllo termico stabile anche dopo sessioni prolungate, garantendo continuità operativa e preservando la qualità della macinatura.
Curva temperatura A01Q (immagine concessa)
Tecnologia e funzionalità al servizio del barista
L’A01Q conserva tutte le caratteristiche tecniche apprezzate della linea A01, con l’aggiunta del sistema di raffreddamento intelligente come punto di forza esclusivo:
• Riconoscimento automatico del portafiltro per erogazioni precise e automatiche.
• Tre modelli con macine piane da 65, 75 o 83 mm per ogni esigenza produttiva.
• Regolazione micrometrica digitale con visualizzazione dei micron su display.
• Display touchscreen da 4,3 pollici personalizzabile, design ergonomico e materiali di alta qualità.
• Nuovo sistema antistatico e componenti facilmente smontabili per una manutenzione rapida.
Nuovi plus (immagine concessa)
Una linea già protagonista sulle scene internazionali
La linea A01 ha già fatto il suo debutto nei principali eventi fieristici del settore, esposta negli stand dei partner Quamar in diverse parti del mondo. Dal World of Coffee di Dubai, al SIGEP di Rimini, passando per Horecatel in Belgio, Internorga ad Amburgo, RC Show a Toronto e il Vinistra in Croazia, il macinacaffè A01 ha conquistato l’attenzione degli operatori internazionali per la sua tecnologia avanzata e l’affidabilità.
E non si ferma qui: A01 sarà protagonista anche a ottobre sullo stand ufficiale Quamar a HostMilano 2025, uno degli eventi più attesi dell’anno per l’industria dell’ospitalità e della caffetteria professionale.
Un investimento per le caffetterie ad alto ritmo
La versione A01Q con raffreddamento è pensata per professionisti del caffè che cercano performance costanti e senza compromessi, soprattutto nei momenti di maggiore afflusso. La stabilità termica garantita dal sistema di raffreddamento non solo protegge la qualità del caffè, ma rappresenta un vantaggio competitivo concreto per chi opera nel segmento premium del settore HORECA.
Macinacaffè per alti consumi giornalieri (immagine concessa)
MILANO – Mercati del caffè a nuovi minimi nella giornata di ieri, martedì 3 giugno. A New York, il contratto per scadenza luglio è virato al ribasso bruciando tutti i guadagni di lunedì e terminando la sessione a 340,05 centesimi per libbra o 7.496 dollari, applicando la quotazione alla tonnellata, che entrerà in vigore nel 2028.
Si tratta del livello più basso per la scadenza principale dell’Ice Arabica da quasi 2 mesi a questa parte.
A Londra, il contratto per scadenza settembre ha perso ulteriori $68 chiudendo a 4.337 dollari, minimo degli ultimi 7 mesi.
Il mese trascorso ha visto intanto un ripiegamento dei prezzi in entrambi i mercati del caffè, più accentuato per i robusta.
A New York, il contratto per scadenza luglio è arretrato del 14,5% passando dai 400,75 centesimi del 30 aprile a 342,45 centesimi, il 30 maggio.
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TORINO – Dapper coffee ha aperto da pochissimo a Torino, una città dove lo specialty coffee non è del tutto uno sconosciuto: qui sono nati diversi presidi, tra locali, ristoranti, micro roastery, che puntano a trasformare il modo di vedere la bevanda in maniera più consapevole. Dapper Coffee è un buon posto dove far incontrare diversi flussi, così come hanno descritto i tre baristi professionisti dietro a questo progetto, Andrea Perrone, Giada Cistaro e Andrea Violano.
Tutti naturalmente spinti da una forte passione, incentivata dagli assaggi e dalle conoscenze di diverse tazze in giro per l’Europa.
Dapper Coffee apre in un momento critico per il settore: lo specialty è sostenibile?
“Siamo convinti che proprio per sostenere economicamente un progetto a lungo termine, bisogna differenziarsi offrendo qualità. Il discorso vale anche per il caffè, sebbene in Italia siamo ancora molto legati ai grandi brand, resta un prodotto che ha un lavoro incredibile alle spalle.
Una volta che se ne assaggia uno di livello, non si torna indietro. Questo è quello che ci ha spinto a investire su questa materia prima e filosofia. Dapper Coffee è il nostro contributo su Torino per fare un po’ di cultura attorno allo specialty, che è il risultato di una filiera etica, tracciabile, sostenibile.
Ci siamo allontanati da certe dinamiche diffuse nel nostro Paese: non ci ha mai convinti il comodato d’uso che spesso porta i gestori ad essere troppo inconsapevoli nell’organizzare il bar e a pagare tantissimo al chilo un caffè che spesso poi non è neppure di alta qualità.
Per questo motivo abbiamo investito acquistando tutta l’attrezzatura (dalla Marzocco, al Mahlkonig, ai Fellow etc.). Abbiamo selezionato le attrezzature anche in base all’ esperienza sviluppata nei vari corsi SCA.”
E da Dapper Coffee, il caffè com’è?
“In espresso abbiamo due proposte: un blend singolo a 1,70 con Guatemala, Etiopia e Colombia, con sentori di cioccolato al latte e mandorla, che sviluppa una dolcezza data dal 100% Arabica d’altura; poi un monorigine della Colombia, con dei sentori agrumati, delle note floreali e un’acidità citrica molto interessante. Tostiamo con i ragazzi di Santa Romero, con i quali abbiamo iniziato questa scommessa su Torino. Crediamo che sia giusto offrire qualcosa di buono, particolare e sincero.
E questo essere insoliti, sta premiando, funziona?
“Il locale è studiato per la convivialità, il prodotto di base è ottimo – siamo attentissimi a tutte le materie prime e alle attrezzature performanti – quindi l’esperienza del cliente è positiva. Non siamo dei puristi, sconsigliamo lo zucchero ma non lo escludiamo del tutto dal nostro locale e i feedback fin qui sono favorevoli: alcuni dicono in cassa che non avevamo mai bevuto un espresso buono, senza aggiungere lo zucchero.
Nel nostro euro e 70 c’è caffè di qualità, e un servizio – con delle tazze in ceramica abbinate ad un vassoio customizzato e realizzato da un falegname locale, con una scanalatura per la tazza e per il bicchiere d’acqua (con refill gratuito) – e i clienti capiscono da soli cosa giustifica il prezzo.
Da Dapper Coffee l’esperienza è rivolta a un pubblico di varie età. Dai giovani universitari ai professionisti di ogni settore. capita spesso infatti che il cliente voglia provare qualcosa di diverso e si affidi a noi per questo.
Sta anche ai baristi comprendere che tipo di cliente si ha di fronte e se è pronto o meno a sperimentare.”
Con tutte queste chiusure, voi avete aperto, come mai?
“Quando abbiamo deciso di aprire, ci siamo concentrati soltanto sul nostro percorso, senza guardarci troppo attorno: da un po’ di tempo volevamo metterci in proprio e attraverso lo specialty abbiamo deciso di formarci ulteriormente con Giuseppe Musiu ( SCA Trainer e persona di riferimento per noi tre), studiando per poi mettere a frutto il nostro know-how.
Il nostro approccio è inclusivo, si avverte la nostra esigenza di creare connessioni anche al di fuori del caffè.
Cerchiamo di dare qualità senza compromessi, in tutti i dettagli, dal design al mood, ispirati allo stile nord europeo. Siamo intervenuti anche su quello che poteva essere ottimizzato come ad esempio un bancone monolitico alto 93 cm, realizzato per una performance più efficiente del barista e per dialogare meglio con il cliente.
Invitiamo le persone a chiacchierare. Fronte bancone abbiamo realizzato quella che ci piace definire una ‘gradinata sociale’, costruita per consentire uno scambio più aperto con il consumatore. Da Dapper Coffee, tutto è stato realizzato in funzione del coinvolgimento maggiore anche per chi non è esperto di caffè.”
In Corso San Maurizio 51, in Vanchiglia: una zona strategica
Il bancone studiato al meglio per Dapper Coffee (foto concessa)
“E’ un punto che abbiamo scelto perché lo conoscevamo ed è stata una delle prime zone che abbiamo studiato. La location si trova in un’area della città che già da un po’ si sta evolvendo e valorizzando. Un borgo ricco di relazioni uniche.”
Dapper coffee, cosa c’è di diverso dalle altre realtà specialty di Torino?
“Siamo connessi con la scena specialty torinese. Il nostro sogno è abbattere i luoghi comuni legati alla tradizione italiana del caffè. In Italia siamo cresciuti con un’idea radicata quanto inconsapevole dell’espresso e per questo vogliamo educare, ispirare e contribuire alla cultura della tazzina. Dalla nostra abbiamo la libertà creativa che ci spinge a sperimentare; forti dell’esperienza che può nascere dall’unione di tre professionisti.”
Dal vostro punto di vista quindi, la caffetteria in Italia verso dove sta andando?
“Ci sarà un’evoluzione nell’uso del caffè, uscendo dalla sua concezione di sola bevanda. Proprio per questo proponiamo ricette un po’ insolite in Italia, come il Cortado o il Flat White. Stiamo stringendo anche più collaborazioni con diverse bakery di Torino, cercando di supportare le realtà locali in modo da relazionare tanti piccoli imprenditori. L’obiettivo è far diventare Dapper Coffee un’esperienza sociale, costruendo una rete di coffee lovers. Man mano che questo succede, allargheremo l’offerta.”
Dapper Coffee è un posticino contenuto, con una ventina di posti interni e una decina nel dehors.
“E abbiamo cercato di ottimizzarlo con la gradinata sociale sul fronte bancone e delle sedute alte sul lato.
Un’iniziativa che si ricollega anche alla nostra volontà di raccontare a più persone il caffè, nell’ottica di organizzare prossimamente degli eventi di degustazione e di cupping.
Ci saranno altre novità che contribuiranno a costruire una rete sempre più forte di coffee lovers su Torino. Stay Tuned!”
MILANO – Capire, esplorare, scegliere, degustare, creare, gustare: questi i temi trattati nel libro firmato da Dom Ramsey, esperto di cioccolato e cioccolatiere inglese e autore del manuale Slow Food Editore“Il mondo del cioccolato“. 28 ricette, ma anche storia, geografia, tipologie e caratteristiche organolettiche del cacao. Senza tralasciare poi tecniche di base e abbinamenti possibili con questo prodotto.
Ramsey, guida turistica nel viaggio di scoperta del cioccolato
Prodotto che consumiamo, scrive Ramsey nell’introduzione, da oltre 4000 anni: in tutto questo arco temporale, quanto conosciamo a riguardo? Per esempio, quanti sapevano che in origine il cioccolato non si mangiava, ma si beveva – la prima tavoletta vera e propria viene inventata soltanto nel 1828 per mano del chimico olandese Casparus van Houten senior che ha creato un macchinario in grado di spremere il grasso dal seme del cacao tostato -? O che l’albero di cacao nacque nella foresta tropicale del bacino amazzonico?
Bene, Ramsey, tra mappe interessanti del percorso evolutivo del mercato attorno a questa materia prima – è nel giro di 400 anni che il cacao viaggia tra i continenti – e specchietti esplicativi che raccontano le immagini, disegna un quadro preciso di come si sia arrivati al modo di trasformare e alle abitudini di consumo odierne.
I passaggi dall’albero alla tavoletta
Ramsey in questo capitolo scende nel dettaglio tecnico di tutti i passaggi necessari alla produzione di quello che comunemente viene acquistato dai consumatori, dalla raccolta all’imballaggio. Ovviamente senza tralasciare i particolari botanici del Theobroma cacao – l’albero del cacao originario dell’America centrale del bacino amazzonico – dei diversi e nuovi ceppi esistenti nel mondo.
Della coltivazione e di tutto ciò che avviene alle origini, Ramsey spiega ogni processo (comprese quelle fondamentali della fermentazione e dell’essiccazione).
Particolare attenzione al commercio
Che può essere diretto tra artigiani e farmers in una catena equo solidale, può rientrare nel circolo Fairtrade. Degli approfondimenti interessanti riguardano i due maggiori produttor di cacao al mondo, la Costa d’Avorio e il Ghana per poi analizzare anche gli altri Paesi produttori.
Dopo questo percorso geografico, una parentesi si concentra sui tipi di cioccolato realizzabili per poi passare alla fase di assaggio e degustazione (i professionisti che se ne occupano devono seguire dei parametri descrittivi e tra le pagine Ramsey inserisce coloratissime ruote sensoriali con cui il lettore può sbizzarrirsi anche nell’abbinamento dei sapori).
E, a proposito di sperimentare, tutta la fine del manuale è dedicato proprio a tante ricette da poter realizzare in cucina: le opzioni sono diverse, una più gustosa dell’altra, compresa qualche chicca di mixology.
Il libro si trova online, qui al prezzo di 20 euro e 90.
CESENA – Importante novità per tutti gli operatori del vending: il 31 maggio, a seguito di un’operazione di fusione per incorporazione, ATEL, azienda specializzata nella distribuzione di ricambi per il settore vending, fondata a Udine nel 1972, ha modificato la propria ragione sociale, confluendo in REPA Italia.
Da oggi, tutti i centri assistenza e i distributori di ricambi vending beneficiano di una gamma ampliata, comprensiva dei ricambi universali e OEM e di tutti i ricambi per il settore caffè, la ristorazione e la refrigerazione, disponibili in una piattaforma semplice e intuitiva, con numerose funzionalità di ricerca avanzata: il sito di REPA Italia.
La collaborazione tra il team di assistenza clienti specializzato nel vending, sempre attivo dalla sede di Udine, e gli esperti del centro logistico automatizzato di Cesena dove è ora stoccata l’intera offerta per distributori automatici, distributori di bevande calde e fredde, macchine per snack, OCS e superautomatiche, assicurano un livello di servizio ancora più elevato per gli operatori del vending, riducendo i tempi di consegna dei ricambi in tutta Europa.
Centro logistico REPA Italia (immagine concessa)
Leonardo Raggi, amministratore delegato di REPA Italia, commenta: “Da oggi il vending ha una nuova grande casa: REPA Italia. Questa unione rappresenta la naturale integrazione di due realtà parte della stessa famiglia dal 2018. Da oggi, i tempi di manutenzione e riparazione dei distributori automatici si riducono ulteriormente, grazie all’elevata disponibilità di ricambi e accessori sempre in stock, accessibili dal one-stop shop REPA Italia e all’efficienza logistica di uno dei centri di distribuzione più avanzati di REPA”.
La scheda sintetica di REPA
REPA è il principale distributore europeo di ricambi per apparecchiature per la ristorazione e la refrigerazione, macchine per il caffè e distributori automatici e partner di fiducia dei costruttori di apparecchiature (OEM), in grado di fornire il pezzo giusto al momento giusto.
Con il più grande stock di ricambi originali e universali al mondo, materiali di consumo e accessori, distribuiti da un network di centri logistici altamente automatizzati in tutta Europa e oltre, REPA garantisce i tempi di consegna più rapidi del settore.
Funzionalità potenziate dall’AI, immagini a 360°, disegni esplosi, manuali tecnici e altre funzioni di ricerca disponibili sulla piattaforma e-commerce e sulla app rendono semplice l’identificazione e l’ordine di ogni articolo. Un team di esperti del settore aiuta i clienti, in oltre 20 lingue, a trovare la soluzione perfetta per ogni riparazione.
Con REPA, la manutenzione quotidiana delle apparecchiature per la ristorazione non è mai stata così semplice. REPA è la divisione europea di Parts Town Unlimited.
CASTELVETRO DI MODENA – Chef Express S.p.A. ha incorporato la società controllata Roadhouse S.p.A., con effetti giuridici dal 1° giugno 2025 e contabili e fiscali dal 1° gennaio 2025. Obiettivo dell’operazione di fusione delle due società, interamente controllate dal Gruppo Cremonini, è di razionalizzare tutte le attività di ristorazione del Gruppo, sviluppando sinergie e migliorando l’efficienza operativa.
Chef Express, guidata dall’amministratore delegato Nicolas Bigard, è la società che gestisce tutte le attività di ristorazione del Gruppo Cremonini: con oltre 40 anni di storia, attualmente è la principale azienda italiana operativa con marchi propri o in licenza in tutti i canali della ristorazione sia in concessione (stazioni, aeroporti e aree autostradali, ospedali, ecc.), sia commerciale (aree urbane, mall, outlet, centri commerciali), in Italia e all’estero.
La società incorporata Roadhouse, nata nel 2001 con il lancio del primo locale della catena di steakhouse Roadhouse Grill (oggi Roadhouse Restaurant), conta attualmente circa 300 locali con i marchi Roadhouse, Calavera Restaurant, Billy Tacos e Ric-Chicken House, distribuiti in tutta Italia.
A seguito dell’operazione di fusione, Chef Express diventa una realtà con oltre 600 punti vendita, 9.900 dipendenti (di cui 1.100 all’estero) e un fatturato complessivo di 828 milioni di Euro.
Inoltre, la controllante Cremonini S.p.A., con l’obiettivo di rafforzare la società e sostenerne l’importante piano di investimenti futuri, ha sottoscritto e versato un aumento del capitale sociale della Chef Express S.p.A. di 20 milioni di Euro, portandolo a 40 milioni di euro.
La scheda sintetica di Chef Express
Chef Express è la società che gestisce tutte le attività di ristorazione del Gruppo Cremonini, con oltre 600 punti vendita e un fatturato 2024 di 828 milioni di Euro, di cui il 54% derivante dalle attività in concessione (stazioni, aeroporti e autostrade, e a bordo treno). Chef Express è leader in Italia nel segmento dei buffet di stazione, con punti vendita in 54 scali ferroviari, è presente nel settore della ristorazione aeroportuale in 15 aeroporti italiani, e gestisce 57 aree di ristoro sulla rete autostradale italiana e sulle strade di grande comunicazione.
Nel mercato della ristorazione a bordo treno è uno dei principali operatori in Europa con oltre 120 treni serviti quotidianamente in 5 Paesi Europei. Nel settore della ristorazione commerciale controlla direttamente le catene casual dining Roadhouse Restaurant, Calavera e Billy Tacos, mentre sviluppa in licenza altri marchi importanti come McDonald’s, Pret A Manger, wagamama e Panella. All’estero gestisce la catena anglosassone Bagel Factory, con 45 locali distribuiti tra UK e Irlanda.
TRIESTE – illycaffè, leader nel caffè di alta qualità sostenibile nel mondo, presenta tre inedite ricette estive di frappé al caffè ideate dall’Università del Caffè per trasformare ogni pausa in un’esperienza di evasione sensoriale, tra sapori evocativi e atmosfere esotiche: Sicilia Sunrise, Kyoto Zen e Bali Escape.
Ispirati a tre destinazioni iconiche e preparati a partire dall’inconfondibile frappè al caffè illy – disponibile anche in versione decaffeinata – le nuove ricette raccontano l’estate con proposte rinfrescanti e golose. L’aggiunta di aromi naturali e panna montata li rende perfetti per i mesi più caldi e ideali da condividere, vivere e fotografare.
Sicilia Sunrise: frappé al caffè & base al pompelmo rosa
Nel Sicilia Sunrise il caffè si sposa con la vivacità del pompelmo rosa, simbolo di freschezza ed energia, in una miscela luminosa, tonificante e vitaminica. Sicilia Sunrise è un omaggio alla solarità dell’isola, ai suoi colori accesi e ai suoi profumi.
Kyoto Zen: frappé al caffè & base al matcha
Kyoto Zen è un viaggio sensoriale nel cuore spirituale del Giappone, tra giardini silenziosi, templi antichi e armonia zen. Questa ricetta unisce il carattere del caffè alla delicatezza del matcha, soffice panna montata e una spolverata di matcha che ne esalta il profilo aromatico. Una pausa intima e sofisticata, che invita a rallentare, respirare profondamente e ritrovare la bellezza nei gesti più semplici.
Kyoto Zen (immagine concessa)
Bali Escape frappé al caffè & base al cocco
Un’evasione tropicale che comincia con un sorso e conduce verso spiagge cristalline, foreste lussureggianti e templi immersi nella natura. Bali Escape è un tributo ai sapori esotici dell’Indonesia: il cocco incontra la profondità del caffè in una combinazione cremosa e avvolgente. A completare la ricetta, un tocco di panna montata, cocco rapè e una spolverata di cacao amaro in polvere.
Bali Escape (immagine concessa)
Le nuove ricette saranno disponibili in edizione limitata dal 4 giugno fino a settembre 2025 nei punti vendita monomarca illy in Italia, Francia e Regno Unito, in due formati (170 ml e 300 ml). Solo presso il flagship store di illy Monte Napoleone a Milano, sarà possibile provare l’esclusivo trio degustazione al tavolo.
A rendere l’estate ancora più speciale contribuisce anche una campagna loyalty attiva nei caffè illy a gestione diretta in Italia. Dal 4 giugno al 4 agosto, con l’acquisto di almeno una ricetta estiva, i clienti riceveranno una cartolina con il racconto delle ricette e un QR code: scansionandolo, potranno partecipare a un concorso instant win con in palio un voucher da 50€ al giorno da utilizzare su diverse piattaforme di viaggio. Inoltre, iscrivendosi al programma illyLovers con la stessa e-mail usata per partecipare al concorso e consumando almeno 5 ricette estive, avranno la possibilità di partecipare all’estrazione finale di un viaggio a Trieste per due persone, con visita allo stabilimento produttivo illy.
Sicilia Sunrise, Kyoto Zen e Bali Escape non sono semplici proposte estive, ma un’esperienza di gusto alternativa e coinvolgente.
Tre ricette che esaltano il ricco profilo aromatico del blend illy, abbinate a ingredienti freschi e stagionali per offrire una pausa leggera, sorprendente e all’insegna del colore, della creatività e della scoperta.
La scheda sintetica di illycaffè
illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi.
L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica. Ogni giorno vengono gustate più di 10 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori.
Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp. Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 135 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale.
Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 24 paesi del mondo. Nel 2024 illycaffè ha generato un fatturato consolidato pari a €630 milioni. La rete monomarca illy conta 157 punti vendita in 28 Paesi.
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