venerdì 21 Novembre 2025
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Anche il caffè di terroir B.farm al Salone di Torino con la Slow Food Coffee Coalition

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slow food b.farm
Da 26 al 30 settembre il padiglione con ingresso Mortara ospita il caffè organico che segue la filiera dal seme alla tazza rispettando il lavoro in tutte le sue forme (immagine concessa)

TORINO – A Terra Madre Salone del Gusto 2024 il caffè assume il ruolo di attore protagonista grazie alla Slow Food Coffee Coalition, una rete inclusiva che unisce i protagonisti della filiera del caffè, dagli agricoltori ai consumatori, che perseguono un obiettivo comune: ottenere un caffè buono, pulito e giusto per tutti passando dalla promozione dell’identità e dalla conoscenza del prodotto.

Tra i presenti all’evento internazionale c’è l’azienda toscana B.farm dei fratelli Samuele e Sandro Bonacchi (Board Of Experts della Coffee Coalition con un’altra decina di esperti) che segue da anni tutta la filiera del caffé dal seme alla tazza e aderisce all’iniziativa di certificazione Participatory Guarantee System (PGS).

L’appartenenza di B.farm alla Coalition è una dichiarazione di impegno verso la tutela dell’ambiente e degli ecosistemi, di salvaguardia della sicurezza alimentare garantita dall’applicazione dei principi dell’agroecologia.

I valori sono quelli dell’inclusione sociale e della trasparenza lungo tutta la filiera attraverso la tutela dei diritti fondamentali dell’uomo e del lavoro. Al centro del modello ci sono l’origine specifica del caffè (da chi viene prodotto e in quale luogo) e la tutela della biodiversità come approccio sistemico tra ambiente, comunità e prodotti locali.

L’obiettivo è educare e incoraggiare il dialogo, la conoscenza condivisa e la consapevolezza. Restano fondamentali la tracciabilità dei diversi processi, dall’origine alla tazzina, e il diritto al piacere, al gusto, ai sentori aromatici.

Mondo del vino e del caffè hanno molti punti di contatto: zona di provenienza, caratteristiche e qualità dei frutti, gestione agricola, coltivazione, fase di fermentazione. Il termine “naturale” è stato adottato proprio da B.farm per raccontare la produzione dei semi di caffè “in vigna”, possibilmente privi di difetti e lavorati in organico se non in biodinamico.

Per garantire l’autenticità del terroir in tazza, ovvero una perfetta estrazione, B.farm lancia Il progetto innovativo Ten che adotta una cialda in carta da 10 grammi di caffè (il 40% in più di dose classica).

Ecco uno dei principi base adottati da B.farm: fare in modo che chiunque possa percepire le differenze e intercettare, attraverso i propri sensi, tanti piaceri diversi in funzione delle diverse espressioni di terroir.

Il risultato in tazza è, a tutti gli effetti, frutto del terroir dal quale la materia prima è nata, coltivata e raccolta: suolo, micro clima, altitudine, varietà botanica, processo di essiccazione del seme e qualità del lavoro umano svolto nella “vigna del caffè” sono le variabili fondamentali.

B.farm supporta e forma persino gli Aromateller, i nuovi ambassador del caffè di qualità, nuove figure professionali che acquisiscono le conoscenze dell’intera filiera agricola del caffè, della tostatura, dell’estrazione e hanno forti abilità nella degustazione della tazzina di caffè.

Gli Aromateller così formati sanno accompagnare il consumatore nella degustazione raccontando il Flavore, ovvero le percezioni organolettiche di aromi, gusti e corpo percepite nel caffè affinché ogni appassionato possa scegliere la tazzina che più corrisponde alle proprie preferenze e godere di piaceri mai provati.

Il metodo brewing, noto anche con il nome di caffè filtro, è un altro cavallo di battaglia di B.farm e prevede l’estrazione con acqua calda o fredda attraverso i metodi dell’infusione o della percolazione dell’acqua per forza di gravità. Il caffè, così estratto, diventa una risorsa assoluta per la ristorazione e incontra un grande favore nel pairing con cibi dolci o salati.

Giovedì 26 settembre dalle 17:00 nel padiglione dedicato alla Slow Food Coffe Coalition i visitatori hanno l’opportunità di sperimentare l’abbinamento dei caffè B.farm con il panettone dell’Alleanza prodotto dalla pizzeria Qbio di Sarezzo (Brescia) e con i dolci calabresi a base di farina di castagne prodotti dal ristorante Il vecchio castagno di Serrastretta (Catanzaro). Lunedì 30 settembre dalle 16:30 è in programma l’appuntamento con chef e ristoratori per scoprire gli abbinamenti dei caffè B.farm con i piatti dei cuochi dell’Alleanza Slow Food.

I caffè B.farm che i visitatori possono degustare a Terra Madre, previo acquisto e grazie anche al supporto dell’ambassador Leonardo Maggiori, sono quelli garantiti da Slow Food nella versione grani espresso e grani filtro: Finca Alfolì (varietà Caturra, metodo naturale, proveniente da Alfolì, Honduras); Finca La Victoria (Varietà Oro Azteca, metodo lavato, proveniente da Sierra Norte de Puebla, Messico); Finca Rio Colorado (varietà 50% Red Catuaì, 30% Lempira, 10% Bourbon, 10% Parainema honey, proveniente da San Pedro de Copán, Las Capucas, Honduras); Dona Elda (varietà 100% Lempira, metodo naturale, proveniente da San Pedro de Copán, Las Capucas, Honduras). Gli ultimi due saranno preparati anche nella versione filtro.

Sandro Bonacchi è un caffesperto che lavora dal 2000 nel mondo del caffè come torrefattore e dal 2017 come trainer formatore per la SCA (Speciality Coffee Association) nell’ambito dell’analisi sensoriale. È co-fondatore di Umami Area Honduras e nel 2019 è stato autore con Andrej Godina del saggio Caffè Zero a cui è seguita nel 2020 l’uscita dell’omonimo manifesto.

Sanremo Coffee Machines all’Atene Coffee Festival con la 1° tappa del D8 Road Tour

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La macchina D8 (immagine concessa)

VASCON DI CARBONERA (Treviso) – Sanremo Coffee Machines, azienda leader nella produzione di macchine professionali per il caffè espresso, dà appuntamento agli appassionati all’Athens Coffee Festival (28/30 Settembre) per ritrovarsi con rinnovato entusiasmo dopo la pausa estiva. Durante il coffee festival, presso lo stand D09, sarà possibile degustare alcuni tra i migliori caffè prodotti da una selezione di torrefattori locali invitati ad utilizzare le diverse attrezzature Sanremo.

D8 Road Tour

Questo appuntamento rappresenta la prima di una serie di tappe che toccheranno capitali e stati in tutti i continenti: un’ottima occasione per scoprire e provare il nuovo modello D8, la piattaforma concepita per dare a tutti gli appassionati la possibilità di ottenere in modo facile e intuitivo un caffè eccellente con una macchina personalizzabile sulle proprie esigenze.

Il nuovo modello D8 (immagine concessa)

D8 Cup

Presso lo stand di Hellenic Impex per l’intera durata della fiera, avrà luogo la prima competizione D8 Cup.

I partecipanti, dopo un breve training sull’uso delle attrezzature, si cimenteranno nella realizzazione di alcuni espressi utilizzando il macinacaffè X-one e la macchina D8. I punteggi e la classifica saranno decretati in tempo reale dall’innovativa piattaforma Sanremo Cloud.

La nuova macchina D8 in dettaglio (immagine concessa)

Il giorno 30 si sfideranno i 6 finalisti selezionati nei giorni precedenti. Questa prima competizione è già fully booked.

Stay in touch sui canali social dell’azienda per restare aggiornati sulle prossime competizioni e tappe del D8 Road Tour.

Il brand Nutkao rilevato dal gruppo marocchino Teralys per 450 mln

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Il logo di Nutkao

Il brand Nutkao, concorrente della Nutella, sta per essere ceduto al valore di 450 milioni di euro. A vendere è White Bridge Investments: comprerà Teralys, veicolo di Casablanca nel food. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Carlo Festa per il quotidiano Il Sole 24 Ore.

L’acquisizione di Nutkao da parte di Teralys

MILANO – È ormai stata definita la cessione del gruppo Nutkao, big piemontese del settore alimentare, che produce creme spalmabili alla nocciola e al cacao e semilavorati per l’industria dolciaria, prodotti concorrenti anche della Nutella.

Vicino al closing per l’acquisizione di Nutkao è, come riporta Il Sole 24 Ore, il gruppo Teralys, filiale creata lo scorso anno e dedicata al settore agroalimentare tra le controllate del fondo sovrano Al Mada, il veicolo d’investimento marocchino a vocazione panafricana.

Trattative finali sono in corso con l’attuale azionista, White Bridge Investments.
Al Mada, nel passato Société Nationale d’Investissement, è infatti una grande holding marocchina con asset per oltre 15 miliardi di dollari, di proprietà principalmente della famiglia reale e dello Stato nordafricano. La società d’investimento, con sede a Casablanca, è stata fondata nel 1966.

Al Mada opera in diversi settori, tra cui quello bancario, delle telecomunicazioni, delle energie rinnovabili e, appuntox, dell’industria alimentare. Le trattative per l’acquisizione di Nutkao procedevano ormai da alcuni mesi.

L’azionista, la holding d’investimento White Bridge, prima dell’estate ha avviato un processo competitivo per esplorare strade di valorizzazione di Nutkao, gestito dagli advisor finanziari Vitale e Houlihan Lokey e dagli avvocati di Giovannelli e Associati.

Il processo, come afferma Il Sole 24 Ore, ha richiamato l’interesse sia di grandi fondi di private equity internazionali come Towerbrook, Bain Capital, Capvis, Rhone Capital e Bc partners sia di multinazionali come il gruppo dolciario spagnola Natra (controllata di Capvest), l’olandese Baronie, la tedesca Krueger e la francese Andros.

Alla fine ha, dunque, prevalso il fondo sovrano del Marocco, Al Mada, tramite la filiale Teralys, assistito da Rabobank.

Come rivela Il Sole 24 Ore, la valutazione che circola in ambienti finanziari è attorno ai 450 milioni di euro. White Bridge ha rilevato nel 2018 il controllo di Nutkao.

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Puglia: a Bitonto il prezzo della tazzina di caffè non supera l’euro

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

In Puglia è possibile trovare l’ultimo avamposto del caffè a basso prezzo: Bitonto. Nella maggior parte dei locali del paese, il prezzo della tazzina non supera l’euro. Si va dai 60 ai 90 centesimi. Il segreto? Per molti, la quantità. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Erika Cuscito per Il Corriere della Sera.

Il prezzo del caffè a Bitonto in Puglia

BITONTO (Bari) – Nel decalogo dell’italiano perfetto c’è un qualcosa che non può mai mancare: il caffè. Che sia al ghiaccio, macchiato o “integralista”, è difficile rinunciare a quella tazzina. Eppure, negli ultimi mesi i consumatori si ritrovano a fare i conti con i rialzi che si fanno sentire anche in questo settore.

In Puglia, nonostante tutto, è ancora possibile trovare l’ultimo avamposto del caffè “low-cost”: Bitonto. Nella maggior parte dei locali del paese in provincia di Bari, infatti, il caffè non supera l’euro a tazzina. Si va dai 60 ai 90 centesimi. Il segreto? Per molti, la quantità.

“Per noi il caffè è il prodotto di punta, e la mole di lavoro ci permette di tenere il prezzo a 70 centesimi —spiegano da L’Altro Caffè a Il Corriere della Sera — la nostra è una sede storica, di conseguenza anche il costo non è mai variato di molto. Ci siamo sempre mantenuti sui 50/60 centesimi, dopo il covid abbiamo aumentato di dieci centesimi. Nulla di esagerato né per le nostre tasche né per quelle del cliente”.

Secondo loro, infatti, il prezzo sarebbe frutto del mercato con cui gli imprenditori si interfacciano: “I clienti sono abituati a questo, poi l’utenza media qui da noi prende in media due/tre caffè al giorno, quindi alzare il prezzo farebbe la differenza. Siamo più economici su questo aspetto, per permettere a tutti di poter fare colazione a un euro e cinquanta. A fine mese ci si ritrova con i conti, ma quel prezzo è un rito da dover conservare, serve per tenere alto l’umore”.

Anche Caffè Italiano ha deciso di tenere un prezzo “popolare” per i suoi espressi: “I nostri clienti sono contenti di questa decisione. Il caffè è il nostro fiore all’occhiello e sono felici di poterlo gustare ancora a 60 centesimi, e spesso abbinano anche cornetti, biscottini”.

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Caffè Vergnano lancia a Torino la giornata all’insegna delle donne insieme a Federica Pellegrini, 13/11

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Federica Pellegrini e Carolina Verganano (immagine concessa)

TORINO – Arriva il prossimo 13 ottobre a Torino il grande evento benefico firmato “Women in Coffee”, il progetto di sostenibilità sociale nato da un’idea di Carolina Vergnano, con l’obiettivo di valorizzare il ruolo delle donne nelle piantagioni di caffè e sostenere progetti di empowerment al femminile.

“Il coraggio di.” è il fil rouge dell’appuntamento organizzato da Caffè Vergnano, tra le più antiche torrefazioni italiane fondata nel 1882, in collaborazione con le Residenze reali sabaude-Musei nazionali Piemonte, nei suggestivi spazi di Villa della Regina, offrendo alla comunità una giornata di incontri, workshop e iniziative per stimolare la riflessione e la condivisione.

Un momento di ispirazione collettiva rivolto a tutte e tutti, dove ad essere protagoniste saranno storie di coraggio e determinazione, raccontate da donne che hanno saputo andare oltre le proprie paure e incertezze, superando sfide personali e professionali.

Carolina Vergnano, fondatrice di Women in Coffee e ceo di Caffè Vergnano, spiega: “Attraverso questo grande evento, che rappresenta l’evoluzione naturale di numerose iniziative intraprese nel corso degli anni, vogliamo ampliare in modo significativo il nostro impegno. Non solo progetti a sostegno delle donne che lavorano nel settore del caffè, ma nuove sfide e opportunità dando spazio a temi ispirazionali e con un’attenzione particolare alla consapevolezza e alla crescita personale. Sono convinta che il cambiamento possa nascere solo dall’inclusione di diverse prospettive e dalla valorizzazione delle donne all’interno di ogni ambito della società. Questo appuntamento rappresenta senza dubbio un primo passo in questa direzione.”

La giornata sarà inaugurata dall’intervento istituzionale che vedrà la partecipazione, al fianco di Carolina Vergnano, della Professoressa Franca Fagioli, socia fondatrice di Adisco – Sezione Piemonte e membro del comitato scientifico dell’associazione, di Filippo Masino, direttore delle Residenze reali sabaude – Musei nazionali Piemonte, Chiara Teolato, già direttrice di Villa della Regina, Mariateresa Buttigliengo, Presidente Amici di Villa della Regina, Addolorata Coduti Lageard, Vice Presidente Adisco sezione Piemonte e membro direttivo Amici Villa della Regina. L’intervento sarà introdotto e moderato dalla giornalista Francesca Angeleri.

Madrina dell’evento nonché speaker d’eccezione Federica Pellegrini, campionessa olimpionica considerata tra le più grandi nuotatrici della storia mondiale, che incarna perfettamente la visione del progetto “Women in Coffee” e nel 2023 si è unita al “sogno in rosa” di Caffè Vergnano a testimonianza dei molteplici valori positivi che la sua esperienza, personale e professionale, porta con sé.

L’evento è stato realizzato in collaborazione con TEDxTorino, il noto format su licenza TED che porterà sul suo prestigioso palco ospiti d’eccezione quali Cristina Parodi, Romana Maggiora Vergano, Nicole Rossi e Annalisa Monfreda. Un vero e proprio viaggio fatto di parole e idee, che toccherà il cuore e la mente dei presenti.

La giornata sarà scandita da diverse iniziative e momenti di condivisione, a partire da esperienze immersive legate alla degustazione del caffè per riscoprire i piaceri delle piccole cose e sessioni dedicate alla mixology e alla latte art, con esperti del settore a livello internazionale.

E ancora, lezioni di yoga, attività di group coaching incentrati sulla scoperta di sé e della propria visione di futuro, racconti intimi con ospiti d’eccezione. Tra gli interventi di spicco, anche quello della giornalista e scrittrice Angela Frenda che sarà sul palco per presentare il suo ultimo libro e conversare con la madrina dell’evento e Carolina Vergnano.

Non mancherà anche una pausa conviviale, con un picnic immersi nel verde. “Il coraggio di.” ha ottenuto il Patrocinio della Regione Piemonte.

Alcune attività hanno posti limitati e richiedono pertanto la prenotazione obbligatoria, tra queste le sessioni di yoga, i group coaching, le attività a tema caffè e gli incontri con le ospiti.

Per partecipare, è richiesto l’acquisto del biglietto dell’evento cliccando qui.

Oltre a questo, è necessario essere in possesso anche del biglietto per l’ingresso al complesso museale di Villa della Regina che può essere acquistato nella biglietteria in loco oppure online tramite il sito www.museiitaliani.it o app Musei Italiani.

Per ogni ticket di ingresso acquistato su eventbrite verranno devoluti 3 € ad Adisco – Sezione Piemonte, Associazione impegnata nella promozione della donazione di sangue cordonale per la cura di malattie oncologiche e rare, e 2 € ad Amici di Villa della Regina. Contribuirà alla raccolta fondi per Adisco – Sezione Piemonte anche parte del ricavato derivante dalla vendita dei Pic Nic e del merchandising (come specificato sul sito www.caffevergnano.com)

“Women in Coffee” è un progetto nato nel 2018 per sostenere le donne che lavorano nelle piantagioni di caffè, offrendo loro supporto attraverso iniziative di solidarietà. L’obiettivo è quello di creare opportunità di crescita, garantendo un ambiente di lavoro più equo e sostenibile per le comunità coinvolte. Caffè Vergnano è da sempre impegnata nella promozione di valori come l’uguaglianza e il rispetto, sostenendo progetti che mirano a fare la differenza sia nel settore del caffè che nella società in generale. L’evento si inserisce perfettamente nella mission aziendale, con un forte impegno verso la sostenibilità e il benessere delle persone.

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Bergamo: il consumo dei gelati rimane stabile con un’innovazione nella linea

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Una varietà di gelati (immagine: Pixabay)

Se numeri importanti si sono visti solo a tratti, visto che l’agosto afoso ha solamente compensato i capricci metereologici di giugno e luglio, nei laboratori di gelato della
provincia di Bergamo si è assistito ad un’evoluzione in linea con le esigenze di un consumatore sempre più attento al cartello degli ingredienti. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Fabio Spaterna del portale Bergamo News.

Il consumo dei gelati a Bergamo

BERGAMO – Per tirare le somme definitive bisognerà aspettare ancora qualche settimana, magari confidando nella clemenza di Giove Pluvio, ma quella che si sta chiudendo è stata una stagione.

Se numeri importanti si sono visti solo a tratti – visto che l’agosto afoso ha solamente compensato i capricci metereologici di giugno e luglio -, nei laboratori della provincia si è assistito ad un’evoluzione in linea con le esigenze di un consumatore orobico sempre più attento al cartello degli ingredienti.

Meno quantità, dunque, ma più qualità: “Se nelle scorse stagioni avevamo assistito ad una crescita costante dei volumi, nel 2024 i volumi sono rimasti sostanzialmente stabili – spiega a Bergamo News Aurora Minetti, alla guida della Puntogel di Longuelo, dal 1980 nome tutelare nel mondo della distribuzione di prodotti per gelaterie, pasticcerie, panetterie e ristorazione -. Abbiamo patito molto i due mesi centrali della stagione, però a Bergamo il comparto tenuto: la situazione che si è creata ha stimolato molto, anche per necessità, i nostri gelatieri, che hanno lanciato tante proposte nuove, riscoprendo e rivisitando al contempo i metodi e le ricette della tradizione”.

Così, spazio in vetrina a idee accattivanti come il maritozzo con la panna montata, i donuts (non fritti ma cotti al forno, per lasciarli un po’ più leggeri) riempiti di gelato, così come i cannoli siciliani.

La pasticceria fredda si va quindi ad abbinare a quella tradizionale, creando nuovi stimoli anche in gelateria, anche se i gusti che vanno poi a riempire i “cassetti” delle gelaterie restano gli ultraclassici.

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Gelateria Trebottoni e Azienda Romanella insieme per il gelato Gassosa al caffè

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Il logo della gelateria Trebottoni

La nota gelateria Trebottoni a Reggio Calabria ha stretto una collaborazione con l’Azienda Romanella con la quale ha creato il nuovo gusto di gelato Gassosa al caffè. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione di City Now.

Gelateria Trebottoni insieme all’Azienda Romanella

REGGIO CALABRIA – La Gelateria Trebottoni, rinomata per la sua continua spinta verso l’innovazione, in collaborazione con l’Azienda Romanella ha creato un gelato che va oltre il semplice piacere gustativo: “Gassosa al caffè“.

Questa collaborazione non è solo una sfida culinaria, ma un vero e proprio tributo al territorio, concepito per valorizzare le tradizioni locali in un modo del tutto nuovo, divertente e sorprendente.

Trebottoni, in soli tre anni, è diventata una delle gelaterie più innovative d’Italia, raccogliendo riconoscimenti e consensi grazie alla sua attenzione alla qualità e alla capacità di trasformare ingredienti semplici in esperienze uniche.

Alla base di questo successo, la volontà di promuovere il territorio e le sue eccellenze, facendo della gelateria non solo un luogo di degustazione, ma un punto di incontro tra tradizione e innovazione.

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Julius Meinl Barista Cup: Raffy Vajio (Emirati Arabi Uniti) è il vincitore assoluto, Luca Riccardi è il re della categoria Cappuccino

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Da sinistra: Vladimi Chzou, Moldavia (Vincitore della categoria Espresso), Luca Riccardi, Italia (Vincitore della categoria Cappuccino), Mario Benetseder, Austria (Vincitore della categoria Signature Drink), Raffy Vajio, Emirati Arabi Uniti (vincitore assoluto)

VIENNA – Sono pochi i Paesi al mondo che possono vantare una forte identità culturale legata al caffè come l’Italia ma l’Austria è un’eccezione alla regola. Le origini del chicco sono velate dal mistero, tuttavia alcune leggende narrano che la lunga cultura della nera bevanda nel capoluogo austriaco ebbe inizio quando alcuni turchi lasciarono i chicchi di caffè dopo un assedio fallito.

Un commerciante polacco ebbe perciò l’idea di utilizzare quei chicchi per aprire la prima caffetteria della città fondata nel 1683.

Da lì succedette, dal diciannovesimo secolo in poi,  l’età dell’oro delle caffetterie viennesi, veri e propri centri culturali in cui scrittori, scienziati e artisti, tra cui Sigmund Freud, Hermann Broch e Karl Kraus si ritrovavano al centro di dibattiti e discussioni.

Raffy Vajio è il vincitore della Julius Meinl Barista Cup

Perciò quale luogo migliore se non Vienna per ospitare la prima edizione della Julius Meinl Barista Cup e decretare il vincitore mondiale della competizione? La gara è stata ospitata presso la sede storica dell’azienda, simbolo del caffè in tutta la città.

Dopo una competizione agguerrita, Raffy Vajio, rappresentante degli Emirati Arabi Uniti e originario delle Filippine, ha trionfato su tutti i dodici partecipanti.

Vajio lavora per Atlantis the Royal a Dubai ed è il capo barista dell’hotel, gestendo oltre 35 ristoranti. La sua maestria nell’arte del caffè ha impressionato i giudici, così come il cuore e la passione genuina per l’espresso che ha dimostrato durante la sua performance.

“Sono molto grato di essere venuto a Vienna per competere con queste persone straordinarie,” ha affermato Vajio. “Il segreto della mia vittoria è la passione dietro il mio lavoro.”

Gli altri vincitori delle singole categorie sono stati: Vladimir Chzou (Red Rabbit in Moldavia) per il miglior espresso; l’italiano Luca Riccardi con il premio per il miglior cappuccino, mentre Mario Benetseder, dall’Austria, ha trionfato nella categoria Signature Drink.

Luca Riccardi ha rivelato: “Il segreto della mia vittoria è semplice e si riassume in determinazione, passione e un po’ di fortuna. Non so cosa mi riservi il futuro ma sono soddisfatto della mia performance”.

Il team Julius Meinl Italia con Luca Riccardi

Vladimir Chzou, il vincitore per il miglior espresso, ha condiviso il motivo della sua ossessione per il caffè: “Sono originario della Russia e sono venuto in Moldavia due anni fa quando è iniziata la guerra. Ho iniziato il mio percorso nel mondo del caffè quattro anni fa in una caffetteria in Russia, dove ho assaggiato la migliore tazzina d’espresso della mia vita. Volevo imparare i segreti che si celavano dietro la bevanda. Vorrei competere di più in futuro e fare del mio meglio nell’approfondire questo mondo.”

Mario Benetseder ha condiviso i segreti dietro il signature drink: “Per la mia ricetta ho utilizzato olio d’oliva italiano del lago di Garda e lo sciroppo biologico fatto in casa al bergamotto calabrese. L’Italia ha avuto una grande influenza sul mio drink poiché il bergamotto proviene direttamente dalla Calabria, per non parlare dell’olio d’oliva rigorosamente italiano.”

Tutti e dodici i campioni hanno gareggiato utilizzando il caffè Julius Meinl super premium 100% Arabica Belvedere Blend, parte della linea The Originals Bio Fairtrade a doppia certificazione.

Il cappuccino di Luca Riccardi

I baristi, a turno, hanno preparato due espressi, due cappuccini e due signature drink con tempi di preparazione limitati: 12 minuti per organizzare la stazione, 12 minuti per comporre e creare le miscele e 7 minuti per pulire la stazione.

La giuria di esperti era composta da: Tim Sturk, capo giudice, fondatore e direttore di Coffee Education presso il Coffee Cherry Training. Sturk è un Q Grader con licenza e giudice certificato degli eventi World Coffee: si dedica da oltre un decennio a migliorare la qualità del caffè servito nell’industria horeca; Angelika Galas (giudice tecnico), capo dell’Accademia del Caffè del gruppo Julius Meinl, è la responsabile della formazione di centinaia di dipendenti e clienti di Julius Meinl ogni anno; Agnieszka Rojewska (giudice sensoriale), è la campionessa mondiale barista 2018 e campionessa mondiale di Coffee in Good Spirits 2022. Rojewska ha ricevuto numerosi riconoscimenti ed è diventata una figura di spicco nella comunità del caffè specialty; Ali Vogel (giudice sensoriale) è il campione austriaco di Latte art 2024 con una vasta esperienza nelle competizioni.

Da sinistra: Christina Meinl e i giudici Tim Sturk, Angelika Galas, Ali Vogel e Agnieszka Rojewska

Anche gli altri baristi in competizione hanno dimostrato un grande talento sulla scena internazionale:

  • Mladen Jurošević (Café Bar Vremeplov), Bosnia ed Erzegovina
  • Davor Meštrović (Garaža Coffee Bar), Croazia
  • Štěpánka Potůčková (Café and Bistro Chodský), Repubblica Ceca
  • Davit Nikolishvili (Ambassadori Tbilisi Hotel), Georgia
  • Daria Tovkach (Mr & Mrs Coffee), Polonia
  • Ionela Todoran (Café Wien), Romania
  • David Melicher (Crowne Plaza), Slovacchia
  • Coral Gamliel (Café Noir), Stati Uniti d’America

Marcel Löffler, ceo del gruppo Julius Meinl Coffee, ha dichiarato: “Ogni barista ha gareggiato utilizzando caffè di altissima qualità e attrezzature all’avanguardia, supportati dall’esperienza impareggiabile dei nostri team globali e locali. Questo è il servizio che offriamo a tutti i nostri partner horeca. Tutto ciò, abbinato al talento e alla dedizione dei nostri migliori baristi, garantisce ogni volta un caffè in tazza eccezionale”.

I baristi hanno mostrato le loro abilità utilizzando la macchina Sca certificata Rancilio RS1, il macinacaffè Fiorenzato F83 Pro e i sistemi a osmosi inversa BWT Bestaqua ROC. Questi strumenti, mantenuti con soluzioni di pulizia specializzate di Cafetto, riflettono la dedizione di Julius Meinl all’innovazione e alla qualità del caffè in tazza.

La macchina Rancilio RS1

I quattro vincitori viaggeranno in Honduras a gennaio, dove Julius Meinl acquista caffè biologico certificato Fairtrade per la linea The Originals Bio Fairtrade.

L’avventura in Honduras, organizzata in collaborazione con Fairtrade, offre un’opportunità unica per i baristi di immergersi nella ricca cultura del caffè del Paese. Anche Christina Meinl, membro della quinta generazione della famiglia, e Hartwig Kirner, direttore di Fairtrade Austria, si uniranno al viaggio.

Christina Meinl ha aggiunto: “Da oltre 160 anni la missione di Julius Meinl è dedicata a condividere la ricca cultura delle caffetterie viennesi con il mondo. La nostra convinzione è semplice: il caffè è un’arte che va oltre la semplice tazzina. Con un’eredità di oltre un secolo di esperienza e un impegno per l’innovazione, la Julius Meinl Barista Cup serve come piattaforma per celebrare i baristi che condividono la stessa passione.”

La linea Burundi

L’evento è stata anche l’occasione per provare il nuovo caffè specialty Burundi, disponibile in occasione della Giornata internazionale del caffè il 1° ottobre.

La linea Burundi ha note di arancia rossa con un accenno di tè nero e zucchero di canna caramellato.

Raffy Vajio svela: “Il segreto di questa vittoria è la passione”

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Raffy Vajio (immagine concessa)

VIENNA – Raffy Vajio è stato proclamato vincitore assoluto della prima competizione internazionale per baristi organizzata da Julius Meinl. Vajio ha rappresentato gli Emirati Arabi Uniti alla finale di Vienna e lavora presso l’Atlantis the Royal a Dubai. È il capo barista dell’hotel, gestendo oltre 35 ristoranti.

Il vincitore viaggerà in Honduras a gennaio insieme agli altri concorrenti che hanno vinto il primo posto nelle categorie principali: Espresso (Vladimir Chzou, rappresentante della Moldavia), Cappuccino (Luca Riccardi, rappresentante dell’Italia) e Signature Drink (Mario Benetseder del Café Orchidee, rappresentante dell’Austria). Di seguito condividiamo le riflessioni di Rafy Vajio sulla competizione.

Vajio, qual è il segreto della vittoria?

“Per me, il segreto risiede nel mettere il proprio cuore e riflettere la passione nel proprio lavoro in ogni tazza di caffè che si prepara”.

Cosa cambierà nella sua vita professionale dopo questa vittoria?

“Non sono sicuro di cosa mi riservi il futuro in questo momento. Vivo a Dubai, ma sono originario delle Filippine. Attualmente lavoro presso l’Atlantis the Royal a Dubai come capo barista e gestisco 35 ristoranti contemporaneamente.

Ho 30 anni e questa è la mia prima competizione. Tecnicamente non avrei dovuto essere qui, poiché nelle selezioni ho ottenuto il secondo posto. Ho avuto poco tempo per prepararmi. Tuttavia, il vincitore degli Emirati Arabi Uniti non è potuto arrivare qui a Vienna, quindi ho dovuto gareggiare al suo posto.

Volevo coltivare questa passione come un hobby, ma ora sono più aperto a nuove possibilità e considererei l’idea di mettermi alla prova in altre competizioni”.

Come le è venuta l’idea per il  Signature Drink?

“L’idea è nata dal desiderio di combinare diverse origini biologiche che rappresentano non solo Dubai e Vienna, ma anche l’Asia orientale e l’India.

Ho usato anche il limone e il tè di fiori di pisello blu, poiché è molto insolito combinarli con il caffè, e volevo creare una bevanda internazionale.

Ho prestato molta attenzione anche alla presentazione dal punto di vista estetico, poiché a Dubai l’eleganza e la bellezza sono particolarmente importanti”.

Siccità in Brasile e piogge eccessive in Vietnam fanno volare i mercati del caffè

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Il logo dell'Ice

MILANO – I mercati del caffè risalgono sull’ottovolante e tornano a impennarsi, dopo la picchiata di venerdì. Ieri, lunedì 23 settembre, entrambe le borse hanno ripreso quota riavvicinandosi ai massimi di metà settimana scorsa. A New York, il contratto per scadenza dicembre dell’Ice Arabica ha guadagnato quasi 13 centesimi (+1.290 punti; +4,7%) terminando la giornata a quota 263,65, non lontano dai massimi del giorno 18.

A Londra, il contratto per scadenza novembre si è rivalutato del 4% (+$217) chiudendo a 5.276 dollari.

Un rimbalzo, quello di ieri, che assorbe totalmente i pesanti ribassi della seduta del 20 settembre, quando Londra e New York avevano perso rispettivamente $189 e 1.090 punti.

A far scattare le liquidazioni, in entrambi i mercati del caffè, erano state, venerdì, le previsioni del tempo provenienti dal Brasile, dove i modelli meteo davano per probabile l’arrivo delle piogge nel corso di questa settimana

Le precipitazioni di inizio primavera sono fondamentali per la fioritura del nuovo raccolto nella cintura del caffè.

Sembra tuttavia che le previsioni non si stiano avverando: le piogge rimangono sporadiche e hanno alleviato ben poco il forte stress idrico delle piantagioni.

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