domenica 14 Aprile 2024
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Torna la campagna “Offri un caffè buonissimo” di A.B.C. per la città di Trieste

L'associazione potrà accogliere e sostenere 35 famiglie in una delle cinque case nel 2023 con un impatto su oltre 100 persone

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TRIESTE – Un ritorno atteso quello della campagna “Offri un caffè buonissimo“, ideata da A.B.C. Associazione per i bambini chirurgici del Burlo insieme a Confcommercio e Fipe Trieste. A Trieste il caffè è simbolo della cultura cittadina e con A.B.C. torna, dunque, a farsi portatore di solidarietà. Tutti i cittadini sono invitati a lasciare in dono il valore di un caffè per sostenere i progetti di A.B.C.

Ad accogliere le donazioni saranno le cassettine in legno, riconoscibili dalla ben nota immagine della campagna e ospitate negli esercizi pubblici e commerciali che aderiscono all’iniziativa e che oggi sono già oltre 90. Un’azione piccola per un risultato grande e duraturo, che crea valore sociale e rinsalda la coesione di una comunità.

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La campagna “Offri un caffè buonissimo”

Esercenti, imprenditori, negozianti che volessero aderire alla campagna, possono ancora farlo scrivendo a Fipe Trieste. La campagna proseguirà fino ai primi mesi del 2023. Chi, tra i cittadini, volesse trovare il luogo più vicino per offrire il suo caffè buonissimo, può andare sul sito di A.B.C. e cercare la pagina dedicata, dove saranno segnalati tutti gli esercenti e le realtà nelle quali troveranno la cassettina per la donazione.

Al fianco dell’Associazione, una rete che vede capofila Confcommercio e Fipe Trieste, che anche quest’anno hanno dato il loro fondamentale e concreto supporto per il coinvolgimento del tessuto commerciale cittadino. Ad essi si aggiunge il sostegno di Associazione caffè Trieste e Solidarietà Trieste e la media partnership di Radio Punto Zero e Radio Attività, che con notizie e approfondimenti sosterranno una capillare diffusione dell’iniziativa.

Con l’hashtag #uncaffexABC è possibile condividere foto e pensieri intorno alla campagna e contribuire alla sua diffusione.

Il raccolto della campagna: per dare una risposta concreta ai bisogni dei bambini chirurgici e delle loro famiglie

La campagna viene lanciata per sostenere i progetti dell’Associazione, che da diciassette anni accompagna e supporta i bambini che devono affrontare lunghi e ripetuti interventi chirurgici all’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste e le loro famiglie. Nella fattispecie il raccolto di questa edizione di “Offri un Caffè buonissimo” sarà destinato all’accoglienza delle famiglie nelle Case A.B.C.

Tutti i giorni dentro al reparto di Chirurgia si raccontano storie nuove, ognuna diversa dall’altra. I bambini, così come i loro genitori, si trovano a vivere un viaggio pieno di insicurezza e punti di domanda. I bisogni, infatti, sono tantissimi, sono in costante aumento, sono sempre più complessi, e riguardano diverse sfere della vita: dalle esigenze pratiche alle difficoltà emotive.

In questi ultimi anni, a causa delle continue incertezze sociali ed economiche, molte famiglie vivono condizioni di crescente fragilità e le richieste di aiuto si sono fatte più numerose e articolate in nuovi bisogni.

Un modello di azione concreto

Bisogni ai quali l’associazione risponde quotidianamente con le sue progettualità (accoglienza nelle case A.B.C., sostegno economico, supporto psicologico ed emotivo anche a distanza, ricerca e sostegno all’ospedale) che, insieme, si configurano come un vero e proprio modello di azione a 360 gradi: prericovero, ospedalizzazione e post ricovero.

I progetti che A.B.C. garantisce non intervengono solamente nel qui e ora, ma cercano di prevenire eventuali traumi o difficoltà che possono intervenire anche sul lungo periodo. I dati di letteratura e la storia clinica, forniscono evidenza del fatto che la mancata rielaborazione del vissuto chirurgico potrebbe incidere negativamente sul percorso di crescita del bambino e più in generale sulla vita dei componenti di tutta la famiglia.

È un dono dal cammino lungo, dunque, quello che la generosità dei donatori di “Offri un Caffè buonissimo” contribuirà a costruire.

La necessità di una cura che coinvolge gli aspetti emotivi durante e dopo il ricovero

Sin dalla prima edizione della campagna l’Associazione ha scelto di destinare i fondi provenienti dalla generosità delle cittadine e dei cittadini all’accoglienza nelle Case A.B.C.

Da un lato i proventi sostengono le spese di gestione delle cinque case che A.B.C. mette a disposizione gratuitamente delle famiglie che provengono da tutta Italia e in qualche caso dall’estero.

Dalle semplici spese correnti per acqua luce e gas, ai canoni di locazione, dalla piccola manutenzione ordinaria alle spese per la pulizia e la cura degli appartamenti: sono tante le voci necessarie a rendere il più accogliente e funzionale possibile la permanenza delle famiglie dei piccoli bambini chirurgici, che trovano, dunque, un supporto economico, per sostenere i costi importanti che devono affrontare durante il ricovero dei loro bambini.

Dall’altro lato – e ugualmente fondamentali – sono le risposte che A.B.C., fornisce ai piccoli pazienti e ai loro cari affinchè mantengano la quotidianità restando insieme, perché si sentano accolti in un ambiente familiare e possano affrontare con più serenità il periodo del ricovero.

L’aspetto emotivo

L’accoglienza e l’aspetto emotivo, da sempre primari nella mission di A.B.C., sono dunque al centro di tutte le progettualità dell’Associazione. Una psicologa specializzata segue le famiglie e accompagna il personale medico sin dalla diagnosi prenatale per tutto il percorso di cura e un’altra psicologa è un costante riferimento per bambini e genitori in reparto e risponde (assieme a tanti volontari) alle esigenze pratiche ed emotive della quotidianità dei piccoli pazienti all’interno dell’ospedale.

Accanto al progetto di supporto psicologico a distanza “AB.C. ti Ascolta”, nato per accompagnare le famiglie anche una volta rientrate a casa dopo il ricovero, nell’ autunno 2021 ha preso avvio anche il nuovo progetto “Tutela e Diritti”, pensato per supportare le famiglie anche nella loro vita “fuori” dall’ospedale, e guidarle verso una giusta conoscenza dei diritti e degli strumenti legali (Legge 104/92) a disposizione dei bambini con disabilità.

Oltre 1500 sono state le persone che hanno seguito i webinar proposti dal progetto, che hanno guidato le famiglie nell’interpretazione e nell’applicazione della legge, con particolare interesse all’ambiente scolastico.

Questi progetti continuativi rendono tangibile e importantissimo anche il piccolo, ma grande contributo di solidarietà del valore equivalente di un caffè. Grazie alle donazioni di “Offri un caffè buonissimo” sarà infatti possibile nel 2023 per A.B.C. dare seguito e supportare l’accoglienza nelle Case A.B.C. e il sostegno emotivo, che consentono all’Associazione di essere un sicuro punto di riferimento e di rispondere concretamente ai bisogni delle famiglie e alle richieste in costante aumento.

L’accoglienza e il sostegno emotivo nel 2022 e le prospettive grazie alla campagna 2022/23

Nel 2022 sono state 169 le famiglie accolte e 180 le accoglienze svolte (molte famiglie, infatti devono tornare più volte per i lunghi percorsi con i loro piccoli). Oltre 1000 sono stati i giorni di accoglienza nelle 5 case

A.B.C. finora nel 2022: dall’inizio dell’anno 165 famiglie sono state invece coinvolte nel sostegno emotivo in reparto e 122 famiglie sono state seguite fin dalla diagnosi prenatale e lungo tutto il percorso di cura.

Un campagna dal grande valore

Grazie al supporto della campagna “Offri un caffè buonissimo”, A.B.C. potrà accogliere e sostenere 35 famiglie in una delle cinque case nel 2023, con un impatto su oltre 100 persone (se si considera mediamente che si spostano famiglie di tre persone): e le 100 persone potranno essere anche di più, se le famiglie decideranno di farsi accompagnare altri familiari (figli o fratelli e genitori a supporto), che saranno anch’essi accolti nelle case, così che la famiglia possa rimanere unita.

“Una campagna da duplice valore, sia per la solidarietà che mette in campo, sia per l’importante rete di istituzioni che mette insieme. Ringraziamo in particolare Confcommercio Trieste Fipe Trieste – e naturalmente tutti i partner coinvolti – ma anche gli esercenti, sempre numerosissimi, per aver garantito la continuità del progetto. Queste conferme che si rinnovano di anno in anno consentono di progettare meglio il futuro dei progetti di A.B.C. e di conseguenza anche di poter meglio rispondere ai bisogni delle famiglie di cui A.B.C. si prende cura.

A.B.C. è grata anche ai propri volontari, che anche quest’anno, con rinnovata energia, hanno raggiunto ogni angolo della città – e oltre – per coinvolgere, in un breve lasso di tempo, i negozi e gli esercenti di un territorio molto ampio. I volontari sono stati accolti con grande calore ed entusiasmo da tutti i commercianti che hanno accettato nuovamente di partecipare alla campagna, nonostante il momento non semplice. Una conferma che

A.B.C. accoglie con grande gioia: perché testimonia nuovamente la generosità di esercenti e professionisti, la loro convinzione nel valore della solidarietà e la fiducia nella campagna che in questi anni ha potuto fare tanto per i bambini ricoverati” commenta Giusy Battain, direttrice di A.B.C.

Il pensiero dei partner e dei collaboratori

Antonio Paoletti, presidente di Confcommercio Trieste, si è detto certo che “pure in tale circostanza, le imprese del terziario, risponderanno con la consuete generosità e partecipazione a questa proposta di solidarietà, ribadendo in tal modo il loro capillare legame con il territorio e la loro disponibilità a contribuire a una causa di grande rilevanza”. L’adesione a “Offri un caffè buonissimo” – ha poi ricordato – rientra peraltro in quel contesto di attenzione per il sociale che l’associazione di categoria concretizza nell’arco dell’anno anche attraverso altre iniziative, alcune delle quali poste in essere a fronte di situazioni emergenziali com’è stato il caso dell’arrivo a Trieste dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra”.

Crediamo inoltre – ha quindi sottolineato a seguire Elena Pellaschiar, vicepresidente dell’associazione di categoria – che, specie nell’attuale momento di difficoltà, ciascuno, in base alle proprie possibilità, debba spendersi a favore della collettività, sostenendo azioni e progetti forieri di benefici e opportunità per il territorio e atti pure a consolidarne la sua coesione sociale”.

Un sostegno significativo

“Con un piccolo gesto dei singoli, la comunità può dare un sostegno importante a famiglie che già devono fare i conti con la fragilità di un bambino, e si trovano ad affrontare anche il problema logistico. Ci ha fatto piacere vedere crescere in questi anni le soluzioni abitative che A.B.C riesce a garantire; e ci onora aver contribuito almeno in parte a questo risultato” ha dichiarato Federica Suban, presidente Fipe-Trieste

Paola Toscani, Direttore Sanitario del Burlo: “Non posso che unirmi ai ringraziamenti ad A.B.C., a Confcommercio e agli esercenti che hanno aderito a questa campagna. Non verrà mai sottolineata abbastanza l’importanza che queste iniziative hanno, non solo per l’aspetto economico, sicuramente fondamentale, ma anche e soprattutto per il valore che hanno i sentimenti di solidarietà e di partecipazione dai quali sono supportate.”

“Il Burlo si “nutre” di questi sentimenti, che si manifestano con gesti quotidiani anche piccoli come quelli di cui parliamo oggi, ma che riescono a fare la differenza per molti pazienti e per le loro famiglie”.

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