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LA NOVITA’ – Ferrero in Russia va a energia solare

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MILANO – Ferrero parte dalla Russia per dare una spinta allo sviluppo sostenibile e ambientale nel mondo. Presente nella Federazione dal 2008, anno in cui ha aperto le porte di uno stabilimento produttivo nella regione di Vladimir (un investimento del valore di circa 200 milioni di euro che ha creato circa mille posti di lavoro), il 6 dicembre 2012. Nella sede dell’Ambasciata d’Italia a Mosca, la multinazionale italiana ha presentato il proprio social report 2011. Focalizzando obiettivi a breve e lungo termine.

Ferrero entro il 2020 anche in Russia

Così come in tutti gli altri Paesi dove è presente, l’azienda arriverà ad autoprodurre l’energia di cui ha bisogno. Il 30 per cento di questa energia, fanno sapere i portavoce del gruppo, deriverà da fonti rinnovabili. E in particolar modo, per quanto riguarda la Federazione, dall’energia solare.

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“Il nostro obiettivo – ha spiegato Francesca Poggiali, capo dipartimento della responsabilità sociale del gruppo Ferrero. – E’ quello di ridurre del 40 per cento, entro il 2020, le emissioni di Co2 anche in Russia”. Il doppio, fa sapere, di quello che la comunità internazionale sta cercando di ottenere.

Una sfida tutt’altro che semplice

Soprattutto in un Paese meno attento, rispetto ad altri, alle tematiche ambientali. “Stiamo cercando di applicare anche in Russia la stessa politica adottata negli altri Stati. – ha ancora aggiunto Francesca Poggiali -. Autoproducendo energia saremmo così in grado non solo di sapere quanta ce ne serve. Ma anche di metterla a disposizione della comunità locale”.

Crescere, quindi, riducendo l’impatto ambientale

“Nel 2011 – ha detto Francesca Poggiali -, le nostre vendite totali sono aumentate del 9,1 per cento rispetto all’anno precedente e la produzione di oltre il 4 per cento. Mentre alla fine del 2010 le emissioni di Co2 sono diminuite del 14 per cento. Risultati in linea con il nostro obiettivo di tagliare le emissioni di anidride carbonica”.

Fra gli obiettivi focalizzati dal gruppo, che dallo stabilimento di Vladimir esporta i propri prodotti verso tutta la Russia e i Paesi Csi, si affaccia all’orizzonte anche una più attenta responsabilità sociale di impresa.

“Il Gruppo Ferrero – si legge all’interno del report -, ha ufficialmente aderito ai Dieci Principi del Global Compact delle Nazioni Unite, riguardanti il rispetto dei diritti umani, le pratiche di lavoro, la tutela dell’ambiente e il contrasto alla corruzione”.

In particolar modo, hanno spiegato i rappresentanti dell’azienda a Villa Berg, nell’arco dei prossimi dodici anni si cercherà di potenziare le attività della “Fondazione Ferrero” e delle “Imprese sociali” del gruppo, ottenendo il 100 per cento di prodotti, dal cacao, all’olio di palma fino al caffè, certificati come sostenibili.

All’orizzonte si affacciano inoltre obiettivi di solidarietà, che hanno già trovato concretezza in Russia grazie al progetto “Passaporto video”: un programma televisivo, condotto dal noto show-man Timur Kizyakov, realizzato per promuovere le adozioni di bambini senza famiglia.

“Il gruppo Ferrero – ha concluso Federica Poggiali -, è particolarmente attento ai diritti dei minori, che abbiamo messo in primo piano all’interno del nostro codice etico. Per tale motivo siamo andati a verificare, in ogni singola catena di approvvigionamento, le condizioni della manodopera locale. E abbiamo posto l’età minima lavorativa a 15 anni anche in quelle zone dove i minori iniziano a lavorare molto prima”.

 

Fonte: http://m.russiaoggi.it

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