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lunedì 04 Novembre 2024
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Il retroscena: perché (per ora) l’Europa di Ursula Von der Leyen rinuncia all’Eudr

Perché la decisione non sarà definitiva. L'ostacolo maggiore è venuto da presidente del Brasile Lula che ha messo sul tavolo l'accordo Europa-Mercosur che è piaciuto subito a molti, a cominciare dal tedesco Scholz diventato immediatamente il più grande oppositore dell'Eudr per spingere le automobili germaniche

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MILANO – Come avete già letto l’entrata in vigore del regolamento europeo Eudr, quello sulla deforestazione, verrà quasi certamente rimandata. Lo ha chiesto la Commissione europea che è presieduta da Ursula von del Leyen, il 2 ottobre citando nel documento la “preoccupazione” espressa dai partner commerciali mondiali dell’Unione europea.

Non si tratta di uno stop definitivo. Adesso la proposta dovrà essere esaminata comunque sia dal Consiglio sia dal Parlamento europeo. Ma, date le premesse, tutti danno per scontata la sua approvazione. Con il rinvio la legge Eudr entrerà così in vigore dal 30 dicembre 2025 per le grandi imprese e dal 30 giugno 2026 per le micro e le piccole imprese, definizioni che non coincidono esattamente con quelle usate in Italia.

Le organizzazioni di settore, a cominciare dall’Ecf, European coffee federation, che già avevano chiesto il rinvio lo scorso mese di febbraio, Federazione cui fa capo anche il Comitato Italiano per il caffè, hanno espresso soddisfazione per il (quasi) rinvio dell’Eudr, al quale si opponevano con vigore da tempo. Una boccata d’ossigeno anche per le torrefazioni ed i crudisti, alcuni dei quali già in regola non le norme. Tutti alle prese con grandi problemi, in questi tempi e che giudicavano le norme, reputate complesse e farraginose, pericolose per la gestione globale delle aziende.

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Il simbolo della Commissione Europea

Il Partito popolare europeo, che quel documento per il rinvio lo ha materialmente scritto e coordinato con il relatore Christophe Hansen (oggi commissario all’Agricoltura), ha definito il regolamento Eudr un “mostro burocratico“.

Le preoccupazioni da parte dell’industria riguardavano il caffè e il cacao ma anche la fornitura di mangimi per il bestiame europeo e un rallentamento del commercio internazionale per una serie di altri beni come carne bovina, legname, olio di palma e soia, provenienti da aree deforestate.

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La bandiera del Brasile

Per la marcia indietro della Commissione europea è stata decisiva la mossa del Brasile, con il suo presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva. Lula ha incontrato la presidente della Commissione von der Leyen in un meeting a margine della riunione dei leader mondiali al Palazzo di Vetro di New York, sede delle Nazioni Unite.

Il logo del Mercosur, l’associazione economiche che riunisce i maggiori Paesi del Sud America

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