lunedì 01 Dicembre 2025
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Trieste Coffee Experts sempre online, Max Fabian, Ico: “Cresce il coinvolgimento per uno sviluppo sostenibile del settore”

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trieste coffee experts borsatti rancilio bortolussi
La platea del Trieste Coffee Experts (immagine concessa)

TRIESTE – La sesta edizione del Trieste Coffee Experts che si è chiuso domenica, è stata trasmessa integralmente in streaming per la prima volta. E, davanti alle telecamere, ha affrontato tematiche cruciali con uno sguardo attento al futuro del caffè, concentrandosi sulla sostenibilità e sull’innovazione. Sul palco si sono alternati 26 relatori di fronte ad un centinaio di spettatori in sala e a un nutritissimo pubblico che ha seguito l’evento da casa, in tutto il mondo, grazie anche alla copertura di una ventina di media partner italiani e internazionali.

La manifestazione, curata nei dettagli da Andrea Bazzara – sales manager di Bazzara Caffè, è stata preceduta da un saluto a inizio lavori attraverso dei calorosi video-messaggi da parte delle istituzioni nelle persone di Massimiliano Fedriga, presidente della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia; Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste; Antonio
Paoletti, presidente Camera di Commercio Venezia Giulia; Zeno D’Agostino, presidente ADSP Mare Adriatico Orientale e si è sviluppata in due avvincenti giornate, affrontando il comune tema centrale “Future Coffee”. Durante la prima giornata si è dibattuto in materia di “sostenibilità”, mentre la seconda ha visto gli interventi concentrarsi sull’”innovazione”.

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Saluto del Presidente della regione FVG Massimiliano Fedriga (immagine concessa)

Una delle caratteristiche distintive di questa edizione è stata l’impegno per rendere il summit un “neutral event”. “Le emissioni di CO2 generate durante le due giornate sono state compensate attraverso l’acquisto di un numero di crediti di carbonio pari alla totalità delle emissioni prodotte”, spiega Andrea Bazzara.

Tra sostenibilità e innovazione

Andrea Bazzara aggiunge: “La nostra azienda ha molto a cuore questa questione, ecco perché ha anche pensato di donare 100 biglietti in “carta piantabile”: un modo per coinvolgere tutti i partecipanti in sala, che saranno così chiamati a scegliere quale dei progetti dedicati alla salvaguardia della biodiversità favorire, fra quelli disponibili nel portafoglio di Up2You – l’azienda greentech che ci affianca in questo percorso”.

Ma non si può non menzionare anche il sublime inno alla bellezza regalato da Stefano Furini, primo violinista ospite della Fondazione Teatro La Scala di Milano e primo violino del Teatro Verdi di Trieste che, prima dell’inizio ufficiale degli interventi da parte dei relatori, ha stupito e deliziato tutti gli ospiti interpretando il brano di Isaac Albéniz “Asturias”.

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Il violinista Stefano Furini (immagine concessa)

La giornata di sabato, dedicata alla sostenibilità, ha visto la partecipazione di importanti rappresentanti del settore caffeicolo.

La platea ha quindi assistito con vivo interesse agli interventi di Tamara Gómez Marín (Counsellor and Consul General of Costa Rica in Italy); Massimiliano Fabian (ICO); Andrea Degl’Innocenti (ICE); Manuela Cadeddu (EY); Daniele Dell’Orco (Cacao Crudo); Thomas Zulian (Fairtrade Italia); Eleonora Pirovano (IWCA Italia); Emanuele Dughera e Silvia Rota (Slow Food Coffee Coalition); Rudi Albert (Alkaff); Francesca Marchi (Area Science Park); Sergio Barbarisi (BWT Water+More); Maurizio Giuli (Simonelli Group); Mauro Bazzara (Bazzara Caffè); Michele Cannone (Lavazza).

Console Generale del Costa Rica Tamara Gomez Marin
Console Generale del Costa Rica Tamara Gomez Marin (immagine concessa)

Tamara Gómez Marín, Consigliera dell’Ambasciata di Costa Rica in Italia, ha illustrato i nuovi standard di sostenibilità nella produzione del caffè costaricano, evidenziando il progetto “Nama Café”, che già oggi presenta neutralità carbonica per l’80% della produzione di caffè.

Alla Console è stata consegnato un’elegante quanto raro riconoscimento destinato al Presidente della Repubblica del Costa Rica: la riproduzione del volume “Dante Guarneriano”, uno dei codici da collezione più antichi e unici dell’Inferno di Dante Alighieri, realizzato tra la fine del ‘300 e l’inizio del ‘400, impreziosito da miniature attribuibili a Bartolomeo di Fruosino.

Massimiliano Fabian dell’International Coffee Organisation (Ico) ha evidenziato il coinvolgimento crescente dell’ente nella promozione di azioni per lo sviluppo sostenibile del settore. Altri relatori hanno affrontato temi cruciali come il tracciamento blockchain, l’empowerment femminile, il ruolo di Fairtrade Italia e le nuove leggi sulla biodiversità.

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La platea (immagine concessa)

Conclusi gli interventi del sabato, Franco e Mauro Bazzara hanno conferito a Massimiliano Fabian il premio “Coffee personality of the year 2023” per il suo impegno nel coordinare attività che hanno contribuito a confermare il caffè come eccellenza italiana.

“Il dottor Massimiliano Fabian, che quest’anno ha brillantemente capitanato il consiglio della ICO, merita a pieno titolo questo premio – afferma Franco Bazzara – perché non è solamente un esperto di caffè capace di parlare sia di industria che di qualità, ma è anche e soprattutto uno di quei personaggi in grado di creare dei ponti, anziché innalzare dei muri, che permettono al nostro settore di migliorare costantemente”.

La giornata di domenica è stata invece dedicata all’innovazione, con esperti del settore che hanno esplorato le nuove frontiere tecnologiche applicate al mondo del caffè.

Dall’intelligenza artificiale alla tecnologia blockchain, gli interventi hanno evidenziato come l’innovazione stia trasformando la filiera del caffè, dal produttore al consumatore.

Sul palco si sono alternati Luigi Morello (Iei – Istituto espresso italiano); Luigi Odello (Iiac – Istituto italiano assaggiatori caffè); Enrico Metti (Brita); Carlos Gonzalez (Rancilio); Andrea Lattuada (9Bar); Claudio Valdetera (Reha Vendors); Riccardo Borsatti (Siemens); Paolo Andrigo (Accenture); Nicola Panzani (Ima Petroncini); Marco Bortolussi (Pininfarina); Massimo Renda (Caffè Borbone).

“Sono molto orgoglioso del risultato ottenuto grazie all’entusiastica partecipazione di grandi esponenti del settore caffeicolo italiano”, afferma Franco Bazzara, presidente di Bazzara Caffè. “Il nostro summit rappresenta un’opportunità unica per immergersi nell’arte e nella scienza del caffè, nonché un’occasione per tutti i coffee lover di scoprire le ultime innovazioni tecnologiche e le pratiche sostenibili che stanno plasmando il futuro dell’industria. Il Trieste Coffee Experts non è solo un evento, ma un’esperienza che celebra la diversità e la ricchezza del mondo del caffè.”

Mentre la sesta edizione del Trieste Coffee Experts si conclude con successo, la Famiglia Bazzara guarda al futuro con la determinazione di continuare a promuovere la cultura del caffè di alta qualità, sostenibile e innovativa.

“La partecipazione numerosa e autorevole di figure di spicco del nostro settore, unite alla condivisione di casi studio reali con la platea e gli appassionati in streaming, rappresenta un motivo di profondo orgoglio” – afferma Mauro Bazzara. “Ritengo che ogni tema sia stato trattato in maniera molto concreta e che si siano offerti spunti pratici per affrontare le sfide di un mercato sempre più dinamico e in continua evoluzione. Crediamo che che questa edizione del Trieste Coffee Experts abbia apportato un contributo significativo nel consolidare la reputazione di Trieste come la capitale del caffè”.

È possibile rivedere la registrazione dell’evento tramite i seguenti link:

  • Giorno 1 / Trieste Coffee Experts “Sustainability oriented”: cliccare qui.
  • Giorno 2 / Trieste Coffee Experts “Innovation oriented”: cliccare qui.

MUMAC: il 7 dicembre la Scala di Milano di scena con la Prima diffusa del Don Carlo di Verdi

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Il Don Carlo al MUMAC (immagine concessa)

BINASCO (Milano) – Per la sesta volta, MUMAC, Il Museo della macchina per caffè di Cimbali Group, mette a disposizione i propri spazi per la Prima Diffusa, l’iniziativa di Comune di Milano, Edison e Teatro alla Scala per portare l’opera della Prima, il Don Carlo di Giuseppe Verdi, nei quartieri della Città e in Città Metropolitana con proiezioni, concerti e performance in oltre 30 luoghi di Milano e dintorni.

Il Don Carlo al MUMAC

Il museo con sede a Binasco, infatti, ha il piacere di ospitare tutti gli appassionati melomani – previa prenotazione sul sito mumac.it – per assistere live all’opera diretta dal Maestro Riccardo Chailly con la regia di Lluìs Pasqual e che inaugura la stagione di Opera e Balletto 2023/2024 del Teatro alla Scala.

Al MUMAC l’opera sarà preceduta da “Prima della Prima” – un’introduzione a cura del Professor Marco Targa, docente di Storia della Musica presso l’Università della Calabria, autore del volume Puccini e la Giovane Scuola. Drammaturgia dell’opera italiana di fine Ottocento, vincitore del premio “Una vita per la musica” del Teatro La Fenice di Venezia, curatore di un volume sulla regia teatrale wagneriana e ricercatore storico sull’opera italiana dell’Ottocento e sulla musica cinematografica.

La Prima Diffusa negli spazi del MUMAC è ancora una volta espressione dell’impegno per la promozione della cultura che il museo e Cimbali Group da tempo portano avanti e che unisce due realtà simbolo dell’eccellenza italiana: da una parte il MUMAC, la più grande esposizione permanente dedicata alla storia e alla cultura delle macchine professionali per il caffè espresso, e dall’altra uno dei più prestigiosi ambasciatori della cultura italiana nel mondo, il Teatro alla Scala.

Il supporto di Cimbali Group al teatro e al suo museo è iniziato nel 2016 con la sponsorizzazione della mostra “Madama Butterfly, l’Oriente ritrovato.

Foujita e Asari per Puccini” presso il Museo Teatrale alla Scala, e proseguita ininterrottamente negli anni con la creazione di sinergie sia con il brand La Cimbali che con il MUMAC: dall’evento concerto al MUMAC con gli allievi dell’Accademia della Scala del 2017, alle dirette della Prima Diffusa del 7 dicembre nelle edizioni 2017 (Andrea Chénier), 2018 (Attila), 2019 (Tosca), 2021 (Macbeth), 2022 (Boris Godunov), alla collaborazione per la realizzazione della mostra “Fantasmagoria Callas” presso il Museo Teatrale alla Scala attualmente in corso, fino alla condivisione di molti altri momenti di spettacolo e cultura, dentro e fuori dal Teatro.

L’opera avrà inizio alle ore 18. Accrediti dalle 17.00. Introduzione all’opera alle 17.15. Buffet al termine dell’evento. Accesso con prenotazione obbligatoria al sito cliccando qui.

La scheda sintetica di MUMAC – Museo della macchina per caffè di Cimbali Group

Nato nel 2012 in occasione del centenario della fondazione dell’impresa da parte di Giuseppe Cimbali a Milano, il museo, grazie alle collezioni Cimbali e Maltoni, è la più grande esposizione permanente dedicata alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine professionali per il caffè espresso; con oltre 100 pezzi esposti all’interno dell’headquarter di Cimbali Group situato a Binasco (Milano) racconta più di 100 anni di storia e dell’evoluzione di un intero settore del Made in Italy, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche del design e dello stile dei prodotti e dei costumi legati al consumo della bevanda.

Oltre alle macchine esposte, MUMAC è dotato di altri 250 pezzi a disposizione per rotazioni all’interno del museo o prestiti worldwide, di un fondo librario con circa 1.300 volumi tematici e di un archivio con decine di migliaia di documenti tra foto, brevetti, lettere, cataloghi, utili a ricostruire la storia della macchina per caffè espresso.

MUMAC produce contenuti culturali originali quali mostre, tavole rotonde e volumi divulgativi (tra cui il libro Senso Espresso. Coffee. Style. Emotions), organizza iniziative educational dedicate a scuole, università e famiglie e, attraverso MUMAC Academy, propone corsi rivolti ai professionisti del settore e ai coffee lovers.

La scheda sintetica di Cimbali Group

Cimbali Group è tra i principali produttori di macchine professionali per caffè e bevande a base di latte e di attrezzature dedicate alla caffetteria. Il Gruppo, di cui fanno parte i brand La Cimbali, Faema, Slayer e Casadio, opera attraverso tre stabilimenti produttivi in Italia e uno negli Stati Uniti (a Seattle, dove vengono prodotte le macchine a marchio Slayer), impiegando complessivamente circa 700 addetti.

L’impegno del Gruppo per la diffusione della cultura del caffè espresso e per la valorizzazione del territorio si è concretizzato nel 2012 con la fondazione del MUMAC – Museo della Macchina per Caffè, la prima e più grande esposizione permanente dedicata alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine per il caffè espresso situata all’interno dell’headquarter di Cimbali Group a Binasco. MUMAC ospita MUMAC Academy, l’accademia della macchina per caffè di Cimbali Group, centro di formazione, divulgazione e ricerca.

Caffè Borbone sfiora già i 300 milioni di ricavi, il mercato Usa è ora la sfida

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Marco Schiavon Caffè Borbone
Marco Schiavon amministratore delegato Caffè Borbone

Marco Schiavon, amministratore delegato di Caffè Borbone, ripercorre la storia dell’azienda fino ad arrivare all’obiettivo quasi raggiunto di 300 milioni di euro di fatturato e la sfida di imporsi nel mercato statunitense. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Raffaella Polato per il quotidiano Il Corriere della Sera.

Il percorso e gli obiettivi di Caffè Borbone

CAIVANO (Napoli) – Massimo Renda è il self-made man che l’ha inventata. Carlo Pesenti il nome blasonato che, a un certo punto dell’avventura, l’ha affiancato per spingere la crescita là dove il fondatore, con i suoi soli mezzi, non sarebbe potuto arrivare.

Marco Schiavon l’uomo che, due anni fa, Renda e Pesenti hanno chiamato per la terza fase dello sviluppo: l’internazionalizzazione. È lui qui, in questa conversazione che ripercorre (anche) i momenti chiave di una case history mai raccontata davvero dai diretti protagonisti, a indicare gli obiettivi ora che Caffè Borbone è a un passo dal tetto dei 300 milioni di fatturato.

Raggiunto di corsa: un quarto di secolo appena. Ma realizzato, tutt’ora, quasi per intero in Italia. È anche questo a spiegare perché, a Caivano, quei 300 milioni previsti per il bilancio 2023 — utili industriali netti, tanto per dare subito un’idea dei tassi di redditività: tra il 25 e il 27% — li festeggeranno , è ovvio, ma come si festeggiano i traguardi intermedi. E okay, d’accordo: è quello che fanno tutti gli imprenditori.

Nessuno guida aziende senza avere per obiettivo la crescita. Trovarne, però, di track record simili. Ricostruirne le tappe ha senso non solo perché questa è la storia di un successo imprenditoriale, raggiunto oltretutto in un territorio difficile come lo è quell’area del Napoletano.

C’è di più. È quasi una manuale delle scelte che ogni piccolo imprenditore prima o poi è costretto a fare. Vai da una parte e diventi via via un po’ più grande. Vai dall’altra, e magari vivi persino meglio, ma avrai soffocato le potenzialità dell’azienda.

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Lavazza in collaborazione con AdPlay by Azerion e Carlo Cracco per il progetto di Rolling Stone Italia

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Il progetto speciale con Lavazza, Rolling Stone Italia e AdPlay, parte della holding Azerion (immagine concessa)

MILANO – AdPlay, parte della holding Azerion, leader nel settore dell’intrattenimento digitale e dei media, annuncia la collaborazione tra Lavazza, l’apprezzata azienda italiana di caffè fondata nel 1895 a Torino, e Rolling Stone Italia, per una campagna immersiva a 360° che racconta la cultura del caffè e la collaborazione con lo chef stellato Carlo Cracco. Per questa iniziativa, Lavazza ha scelto di collaborare con Rolling Stone Italia, il noto media brand dedicato alla musica e all’intrattenimento, attraverso una partnership con AdPlay by Azerion.

La collaborazione tra Lavazza, AdPlay, Rolling Stone Italia e Carlo Cracco

Alessandro Cottino, del Dipartimento Media Lavazza, commenta: “Eravamo alla ricerca di nuovi modi creativi per coinvolgere il nostro pubblico e avvicinarlo, sulla base di gusti e interessi comuni. Attraverso il nostro centro media Wavemaker, siamo riusciti ad avviare un progetto speciale con AdPlay by Azerion che sfrutta una combinazione equilibrata ma efficace di contenuti editoriali, social media e formati video innovativi”.

In pianificazione a novembre, la campagna mira a valorizzare il marchio Lavazza e la partnership con lo chef Carlo Cracco, che è ambasciatore del marchio Lavazza.

“Per Lavazza abbiamo ideato una campagna speciale che abbraccia sia i contenuti sia la creazione di progetti unici per raggiungere il target principale del brand rappresentato dagli appassionati di intrattenimento e in particolare del mondo food”, illustra Nicolò Palestino, country manager di Azerion Italia.

Rolling Stone Italia ha dedicato il canale verticale “Alfredo” a questa iniziativa. AdPlay by Azerion ha curato un mix di formati di grande impatto visivo: una copertina digitale su Alfredo con Carlo Cracco e una puntata del format video “Staff Meal”, completato da contenuti social sui canali Instagram e Facebook di Rolling Stone Italia. Il format “Staff Meal”, integrato nella linea editoriale di Alfredo, mette in mostra lo spirito comunitario all’interno delle cucine dei ristoranti.

Evidenziando i risultati stimati per questo progetto speciale – un’audience di 7.000 visualizzazioni per ogni contenuto editoriale della Digital Cover sul sito web, una portata social di 10.000 per ogni singolo contenuto condiviso su Rolling Stone Italia e sui profili Instagram e Facebook di Alfredo, e 25.000 visualizzazioni per l’episodio ‘Staff Meal’ su YouTube – Palestino ha dichiarato “La linea editoriale di Alfredo riflette un editore capace di adattare il suo tono di voce alle specifiche esigenze di comunicazione del brand, ottenendo allo stesso tempo ottimi risultati in termini di comunicazione, e amplificazione, grazie soprattutto ai canali social del giornale che ingaggiano un pubblico affine a quello che il cliente voleva raggiungere”.

Carenza di personale nella ristorazione: mancano oltre 150mila addetti in tutta Italia

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Il settore del bar e della ristorazione (immagine: pixabay)

La carenza di personale nel settore della ristorazione è un problema che attanaglia sempre di più l’horeca (ne abbiamo parlato qui). Il problema è dovuto sia alla mancanza di candidati che alla carenza di competenze, che solleva il tema della formazione. Tuttavia, è importante notare che ci sono ancora molte risorse che scelgono di intraprendere una carriera lavorativa nell’industria ma con meta all’estero. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale La Voce di Alba.

Il problema della carenza di personale nel settore della ristorazione

MILANO – Non si è ancora spenta l’eco per i successi della ristorazione piemontese – pluripremiata dalla Guida Michelin e apprezzata da turisti e atleti accorsi a Torino per le ATP Finals o per qualcuna delle tante fiere che caratterizzano i week end di novembre e dicembre – ed ecco che arriva subito un grido d’allarme: manca personale qualificato.

Secondo la Confcommercio il 60% degli imprenditori lamenta, infatti, difficoltà a trovare personale. Mancano all’appello oltre 150 mila addetti a livello nazionale, per quel che riguarda il personale di sala. E in Piemonte mancano circa 15 mila addetti

Chi lavora in sala e al banco è la prima interfaccia tra locale e cliente. I camerieri, i maître di sala e il personale in genere, hanno una grande responsabilità: sono i portabandiera del ristorante o del bar in cui lavorano. E bisogna essere preparati per farlo bene.

Scarso appeal per questi mestieri? Certo, ma anche colpa di trattamenti economici e contrattuali spesso non  adeguati: recentemente il titolare di un noto ristorante di Torino mi ha confidato che i suoi 12 dipendenti lavorano – da contratto – 40 ore alla settimana, cioè 8 ore per 5 giorni, con due di riposo. Quanti locali usano lo stesso parametro per i propri collaboratori?

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Ristorazione, interrotti i tavoli negoziali sul contratto nazionale: la posizione di Fipe e Aigrim

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Il logo Fipe

Si è tenuto un nuovo incontro tra le associazioni delle imprese del settore della ristorazione e del turismo e le organizzazioni sindacali. In una nota, Fipe-Confcommercio e Agrim fanno presente presente che le imprese avrebbero voluto discutere di “novità nell’ambito della trattativa di rinnovo del Contratto nazionale di categoria a fronte del quale è stato, tuttavia, riscontrato un atteggiamento di chiusura da parte delle organizzazioni sindacali, che ha comportato la rottura delle trattative”.

Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Il Denaro.

L’incontro tra le associazioni delle imprese della ristorazione e del turismo e le organizzazioni sindacali

MILANO – Si è tenuto il 31 ottobre un nuovo incontro tra le associazioni delle imprese del settore della ristorazione e del turismo e le organizzazioni sindacali, che ha seguito i numerosi tavoli tecnici che si sono tenuti nei mesi scorsi.

“Le scriventi organizzazioni, che rappresentano la stragrande maggioranza delle imprese della ristorazione italiana, avrebbero voluto discutere di novità nell’ambito della trattativa di rinnovo del Contratto nazionale di categoria a fronte del quale è stato, tuttavia, riscontrato un atteggiamento di chiusura da parte delle organizzazioni sindacali, che ha comportato la rottura delle trattative”, si legge in una nota di Fipe-Confcommercio e Aigrim.

Una piattaforma contrattuale al passo con i tempi

“Abbiamo perso un’occasione, l’interruzione dei tavoli negoziali con i Sindacati danneggia le nostre persone – ha commentato Cristian Biasoni presidente di Aigrim e vicepresidente di Fipe-Confcommercio – La nostra volontà, tuttavia, è di continuare a cercare il dialogo, anzitutto per i nostri lavoratori, siamo infatti convinti che meritino una piattaforma contrattuale al passo con i tempi, non solo quindi adeguata dal punto di vista economico, ma che rappresenti un reale passo in avanti dell’impianto contrattuale”.

Biasoni aggiunge: “Ce lo chiedono le nostre persone, ed è nostro dovere morale ascoltarle, persone che fanno un lavoro difficile ma fondamentale per il Paese, e che hanno diritto a un sistema che garantisca un miglior equilibrio vita-lavoro”.

“Siamo fermamente convinti che si debba procedere in termini rapidi al rinnovo del Contratto nazionale del settore della ristorazione e del turismo, che oggi è il terzo contratto nazionale in Italia, applicato nel nostro Paese da oltre 600.000 lavoratori” ha dichiarato Aldo Cursano, vicepresidente vicario di Fipe-Confcommercio.

Cursano aggiunge: “Lo dobbiamo alle nostre imprese, ai nostri lavoratori , ma anche al nostro Paese dal momento che il settore ha un valore identitario strategico e offre un contributo importante per il PIL nazionale, con un ruolo fondamentale nelle filiere del turismo e dell’agroalimentare. Ci auguriamo che le trattative possano riprendere al più presto, alla ricerca di soluzioni condivise, equilibrate e sostenibili dalle parti coinvolte.”

Questo rinnovo deve fornire l’occasione per effettuare interventi importanti su alcune normative superate dai tempi, coerentemente con le professionalità del mercato, e per affrontare altre questioni divenute – purtroppo – di grande attualità, come la necessità di ridare valore al lavoro, che richiede uno sforzo comune anche sui temi della produttività e affrontare temi improcrastinabili, come tutela contro la violenza di genere.

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Roma: ecco come fare colazione al museo al Caffè delle Arti vicino Villa Borghese

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Roma (foto Pixabay, Nimrod Oren)

Un nuovo design moderno, un ampio spazio esterno sempre più verde si uniscono a piatti che seguono la freschezza delle stagioni per caratterizzare la ristrutturazione del ristorante Caffè delle Arti situato in via Gramsci nel complesso architettonico della Galleria Nazionale di Roma, nei pressi di Villa Borghese. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione funweek.

Colazione al Caffè delle Arti a Roma

ROMA – I ristoranti nei musei stanno diventando sempre di più delle mete gastronomiche: la bellezza della location si unisce a una proposta ristorativa ricercata creando un binomio unico.

Alla luce di tutto ciò, Caffè delle Arti – situato nell’importante complesso architettonico della Galleria Nazionale di Roma, nei pressi di Villa Borghese – ha deciso di rinnovare gli ambienti e l’offerta gastronomica.

La gestione del Caffè è affidata alla famiglia Giannelli – attiva nel settore food & retail e della produzione alimentare da quattro generazioni – che, dopo essersi aggiudicata nuovamente la concessione, ha effettuato un restyling degli spazi e della cucina e ha preso in mano le redini del locale, affidando la direzione a Ruggero Giannelli.

La creazione del nuovo menu nasce dalla collaborazione tra lo chef resident Christian Hubler e lo chef Lorenzo Biamonti che fornisce una consulenza esterna. La preparazione tecnica di Hubler e il tocco moderno di Biamonti hanno dato vita a un menu con piatti classici e creativi che esaltano la materia prima e la stagionalità.

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The Chocolate Way, il cioccolato di Modica protagonista di una rete internazionale

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La produzione di cioccolato (Pixabay License)

The Chocolate Way è la prima rete internazionale che celebra la cultura, la tradizione e la storia del cioccolato in Europa con l’obiettivo di promuovere i distretti storici europei del cioccolato di alta qualità. L’iniziativa è stata presentata il 2 novembre da Nino Scivoletto, presidente della Via del Cioccolato. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale L’urlo.

The Chocolate Way: la rete internazionale che celebra la cultura del cioccolato

MILANO – Il presidente della Via del Cioccolato, Nino Scivoletto, il giorno 2 novembre dalle 18 alle 19, è stato ospite di Casa CioccolaTò per presentare The Chocolate Way.

Si tratta della prima rete internazionale che celebra la cultura, la tradizione e la storia del cioccolato in Europa con l’obiettivo di promuovere e mettere in collegamento i distretti storici europei del cioccolato di alta qualità, riscoprire e promuovere la tradizione, la cultura, il valore del cioccolato, supportare le pratiche etiche nella filiera del cioccolato di alta qualità.

Scivoletto nella qualità di direttore generale del Consorzio di tutela del cioccolato di Modica IGP, è intervenuto il 3 novembre dalle ore 11 sempre a Casa Cioccolatò al Convegno cioccolato, salute e benessere al quale fra gli altri hanno partecipato il professore Giorgio Calabrese, il professore Massimo De Giuseppe, Paolo Vittone, Patrizia Dalmasso, Antonio Borra, Ernesto Carrega, Eleonora Galli e Angelo Musolino.

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Eraclea rinnova il brand con il restyling una “Nuova ERA”

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La "Nuova ERA" di Eraclea (immagine concessa)

TORINO – Eraclea inaugura una “Nuova ERA” e punta a valorizzare il consumatore e il suo stato d’animo. Eraclea capovolge il processo di scelta del gusto della cioccolata e invita a scegliere la cioccolata in base al proprio stato d’animo. Indulgente, Creativa, Giocosa: queste le tre anime della cioccolata, che il consumatore scopre attraverso un menù che lo guida nell’individuazione del gusto più affine al suo mood.

Nella “Nuova ERA” di Eraclea diventano protagonisti il consumatore e le sue emozioni. Il consumo della cioccolata si trasforma così in un’esperienza di gusto guidata dal mood del consumatore, che può scegliere quella più vicina al proprio stato d’animo. L’ampia gamma di cioccolate Eraclea è stata divisa in tre anime, che soddisfano il desiderio di indulgenza, creatività o giocosità e a ciascuna delle quali è stato attribuito un colore, rispettivamente azzurro, arancione e rosa.

Eraclea lancia una “Nuova ERA”

In questo modo il consumatore è invitato a scegliere sulla scia del proprio stato d’animo: Indulgente per una pausa di assoluto piacere; Creativa per vivere un momento fantasioso ed estroso; infine, Giocosa per ritrovare il lato più allegro e spassoso dell’animo.

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Il menù una “Nuova ERA” (immagine concessa)

Un ulteriore aspetto del restyling del brand è rappresentato dall’introduzione di una nuova tazza in vetro che riprende la nuova grafica del progetto e consente al consumatore di assaporare da subito, anche con gli occhi, la cioccolata in tazza.

Si inaugura così la “Nuova ERA” di Eraclea che punta a ridare rilevanza alla categoria della cioccolata, con un maggiore coinvolgimento anche dei baristi, attraverso l’introduzione della nuova tazza in vetro.

Grazie alla trasparenza della nuova tazza e al menù di ricette e di preparazioni che Eraclea fornirà ai punti vendita, sarà dato nuovo impulso a usare estro e creatività, per assemblare creazioni uniche, con gli ingredienti classici della caffetteria italiana, oppure cercando guarnizioni inimitabili.

La scheda sintetica di Eraclea

Eraclea è un marchio italiano storico e di successo, leader della cioccolata calda in tazza. Con oltre mezzo secolo di esperienza e tradizione, oggi Eraclea è diventato un punto di riferimento e di ispirazione per tutto il mercato, presente nei migliori locali di tutta Italia.

Offre una gamma di prodotti ampia, molto varia e arricchita continuamente da novità, pensata per soddisfare ad ampio spettro le esigenze dei consumatori e permettere al gestore del locale di poter offrire ai clienti prodotti di qualità adatti al consumo in ogni momento della giornata.

Intorno ad ogni linea di prodotto – cioccolate, creme fredde…- Eraclea costruisce un’immagine e una linea di strumenti di servizio unici e inconfondibili, creando un’esperienza di consumo gratificante ed esclusiva.

Eraclea offre una gamma esclusiva, tra le più ampie del mercato, che valorizza le tre anime del cioccolato: Fondente, Latte e Bianca con suggestioni di puro piacere.

Quarta Caffè presenta il nuovo barattolo da collezione e il dosatore

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Il nuovo barattolo da collezione (immagine concessa)

LECCE – Ora è possibile immergersi nella magia della tradizione salentina con due novità: il nuovo barattolo da collezione Quarta Caffè che unisce l’eleganza artistica al gusto inconfondibile delle miscele dell’azienda e il nuovo dosatore, un’icona immancabile per gli amanti della moka.

Le novità di Quarta Caffè

L’illustrazione del nuovo barattolo da collezione, ideale per le occasioni regalo, è un richiamo al territorio e alla tradizione musicale Salentina.

Contiene al suo interno la miscela Avio Oro da 250g macinato, che si può ricaricare con la qualità di caffè preferita, naturalmente Quarta Caffè.

Il nuovo dosatore, ideato negli anni ’80, è ormai un oggetto immancabile nelle case degli amanti della moka.

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Il dosatore (immagine concessa)

Preparare un caffè a regola d’arte è facile e divertente. Basta posizionare il dosatore sul filtro della moka, effettuare tre rotazioni con la pratica maniglia, et voilà, la giusta dose di caffè è servita.

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Il dosatore da dietro (immagine concessa)

Il dosatore si adatta a tutti i formati di moka e si ripone facilmente in dispensa. La lattina contiene la miscela Avio da 250 g che si può ricaricare con la qualità di caffè preferita, naturalmente Quarta Caffè.

Le novità sono disponibili presso i migliori punti vendita ed on line sull’e-shop dell’azienda.