Il maestro pasticciere Iginio Massari (foto Pasticceria Massari)
Iginio Massari, uno dei maggior esponenti della pasticceria italiana, ha presieduto il primo masterclass della serie “Meet Massari R- evolution” al ristorante Anton a Recanati, la casa del poeta Giacomo Leopardi. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Radio Erre.
La masterclass di Iginio Massari a Recanati
RECANATI (Macerata) – Iginio Massari, il grande maestro della pasticceria italiana, ha tenuto il primo appuntamento di “Meet Massari R- evolution”, il tour promosso da Molino Dallagiovanna, a Recanati, al ristorante Anton. Racconta sorridendo di come sia nata la sua passione per i dolci: “La mia storia nasce nella trattoria di mia madre: io giocavo e lei cucinava e nel giocare son caduto in una bacinella di terra cotta smaltata dove c’era del gelato vaniglia e cannella”.
“La prima cosa in assoluto -continua Massari- sono le competenze, per fare pasticceria ci vuole la matematica, non certo le equazioni, e poi bisogna conoscere le materie prime che debbono essere tutte di ottima qualità. In questa masterclass scopriremo la pasticceria attraverso il bollino Dallagiovanna che si occupa non solo dei suoi prodotti, ma anche di far cultura nel mondo del dolce”.
Siamo a Recanati e Massari sa bene che il poeta Giacomo Leopardi amava molto stare a tavola e che gelato e confetti erano la sua passione: per lui, invece, oltre al minestrone “un piatto semplice che faceva mia madre e che io lo facevo mangiare sempre al mio caro amico Gualtiero Marchesi, un uomo che ho sempre ammirato, di piatti ce ne sono tanti che mi piacciono: nel piatto voglio trovare l’intelligenza e la cultura di un popolo. Di specialità gastronomiche nelle Marche ce ne sono tante, ma vorrei ricordare che in ogni regione italiana la gente mangia la sua infanzia e confrontare città e città e dire qual è la migliore è davvero difficile perché i dolci della nostra infanzia sono quelli del sentimento e per ciò sono imbattibili per natura. Per me il dolce del sentimento è il millefoglie con la crema bavarese che faceva la mia mamma”.
Infine l’invito a chi vuol cimentarsi con la pasticceria: “Noi abbiamo un mestiere, i laureati hanno la professione. Chi ha il mestiere ha una ricchezza che nessuno può togliere e che gli darà sicurezza per tutta la vita”.
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MILANO – Grom seleziona 34 conisti a Roma, Firenze, Bologna, Milano e in diverse altre città italiane. I requisiti desiderati sono: una pregressa esperienza nella mansione, buone capacità relazionali e una discreta conoscenza della lingua inglese. Il contratto offerto è a tempo determinato o di tirocinio. Leggiamo di seguito l’annuncio pubblicato sul portale Lavoro Facile.
L’annuncio di lavoro di Grom
Grom, nota catena di gelaterie italiana fondata nel 2003 a Torino da Guido Marinetti e Federico Grom (dal 2015 la società fa parte della multinazionale Unilever, ma la gestione è rimasta ai due fondatori), ricerca 34conisti (anche primo impiego) da inserire nei punti vendita di Assago (MI), Asti, Barberino di Mugello (FI), Bologna, Campi Bisenzio (FI), Casalecchio di Remo (BO), Chieti, Ferrara, Firenze, Genova, Lagundo (BZ), Lecco, Marcianise (CE), Marghera (VE).
Il personale è richiesto anche a Milano, Padova, Parma, Perugia, Pisa, Rodengo Saiano (BS), Roncadelle (BS), Roma (per i negozi del centro storico e per quelli presenti all’interno dei centri commerciali Euroma2, Maximo, Porta di Roma, Roma Est), Sanremo, Serravalle Scrivia (AL), Siena, Trento, Venezia e Vercelli, assistant store manager a Firenze, Milano, Roma e Torino, store manager a Roma e addetto/a risorse umane a Mappano (TO).
ROMA – La mancanza di personale è un problema che attanaglia da tempo il settore dell’horeca. Secondo il sistema Excelsior Unioncamere, il 56% delle imprese ha denunciato difficoltà nel reperimento dello staff a causa della scarsa esperienza e del ridotto numero di candidati nel trimestre ottobre-dicembre 2022 (ne abbiamo parlato qui).
L’iniziativa di Fipe
Per cercare di trovare una soluzione a questa difficoltà, nasce la seconda edizione del Talent Day, un roadshow nelle principali città italiane che, dopo il successo registrato nel 2022 con 500 aziende coinvolte e oltre 5.000 partecipanti, è giunto quest’anno alla sua seconda edizione.
Il talent day, organizzato da Fipe, ha l’obiettivo di mettere in contatto le scuole alberghiere e dell’enogastronomia, le agenzie per la somministrazione, i giovani in cerca di un impiego e gli imprenditori che faticano a trovare personale.
Infatti, almeno per il 30% delle figure richieste le imprese hanno difficoltà di reperimento per ridotto numero di candidati mentre per il 13,8% il motivo principale è l’inadeguatezza dei curricula presentati.
Il settore conta oggi circa 800.000 dipendenti. Secondo le elaborazioni Fipe, la figura professionale più ricercata è quella del cameriere di sala per il quale le imprese stanno cercando circa 55 mila persone. Seguono poi cuochi e aiuto cuochi (circa 30.000), banconieri di bar (15.610), banconieri di gelateria (10.040). Si tratta di figure per cui in almeno 7 casi su 10 sono richieste esperienze pregresse nel settore e dunque una buona competenza.
“Siamo molto preoccupati e angosciati, perché non riusciamo a trovare lavoratori e nella ristorazione ce ne servono 140 mila per il trimestre febbraio-aprile sui 210 mila richiesti dal comparto turistico”, rivela Aldo Cursano, vice presidente vicario Fipe e presidente Confcommercio Toscana, a La Repubblica.
“Quella del talent day è un’iniziativa che si è resa sempre più necessaria a partire dagli ultimi due anni per rispondere sia alla carenza di personale nel settore sia alla dispersione di competenze in un comparto che è volano dell’industria turistica nazionale”, ha dichiarato Aldo Cursano nel comunicato stampa. “Sotto questo profilo, è fondamentale sviluppare una strategia condivisa con istituzioni, parti sociali e imprese per avvicinare soprattutto le nuove generazioni a professioni stimolanti e di qualità. Ma non solo. Dobbiamo attivare e rafforzare percorsi di innovazione tecnica e professionale, superando definitivamente una logica di mero assistenzialismo che ha reso sempre più complicato l’incontro tra domanda e offerta”.
Il convegno “Dehors nel post pandemia: dall’occupazione del suolo pubblico al progetto di spazio pubblico” (immagine: Fipe)
ROMA – Definire piani operativi sulle distese che siano condivisi tra tutti i soggetti in campo (pubblici esercizi, amministratori pubblici e soprintendenza): piani che mettano un punto chiaro su accessibilità e decoro e dall’altro permettano la piena sostenibilità economica alle stesse imprese che necessitano di questi spazi divenuti indispensabili nella logica del recupero dei fatturati per riportarli ai livelli ante 2019.
In sede Ascom di Ferrara il convegno promosso da Fipe e da Ascom Confcommercio: “Dehors nel post pandemia: dall’occupazione del suolo pubblico al progetto di spazio pubblico”
Un quadro economico tra il chiaro e scuro tracciato dal presidente provinciale Ascom Confcommercio, Marco Amelio: “In questo contesto era assolutamente consequenziale organizzare un momento pubblico di dialogo e riflessione chiamando al confronto Ascom e la Federazione dei pubblici esercizi con alcuni Amministratori rappresentativi del Territorio in una logica di sintesi, di comprensione delle nostre ragioni che sono di sostenibilità economica e di aumentata accessibilità di una città (Patrimonio Unesco dal 1995) e di un un intero territorio che offre spunti importanti”.
Una ristorazione che conta nella provincia circa 1928 imprese (dati al 31.12.2022 forniti dalla Camera di Commercio ndr) e che incide per il 6,5% nell’intero tessuto economico ferrarese
Poi l’apertura dei lavori da parte di Matteo Musacci, presidente provinciale di Fipe Confcommercio Ferrara: “L’appuntamento è particolarmente importante. Si tratta di questioni di vitale importanza per i nostri baristi e ristoratori. Il tema distese è un un elemento sul quale è necessario affrontare un dialogo ed un confronto – ha proseguito Musacci che ricopre anche la carica di vice presidente nazionale della stessa Federazione – da subito perché la proroga delle concessioni in modo semplificato contenute nel decreto Milleproproghe ha solo spostato i termini al 1° gennaio del 2024 – è in gioco il futuro di attività in un settore chiave come quello dell’accoglienza e dell’ospitalità. I dehors sono elementi centrali, non più accessori e dobbiamo valorizzarli”.
Nel dibattito – moderato da Davide Urban, direttore generale di Ascom, è stata evidenziato: “La necessità di un dialogo aperto e continuo tra Pubblico e Privato – ha rilevato Urban – i nostri ristoratori offrono un servizio a valore aggiunto per la città ed il territorio”
Ad aprire gli interventi è stato il primo cittadino di Ferrara, Alan Fabbri: “Bene ha fatto l’Ascom a proporre un appuntamento su questo tema sul quale stiamo lavorando con una bozza di nuovo regolamento. Sempre su questo tema vorrei ricordare che nel biennio 2021 e 2022 abbiamo azzerato il canone di occupazione del suolo pubblico con nostre risorse, mentre per il 2023 lo abbatteremo del 50%. I dehors sono motivi di vitalità, accoglienza oltre che sicurezza sociale. La città deve essere viva oltre che bella”.
Edoardo Accorsi, sindaco di Cento ha aggiunto: “Il titolo del convegno è azzeccato. Le distese sono un elemento centrale e lo sono ancora più a Cento perché permettano di superare il post sisma ed il post pandemia. Stiamo già lavorando ad una nostra proposta che porteremo in consiglio comunale a breve”. “Sono una ricchezza fondamentale le distese per il territorio – ha commentato Antonio Cardi, assessore all’Ambiente nel comune di Comacchio – e siamo assolutamente favorevoli a questi elementi. Stiamo peraltro cercando di realizzare un automatismo che permetta in loro rinnovo nel modo più immediato possibile a sostegno delle imprese”
Uno spaccato sulla ristorazione in chiave nazionale e locale (dati forniti dal centro studi “G.Tagliacarne”): a Ferrara abbiamo 250 abitanti per ogni esercizio con servizio (in Italia è 257). Sempre nel comune estense le attività di ristorazione (ristoranti con servizio, take away, gelaterie, pasticcerie…) sono passate da 637 (nel 2008) a 651 (a giugno 2021), con alcune distinzioni: sostiene in modo significativo la crescita la componente dei ristoranti con servizio, mentre mostra segni di difficoltà il segmento dei bar.
Sulle distese, il dato interessante deriva da un sondaggio nazionale: ben il 68% degli intervistati è d’accordo sul fatto che le distese siano l’occasione per migliorare la qualità dello spazio urbano grazie all’ampliamento del suolo pubblico a disposizione dei locali. Ed oltre il 70,2% degli intervistati ha emozioni positive rispetto alla presenza dei dehors.
Luciano Sbraga che dirige il centro studi nazionale della Federazione dei Pubblici Esercizi ha spiegato: “Il tema dell’ospitalità – e nello specifico della ristorazione e delle distese- evidenzia come essa costituisca il motore di sviluppo non solo del tessuto della città ma dell’intero Paese. All’incirca il 70% del valore aggiunto economico è creato dal Terziario. Il nostro obiettivo è realizzare interazioni e modelli innovativi di valorizzazione che permettano da un lato di salvaguardare la bellezza delle nostre città e nel contempo sostenere le attività della ristorazione di indubbio peso economico oltre che sociale”
Le conclusioni sono state affidate al segretario regionale di Fipe Confcommercio, Antonio Gurrieri, come il tema “Delle distese e dei centri storici non ha solo un significativo aspetto economico ma ha un importante componente relazionale. Lavorare per una città ospitale significa sostenere il valore sociale indiscutibile delle attività di vicinato Lavoriamo tutti coesi” è l’auspicio finale.
Secondo il report dell’Ufficio Studi Confcommercio, si è registrato a Messina un aumento del commercio al dettaglio ma anche dei servizi alberghieri; in tal senso, il dato più significativo è un piccolo aumento delle aperture di bar e ristoranti. L’analisi nota un cambiamento del tessuto commerciale all’interno dei centri storici con sempre meno negozi di beni tradizionali: libri e giocattoli -31,5%, mobili e ferramenta -30,5%, abbigliamento -21,8%) e sempre più servizi e tecnologia: farmacie +12,6%, computer e telefonia +10,8%, attività di alloggio +43,3% ristorazione +4%. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Normanno.
L’aumento di bar e ristoranti a Messina
MESSINA – Chi vive a Messina lo sa, questa città sembra sostenersi economicamente solo con bar e ristoranti: conferma che arriva anche con i dati (relativi a giugno 2022) dell’Ufficio Studi Confcommercio sulla demografia d’impresa nelle città italiane, in collaborazione con il Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne.
Sostanzialmente il report ci dice come sta l’Italia in termini di aperture e chiusure di negozi. Secondo i dati, negli ultimi 10 anni, nel Bel Paese sono sparite quasi centomila attività di commercio al dettaglio e oltre quindicimila imprese di commercio ambulante. Crescono gli alberghi e i ristoranti, ma senza riuscire a compensare le riduzioni del commercio. La Sicilia risulta la terza regione italiana per chiusure di negozi.
Nello specifico a Messina ci sono, per quanto riguarda il commercio al dettaglio: 360 negozi nel centro storico; 2.043 nelle altre zone della città. A Messina c’è stato un aumento del commercio al dettaglio, come farmacie e i tabacchini, ma anche dei servizi alberghieri; in tal senso, il dato più significativo è un piccolo aumento delle aperture di bar e ristoranti: nel 2012, nel centro storico di Messina si contavano 170 tra bar e ristoranti, a giugno 2022 sono 210, mentre nelle altre zone della città se ne contavano 520 e adesso sono 539. Più in generale, per quanto riguarda alberghi, bar e ristoranti, a Messina ci sono: 233 attività nel centro storico, 602 nelle altre zone della città.
Il report di Confcommercio Dal report della Confcommercio, a livello nazionale, cambia il tessuto commerciale all’interno dei centri storici con sempre meno negozi di beni tradizionali: libri e giocattoli -31,5%, mobili e ferramenta -30,5%, abbigliamento -21,8%) e sempre più servizi e tecnologia: farmacie +12,6%, computer e telefonia +10,8%, attività di alloggio +43,3% ristorazione +4%.
I due nuovi Area Manager insieme al direttore vendite di Caffè Motta, Christian Fadda (immagine concessa)
SALERNO – Caffè Motta, azienda storica nella produzione di caffè ed eccellenza del Made in Italy, riorganizza e consolida la struttura della propria forza vendita con la nomina di Matteo Fiorenza ad Area Manager Retail GDO per l’Area Nord Italia e di Nunzio Napolitano come Account Manager Retail GDO per l’AreaSud Italia.
I nuovi Area Manager di Caffè Motta
Con la scelta di due figure manageriali interne per il coordinamento delle reti vendita nel Nord e Sud Italia, l’azienda che fa capo alla famiglia Mastromartino implementa la sua strategia di crescita volta a sviluppare nuove opportunità di business e a espandere in modo capillare la presenza del brand nel canale Retail sull’intero territorio nazionale.
Matteo Fiorenza accede al nuovo incarico di Area Manager Retail GDO per l’Area Nord Italia dopo aver maturato una consolidata esperienza in ambito GDO in qualità di area manager /key account prima nel settore beverage e, successivamente, nel comparto caffè. Fiorenza si relazionerà con la Direzione Vendite fornendo supporto sia in un’ottica di maggior penetrazione del brand nel canale Retail sia nella gestione degli agenti di vendita che operano nell’aree 1 e 2 Nielsen.
Nunzio Napolitano ha maturato un’esperienza significativa come agente di vendita per Caffè Motta nel canale normal trade per l’area Campania. In precedenza, ha ricoperto incarichi in ambito food nel canale della distribuzione locale e nel commerciale del settore tessile. In qualità di Account Manager Retail GDO, Nunzio Napolitano sarà inserito in un percorso formativo teorico e con affiancamenti sul field, fornendo supporto alla Direzione Vendite per il consolidamento e lo sviluppo dei clienti dell’Area Sud Italia.
La scheda sintetica dell’azienda
Caffè Motta è una tra le più affermate e floride aziende del capoluogo campano. Avviata agli inizi degli anni ’60 con l’attività d’importazione e produzione di caffè, è cresciuta nel tempo grazie a importanti investimenti in strutture e tecnologie all’avanguardia uniti alla genuina passione artigiana e alla professionalità della famiglia Mastromartino. La crescita del marchio Caffè Motta posiziona oggi l’Azienda come un’eccellenza del Made in Italy: tra le prime 10 del settore caffè nella Moderna Distribuzione italiana e nel mercato europeo ed estero.
Caffè Motta è la sintesi compiuta di combinare l’innovazione tecnologica e l’affinamento qualitativo dei processi produttivi con la coerenza con le proprie origini artigiane e la fedeltà alla migliore tradizione italiana del caffè. Per maggiori informazioni basta cliccare qui.
Da sinistra: Federica Suban, presidente Fipe Trieste; Elena Pellaschiar, referente del Gruppo Commercio di Confcommercio Trieste e Giusy Battain, direttrice di A.B.C (immagine concessa)
TRIESTE – Si è conclusa la campagna di solidarietà “Offri un caffè buonissimo“, l’iniziativa che A.B.C. Associazione per i Bambini Chirurgici del Burlo promuove in collaborazione con Confcommercio Trieste e Fipe Trieste. Grazie alla grande generosità dei clienti sono stati raccolti, da parte dei 129 esercizi pubblici e commerciali aderenti alla campagna, 10.095 euro: i proventi saranno destinati all’accoglienza delle famiglie che saranno ospitate in una Casa A.B.C. in un anno.
Dall’inizio del percorso di “Offri un caffè buonissimo” (quest’anno alla sua quarta edizione), A.B.C., grazie ai proventi della campagna, ha potuto supportare in termini di accoglienza nelle case e di supporto psicologico oltre 100 famiglie e ha potuto aprire le sue case per oltre 140 soggiorni di altrettanti nuclei famigliari.
Negli ultimi anni, A.B.C. sta registrando una continua crescita delle richieste di sostegno da parte delle famiglie dei bambini chirurgici. Nel 2022 le accoglienze totali sono state 199, più che raddoppiate in soli due anni, e le famiglie accolte (alcune delle quali tornano a Trieste per cure ripetute) sono state 181.
Il bisogno crescente è alimentato anche dalla situazione critica che molte famiglie stanno vivendo, ormai da diversi anni, a causa delle delicate contingenze economiche e sociali che si riflettono sulla quotidianità di tutti. Ancora più importante, dunque, è poter contare su iniziative solidali, che creino valore e coinvolgano un’intera comunità verso un obiettivo comune.
Un momento della conferenza stampa (immagine concessa)
Anche quest’anno i volontari di A.B.C. – cuore delle attività dell’Associazione – hanno dato un contributo fondamentale nella realizzazione dell’iniziativa e, con il consueto entusiasmo, hanno raggiunto gli esercenti, raccontato la campagna e accolto le loro istanze e necessità. Fondamentale è stato il consolidato rapporto di collaborazione con Confcommercio Trieste e Fipe Trieste, che hanno mobilitato i propri aderenti in questa straordinaria iniziativa di solidarietà.
Al fianco dell’iniziativa e fin dalla prima edizione, anche la collaborazione di Associazione Caffè Trieste e Solidarietà Trieste e la media partnership di Radio Punto Zero e Radio Attività.
“Nel ringraziare i cittadini, gli esercenti e i partner che hanno reso possibile dare continuità a “Offri un caffè buonissimo” – commenta Giusy Battain, direttrice di A.B.C. – l’Associazione accoglie con grande piacere l’importante esito della campagna e la grande generosità che lo ha reso possibile”.
Battain continua: “Fondamentale è anche la conferma del fatto che A.B.C. sia entrata nel cuore di tutta la comunità: la grande partecipazione testimonia che la cittadinanza si identifica nella mission di ABC e nella sua volontà di stare al fianco dei bambini che vengono accolti all’interno di un reparto d’eccellenza, la Chirurgia, di uno dei principali punti di riferimento nazionali per le cure pediatriche come il Burlo Garofolo.
Battain conclude: “A.B.C. è una delle parti attive, unitamente alla comunità, agli esercenti e ai partner, di una grande rete con importanti scopi comuni: solo attraverso il coinvolgimento e la sensibilità di così tante persone l’Associazione può portare a compimento i propri progetti e fare piccoli passi avanti a sostegno dei bambini e delle loro famiglie”.
Un supporto concreto in un periodo di difficoltà
“L’iniziativa benefica portata avanti dall’associazione A.B.C. – spiega Riccardo Riccardi, vicepresidente e assessore alla salute della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – ha la grande valenza di aiutare e supportare le famiglie che stanno attraversando un delicato momento di fragilità e difficoltà, peraltro in un periodo storico segnato da grandi mutamenti sociali e da difficoltà economiche causate dal generalizzato aumento del costo della vita. La Regione non può che ringraziare questa realtà e i suoi volontari per l’importante opera che svolgono quotidianamente, con entusiasmo e abnegazione, per dare sollievo e concreto aiuto a chi è nel bisogno.”
Riccardi continua: “La creazione di una rete e una forte alleanza tra pubblico e privato, tra l’istituzione, le realtà del Terzo settore e il cittadino, permettono a ciascuno di dare il meglio, ognuno per quanto di competenza, in un virtuoso percorso di crescita che va a beneficio di tutta la comunità”.
Da parte sua, Antonio Paoletti, presidente di Confcommercio Trieste, ha fatto rilevare “Come anche in questa circostanza, le imprese del terziario abbiano saputo rispondere con grande generosità e partecipazione a una proposta di solidarietà, ribadendo il loro capillare legame con il territorio e la loro disponibilità ad un impegno diretto per contribuire a una causa di grande rilevanza. L’adesione a “Offri un caffè buonissimo” -, ha ricordato ancora Paoletti – rientra peraltro in quel contesto di attenzione per il sociale che l’associazione di categoria concretizza nell’arco dell’anno, attraverso l’organizzazione e la promozione di diverse iniziative, al fine di sostenere quanti operano per arginare fragilità e disagio, contribuendo in tal modo a rafforzare la coesione sociale nel nostro territorio”.
“Sapere di poter alleviare in qualche modo le difficoltà di una famiglia che ha un bambino ricoverato, scalda un pochino il cuore ‒ sottolinea la presidente di Fipe Trieste Federica Suban ‒, e sono orgogliosa di vedere come ogni anno i colleghi che gestiscono bar, ristoranti, gelaterie aderiscano con slancio a questa iniziativa”.
Un piccolo grande gesto, del valore equivalente a un caffè, ha confermato anche quest’anno la generosità dei cittadini e ha dimostrato l’importanza dell’unione tra Enti e associazioni del territorio che si muovono insieme per un importante scopo condiviso.
MILANO – A Pasqua è possibile scegliere le sorprese di CasAmica ODV: un dolce pensiero e un aiuto concreto a chi affronta la malattia lontano da casa. Non è Pasqua senza colomba e uova di cioccolato: con quelle di CasAmica si può sostenere le attività di accoglienza dell’associazione con un gesto solidale.
Una Pasqua più solidale con CasAmica ODV
La colomba classica è il più tradizionale dei dolci pasquali: 750 grammi di bontà, con cubetti di arancia candita, granella di zucchero e mandorle intere, prodotto dell’alta qualità pasticcera del marchio Giovanni Cova & Co. Donazione minima 16 €.
La colomba CasAmica (immagine concessa)
E per grandi e piccini arrivano le uova di Pasqua di Paniere Serafini in tre speciali versioni.
Le uova Funny, nell’elegante confezione regalo di cartone, per i grandi che non vogliono rinunciare alle uova di cioccolato. 150 grammi di pregiato cioccolato artigianale al latte con sorpresa, per una donazione minima richiesta 10€.
Le uova Handmade, adatte a tutte le età e confezionate a mano nella classica carta colorata: incarto rosso per l’uovo di cioccolato fondente e incarto bianco per l’uovo di cioccolato al latte. La donazione minima richiesta, per un uovo di 250 grammi con sorpresa, è di 12€.
Infine, per chi vuole un’idea originale e divertente, CasAmica propone gli Ovetti Koà: quattro ovetti in finissimo cioccolato al latte da 20 grammi ciascuno, impacchettate in una spiritosa scatola porta uova. Donazione minima di 10 euro.
Ovetti Koà (immagine concessa)
Tutte le proposte sono arricchite da un biglietto personalizzato che sarà testimonianza della scelta solidale di stare accanto ai malati costretti a curarsi lontani da casa.
La testata de il Resto del Carlino e del sito web del quotidiano che ha la redazione centrale a Bologna
Sono state premiate le tre bariste che hanno ricevuto più coupon con il loro nome. Il progetto, che ha preso luogo nella città di Forlì, è stato reso possibile dalla partecipazione degli sponsor dell’iniziativa che si sono messi in gioco per la buona riuscita dell’evento: si tratta di Confcommercio Fipe ed Estados Cafè. L’iniziativa del miglior barista quest’anno portava il nome di Ivano Benazzi, lo storico titolare del bar della Posta di corso Mazzini, scomparso nel 2020. Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicato dal quotidiano il Resto del Carlino edizione di Forlì.
L’evento de il Resto del Carlino dedicato ai migliori baristi di Forlì
FORLÌ – Una sfida che non vuole essere competizione, ma gioco, passione e amore per il lavoro. È giunta al termine l’edizione 202223 dell’iniziativa del Carlino pensata per individuare i migliori baristi della città e del comprensorio che ha visto, quest’anno una massiccia partecipazione da parte dei lettori. In tutto sono arrivati in redazione poco meno di 19mila tagliandi, per un totale di trenta bar votati.
Sono state premiate le tre bariste che hanno ricevuto più coupon a loro nome. Il tutto reso possibile dalla partecipazione degli sponsor dell’iniziativa che, come ogni anno, si sono spesi per la buona riuscita dell’evento: si tratta di Confcommercio Fipe ed Estados Cafè.
“Per noi è un onore e un piacere essere parte di un’iniziativa che valorizza il lavoro – interviene Roberto Vignatelli, presidente di Confcommercio Imprese per l’Italia –. Sappiamo che i baristi intrecciano un rapporto quotidiano con i loro clienti, dando prova di grande pazienza, ma soprattutto di passione e dedizione a una professione che mette alla prova, ma offre anche tante soddisfazioni. È bello, ora, sapere che tanti forlivesi hanno dedicato un po’ del loro tempo al barista del cuore, ricambiando quello che gli viene dedicato ogni giorno da chi sta dietro il bancone”.
L’iniziativa del miglior barista, quest’anno portava il nome di una persona speciale: Ivano Benazzi, lo storico titolare del bar della Posta di corso Mazzini, scomparso nel 2020 dopo una vita dedicata alla professione, anche nelle vesti di presidente di Fipe (la federazione dei pubblici esercizi) e della stessa Confcommercio Forlì.
“Quest’anno abbiamo voluto ricordare Ivano – sottolinea Andrea Zocca, presidente di Fipe-Confcommercio – perché è stato l’emblema del barista: un professionista capace di diventare punto di riferimento per la città. Sappiamo che il bar è a tutti gli effetti un punto di ritrovo, una delle realtà che più di tutte riescono a catalizzare la socialità e i numeri di questa edizione dell’iniziativa del Carlino rimarcano la grande importanza di questa istituzione che riesce ancora a fungere da punto di contatto tra le persone”.
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Mytico, la nuova macchina da caffè per Franke Coffee Systems (immagine concessa)
AARBURG (Svizzera) – Il design della rivoluzionaria linea di prodotti Mytico – che rappresenta la prima gamma per Franke Coffee Systems nella nuova categoria BeyondTraditional – nasce dalla collaborazione tra Emo design e Franke Coffee Systems. Mytico è la combinazione di design italiano all’esterno e qualità svizzera all’interno per un’esperienza senza uguali.
Franke Coffee Systems lancia Mytico
Il noto produttore svizzero di macchine da caffè professionali completamente automatiche ha richiesto la consulenza di Emo design, in seguito alla proficua collaborazione con Dalla Corte, consociata di Franke, e alla competenza acquisita nel design di macchine tradizionali. L’intervento di Emo design e Franke Coffee Systems ha portato allo sviluppo di una nuova categoria di prodotti che va oltre la tradizione e apre nuove opportunità: BeyondTraditional.
La nuova categoria di prodotti Franke combina delle caratteristiche e tecnologie esistenti a nuovi trend, portando alla luce nuove soluzioni che vanno oltre gli standard del mercato. Il risultato finale di questo innovativo approccio è la nuova linea di prodotto Mytico
Mytico in azione (immagine concessa)
Le macchine Mytico sono ben di più di una tradizionale macchina da caffè espresso. Sono completamente automatiche e definiscono nuovi standard estetici – pensati per aprire nuove opportunità di mercato e presidiare segmenti esistenti.
Le macchine da caffè automatiche sono tradizionalmente molto semplici: la funzionalità è generalmente più importante dell’estetica. Il design di Mytico è, invece, ispirato al mondo degli specialty coffeee riscrive gli standard introducendo linee iconiche, classiche e morbide, mentre i dettagli sono stati enfatizzati come se Mytico fosse un oggetto d’arredo.
La possibilità di personalizzazione dei pannelli laterali e posteriore – disponibili in sei colorazioni differenti -, consente alla macchina di adattarsi al meglio a diversi ambienti come catene, hotel o ristoranti. Le viti a vista che sorreggono il pannello frontale – realizzato con una finitura opaca metallizzata – aiutano ad enfatizzare qualità ed affidabilità della macchina.
Altri accessori come il vassoio e la tramoggia sono integrati con la silhouette e ne mantengono le linee accomodanti, mentre le lunghe lance ed i gruppi conferiscono carattere all’oggetto, ricordando le macchine da specialty coffee.
Mytico dà vita all’eccellenza in ogni dettaglio: straordinariamente bella, facile da usare e difficile da ignorare.
Mytico in dettaglio (immagine concessa)
Questa nuova linea così innovativa è accompagnata da una tecnologia avanzata che permette di realizzare un caffè di altissima qualità e allo stesso tempo consente di rendere unico il locale con un design tutto italiano. La facilità d’uso di questa macchina e l’altezza ridotta dà la possibilità al barista di conversare con i clienti e allo stesso tempo servire le bevande senza dover rinunciare al proprio ruolo di barista, ricreando quell’esperienza memorabile per cui il cliente ritornerà per un altro caffè.
A Internorga Franke Coffee Systems introduce i primi due modelli della linea Mytico: Mytico Due e Mytico Vario
Mytico Due enfatizza l’esperienza del cliente dando priorità alla qualità del servizio del barista regalando un design moderno che completa ogni spazio. Le operazioni automatizzate e il design intuitivo, abbinate ad una macchina con un’altezza ridotta, consentono al barista di conversare con i clienti ed instaurare relazioni, accrescendo la fidelizzazione.
Mytico Due celebra l’artigianalità nella creazione del caffè, consentendo al barista di esprimere la propria creatività e offrire esperienze uniche – grazie alla preparazione a due passaggi usando le lance automatiche oppure tradizionali.
Mytico Vario porta un tocco di eleganza in ogni spazio con il suo design ed offre qualità durante l’esperienza del caffè attraverso operazioni automatizzate e la semplice configurazione.
Tra i vantaggi, il sistema latte integrato aiuta a ridurre gli sprechi di latte e apre ad una nuova tipologia di bevande. La flessibilità della macchina consente di realizzare anche caffè d’autore, mentre la lancia per il vapore può essere facilmente utilizzata con qualunque tipo di latte. Mytico è estremamente facile da usare ed consente un processo di realizzazione del caffè efficiente mantenendo allo stesso tempo un’ottima qualità.
Ogni macchina da caffè Mytico è dotata di due interfacce touch di facile utilizzo, ma le impostazioni possono essere controllate anche con le leve – programmabili fino a 5 – per realizzare direttamente le bevande più richieste
L’interfaccia screen di Mytico (immagine concessa)
Questo permette la preparazione di quattro tipi di caffè con o senza latte contemporaneamente. Il sistema Franke CleanMaster aiuta a mantenere la macchina sempre pulita e ad ottenere una decalcificazione rapida ed efficiente.
L’alta qualità dei materiali utilizzati nella costruzione di queste soluzioni, assicura affidabilità e lunga durata. Due persone possono lavorare contemporaneamente e velocemente, realizzando qualsiasi bevanda con pochissima formazione. Mytico è pensata essere utilizzata con estrema facilità, offrendo un servizio efficiente e mantenendo un’ottima qualità di prodotto.
* Mytico non è presente in tutti i paesi e sarà lanciata gradualmente in tutte le nazioni.
La scheda sintetica di Emo design
Lo studio Emo design è stato fondato da Lukasz Bertoli e Carlo Ciciliot nel 2008. Oggi è un team di specialisti nell’ambito dell’industrial design, design di prodotto, user experience design, interaction design, graphic design e comunicazione che si sono distinti in ambito internazionale.
Emo design è stata premiata con diversi premi tra cui German Design Award, Design Plus, iF Product Design Award, Red Dot Design Award, Good Design, ADA Design Award, Iconic Design Award. Per saperne di più basta cliccare qui.
La scheda sintetica di Franke Coffee Systems
Franke Coffee Systems, è una divisione del Gruppo Franke, produttore di soluzioni e tecnologia per macchine da caffè completamente automatiche per la preparazione professionale del caffè. La nostra passione per la qualità ai massimi standard ci motiva ad elevare l’esperienza del cliente attraverso la condivisione di innovazioni allo stato dell’arte e una profonda esperienza nel settore. Per maggiori informazioni basta cliccare qui.
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