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Eudr: la Federazione europea del caffè chiede all’UE che l’applicazione venga rinviata

Se l’applicazione dell’Eudr avrà decorrenza, come previsto, dal 30 dicembre 2024, l’effetto sarà “devastante, anche per i milioni di piccoli produttori che hanno nell’l’UE è un fondamentale mercato” si legge in un passo di una lettera indirizzata dall’Ecf alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “L’attuazione e le tempistiche si stanno rivelando una sfida, non solo per l’intero settore del caffè e relativi stakeholder, ma anche per le autorità competenti dell’UE” continua la lettera aggiungendo che lo sviluppo degli strumenti per la conformità procede a rilento. Intanto, StoneX pubblica i risultati della sua indagine sul campo in Brasile, in cui stima il prossimo raccolto in 67 milioni di sacchi

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MILANO – L’Europa del caffè fa appello all’UE affinché rinvii l’entrata in vigore della nuova normativa contro la deforestazione (Eudr). La Federazione europea del caffè (Ecf) ha infatti indirizzato una lettera alla presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, con la quale chiede alle istituzioni europee di riconsiderare le tempistiche di applicazione del regolamento, che allo stato attuale rischiano di alterare gravemente l’intera filiera di approvvigionamento dei 27 paesi dell’Unione, che rappresentano il massimo mercato mondiale del caffè, con 49.128.220 sacchi importati nel 2022 e consumi stimati, per lo stesso anno, in circa 42,33 milioni di sacchi (fonte: European Coffee Report – Ecf).

Fanno parte dell’Ecf tanto le associazioni nazionali (tra cui il Comitato italiano del caffè) quanto aziende leader di filiera (comprese quelle italiane), le cui importazioni raggiungono complessivamente un volume di 2,5 milioni di tonnellate di caffè coltivato da 12,5 milioni di produttori attivi in 60 paesi.

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Cosa prevede l’Eudr (Regolamento Europeo sulla Deforestazione)

Come già scritto più volte, l’Eudr vieterà l’importazione e l’esportazione nell’Unione europea di prodotti che abbiano causato la deforestazione o il degrado delle foreste dopo il 31 dicembre 2020, oppure che siano illegali, perché non conformi alle leggi dei paesi in cui sono stati prodotti.

La normativa riguarda sette materie prime (bovini, cacao, caffè, olio di palma, gomma, soia e legno) e molti prodotti derivati da esse.

Le nuove regole richiedono il tracciamento della filiera sino al singolo appezzamento di terreno coltivato. L’attestazione di conformità comporta anche la geolocalizzazione satellitare delle coordinate.

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