lunedì 15 Aprile 2024
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«Il fumo annulla gli effetti della caffeina». Espresso e sigaretta non vanno mai bene insieme

La notizia arriva dai risultati ottenuti da uno studio brasiliano. Questo ha rivelato come l'effetto protettivo della caffeina sulle coronarie, per i fumatori ed ex fumatori, non vale

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MILANO – Non è la prima volta che si parla di come il fumo annulli gli effetti benefici provocati dalle sostanze presenti nel caffè.

Adesso, la conferma la fornisce uno studio brasiliano, che ha coinvolto 4.426 persone (uomini e donne tra i 35 e i 74 anni). I risultati sono stati pubblicati sul Journal of American Heart Association.

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Il fumo, nemico del caffè

I benefici del caffè sul cuore erano già stati evidenziati da uno studio pubblicato su Circulation. La bevanda più amata del mondo fa bene non solo grazie alla caffeina.

Un ruolo chiave lo hanno anche il magnesio, il potassio e gli antiossidanti. Elementi che sono presenti sotto forma di lignani e acido clorogenico.

L’effetto benefico contro la calcificazione coronarica e l’abbassamento del rischio di malattie cardiovascolari sono validi solo nei non fumatori.

Lo studio

Il campione analizzato è stato sottoposto a una tomografia computerizzata. Così è stata possibile effettuare la valutazione della deposizione di calcio a livello coronarico, marker di aterosclerosi. 

L’aterosclerosi è una condizione caratterizzata dalla formazione di ateromi nelle arterie; (cioè placche formate da grassi, proteine e tessuto fibroso).

Ogni partecipante ha indicato le proprie abitudini alimentari

Tra queste, appunto il consumo di caffè. E’ stato indicato anche il tempo dedicato all’attività fisica. E quanto il fumo fosse frequente. Infine è stata segnalata l’assunzione di farmaci. (antidiabetici, antipertensivi o ipocolesterolemizzanti).

In quali casi il caffè protegge il cuore

Dall’analisi dei dati raccolti è emerso che, anche nelle persone che presentavano già un fattore di rischio conclamato, il consumo di caffè era associato a una protezione delle coronarie.

Questo effetto protettivo, però, non emergeva nei fumatori

E neppure in chi, fumatore accanito per anni, aveva smesso di fumare. Nei non fumatori (e in chi ha fumato meno di 100 sigarette nell’arco della vita), invece, la protezione del caffè sulle coronarie risulta progressivamente crescente al crescere dei consumi.

Diventa massima a partire da tre tazze di caffè al giorno.

Il fumo sovrasta i benefici del caffè

I ricercatori hanno ipotizzato inoltre, che le sostanze nocive inalate con il fumo siano così potenti da coprire i benefici associati ai polifenoli assunti con la bevanda.

E’ però complesso analizzare separatamente il peso dei due fattori.

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