giovedì 27 Novembre 2025
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Carrube: la possibile soluzione per far fronte al caro prezzi del cacao

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Carrube (immagine: Pixabay)

Le carrube stanno vivendo un nuovo periodo di splendore. Grazie alla polpa di questo particolare legume si ricava una farina che funge da surrogato del cacao. Considerando l’improvviso aumento delle quotazioni del cacao in questo momento, non desta stupore il rinnovato interesse verso le carrube. Anche in Italia se ne producono circa 35mila tonnellate di media annua.

Ma il carrube è richiesto anche nel mondo gluten free e nei prodotti a valore aggiunto, filone in cui sono inseriti diversi produttori, soprattutto in Puglia, come l’Amaro d’Itria o Freecao (qui la nostra intervista), il cioccolato (ma per legge non lo si può definire così, ndr) ottenuto riducendo del 90% il consumo di acqua e dell’80% le emissioni di CO2 rispetto alla produzione di cacao. Leggiamo di seguito parte dell’articolo di Manuela Soressi per Il Sole 24 Ore.

Il ritorno delle carrube

MILANO – Le carrube sono tornate d’attualità. Prima la ricerca di superfood e prodotti più naturali, poi l’esplosione delle quotazioni del cacao (da inizio anno + 170% a Londra e +169% a New York secondo Areté) hanno riacceso i riflettori su questo legume “ancestrale”, citato già nel Vangelo, dalla cui polpa si ricava una farina che è considerato un ottimo surrogato del cacao e dai semi un addensante molto usato nell’industria alimentare (indicato sulle etichette come E410).

E così nell’ultimo triennio la domanda è letteralmente esplosa ma si è presto trovata a fare i conti con un’accentuata e generalizzata scarsità di prodotto. Il che ne ha rialzato le quotazioni, facendole quintuplicare fino a oltre 30 euro al kg.

Anche in Italia, Paese che, con le sue 35mila tonnellate di media annua (fonte Ismea), si gioca con il Portogallo il secondo posto nel ranking dei produttori mondiali, dietro il leader Marocco. Gli effetti sono stati disastrosi: le quotazioni andate alle stelle hanno innescato nel 2023 la riduzione della richiesta da parte delle aziende del food, che hanno ripiegato verso sostitutivi del cacao e addensanti più economici (come il guar). Risultato: domanda ferma, crollo dei prezzi e grandi difficoltà per i trasformatori di carrube, concentrati in Sicilia, dalle cui province di Ragusa e Siracusa arriva il 95% della produzione italiana.

“Il 2023 è stato un anno di crisi, come non si vedeva dai tempi della lira –spiega a Il Sole 24 Ore Lorenzo Antoci, proprietario di Sicilian Carob Flour, che lavora 4mila tonnellate annue di bacelli, perlopiù destinate alla produzione di mangimi e petfood, e che ha chiuso il 2023 con circa 4 milioni di euro di fatturato – ma ora stiamo assistendo a una ripartenza della domanda, soprattutto nel food, settore in cui siamo entrati da pochi mesi, dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni”. Che l’alimentazione umana sia lo sbocco più promettente lo pensano in molti, anche per la crescente richiesta di prodotti clean label e adatti ai celiaci. Ma il made in Italy non riesce a cavalcarla.

Quello dei prodotti a valore aggiunto è un filone in cui sono inseriti diversi produttori, soprattutto in Puglia, come l’Amaro d’Itria o Freecao, il “cioccolato” (ma per legge non lo si può definire così, ndr) ottenuto riducendo del 90% il consumo di acqua e dell’80% le emissioni di CO2 rispetto alla produzione di cacao.

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La Costa d’Avorio riceve 2,1 mln per la produzione di cacao sostenibile dalla Banca europea per gli investimenti

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La bandiera della Costa d'Avorio

La Costa d’Avorio, il più grande fornitore di cacao dell’Unione Europea, ha ricevuto un sostegno tecnico e finanziario dalla Bei, Banca europea per gli investimenti, di 2,1 milioni di euro. Il protocollo prevede che 22 cooperative nel settore del cacao avranno accesso ad un sostegno finanziario per lo sviluppo di un prodotto all’insegna della sostenibilità. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione PMI Reboot.

Il sostegno finanziario per la filiera del cacao nella Costa d’Avorio

SAN PÉDRO – In occasione di una visita di lavoro in Costa d’Avorio, il vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (Bei) ha confermato il rafforzamento del sostegno della sua istituzione alla catena del valore del cacao firmando un memorandum d’intesa di 2,1 milioni di euro (1,4 miliardi di FCFA) con la COFINA Costa d’Avorio il 2 maggio 2024 a San Pédro, alla presenza del direttore regionale del Consiglio del Café Cacao.

Il protocollo prevede che 24 cooperative agricole, di cui 22 nel settore del cacao, riceveranno un sostegno finanziario per lo sviluppo di cacao sostenibile in linea con le nuove norme dell’UE.

Queste cooperative si distinguono per le attività sociali e comunitarie, in particolare la costruzione di aule per i figli dei piantatori.

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Bialetti presenta la nuova collezione limited edition estiva Dolce Vita e la miscela Perfetto Moka alla mandorla

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La limited edition Dolce Vita (immagine concessa)

COCCAGLIO (Brescia) – Bialetti, azienda italiana icona del caffè nel mondo, presenta la nuova collezione Dolce vita, una limited edition che celebra l’allegria dell’estate evocando quella spensieratezza e quell’effervescenza tipiche del periodo storico che ha caratterizzato l’Italia tra gli anni Cinquanta e Sessanta.

La Dolce Vita di Bialetti

I prodotti della collezione Dolce Vita si distinguono per uno stile ultra-colorato e giocoso in cui l’estetica della pop art incontra l’immaginario della tipica estate italiana: pattern geometrici e abbinamenti di tonalità dal carattere forte danno vita a una mise en place originale e mai scontata, perfetta per le calde atmosfere estive. I prodotti sono, inoltre, caratterizzati dalla presenza di alcune celebri espressioni diventate simbolo dell’italianità nel mondo, tra cui le iconiche “Ciao Amore” e “Mamma Mia”.

La Dolce Vita (immagine concessa)

Protagonista indiscussa della collezione è Moka Express, da una e tre tazzine, presentata in tre nuovi esuberanti colori: ceruleo, arancio e fucsia. Completano l’offerta di caffettiere due inedite versioni di Mini Express. La macchina espresso Gioia è, invece, proposta nelle colorazioni ceruleo, fucsia e verde menta.

Ad accompagnare la Moka Express, da giugno, la nuova miscela di Perfetto Moka – il caffè macinato Bialetti pensato appositamente per la Moka – con un’aromatizzazione alla mandorla. Perfetto Moka alla mandorla, oltre ad essere ottimo da gustare caldo, è un caffè ideale per essere bevuto freddo, magari con l’aggiunta di zucchero e cubetti di ghiaccio, per una pausa golosa e dissetante che combina il piacere di un buon caffè con la freschezza di un drink estivo.

Il Perfetto Moka alla mandorla (immagine concessa)

Numerosi, inoltre, gli accessori: oltre ai set di tazzine multicolor, alle mug e ai bicchierini, la collezione prevede anche una zuccheriera, un set da quattro cucchiaini, un set da duetovagliette e tre piatti da dessert. Infine, per le calde giornate estive passate fuori casa, perfette le bottiglie termiche, disponibili in due diversi formati, da 500 e 350 ml.

Frutto della creatività che da sempre contraddistingue Bialetti, la collezione Dolce Vita e il Perfetto Moka alla mandorla si confermano un inno alla convivialità tipicamente italiana, alla dolcezza e al piacere che il rito quotidiano del caffè porta con sé.

La nuova collezione Bialetti (immagine concessa)

A completare l’offerta del brand anche una seconda collezione denominata Romantic Wild – caratterizzata da motivi ispirati alla natura e alle foreste tropicali – e dedicata esclusivamente agli outlet monomarca e alla grande distribuzione.

La scheda sintetica di Bialetti

Bialetti nasce nel 1919 a Crusinallo, in Piemonte, per volontà di Alfonso Bialetti. Nel 1933 viene realizzata la prima Moka Express, geniale intuizione che ha rivoluzionato il modo di preparare il caffè a casa.

Considerata icona di design nel mondo, fa parte delle collezioni permanenti del MoMa di New York e del Triennale Design Museum di Milano.

Il 1999 è l’anno in cui si forma il gruppo Bialetti Industrie, nato dalla fusione tra Alfonso Bialetti & C. e Rondine, realtà leader nella produzione di pentole antiaderenti; la sede viene trasferita a Coccaglio in provincia di Brescia.

Nel 2004 Bialetti fa il suo ingresso nel mondo delle macchine espresso e nel 2010 in quello del caffè con le capsule l Caffè d’Italia. Nei tre anni successivi l’azienda internalizza tutte le fasi della lavorazione del caffè inaugurando una propria torrefazione e mettendo a punto un metodo specifico per creare miscele dal perfetto equilibrio, dall’aroma intenso e dal gusto equilibrato. Dalla conoscenza della Moka e dall’esperienza nel mondo del caffè nel 2021 nasce Perfetto Moka, il caffè Bialetti per chi ama la Moka.

Giuseppe Lavazza, presidente Comitato Italiano del caffè: “Settore travolto da tempesta: costi raddoppiati per aziende”

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Giuseppe Lavazza comitato
Giuseppe Lavazza (foto concessa)

Giuseppe Lavazza è il presidente dell’omonimo gruppo di famiglia, il maggior player italiano del caffè con 3,1 miliardi di fatturato. Nell’intervista di Daniela Polizzi, pubblicata sul Corriere della Sera, Lavazza parla nelle vesti di presidente del Comitato italiano del caffè, l’associazione delle imprese di categoria che fa parte dell’Unione italiana food, e analizza il mercato del caffè che è gravato dall’impatto climatico e il calo di produzione di Robusta da Vietnam e Brasile, i maggiori esportatori mondiali.

Lavazza, nella sua riflessione, si spinge oltre e scava affondo nell’universo che ruota attorno la tazzina, senza dimenticare l’inflazione, la diminuzione delle scorte sulle Borse mondiali, gli acquisti speculativi e il nuovo divieto di importazione nell’Ue di prodotti nati dalla deforestazione dopo dicembre 2020, regolamentazione che verrà messa in atto nel 2025. Leggiamo di seguito la prima parte dell’intervista del Corriere della Sera.

La tempesta perfetta

Si pensava che il 2024 avrebbe portato stabilità, invece il settore resta travolto da una tempesta perfetta“, dice Lavazza che rappresenta un comparto di aziende che dal 2022 ha visto i costi raddoppiare.

In tutto valgono 4,5 miliardi di fatturato, dei quali 2,3 dall’export. “Dimostrano però di essere efficienti — dice l’imprenditore — perché sviluppano una redditività dell’11,5%, superiore di uno-due punti a quella dei concorrenti Ue. Ma sono aziende dipendenti dalle importazioni, con 5 milioni di sacchi l’anno acquistati sui mercati. Un buon 30% è del Sud. Hanno un alto valore sociale, realizzano un prodotto imitato che diffonde la cultura italiana”.

L’effetto dollaro sulle quotazioni

“È una situazione mai vista prima, con la quotazione dell’Arabica salita dal 2021 del 75%, con un +60% solo nel 2023. Poi l’impennata del Robusta i cui prezzi sono cresciuti del 200% dal valore medio storico, spinti anche dall’impennata della domanda di consumatori nuovi come i cinesi”, spiega Lavazza —. Se a questo si aggiunge l’effetto dollaro, incrementato del 10%, si vede come sulla categoria si sia scaricata una massa impressionante di costi”.

Le nuove regole Ue

Ma non è solo questione di mercato. A inizio 2025 entrerà in vigore il regolamento che prevede il divieto di importazione nell’Ue di prodotti che abbiano causato la deforestazione dopo dicembre 2020.

Questa norma “impone il tracciamento di tutta la filiera — fa presente Lavazza — e solo il 20% dei produttori mondiali di caffè sarà in grado di conformarsi subito. Su 12,5 milioni di coltivatori otto avranno difficoltà a vendere nell’Ue che da sola vale il 30% degli acquisti globali. Ecco perché molte associazioni di categoria rivolgono appelli urgenti alla Commissione affinché si renda conto che questo regolamento non può essere applicato in blocco”. Quali gli effetti? “Creerebbe una straordinaria discriminazione perché gli Usa — si pensi a giganti come Starbucks — e la Cina non sarebbero toccati”. Avete aperto un dialogo con l’Ue? “Certo ma fin qui non abbiamo registrato un interesse adeguato”.

Per leggere l’intervista completa basta cliccare qui

Prezzi dei robusta mai così in alto dal luglio del 1979

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Ico export mondiale prezzi caffè robusta G7 mercati
Il logo dell'Ico

MILANO – Il rally di aprile spinge i prezzi del caffè robusta ai massimi degli ultimi 45 anni. È quanto emerge dal nuovo report mensile Ico, che evidenzia anche un forte balzo in avanti delle esportazioni nel primo semestre del 2023/24. Le statistiche dell’Organizzazione internazionale del caffè riflettono la corsa al rialzo che ha interessato, il mese scorso, tutti i mercati e tutte le tipologie.

La media mensile dell’indicatore composto è volata a 216,89 centesimi per libbra rivalutandosi del 16,4% rispetto al mese di marzo.

Si tratta del livello più elevato degli ultimi 13 anni: per trovare un valore superiore a questo dobbiamo risalire all’indietro nel tempo a maggio 2011.

Spicca l’evoluzione dell’indicatore dei robusta, che cresce del 16,8% e raggiunge quota 193,65 centesimi, livello massimo, in termini nominali, dal luglio del 1979

Aumenti in doppia cifra per tutte le tipologie. La media mensile dell’indicatore dei brasiliani naturali registra un +17,8% e raggiunge i 218,77 centesimi, massimo storico dal gennaio 2012.

Colombiani dolci e altri dolci segnano un incremento del 15% e del 14,8% attestandosi a 241,80 e 239,73 centesimi, ai massimi rispettivamente da febbraio 2012 e novembre 2011.

Le medie degli indicatori di New York e Londra infine crescono nell’ordine del 18,1% e 18,5%.

L’export di marzo ha sfiorato i 13 milioni di sacchi, con un incremento dell’8,1% rispetto allo stesso mese di un anno fa

L’export di arabica ha raggiunto i 7,443 milioni di sacchi, in crescita del 9,7%. In evidenza gli imbarchi di brasiliani naturali, che sono ammontati a 3,785 milioni (+16.1%).

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L’invito di Martin Wölfl, il vincitore della World brewers cup 2024: “Non smettete mai di crederci. Il vostro giorno arriverà”

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Martin Wölfl World Brewers Cup, Photo Michele Illuzzi
Martin Wölfl World Brewers Cup, Photo Michele Illuzzi

MILANO – Martin Wölfl, CEO di Wildkaffee Austria, ha di recente vinto la World Brewers Cup 2024 a Chicago, battendo 41 altri talenti provenienti da tutto il mondo. Scopriamo quali sono state le innovazioni che lo hanno portato alla vittoria e, naturalmente, anche il caffè, che ha di sicuro avuto il suo ruolo nell’esito della competizione.

Martin Wölfl, tre giorni di gara a Chicago: qual è stata la difficoltà maggiore e invece in quale prova pensa di aver fatto meglio?

“Quando si partecipa ai campionati del mondo si affrontano molte sfide già durante il viaggio e poi bisogna immaginare di avere solo 10 minuti sul palco in cui tutto deve combaciare.

Si va in un altro Paese con condizioni completamente diverse. Il caffè reagisce in maniera differente al profilo di tostatura, l’acqua ha un sapore diverso, il caffè raggiunge la sua massima espressione in un altro giorno, devi trovare un modo per riprenderti dal jet lag, metterti in forma e allenarti.

Martin Wölfl and Trainer Janine de Laar , Photo Junior Vargas

A Chicago io e la mia allenatrice Janine siamo arrivati 8 giorni prima della gara e abbiamo iniziato subito a prepararci. Fin dall’inizio ci siamo super concentrati con un buon piano strutturato alle spalle. Un’organizzazione che si è rivelata strategica per entrambi.

Abbiamo avuto abbastanza tempo per testare molte acque e profili di tostatura diversi e abbiamo prenotato alcune sessioni di allenamento in diverse torrefazioni e spazi di formazione per baristi per fissare la routine dell’open service”.

Quale caffè ha scelto per il suo campionato mondiale, quanto tempo ha impiegato per selezionarlo e come lo ha estratto?

“Le ciliegie del caffè che ho portato ai mondiali provengono dalla “Finca Maya” di Mario e Margot Guillen ad Alto Jaramillo, nella regione di Boquete a Panama. Questi chicchi vanno poi ai trasformatori, Lost Origin Coffee Labs Panama, che trasporta le ciliegie a Panama City durante la notte, le disinfetta, le raffredda e quindi le sottopone ad una fermentazione in due fasi.

Franz, il proprietario di Lost Origin, si è occupato dell’intera lavorazione. Prima vengono fermentate con lieviti da vino e poi con latto batteri. Le ciliegie vengono poi essiccate in aria filtrata a bassa temperatura per 33 giorni.

Questo lotto contiene solo 3 kg di caffè. Poiché è stato raccolto a metà gennaio, non c’è stato molto tempo – Miguel, un mio amico, si è sposato a Panama e ne ha portati 2 kg a casa in Germania, da dove mi ha spedito tutto a Vienna. L’ultimo chilo è stato trasportato con Andrea da Panama a Chicago, dove ci siamo incontrati.

Ho utilizzato 17 grammi di caffè in 270 millilitri di acqua con una macinatura di 630 micron. La temperatura dell’acqua era di 93 gradi Celsius. Ho preparato il caffè con il nuovo Orea V4, che comprende una base con un sistema modulare. Ho preparato il caffè con il Fast bottom per un’erogazione più veloce con un’estrazione maggiore”.

Come vi siete preparati per questo test? Ha cambiato la sua routine rispetto a quando ha vinto il campionato nazionale o ha intensificato il suo lavoro?

“Insieme alla mia allenatrice Janine de Laar, abbiamo creato una nuova routine con uno speech rinnovato e un altro caffè, unico, al punto che ho iniziato a pensare di usarlo come argomento principale. Ma quando abbiamo iniziato a scrivere il discorso, abbiamo scoperto che non c’era soltanto la materia prima come innovazione.

Gli sviluppi degli ultimi anni, come il filtro di carta di Sibarist, la nuova macchina per la preparazione del caffè di Orea, la nuova tostatrice Link, l’acqua di Apax e infine le nuove tazze di 2WayCups, hanno reso possibile servire il caffè ai clienti con un’esperienza completamente nuova”.

Come ha gestito l’aspetto mentale dell’allenamento per un campionato del mondo?

“L’aspetto mentale per me è un argomento davvero significativo. Dopo il penultimo posto ai miei campionati mondiali di Atene 2023, ero già sul punto di non partecipare più a nessuna competizione. Ma dopo molti anni di duro lavoro, ho deciso che questa non doveva essere la fine.

Così ho messo insieme la squadra perfetta, ho riflettuto molto sul perché io stessi gareggiando e ho fissato i miei nuovi obiettivi. Così insieme alla mia squadra sono tornati la motivazione e il divertimento. Nei giorni precedenti la gara cerco anche di mettermi in forma. Quindi mangiare bene, fare sport e dormire a sufficienza è molto importante per me“.

Ha avuto il supporto di qualche azienda per sostenere il campionato del mondo o ha gareggiato da solo?

“È essenziale avere una buona squadra intorno a sé. Non sarebbe stato possibile senza tante persone al mio fianco. Prima di tutto mia moglie Anna, che mi ha sempre sostenuto negli ultimi anni. La mia trainer Janine, che si è allenata con me ed è venuta con me a Chicago per due settimane.

La torrefazione Wildkaffee, dove lavoro e per la quale gestisco tutto in Austria, mi ha aiutato molto nel corso degli anni. Ma ho ricevuto molto sostegno anche dalle altre aziende.

Ho lavorato a stretto contatto con aziende come Nucleus, Sibarist, Orea, Apax e 2WayCup. Ci sono così tante persone coinvolte”.

Può parlarci dell’uso della tostatrice Link e di come ha influenzato il suo caffè e quindi la competizione?

“Link ha cambiato le carte in tavola per me e ha avuto un ruolo molto importante nella mia preparazione. Con Link è possibile regolare il profilo di tostatura con estrema facilità e ottenere un feedback immediato, in quanto è possibile assaggiare il caffè subito dopo la tostatura”.

Jerome, Sam e Jordan di Nucleus mi hanno aiutato a trovare il giusto profilo di tostatura a Chicago e mi hanno organizzato uno spazio per fare formazione: dato che il caffè era fresco dopo il raccolto e lavorato con una doppia fermentazione pulita, è stata un’esperienza totalmente nuova anche per noi. Abbiamo trovato un profilo di tostatura che ci permette di accentuare i bei frutti rossi dolci, le caratteristiche floreali e pulite e di integrare molto bene l’acidità.

Ora è possibile scaricare questo profilo di tostatura sulla nuova Link App.”

Cosa pensa che l’abbia distinta dagli altri concorrenti di fronte alla giuria?

Martin Wölfl: “Cerco sempre di fare le mie cose e di fidarmi di me stesso e della mia coach Janine. Mettere insieme il caffè, la routine e l’intero flusso di lavoro è stato molto divertente. Ho anche lavorato a stretto contatto con i miei partner dei marchi che ho utilizzato e tutto questo mi ha fatto sentire a mio agio.

Mi è piaciuto molto  giocare con il caffè e con la presentazione, così tutto è arrivato naturalmente nei giorni precedenti la gara. Abbiamo aggiunto un pezzo dopo l’altro. Macinare sul palco certo rappresentava un rischio elevato, ma alla fine il caffè era molto più buono e mi è piaciuto molto poter fare così tante cose sul palco.

Questo mi ha anche costretto a lavorare ancora di più sulle mie capacità di barista. Così mi sono divertito e ho amato lavorare insieme al mio team e alle persone che stanno dietro ai prodotti che ho usato”.

Quali nuovi obiettivi Martin Wölfl si pone ora che è il miglior brewers del mondo quest’anno?

Pokal World Brewers Cup, Photo Junior Vargas

“Uno dei miei obiettivi principali per quest’anno è quello di ispirare quante più persone possibile con workshop e conferenze. “Non smettete mai di provare. Non smettete mai di crederci. Non arrendetevi mai. Il vostro giorno arriverà” è il mio consiglio per tutti coloro che gareggiano.

Dopo cinque anni di gare e molti alti e bassi, so perfettamente che le competizioni sono una montagna russa. E uno dei miei obiettivi è lavorare su nuovi prodotti e nuovi strumenti. Quindi ci sono molte cose già in lista e se volete essere i primi a ricevere gli aggiornamenti, potete registrarvi con la vostra e-mail su www.mw.coffee.

Lancerò anche nuovi caffè con Wildkaffee e stiamo lavorando ad un rilancio della mia azienda di cold brew “25Grams Cold Brew Coffee“. Quindi non vedo l’ora che arrivino i prossimi capitoli”.

Comunicaffè: campagna abbonamenti 2024 2025, per leggere ogni giorno tutte le notizie aggiornate

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Nella casuale andrà indicata l’e-mail o le e-mail a favore della quale/i si sottoscrive          l’ abbonamento e per i successivi 12 mesi.

Per stringere al massimo i tempi si ricorda che, effettuato il pagamento, basta segnalare i dati aziendali obbligatori per intestare la fattura (secondo le nuove norme oltre alla partita Iva anche il codice fiscale se differenti e la codice univoco per la trasmissione della fattura all’Agenzia delle entrate).

Per informazioni: direzione@comunicaffe.it

Lavazza protagonista a Venditalia 2024 svela le sue novità per il settore

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lavazza venditalia
Firma 300 Coffee System by Lavazza (immagine concessa)

MILANO Lavazza parteciperà a Venditalia 2024, la più importante manifestazione di settore che si terrà dal 15 al 18 maggio presso Fieramilano Rho, per presentare le proprie novità dedicate al canale OCS e Vending. Lo spazio Lavazza (Pad. 12 – Stand E12/E20/G11/G19) sarà suddiviso in corner tematici dedicati all’offerta prodotto sulla base delle location e target di destinazione, con l’obiettivo di soddisfare il bisogno dei consumatori di gustare un ottimo caffè ovunque ci si trovi.

Lavazza a Venditalia 2024

“Il nostro obiettivo è quello di continuare ad investire nella distribuzione automatica, che ricopre un ruolo strategico all’interno del mondo Lavazza. Lavoriamo per valorizzare sempre più la premiumness e la qualità della nostra offerta, cercando di trasferire il concetto di vivere la pausa caffè a livello esperienziale.” – ha dichiarato Igor Nuzzi, regional director Italia e Iberia Lavazza. “Siamo attenti a intercettare le necessità di chi vive l’ambiente di lavoro quotidianamente, offrendo il nostro contributo nel migliorare e valorizzare i momenti di break, guidati dalla volontà di sviluppare nuove soluzioni per il settore e nuove modalità di comunicazione” – conclude Igor Nuzzi.

In fiera verrà presentato il nuovo progetto Smart Oasi ¡Tierra!, un format pensato e sviluppato per godere di uno spazio accogliente e di un pausa caffè di qualità anche in ufficio.

Firma 1050 Coffee System by Lavazza (immagine concessa)

Questa novità rappresenta l’evoluzione del progetto Oasi ¡Tierra!, lanciato nel 2023 e già installato in prestigiose location come la biblioteca dell’Università Bocconi di Milano, il Centro Italiano per la Fotografia di Torino, il Randstad Box a Milano e la sede aziendale di Poltrona Frau a Tolentino.

Smart Oasi ¡Tierra! è un concept caratterizzato da strutture in legno dal design contemporaneo, adattabili a qualsiasi ambiente lavorativo, ed è pensato nello specifico per piccole e medie realtà che concepiscono la pausa caffè come un momento di break rilassante e dall’alto valore esperienziale; in questo contesto, abbiamo pensato ad aree premium che favoriscano la socializzazione e migliorino la quotidianità dei dipendenti.

In questi spazi si possono gustare le capsule Lavazza Blue ¡Tierra! For Planet Bio Organic Espresso Bilanciato compostabili*, che rappresentano il perfetto connubio tra qualità e impegno verso la sostenibilità: una pregiata miscela di arabica e robusta certificate biologiche, provenienti da aree in cui la Fondazione Lavazza promuove progetti di sostenibilità economica, sociale e ambientale a favore delle comunità produttrici di caffè, per un espresso dolce e raffinato, con una crema vellutata e dal gusto sorprendente.

La freschezza dell’aroma delle miscele selezionate viene preservata grazie alla tecnologia “aroma safe” che garantisce l’erogazione ottimale e una qualità eccellente di prodotto per una resa costante in tazza.

Per tutte le realtà che aderiranno al progetto Smart Oasi ¡Tierra! sarà possibile attivare anche la piattaforma online “Corporate Benefits” di welfare aziendale, che potrà essere personalizzata in base al settore di attività dell’azienda: i dipendenti collegandosi alla piattaforma (anche tramite il QR Code presente nell’area break) potranno beneficiare delle convenzioni con vari brand attraverso offerte e sconti dedicati.

Inoltre, in occasione del lancio del progetto Smart Oasi ¡Tierra! a Venditalia, Lavazza ha deciso di sostenere un progetto di riforestazione in Kenya con l’impegno, in collaborazione con Tree-Nation, di piantare 15 mila piante di caffè.

Venditalia sarà l’occasione per presentare in anteprima anche due nuovi modelli di macchine del sistema Firma Coffee System by Lavazza, che porta negli uffici tutta la qualità dell’espresso Lavazza. Per rispondere ai bisogni del target sempre più attento a ricercare soluzioni “sostenibili” in ufficio, nascono i modelli Firma “Sustainable By Design”, una nuova versione di macchine che, oltre ad essere caratterizzate da compattezza e performance qualitative, puntano sulla sostenibilità dei materiali utilizzati.

I due nuovi modelli Lavazza Firma Mini e Lavazza Firma Custom Milk sono macchine a capsule che contengono il 38%* di plastica riciclata per le varianti Lavazza Firma Mini e il 37%* per Lavazza Firma Custom Milk, dotate di un packaging composto per il 95% da materiale riciclato e riciclabile e con il manuale in formato digitale.

Le nuove macchine, disponibili nei colori Midnigt Black e Ocean Grey, sono la soluzione perfetta per assaporare l’eccellenza di tutte le miscele più iconiche Lavazza, disponibili in capsule Firma, e la varietà di prodotti complementari anche in ufficio.

Questa proposta verrà ampliata con l’inserimento di Eraclea Orzo Bio, un orzo biologico in capsula dal profilo delicato e aromatico.

Infine, nell’ottica di realizzare una bevanda pensata per Generazione Z, che sta facendo evolvere il mercato del food & beverage approcciando il caffè in maniera meno convenzionale, Lavazza presenterà in fiera due prodotti “ready to drink”, che rispondono a nuove occasioni di consumo, essendo adatti per essere consumati durante gli spostamenti quotidiani.

Le due novità, Espresso&Milk e Cappuccino, a base latte, prendono ispirazione dalle ricette della caffetteria italiana per reinterpretarle in versione fredda. Dal pack accattivante e disponibili in lattine da 250 ml, sono adatti per il consumo on-the-go.

* Capsule compostabile certificate per il compostaggio industriale secondo lo standard EN 13432:2000 da TUV AUSTRIA. Sul pack è possibile scoprire le corrette modalità di smaltimento

Rhea alla fiera del vending a Milano con le innovative macchine da caffè

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Logo di Rhea Vendors Group Spa

MILANO – Uno stand che mette in scena il momento del caffè come prezioso alleato del benessere delle persone. Il racconto di ospitalità che Rhea porta a Venditalia parte dall’esperienza che le soluzioni automatiche mettono a disposizione degli operatori: varietà delle ricette e personalizzazione delle macchine per creare la propria offerta di “ospitalità” connessa all’ambiente in cui sarà consumata, che diventa una free standing lounge.

Rhea a Venditalia

“Con la nostra presenza a Venditalia vogliamo confermare il nostro costante e concreto impegno per un vending che deve rispondere efficacemente ad una richiesta di maggiore qualità sempre più diffusa tra i consumatori: migliorare il “momento del caffè“ non è solo qualità del caffè o design e tecnologia della macchina, ma soprattutto capacità di fondere tutti questi ed altri elementi per interpretare le nuove aspettative di un consumatore in quel preciso momento e in quel preciso luogo” spiega Andrea Pozzolini, ceo di Rhea.

Sullo stand Rhea si potranno degustare bevande gourmet, tisane e un menù plant based studiati da Rhea, nonché partecipare agli appuntamenti di coffee show curati da Andrea Lattuada per scoprire cocktails e bevande dove il caffè non manca mai.

La coffee experience firmata Rhea ruota attorno al prodotto principe, cioè il caffè in tutte le sue declinazioni, per poi mostrare agli interessati le macchine da caffè da cui tutto inizia, invitandoli ad arricchire l’occasione con una visita al nuovo showroom presso la sede di Rhea, a pochi chilometri dalla fiera.

Come in una lounge aeroportuale, Rhea ha ricreato sullo stand un ambiente confortevole di ospitalità come sosta ideale prima della partenza per un piccolo viaggio nel mondo Rhea. Uno shuttle elettrico si occuperà infatti del trasporto dalla fiera all’azienda e ritorno, di tutti coloro che vorranno approfittare dell’occasione per vivere Rhea più da vicino e scoprirne l’essenza.

“A Venditalia vogliamo trasmettere al mercato il nostro concetto di ospitalità e automazione. Quando progettiamo le nostre macchine da caffè pensiamo al servizio che insieme al cliente vogliamo offrire al consumatore. Non si tratta semplicemente di offrire un caffè, ma di scegliere di gestire questo piccolo momento con la massima attenzione perché possa essere percepito come un’esperienza piacevole che invita a ritornare. E se non ci credete, venite a toccarci con mano!” conclude Andrea Pozzolini.

La scheda sintetica di Rhea Vendors Group

Rhea Vendors Group, fondata da Aldo Doglioni Majer nel 1960, è tra i più importanti produttori al mondo di macchine da caffè. Da oltre sessant’anni, il brand si contraddistingue per la forte impronta internazionale, design di altissimo livello, tecnologia all’avanguardia ed eccellenza del made in Italy.

Con headquarters e produzione in provincia di Varese e filiali in 9 paesi esteri, Rhea ha il vanto di diffondere la cultura del caffè in 100 Paesi di tutto il mondo. Da player del mondo del vending a precursore nell’utilizzo della distribuzione automatica nei settori del new retail, hotellerie e out of home, Rhea conferma la propria vocazione a interpretare e anticipare un mercato in continua evoluzione. Le nuove proposte di Rhea rivoluzionano il concetto dell’ospitalità, in contesti sia business che residenziali, con una proposta di valore per accrescere l’esperienza della pausa caffè.

Slow life: presentazione della guida Fuoricasello tra cibi rari e caffè con Barbara Foglia, MUMAC, al Museo Fratelli Cozzi di Legnano, 11/05

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Barbara Foglia Mumac museocity slow life
Barbara Foglia (foto concessa)

Sabato 11 maggio al Museo Fratelli Cozzi di Legnano si terrà l’evento Slow life con la presentazione della guida Fuoricasello e la scoperta di cibi rari e macchine per il caffè storiche. All’evento sarà presente Barbara Foglia, direttrice del MUMAC – Museo della macchina per Caffè di Cimbali Group, chiamata a organizzare un viaggio nel tempo con i pezzi del suo museo. Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicato su Il Giorno.

L’evento Slow life e la presentazione della guida Fuoricasello

LEGNANO (Milano) – Prendete una guida diventata ormai un vero e proprio classico per gli amanti della buona cucina e che è giunta ormai alla sua diciottesima edizione, aggiungete un museo che tramanda la storia delle macchine per il caffè, guarnite il tutto con una realtà che si occupa di scoprire cibi rari e preziosi da fornire ai miglior ristoranti: servite questi ingredienti nella cornice del Museo Fratelli Cozzi di Legnano ed ecco pronta la ricetta per l’appuntamento di sabato prossimo, 11 maggio.

È fissato per quella data, infatti, l’evento “Slow life: una guida unica, la ricerca di cibi rari e un ottimo caffè”, che mette insieme diverse storie da raccontare, a partire dalla presentazione dell’edizione 2024 della guida Fuoricasello, vera e propria invenzione della famiglia Longo che a Legnano ha il suo punto di riferimento in un’importante enoteca e che è diventata ormai un classico di successo.

La guida ordina nelle sue pagine ben 887 locali segnalati da un gruppo di professionisti del gusto: tutti locali – questa la peculiarità fin dalla prima edizione – che si trovano a meno di 10 minuti dall’uscita autostradale più vicina.

All’evento sarà presente Barbara Foglia, direttrice del MUMAC – Museo della macchina per caffè di Cimbali Group, chiamata a organizzare un viaggio nel tempo con gli splendidi pezzi del suo museo. Il programma completo e le modalità di iscrizione sono reperibili sul sito web del museo cliccando qui.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui