Il lancio del corso TDS & Sensory (immagine concessa)
MILANO – L’Accademia italiana maestri e sommelier del caffè annuncia il lancio del corso TDS & Sensory, un’opportunità formativa avanzata progettata per fornire una comprensione approfondita dell’utilizzo del rifrattometro e perfezionare le competenze nella valutazione sensoriale dei caffè di alta qualità.
Il corso si terrà il 27 settembre presso la sede di Nestlé Italia a Milano, in Via Del Mulino 6, Assago Milanofiori.
Il corso TDS & Sensory dell’Accademia italiana maestri e sommelier del caffè
Attraverso prove pratiche e sessioni di assaggio, i partecipanti avranno l’opportunità di approfondire la conoscenza dei metodi di valutazione del caffè, analizzando le correlazioni tra l’utilizzo del rifrattometro e la valutazione sensoriale.
Le sessioni saranno supportate da grafici e analisi dettagliate, offrendo un’esperienza formativa completa e interattiva grazie al supporto dei laboratori Nestlé Italia – Milano.
Per info al programma e iscrizioni basta cliccare qui.
Data e luogo:
– Venerdì 27 settembre
– Nestlé Italia
– Via Del Mulino 6
– Assago Milanofiori, Milano
Destinatari:
Il corso è rivolto a baristi, addetti all’industria del caffè, professionisti del settore alimentare e a tutti coloro che desiderano perfezionare le proprie competenze nella valutazione sensoriale e nell’utilizzo del rifrattometro.
Come raggiungere la sede:
– In auto: tangenziale ovest Milano, uscita Assago direzione Milano, uscita Milanofiori. Parcheggio (a pagamento) più vicino: U3 U4 Via Del Mulino 7.
– In metro: linea verde M2, fermata Assago Nord.
– In treno: stazione Centrale, poi metro M2 linea Verde (ogni 12 minuti), fermata Assago Nord (22 minuti di percorrenza).
– In aereo: Milano Linate (20km), Bergamo (70km), Milano Malpensa (60km).
– A piedi: 350 metri dalla fermata Metro Assago Nord (5 minuti).
MILANO – Gli abbonamenti del caffè sono un sistema che anche in Italia ha un proprio mercato: i consumatori si affezionano a determinati prodotti, si legano ai brand e scelgono di rifornirsi periodicamente dalla stessa azienda per soddisfare i consumi a casa. Per capire come possono trovare espressione, si sono esposti diversi marchi che hanno coltivato questo rapporto con i propri utenti: Nespresso, illycaffè e Caffè Borbone, hanno condiviso ciascuna la propria esperienza rodata da anni a contatto con il pubblico.
Abbonamenti del caffè: si parte con Valeria Casani, Direttrice Marketing Nespresso Italiana. Quando e perché Nespresso ha creato il sistema di abbonamento?
Valeria Casani (foto concessa)
“Le nuove tendenze di acquisto e di consumo in Italia, ma non solo, si possono sintetizzare in facilità di accesso, comodità, personalizzazione, flessibilità e una delle più grandi rivoluzioni in grado di soddisfare tutti questi elementi è quella della Subscription Economy, o economia dei servizi di abbonamento.
In Nespresso, abbiamo lanciato i primi piani di abbonamento nel 2017, proprio con l’obiettivo di personalizzare e innovare sempre di più la nostra offerta, migliorare i nostri servizi e rendere l’esperienza di acquisto delle e dei nostri clienti sempre più semplice, immediata, vantaggiosa, ma soprattutto in linea con le esigenze e preferenze personali di ciascuno.
I piani di abbonamento Nespresso Easy permettono ai nostri clienti di coltivare la loro passione per i caffè Nespresso, ma soprattutto di vivere la miglior esperienza di acquisto, e possono essere sottoscritti da chiunque, purché maggiorenne e residente e domiciliato in Italia.
Questo, perché grazie alla possibilità di personalizzare il piano in base alle proprie esigenze, permettono di essere accessibili e adattarsi alle esigenze di un pubblico più ampio, per un’esperienza su misura.
E, proprio per rendere i nostri piani di abbonamento sempre più accessibili, i nostri clienti possono attivare e gestire il loro piano Easy tramite tutti i nostri canali: Boutique Nespresso, canale e-commerce e Servizio Clienti contattabile al numero Verde 800 39 20 29.”
È un elemento per l’azienda orientato alla fidelizzazione o per fare margine?
“Per noi di Nespresso, è fondamentale costruire relazioni sempre più solide con le nostre e i nostri clienti, così da comprendere al meglio le loro esigenze e preferenze, migliorare continuamente la loro esperienza di acquisto e offrire loro la miglior offerta non solo in termini di prodotto, ma anche di servizi.
E, proprio in quest’ottica, in Nespresso abbiamo dato vita ai nostri piani di abbonamento Easy che, sulla base delle esigenze specifiche di ognuno, permettono di godere di vantaggi esclusivi, ma non solo. Essi offrono ai nostri clienti, trascorso un determinato periodo di tempo, la possibilità di accedere ad ancor più vantaggi e servizi extra dedicati o, ancora, di accedere allo status di Ambassador per vivere esperienze esclusive.
Tutto questo, per premiare la loro fedeltà dando vita a relazioni durature e autentiche. È chiaro, quindi, che l’elemento a guidare la definizione e il continuo miglioramento dei nostri piani di abbonamento Easy è orientato alla fidelizzazione del cliente e guidato dalla volontà di offrire, a chi ci sceglie, la miglior esperienza Nespresso.”
Quali sono i pro e i contro per i clienti?
“I nostri piani di abbonamento Easy sono stati appositamente creati per andare incontro alle diverse esigenze dei nostri clienti, offrendo loro vantaggi esclusivi per un’esperienza completa, accessibile, personalizzata.
In particolare, riferendoci al nostro piano di abbonamento Easy Caffè, al cliente basterà scegliere il piano più in linea con le proprie esigenze e consumo di caffè, per ricevere ogni mese il 10% di credito extra da utilizzare per l’acquisto di tutti i nostri prodotti Nespresso e godere sempre della consegna gratuita e del servizio di assistenza dedicata. Inoltre, dopo un anno di attivazione, il piano Easy Caffè diventerà Easy+ arricchendosi in automatico di ulteriori vantaggi.
Per quanto riguarda invece il piano di abbonamento Easy Macchina, esso permette di ricevere una nuova macchina a partire da 19€ e di godere della consegna gratuita e del servizio di assistenza dedicata 24 ore su 24. Inoltre, dopo un anno di attivazione, il piano Easy Macchina diventerà Easy+ arricchendosi in automatico di ulteriori vantaggi.
E, ancora, grazie al piano Easy Order offriamo la possibilità ai nostri clienti di ricevere i caffè della Gamma permanent Original e Vertuo con la frequenza e all’indirizzo prescelti, evitando loro di rimanere senza i caffè Nespresso che più amano risparmiando tempo ed energie.
Ma non solo: attraverso la creazione di un Easy Order che preveda l’acquisto ricorrente di un quantitativo di almeno 100 capsule di caffè Nespresso, i clienti potranno ricevere contestualmente in omaggio, nello stesso ordine, almeno un astuccio di capsule di caffè.
Piani di abbonamento diversi che, nel loro insieme, ci permettono quindi di incontrare diverse esigenze e permettere a chiunque di vivere al meglio il proprio rituale Nespresso, senza pensieri. Facili, accessibili, convenienti e vantaggiosi: sono queste le caratteristiche che contraddistinguono i nostri piani Easy, creati per offrire la miglior esperienza di acquisto a tutte e tutti gli amanti del caffè Nespresso.”
A seguire, il lavoro di illycaffè, che ha studiato un’offerta diversificata per i clienti horeca e per chi invece sceglie il caffè illy per il consumo a casa.
illycaffè a sostegno della Lega italiana per la lotta contro i tumori (immagine concessa)
La speciale campagna di abbonamenti ILLYDIECI, dedicata al canale horeca, è stata avviata da illycaffè ad aprile 2024, e per tutto l’anno prevederà il sostegno al progetto ‘Visite sospese’ della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), servizio di controllo gratuito per la diagnosi precoce di tumori, rivolto a persone fragili, in condizioni economiche e sociali sfavorevoli che non hanno la possibilità di accedere ai servizi di prevenzione oncologica.
Acquistando un carnet ILLYDIECI da 10 consumazioni di espresso nei bar in cui sono stati acquistati, illy devolverà infatti 1 euro al progetto Visite sospese, garantendo comunque una copertura minima di 50.000€, corrispondente a 1000 visite o esami gratuiti sul territorio nazionale a persone in disagio economico-sociale.
Raggiunto l’importo minimo, fino al 31 dicembre 2024 illycaffè continuerà a devolvere a LILT 1 euro per ogni carnet venduto. I baristi aderenti all’iniziativa, inoltre, offriranno un ‘caffè sospeso’ ad ogni illydieci venduto, aggiungendo al rito quotidiano dell’espresso un valore solidale. Maggiori dettagli sono disponibili sul sito.
Per coloro che preferiscono l’esperienza del caffè a casa, sul sito illy.com è invece prevista la possibilità di sottoscrivere un abbonamento per la consegna periodica di prodotti, scegliendo tra due formule alternative.
L’“Abbonamento Macchina e Caffè” è un programma della durata di 12 mesi che prevede l’acquisto di una macchina da caffè (a scelta del cliente tra quelle disponibili) ad un prezzo agevolato con un piano di pagamento rateale e la fornitura di caffè (in capsule, cialde, macinato e grani) in base alla taglia (XS, S, M, L, XL) scelta al momento della sottoscrizione dell’abbonamento.
Ogni taglia di fornitura caffè prevede la consegna su base mensile di un determinato quantitativo di prodotti illy basato sul consumo giornaliero di caffè del cliente.
L‘Abbonamento Solo Caffè” è un programma di abbonamento a tempo indeterminato che prevede la fornitura a cadenza mensile di prodotto illy sulla base della taglia (XS, S, M, L, XL), sempre scelta in base al proprio consumo di caffè; il piano è personalizzabile a seconda dei consumi e può essere aggiornato o messo in pausa ogni qual volta lo si desidera.”
Il viaggio negli abbonamenti del caffè si conclude con il commento Marco Schiavon, amministratore delegato di Caffè Borbone
Marco Schiavon amministratore delegato di Caffè Borbone
“Il caffè è un prodotto che tipicamente si presta alla fedeltà e alla relazione perché le persone si abituano a un sapore, a un gusto particolare in tazza. Le persone, infatti, non si limitano a consumare ma desiderano esprimere il proprio pensiero ed essere coinvolte per cui tenere alto il rapporto di fedeltà, fin dal primo acquisto, attraverso un’offerta diversificata di prodotti, tutti di qualità, e sempre accessibile, è uno degli obiettivi primari per Caffè Borbone.
Lo facciamo attraverso la promozione e in particolare l’abbonamento, uno dei nostri punti di forza, ci permette di lavorare con continuità sia in termini di fedeltà sia di coinvolgimento.
Chi acquista sul sito e-commerce di Caffè Borbone può usufruire di Caffè Borbone Lovers, una modalità di abbonamento mensile attiva da dicembre 2023. Offre numerosi vantaggi, ad esempio spedizione gratuita, prezzi sempre scontati e possibilità di sospenderla o cancellarla in qualsiasi momento.
Inoltre, sono previsti piani personalizzati in base a quanti caffè si bevono al giorno, passando dal livello extra small per chi beve fino a 2 caffè al giorno all’extra large per chi ne beve fino a 6. Esiste anche uno special piano macchina+caffè che consente di cambiare la macchina di caffè pagandola a un prezzo scontato e a rate.
Il nostro obiettivo è agevolare il più possibile il consumatore attraverso flessibilità, convenienza e customizzazione. Chi sceglie Caffè Borbone sa che può contare su un brand che conosce gusti e necessità di chi ama il caffè, e non solo.
Per questo, continuiamo a ragionare su soluzioni vantaggiose, anche a livello di formati, e su novità di prodotto in linea con i valori dell’azienda, qualità e sostenibilità in primis.
In un settore così altamente competitivo, è necessario differenziarsi e noi lo abbiamo fatto introducendo la cialda che, smaltita nell’umido, può essere utilizzata per la produzione di compost e il cui involucro è riciclabile.”
MILANO – Panera vuole disinvestire i marchi del caffè e delle ciambelle per concentrarsi sul core business e tornare in borsa. Questi almeno i piani che emergono da rumour raccolti da Reuters. Secondo la fonte, l’operazione sarebbe guidata da Bank of America e vari operatori, nonché fondi di investimento, avrebbero dimostrato interesse per l’acquisizione.
In vendita, la catena Caribou Coffee, che conta oltre 800 locali in 11 paesi.
E ancora, i brand delle ciambelle: la catena Einstein Bros. Bagels, fondata a Plymouth, Michigan nel 1995, nonché i marchi Bruegger’s Bagels, Noah’s New York Bagels e Manhattan Bagel.
Panera punterebbe a ricavare dall’operazione un miliardo e mezzo di dollari, ossia 10 volte l’Ebitda del 2024
Panera Bread è stata acquisita, nel 2017, da Jab Holding, la cassaforte della famiglia tedesca Reimann, che controlla Jde Peet’s – numero uno mondiale pure play nel settore del caffè e del tè – il colosso del beverage e del caffè porzionato Keurig Dr Pepper, le catene Krispy Kreme e Pret A Manger, nonché asset nel campo dell’abbigliamento e delle assicurazioni per animali domestici, un settore quest’ultimo sul quale sta concentrando attenzioni e risorse crescenti.
Jab ha inoltre acquisito Caribou Coffee per 340 milioni di dollari, nel 2012 e Einstein Noah Restaurant Group per 374 milioni, nel 2014.
Contenuto riservato agli abbonati.
Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.
Il settore del bar e della ristorazione (immagine: pixabay)
Arriva il ddl concorrenza, uno dei 69 obiettivi assegnati dal Pnrr che vanno varati entro il 31 dicembre prossimo per accedere alla settima rata da 18,2 miliardi. Per i dehors si punta a rendere strutturale la misura varata durante la pandemia per consentire ai clienti di bar e ristoranti di poter stare all’aperto riducendo i rischi di contagio. Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicata su Il Sole 24 Ore.
Cosa si prevede per ristoranti e commercio
MILANO – Tra le norme di rilievo saranno all’esame il cosiddetto “salva-dehors” fino alla portabilità dei dati della scatola nera sulle auto. Sulle concessioni autostradali, indicate da più voci nel pacchetto, è invece in corso un confronto con la commissione Ue che ha avanzato alcuni rilievi su una bozza preliminare, fa sapere il Mit. Saranno sul tavolo dell’esecutivo anche i primi testi unici di riordino della normativa sul fisco, in attuazione della delega fiscale.
Per quanto riguarda i dehors si punta a rendere strutturale la misura varata durante la pandemia per consentire ai clienti di bar e ristoranti di poter stare all’aperto riducendo i rischi di contagio.
Si tratterebbe dunque di una proroga della normativa per ristoranti e commercio, legata allo stato provvisorio della misura.
Ma si tratterà forse dell’ultima proroga. Da quanto si apprende il governo lavora infatti ad uno strumento normativo nuovo per rendere strutturale la possibilità.
Magari con norme più stringenti per il decoro pubblico. Sono coinvolti nel lavoro preparatorio sia l’Anci, sia il ministero della Cultura e le sovraintendenze.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.
(Fonte: elaborazione C.S. Fipe su dati Infocamere)
ROMA – Nel secondo trimestre 2024 risultano attive 331.254 imprese e 2.973 sono le nuove iscritte. Il trend delle iscritte partire dal 2022 si mantiene per lo più stabile intorno alle 3 mila unità, da notare l’importante riduzione delle imprese cessate nel confronto con il 2019. Leggiamo di seguito la nota rilasciata dall’Ufficio Studi di Fipe.
Fipe, servizi di ristorazione: nati-mortalità nel secondo trimestre 2024
A livello di comparto si registrano saldi negativi per ristoranti e bar mentre le mense presentano valori positivi (+28 unità).
In termini di imprese attive invece, delle 331.254 imprese attive nel II trimestre 2024, il 29% è gestito da donne.
Il 12% delle imprese attive è inoltre gestito da giovani e il 14% da imprenditori stranieri.
Il Giubileo è ormai vicino: il Papa aprirà la Porta Santa di San Pietro il 24 dicembre prossimo e la chiuderà il 6 gennaio 2026. Durante questo periodo il Santo Padre concede l’indulgenza plenaria ai fedeli che si recano a Roma. Ma la Città Eterna potrebbe non essere pronta ad accogliere una tale mole di seguaci: se ad aprile mancavano all’appello 44mila lavoratori tra cuochi, camerieri e altri lavoratori nell’horeca, a luglio la voragine è salita a oltre 60mila unità. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Efa News.
Giubileo a Roma: mancano all’appello oltre 50mila figure professionali
ROMA – A Roma incombe il Giubileo 2025 ma permane l’incognita di hotel, bar e ristoranti. Già ad aprile, l’osservatorio Fiepet Confesercenti di Roma e Lazio aveva lanciato l’allarme sulla scarsa disponibilità di camerieri, cuochi, lavapiatti e altri profili dell’horeca. Nel giro di tre mesi, la situazione è addirittura peggiorata: se ad aprile mancavano all’appello 44mila lavoratori, in luglio la voragine è salita a oltre 60mila unità.
“Un problema sentito da anni”, ha dichiarato il presidente di Fiepet Confesercenti Roma e Lazio Claudio Pica, “ma che ora rischia di rappresentare una vera e propria emergenza anche perché va ad impattare con uno dei grandi eventi che dovrà ospitare la Capitale, ovvero il Giubileo 2025”.
Quando ormai mancano soltanto cinque mesi all’apertura della Porta Santa, con il probabile arrivo di circa 35mila pellegrini, la federazione è consapevole della necessità di affrettare i tempi e trovare una soluzione. Neanche il protocollo d’intesa sottoscritto con l’istituto alberghiero “Pellegrino Artusi” è riuscito a frenare l’emergenza. “Serve una collaborazione con le istituzioni per reperire il personale”, suggerisce Pica.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.
Un'originale immagine di Ferran Adrià tratta dal Calendario Lavazza 2014
Ferran Adrià, il geniale ribelle catalano della cucina internazionale e anima del noto ristorante elBulli, si rivolge ai giovani che muovono i primi passi nel mondo dell’horeca, e del lavoro in generale, con il consiglio di mettere la formazione e lo studio al primo posto per differenziarsi dalla massa.
Lo chef Ferran Adrià ha da sempre avuto un occhio di riguardo per il caffè: da quest’anno infatti elBulli1846, il primo ristorante al mondo diventato museo nel 2023, ha inaugurato un’area completamente dedicata al caffè per celebrare gli oltre 20 anni di collaborazione tra Ferran Adrià e Lavazza (ne abbiamo parlato qui).
Tutto è cominciato nel 2000, anno in cui è avvenuto il primo incontro tra Ferran Adrià e Lavazza, quando, in occasione del Salone del Gusto a Torino, lo chef spagnolo, grazie a Bob Noto, rivoluzionario gourmet e fotografo di food torinese, ha incontrato Lavazza e ha deciso di visitare San Tommaso 10, all’epoca caffetteria e ristorante, il luogo dove nasce l’amore per il caffè. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Giulia Andreotti per La Repubblica.
Lo chef Ferran Adrià sui giovani e la formazione
MILANO – È a quei giovani che vivono in una costante speranza, delusi da promesse non mantenute e da frasi troppo spesso di circostanza, che si rivolge Ferran Adrià. Lo chef, che ha lasciato la cucina dopo aver costruito una delle carriere più brillanti al mondo, ha ora una missione: dare risposte a chi vive nel doppio senso di quelle parole, cariche di aspettative, ma senza un vero riscontro oggettivo.
La ricetta di Adrià, consapevole del disagio delle nuove generazioni di fronte a ripetute illusioni, è una: “Studiare, studiare, studiare. Se studi molto acquisisci competenze, crei connessione e hai un vantaggio competitivo rispetto agli altri – dice al Gusto, che lo ha incontrato a Roses, in Spagna – Bisogna però farlo con piacere. Se lo fai per dovere, è meglio che ti occupi di altro. E poi è fondamentale prendersi il rischio di iniziare un progetto personale, si deve avere coraggio”.
Un coraggio che lo chef ha sempre dimostrato e che continua a dimostrare, rimettendosi in gioco: “Ho chiuso elBulli per riaprire elBulli sotto un altro punto di vista – racconta Adrià – Cucinare non mi manca, i ritmi di lavoro nel nostro locale erano davvero impegnativi e avevo dato tutto ciò che potevo. Ormai non cucino neanche più a casa perché, per me, il lusso più economico al mondo è andare al ristorante. Ora ho altri obiettivi”.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.
Il ceo di Aton Giorgio De Nardi alla presentazione del report (immagine concessa)
VILLORBA (Treviso) – La tecnologia del gruppoAton migliora l’impatto sulle persone, sulla qualità del lavoro e sull’ambiente. Perché ottimizzando i flussi delle merci e limitando il consumo di carta e di energia per la rete informatica è possibile ridurre l’impatto sull’ecosistema che circonda l’azienda e i suoi clienti.
È questo in sintesi il report di valutazione d’impatto del gruppo Aton, B Corp con sede nel Trevigiano specializzata nella trasformazione digitale delle vendite omnichannel e nella tracciabilità, nei settori industriali alimentare, beni di largo consumo, fashion e in particolare nella GDO.
L’azienda Aton ha presentato il 12 luglio a Montebelluna il proprio report di impatto, dal titolo “.People”, incentrato sulla filosofia aziendale del “we take care” che si traduce in costante impegno e sensibilità verso collaboratori, partner e comunità, evidenziando come la tecnologia possa aumentare la qualità della vita e del lavoro delle persone.
Nel 2023 l’investimento in R&D è aumentato del 19% rispetto al 2022, passando da 1.250.000 euro a 1.492.000 euro e si assesta attorno al 7% del fatturato annuale. In particolare, Aton ha lavorato sullo sviluppo della piattaforma software “.one”, il nuovo hub digitale che integra i processi di business con l’obiettivo di abbattere i silo informativi che rendono difficile la collaborazione tra team, riducendo sprechi e inefficienze e diminuendo i tempi richiesti per l’inserimento dati.
L’azienda trevigiana ha sviluppato i principali indicatori di impatto sociale e ambientale in progetti realizzati con i clienti e li ha diffusi con dei video case study: Aspiag, Gruppo Poli, Gruppo Unicomm e Caffè Vergnano.
Va detto che in questo periodo storico la sensibilità delle persone è sempre più alta attorno ai temi della sostenibilità e della riduzione degli sprechi, l’enorme diffusione di App come “Too good to go” ne è l’emblema.
“Negli ultimi anni abbiamo coinvolto direttamente i nostri clienti nella valutazione dell’impatto delle nostre soluzioni e dei nostri servizi”, spiega Giorgio De Nardi, ceo di Aton. “Un grande player della GDO ha dimostrato che efficientando i processi con le nostre soluzioni ha diminuito lo spreco di prodotti alimentari del 5%. Su un fatturato di 2,7 miliardi di euro equivale a evitare la distruzione di cibo per un valore pari a 135 milioni. Non solo: ha ridotto del 10% il tempo sprecato nelle percorrenze all’interno dei punti vendita da parte del personale di negozio. Inoltre, evitando le stampe, sono state risparmiate 60 tonnellate di carta”.
De Nardi aggiunge: “Sono numeri enormi, se consideriamo 600 negozi in tutta Italia, che gestiscono 2,5 milioni di ordini all’anno. Stiamo parlando di un impatto positivo che potrebbe essere ottenuto da tutte le aziende del comparto e della filiera alimentare, e non solo, se ci fosse una maggiore e migliore consapevolezza”.
In concreto, l’investimento in ricerca e sviluppo del gruppo Aton è orientato soprattutto a creare un unico data model accessibile e fruibile dai diversi attori della filiera.
Si è lavorato anche sull’architettura centralizzata in cloud per diminuire la capacità computazionale richiesta dalle app per le vendite e la supply chain: tutto questo ha portato alla riduzione del 50% del consumo dei dati in cloud, con un impatto significativo in termini di risparmio energetico e riduzione dell’inquinamento digitale. Inoltre, è stato progettato un design system facilmente fruibile per gli utenti per semplificare il lavoro e rendere più veloce e meno dispendiosa la formazione digitale di nuove persone.
“Progettare e sviluppare soluzioni e servizi che contribuiscono alla razionalizzazione dell’impatto ambientale delle aziende clienti eliminando gli sprechi e le inefficienze è uno dei nostri obiettivi”, conclude Tania Zanatta, CFO e responsabile di impatto di Aton. “Riteniamo necessario diffondere soluzioni smart di innovazione digitale, facendo leva sulla loro convenienza economica (ROI) per incrementare l’impatto positivo sul bilancio sociale e ambientale e avviare un ciclo virtuoso che si rinnova e si alimenta con l’avanzamento tecnologico”.
Il report di valutazione di impatto 2023 di Aton
Entrando nel dettaglio del “Report di valutazione di impatto 2023”, Aton ha adottato un nuovo approccio, partendo dai propri stakeholder e dalle aree di impatto in cui operano, e ha associato, a ciascuna di queste aree, uno dei benefici comuni inseriti nello statuto aziendale, oltre ai sei obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu in cui ha scelto di impegnarsi. Nel 2021 l’azienda si è trasformata in società benefit, integrando nel proprio statuto alcuni obiettivi (i benefici comuni n.d.r.) legati alla dimensione sociale (people) e ambientale (planet), affiancandoli a quelli economici (prosperity). Nel 2023, dopo un rigoroso processo di misurazione e analisi del profilo di sostenibilità, Aton ha ottenuto la certificazione “B Corp”.
In quest’ottica la presentazione del report di impatto segue la bussola valoriale della sostenibilità sociale ed ambientale.
Il cuore del report, “we take care”, analizza come Aton si mette in relazione con l’ecosistema che la circonda, partendo dagli obiettivi che si è data nelle diverse aree e misurando, a livello qualitativo e quantitativo, i risultati delle proprie azioni:
– Crescita delle persone. +25% di “atonpeople” coinvolti in progetti di formazione rispetto al 2022, +5% corsi di formazione, +25% premi e incentivi individuali e di team legati al raggiungimento degli obiettivi; 90 mila euro investiti in formazione (docenza) e 580 mila euro in formazione interna per un totale di 14.600 ore. Aton si conferma Great Place To Work per il 5° anno consecutivo
– Modello a rete di auto-organizzazione: gli obiettivi aziendali sono stati definiti secondo la metodologia OKR (n.d.r. Objective and Key Results) partendo dalle proposte dei singoli team: 80% è la media di raggiungimento degli OKR di team
– Un ecosistema di servizi per la qualità del lavoro. Oltre metà degli atonpeople è impegnata nei servizi di assistenza per garantire ai clienti la continuità dei processi di business. Nel corso dell’anno i volumi del business sono aumentati del 27% rispetto al 2022 con la gestione 24 ore al giorno su 5 fusi orari diversi, per un totale di circa 300.000 richieste di supporto con il 90% di tasso di successo al primo contatto.
– Economia circolare. Nell’ottica dell’economia circolare e dell’utilizzo responsabile delle risorse, è stata lanciata un’asta online rivolta a tutti gli “atonpeople” per dare nuova vita ad alcuni dispositivi non più adatti alle esigenze iper professionali di una tech company, ma ancora funzionanti per uso personale. Il ricavato è andato ai progetti dell’associazione Informatici Senza Frontiere. Grazie ai servizi di manutenzione e gestione del parco hardware dei clienti nel corso dell’anno è stata allungata la vita a 422 dispositivi.
– Processi amministrativi paperless. Nel 2023 è stata avviata la digitalizzazione integrale dei processi amministrativi contabili attivi e passivi e delle note spese registrando la riduzione di 8.000 stampe rispetto al 2022
– Cultura di innovazione digitale condivisa nel territorio. 21 eventi con 400 partecipanti incontrati e il lancio di un nuovo format, .atonAcademy, con 750 certificazioni rilasciate in 3 settimane e 3 assunzioni. Il Report si chiude con uno sguardo al futuro: nell’ottica del miglioramento continuo anche gli obiettivi per il triennio 2024-26 sono stati declinati nelle diverse aree di impatto analizzate nel 2023.
La scheda sintetica di Aton
Aton è una tech company con headquarter a Villorba, nel Trevigiano, operativa nel settore digitale-informatico. Sviluppa soluzioni per la trasformazione digitale sostenibile delle vendite omnichannel e dei processi di tracciabilità e supply chain aziendale. Si affianca alle imprese con servizi di supporto internazionali e copertura su tutti i fusi orari, 365 giorni all’anno. Tra i clienti, top player nel settore del fashion e del retail, dell’industria, della grande distribuzione organizzata e del settore energy.
Fondata da Giorgio De Nardi nel 1988, la sua missione è crescere insieme all’ecosistema di collaboratori, clienti, partner, ambiente e comunità, realizzando profitti etici e sostenibili.
Il gruppo Aton, composto anche dalle aziende “Blue Mobility” (soluzioni IT per la logistica e la rete vendita delle pmi) e “Aton AllSpark” (joint venture di Aton e Allspark, azienda IT specializzata nel mercato fashion retail), nel 2023 ha chiuso il fatturato a 22,8 milioni di euro, +2,2% sull’anno precedente.
Oggi il gruppo occupa circa 240 persone che servono oltre 750 clienti in tutto il mondo che operano nei seguenti settori: il 39% nei prodotti di largo consumo dal cibo alla cura della persona, il 42% nella grande distribuzione organizzata e nel fashion, il 19% nel mondo dell’energia.
Dal 2018 Aton è certificata Great Place To Work. Nel 2021 è diventata Società Benefit e ha integrato nel proprio statuto obiettivi sociali (people), ambientali (planet) oltre che economici (prosperity). Nel 2023 è entrata a far parte della community delle aziende B Corp che si impegnano in un percorso di miglioramento continuo per trasformare il sistema economico globale. L’azienda presenta ogni anno un report di impatto.
La visione strategica dell’azienda nasce dal fondatore e Ceo Giorgio De Nardi, affiancato dal board, l’organo collegiale di gestione, composto dagli executive team leader di tutte le funzioni aziendali e da un coach indipendente. Altri ruoli apicali sono quelli legati all’ambito finanziario con Tania Zanatta; vendite Gianluca Palmisano; persone e cultura aziendale Stefano Negroni, sviluppo di business Giovanni Bonamigo, sviluppo di software Piero Pescangegno, progetti di integrazione Giovanni Pozzobon e servizi di assistenza Marco Arrigoni.
Il business si articola in vendita di servizi, consulenza e prodotti IT. Le app di Aton fanno parte di un’unica piattaforma digitale di proprietà che abbraccia tutta la supply chain.
L’azienda propone software e servizi di gestione dei processi legati alle vendite, con particolare attenzione ai canali di distribuzione: dall’e-commerce al punto vendita fisico, passando per la gestione e la relazione con il cliente.
Sul fronte della supply chain Aton mette a disposizione software e servizi per il monitoraggio e la gestione di un prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita, garantendone la tracciabilità. Soluzioni che Aton applica anche in missioni di pace internazionali grazie a collaborazioni con organizzazioni intergovernative a carattere mondiale.
Aton realizza progetti per i clienti tramite analisi, consulenza e disegno di soluzioni software e hardware, integrazione dati, project e service management, governo da remoto del parco hardware con piattaforme di enterprise mobility management, affiancamento sul campo e formazione, supporto multilingua a utenti e sistemi software e hardware.
Ma non solo, Aton è aggiornata sulle ultime tecnologie presenti sul mercato e fornisce la consulenza per scegliere i migliori hardware in base ai relativi software. Con le attività di assistenza tecnica hardware, Aton opera in ottica green contribuendo all’allungamento del ciclo di vita di un parco di migliaia di dispositivi in un’ottica di economia circolare, riducendo la quantità di rifiuti tecnologici.
Chicchi di caffè tostato (credits: Alexa from Pixabay)
BAHIA – La Cooperativa mista dei coltivatori di caffè e della regione di Barça (Cooperbac) e l’Associazione degli apicoltori di Barça (APISBC) in Brasilehanno lanciato il nuovo miele Flor do Café, un prodotto derivato dall’impollinazione delle piantagioni di caffè locali. La presidente di Cooperbac, Joara Oliveira, ha sottolineato che l’impollinazione realizzata dalle api nelle aree di caffè ha un impatto positivo significativo sulla produzione.
Il miele Flor do Café
Studi indicano che la presenza delle api durante la fioritura del caffè può aumentare la produttività tra il 18% e il 40%, risultando in una produzione del chicco più abbondante e sostenibile.
Secondo Joara Oliveria, come riportato dal portale ba.gov.br, l’impollinazione delle api riduce la perdita di fiori e contribuisce a un raccolto più ricco.
Oltre ai benefici nella produzione di caffè, la coltivatrice e apicoltrice Márcia Rocha ha evidenziato le caratteristiche uniche del miele Flor do Café.
Secondo Márcia, il miele prodotto esclusivamente dalla fioritura del caffè ha un colore più chiaro e un sapore più delicato, differenziandosi dai mieli tradizionali.
La Capsule collection di Bridgerton (immagine concessa)
COCCAGLIO (Brescia) – Bialetti, azienda icona del caffè e del vivere italiano, Netflix, uno dei più grandi servizi di intrattenimento del mondo, e Shondaland, potente azienda multimediale globale, si uniscono in una partnership che sa di casa e convivialità e firmano un’esclusiva e raffinata capsule collection ispirata a Bridgerton, acclamata serie TV che narra le vicende dell’omonima famiglia nell’alta società londinese durante l’Età della reggenza.
Bialetti lancia la nuova capsule collection in collaborazione con Netflix e Bridgerton
La storia di Bialetti, iniziata oltre un secolo fa – nel 1919, è fatta di creatività, innovazione, intraprendenza e passione; elementi fondanti del brand che si ritrovano anche nell’universo Bridgerton. La serie televisiva, ispirata ai romanzi di successo di Julia Quinn e prodotta da Shondaland, è uno dei contenuti Netflix più visti al mondo, con numeri da record che si attestano a quasi due miliardi di ore di visualizzazione solo per la prima e la seconda stagione.
Il successo è senza dubbio dovuto anche all’approccio moderno, fresco ed inclusivo con cui sono raccontati i temi cardine di amore, amicizia, famiglia e scoperta del sé. Un approccio innovativo e contemporaneo che contraddistingue da sempre anche Bialetti e che si ritrova in questa nuova capsule collection che unisce alla convivialità italiana del rito del caffè la classe ed il bon ton del galateo inglese.
La collezione Bialetti ispirata a Bridgerton (immagine concessa)
Ad avvolgere i prodotti della collezione – tra cui spiccano un’inedita versione di Moka Express e una nuova miscela di caffè – una delicata nuance azzurro ceruleo, impreziosita da decori floreali e da piccole api, elementi ricorrenti e distintivi della serie TV. Inserti e manici dorati arricchiscono, infine, l’iconica caffettiera e tutti gli accessori: mug, tazzine (in set da 2 e da 6) e bottiglia termica, per delle pause caffè degne della Regina Charlotte.
Il vero diamante della collezione è, però, la nuova miscela di caffè denominata, non a caso, Royal Regency blend: un ricercato mix di pregiate origini 80% Arabica e 20% Robusta caratterizzato da un gusto deciso e da ricche ed esotiche note floreali. Disponibile sia in versione macinato, con un esclusivo barattolo da collezione, che in capsule per espresso, il Royal Regency blend è il caffè ideale da sorseggiare tra una chiacchera e l’altra.
La nuova collezione Bialetti ispirata a Bridgerton sarà disponibile dal 25 luglio qui, nei negozi Bialetti e nei migliori negozi specializzati.
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.