venerdì 12 Aprile 2024
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Locali storici parigini: la moda tradizionale lascia spazio a nuove tendenze

Tra i numerosi concept esistenti, la palma dell’originalità spetta probabilmente al “Caffè al Buio” del Centro Georges Pompidou, dove i camerieri sono ciechi e tutto viene consumato nella più completa oscurità e al “Kube rooms and bar”, un locale interamente costruito nel ghiaccio, scolpito come cristallo e raffreddato a - 10 gradi

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PARIGI- Chi rimane fedele al fascino dei leggendari locali storici parigini – come il Procope, il Flore o Les Deux Magots – o alle atmosfere inconfondibili delle brasserie del novecento, rischia di restare deluso. Addio atmosfere rarefatte, decori d’epoca, stucchi, specchi, tavolini rotondi e sedie Thonnet: all’alba del terzo millennio, le nuove insegne che si accendono nella Ville Lumière (e le centinaia di locali che hanno subito, in tempi recenti, una ristrutturazione radicale) declinano i canoni e i valori delle più moderne tendenze minimaliste: un’evoluzione che si riflette nell’aspetto stesso dei Boulevard.

Locali storici parigini: un’evoluzione nel tempo

Uno dei simboli di questo nuovo trend è senza dubbio costituito dai Café Costes, nati oltre vent’anni fa dall’incontro tra i due fratelli originari dell’Aveyron (la regione dalla quale proviene tradizionalmente buona parte degli osti e dei caffettieri di Parigi), Jean-Louis e Gilbert Costes, e il celebre designer Philippe Stark. Questi caffè – ne esistono ormai una trentina sparsi un po’ ovunque nel centro della capitale – sono un vero must per la Parigi chic. Grazie agli allestimenti attuali e all’atmosfera accogliente, i Café Costes hanno una dimensione lounge che ben risponde alla voglia di socialità e di convivialità, ma anche di riservatezza e di impersonalità, del cliente del Duemila.

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Negli ultimi anni tendenze nuove e idee inedite hanno reso sempre più variegato lo stile dei caffè parigini

Tra i numerosi concept esistenti, la palma dell’originalità spetta probabilmente al “Caffè al Buio” del Centro Georges Pompidou, dove i camerieri sono ciechi e tutto viene consumato nella più completa oscurità e al “Kube rooms and bar”, un locale interamente costruito nel ghiaccio, scolpito come cristallo e raffreddato a – 10 gradi.

 

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