giovedì 01 Gennaio 2026
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Vietnam, la produzione del Daklak, massima area a caffè, potrebbe raggiungere i 7,7 milioni di sacchi

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MILANO – La produzione del Daklak, la massima area di produzione del Vietnam, potrebbe subire quest’anno una flessione del 5%, ben al di sotto dunque di quanto previsto dalle stime diffuse nelle settimane scorse, in cui si ipotizzava un calo superiore al 10%.

Il dato è contenuto in un report diffuso venerdì scorso dalle autorità locali. Secondo il quale il raccolto 2012/13 si attesterà a 465mila tonnellate o 7,75 milioni di sacchi.

La flessione è motivata da fattori climatici. Ma anche da un calo fisiologico delle piante dopo lo stress vegetativo per lo straordinario raccolto dell’anno scorso.

Per Mondelez International entro il 2015 tutti i marchi europei utilizzeranno caffè al 100% da filiere sostenibili

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cocoa life Mondelez International
Il logo Mondelez International

MILANO – Per Mondelez International l’industria mondiale del caffè potrebbe trovarsi di fronte a seri problemi di approvvigionamento di qui a 10-15 anni, se non saprà darsi delle basi maggiormente sostenibili.

A sostenerlo è Hubert Weber, presidente della divisione globale caffè di Mondelez International Inc., la nuova compagnia nata dallo spin off, avvenuto il 1° ottobre scorso, dei marchi di dolciumi e caffè di Kraft Foods.

Mondelez si è già impegnata a utilizzare, entro il 2015, per i propri brand europei (tra i quali rientrano marchi del calibro di Jacobs, Carte Noire and Kenco) caffè al 100% da filiere sostenibili.

Già entro il 2013, la compagnia punta a raggiungere il traguardo del 65%.

A ciò si aggiunge l’iniziativa “Coffee Made Happy”, presentata lo scorso mese, per mezzo della quale Mondelez investirà 200 milioni di dollari in attività di empowerment destinate a coinvolgere un milione di produttori di qui al 2020.

Scopo dell’operazione: rendere più competitivi i piccoli produttori attraverso il miglioramento delle pratiche agricole e favorire lo sviluppo di comunità rurali maggiormente sostenibili.

E contribuire in tale modo a rendere la coltivazione del caffè un’attività economicamente allettante anche per le generazioni a venire.

Ciò conferirà nel contempo maggiore trasparenza alla filiera venendo incontro all’interesse del consumatore di sapere di più sull’origine del caffè che acquista nei negozi: dove viene prodotto, da chi e in quale modo viene coltivato.

“Siamo convinti che un caffè prodotto con gioia sia anche una gioia da bere – ha commentato il vice presidente, marketing e sostenibilità says Roland Weening spiegando il significato del claim dell’iniziativa – Coffee Made Happy dimostrerà ai consumatori che il caffè di alta qualità può essere al tempo stesso buono e sostenibile”.

“Vogliamo essere sicuri che i contadini abbiano incentivi adeguati per continuare a produrre caffè. Piuttosto che riconvertirsi alle colture da biocarburante; con le quali è probabilmente più facile guadagnare di più in poco tempo”; ha spiegato Weber in un’intervista concessa la scorsa settimana.

Ma accrescere i redditi non basta – ha aggiunto –. Se i maggiori guadagni non portano anche a investimenti nel miglioramento della produzione.

Per accrescere la produttività possono bastare anche degli step semplicissimi. Come potare regolarmente le piante o utilizzare alberi di copertura. Ma spesso anche queste elementari cure agricole si disattendono – ha constatato ancora Weber.

Mondelez International è sin d’ora il massimo compratore di caffè certificato Rainforest Alliance. E aderisce inoltre al progetto dell’associazione 4C.

Weber ha osservato tuttavia, a tale proposito, come il moltiplicarsi delle certificazioni rischi di creare confusione nel consumatore. Sempre più disorientato; di fronte al numero crescente di label sostenibili che compaiono sulle confezioni.

“Dobbiamo evolverci come industria verso una maggiore standardizzazione; e collaborazione e assicurare efficaci meccanismi di auditing” ha concluso Weber. Auspicando che i criteri propri oggi delle sole produzioni certificate possano domani generalizzarsi; ed estendersi all’intero settore.

CACAO – I prezzi dei future alla chiusura del Nybot di ieri

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Cacao Nibot

NEW YORK (USA) – Le quotazioni dei futures del Cacao alla chiusura di ieri, del Nybot, il New York Board of Trade. (10 t; US $ per t)

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Caffemotive: soltanto polvere di caffè, compattata dagli ultrasuoni

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MILANO – La sostenibilità ambientale è ormai un tema centrale. I beni hanno un impatto sull’ambiente. Dai materiali utilizzati per produrli, ai rifiuti che creano una volta obsoleti e ai costi che il loro recupero comporta: ridurli ai minimi termini è di fondamentale importanza per l’ambiente in cui viviamo e l’intero pianeta.

Prendiamo ad esempio il caffè: nel 2010 il consumo globale del porzionato in Italia è stato stimato in 3,5 miliardi di dosi, che equivalgono a una massa imponente di circa 42mila tonnellate di prodotto in cialda o in capsula, entrambi non riciclabili.

E in Svizzera ci sono ben 2400 punti di raccolta delle capsule esauste: quale impegno richiede e quanto costa il loro riciclaggio? Qual è il dispendio a livello energetico?

E ancora: quanta materia prima richiede la realizzazione di cialde e capsule? Qual è il costo della loro produzione? E quello per l’intera comunità e per l’ambiente del loro mancato riciclaggio in Italia e in buona parte del mondo?

Sollecitati da questo scenario che, per chi ama l’ambiente, è senza dubbio inquietante, gli esperti di Caffemotive di Trieste, unico distretto Industriale del caffè, specializzato nella ricerca e sviluppo di nuove tecnologie per il mondo del caffè, tre anni fa si sono posti l’obiettivo di trovare la via per una produzione e un recupero del caffè porzionato rispettosi dell’ambiente.

I classici involucri di materiale plastico, alluminio e carta non consentono il conferimento del prodotto esausto nella frazione umida, destinata al compostaggio.

Bisognava pensare a un modo nuovo di realizzare il prodotto, con caratteristiche in grado di garantire il minimo dispendio energetico e di materia prima unita al caffè, un’eccellente estrazione e nessun problema di smaltimento.  Così, sottraendo materiali ed energia, la polvere di caffè si è trovata “spogliata” di qualsiasi protezione e contenimento: come renderla pratica, maneggevole?

Ha permesso di raggiungere questo obiettivo una tecnica innovativa di compattazione. Che ha dato forma e consistenza al macinato, senza alterarne la resa in tazza e il gusto.

La prima compressa di caffè totalmente ecologica è Tablì: senza additivi, vestiti inquinanti e declinabile in molteplici versioni per composizione e utilizzo.

Tablì, tutti i vantaggi delle compresse espresso (che non hanno visto la luce)

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tablì
Tablì

Ecco i sei vantaggi di Tablì, secondo il produttore.

Tablì è verde La compressa, composta di caffè macinato al 100%, è eco-compatibile: utilizza un processo di compattazione innovativo.

È ecologica È priva di contenitori monodose in carta, plastica o alluminio, dunque si può destinare alla frazione umida, per essere trasformata completamente in compost, senza inquinare.

Tablì è nessuno spreco di prodotto La compressa di caffè è perfettamente predosata e pronta all’uso e non espone al rischio di perdita di prodotto durante la manipolazione o di sovradosaggi.

È facilità d’uso Stop al riempimento del filtro e allo sporco nella zona di lavoro: la giusta dose è subito disponibile, pronta all’uso in tutta praticità.

Tablì è piacere per i sensi. Compatta e priva di contenitori, la compressa offre un’esperienza senza barriere e globale, dall’odorato al tatto, dalla vista al gusto.

È bontà in tazza. Dose e granulometria sono realizzate in base alle diverse destinazioni d’uso. Assicurando un’estrazione perfetta in qualsiasi situazione.

Tablì la capsula senza capsula: 7 domande a Massimo Chenda amministratore unico di Caffemotive

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Tablì Massimo Chenda
Massimo Chenda di Tablì

Come sta insieme la cialda Tablì?

“Il processo di compattazione avviene attraverso l’applicazione di ultrasuoni che sono in grado di agglomerare le particelle di caffè macinato riuscendo ad ottenere una dose compatta perfettamente gestibile sia nel trasporto / conservazione / erogazione”.

E’  brevettata la tecnica?

“Sì, la tecnica è salvaguardata da molteplici brevetti italiani ed internazionali”.

Sono brevettate le macchine?

“La procedura di compattazione della compressa è brevettata pertanto è implicita anche la copertura sulla macchina compattatrice.

altro discorso è sulla macchina erogatrice: in questo momento stiamo perseguendo sia l’utilizzo “aperto/universale” della dose che quello a “ciclo chiuso”: una volta messa a punto il secondo verrà interamente coperto da brevetto”.

Sarà proposta la macchina cialdatrice o sarà una produzione in proprio?

“La presentazione in Fiera è stato un test di mercato per capire in quale direzione andare da un punto di vista commerciale; siamo comunque disponibili per la produzione conto terzi. Sarò proposta la macchina cialdatrice o sarà una produzione in proprio”.

Da quando sarà in vendita il macchinario/la cialda?

“Dovremmo essere pronti per l’industrializzazione della compressa tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013”.

La cialda è compatibile con tutte le macchine standard Ese?

“Attualmente è uno degli obiettivi a cui vogliamo arrivare, per ora su questo siamo ancora in fase di sperimentazione”.

Costa di più o di meno produrre una cialda compattata e senza la carta?

“Oltre al risparmio sui materiali e alla gestione degli stessi (carta/plastica/alluminio) và considerato il risparmio sui tempi di degasaggio e di stoccaggio del caffè macinato, argomento molto sentito dall’industria di torrefazione”.

 

Dolce Sicilia: Morettino, il caffè che parla dell’Isola e che è “nato qui”

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morettino arturo

MILANO – Profuma di tradizione, arte, cultura e territorio siciliani come il caffè Morettino il libro Dolce Sicilia: un susseguirsi incalzante di immagini scattate dal fotografo palermitano Giò Martorana (nella foto sotto a sinistra di , che percorre ed esalta l’eccellenza dolciaria siciliana.

Dolci da “mangiare con gli occhi”, si uniscono alle immagini dei loro artefici, a mani che creano, impastano, ai panorami ricchi di fascino che circondano quei laboratori, a scene di vita quotidiana.

Un percorso accompagnato dalla narrazione rapida ed efficace di Marco Ghiotto.

A pagina 18-19 l’obiettivo si ferma su antiche macchine a leva, simbolo di arte e cura nell’erogazione del caffè espresso: “Venne il caffè e parlava ancora della Sicilia e dei siciliani”, recita una frase tratta dal libro “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia.

Sono aromi intensi quelli di Arturo Morettino che sprigionano da queste pagine, provenienti dal museo di una delle aziende simbolo del caffè siciliano: Morettino.

La presentazione avvenuta ieri a Milano, nella cornice del Museo del Novecento, accanto al grande simbolo della Metropoli, il Duomo. Arturo Morettino, che con i fratelli Alberto e Alessandro guida l’azienda avviata nel 1950 dal padre Angelo. Ha rivendicato le “radici” siciliane di un prodotto – come il caffè – di origini lontane. “Il caffè non è entrato in Italia nel 1600 grazie ai mercanti veneziani – ha affermato -, ma in Sicilia intorno all’anno 1000 grazie agli Arabi, che ci hanno portato un po’ del loro “vino d’Arabia”, di cui erano gelosi, tanto da obbligare a bollire tutti i semi per evitare che la pianta potesse germinare.

Poi, per un dono d’amore, questo seme fu ceduto ed arrivò nei paesi latino-americani.

In Morettino la tostatura è lenta, sapiente e naturale: un processo che esalta le caratteristiche di ogni origine che compone la miscela. Le uniamo con cura per creare un blend con anima e corpo. Che parla della Sicilia e dei suoi sapori attraverso il suo profumo e il suo gusto intenso.

Firmiamo con il nome di famiglia. Tutti i nostri prodotti affinché tante persone del Nord se ne possano innamorare. E si sentano invitate a scoprire di persona la bontà e la cultura che da sempre accompagnano caffè Morettino; insieme alla bellezza e delle nostre terre”.

Info: www.morettino.it

Campionato italiano baristi: tre finalisti per Rimini. Da Toscana, Abruzzi e Puglia verso la sfida per il Mondiale

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campionto italiano baristi caffetteria Giacomo Vannelli
Giacomo Vannelli

MOSCUFO (Pescara) – Sono un toscano, un abruzzese e un pugliese i vincitori della tappa abruzzese del 12° Campionato Italiano Baristi di Caffetteria (Cibc), che si è svolta oggi nei locali della Compagnia del Caffè – Universal Caffè di Moscufo.

Primo posto si è classificato Giacomo Vannelli, di Cortona (Arezzo), seguito da Loredana Ciavattella, di Montesilvano (Pescara), e Antonio Parisi, di Terlizzi (Bari). I tre vincitori parteciperanno alle finali nazionali che si svolgeranno a Rimini a gennaio del 2013.

L’iniziativa è stata promossa nell’ambito del terzo “Memorial Raffaele Camiscia”.

Ideato per ricordare colui che, nel 1963, diede vita alla Universal. L’evento è stato organizzato dalla Master Coffee School, con il patrocinio della Speciality Coffee Association of Europe (Scae). Nel corso della giornata si è svolta anche una competizione di “Latte Art”,

Il Campionato Italiano Baristi di Caffetteria è l’insieme di gare baristi che si svolgono in Italia e che fanno parte del circuito del World Barista Championship (Wbc). Durante l’anno i soci della Speciality Coffee Association of Europe organizzano sul territorio le diverse gare.

In tali occasioni i baristi si sfidano, seguendo le regole del Wbc

Sulla preparazione di caffè espresso, cappuccino e di una bevanda personalizzata a base di espresso, il tutto in un tempo massimo di 15 minuti. Le prove odierne sono state valutate da una giuria, composta, tra gli altri, dal campione italiano di caffetteria in carica, la laziale Elisa Molle. Le prossime tappe del campionato si svolgeranno a Piacenza (26 novembre) e a Torino (30 novembre e 1 dicembre).

“Avere ospitato in Abruzzo una tappa del campionato – spiega l’amministratore unico di Universal Caffè, Natascia Camiscia – è un fatto estremamente importante per noi, per la nostra regione e per i professionisti del caffè che operano sul territorio. L’iniziativa, d’altronde, ha portato  in Abruzzo decine di esperti del settore. In un mondo in costante evoluzione, quella del caffè diviene sempre di più una professione: proprio per questo, ben consapevoli dei cambiamenti in atto, negli ultimi anni abbiamo investito molto in termini di formazione, dando vita ad una vera e propria scuola per professionisti”.

“Con i nostri percorsi formativi e con questi campionati – spiega il formatore e presidente dell’Associazione campionati italiani baristi (Acib), Marcello Vitellone – stiamo dando a molti baristi l’opportunità di crescere. E’ necessario riportare verso l’alto il valore dell’espresso italiano. Gli operatori del settore non devono essere legati alle torrefazioni esclusivamente per interessi economici, ma anche e soprattutto per la qualità. Dobbiamo riportare ai massimi livelli la professionalità dei baristi e siamo convinti che questa sia la strada giusta per farlo”.

La Universal Caffè nasce a Pescara nel 1963, quando Raffaele Camiscia apre la sua prima torrefazione artigianale. Nel corso degli anni, l’azienda è cresciuta notevolmente. Fino a divenire una vera e propria industria del caffè e ad aprirsi ai mercati internazionali.

Diretta oggi da Natascia Camiscia, figlia del fondatore, Universal esporta i suoi prodotti in oltre 25 Paesi. Dispone di macchinari all’avanguardia e conta in Italia oltre cinquanta dipendenti.

“Il ‘Memorial Raffaele Camiscia’, nell’ambito del quale hanno disputato la competizione – dice ancora Natascia Camiscia – si è ideato per ricordare l’uomo che quasi 50 anni fa diede vita alla Universal. Puntando su elementi quali la passione per il proprio lavoro; la costante ricerca del miglioramento; l’innovazione. E l’impegno sociale finalizzato ad aiutare le persone meno fortunate. Siamo alla vigilia del mezzo secolo di attività – conclude l’amministratore unico. E queste caratteristiche  ancora oggi sono alla base della nostra filosofia”.

CACAO – I prezzi dei future alla chiusura del Nybot di venerdì

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NEW YORK (USA) – Le quotazioni dei futures del Cacao alla chiusura di venerdì, del Nybot, il New York Board of Trade. (10 t; US $ per t)

Cliccare il link: http://data.tradingcharts.com/futures/quotes/CC.html

Caffè Quadri: partono i controlli sul restauro da 800mila euro del locale

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caffè quadri alajmo venezia
Interni del Caffè Quadri

VENEZIA – Lente di ingrandimento della polizia municipale sul restauro dello storico “Caffé Quadri”, in piazza San Marco. Le verifiche sono state messe in atto dagli agenti su disposizione del procuratore aggiunto della Repubblica Carlo Mastelloni. Al centro dell’interesse conoscitivo della procura, i lavori costati circa 800mila euro che avevano rinnovato il “volto” dello storico Caffé, in particolare con la creazione di un nuovo bancone.

Caffè Quadri sotto la lente di ingrandimento

Le verifiche sono state decise nell’ambito del fascicolo conoscitivo d’inchiesta teso ad accertare se siano state conformi alle regole dei beni culturali le opere di ristrutturazione che hanno portato nel giugno scorso alla riapertura dello storico Caffé da parte dei fratelli Alajmo, proprietari del tristellato Calandre di Rubano (Padova), e della società Ligabue.

Una prima relazione sarebbe già stata inviata dalla sezione polizia giudiziaria dei vigili urbani al magistrato

Dopo l’apertura del fascicolo, Raffaele Alajmo, aveva rilevato che «le porte sono aperte: siamo qui a disposizione della magistratura», aggiungendo che per un posto così bello e storico» è giusto che ci sia attenzione. «È un segnale – aveva concluso – che a Venezia certe cose vengono valutate con particolare attenzione e controllo». Fonte: ilgazzettino