venerdì 21 Novembre 2025
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Ritter Sport celebra i suoi primi 50 anni con i colori classici tipici del marchio

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ritter sport
I 50 anni dei colori di Ritter Sport (immagine concessa)

MILANO – Chi non ha mai riconosciuto una tavoletta Ritter Sport dal suo caratteristico colore? Il blu intenso del gianduia, il rosso acceso del marzapane, l’azzurro del latte delle Alpi sono diventati un vero e proprio codice cromatico, un’icona inconfondibile sugli scaffali dei supermercati di tutto il mondo. Ma come è nata questa rivoluzionaria idea di associare un colore a ogni gusto?

Tutto è iniziato nel 1974, esattamente 50 anni fa, quando Alfred Otto Ritter, fondatore di Ritter Sport, decise di rompere le convenzioni e dare a ogni varietà di cioccolato un proprio colore distintivo. Una scelta audace, tanto che i critici dell’epoca pronosticarono il fallimento dell’allora piccola azienda familiare, sostenendo che in Germania il cioccolato doveva essere incartato solo nei colori marrone o oro.

Ma la storia ha preso una piega diversa. I quadrati colorati di Ritter Sport non solo hanno guadagnato popolarità con l’arrivo della televisione a colori, ma si sono perfettamente allineati all’energia vibrante degli anni ’70, mantenendo il loro fascino per decenni. Oggi, quei colori vivaci sono diventati iconici, al pari del famoso formato quadrato.

“Come 50 anni fa, il nostro design quadrato e colorato rappresenta uno stile di vita fatto di gioia, piacere, fiducia e unicità, il tutto nel rispetto dell’ambiente e delle persone”, afferma Malte Dammann, chief demand officer di Ritter Sport.

Da quel lontano 1974, Ritter Sport ha lanciato circa 180 varietà, ciascuna con il proprio colore. E per chi se lo stesse chiedendo, tra i gusti preferiti dai consumatori troviamo da anni il Latte delle Alpi, il Marzapane e il Gianduia – o, come li conosciamo meglio, l’azzurro, il rosso e il blu.

Oggi l’azienda ha scelto di sfidare ancora una volta le aspettative, lanciando una campagna innovativa e fuori dagli schemi: Dark Mode: ON!. La nuova tavoletta di Fondente Extra 70% veste di nero, un colore inedito e audace che racchiude simbolicamente tutti i colori in un’unica esperienza cromatica.

Per celebrare questo lancio speciale, anche i canali social di Ritter Sport si tingono di nero: foto profilo, post e stories adottano un look total black, creando un’atmosfera immersiva e sensoriale, pensata per accompagnare il pubblico in questa novità.

La scheda sintetica di Ritter Sport

Azienda familiare indipendente fondata nel 1912 da Alfred Ritter e da sua moglie Clara. Ritter Sport, dal 2018 è stato il primo grande produttore di tavolette di cioccolato ad approvvigionare cacao 100% certificato sostenibile per la sua intera gamma di prodotti. Caratterizzati dalla peculiare forma quadrata e dai pack vivaci e colorati, i prodotti a marchio Ritter Sport sono venduti in oltre 100 paesi al mondo.

L’azienda impiega attualmente circa 1.900 persone e ha raggiunto un fatturato di 565 milioni di euro nel 2023.

Omar Zidarich, per il Gruppo torrefattori si confronta con il Vietnam: “Italia, ha potenziale grazie alla sua rete di aziende”

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Omar Zidarich, presidente del Gruppo Italiano Torrefattori caffè
Omar Zidarich, presidente del Gruppo Italiano Torrefattori caffè

MILANO – Il presidente del Gruppo italiano torrefattori, Omar Zidarich, ha fatto sentire la forza del comparto durante il convegno “Vietnam – Italy coffee industry connection forum” che si è tenuto presso la Camera – Centro Italiano per la Fotografia in Via delle Rosine 18 a Torino. Un palcoscenico che ha visto alternarsi diversi interlocutori italiani e vietnamiti, con diverse panoramiche dedicate all’andamento di mercato nei due Paesi di riferimento.

Alcuni dati salienti: il 35% del caffè vietnamita che è in mano alle aziende, è certificato come sostenibile (che non significa necessariamente essere idoneo rispetto alla regolamentazione EUDR, ma sicuramente che c’è una maggiore attenzione al tema).

L’Italia è il maggiore importatore di caffè vietnamita e il primo cliente è Lavazza.

L’evento di incontro con Omar Zidarich (foto concessa)

Omar Zidarich ha portato avanti un messaggio importante di cooperazione, per evitare la nascita di speculazioni. E poi ha condiviso una provocazione per i produttori vietnamiti: “Siete d’accordo con gli aumenti?”

La risposta è stata diretta: certo, da un lato è qualcosa di positivo perché in questo modo viene riconosciuto il loro lavoro ventennale, ed è necessario oggi conferire un maggiore valore al caffè in luoghi che altrimenti vedrebbero la sostituzione di questa materia prima con altre colture più redditizie come il durian.

Altro dato registrato: un aumento di richiesta di verde da Corea, Cina e Giappone. Che potrebbe spiegare in parte la scarsità di materia prima, dovendo rispondere ad una maggiore domanda da parte di altri mercati dove il consumo interno è in crescita.

Omar Zidarich ha voluto anche spiegare le difficoltà che questi rincari rappresentano dall’altra parte per l’Italia, in particolare concentrandosi sul problema derivato dalle rotte navali e quindi delle spese di spedizione più alte a causa della circumnavigazione dell’Africa.

E poi un altro messaggio importante: “Attenzione: abbiamo comprato meno in Italia dal Vietnam, ma non per questo non siamo ben felici di proporre il caffè a un prezzo più alto. Tuttavia è necessario considerare che dall’altra parte si stano abbassando i volumi, perché la Robusta vietnamita è destinata soprattutto per i prodotti che si trovano al supermercato, canale che ha subito più aumenti a livello percentuale (si è arrivati al 30% 40%).”

L’intervento di Omar Zidarich: un estratto

Oltre questo, il presidente del Gruppo italiano torrefattori ha avuto l’occasione di esprimere l’importanza delle associazioni di categoria in Italia e il ruolo del gruppo per il settore. Ne riportiamo una parte.

“L’Italia non è solo un Paese caffeicolo perché ha potenzialità di volumi, ma perché ha anche una rete unita di aziende, cosa che in altri Paesi non è così presente. Ci sono torrefattori importanti nei Balcani, in Turchia, in Albania, nel Nord Europa, ma sono leader di mercato in zone in cui non c’è intesa tra gli operatori.

Il mio intervento è focalizzato sull’associazionismo, fenomeno non scontato in tutti i luoghi nel mondo e che invece rappresenta la possibilità di interloquire con un settore intero, in questo caso l’Italia, leader della trasformazione al livello mondiale.

Macchine, tecnologie, marchi italiani, franchising, gusti dei consumatori, joint venture.
I soci membri non sono soltanto i torrefattori.

Nel caso del Vietnam: sembrerebbe scontato che i Paesi produttori che sono coinvolti positivamente dagli aumenti di Borsa, ne siano tranquillizzati, ma non è così. Perché ci sono alternative di gusto per tutta la fascia equatoriale: questo causa giustamente timore rispetto al prodotto vietnamita, che da un punto di vista organolettico potrebbe essere sostituito con altre referenze meno care.”

Davide Celin, a.d. di Nims (Lavazza): “Il fatturato in aumento di oltre 2 milioni nel 1° semestre, l’obiettivo è arrivare a 125”

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Davide Celin Nims Lavazza
Davide Celin è il nuovo amministratore delegato di Nims Spa del Gruppo Lavazza

Il fatturato di Nims, società di Padova controllata dal gruppo Lavazza attiva nella distribuzione e vendita del caffè in capsula e nei sistemi microfiltrazione e frigogasatura dell’acqua, vede un aumento di oltre due milioni. Davide Celin, l’amministratore delegato dell’azienda, analizza il futuro del marchio. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Maurizio Crema per Il Gazzettino.

La crescita di Nims (Lavazza) nel primo semestre

PADOVA – Nims cresce anche con la crisi dei consumi ed espande al sua rete di collaboratori. “Nel primo semestre il fatturato è aumentato di oltre 2 milioni, l’obiettivo è chiudere a 125 milioni contro i 120 dell’anno scorso”, commenta Davide Celin, padovano, 45 anni, amministratore delegato dal maggio scorso della società di Padova controllata dal gruppo Lavazza attiva nella distribuzione e vendita del caffè in capsula e nei sistemi microfiltrazione e frigogasatura dell’acqua.

“Un passo di crescita buono perché sostenibile. Noi lavoriamo sulla rete vendita e sulle persone, sono loro al centro della nostra strategia di sviluppo – spiega il manager veneto laureato a Padova ed entrato in Nims come direttore operativo – che passa anche da un ampliamento della rete di vendita dove c’è una grande presenza femminile e una buona partecipazione da parte dei giovani”.

Celin continua: “Siamo riusciti ad agganciarli anche grazie a contenuti tecnici e tecnologici sempre più moderni, all’utilizzo del digitale, l’app per ordini e consegne. Lavorare con noi per loro può essere una buona opportunità per costruirsi un’entrata alternativa, ma anche per sviluppare una carriera”.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Export brasiliano dei primi 9 mesi in crescita di oltre un terzo, imbarchi verso l’Italia a 3 milioni di sacchi

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export brasiliano Brasile Cecafé
Il logo di Cecafé

MILANO – Un nuovo record per l’export brasiliano, nonostante le perduranti difficoltà logistiche: secondo i dati diffusi da Cecafé, le esportazioni di caffè in tutte le forme del Brasile sono cresciute di un terzo (+33,3%) a settembre raggiungendo un volume di 4.464.126 sacchi, massimo storico per questo mese dell’anno. Andamento positivo per tutte le voci dell’export.

Gli imbarchi di caffè verde registrano un +33,8% attestandosi a 4.105.630 sacchi. I volumi di arabica sono pari a 3.193.749 sacchi, in crescita del 31,9% e non lontani dai livelli del 2020.

Cresce sempre anche l’export di robusta, che arriva a 911.881 sacchi: il 40,9% in più rispetto a un anno fa. Bene anche l’export di caffe trasformato, pari a 358.496 sacchi (+27,9%), in massima parte di solubile.

fonte: Cecafé

Ciò porta il totale delle esportazioni, nei primi 3 mesi dell’annata di raccolto 2024/25, a 12.049.659 sacchi di caffè in tutte le forme, pari a un incremento del 19,7%.

L’export di caffè verde è in crescita del 20,3%, a poco meno di 11 milioni di sacchi, di cui 8.229.535 sacchi (+12,9%) di arabica e 2.760.566 sacchi (+49,6%) di robusta. Le vendite all’estero di caffè trasformato ammontano a 1.059.558 sacchi (+13,3%).

fonte: Cecafé

Nei primi 9 mesi dell’anno solare 2024, le esportazioni di caffè in tutte le forme voltano al dato stellare di 36.428.348 sacchi, in crescita del 38,7% rispetto al pari periodo del 2023.

Gli imbarchi di caffè verde lievitano a 33.433.737 sacchi, con un incremento del 42,6%, di cui 26.396.545 sacchi (26,6%) di arabica.

fonte: Cecafé

Impressionante la progressione dell’export brasiliano di robusta, che supera i 7 milioni di sacchi, contro i 2,6 milioni dell’anno scorso (+170,4%)

Infine, l’export di caffè trasformato sfiora i 3 milioni di sacchi, in crescita del 6,5%.

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T’a Milano lancia le offerte per Natale 2024 con le praline Ciocovegan con ingredienti vegetali al caffè

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Le praline Ciocovegan

MILANO – T’a Milano, l’azienda dolciaria italiana specializzata in prodotti artigianali di cioccolato, caramelle, biscotti, creme spalmabili, torte e panettoni, ha presentato il 10 ottobre, presso gli uffici in via Giovanni Marradi 7, le ultime novità presenti nel catalogo di Natale 2024 tra nuovi prodotti e dolci tradizionali rivisitati.

Si parte con il panettone in cappelliera nell’inedita versione con lamponi e crema di pistacchio ricoperto di cioccolato bianco.

Il prodotto è in linea con la tradizione meneghina del panettone seguendo l’originale ricetta di famiglia riproposta dai fratelli Alberto e Tancredi Alemagna con materie prime lavorate e caratterizzate da una cura meticolosa e lasciate lievitare per 72 ore.

Il nuovo panettone al lampone si aggiunge alle numerose varianti che T’a Milano propone: il panettone classico, pere e cioccolato, al cioccolato con scaglie fondenti, al marron glacé e senza canditi.

Sono disponibili nei formati da 1,2,3 e 10 kg incartati a mano o confezionati nelle cappelliere.

I panettoni di T’a Milano

Il panettone lamponi e crema di pistacchio con cioccolato bianco da 750 gr ha un prezzo di 32 euro in versione incartata e di 47 euro nella cappelliera.

La collezione si arricchisce inoltre del panettone ai tre cioccolati con le pepite di cacao fondente e al latte caratterizzato da una copertura di cioccolato bianco con una spolverata di granella alle nocciole caramellate.

Per la stagione dedicata alla festività tornano inoltre gli iconici cioccolatini Diamanti di Cioccolato Gourmet. Ci sono dodici praline in un packaging ricercato con tre gusti predominanti: il cioccolato bianco abbinato al caramello, il gusto al latte con il ripieno di gianduia e il cioccolato fondente total black 55% al sapore di caffè. La confezione da 144g ha un prezzo al pubblico consigliato di 18,50 euro.

Le novità non finiscono qui. Cioccolato Gourmet presenta Ciocoabete, l’originale albero natalizio componibile a cioccolato fondente. La confezione contiene quattro dischi in cioccolato con nocciole caramellate alla fragola, arachidi, pistacchio e al cocco da montare sui due elementi che costituiscono il fusto dell’albero.

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Ciocoabete

Il vasto catalogo continua con Ciocovegan, le nuove praline con ingredienti vegetali che contengono cioccolato fondente ripieno all’arancia e al caffè e le praline al cacao con pistacchio e nocciola. L’elegante box Cioccolato Gourmet ha un prezzo consigliato di 11,50 euro.

La presentazione di T’a Milano si è conclusa con la presentazione della linea di piatti gelo Subito Chef definendo così un nuovo comparto dell’azienda fondata da Tancredi e Alberto Alemagna. Per l’ideazione dei nuovi prodotti, i fratelli Alemagna hanno utilizzato le competenze acquisite nell’ambito del catering e nei servizi di ospitalità.

Le proposte celebrano il risotto alla milanese al salto preparate secondo la tradizione, la quale prevede di far saltare il risotto il giorno prima.

Il piatto è pronto per essere riscaldato e gustato in pochi minuti tramite forno, microonde e friggitrice ad aria.

La linea comprende tre versioni: il riso con fonduta, alla zucca con fonduta e ai funghi con fonduta. Il prezzo consigliato è di 5 euro.

subito chef
Riso al salto ai funghi con fonduta

Inoltre è presente la proposta finger food: 8 mignon con un’offerta che spazia dai canapè vegetariani a quelli a base di fassona o mazzancolle.

I piatti della linea Subito Chef sono in vendita nei supermercati di Esselunga e nelle principali catene della distribuzione organizzata.

La scheda sintetica di T’a Milano

Il marchio T’a Milano deriva dai fratelli Tancredi e Alberto Alemagna, pronipoti di Gioacchino Alemagna, fondatore dell’azienda alimentare omonima specializzato nel panettone. Nel 1933 Gioacchino ampliò la propria attività dolciaria con la celebre pasticceria a piazza del Duomo. Nel dopoguerra, Gioacchino ha lasciato l’azienda al figlio Alberto Alemagna. L’azienda di famiglia è stata poi ceduta negli anni ’80 e nel 2000 i panettoni sono diventati di proprietà di Bauli.

T’a Milano è stato fondato nel 2008 dall’ultima generazione, prima con il nome di T’a Sentimento Italiano, come continuazione spirituale del brand di Gioacchino Alemagna con un focus sulla pasticceria ma anche sul mondo del catering.

Indagine Altroconsumo sui provider di luce e gas: Octopus Energy, Sorgenia, Alperia e Dolomiti Energia in cima alla classifica

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altroconsumo autostrada pausa caro bollette
Il logo Altroconsumo

MILANO – Anche quest’anno Altroconsumo ha effettuato la consueta indagine sui provider di luce e gas: tra i 19 fornitori presi in esame, Octopus Energy, Sorgenia, Alperia e Dolomiti Energia sono risultati i migliori per qualità globale ottenenendo un punteggio ottimo, ovvero con almeno 75 punti su 100.

Per stilare la classifica sono state analizzate la documentazione contrattuale e le informative precontrattuali, la soddisfazione degli utenti rispetto al servizio clienti, la trasparenza delle bollette e la presenza e gestione di eventuali problemi.

Per scegliere correttamente un fornitore di luce e gas è importante infatti valutare la convenienza, ma anche la qualità del servizio: con questa indagine Altroconsumo mira dunque a mettere a disposizione dei consumatori uno strumento utile per compiere una scelta consapevole, soprattutto in una fase in cui il mercato tutelato è terminato e molti cittadini devono ancora prendere dimestichezza con il mercato libero.

In generale, la classifica registra una qualità complessivamente buona dei servizi offerti: la maggioranza degli operatori, 12 su 19, hanno qualità globale buona (con punteggio tra 65 e 74), i quattro vincitori hanno ricevuto un voto ottimo e infine tre hanno ottenuto una valutazione media, ovvero Iren, Enel e Wekiwi.

Anche se non ci sono provider di qualità globale bassa, le differenze tra i punteggi possono essere anche significative, come si vede nella tabella riassuntiva:

 

(dati concessi)

Osservando più in dettaglio, si può notare come – a giudizio degli esperti di Altroconsumo – le condizioni contrattuali sono fatte piuttosto bene. Ragionamento analogo vale per la soddisfazione sulla trasparenza delle bollette, giudicate dal campione di consumatori coinvolto nell’indagine di soddisfazione. Le note dolenti, invece, sono il “servizio clienti” e la “presenza e gestione degli eventuali problemi”.

Non è un caso che le maggiori variazioni nei punteggi ottenuti tra un operatore e l’altro si registrino nella soddisfazione per l’assistenza ricevuta dal Customer Care. In parecchi casi il giudizio è solo medio; e questo vale nel caso del servizio tradizionale, via telefono, ma soprattutto nel caso dei canali digitali (email, app, sito del fornitore), che evidentemente vanno migliorati.

Per quanto riguarda invece la “Presenza e gestione dei problemi”, una nuova valutazione introdotta quest’anno per valutare l’affidabilità di un fornitore, emerge come il 18% degli utenti che negli ultimi 12 mesi ha avuto problemi, percentuale non irrilevante, ha segnalato una soddisfazione molto bassa in merito alla loro gestione, con l’eccezione di Alperia e Octopus, che hanno ricevuto voti ottimi.

Nota metodologica:

Per realizzare la classifica sulla qualità del servizio dei provider, Altroconsumo ha selezionato 19 fornitori di luce e gas considerando i più importanti presenti sul mercato energetico e i provider con i quali ha stipulato accordi individuabili attraverso il comparatore di tariffe.

Sono coinvolti i fornitori di gas e luce che coprono, rispettivamente, almeno il 70% – 80% della popolazione. Per capire quanto i clienti sono soddisfatti del servizio, sono stati intervistati con un questionario online, inviato a marzo 2024, 11.333 soci dell’organizzazione, utenti di luce e gas.

In particolare Altroconsumo ha chiesto ai soci quanto fossero soddisfatti del call center dei provider (peso della variabile sul giudizio globale: 20%), del servizio clienti online (peso variabile: 18%) e della trasparenza della bolletta (peso variabile: 30%). Inoltre è stato chiesto se avessero avuto problemi con i fornitori e quanto fossero soddisfatti della loro gestione (peso variabile: 12%). La valutazione delle condizioni contrattuali, infine, ha un peso sul giudizio globale pari al 20%.

Starbucks apre il 5° store a Firenze con Percassi, il 44° in Italia

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L'esterno del nuovo store a Firenze (immagine concessa)

FIRENZE – Firenze accoglie il suo quinto store Starbucks, il 44° in Italia. Il negozio aprirà l’11 ottobre al pubblico in partnership con Percassi, licenziatario unico del brand in Italia e sosterrà l’economia locale con la creazione di 26 nuovi posti di lavoro. Lo store si trova in via del Corso, in pieno centro storico, nella splendida cornice di palazzo Portinari Salviati, a pochi passi da alcune delle destinazioni che hanno reso celebre Firenze nel mondo: la Galleria degli Uffizi e la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, con la cupola del Brunelleschi in piazza del Duomo.

Il nuovo store, di 200 mq e con oltre 30 posti a sedere, celebra il ricco patrimonio architettonico e artistico di Firenze. I dettagli lineari della facciata del Duomo saranno tradotti nel design, insieme a una tavolozza dalle tonalità verde e terracotta, tipiche degli edifici rinascimentali della città. La location sarà completata con opere d’arte botaniche, che richiamano i vigneti che circondano Firenze.

Nel menù Starbucks, presente con l’offerta completa dei prodotti, non mancherà l’iconica bevanda Pumpkin Spice Latte.

Il bancone (immagine concessa)

Per gustare tutto il sapore dell’autunno saranno presenti anche le bevande del menu stagionale Autumn, con proposte alla zucca e allo sciroppo d’acero. Inoltre, sarà disponibile un’ampia proposta food, tra cui prodotti da forno, bagel e toast per la colazione, il pranzo, la merenda o la cena. Per una pausa veloce, niente di meglio di un espresso o di un Frappuccino, personalizzabile con ingredienti a scelta.

La sala d’ingresso (immagine concessa)

Matteo Morandi, ceo di Starbucks Italy, ha commentato: “Siamo entusiasti di tagliare il nastro del quinto store a Firenze, per una presenza sempre più capillare in una delle città simbolo del patrimonio artistico e architettonico italiano, che si è conquistato il soprannome di “culla del Rinascimento”. Il nostro piano di crescita in Italia prosegue, forte della partnership tra Percassi e Starbucks, una collaborazione che regalerà nei prossimi mesi altre sorprese a tutti gli appassionati della sirena verde”.

Gli interni del locale (immagine concessa)

Indirizzo: via del Corso, 50122, Firenze FI Orari: lunedì-domenica dalle 7.00 alle 21.00

La scheda sintetica di Starbucks Coffee Company

Dal 1971, Starbucks Coffee Company è impegnata nell’approvvigionamento etico e nella torrefazione di caffè Arabica di alta qualità. Con oltre 33.000 negozi in tutto il mondo, oggi Starbucks è il primo torrefattore e rivenditore di specialità caffearie al mondo.

Grazie al nostro impegno costante per l’eccellenza e i nostri valori, portiamo l’unicità della Starbucks Experience nella vita di tutti i nostri clienti attraverso ogni singolo caffè.

La scheda sintetica di Percassi

 Percassi è una società le cui attività comprendono lo sviluppo e la gestione di reti commerciali in franchising di importanti marchi (come Gucci, Armani Exchange, Saint Laurent, Nike, Jordan, Victoria’s Secret, Bath&Body Works, LEGO, Garmin in ambito fashion-beauty e consumer, e Starbucks nel food).

Percassi è anche attivo nella gestione di brand propri (KIKO Milano, Womo e Bullfrog nel settore della cosmetica, Atalanta in ambito sportivo, Da30Polenta nel food). Percassi opera anche in ambito real estate per la realizzazione di importanti progetti immobiliari nel settore commerciale e direzionale. Per ulteriori informazioni basta cliccare qui.

illy presenta la nuova illy Art Collection dedicata a Progetto Genesi

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La nuova illy Art Collection (immagine concessa)

TRIESTE – illycaffè, azienda globale del caffè conosciuta per il legame privilegiato che ha costruito con il mondo dell’arte contemporanea, presenta la nuova illy Art Collection che sostiene il messaggio promosso dall’Associazione Genesi e dal suo Progetto Genesi. Arte e Diritti umani, curato da Ilaria Bernardi: un percorso itinerante che unisce eventi espositivi ed educativi con l’obiettivo di offrire una formazione permanente sul tema dei diritti umani.

La nuova illy Art Collection

Il sodalizio tra illycaffè e l’Associazione Genesi affonda le radici in una fiducia condivisa nella funzione sociale dell’arte – intesa come strumento capace di parlare a tutti e di incidere sulla società per trasformarla e favorirne il progresso – e trova massima espressione nella illy Art Collection realizzata dalle quattro artiste di fama internazionale protagoniste dell’edizione 2024 di Progetto Genesi attraverso focus monografici dedicati a queste all’interno delle quattro mostre incluse nell’iniziativa.

La siriana Simone Fattal, l’iraniana Shirin Neshat, l’italiana Monica Bonvicini e la milanese di origini senegalesi Binta Diaw, ognuna con il proprio linguaggio espressivo, hanno utilizzato la tazzina illy come una tela bianca per riflettere attorno ad alcune delle più urgenti questioni culturali, ambientali e sociali, raccontando la propria esperienza di donne in differenti contesti geografici e sociali e facendosi così portavoce della condizione femminile nel mondo.

“Siamo entusiasti di presentare la nuova illy Art Collection firmata da un pool di artiste quali Monica Bonvicini, Binta Diaw, Simone Fattal e Shirin Neshat – dichiara Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè -. L’abilità e il linguaggio distintivo di ciascuna trovano espressione nelle nostre tazzine con una collezione appassionante e carica di significato, che ci induce a riflettere sul dibattito sempre più attuale della condizione femminile nel mondo. Un’edizione limitata che ben esprime il nostro impegno verso questi temi e il profondo rispetto per i diritti umani, fiduciosi che l’arte possa essere un potente strumento per sensibilizzare e ispirare il cambiamento”.

Monica Bonvicini, artista italiana di fama internazionale con base a Berlino, ha scelto per questa illy Art Collection il motivo delle maglie della catena, elemento che compare in molte delle sue iconiche installazioni, sculture e disegni, ispirati alla serie di disegni rossi “Hanging Heavy” del 2001. Le catene e i loro nodi resi neri per questa edizione si riferiscono a quei momenti che condividiamo davanti a un caffè, scambiandoci idee, impegnandoci in conversazioni, parlando di cose di nuovo. Rappresentano le relazioni e i ricordi, esprimono un senso di comunità e connessione.

Binta Diaw è un’artista visuale italo-senegalese che vive e lavora a Milano. Spesso declinata sotto forma di installazioni di varie dimensioni, la sua ricerca plastica fa parte di una riflessione filosofica sui fenomeni sociali che definiscono il mondo contemporaneo attraverso il corpo e la spazialità. Nella sua tazzina illy Art Collection, Binta Diaw porta lo spettatore nell’esplorazione di molteplici livelli di identità: in particolare, sé stessa come corpo sociale e la sua posizione di donna nera in un contesto occidentale.

Tra le più importanti artiste contemporanee, Simone Fattal è nata in Siria e cresciuta in Libano. La sua ricerca, che si articola nell’impiego di diversi mezzi espressivi, tra cui il disegno, la pittura e la ceramica, evoca l’unione fra dimensione carnale e mistica, realtà e immaginazione. Il gioco di linee e segni colorati che decorano la tazzina illy Art Collection, restituiscono l’intimità profonda dei sentimenti e dei pensieri degli esseri umani ed esprimono il valore e la fragilità della vita.

Shirin Neshat è un’artista visiva iraniana che vive e lavora a NY, conosciuta principalmente per il suo lavoro nel mondo del cinema e per le sue fotografie in bianco e nero che immortalano donne velate sulle quali l’artista sovrascrive versi di poetesse iraniane. Attraverso la rappresentazione del corpo femminile e la scrittura sulla pelle, Neshat esplora la complessità della condizione sociale della donna nella cultura islamica, esprimendo così il suo forte impegno civico a favore del femminismo e contro ogni forma di pregiudizio o censura.

La nuova illy Art Collection sarà presentata in anteprima alla fiera d’arte contemporanea internazionale Frieze London il prossimo 9 ottobre.

La collezione in edizione limitata di tazzine sarà disponibile nell’e-shop illy, negli store (illy Caffè e illy Shop), nei canali della grande distribuzione al dettaglio e nei canali di e-commerce indiretti, in diversi formati:

● Kit da 4 tazzine da espresso al prezzo consigliato di € 94,00
● Kit da 4 tazzine da cappuccino al prezzo consigliato di € 114,00
● Kit da 2 tazzine da espresso al prezzo consigliato di € 51,00
● Kit da 2 tazzine da cappuccino al prezzo consigliato di € 61,00

Riguardo Monica Bonvicini

Monica Bonvicini è emersa come artista visiva e ha iniziato a esporre a livello internazionale a metà degli anni ’90. La sua poliedrica pratica – che indaga il rapporto tra architettura, potere, genere e spazio – si traduce in opere che si interrogano sul senso del fare arte, sull’ambiguità del linguaggio, sui limiti e le possibilità legate all’ideale di libertà. Schietta, diretta e intrisa di riferimenti storici, politici e sociali, l’arte di Bonvicini non rinuncia mai a stabilire un legame critico con i luoghi in cui è esposta, i suoi materiali, i ruoli di spettatore e creatore.

Bonvicini ha ottenuto diversi premi, tra cui il Leone d’Oro alla Biennale di Venezia (1999); il Preis der Nationalgalerie für Junge Kunst, dallo Staatliche Museen zu Berlin (2005); e il Rolandpreis für Kunst per l’arte nel pubblico della Fondazione Brema, Germania (2013); il Premio Hans Platschek per l’arte e la scrittura, Germania (2019); e il Premio Oskar Kokoschka, Austria (2020).

Il suo lavoro è stato presentato in molte biennali in tutto il mondo, tra cui Busan, Berlino, Shanghai, Santa Fe, Istanbul, Gwangju, New Orleans e Venezia. Gli spettacoli multimediali di Bonvicini sono stati presentati nei principali musei di tutto il mondo, come il MoMa PS1, New York; Palais de Tokyo, Parigi; Arte moderna Oxford; Secessione, Vienna; Hamburger Bahnhof, Berlino; Istituto d’Arte di Chicago; Kunstmuseum Basel; Kunsthalle Fridericianum, Kassel; Deichtorhallen, Amburgo; Centro baltico per l’arte contemporanea, Gateshead; Berlinische Galerie, Berlino; Maxxi, Roma; Belvedere 21, Vienna; Galleria Nazionale di Danimarca, Copenaghen; Kunsthalle Bielefeld; Castello di Rivoli, Torino; Kunsthaus Graz; Art Sonje Center, Seoul; Kunst Museum Winterthur; Neue Nationalgalerie, Berlino. Le opere d’arte installate in modo permanente di Bonvicini si trovano al Queen Elizabeth Olympic Park di Londra, al fiordo di Bjørvika di fronte al Teatro dell’Opera di Oslo e al Weserburg Museum di Brema, tra gli altri. Nel 2012 Bonvicini è stata nominata Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Monica Bonvicini è nata a Venezia e ha studiato arte all’UdK di Berlino e al California Institute of the Arts di Los Angeles. Dal 2003 al 2017 è stata titolare di una cattedra di Arti Performative e Scultura all’Accademia di Belle Arti di Vienna. Nell’ottobre 2017 ha assunto la cattedra di Scultura all’Universität der Künste di Berlino. Vive e lavora a Berlino.

Riguardo Binta Diaw

Binta Diaw (1995) vive e lavora tra Milano e Dakar. Si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e all’ÉSAD di Grenoble. Il suo lavoro è stato esposto in diverse mostre, come Manifesta 15 Barcelona Metropolitan (2024), la Biennale di Gwangju (2024), la Biennale di Liverpool (2023), la 12a Biennale di Berlino, Berlino (2022) e la 13a Rencontres de Bamako / Biennale Africaine de la Photographie, Bamako (2022), la School of Water – Mediterranea – Young Artists Biennale, Repubblica di San Marino (2021), oltre che in mostre personali tra cui quelle alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Magasin CNAC, Grenoble; Prometeogallery, Milano; Galerie Cécile Fakhoury, Dakar; Bungalow ChertLüdde, Berlino. Ha svolto importanti residenze e ha ricevuto numerosi riconoscimenti come la Première laurèate – Prix Carta Bianca 2022, il Premio PART-Rimini, 2022 e la Bourse arts plastiques de la ville de Grenoble 2020.

Riguardo Simone Fattal

Simone Fattal è nata nel 1942 a Damasco, in Siria, ed è cresciuta in Libano, dove ha studiato filosofia all’École des Lettres di Beirut. Si è poi trasferita a Parigi, dove ha proseguito le sue ricerche filosofiche alla Sorbona. Nel 1969 è tornata a Beirut e ha iniziato a lavorare come artista visiva, esponendo i suoi dipinti fino all’inizio della guerra civile libanese. Ha lasciato il Libano nel 1980 e si è stabilita in California, dove ha fondato la Post-Apollo Press, una casa editrice dedicata a opere letterarie innovative e sperimentali. Nel 1988 si è iscritta all’Art Institute di San Francisco, dove è ritornata alla pratica artistica e ha ritrovato la dedizione alla scultura e alla ceramica.

Fattal attualmente vive a Parigi. Il suo lavoro è incluso in diverse collezioni pubbliche, come il Centre Pompidou di Parigi; la Fondazione Yves Saint Laurent, Marrakech; il Museo Nazionale del Qatar, Doha; il Sursock Museum, Beirut e la Sharja Art Foundation, Sharja.

Tra le sue mostre più recenti: Secessione, Vienna (2024); Portikus, Francoforte (2023); KINDL, Berlino (2023); Sharjah Art Foundation, Sharjah (2023); La Biennale di Venezia, Venezia (2022); 16a Biennale di Lione, Lione (2022); 12a Biennale di Berlino, Berlino (2022); Whitechapel Gallery, Londra (2021); Bergen Kunsthall, Bergen (2020); Nuveau Musée National de Monaco, Monaco (2020); MoMA PS1, New York (2019); Punta della Dogana, Venezia (2019).

Riguardo Shirin Neshat

Shirin Neshat è un’artista e regista di origine iraniana che vive a New York. Lavora e continua a sperimentare attraverso la fotografia, i video e i film, che diffonde usando immagini e narrazioni altamente poetiche e politicamente cariche che riprendono questioni di potere, religione, razza, genere, rapporto tra passato e presente, Oriente e Occidente, individuali e collettivi attraverso la lente delle sue esperienze personali di donna iraniana che vive in esilio.

Neshat ha tenuto numerose mostre personali in musei internazionali, tra cui la Pinakothek der Moderne, Monaco; Museo d’Arte Moderna di Fort Worth; The Broad, Los Angeles; Museo Correr, Venezia, Italia; Hirshhorn Museum, Washington DC e il Detroit Institute of Arts. Ha diretto tre lungometraggi, Women Without Men (2009), che ha ricevuto il Leone d’argento per la migliore regia alla 66a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Looking For Oum Kulthum (2017) e più recentemente Land of Dreams, presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia (2021). Neshat ha diretto la sua prima opera Aida di Verdi al Festival di Salisburgo nel 2017 e nel 2022, che sarà riproposta al Teatro dell’Opera di Parigi nel 2025.

E’ stata insignita del Leone d’Oro, del Primo Premio Internazionale alla 48a Biennale di Venezia (1999), dell’Hiroshima Freedom Prize (2005), del Dorothy and Lillian Gish Prize (2006) e nel 2017 ha ricevuto il prestigioso Praemium Imperiale Award a Tokyo. È rappresentata dalla Gladstone Gallery di New York e dalla Goodman Gallery di Londra.

La scheda sintetica di illycaffè

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi. L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica.

Ogni giorno vengono gustate più di 8 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori.

Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp. Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 130 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale.

Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 23 paesi del mondo. Nel 2023 illycaffè ha generato un fatturato consolidato pari a €595,1 milioni. La rete monomarca illy conta 159 punti vendita in 30 Paesi.

A Loreto, Ancona, nasce il gelato plant-based con un investimento di 800mila euro

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Un cono gelato (immagine: Pixabay)

L’innovativo gelato artigianale, sviluppato dall’Università Politecnica delle Marche, punta a una filiera circolare e inclusiva, dedicata anche a persone con disfagia. Sostenibilità ambientale, economica e sociale sono al centro del progetto. Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicato sul Corriere del Conero.

Il gelato plant-based di Loreto

LORETO (Ancona) – Affrontare i temi della sostenibilità ambientale e dellʼinclusione, con gusto e leggerezza. È questo lʼobiettivo del progetto SusPlant-IC4.5, che lancerà presto la
sperimentazione di un innovativo gelato artigianale funzionale e salutistico, originato dalle principali filiere vegetali del territorio e destinato al consumo da parte di soggetti con difficoltà di deglutizione, ma anche di persone sane.

Ma non solo: dietro la produzione del gelato cʼè soprattutto lʼintento di costruire una filiera
circolare, dalla produzione alla distribuzione del nuovo dolce. Con lo scopo finale di creare un prodotto sostenibile per lʼambiente e lʼeconomia.

Il progetto è stato presentato a Loreto, nel rinnovato Bastione Sangallo, nel pomeriggio di sabato 21 settembre.

Il progetto, capitanato dallʼUniversità Politecnica delle Marche con i Dipartimenti di Medicina Clinica e di Agraria, sarà finanziato dallʼUnione Europea nellʼambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, con uno stanziamento di 800.000 euro e vede una proficua partecipazione di stakeholder e partner realizzativi.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Federgrossisti lancia il webinar per illustrare i principi dell’Eudr, 14/10

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federgrossisti

MILANO – In considerazione della complessità del regolamento 2023/1115, (meglio noto come Eudr-Deforestazione), pur prendendo atto della proposta di proroga di 1 anno per la sua entrata in vigore, Federgrossisti, con il supporto di qualificati professionisti del settore, organizza un webinar dedicato per il 14 ottobre 2024 ore 15:00 con l’obiettivo di illustrare i principali contenuti della normativa, le implicazioni per le aziende interessate, l’operatività e le criticità interpretative.

Il webinar è del tutto gratuito. Si invitano pertanto tutti gli operatori interessati a comunicare la loro partecipazione al seguente indirizzo federgrossisti@federgrossisti.org indicando una propria mail dedicata a cui verrà inviato il link di collegamento qualche giorno prima della data prevista dell’incontro.

Possono essere proposti anche eventuali quesiti specifici che l’organizzazione Federgrossisti girerà ai relatori.

Come si ricorderà, i prodotti interessati sono: caffè, cacao, bovini, palma da olio, soia, legno e gomma, ivi compresi i prodotti derivati, come riportato nell’allegato 1 del suddetto regolamento.

Nello specifico e per i settori rappresentati da Federgrosisti, si fa riferimento a:

  • caffè, anche torrefatto o decaffeinizzato; bucce e pellicole di caffè; succedanei del caffè contenenti caffè in qualsiasi proporzione;
  • cacao, in grani o franti, greggi o tostati; gusci o pellicole di cacao; pasta di cacao; burro, grasso e olio di cacao; cacao in polvere; cioccolata e altre preparazioni alimentari contenenti cacao;
  • bovini, animali vivi, carni della specie bovina, fresche, refrigerate, congelate; altre
    preparazioni e conserve di carni;
  • palma da olio, noci e mandorle di palmisti, olio di palma e acidi relativi;
  • legno, carta e cartone (da verificare);
  • gomma, pneumatici nuovi, usati o rigenerati (da verificare).