Il nuovo sito web Egro è online (immagine concessa)
MILANO – Rancilio Group annuncia il lancio del nuovo sito web Egro, un’esperienza digitale coinvolgente e intuitiva progettata appositamente per gli amanti del caffè e professionisti del settore. Presentato in anteprima mondiale durante la Fiera di Host Milano 2023, il sito web Egro è il punto di incontro perfetto tra tecnologia di caffè all’avanguardia e soluzioni personalizzate per il proprio business.
Il nuovo sito web Egro
Grazie al nuovo sito è possibile scoprire il mondo delle macchine superautomatiche Egro con dettagli incredibili e una vasta gamma di opzioni per ogni esigenza commerciale.
Dal coffee shop moderno all’efficienza dell’ufficio, il sito di Egro guiderà il cliente attraverso ogni modello, fornendo informazioni esaustive e strumenti per trovare la soluzione perfetta.
Così è possibile scoprire le caratteristiche tecniche avanzate, la facilità d’uso e l’estetica impeccabile di ogni macchina Egro.
Il sito Egro offre in tal modo le risposte a tutte le domande, uno strumento per la comparazione dei modelli e una guida all’acquisto perfetto per il vostro business.
Host Milano è stata anche l’occasione per il brand di macchine per caffè superautomatiche Egro di inaugurare un nuovo capitolo facendo il suo ingresso nel mondo dei social media con il lancio del profilo Instagram @egro_coffee.
Il profilo Instagram, con l’hashtag distintivo #egrocoffee, offre un’opportunità unica per immergersi nel mondo delle macchine per caffè di alta qualità e delle innovazioni per il mondo delle superautomatiche.
Il profilo Instagram Egro (immagine concessa)
Egro presenta così il suo ultimo prodotto, MoDe, una macchina che incarna prestazioni impeccabili e un design all’avanguardia studiato per velocizzare le operazioni del service per i locali con medi consumi.
Simona Sordelli, marketing & communication Manager di Rancilio Group, condivide: “È un momento di profonde trasformazioni. Con Egro, abbiamo tracciato una nuova rotta, e desideriamo condividere questa emozionante storia su Instagram. Attraverso contenuti dietro le quinte, storie coinvolgenti e un racconto visivo, ci prefiggiamo di illustrare le performance, il design e le caratteristiche tecniche che rendono il nostro prodotto unico nel mercato.”
MONTECHIARUGOLO (Parma) – Torrcaffè ha presentato a Host 2023 la nuova linea del Biologico, una miscela di Arabiche e Robuste pregiate che garantisce un espresso cremoso e pulito in tazza con un gusto corposo e non acido presentato in un packaging esclusivo. I chicchi accuratamente tostati a legna come da tradizione Torrcaffè, sono racchiusi in un incarto di carta per mantenerne la fragranza e posti in un tubo di cartone completamente riciclabile, un tubo di colore nero rifinito in oro a caldo con un tappo apribile rivestito da una texture floreale che ne esalta l’unicità, un packaging fuori dall’ordinario nel mondo del caffè bio.
Torrcaffè a Host 2023
Oltre al nuovo packaging biologico dedicato al mercato horeca in Italia e all’estero Torrcaffè presenta la nuova veste grafica della sua miscela horeca dedicata esclusivamente al mercato internazionale, denominata 100% Wood Roasted.
Nel nuovo packaging si vogliono mantenere i colori dell’azienda, il giallo e il rosso, ed esaltare il concetto della tostatura 100% a legna perché l’attenzione al processo di trasformazione fatto ancora nella maniera di “una volta” è la caratterizzazione della Torrcaffè dalla sua fondazione.
La miscela 100% Wood Roasted (immagine concessa)
Una particolare attenzione è rivolta anche agli operatori horeca che non fanno grandi volumi ma vogliono offrire un caffè di alta qualità. A loro è riservata la nuova linea Prestigio, caffè tostato a legna in capsula in un box di policarbonato da esposizione abbinato ad una linea di tazzine senza manico e una macchina del caffè esclusiva e dedicata.
Torrcaffè è presente al padiglione 18, stand G89.
La produzione di caffè tostato a legna
Torrcaffè è una torrefazione italiana con sede nel cuore della Food Valley, a Parma, nel comune di Montechiarugolo L’azienda si caratterizza per la produzione di caffè di alta qualità tostato a legna, un processo ancora artigianale che esalta il profilo sensoriale del caffè donandogli corpo ed aroma intensi e unici.
La tostatura a legna è una modalità di lavorazione sostenibile, grazie all’abbattimento selettivo di alberi dei boschi circostanti a km “zero” è il cuore della filosofia dell’azienda, che cerca attraverso le alte tecnologie della sua sede di avere una produzione completamente autosufficiente dall’energia elettrica per un completo rispetto dell’ambiente che passa anche per una scelta di packaging riciclabili.
La costante ricerca di formazione e la diffusione della sua cultura tra clienti e non sono una parte fondamentale per la Torrcaffè che ha creato la prima Coffee Valley Academy della zona.
Attraverso una serie di corsi dedicati tenuti dai migliori professionisti del settore si intende a fornire ad operatori e coffee lovers un know-how di alto livello per scoprire il mondo del caffè dalle sue origini a come ottenere un espresso perfetto.
Mokito sponsor della competizione (immagine concessa)
MILANO – Nel suggestivo contesto del Villaggio del caffè all’interno diHost Milano, il Lags (Latte art grading system) è un circuito, conosciuto in oltre 50 paesi che ha certificato migliaia di baristi di alto livello, affermandosi come punto di riferimento nella creazione di opere d’arte con il latte.
Lags Battle Italia 2023 a Rho Milano con Mokito
Il 15 ottobre 2023 ha segnato un momento epocale per la latte art durante l’evento Host Milano a Rho Milano, con l’apertura alle 9:30 del mattino per accogliere i talentuosi latte artisti italiani.
La competizione, denominata “The Lags Battle Italia 2023“, ha visto sfidarsi 12 abili baristi, divisi nelle categorie verde, rosso, nero e oro, ognuna rappresentante un livello crescente di maestria nella creazione di opere d’arte con il latte.
In questa competizione al meglio dei tre, un panel di giudici internazionali ha garantito una valutazione accurata di ogni pattern, seguendo rigorosamente il regolamento di gara. Alla fine di questa coinvolgente competizione, sono emersi i campioni italiani indiscussi della latte art, che hanno scritto una nuova pagina nella storia di questa affascinante forma d’arte.
La miscela monorigine Honduras Bio è stata protagonista della finalissima di Latte art.
Nell’ambito della competizione di Latte art, Mokito in qualità di sponsor ufficiale ha portato con sé l’irresistibile aroma della sua nuova miscela monorigine.
In questo confronto di abilità e creatività, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di utilizzare la nuova miscela monorigine arabica, l’Honduras Bio, una selezione certificata Naturland caratterizzata da note floreali e agrumate.
La Cina trionfa alla competizione. Seconda classificata l'Italia, mentre al terzo posto è arrivata la Francia (Foto credits: @AndreaBembo)
MILANO – Una gara serrata dalle prime ore del mattino fino a sera, che ha scaldato l’arena di Host fieramilano il 13 ottobre a suon di mascarpone, uova, caffè e cacao: parliamo di “The world trophy of professional tiramisù Fipgc”, il mondiale dedicato a questo dolce tipicamente italiano ma straordinariamente famoso nei 5 continenti.
La Cina vince “The world trophy of professional tiramisù Fipgc”
Due le prove, tiramisù tradizionale e tiramisù innovativo; ad esprimersi, una giuria internazionale presieduta da Marco Paolo Molinari che ha decretato la miglior versione tra quelle dei Paesi in gara. La Cina ha vinto contro Italia, Malesia, Bolivia, Ecuador, Perù, Spagna, Francia, Brasile, Messico, Giappone.
Seconda classificata l’Italia, mentre al terzo posto è arrivata la Francia. Premio speciale per il tiramisù tradizionale all’Italia; premio speciale per quello innovativo al Giappone.
La competizione è organizzata e realizzata dalla Federazione italiana pasticceria gelateria cioccolateria. “Il livello della gara è stato particolarmente alto quest’anno” racconta il presidente FipgcMatteo Cutolo: “perché nel tiramisù innovativo si sono rispettati i gusti della tradizione ma in chiave moderna nelle stratificazioni, dove le attività organolettiche erano ben distinte. Da sottolineare l’inserimento dell’elemento frutta che, in quanto acido, ha accentuato in modo particolare le caratteristiche del mascarpone”.
La gara – tra ritmi serrati, scenografiche uscite, emozionanti attese – è stata anche occasione privilegiata per osservare da vicino modalità di lavorazione e nuove tendenze in pasticceria, in Italia e all’estero, oltre che per un virtuale “giro del mondo” attraverso uno dei dolci simbolo della pasticceria Made in Italy.
La valutazione della giuria per il tiramisù innovativo ha attribuito il 50% del peso al gusto, il restante 50 all’estetica, giocando le squadre su nuove forme, consistenze e abbinamenti; nel caso del classico, il gusto ha avuto un peso del 70%. “La giuria ha poi considerato impegno del concorrente, pulizia e precisione, rispetto del regolamento”, aggiunge Matteo Cutolo.
Quella dedicata al tiramisù non è l’unica sfida Fipgc a Host: appuntamento sabato 14 e domenica 15 ottobre per il più storico e atteso campionato della Federazione, “The world trophy of pastry gelato and chocolate”, mentre il 16 e 17 ottobre ci sarà il suggestivo “Cake designers world championship”. Le gare si terranno sempre a Rho fieramilano, PAD 10 stand H60 H80 L59 L79 H84.
La scheda sintetica di Fipgc
La Federazione italiana pasticceria gelateria cioccolateria è un comparto della Federazione internazionale pasticceria gelateria cioccolateria e vanta una presenza radicata sul territorio italiano, con delegati per ogni regione e dei sotto-delegati per ogni provincia.
La Fipgc nasce con l’intento di collaborare con tutte le realtà esistenti associative, con i grossisti, le scuole professionali, le scuole alberghiere, tutti i professionisti (nessuno escluso) che come la Federazione vogliono rafforzare sempre più il Made in Italy in un comparto tanto importante come quello del dolce. Sono circa 17 mila le pasticcerie e le gelaterie artigianali, con una stima di 65 mila addetti: una parte importante delle imprese dell’artigianato alimentare e dell’artigianato nazionale, con una forte e rilevante presenza dell’imprenditorialità femminile (fonte: Confartigianato Imprese).
MILANO – Torte moderne, praline, monoporzioni gelato e scenografiche sculture in cioccolato, zucchero artistico e pastigliaggio: è stato un concorso serrato e affascinante il Campionato mondiale di pasticceria, gelateria e cioccolateria avuto luogo il 14 e 15 ottobre 2023 organizzato e realizzato dalla Fipgc – Federazione internazionale pasticceria gelateria cioccolateria.
12 Paesi in gara, 36 concorrenti tra professionisti in pasticceria, gelateria e cioccolateria, nel contesto diHost fieramilano, la manifestazione mondiale dedicata al mondo della ristorazione e dell’accoglienza, punto di riferimento per tutti gli attori del fuori casa.
Campionato mondiale di pasticceria, gelateria e cioccolateria: vince la Francia
A vincere, la Francia (team composto da Luc Bodin, Nabil Barina, Amaury Lafonta con Chrikioui Charaf Eddine in veste di coach); seconda la Cina (team composto da Liu Zhaokai, Liu Fuhuan, Liang Ling), terzo il Giappone (team composto da Kawano Keiichi, Matsuda Midori, Mita Masaki).
I premi speciali sono stati assegnati come segue: critica giornalistica all’Ecuador, miglior pralina al Giappone, miglior torta moderna alla Cina, miglior monoporzione gelato alla Francia, miglior scultura in pastigliaggio al Perù.
Questa competizione mondiale a cadenza biennale ha previsto tre diverse categorie: scultura in cioccolato e praline; scultura in zucchero artistico e torta moderna; scultura in pastigliaggio e monoporzione gelato. A sfidarsi nel 2023 Italia, Tunisia, Giappone, Cina, Messico, Perù, Bolivia, Ecuador, Brasile, Malesia, Francia, Mali.
Il tema di quest’anno è stato più affascinante che mai: “La Musica della tua nazione”. La fantasia dei team in gara ha così dato vita a originali creazioni capaci di riportare, in dolcissime forme e suggestioni, le tradizioni musicali di ciascun Paese.
A giudicare il lavoro dei partecipanti e assegnare il trofeo, una giuria composta da figure internazionali di comprovata esperienza nel settore, presieduta nientemeno che da Herve Boutin, MOF (Meilleur ouvrier de France) 1989.
“L’innalzamento tecnico, in particolare di sei tra i team in gara, è stato più evidente che mai: non solo a livello di strutture artistiche imponenti, realizzate con la massima cura, ma anche di degustazioni”, racconta Matteo Cutolo, presidente Fipgc. “Entrambi gli aspetti hanno avuto una spiccata evoluzione: ad esempio la Francia ha avuto un approccio ‘futurista’, proiettando le opere artistiche in un futuro in cui pur presente l’intelligenza artificiale, in maniera sempre più forte, l’anima della pasticceria resta sempre e comunque la manualità dell’artigiano e artista”.
Cutolo continua. “Fattore che rimane ben evidente nelle pièce di gara, scolpite a mano. Lato gelato non mancano nuovi abbinamenti di sapori: un contrasto tra gusti classici come vaniglia e cioccolato con inserimenti di frutta; ce ne sono anche di forti come lo yuzu e il passion fruit, tutti elementi acidi in contrasto con la dolcezza del gelato più tradizionale”.
Gli appuntamenti firmati Fipgc ad Host 2023 non sono finiti: il 16 e 17 ottobre, stesso luogo e stessa arena per un’altra imperdibile sfida mondiale, il Campionato mondiale di cake design Fipgc.
La scheda sintetica di Fipgc
La Federazione italiana pasticceria gelateria cioccolateria è un comparto della Federazione internazionale pasticceria gelateria cioccolateria e vanta una presenza radicata sul territorio italiano, con delegati per ogni regione e dei sotto-delegati per ogni provincia.
La Fipgc nasce con l’intento di collaborare con tutte le realtà esistenti associative, con i grossisti, le scuole professionali, le scuole alberghiere, tutti i professionisti (nessuno escluso) che come la Federazione vogliono rafforzare sempre più il Made in Italy in un comparto tanto importante come quello del dolce.
Sono circa 17 mila le pasticcerie e le gelaterie artigianali, con una stima di 65 mila addetti: una parte importante delle imprese dell’artigianato alimentare e dell’artigianato nazionale, con una forte e rilevante presenza dell’imprenditorialità femminile (fonte: Confartigianato Imprese).
Da sinistra: Andrea Clerici, Enrico Bracesco, Marta Kokosar e Maurizio Tursini
MILANO – La fiera internazionale di Host è stata l’occasione per presentare al mondo The New Era of Cimbali Group, con il lancio delle novità del Gruppo e dei suoi brand LaCimbali, Faema, Slayer e Casadio; Mumac e Mumac Academy.
Alla conferenza, si è discusso del nuovo corso della multinazionale italiana, all’insegna di un rinnovo dell’identità corporate e della diversificata offerta in base alla tipologia di business di riferimento.
Nel 2023 oltre il 5% del fatturato del gruppo è investito in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie all’avanguardia, di digitalizzazione dei processi e dei servizi e, naturalmente, in sostenibilità.
Presenti per raccontare le nuove strategie aziendali: Enrico Bracesco, Group Managing Director, Marta Kokosar, Group Communications and Sustainability Director, Andrea Clerici, Group Business Director e Maurizio Tursini, Chief Product Marketing and Solutions officer.
Gruppo Cimbali a Host con una vision rinnovata, nuovi colori, business, tecnologia, sostenibilità e squadra
Questa l’introduzione di Marta Kokosar che passa subito la parola a Enrico Bracesco:
Enrico Bracesco, direttore generale di Gruppo Cimbali
“Nel nostro gruppo amiamo sempre dire che l’organizzazione insieme a ciò che facciamo, segue un principio generale. La strategia è conseguenza di una visione, intesa non in senso accademico, ma come direzione che si dà a ciò che si vuole fare.
Chi segue Cimbali Group da un po’ di tempo, sa che ha più d 100 anni di storia alle spalle e adesso vede dei codici di comunicazione diversi. È un’evoluzione di un percorso che parte da lontano.
Nel fantastico mondo del caffè – grande, variegato, multidimensionale – vogliamo essere la fonte di ispirazione per chiunque abbia a che fare con esso: dal coffeelover al consumatore, al lavoratore del caffè.
Questo pilastro portante apre una serie lunghissima e stratificata di significati. Vogliamo realizzarlo mettendo al centro il concetto di soluzione, che per noi non è più solo il prodotto, ma tutto ciò che massimizza il valore per le persone a cui ci rivolgiamo.
Il mercato, al centro.
La soluzione è composta da prodotti, servizi, tutto tenuto insieme dalla tecnologia digitale, così da far fruire l’esperienza di caffè a prescindere dalla propria collocazione fisica: al bar, in hotel, a casa, in viaggio, in ufficio.
Questa è la vera piattaforma informativa che spiega il contenuto che presentiamo qui.
The Cimbali Group, tiene molto a questo modello di business che inizia ora a dispiegarsi. Ci sono 5 macchine: Cimbali, Faema, Slayer, Casadio e Keber. Quindi 5 marchi e 4 categorie di prodotto, un’alternativa che sono in pochissimi a poter proporre.
Pochi sanno e io amo dire che, sebbene siamo molto considerati per le macchine tradizionali, abbiamo iniziato a produrre macchine superautomatiche già nel 1969 e Faema ancor prima nel 1965.
La quarta categoria riguarda le tecnologie digitali. Le macchine portano a massimizzare la nostra ispirazione: non si parla più solo di coffee shop, seppur restino sempre il core business, ma si vogliono esplorare nuovi segmenti.
Un altro punto importantissimo: il corporate rebranding
Presentiamo 6 segmenti: il bar, gli uffici, gli hotel, le grandi catene, l’hospitality e le soluzioni per la casa di alto livello.
Era dunque importantissimo attribuire ai nostri marchi una visione specifica.
Più i marchi si caratterizzano per verticalità su determinati segmenti e canali, più è importante che certi temi trasversali vengano portati da ciò che è Cimbali Group, composto da 900 persone, che cresce per acquisizioni e vie interne e che deve avere una sua caratterizzazione precisa.
E oltre al business poi facciamo cultura, con il museo delle macchine del caffè più grande al mondo, il Mumac.
Il Gruppo Cimbali diventa Cimbali Group per vocazione internazionale
Da qui il perché della proposizione per segmenti, della nuova immagine corporate di gruppo e delle persone al centro a cui si rivolge la nostra offerta.
Quest’anno pubblicheremo il nostro secondo Rapporto di sostenibilità
Un po’ di dati: nel 2022 abbiamo generato 9.500 ore di formazione.
Abbiamo assunto più di 50 persone nel 2022. Nel nostro Gruppo un terzo dei dipendenti è donna, con una derivata di crescita interessante.
Parlando della sostenibilità sulle 4P (People, Product, Planet e Partnership) tutto ciò che produciamo ha il dogma di consumare meno e di essere composto da materiali riciclabili per più del 90%.
La M40 ad esempio, consuma il 66% in meno del modello che sostituisce.
Ultimo punto: il Gruppo cresce e ha una dimensione internazionale
L’Italia vale meno del 15%, abbiamo 12 filiali nel mondo più quelle italiane e se n’è aggiunta una di recente con l’acquisizione del nostro storicodistributore svizzero.
Crediamo tanto nei valori di fedeltà, di partnership a lungo termine, a tal punto che pur di non separarci dai nostri distributori, alla fine li acquistiamo.
La Svizzera per noi è un mercato fondamentale e noi avevamo bisogno di alta qualità.
Cinque stabilimenti produttivi, 4 in Italia, uno a Seattle negli Stati Uniti.
Questa è una piattaforma che già da sé parla di diversità e inclusione. Tutto ciò che facciamo è frutto di un ascolto continuo di tutte le persone che vivono nel mondo di Cimbali Group.”
Marta Kokosar sul Corporate rebrand
“Avevamo un logo realizzato nel 2005 che rispondeva ad un’esigenza più legale che ad un’attività di branding. Era arrivato il momento, proprio al culmine di un percorso di rinnovamento, di darci una nuova immagine aziendale.
Abbiamo preso le iniziali, trasformandoli in un monogramma moderno, semplice ed essenziale nelle linee. Un logo aperto, più inclusivo, per pensare ad essere un’azienda che abbraccia e racconta i nostri 5 marchi commerciali, i nostri 2 marchi culturali (Mumac e Academy) e la nostra cultura della sostenibilità di cui diamo conto con una seri di risultati concreti.
I colori del tutto nuovi: abbiamo scelto qualcosa che avesse un significato: l’ottanio della tecnologia, freddo ma rilassante e a contrasto il rame che è un omaggio alle nostre radici. Insieme raccontano l’industria di cui facciamo parte e che utilizza meccaniche fredde e calde.”
Maurizio Tursini: le novità prodotto
Maurizio Tursini è il chief product marketing and solutions di Gruppo Cimbali
“Mi ricollego al tema della varietà del nostro mercato e aggiungo un po’ di complessità: tra le persone che amano e vivono di caffè, bisogna considerare che ci sono diverse tipologie di stakeholder.
Abbiamo il barista che interagisce con la macchina, i bevitori, i tecnici e tanti altri.
Ciò vuol dire che ciascuno di questi opera e vive l’esperienza del caffè con delle esigenze specifiche. L’importanza quindi della digitalizzazione e connettività ci dà la possibilità di offrire una proposta customizzata.
Rispondiamo con un portfolio ampio di prodotti digitali e servizi che siano portatori di messaggi specifici. Se pensiamo al mondo digitale mi viene in mente la piattaforma Art.IN.Coffee, attraverso cui i tecnici hanno la possibilità di controllare i dati, la produttività delle macchine, il loro funzionamento ed eventualmente anche scrivere sulle macchine per cambiarne i parametri.
E ancora, abbiamo parlato di flessibilità: per essere i miglior partner possibili, attraverso le Machine API – soluzioni digitali “aperte” – diamo la possibilità ai clienti di usufruire dei dati delle nostre macchine per costruire le proprie analitiche.
Pensiamo poi invece a chi vuole interagire, l’utilizzatore come fruitore della bevanda, con le macchine.
Abbiamo la risposta in Cup4you – Evo: un’applicazione mobile che permette al cliente finale di settare la propria ricetta e di ordinare automaticamente la bevanda che viene erogata dalla macchina.
Diamo la possibilità di utilizzare l’app anche attraverso dei crediti o dei token.
E ancora: in termini di diversità di clienti non posso non citare la partnership TeamViewer, nella realizzazione del Global Remote Service program che dà la possibilità ai tecnici di interagire da remoto sulla macchina.
Tutto si traduce anche nei prodotti fisici.
Questo è un anno molto importante per il Gruppo Cimbali, perché lanciamo la M40
M40 a 3 gruppi bianca (foto concessa)
La prima dotata di una tecnologia di estrazione innovativa e che consente, nella modalità Ready to use il risparmio sino al 60% di energia.
L’abbiamo pensato nell’ottica della sostenibilità: ha una percentuale maggiore del 94% di materiali riciclabili. Compatta, molto più leggera del modello precedente.
Segna il passo non soltanto del Gruppo ma, oserei dire, anche dell’industria del caffè.”
Casadio Nettuno
Casadio Nettuno a 3 gruppi (foto concessa)
“Un brand che io chiamo sincero. Abbiamo esposto con esso una macchina flessibile, affidabile, versatile, personalizzabile, dotata di un’interfaccia con pulsanti retroilluminati e per la prima volta in questo brand, connessa.
I macinadosatori
Il nuovo macinadosatore di Casadio, che fa della precisione il suo punto di forza e presenza la tecnologia dello Stabilizer che consente di regolare automaticamente la dose del caffè, garantendo una certa costanza.
G50 (foto concessa)
Il G50: costanza, produttività e connettività in Bluetooth con la macchina e PGS che fa comunicare le macchine.
Infine, un set di offerte per le superautomatiche qui esposte, per quei mondi in cui è più necessario avere a disposizione qualcosa simile al self service.
Fiore all’occhiello: l’Academy
Per noi è un grande punto di forza. Noi crediamo molto nella formazione e informazione. Abbiamo trainer certificati dalle più importanti associazioni del settore e hanno la possibilità di erogare corsi tra i più svariati. Rivolgendosi a tutti gli amanti del caffè, dai clienti al pubblico di appassionati.”
Ad Host 2023 anche Mumac, il Museo della macchina per caffè di Cimbali Group, propone
alcuni nuovi progetti che hanno l’obiettivo di valorizzare al meglio i concetti di responsabilità, inclusività e interazione che già sono state le linee guida del restyling del museo, avvenuto lo scorso anno in occasione del decennale dalla fondazione.
Nel corner rosso dedicato al museo all’interno dello stand, sarà possibile effettuare una Mumac Experience attraverso diversi contenuti: un nuovo video istituzionale del museo dagli effetti cinematografici e un video realizzato con un drone porterà virtualmente il visitatore al museo attraverso un “volo” tra le sale espositive e le macchine più iconiche che hanno segnato la storia di questo comparto del made in Italy.
Inoltre, attraverso altri video realizzati ad hoc, si potranno scoprire, dalle origini ad oggi, le pietre miliari non solo della storia aziendale ma anche della storia delle macchine per caffè, della filiera produttiva dal chicco alla tazzina e dell’archivio storico digitale.
Verrà, inoltre, reso disponibile il nuovo sito web www.mumac.it: una miglior organizzazione e ricchezza dei contenuti insieme alla semplicità d’uso garantiscono un’esperienza di navigazione ottimale.
Durante i giorni di Host, Mumac sarà inoltre aperto per visite nei giorni e negli orari indicati sul sito stesso: i visitatori potranno fruire di un nuovo allestimento di notevole impatto scenografico di una delle sale museali e, grazie ad una nuova Mumac App-audioguida sarà possibile prenotare una visita guidata “tailor-made” scegliendo tra diversi percorsi multilingua all’interno dell’audioguida e vivere l’esperienza di visita in autonomia, senza mediazioni.
Andrea Clerici, il modello di business
Andrea Clerici nuovo direttore commerciale Gruppo Cimbali
“A fronte di ciò che abbiamo sentito, il mio team ha il piacere solo di tirar in porta: con tutto quello che il Gruppo mette a disposizione, noi dobbiamo solo da concretizzare.
La sua materializzazione è l’approccio per segmenti che significa differenziare l’offerta, mercato per mercato, tipologia di cliente per tipologia di cliente, per presentarla in modo più efficace e fruibile.
Lo stesso prodotto, la stessa macchina, ha bisogno di esser comunicata in maniera diversa a più tipologie di cliente.
L’esercizio che tutta la squadra sta facendo è di girare il paradigma di 180 gradi, quando ancora si partiva dal prodotto da proporre al mercato.
Ora abbiamo effettuato due passaggi: il primo, non presentare un prodotto ma una soluzione integrata composta da diversi elementi; il secondo è quello di avvicinare l’offerta partendo dai bisogni dei diversi segmenti.
Dobbiamo interpretare in ottica consulenziale le diverse esigenze, declinarle nello sviluppo e presentazione delle nostre offerte per facilitare la scelta dei nostri clienti.
Questo ovviamente si compone con un ultimo passaggio: come portare questa soluzione sul mercato, con la differenziazione per canale
Abbiamo ulteriormente ramificato e declinato quello che è il nostro network attraverso cui portare la soluzione.
Oltre la classica rete distributiva abbiamo iniziato ad esplorare aprendo l’e-commerce poco più di due anni fa, iniziando importanti collaborazioni con contractors di architettura.
In passato sono stati attori che non rientravano nella nostra visione che però ora riteniamo una fonte differenziante della nostra offerta per arrivare sul mercato in maniera più efficace possibile.
L’elemento che unisce tutto quello che abbiamo detto sono le nostre persone
Presento alcuni membri del team commerciale che hanno permesso l’implementazione di questo cambio di approccio al mercato.
Eugenio Filoni responsabile dei segmenti, Stefano Caverzaschi responsabile per la gestione e il coordinamento delle filiali europee, un ruolo nuovo che abbiamo creato per permetterci di avere un controllo sul mercato e una vicinanza ai nostri business partner più immediata e profonda. Joseph Feixa coordina tutto il mondo dei distributori europei.
La responsabilità del mercato Italia a Claudio Torresan, mentre Boris Nava ha preso il testimone di Dubai. Questa è solo una parte della squadra che è la dimostrazione pratica dell’investimento sulle persone.”
MILANO – Un grande lutto nel mondo del caffè. Ci ha lasciato il Signor Gian Luigi Nora, aveva 89 anni. La notizia ci ha raggiunto mentre eravamo nello stand di Ofi con Giorgio Grasso, Alessandro Mazzocco e Simone Pecora suo giovane aiutante nel laboratorio Arc. Eravamo molto legati a Nora, da quando Giorgio Talso ci invitò in azienda più di 20 anni fà.
Avevamo subito messo nel titolo “grande esperto di caffè”. Ma lo abbiamo altrettanto immediatamente tolto quel “grande”. Perché tanti anni fa Nora si arrabbiò molto, e non ce la mando a dire, quando titolammo con l’aggettivo che non gli piaceva. Nora era così: sempre diretto, sempre netto: come solo lui poteva esserlo in una materia che padroneggiava come pochi. Così Nora era molto noto a tantissimi addetti ai lavori per le sue qualità umane e professionali.
Gian Luigi Nora
Gian Luigi Nora è stato per anni una presenza fissa per Comunicaffè e per noi una guida. Non soltanto i suoi interventi ma, in particolare, i consigli. Sottili, puntuali, facili da capire e assimilare: quelli che soltanto un maestro può dare. Grazie a Nora, che abbiamo sentito ancora pochi mesi fa, abbiamo evitato, non avete letto tanti errori. Con Nora si doveva crescere in fretta, altrimenti era inflessibile. Un aiuto decisivo, per noi e per i lettori. Che in gran numero apprezzarono sempre la pubblicazione a puntate dei libri di Nora sul caffè.
Dalla redazione le sentite condoglianze alla famiglia tutta.
Grazie Signor Gian Luigi Nora, che la terra le sia lieve.
Per ricordare Nora, che frequentò queste colonne sia come lettore sia come nostro collaboratore e autore di tanti articoli e interventi in dibattiti, pubblichiamo due dei suoi numerosi interventi su Comunicaffè: il primo sul tema sempre di attualità dell’espresso italiano, il secondo sulla certificazione sempre dell’espresso italiano, per Nora impossibile. E poi un video, a tema caffè.
Autore di manuale di successo sul caffè, Nora aveva 89 anni essendo nato a Modena l’8 gennaio del 1934.
Ma chi era Gian Luigi Nora. Emigra giovanissimo con i genitori prima in Uruguay poi in Brasile dove, all’età di soli 15 anni inizia a lavorare nel settore caffeicolo, produzione e preparazione. A 18 anni è già alle dipendenze del maggio esportatore brasiliano dell’epoca: la Anderson & Clayton.
Gian Luigi Nora
Nel 1959 Nora passa all’Istituto brasiliano del caffè, un ente governativo, che dopo poco tempo le invia in Italia dove, con il compito di assaggiatore e assistente alle pubbliche relazioni, contribuisce all’organizzazione degli uffici di Milano e dei depositi di caffè a Trieste.
Nel 1973 Nora si concede una breve pausa, di soli tre anni, dal mondo del caffè. In questo periodo viene assunto dal Banco do Brasil per collaborare all’apertura della sede di Milano della banca con l’incarico di responsabile dell’ufficio estero e segretario generale. Con questi due incarichi Nora matura importanti esperienze nel commercio internazionale e nella finanza.
Gian Luigi Nora
Ma Nora non aveva scordato il suo primo amore, il caffè. Così, nel 1976, rientra nel suo mondo, come dirigente delle Aziende riunite caffè di Milano dove trasferisce la sua esperienza nei caffè brasiliani ed ha contemporaneamente modo di arricchire la sua cultura specifica con i caffè di numerose origini.
Gian Luigi Nora
Ed è proprio in questi anni passati nel trade che Gian Luigi Nora diventa un personaggio molto noto nel settore. Questo perché i contatti con i Paesi produttori di tutto il mondo e contemporaneamente con i Paesi consumatori lo rendono un personaggio speciale nel comparto caffeicolo.
Gian Luigi Nora
Ma Nora non si fermò al trade. Sì perché dopo alcuni anni comincia a dedicarsi al parte tecnica, supervisionando il reparto controllo qualità. Attività alla quale affiancò sempre la formazione dei più giovani, corsi e consulenze, sempre nell’ambito delle Aziende riunite caffè.
La copertina della terza edizione del libro di Gian Luigi Nora “Il caffè, classificazione assaggio tostatura”
In questo periodo Gian Luigi Nora mise a disposizione tutta la sua scienza e la sua esperienza e la passione per la stesura di un prezioso manuale “Il caffè, classificazione, assaggio, tostatura” uscito sia in italiano sua in inglese in tre successive edizioni, sempre subito esaurite. Un lavoro meticoloso perché pubblicò meticolose classificazioni, le caratteristiche commerciali. Senza trascurare la documentazione fotografica dei differenti tipi di caffè di ogni origine.
Con l’articolo che trovate di seguito Gian Luigi Nora aveva presentato su Comunicaffè la pubblicazione di tutte le schede della terza edizione del suo libro, dopo che erano state pubblicate anche le precedenti.
“L’espresso italiano è soltanto il risultato. Ma l’esame deve iniziare dalla
materia prima”
di Gian Luigi Nora
Sul notiziario quotidiano trovo le più svariate notizie sul caffè, con le immancabili polemiche tra i vari personaggi che parlano quasi sempre dell’espresso italiano, dei vari concorsi e contest in giro per il mondo, con qualche rammarico perché che i vincitori sono sempre e soltanto baristi stranieri.
Comunque vada il caffè espresso italiano rimane sempre al centro del nostro universo anche perché è stato e continua ad essere il motore trainante nell’espansione dei consumi ed un simbolo dell’Italia nel mondo come la pizza e la Ferrari.
Per avere un buon espresso italiano bisogna tuttavia che l’intera filiera, dal seme alla tazzina, funzioni a perfezione. Visto che quasi tutti, dagli Istituti Internazionali per Assaggiatori, alle Università che hanno scoperto come sfruttare il filone caffè, oltre che operatori del settore i quali si occupano prevalentemente del prodotto finale e della formazione del barista, ho pensato che non guasterebbe trattare un poco anche della materia prima.
Così ho pensato di raccogliere e pubblicare su Comunicaffè una serie di cartelle riguardanti la classificazione merceologica dei principali caffè trattati nel mercato internazionale con dati tecnici ufficiali forniti dai paesi produttori e da conoscenze personali maturate nel corso di una lunga attività professionale di trader, classificatore ed assaggiatore di caffè iniziata molti anni or sono nelle piantagioni di caffè del Paranà.
Con questo non penso di dar fondo all’universo scibile sulle tante particolarità di questo prodotto, mi propongo soltanto di presentare una raccolta di dati che risulti di facile consultazione e possa essere d’aiuto a chi desideri approfondire le proprie conoscenze sul nostro amato caffè.
Gian Luigi Nora
“Ecco perché certificare una bevanda come l’espresso è impossibile” “Quello che si può fare è migliorare sempre la qualità”
Intervento al convegno del Sic del 22 ottobre 2007
di Gianluigi Nora
Se devo essere sincero la certificazione di una bevanda come l’espresso è impossibile da standardizzare.
Perché abbiamo chi fa l’espresso in Alto Adige chi a Canicattì, con caffè differenti, tostature diverse.
Per cui quale è l’espresso migliore, quello che deve essere giusto? Ci sono delle regole secondo le quali servono tanti secondi, millilitri, pressione e temperatura. Ma per certificare una cosa bisogna che si siano delle regole precise e occorre che ci siano delle sanzioni. Perché se vado in un bar e mi preparano un caffè fatto male al massimo posso darlo indietro e dire non mi piace, non torno più. E’ molto aleatorio.
Stesso discorso per il cappuccino. Ormai l’espresso è diventato anche sinonimo di prodotto italiano. È stato quello che negli ultimi 10 anni ha spinto i consumi mondiali, ha spinto interessi ed ha portato le esportazioni di caffè tostato italiano, macchinari e tante cose in giro per il mondo.
Per questo è sicuramente un prodotto che può essere considerato italiano, ma non essendo
l’Italia produttrice di caffè diciamo che abbiamo avuto la bravura di avere questa immagine nel mondo e di svilupparla.
Però non possiamo esigere dagli altri che vogliono fare l’espresso che sia uguale a quello che facciamo in Italia. Ho dei cinesi che vengono da me e mi chiedono una miscela per l’espresso. La preparo ma loro aggiungono mezzo litro di latte e il cappuccino non è più come il nostro.
Dare delle regole?
E poi che ne facciamo. Sia chi vende il crudo sia i torrefattori sia chi si occupa di macchinari hanno un loro primario interesse commerciale. Non siamo qui per cantare l’inno nazionale a proposito dell’espresso italiano, dobbiamo fare le cose bene.
Quello che si può fare è migliorare sempre le nostre qualità, comprare sempre buoni caffè, comprare buoni macchinari e fare formazione nei giovani, insegnare a conoscere il caffè, a saperli miscelare, tostare – che è un aspetto fondamentale -.
L’espresso e il cappuccino italiano andranno avanti da soli perché è impossibile regolarizzarli.
Chi poi si incarica di controllare? Diamo tutto in mano allo Stato? Dio ce ne liberi. Non possiamo. Ricordo che in Italia abbiamo a 10 chilometri di distanza dialetti diversi. E vogliamo che tutti bevano lo stesso cappuccino.
E all’estero? Fanno l’espresso in Spagna: una tazza piena con una sottilissima crema bianca. Quello, per loro, è l’espresso. Tuttavia se comprano la macchina da bar in Italia
e una tostatrice italiana a noi va bene. Perché dobbiamo vendere il nostro sistema. Gli spagnoli non ci hanno mai imposto come fare la paella, basta la ricetta.
Trovo che qualsiasi sforzo che qualsiasi azienda o consorzio facciano per migliorare la formazione del personale e nella selezione del caffè sia lodevole. Ma stabilire standard che poi non verranno rispettati sia un po’ parlare al vento. Si devono fare passi concreti”.
Gian Luigi Nora interviene sull’articolo di Howard Shultz, ex presidente di Starbucks.
“Caffè scarso in Italia? Non so quali abbia assaggiato e dove”
“Che poi per il Robusta il caffè sia anche acido è una novità”
di Gian Luigi Nora
MILANO – Ho letto sul Comunicaffe International l’articolo titolato “Howard Schultz
Transformation Agenda Communication” nel quale il Presidente della Starbucks fa dei
commenti sugli espressi bevuti in un suo recente viaggio in Italia.
Mentre elogia l’abilità e la professionalità dei baristi, (questo mi fa anche molto piacere come Giudice certificato della Scae) lo stesso si lamenta della qualità delle bevande assaggiate per il fatto che, secondo lui, le miscele espresso italiane contengono anche caffè robusta.
Questo secondo lui avviene per aumentare i guadagni a scapito della qualità. I caffè assaggiati lasciano un forte, acido e in qualche modo aspro sapore ai bordi della lingua.
Tale sapore è sgradevole ed indesiderabile ed è stato trovato dal Signor Schultz prominente in quasi tutti i caffè assaggiati.
Non so quali caffè il Signor Shultz abbia assaggiato, che poi a causa del ROBUSTA il caffè sia anche acido questo mi suona nuovo.
Di solito il robusta, se non è lavato, può avere delle tonalità di legnoso e terroso e qualche
volta un fondo asprigno ma di acido non credo proprio.
Anche in Italia molti operatori presentano miscele 100% ARABICA, altri utilizzano alte
percentuali di Arabica tagliate con un poco di Robusta lavato (che oggi costa più di tanti
arabica) per poter avere corposità e crema molto richiesti nel nostro mercato, robusta che
hanno sapori tendenti al cioccolatoso.
Quanto al blending (miscelazione) e alla tostatura del caffè per espresso credo che ancora
l’Italia venga presa ad esempio nei mercati emergenti.
Non a caso sembrerebbe che lo stesso Signor Shultz abbia preso lo spunto, per creare il suo Starbucks, proprio dopo aver degustato un caffè a Milano.
Una volta feci osservare ad uno di loro che il loro caffè era bruciato e pertanto poco corposo e molto amaro.
La risposta fu “but in America we are not coffee drinkers, but milk drinkers”, “ma in America non siamo bevitori di caffè, ma bevitori di latte”.
Non a caso riceviamo da tutto il mondo richieste per training di personale per l’assaggio dei
caffè di origine (controllo qualità), per il blending destinato alla formulazione di miscele per
caffè espresso, per la tostatura differenziata per caffè filtro, alla turca e espresso, e alla
formazione di baristi e specialisti in caffetteria e LATTE ART.
Nonostante tutto, il caffè italiano è così cattivo che nel 2006 (ultimo dato statistico disponibile) abbiamo esportato, caffè (in tutte le forme) per Euro 553.573.419 con che ci siamo pagati ben il 75,88% del costo globale delle importazioni di caffè in Italia (in tutte le forme).
Il che non mi sembra poco.
Sempre nel 2006 del totale delle importazioni italiane di caffè soltanto il 33,43% è stata di
Robusta. Questo pure vuol dire che la qualità media del caffè italiano sta migliorando con il
Brasile naturale che ha raggiunto il 38,51% ed i Milds+Colombiani che hanno attinto il
28,06%.
Sicuramente si può migliorare ancora.
Buon lavoro a tutti
Gian Luigi Nora
Un fotogramma dell’intervista video a Gian Luigi Nora
Cliccando sul link sotto si entra in una pagina di Linkedin con un un video di Gian Luigi Nora dal titolo: “Una vita nel caffè”.
MILANO – La settimana riparte ancora dentro la Fiera di Host Milano: dopo i primi tre giorni che hanno segnato la manifestazione punto di riferimento per l’ospitalità, ancora i momenti di incontri non sono esauriti. Alla quarta giornata, negli oltre 2000 espositori, c’è sempre da girare, esplorare, conoscere realtà differenti e internazionali.
Il calendario per il lunedì di Fiera si prospetta con altre occasioni di confronto tra addetti ai lavori e coffeelovers. Tra le sfide a colpi di lattiera, al cake design, si parlerà del ruolo del design nell’horeca e dell’importanza dell’acqua nel mondo dell’ospitalità.
Host Milano: dentro la quarta giornata con il programma
Gruppo Gimoka A cup of joy for everyone everyday (foto concessa)
MILANO – Uno stand per esplorare un’offerta completa e multicanale, che risponde alle più recenti esigenze del mercato e proietta il Gruppo sempre più come punto di riferimento a livello internazionale sia per l’Home che per l’Out of Home. Gruppo Gimoka si presenta ad Host 2023 con le proprie linee di prodotto raccontate attraverso uno stand che racchiude l’essenza della propria purpose aziendale: “Offrire a ciascuno, ogni giorno, la propria Tazza di Gioia”.
Gimoka: il messaggio che si rispecchia nella sua offerta studiata per i vari canali
Che presentano nuovi ricercati gusti per venire incontro ai diversi palati, bevande a base vegetale per chi cerca qualcosa di diverso e soluzioni sostenibili e i pack monomateriali per chi ricerca la sostenibilità.
Lo stand si presenta suddiviso per canali di vendita tra Home, Ho.Re.Ca., Vending, soluzioni per uffici e Solubili, presentando le innovative proposte ai consumatori e ai professionisti del settore. Gamma Home
La parte dello stand dedicato alla Gamma home presenta nuove soluzioni di packaging, come quello sostenibile in monomateriale per il confezionamento del Caffè in Grani, 100 % riciclabile e con ottima barriera d’ossigeno.
A questa importante novità in termini di sostenibilità, si aggiungono all’ampio catalogo di referenze Nescafè Dolce Gusto nuove bevande dai gusti di maggior tendenza del momento e una nuova linea plant-based, solubili come Capuccino, cioccolato, Ginseng e Matcha ad esclusiva base vegetale.
Sarà anche il palcoscenico della presentazione della gamma di capsule compatibili Nespresso in alluminio per bevande solubili, confezionate nell’elegante formato tubo, che, tramite un’esplosione di gusti, dal caramello al pistacchio e nocciolino, incrociano i nuovi trend di consumo e arricchiscono una gamma caffè che quest’anno ha ottenuto il riconoscimento da Altroconsumo.
Presente anche la nuova linea di bevande, gusto classico e nuovi sapori di tendenza, della gamma capsule compatibili Caffitaly disponibile in formati scorta da 20 caps.
Presso lo stand sarà inoltre esposta Delia, la pratica e funzionale macchina per l’estrazione di un ottimo caffè da cialde in carta che va a completamento della gamma cialde in carta ese, disponibili oltre che nella classica bustina anche nell’involucro compostabile e di carta.
In mostra anche la linea macinato e grani per la casa nel nuovo elegante pack, destinato al segmento premium, con il 100 % Arabica vellutato proposto nella versione Certificata Rain Forest sia per i grani che per il macinato.
Gamma Ho.Re.Ca.
Lo stand presenta anche una sezione dedicata alla tradizionale Gamma Gimoka per professionisti del Bar, che si arricchisce di due nuove miscele altamente selezionate come l’Arabica Palladium in grani, nella confezione da 1 kg, e il Decaf in formato da 500 gr. Palladium è una miscela 100 % arabica, dall’aroma fruttato ed agrumato e sentori di caramello; una miscela dal grado di tostatura medio e un’acidità equilibrata. La miscela Decaf invece presenta sempre un livello di tostatura medio ma l’aroma rimanda ai piacevoli sentori del cioccolato al latte, frutta secca e spezie.
Univerciok
Univerciok, nella sua sezione dedicata, presenta la sua tradizionale ed ampia linea di prodotti ad uso professionale, dedicati al canale Ho.Re.Ca., che va ad arricchire l’offerta Caffè di bar e locazioni varie.
Con due linee diverse di cioccolata calda in tazza, una più densa e dal gusto intenso, l’altra più delicata come una “drinking chocolate”, proposte in vari formati, Univerciok risponde a tutte le esigenze dei punti vendita e ai vari gusti espressi dai consumatori. Una nuova linea di preparati per frappè da realizzare con blender e frullino e una vasta gamma di creme fredde per granitori, che vanno dalla classica crema al caffè, alla cioccolata fredda e alla crema di latte, ampliano il ventaglio di proposte del punto vendita e offrono la possibilità di molteplici declinazioni e abbinamenti con i prodotti di caffetteria.
Le bevande solubili di maggiore consumo come il caffè al ginseng vengono presentate nelle varie possibilità di estrazione con attrezzature dedicate. Arricchiscono la gamma il Chai e il Matcha, bevande largamente diffuse all’estero, soprattutto nel Nord Europa, proposte in barattolo con misurino per una preparazione semplice e veloce con la lancia del vapore della macchina da caffè.
Oltre ai prodotti in polvere, Univerciok offre una varia e completa linea di tè e infusi in foglia confezionati in filtro piramidale, composta da 15 miscele diverse.
Hotellerie
Tra i segmenti di rilievo del Gruppo, in mostra presso lo stand, gioca un ruolo importante anche quello dell’Hotellerie, con un’offerta che si caratterizza per una proposta di servizi professionali completi in grado di rispondere alle varie e specifiche esigenze espresse dalla clientela.
L’offerta pone al centro la qualità della bevanda erogata (caffè espresso, solubili e succhi di frutta) che si ottiene dal risultato sinergico dell’attrezzatura corretta, dell’ingrediente sapientemente sviluppato e delle attività di pre e post vendita.
Questo per rispondere ad esigenze sia di front office sia back office per i vari segmenti in cui l’offerta si articola (Ristorazione, Prima Colazione, Bar, Servizi F&B in Camera, etc.), anche tramite attrezzature frutto di un know-how decennale, con caratteristiche tecniche sempre più sofisticate e con connessioni 4.0, che testimoniano l’impegno dell’azienda ad essere sempre all’avanguardia, come richiede l’attuale contesto economico e sociale.
Distribuzione Automatica
L’angolo dedicato al mondo della distribuzione automatica conferma la tradizionale attenzione che Gimoka riserva a questo settore tramite l’innovativa proposta di referenze solubili a base vegetale.
Un’innovazione vera e propria nel settore che consente al gestore di innalzare ulteriormente il livello di distintività della sua offerta, proponendo agli utenti nuove esperienze di consumo in linea con la crescente attenzione per gusti nuovi, di alta qualità e formulati con materie prime esclusivamente vegetali.
Un prodotto qualitativamente alto risultato di un’importante lavoro di ricerca e sviluppo, che sarà possibile assaggiare con un distributore automatico esclusivamente allestito con la nuova gamma di gusti vegetali e con una miscela di caffè biologico dedicato al mondo della DA.
Nell’ambito della distribuzione automatica viene inoltre presentato il sistema chiuso GM3, pensato per la pausa nelle piccole locazioni (uffici, B&B e negozi), in grado di proteggere gli investimenti del gestore.
Un sistema pensato e sviluppato per garantire un servizio di alta qualità delle bevande erogate, siano esse caffè o solubili, attraverso capsule protette e con la possibilità di personalizzare i parametri delle bevande erogate.
St.Remio
La sezione dello stand dedicata a St.Remio ricorda la mission del brand, costruire la connessione tra il coltivatore di caffè e il consumatore; infatti solo conoscendo il processo del caffè, si può comprendere a fondo l’impatto delle scelte di consumo sui coltivatori e conseguentemente impattare positivamente nella loro vita.
Fin dalla sua costituzione St.Remio ha investito nel supportare le cooperative di produttori del Caffè, fornendo loro strumenti per combattere i cambiamenti climatici, sviluppare una coltura sostenibile e consentire loro di sostenere le loro famiglie.
Ad Host, St Remio esporrà la sua gamma completa di prodotti, con un focus particolare sul canale Out of Home, che si completa con due nuove miscele certificate Rain Forest: la St. Grace, 100% Arabica, e St.Anne Marie, una miscela di Arabica robusta.
Lamborghini
Il Corner Lamborghini, marchio in licenza ad uso esclusivo di Gruppo Gimoka, presenterà la gamma caffè firmata dalla prestigiosa casa: gamma di capsule compatibili Dolce Gusto, Gamma compatibili Nespresso in alluminio e la gamma grani da 500 g.
G break
Infine G break una golosità cremosa; una crema tascabile al cioccolato fondente e con caffè 100 % arabica, confezionata in pratici blister monodose.
Una novità assoluta, una ricetta speciale in cui il gusto del cioccolato fondente si sposa con il gusto e la ricarica del caffè. Pratica da portare in viaggio, quando si fa sport o nella pausa al lavoro, e che sarà possibile assaggiare allo Stand.
CESENA – Repa, il principale distributore europeo di ricambi, e la casa madre Parts Town, leader nella distribuzione globale di parti di ricambio e componenti per la ristorazione professionale, presentano nuovi servizi e soluzioni a supporto del business di clienti e partner a Host Milano, la più importante fiera dedicata alla ristorazione e all’accoglienza.
Repa presente a Host Milano
Per l’occasione, le due aziende si aprono al pubblico con un doppio stand nel padiglione 7 dedicato ai settori Horeca e alla refrigerazione professionale e con un’ulteriore presenza nel padiglione 24 dedicato al mondo del caffè e alla distribuzione automatica, in un percorso espositivo all’insegna di innovazione e interattività.
A conferma del supporto di Repa alla community del caffè, il barista professionista Fabio Verona, authorised trainer Sca, Specialty coffee association, presenta le attrezzature più sofisticate della gamma Repa le proposte dedicate agli specialisti del caffè.
Il centro logistico di Repa (immagine concessa)
Ledwall e touchscreen consentono, inoltre, di approfondire le soluzioni sviluppate da Repa e Parts Town per partner oem e clienti: dalla gestione completa della gamma di ricambi 100% originali, alla riduzione dei costi di stoccaggio, sino alla distribuzione capillare e tempestiva dei ricambi grazie alla rete distributiva globale.
Numerose demo station permettono di scoprire nel dettaglio le funzioni dei molteplici webshop, le piattaforme online dedicate a clienti professionali, come tecnici riparatori e centri assistenza, che assicurano un servizio di ricerca e acquisto rapido ed efficiente, per una riduzione al minimo dei tempi di inattività delle apparecchiature.
Per conoscere da vicino gli elevati standard tecnologici di Repa e Parts Town, i visitatori possono inoltre muoversi in uno spazio virtuale e, attraverso visori VR all-in-one, avere una visione a 360° dei magazzini automatizzati di Cesena (Italia), Bergkirchen (Germania), Cannock (Regno Unito) e Addison, IL (USA).
“Incontrare nuovi clienti italiani e internazionali e rivedere di persona i nostri partner oem con i quali abbiamo stretto collaborazioni solide nel tempo rappresenta per me una grande opportunità di scambio e di confronto. La presenza a Host, insieme a Parts Town, sarà anche l’occasione per illustrare le nuove soluzioni per i partner e l’innovazione dei nostri centri logistici nel mondo, a testimonianza della prossimità ai nostri clienti per garantire la consegna dei ricambi più rapida del settore” commenta Alexander Wiegand, ceo di Repa.
La scheda sintetica di Repa
Repa è il principale distributore europeo di ricambi per attrezzature per la ristorazione, caffè, distributori automatici ed elettrodomestici ed è un partner di fiducia per i produttori di apparecchiature. Dal 2022 Repa è una divisione di Parts Town Unlimited, leader mondiale nella distribuzione high-tech di parti di ricambio indispensabili, prodotti e servizi correlati per i settori della ristorazione, degli elettrodomestici e dell’HVAC.
I clienti di Repa beneficiano di una forte competenza in materia di ricambi, con oltre 40 anni di esperienza nel mercato da parte di Repa Italia, Repa Deutschland, Repa France, Repa Iberia, Atel e Big Warehouse.
Con il più grande database del settore accessibile attraverso webshop all’avanguardia, un’elevata disponibilità di magazzino e centri logistici altamente innovativi che assicurano la consegna dei ricambi più rapida del settore, REPA fornisce a ogni cliente il pezzo giusto, al momento giusto, ovunque.
La scheda sintetica di Parts Town Unlimited
Parts Town è il distributore leader, ad altissima innovazione tecnologica, di ricambi originali OEM (Original Equipment Manufacturer) per la ristorazione, gli elettrodomestici e le apparecchiature HVAC.
Quando si verifica un problema con qualsiasi apparecchiatura Parts Town è pronta a intervenire con la gamma di ricambi più ampia del pianeta, una tecnologia innovativa e un’esperienza cliente senza uguali. Le soluzioni personalizzate vanno a beneficio dei tecnici di tutti i tipi di attrezzature, nonché di ristoranti indipendenti e di catene, scuole, strutture sanitarie e ricettive.
Grazie alla collaborazione con i principali produttori di ricambi per la ristorazione, gli elettrodomestici e l’HVAC, Parts Town migliora la catena di fornitura, aumenta le vendite di ricambi originali oem e fa sì che l’attività di ogni cliente funzioni come un orologio.
Parts Town collabora anche con rivenditori di attrezzature e forniture di tutte le dimensioni per offrire un one-stop-shop attraverso il suo marketplace “Parts Town”.
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