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lunedì 12 Maggio 2025
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Il Sigep porta a Rimini 83.863 visitatori (+11,1%) E per l’edizione 2007 si punterà anche sul cioccolato

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RIMINI – Concluso mercoledì sera il Sigep, il 27^ Salone internazionale della gelateria, pasticceria e panificazione artigianali è tempo di bilanci. I visitatori totali sono stati 83.863 (+11,1% rispetto all’edizione 2005) di cui 11.262 esteri (+35% sul 2005).

Aspetto centrale della manifestazione quello dell’internazionalità, con un netto incremento delle delegazioni provenienti dall’estero. Erano ben ben 25 (le più numerose da Austria, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Germania; Ungheria, India, Paesi Bassi, Polonia, Slovenia, Spagna, Turchia, Russia; Croazia, Serbia, Grecia, Stati Uniti e Svizzera). Un chiaro indice di un interesse per il Made in Italy che è decisivo per l’intero settore.

Il successo è confermato anche dall’incremento della superficie espositiva: 800 aziende, distribuite su 90 mila metri quadri.

Ma alla Fiera di Rimini stanno già lavorando per l’edizione 2007 quando si vedranno eventi di rilievo internazionale per il mondo della pasticceria e, in particolare, sul cioccolato.

In Umbria alle donne imprenditrici piacciono le caffetterie

PERUGIA – Le donne imprenditrici hanno assunto una consistenza crescente all’interno del tessuto economico produttivo umbro e italiano in genere. Dai dati ricavati sulle iscrizioni alla Camera di commercio di Perugia, nell’ultimo quinquennio sono cresciute del 6,1%, passando da quasi 33mila a 35mila.

Di queste oltre il 43% opera nel settore del terziario in senso stretto (commercio, turismo e servizi), il 17% nell’agricoltura e il 15% nella attività manifatturiere. Il 53% delle imprenditrici ha un’età compresa tra i 30 e 49 e il 72% e ricopre la carica di titolare o socio dell’impresa. Anche tra le nuove imprese femminili il settore preferito è quello dei servizi: ben 86,8% rispetto al comparto della produzione.

Al primo posto ci sono i caffè-bar, con l’11%, seguiti dal commercio al dettaglio di abbigliamento con l’8,5%.

Tuttavia le donne che si affacciano all’attività d’impresa nel terziario, ma anche negli altri settori, scontano tuttavia non poche difficoltà e diversi fattori di debolezza: hanno infatti una elevata mortalità e cicli di vita più brevi rispetto a quelle gestite da uomini.

Di qui la necessità di sostegni previsti per l’imprenditoria femminile dalla legge 125/91.

A Berlino, un’estate 2004 con un boom della Gdo: 217,2 mln di guadagni

BERLINO – Dopo un’ estate 2004 caratterizzata da un andamento negativo, nel primo semestre del 2005 le vendite nella Gdo sono cresciute del 14,1% e hanno raggiunto complessivamente i 512,7 milioni di euro. Il maggiore incremento è stato registrato dai cosiddetti multipack costituiti da vari pezzi di gelato monoporzione, proposti sia in tipologia unica che in varietà miste in un’unica confezione.

Gdo in forte crescita

Le vendite relative a questo segmento (che costituisce il 42,3% del mercato) hanno raggiunto i 217,2 milioni di euro, segnando un +16,8%. Seguono le confezioni famiglia da 300 a 3.000 millilitri (segmento più importante, con il 48,3% del mercato) che hanno conosciuto una crescita del 12,3% raggiungendo i 247,5 milioni euro di fatturato.

In quest’ultimo segmento, quasi il 50% delle vendite è stato assorbito dalle varie private label

Seguite dal marchio Langnese-Iglo (25%), Nestlé-Schöller (15%) e Roncadin (6%). Le private label sono risultate ancora più forti nel segmento multipack (65%). Nei gelati monoporzione domina Langnese-Iglo (con oltre il 75% del mercato), seguita da Nestlé-Schöller, con meno del 13%. Complessivamente il 52,2% dei gelati venduti nella GDO sono stati a marchio dei distributori: ciò corrisponde ad una crescita del 2,4% rispetto al 2004.

Fonte: Ice Dusseldorf

I locali berlinesi hanno trovato il “quid” in più per distinguersi: la toilette

BERLINO – Cosa non si inventa per dare al proprio locale un tocco di originalità e di follia che lo distingua dagli altri? Dopo aver lavorato sugli allestimenti, il servizio, i prodotti, l’intrattenimento, la tecnologia e il merchandising, gli esercenti sono ora alla ricerca di nuove dimensioni conviviali persino nel più riservato dei luoghi: la toilette.

A Berlino, ad esempio, un ristorante sushi giapponese di Fridrichshain (nell’ex parte comunista) si è inventato il bagno doppio. Utilizzabile contemporaneamente da due persone. All’interno di una cabina di dimensioni raddoppiate rispetto a quelle tradizionali, trovano posto due sanitari in ceramica, due spazzolini e due distributori di carta igienica.

Toilette: un servizio in più nei bar di Berlino

In questo modo, anche la ritirata diventa un luogo di socializzazione e la classica conversazione al bagno tra le amiche del cuore non deve interrompersi nemmeno durante l’espletamento dei bisogni fisiologici. Una soluzione simile venne sperimentata già negli anni Ottanta allo Schwarzes Café di Charlottenburg (Berlino ovest), ma le autorità sanitarie imposero la ricostruzione dei muri divisori: da allora, le cabine sono comunicanti soltanto attraverso delle finestrelle a forma di cuore, che rimangono aperte o chiuse, a seconda dei desideri dei visitatori.

Ma l’innovazione nel pianeta bagno non si limita alle stravaganze

I servizi igienici sono considerati ormai parte integrante del locale e devono conformarsi al concept che lo caratterizza. Al «Pan Asia», sempre nella capitale tedesca, le pareti della ritirata sono dotate di piccoli televisori che propongono a ciclo continuo sequenze di cartoni manga.

I lavandini hanno un design innovativo e gli specchi sono in realtà dei vetri normali, che consentono agli uomini di osservare quello che succede dalla parte delle donne e viceversa. Richiami fumettistici anche negli allestimenti del ristorante italiano «Aroma» dove il disegnatore Pietro Genovese ha decorato le pareti delle toilette con delle figure di extraterrestri che atterrano direttamente nella tazza del wc.

Nel noto ristorante Theodor Tucher, sulla Pariser Platz, un locale che figura anche nelle guide turistiche, si è optato invece per dei vecchi mobili barocchi. Combinati a degli elementi di arredo più moderni, creando così un’inconsueta toilette in stile fusion. Le immagini osé, tratte dai classici dell’erotismo, che (almeno a quanto si dice) comparivano un tempo sugli schermi televisivi disposti in questi ambienti bagno, sono sostituite oggi da banali immagini da cartolina della città

 

Locali storici parigini: la moda tradizionale lascia spazio a nuove tendenze

PARIGI- Chi rimane fedele al fascino dei leggendari locali storici parigini – come il Procope, il Flore o Les Deux Magots – o alle atmosfere inconfondibili delle brasserie del novecento, rischia di restare deluso. Addio atmosfere rarefatte, decori d’epoca, stucchi, specchi, tavolini rotondi e sedie Thonnet: all’alba del terzo millennio, le nuove insegne che si accendono nella Ville Lumière (e le centinaia di locali che hanno subito, in tempi recenti, una ristrutturazione radicale) declinano i canoni e i valori delle più moderne tendenze minimaliste: un’evoluzione che si riflette nell’aspetto stesso dei Boulevard.

Locali storici parigini: un’evoluzione nel tempo

Uno dei simboli di questo nuovo trend è senza dubbio costituito dai Café Costes, nati oltre vent’anni fa dall’incontro tra i due fratelli originari dell’Aveyron (la regione dalla quale proviene tradizionalmente buona parte degli osti e dei caffettieri di Parigi), Jean-Louis e Gilbert Costes, e il celebre designer Philippe Stark. Questi caffè – ne esistono ormai una trentina sparsi un po’ ovunque nel centro della capitale – sono un vero must per la Parigi chic. Grazie agli allestimenti attuali e all’atmosfera accogliente, i Café Costes hanno una dimensione lounge che ben risponde alla voglia di socialità e di convivialità, ma anche di riservatezza e di impersonalità, del cliente del Duemila.

Negli ultimi anni tendenze nuove e idee inedite hanno reso sempre più variegato lo stile dei caffè parigini

Tra i numerosi concept esistenti, la palma dell’originalità spetta probabilmente al “Caffè al Buio” del Centro Georges Pompidou, dove i camerieri sono ciechi e tutto viene consumato nella più completa oscurità e al “Kube rooms and bar”, un locale interamente costruito nel ghiaccio, scolpito come cristallo e raffreddato a – 10 gradi.

 

Siria, negli ultimi mesi molte aperture di ristoranti caffetterie anche italiani

DAMASCO – È stato inaugurato ieri a Damasco capitale della Siria un ristorante Usa della catena Kentucky Fried Chicken (KFC). Si tratta del primo fast food americano a fare la sua comparsa nel paese, all’inizio di gennaio, grazie all’investimento di un kuwaitiano, Nasir al-Kharrafi.

Sono numerosi i ristoranti che, nell’ultimo periodo, stanno aprendo in Siria con scadenza quasi settimanale.

Si tratta soprattutto di locali orientali ed europei (italiani, francesi, svizzeri), asiatici (cinesi, giapponesi, indiani), ma anche senza una connotazione nazionale precisa.

Il dato certo, comunque, è che il settore siriano della ristorazione è da qualche anno in pieno sviluppo e molti imprenditori scelgono di investire in ristoranti e caffetterie.

La maxi caffettiera a Milano per la settimana dell’ambiente è alta quasi 3 metri

MILANO – Pochi sanno che oltre il 48% dell’ alluminio circolante in Italia deriva dal riciclo e che il riutilizzo di questo materiale permette di risparmiare il 95% circa dell’energia che sarebbe altrimenti necessaria per produrlo ex novo, a partire dalla bauxite. Proprio allo scopo di sensibilizzare il grande pubblico alla cultura del riciclo, il CiAL (Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo dell’alluminio) ha presentato alla mostra “Remade in Italy” – in occasione della settimana dell’ambiente, in corso in questi giorni a Milano – una maxi caffettiera costruita interamente con materiale di recupero.

Maxi caffettiera: realizzata in collaborazione con il gruppo “Vita per la Vita” (un’ associazione bresciana di volontariato)

Questa moka dalle dimensioni non proprio “domestiche” (è alta 2,80 metri e larga 1,50) ha richiesto, per la sua fabbricazione, 7.000 lattine e 1.100 coperchi di lattine.

La collaborazione tra CiAl e il Gruppo Vita per la Vita rientra nel progetto “Raccolta Solidale”

Che vede impegnato il Consorzio sia sul fronte ambientale che su quello del no profit. Al termine della manifestazione, a beneficiare dell’alluminio utilizzato per la costruzione sarà l’Associazione stessa, che ne destinerà il ricavato a scopi sociali.

CiAl espone anche altri “ri-prodotti”, dal design ricercato e innovativo. Tra questi c’è la “Ricicletta”, una city bike ideata con l’obiettivo di promuovere la mobilità sostenibile, costruita al 50% con alluminio riciclato.

In India è passato il via libera alle caffetterie monomarca di stranieri

NUOVA DELHI – Con una decisione attesa, il consiglio dei ministri dell’India, ha
dato via libera alla parziale apertura agli investimenti stranieri nel commercio al dettaglio. Interessa anche il caffè, perché Starbucks e molti altri sono pronti a lanciarsi su uno dei mercati ritenuti più promettenti al mondo, ancora più della Cina. Sarà un bel confronto con le catene di caffetteria, a cominciare dal gigante Tata.

Oltre al commercio, il governo ha deciso di liberalizzare altri settori, come quello della lavorazione del caffè che avrà inevitabili ricadute sul commercio internazionale della derrata.

Finora le marche straniere, come l’italiana Benetton, erano presenti sul mercato indiano con negozi in franchising. Sempre escluso, invece, il colosso americano Wal Mart è quindi perché la legge parla di negozi e esclude i centri commerciali riconducibili ad un unico marchio.

Corriere dell’espresso, il mondo della Brasilia macchine per caffè professionali in una newsletter

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RETORBIDO (Pavia) – Si chiama “Corriere dell’Espresso” ed è la nuova newsletter semestrale (il primo numero è uscito a luglio) di Brasilia, il costruttore di macchine professionali per il caffè espresso. Inviato via e-mail a migliaia di indirizzi in tutto il mondo, il “Corriere” vuole essere uno strumento di informazione e comunicazione rivolto all’intero universo Brasilia (concessionari, distributori e clienti di tutto il pianeta).

Proprio in ragione di questa sua dimensione globale, viene diffuso, oltre che in italiano, anche in inglese, francese e spagnolo. Chi si aspettasse un anonimo bollettino aziendale rimarrà piacevolmente sorpreso.

La newsletter, che arriva ai lettori come allegato in formato PDF, ha una gradevole veste grafica a colori. Le pagine sono in formato A4 per garantire la massima leggibilità e semplicità di stampa.

L’apertura del secondo numero è dedicata al SIC di Milano, con le novità in vetrina di Brasilia e un resoconto sul SIC – Show, organizzato da Comunicaffè.

Nelle pagine interne, trovano ampio spazio le numerose iniziative dell’azienda di Retorbido, a cominciare dalla Brasilia Bar Accademy, la nuovissima scuola di caffetteria e bartending affidata, per la parte didattico-formativa, ad Andrea Lattuada e Fabio Milani di “9Bar”, due dei migliori professionisti del settore a livello mondiale.

La rubrica “Eventi” traccia il bilancio del Latt&Caffè Tour – organizzato da CDA in collaborazione con Brasilia, Parmalat, Fabbri, l’Accademia del Caffè Sandalj e 9Bar – e presentata inoltre una scuola di caffetteria aperta a Jakarta da MFK, il distributore di Brasilia per l’Indonesia.

Nello spazio notizie, infine, riflettori puntati su “Bullone Rosso”, la nuova tecnologia messa a punto da Brasilia di cui riferiamo qui sotto.

La macchina dei campioni

Brasilia propone un’innovazione destinata a migliorare la resa in tazza e a facilitare il lavoro dell’operatore. Stiamo parlando di Bullone Rosso, la nuova tecnologia che garantisce, grazie a un particolare profilo di temperatura dell’acqua di erogazione, dei livelli di estrazione del caffè e di stabilità termica maggiori di quelli delle altre macchine professionali presenti sul mercato e superiori, addirittura, a quelli riscontrabili nei sistemi tradizionali con gruppo a leva.

I laboratori di ricerca dell’azienda di Retorbido sono infatti riusciti a raggiungere una stabilità termica costante, con scostamenti massimi di 0,5° C, alle diverse regolazioni, in qualsiasi condizione d’uso della macchina e con qualsiasi numero di erogazioni giornaliere.

Grazie a questa nuova tecnologia, il modello Excelsior ha ottenuto l’omologazione da parte del World Barista Championship Technical Standards Committee del WBC e potrà dunque essere utilizzato nelle competizioni ufficiali dai più grandi baristi del mondo.

Commecio estero: «Nel 2005 il peggior saldo negativo per l’Italia dal 1993»

MILANO – Dopo aver perso, a vantaggio della Germania che ormai ci batte e di quattro volte, il primato di maggior esportatore di caffè torrefatto tra i non produttori, l’Italia ha archiviato il 2005 con il peggior risultato dal 1993 della bilancia commerciale dell’Italia verso i paesi extra Ue con un saldo negativo per 8.336 milioni di euro a fronte di un surplus di 629 milioni nel 2004.

Intanto a Milano si conclude il simposio voluto dall’Ice, Istituto italiano per il commercio estero dove il presidente di Confindustria, Fiat, Ferrari e Fiera di Bologna Luca Montezemolo ha chiesto riforme per dare slancio alle nostre esportazioni.

Montezemolo ha detto: «Una delle cinque priorità che Confindustria ha messo al centro del suo programma è l’export, è la presenza all’estero delle imprese italiane. Tra tutti i ministeri che sono stato aboliti, uno che andrebbe ripristinato è il ministero del commercio con l’estero. Il commercio con l’estero è una priorità per il paese».

Queste le parole precise di Montezemolo alla convention dell’Ice alla Fiera di Milano.

Il presidente ha ricordato che la quota di mercato dell’Italia nel mondo in dieci anni è diminuita e questo è un dato di fatto che non deve essere sottovalutato.

Montezemolo si è anche soffermato sul ruolo dell’Ice che ha detto «deve diventare l’agenzia unica per la promozione dell’Italia nel mondo. Abbiamo bisogno che l’Ice si possa riformare in senso privatistico, deve diventare l’agenzia unica per la promozione dell’Italia nel mondo, deve crescere e diventare una grande agenzia di promozione all’estero con maggiore organizzazione e strumenti privatistici».

Montezemolo ha anche accennato al ruolo delle ambasciate che, ha detto «deve essere più integrato con quello dell’Ice».