mercoledì 03 Dicembre 2025
Home Blog Pagina 763

Ecco lo spot di Starbucks sull’inclusione Lgbtq+ che ha acceso le polemiche in India

0
Starbucks
Un fotogramma dello spot (© Starbucks)

MILANO – Uno spot di Starbucks sull’inclusione Lgbtq+ divide l’India e alimenta un vivace dibattito culturale e antropologico nel più popoloso paese del mondo. Il tutto mentre è ancora pendente, davanti alla Corte Suprema di Delhi, un giudizio sulla legittimità del matrimonio tra persone dello stesso sesso, che potrebbe segnare una svolta storica nella società indiana.

Il video, che potete vedere a questo link, si svolge interamente all’interno di un locale Starbucks di una metropoli indiana.

Scena iniziale: moglie e marito sono seduti a un tavolino e attendono nervosamente l’arrivo del figlio Arpit, che non vedono da anni.

Arpit ha completato un percorso di transizione di genere diventando Arpita. Una scelta che il padre non ha mai accettato.

“Per favore, non arrabbiarti e, per una volta, cerca di ascoltare” dice la moglie al marito, che indispettito continua a chiamare il vecchio numero telefonico del figlio, nella sua rubrica, senza riuscire a raggiungerlo.

Alla fine Arpita, in un elegante look femminile, fa la sua entrate nel locale. Scambia un caldo abbraccio con la madre e ha un gesto d’affetto anche per il padre, che però rimane freddo.

“Grazie per avere accettato di incontrarmi, papa. Lo so che è passato molto tempo, ma tu rimani sempre tutto per me” dice Arpita, dopo essersi seduta al tavolo. Il padre annuisce, si alza in piedi e chiede: “Un caffè?”

Arpita fa segno di sì. E il padre si dirige verso il banco per fare l’ordinazione. “Vedo che le tue abitudini non sono cambiate” dice ancora il papà, che nel frattempo è tornato al tavolo, rivolgendosi nuovamente ad Arpita.

Ed è a questo punto che la conversazione è interrotta dalla voce squillante della barista, che ripete, a gran voce, dall’altoparlante: “Tre caffè freddi per Arpita!”. Meravigliata e stupita, Arpita capisce che il padre ha accettato la sua scelta. “Rimani sempre il mio tesoro. Hai solo aggiunto una lettera al tuo nome” dice il padre stringendole la mano.

“Iniza con Arpita, inizia con il tuo nome”, il claim alla fine dello spot, seguito dall’hashtag #ItStartsWithYourName#. “Il vostro nome definisce chi siete, che siate Arpit o Arpita” chiosa Starbucks nella descrizione. “Da Starbucks vi accettiamo per quello che siete.”

Ricordiamo che nei locali Starbucks c’è l’usanza di scrivere i nomi dei clienti sui bicchieri da caffè. E di chiamarli per nome quando l’ordinazione è pronta al banco.

Lo spot ha la regia di Gaurav Gupta e il concept è di Edelman India. Nella parte di Arpita, il popolare modello e attore transgender Sia.

La campagna ha ricevuto il plauso di molti, a cominciare dalla comunità Lgbtq+, ma ha suscitato anche vive polemiche sui social, dove il video è andato subito virale.

Tra le accuse più comuni, quella di essere eccessivamente “woke”, neologismo dello slang afroamericano, che indica lo stare all’erta, il rimanere vigili nei confronti del pregiudizio raziale e delle discriminazione. Ma che in una connotazione peggiorativa può anche significare un eccesso di politicamente corretto.

“L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno sono i predicozzi di una multinazionale occidentale. Pensate piuttosto a servire il caffè” ha scritto un utente su Twitter.

C’è poi chi accusa Starbucks di incoraggiare la fluidità di genere nella generazione Z, nell’intento di creare un gap, una spaccatura generazionale.

Si leggono, però, anche accuse più articolate, di natura politica, rivolte a Starbucks, ma soprattutto al suo partner indiano Tata.

E mentre le organizzazioni transfobiche minacciano il boicottaggio, c’è già chi annuncia che passerà a Third Wave Coffee, la rampante catena 100% indiana, in ascesa nelle metropoli.

“Il loro caffè è migliore e gli interni e il servizio non hanno nulla da invidiare a quelli di Starbucks” ha scritto un altro utente.

Ma alla fine c’è anche chi fa dell’ironia un po’ più lieve. “È uno spot surreale” ha scritto qualcuno nei commenti “non ho mai sentito un barista di Starbucks chiamare un nome correttamente”

Rancilio Group a Shanghai per Hotelex, 29/05-1/06

0
Rancilio Group a Hotelex (foto concessa)
Rancilio Group a Hotelex (foto concessa)

MILANO – Rancilio Group è tra i protagonisti della prossima edizione di Hotelex, la più importante fiera del settore horeca in Cina, che si terrà a Shanghai dal 29 maggio al 1 giugno.

Lo stand 1.2 M16 di Rancilio Group China raccoglie tutte le ultime novità dei brand Rancilio, Egro, Rancilio Specialty e Rancilio Grindtec.

Rancilio Group in mostra in Cina

Le nuove Classe 5 Eco e Classe 7 arrivano sul mercato cinese con il sistema Steady Brew di serie, il rubinetto T-Swich per la regolazione di diverse temperature per ogni gruppo (optional, solo per Classe 7), un rinnovato impianto luci, nuovi portafiltri e 3 nuovi colori: nero, bianco e grigio pietra.

Lo stand ospita anche i prodotti della linea casa Rancilio dove è possibile scoprire Silvia Pro X, l’evoluzione di Silvia Pro con manometro, nuovo portafiltro e preinfusione soft.

Altre importanti novità riguardano sia Rancilio Grindtec, con i macinadosatori on demand Kryo Evo e Stile, sia Rancilio Specialty che presenta RS1 con tecnologia per il controllo delle fasi di preinfusione e post-infusione.

Nell’area dedicata ai prodotti Egro, il pubblico può scoprire le superautomatiche Next, Zero+ e QuBe, la superautomatica progetta per i settori Hospitality e Office Coffee Service (OCS), e la nuova versione di Touch Coffee con Coffee Cooler integrato per la preparazione del drip coffee.

Hotelex Shanghai / Rancilio Group
Dal 29 maggio al 1 giugno
Stand 1.2 M16
National Exhibition and Convention Center Shanghai
58R4+7CQ, Laigang Rd, Qingpu District
201106 Shanghai, Cina

Per seguire l’evento su Linkedin

Per scoprire i dettagli dell’evento
https://www.hotelex.cn/en

Big Bang Unico Nespresso Origin: il primo orologio Hublot ricavato dalle capsule di alluminio esauste

0
Big Bang Unico Nespresso Origin, foto concessa
Big Bang Unico Nespresso Origin, foto concessa

MILANO – All’interno della serie di iniziative legate al programma Second Life degli ultimi sette anni, Nespresso ha collaborato con prestigiosi marchi svizzeri per ricavare nuovi prodotti da capsule di alluminio usate. Il Big Bang Unico Nespresso Origin è frutto della partnership tra Hublot e Nespresso, nella condivisione dei valori di innovazione, eccellenza e sostenibilità che stanno a cuore per entrambi i marchi.

Fondata nel 1980, Hublot è ben nota per la sua Art of Fusion, per lo sviluppo di nuove leghe, spingendosi oltre i limiti dei diversi materiali e mettendo la gomma al centro dell’industria orologiera utilizzandolo per i cinturini.

E, dal 1986, Nespresso non solo ha rivoluzionato il settore con il suo sistema monoporzione che coniuga precisione e gusto, ma ha aggiunto valore con il suo sistema di riciclaggio, ideato nel 1991, che separa l’alluminio dai fondi di caffè e permette di riutilizzare ogni componente. Ed è così che così che una capsula di caffè può diventare un orologio.

L’orologio è acquistabile sul sito di Hublot qui al prezzo di 25.200€.

Big Bang Unico Nespresso Origin, il primo al mondo

Lo spirito pionieristico di Hublot e Nespresso ha trasformato i fondi di caffè usati dalle capsule in cinturini per orologi. L’alluminio riciclato e le capsule di alluminio diventano la cassa, la lunetta, la corona e il pulsante.

Si tratta di una collaborazione senza precedenti, segnalata dall’iconica “N” di Nespresso incisa sulla corona e dal suo colore iconico, che richiama la linea Master Origins Peru Organic. La densità dei due materiali è sapientemente bilanciata per garantire la lunga durata del prodotto. La cassa da 42 mm del Big Bang Unico Nespresso Origin è realizzata in alluminio riciclato, di cui il 28% proviene dalle capsule di caffè Nespresso, anodizzato in verde vivace, poi satinato e lucidato.

La corona e il pulsante subiscono lo stesso trattamento. Il fondo della cassa e il contenitore sono entrambi realizzati in Eco-Titanio (titanio riciclato). La fibbia con chiusura a lamine pieghevoli in titanio del cinturino in caucciù, con il suo cappuccio decorativo in alluminio riciclato, e la fibbia sportiva del cinturino in velcro, sono anch’esse dello stesso colore verde anodizzato.

Il Big Bang Unico Nespresso Origin utilizza i fondi di caffè riciclati delle capsule Nespresso e li applica al sistema One Click di cinturini intercambiabili brevettato da Hublot.

Per creare il cinturino in gomma, Hublot ha sapientemente bilanciato il rapporto di ogni ingrediente per ottenere il colore e la qualità perfetti.

Per il cinturino in tessuto, Hublot ha collaborato con SingTex, uno dei partner di Nespresso che già utilizzava i fondi di caffè riciclati per produrre un tessuto chiamato Scafé

Riciclato al 100% (composto per il 5% da fondi di caffè e per il 95% da poliestere riciclato) e utilizzato per la prima volta per realizzare un cinturino per orologi. Per garantire la durata del bracciale, il cinturino in gomma è fuso con il 4,1% di fondi di caffè, l’8,2% di gomma bianca riciclata e la consueta formula Hublot.

Hublot ha impiegato un anno intero di ricerca e sviluppo, lavorando a stretto contatto con Nespresso, per raggiungere la perfetta armonia di colori tra i sette diversi materiali che compongono l’orologio, dalla cassa ai cinturini e per garantire che questa uniformità cromatica potesse resistere alla prova del tempo.

Questo orologio è un simbolo: creando il Big Bang Unico Nespresso Origin, Hublot e Nespresso hanno dimostrato che è possibile aggiungere valore alle materie prime riciclate e che la circolarità non ha limiti

Un’altra novità: il Big Bang Unico Nespresso Origin sarà dotato della cassa Hublot Greenbox, sviluppata dal costruttore appositamente e che sarà utilizzata in futuro per tutte le sue collezioni di orologi.

Creata interamente in quercia, comprese le cerniere, è ricavata per lo più da legno massiccio e rintracciabile, il cui approvvigionamento e la cui produzione favoriscono una filiera corta.

È stato progettato per essere riutilizzabile, con il 98% degli interni rimovibili e realizzati con componenti ecologici e riciclati. È realizzata con fibre riciclate, filati di plastica e PET, oltre che con carta e cartone riciclati ed etichettati ecologicamente. Per la collaborazione con Nespresso, il cofanetto Hublot Greenbox è stato appositamente decorato con i loghi dei due marchi, applicati utilizzando i fondi di caffè.

La parola al ceo Nespresso, Guillaume LeCunff:

“Nespresso è orgogliosa di unire le forze con Hublot nella creazione del Big Bang Unico Nespresso Origin. Risultato di una partnership tra due aziende svizzere che hanno nel loro dna gli stessi valori di innovazione, qualità, sostenibilità e spirito svizzero.

In quanto azienda certificata B Corp, questa collaborazione si allinea anche con l’impegno di Nespresso di continuare la sua transizione verso un modello di business circolare, dando una seconda vita ai fondi di caffè e all’alluminio delle nostre capsule.

Il Big Bang Unico Nespresso Origin è la perfetta espressione dell’armoniosa coesistenza tra circolarità e lusso. Dimostra che i prodotti circolari possono essere eleganti e raffinati quanto i prodotti di lusso tradizionali, provando che è possibile coniugare valori ambientali ed esigenze estetiche senza compromessi”.

illy Art Collection: Judy Chicago colora 4 tazzine ispirate dalla creatività femminile

0
illy Art Collection Judy Chicago (foto concessa)
illy Art Collection Judy Chicago (foto concessa)

TRIESTE – illycaffè presenta la nuova illy Art Collection realizzata da Judy Chicago, la poliedrica artista americana e pioniera del Feminist Art Movement. Judy Chicago è nota per le sue grandi installazioni, come The Dinner Party e Birth Project, che celebrano i molteplici ruoli della donna nella storia e nella cultura.

Quest’artista di fama mondiale ha cominciato a occuparsi del ruolo di genere già negli anni Settanta, integrando stereotipi e competenze tipicamente femminili, come cucire o ricamare, in competenze strettamente maschili, come saldare metalli e realizzare giochi pirotecnici. La sua ricerca spazia dalla pittura alle arti tessili, dalla scultura alle installazioni.

Con questa illy Art Collection, le iconiche tazzine da caffè che più di trent’anni fa hanno trasformato un oggetto d’uso quotidiano in una tela

Su cui artisti di fama internazionale hanno rappresentato le proprie creazioni, Judy Chicago raffigura i ruoli e le conquiste delle donne nel corso della storia, riprendendo il concetto già espresso nei suoi primi lavori Reincarnation Triptych.

Nelle quattro tazzine ispirate al Reincarnation Triptych l’artista utilizza una gamma di colori vividi e vibranti per illustrare la transizione dalle costrizioni sociali storicamente imposte alle donne a un luogo di libertà culturale e creativa. E con la loro creatività, queste tazzine rappresentano figure femminili di rilevanza storica appartenenti a epoche differenti: la regina di Francia Maria Antonietta, Madame de Staël, romanziera, filosofa e saggista politica, la scrittrice femminista George Sand e la scrittrice Virginia Woolf.

“Attraverso la illy Art Collection permettiamo alla creatività degli artisti di esprimersi liberamente. La collezione firmata da Judy Chicago va oltre la bellezza. Le forme e i colori con cui ha vestito la tazzina illy racchiudono un significato più profondo, collegato alla condizione femminile nel corso della storia e alle lotte delle donne, che continuano ancora oggi, così come ancora oggi è necessario mettere in evidenza i meriti di ciascuno offrendo a tutti le stesse opportunità di dimostrare il proprio valore,” ha osservato Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè.

“Ero interessata a collaborare con illy a questo progetto perché tradurre il mio lavoro in prodotti fruibili permette a un maggior numero di persone di conoscere i dipinti cui le immagini si ispirano. Mi auguro che queste tazzine suscitino curiosità e stimolino discussioni sulla mia carriera, e che le persone che le acquisteranno imparino a conoscere meglio la storia delle donne,” dichiara Judy Chicago.

La illy Art Collection firmata da Judy Chicago sarà esposta in occasione dell’anteprima della fiera internazionale di arte contemporanea Frieze New York

Che si terrà il 17 maggio 2023. La illy Art Collection sarà disponibile a partire da luglio nell’illy e-shop, negli illy store (illy Caffè e illy Shop), presso i principali dettaglianti e nei canali indiretti del commercio elettronico.

illy Art Collection di Judy Chicago (foto concessa)

4 tazzine da espresso, prezzo al dettaglio consigliato di € 94,00
4 tazze da cappuccino, prezzo al dettaglio consigliato di € 114,00

Judy Chicago

Judy Chicago è un’artista fra le più influenti del nostro secolo. Nella sua sessantennale carriera, i temi della giustizia sociale e ambientale sono stati il motivo propulsore di alcuni dei suoi progetti più importanti, e ancora oggi Chicago continua a lottare per la parità nel mondo dell’arte per le donne e altri artisti emarginati, nonché per la tutela di tutte le specie viventi.

Nel corso degli anni curatori maschi e critici hanno spesso ignorato il suo lavoro, preferendo occuparsi dell’attività di creazione artistica in linea con il canone storico- artistico incentrato sul maschio. Ma invece di darsi per vinta, Chicago ha colto la sfida di cambiare siffatti atteggiamenti diffusi nel mondo dell’arte: ha fondato il primo Feminist Art Program a Fresno (California), ha realizzato la sua opera epica The Dinner Party, con cui mirava a contrastare la cancellazione della storia delle donne, e ne ha sviluppato un approfondimento didattico, il K-120 Dinner Party Curriculum.

Attraverso progetti e opere successivi, ha affrontato con preveggenza le tematiche della nascita e della creazione nel Birth Project, la costruzione della mascolinità in PowerPlay, gli orrori del genocidio in Holocaust Project e, in tempi più recenti, il tema della mortalità e la sua relazione con la distruzione del nostro pianeta in The End: A Meditation on Death and Extinction. Grande scalpore ha suscitato nel mondo della moda la collaborazione di Chicago con Dior e la sua direttrice creativa Maria Grazia Chiuri in occasione delle sfilate d’alta moda per la primavera 2020 a Parigi.

L’apertura della retrospettiva sulla carriera di Chicago, nell’agosto 2021 al de Young Museum di San Francisco, è stata accompagnata da recensioni entusiaste. Per celebrare la retrospettiva, Chicago ha svelato quella che è ad oggi la sua più grande opera d’atmosfera, Forever de Young, che è stata vista da oltre 35.000 persone in tutto il mondo. Autrice di quindici libri, Chicago ha scritto le sue ultime memorie, The Flowering, pubblicate nel luglio 2021 da Thames & Hudson e considerate uno dei migliori libri dell’anno.

Recentemente il premiato programma d’informazione CBS Sunday Morning ha trasmesso un profilo di Chicago. Nell’ottobre 2023 si terrà al New Museum di New York City una grande mostra delle sue opere, dal titolo Judy Chicago: Herstory.
illy Art Collection

Per illycaffè, i cui valori distintivi sono Buono, Bontà, Bellezza, l’arte contemporanea arricchisce il gusto con la bellezza. La bellezza che illycaffè mira a realizzare si ispira alla concezione di kalokagathìa dell’Antica Grecia, che coniuga kalòs (ciò che è bello) con agathòs (ciò che è buono) per creare un nuovo significato in cui bellezza e bontà si fondono in un tutt’unico, in cui l’una dipende dall’altra.

Le tazze della illy Art Collection sono un’espressione tangibile di tale concetto. Il progetto della collezione, nato nel 1992, ha permesso a illycaffè di trasformare un oggetto d’uso quotidiano – la tazzina da caffè disegnata da Matteo Thun per illy – in una tela bianca su cui artisti contemporanei sono stati invitati a esprimere la propria creatività. Nel corso degli anni questa “tela” ha ospitato le opere di oltre 125 artisti di fama internazionale, tra cui Michelangelo Pistoletto, Marina Abramović, Anish Kapoor, William Kentridge, Robert Wilson, Ai Weiwei e altri.

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al
mondo. Produce un unico blend 100% Arabica, combinando 9 delle migliori qualità al mondo secondo illycaffè. Ogni giorno vengono
gustate 8 milioni di tazzine di caffè illy in oltre 140 Paesi, nei bar, ristoranti e alberghi, nei caffè e negozi monomarca, a casa e in ufficio.

Grazie alle sue innovazioni, contribuisce all’avanzamento tecnologico nel mondo del caffè. Con la creazione in Brasile, nel 1991, del “Premio Ernesto Illy de qualidade sustentavel do cafè para espresso”, illy ha contribuito alla condivisione del know-how e al riconoscimento ai produttori di un premium price per la migliore qualità secondo illycaffè. Dal 2016 attraverso il premio “Ernesto Illy International Coffee Award” l’azienda celebra i coltivatori di caffè al mondo che secondo illy hanno prodotto il miglior lotto di caffè sostenibile.

Dal 2013, l’azienda è regolarmente inserita nella lista delle World Most Ethical Companies. Nel 2019 illy ha rafforzato il proprio impegno a perseguire un modello di business sostenibile, che integra gli interessi delle persone e dell’ambiente, adottando lo status di Società Benefit e inserendo questo impegno all’interno del proprio statuto. Nel 2021 illy è stata la prima azienda italiana del caffè ad avere ottenuto la certificazione internazionale B Corp grazie al suo impegno a rispettare i più alti standard di performance sociale e ambientale.

Con l’obiettivo di diffonderne la cultura a tutti i livelli, offrire una preparazione completa e pratica a coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha fondato la sua Università del Caffè. Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, valori fondanti del marchio a cominciare dal logo, disegnato dall’artista James Rosenquist, fino alle tazzine che compongono la illy Art Collection, decorate da oltre 125 artisti internazionali.

Nel 2022 l’azienda ha impiegato 1230 persone e ha un fatturato consolidato pari a €567,7 milioni. Gli store e i negozi monomarca illy nel mondo sono 190 in più di 30 Paesi. Nel 2021 Rhone Capital è entrato nel capitale di illycaffè con una quota di minoranza per accompagnare l’azienda nella sua crescita internazionale.

Un bar a Treviso utilizza un cameriere robot per la mancanza di personale

0
treviso robot
La città di Treviso (immagine: Pixabay)

E’ un nuovo cameriere robot a servire i clienti in un bar al centro di Treviso per carenza di personale. Luca Marton, il proprietario del bar pasticceria Signore e Signori, afferma: “Ancora dobbiamo decidere se sarà una soluzione definitiva o meno”. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Manuela Poidomani pubblicato su Tag 24.

Cameriere robot in un bar a Treviso per carenza di personale

Un grande salto nel vuoto, o meglio, nel mondo della tecnologia. Il bar pasticceria Signore e Signori ha attivato una nuova modalità per sopperire al grave problema del mondo del lavoro, quello della mancanza del personale.

Come riporta Il Gazzettino.it, l’esperimento è avvenuto nella cittadina veneta, specificatamente in un caffetteria storica del paese, dove ad affiancare i camerieri umani, è stato un robot. Il compito di quest’ultimo è quello di aiutare i colleghi veri, servendo piatti, sparecchiando i tavoli e pulendo piatti e posate sporche.

Il titolare Luca Marton ha sviluppato negli altri grande curiosità per questa sua scelta. Le parole a riguardo sono state infatti queste: “Ancora dobbiamo decidere se sarà una soluzione definitiva o meno però non trovando più nessuno che voglia fare questo lavoro, e avendo bisogno di garantire un servizio d’eccellenza, potrebbe anche esserloQuesto robot servirà per sgravare il personale dal lavoro di manovalanza diciamo e permettere loro di essere più presenti in sala o nel plateatico e seguire meglio i clienti”.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Zola, SumUp: “I pagamenti digitali, un vantaggio per la crescita delle imprese”

0
buoni pasto pos detrazione bancomat pagamenti digitali zola
Pagare col Pos

Umberto Zola, growth marketing lead di SumUp, interviene nel dibattito sui pagamenti digitali in seguito all’introduzione nel Documento di economia e finanza dell’ipotesi di utilizzo del Pos come strumento di controllo dell’evasione. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata sul portale adnkronos.

Il vantaggio dei pagamenti digitali secondo Umberto Zola

MILANO – “Nel Def il Governo ha sottolineato l’importanza dell’uso del Pos come strumento di controllo all’evasione. Si tratta del risultato di un percorso di digitalizzazione dei pagamenti avviato, già dai precedenti Governi, negli ultimi 3 anni che ha avuto come tappe intermedie l’introduzione della fatturazione elettronica e incentivi per consumatori ed esercenti, come il credito di imposta e il Cashback di Stato”. A sottolinearlo è Umberto Zola, growth marketing lead di SumUp intervenendo così nel dibattito in corso sui pagamenti digitali in seguito all’introduzione nel Documento di Economia e finanza dell’ipotesi di utilizzo del Pos come strumento di controllo dell’evasione.

“Tuttavia – osserva il manager – crediamo che la motivazione principale per incentivare i pagamenti digitali debba continuare ad essere un’altra: il vantaggio che essi costituiscono per la crescita delle imprese in termini di fatturato”.

“I pagamenti digitali, infatti, consentono di attrarre una crescente fetta di clientela sempre più orientata al cashless e garantiscono comodità e riduzione dei costi del contante, di cui c’è meno consapevolezza ma che sono sicuramente rilevanti per i commercianti” sottolinea ancora il manager della fintech specializzata in soluzioni cashless e digitali per i piccoli business.

“Quando si parla di costi – argomenta ancora Zola – ci si concentra solo su quelli del digitale, dimenticando che la gestione dei contanti ha delle spese – dalla sicurezza al trasporto per il deposito in banca – che aumentano in quei territori in cui la presenza delle filiali bancarie è meno diffusa”. “Nei territori rurali e montani in cui depositare e prelevare denaro implica lunghi spostamenti, mettere in sicurezza l’incasso diventa una spesa che grava sugli esercenti e che può essere abbattuta aumentando la diffusione dei pagamenti digitali” evidenzia infine Zola.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Fipe: “Roma e Firenze tra le più apprezzate dai turisti per tradizione culinaria “

0
fipe ristorazione
Le tradizione gastronomiche di Roma e Firenze tra le più apprezzate dai turisti (immagine concessa)

ROMA – La cucina italiana si conferma la più apprezzata al mondo con Firenze e Roma che occupano, rispettivamente, il primo e il terzo gradino del podio della speciale classifica “100 best cities to try local food” realizzata da TasteAtlas, il portale internazionale di viaggio esperienziale a tema gastronomico.

Un successo che Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana pubblici esercizi, accoglie con soddisfazione e che conferma ulteriormente come la ristorazione rappresenti uno dei principali propulsori del turismo in Italia.

La graduatoria, infatti, menziona quindici città italiane tra le prime cento, premiando Firenze come città di cui i turisti globali apprezzano maggiormente la cucina locale. Al quarto posto, invece, troviamo Napoli, subito dopo Lima.

La cucina italiana si dimostra ancora una volta uno straordinario strumento di soft power capace di incarnare e trasmettere i valori fondanti della cultura italiana, quali l’ospitalità e il rispetto per il territorio: principi alla base della Giornata della ristorazione, istituita quest’anno da Fipe-Confcommercio per promuovere e valorizzare il patrimonio che questo settore custodisce e tramanda in Italia e all’estero.

Motivazioni, queste, che hanno inoltre portato alla candidatura della cucina quale patrimonio dell’umanità Unesco per il 2023, proposta dal Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e dal Ministro dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida.

“Siamo orgogliosi di trovare ancora una volta la cucina italiana, con le sue varie declinazioni locali e regionali, al primo posto nel mondo, a testimonianza del fatto che ci troviamo di fronte a un asset nazionale di importanza strategica di tutto il mondo”, ha dichiarato Aldo Cursano, Vice Presidente Vicario nazionale e Presidente Regionale toscano di Fipe. “La grande ricchezza della cucina italiana risiede nella varietà di pietanze, ingredienti e tecniche che rendono uniche le innumerevoli tradizioni culinarie italiane che, insieme, costituiscono un patrimonio dal valore incommensurabile”, ha concluso.

La tradizione culinaria

“Mi piace sempre paragonare la cucina italiana alle partite di calcio: noi italiani, in trasferta, vinciamo sempre. Il significato della nostra tradizione culinaria, infatti, va ben oltre il piatto che serviamo ogni giorno sulle tavole dei nostri ristoranti”, ha commentato Alessandro Pipero, proprietario del ristorante nel cuore di Roma con una stella Michelin Pipero. “Possiamo affermare senza ombra di dubbio che ogni regione italiana può garantire un’offerta gastronomica più ampia di qualsiasi altro Paese al mondo, con tantissimi prodotti di qualità che trasmettono il valore del vivere italiano. Un elemento, questo, che ci ha permesso di guadagnare questo primato nel mondo”.

“La cucina italiana è così apprezzata dai turisti di tutto il mondo per la varietà e la qualità dei prodotti che abbiamo. Il nostro territorio, infatti, con le sue colline, con le montagne e il mare ci mette a disposizione, tutto l’anno, eccellenti materie prime che usiamo per dare vita ai nostri piatti”, ha sottolineato Paolo Raveggi della Trattoria Dino dal 1897 famiglia Raveggi di Scandicci. “A dare il tocco finale, ovviamente, c’è la creatività e la passione che i “Cochi” di tutta Italia mettono ogni giorno nel loro lavoro. Ogni città ha le sue peculiarità. Per quanto riguarda Firenze ci sono molti piatti che rappresentano le nostre tradizioni culinarie tra cui l’iconica bistecca alla fiorentina, protagonista indiscussa”.

Aigrim lancia l’allarme sulla ristorazione autostradale: “Settore non più sostenibile: a rischio i servizi per i consumatori”

0
biasoni aigrim
Cristian Biasoni, presidente Aigrim (immagine concessa)

MILANO – “Costi delle concessioni elevatissimi, necessità di disporre di personale operativo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, investimenti che scontano tassi di interesse molto alti, incassi in diminuzione del 10-15% al netto dell’inflazione, costi per i servizi di pubblica utilità a carico delle catene di ristorazione, il nostro settore è al centro di una tempesta perfetta, con il rischio di non sopravvivere alla prossima stagione estiva” – lancia l’allarme Cristian Biasoni, presidente di Aigrim, l’Associazione che raggruppa le aziende di ristorazione a catena più importanti operanti nelle aree di servizio autostradali, negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie, nei centri urbani e nei centri commerciali.

L’appello di Aigrim

 “E’ necessario creare tempestivamente le condizioni per far crescere i volumi di un settore che impiega oltre 25 mila addetti e che oggi è letteralmente sul punto del collasso – continua Biasoni – Prima di tutto si deve intervenire sulla struttura dei costi parametrando la durata delle concessioni agli investimenti, riducendo e rendendo totalmente variabili i canoni da versare ai concessionari autostradali e spostando a carico degli stessi alcuni costi, come quelli dei servizi di pubblica utilità (gestione bagni e aperture notturne), attualmente non più sostenibili dalle catene di ristorazione.”

In questo già difficile contesto, le disposizioni emanate da ART (Autorità Regolazione Trasporti – Delibera 1/2023) per l’assegnazione delle concessioni per la ristorazione autostradale, qualora adottate, rappresenterebbero un colpo ferale per un settore già fortemente colpito dalla pandemia e oggi al centro di una profonda crisi.

Le disposizioni ART sono in particolare quelle che prevedono la presenza di almeno due operatori food per area di servizio, il ritorno dei punti di ristoro “sottopensilina” gestiti dai distributori di carburante e infine l’introduzione di un meccanismo di calmieramento dei prezzi, che limita fortemente la libertà di impresa degli operatori, senza tener conto complessivamente delle specificità peculiari del settore della ristorazione in concessione.

“Ben venga una maggiore concorrenza ma questa deve generare una migliore qualità del servizio ai clienti che con l’attuale struttura dei costi di un punto ristoro non è possibile con un solo gestore, figuriamoci con due all’interno della stessa area di servizio – conclude Biasoni – Riteniamo che queste disposizioni produrrebbero riflessi irreparabili sul mercato della ristorazione autostradale e quindi paradossalmente anche sulla stessa utenza che si pretendeva di tutelare.”

Aigrim ha ufficialmente chiesto al Governo l’avvio di un confronto per individuare misure di intervento in grado di salvaguardare un settore che rappresenta uno dei principali biglietti da visita per il turismo enogastronomico nel nostro Paese soprattutto nel periodo estivo.

La scheda sintetica di Aigrim

Aigrim (Associazione imprese grande ristorazione multilocalizzate) nasce nel novembre 2013 per raggruppare, in seno a Fipe–Confcommercio, le imprese che effettuano attività di somministrazione di alimenti e bevande nei centri urbani, nei centri commerciali, nelle aree di servizio autostradali, negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e marittime ed in altri siti in concessione.

Oggi, aderiscono ad Aigrim 12 tra le più grandi e prestigiose Imprese di ristorazione, impiegando circa 50.000 dipendenti, contando su oltre 3 miliardi di ricavi e gestisce più di 3.000 punti di ristoro in tutto il territorio nazionale, sia in forma diretta che in franchising.

Fuminori Tsuchiko dal Giappone apre un bar gratuito a Kharkiv, Ucraina

0
ucraina pausa café kiev kharkiv
La bandiera dell'Ucraina

Fuminori Tsuchiko ha deciso di voler aiutare la popolazione Ucraina aprendo un bar caffetteria gratuito nel quartiere Saltivka di Kharkiv, creato principalmente grazie alle donazioni fatte dai giapponesi tramite i social media. Leggiamo di seguito la prima parte tradotta dell’articolo pubblicato su The Indian Express.

Il bar gratuito a Kharkiv

KHARKIV (Ucraina) – Quando Fuminori Tsuchiko è arrivato nella città ucraina orientale di Kharkiv l’anno scorso, ha promesso di voler fare tutto il possibile per aiutare le persone dopo l’invasione della Russia. Commosso dalla difficile situazione dei residenti costretti dai bombardamenti russi a rifugiarsi nelle stazioni della metropolitana, il 75enne cittadino giapponese di Tokyo ha deciso di restare.

Per mesi ha vissuto in una stazione della metropolitana e ha lavorato come volontario distribuendo cibo e bevande alla popolazione sotto assedio.

Lui e un ucraino che ha incontrato alla stazione hanno ora aperto un bar caffetteria gratuito nel quartiere Saltivka di Kharkiv, principalmente grazie alle donazioni fatte dai giapponesi tramite i social media.

“Giugno, luglio, agosto, settembre, ottobre, novembre e dicembre: per sette mesi sono rimasto in metropolitana, sottoterra, dormendo o mangiando, e insieme a molti ucraini”, ha detto Tsuchiko. FuMi Caffè, questo il nome del bar, serve circa 500 persone al giorno.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Mario Bruzzone: “Così 40 anni fa lanciammo i Ferrero Rocher nel Regno Unito”

0
Il logo della Ferrero

LONDRA – Mario Bruzzone, managing director di Marketing Projects House, azienda di consulenza internazionale per i settori FMCG (Fast Moving Consumer Goods) e Retailing ed ex amministratore delegato dell’azienda Ferrero UK, racconta in una breve intervista a Primocanale la nascita e l’introduzione dei Ferrero Rocher nel Regno Unito, lanciati quarant’anni fa nel 1983.

Mario Bruzzone racconta: “Sono entrato in Saiwa subito dopo il diploma. All’inizio del 70 mi sono spostato a Milano e sono diventato direttore marketing della Plasmon, dove oltre ai biscotti e agli omogeneizzati ho lanciato una mia idea: la linea Misura. Nel 1981 inizia il racconto di un prodotto fantastico. Sono stato chiamato da Michele Ferrero per risollevare le sorti dell’azienda nel Regno Unito. In quell’epoca i prodotti Ferrero, Ferrerro Rocher e Pocket Coffee non erano di gradimento per il mercato inglese. Ci siamo messi a studiare un prodotto per i sudditi della corona e progettammo così l’iconico Ferrero Rocher”.

“Nel giro di un anno, dopo lo scetticismo iniziale d’oltre manica, il Ferrero Rocher iniziò ad acquisire popolarità. In media, gli inglesi mangiano quasi 20 chili di cioccolato l’anno mentre gli italiani solo un chilo e mezzo. I colossi di allora, Mars e Cadbury, si misero a ridere alla presentazione del prodotto che venne bocciato”.

“Noi giocammo tutte le carte su Ferrero Rocher. Siamo riusciti nel giro di un anno nel prendere una quota di mercato del 30%. Il prodotto nato per l’Inghilterra uscì prima in India grazie al Commonwelth e più tardi in Italia con il celebre spot di Ambrogio.”

La storia dello spot di Ambrogio per Ferrero Rocher

“Questo spot, fortemente popolare in Italia, non andò mai in onda in Inghilterra. Dai nostri test risultò che gli inglesi lo detestavano. La signora vestita di giallo somigliava alla regina, l’autista Ambrogio le riservava una confidenza che non era assolutamente britannica e la macchina utilizzata nella pubblicità, la Rolls-Royce, non si fermava sulle strisce gialle e, come se non bastasse, la guida era a sinistra e non a destra. Lo spot andò male in UK ma il prodotto ebbe un successo stratosferico.”

Mario Bruzzone conclude iniziando a parlare del marketing nell’era dei social e la differenza con la pubblicità televisiva: “Oggi i social sono più diretti ma io ho una preferenza per i mezzi classici come gli spot televisivi e radiofonici. I social sono importanti ma restano, a mio parere, un affiancamento alla comunicazione generale”.