mercoledì 10 Aprile 2024
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L’aperitivo alle 5 del mattino in Veneto: la risposta di alcuni locali al nuovo dpcm

Prima dell'alba molti ristoranti del Veneto aspettano rispettosi la fine del coprifuoco sanitario mentre una piccola folla di clienti affamati si raduna alla spicciolata davanti alle serrande chiuse. Mentre è ancora buio, scaduta l’ora del divieto si alzano le saracinesche e si serve la cena. Accade per protesta, sì; ma protesta rispettosa delle regole nella regione che ha inventato lo spritz e in cui non fa scandalo il vino bevuto al sorger del sole

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VENETO – A mali estremi estremi rimedi: per chi è nostalgico del bicchiere di Spritz con gli amici e per i locali che sono stati costretti alla chiusura nell’ora x per l’aperitivo, la soluzione è fare tutto il contrario del solito. La colazione all’italiana di cappuccio e brioche lascia spazio ai drink serali, almeno in molti bar del Veneto. Leggiamo la trovata di questi gestori dall’articolo di Jacopo Giliberto su ilsole24ore.it.

Aperitivo per colazione: l’idea che parte dal Veneto

Il saper vivere si sposta dalla sera, vietatissima, alle 5 del mattino, regolarissime per la legge. Così prima dell’alba molti ristoranti del Veneto aspettano rispettosi la fine del coprifuoco sanitario mentre una piccola folla di clienti affamati si raduna alla spicciolata davanti alle serrande chiuse. Mentre è ancora buio, scaduta l’ora del divieto si alzano le saracinesche e si serve la cena. Accade per protesta, sì; ma protesta rispettosa delle regole nella regione che ha inventato lo spritz e in cui non fa scandalo il vino bevuto al sorger del sole.

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Davide Marchiori della storica Osteria Plip di Mestre

Appena scattata l’ora della libertà ristoratoria accoglie la clientela – alcuni clienti in elegante giacca da camera, altri più informali – per una cena dell’aurora con vini di qualità, spritz al bitter e cibi ad alta densità digestiva. Tra i 60 coperti serviti l’altra mattina c’era anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.

Il Gran Caffè delle Terme di Abano

Spostiamo l’albore alimentare ad Abano (Padova), non lontano da quel Vo’ Euganeo che fu testimone della prima vittima del Covid in Italia: in via Pietro d’Abano il Gran Caffè delle Terme, un locale di charme nel kursaal, ha organizzato desinari antelucani.

Martedì a partire dalle 5, mentre il sole di una giornata dai toni uggiosi era ancora nascosto dietro la foschia dell’alba autunnale, aperte le sale il prestigioso Gran Caffè ha cominciato la cena con una degustazione di prodotti sardi. A un centinaio di persone sono state servite salsicce, risotto al pecorino e vini robusti, con gradazioni alcoliche che sarebbero impegnative ovunque. Ovunque tranne che in Veneto.

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