sabato 12 Ottobre 2024

Le sei cose che nessuno ti dice sul caffè e il suo utilizzo quotidiano

Da leggere

  • Gaggia brillante
  • Dalla Corte
  • TME Cialdy Evo
Demus Lab - Analisi, R&S, consulenza e formazione sul caffè

MILANO – Nonostante molti di noi lo bevano ogni giorno, ci sono ancora alcune informazioni fondamentali che non tutti sanno.

Ve le abbiamo riassunte in sei punti. Siete d’accordo su tutto?

1) I vantaggi per la salute non riguardano solo cuore e cervello. Avrete già sentito parlare dei possibili vantaggi cardiovascolari e neurologici.

CIMBALI M2

Ma uno (o due) caffè possono contribuire anche alla prevenzione del diabete di tipo 2, secondo un’analisi condotta su 28 studi dedicati su Diabetes Care.

Sia il caffè normale che quello decaffeintato sono stati associati ad una riduzione del rischio, e questo suggerisce che centinaia di altri componenti della bevanda come antiossidanti, polifenoli, vitamine e minerali, garantiscono tali benefici, afferma Rob Van Dam, (Dottore di ricerca, co-direttore dell’analisi), professore alla Yong Loo Lin School of Medicine di Singapore e professore associato di epidemiologia nutrizionale presso la Harvard’s T.H. Chan School of Public Health.

“Si tratta di una bevanda molto complessa, tanto che non sappiamo con esattezza in che modo riesca a ridurre il rischio di diabete, ma stando alle ricerche condotte sugli animali, aumentrebbe la sensibilità insulinica e aiuterebbe a tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue”, spiega van Dam.

2) Ricordatevi due cose quando macinate la vostra miscela: farina di mais e “trita, mescola, trita, mescola”.

Se utilizzate un macinacaffè con la lama, assicuratevi che la vostra miscela raggiunga consistenza e dimensioni simili a quelle della farina di mais macinata grossolanamente, spiega Lindsey Borger, vice-presidente senior della Coffee Sourcing and Excellence della Keurig Green Mountain, in Vermont.

Se le dimensioni sono inferiori, il caffè avrà un sapore sgradevole e astringente.

Se, invece, sono maggiori avrà un sapore poco deciso.

Per ottenere granelli di dimensione omogenea con un macinacaffè a lama, il trucco è mescolare regolarmente il contenuto durante l’operazione.

3) Il metodo di misurazione utilizzato determina la quantità di caffeina nella tazza.

Se misurate i vostri chicchi in base alla quantità (ad esempio usando un cucchiaio) e producete la stessa quantità di caffè tostato chiaro e scuro, i chicchi a torrefazione chiara conterranno molta più caffeina.

Ecco la spiegazione scientifica: i chicci più scuri vengono tostati più a lungo, così si espandono a causa del calore, diventando più grandi e meno ricchi di quelli chiari.

Perciò, anche pochi chicchi a tostatura scura comporteranno una minor quantità di caffeina nella tazza, dice Emma Sage, Coffee Science Manager per la Specialty Coffee Association of America.

Se misurate i chicchi in base al peso, avrete quasi la stessa quantità di caffeina in tazze, della stessa dimensione, di caffè a tostatura chiara e scura.

4) La “carica” ottenuta annusando il caffè non è solo frutto della vostra immaginazione.

Ottime notizie se rientrate nella categorie di persone sempre assonnate ma molto sensibili alla caffeina: annusare l’aroma dei chicci di caffè può ridurre gli effetti della carenza di sonno alterando l’attività dei geni nel cervello, secondo ricerche , effettuate su ratti privati del sonno.

Per un’esperienza olfattiva coi fiocchi, vi consigliamo di annusare i chicchi contenenti caffeina – non quelli decaffeinati: infatti il processo con cui si elimina la caffeina tende a danneggiare i grassi e gli oli contenenuti nel chicco, che conferiscono al caffè le sue note aromatiche e il profumo così intenso (ecco perché il decaffeinato non ha lo stesso buon odore), spiega Hanna Neuschwander, autrice di Left Coast Roast e responsabile della comunicazione di World Coffee Research, organizzazione di ricerca no-profit di College Station, affiliata della Texas A&M University,

5) Evitate di tenere le confezioni aperte in frigo o nel freezer.

Ogni volta che vorrete prepararvi un caffé, si formerà un piccolo strato di condensa sui chicchi o sulla miscela e il caffè perderà il suo aroma più velocemente, spiega Bolger.

(Sarebbe meglio inserire la confezione ancora chiusa in un sacchetto sigillabile – per evitare la contaminazione degli odori – e tenerlo in freezer fino a otto mesi). Una volta aperta, conservatela in un contenitore ermetico a temperatura ambiente, lontana da fonti di luce e calore eccessivo, dice Bolger, e consumatelo entro due settimane – il caffè macinato diventa stantio più velocemente, quindi cercate di consumarlo prima).

6) Sarà meglio pianificare con più attenzione le spese per il caffè. Nel 2015, gli americani hanno pagato, in media, 3,28 dollari per una tazza di caffè, sborsando fino a 5,07 dollari se preparato dal barista di una caffetteria, secondo un’indagine condotta da Zagat. Ma il cambiamento climatico potrebbe far gonfiare questi prezzi, come spiega Neuschwander.

Quasi tutto il caffé che compriamo nei negozi specializzati è di qualità Arabica, più pregiata rispetto alla Robusta (l’altra varietà più coltivata), ma molto più sensibile ai cambiamenti climatici. Inoltre deve essere coltivata ad altitudini maggiori e più fredde e, con l’aumentare delle temperature medie, diminuiscono i terreni ancora adatti alla coltivazione dell’Arabica.

Caffè di qualità sempre

La produzione potrà anche diminuire, ma non il nostro desiderio di un caffè di qualità… quindi meglio prepararsi a pagare un po’ di più.

Questo articolo di Emma Haak è stato pubblicato su HuffPostUsa ed è stato tradotto da Milena Sanfilippo

CIMBALI M2

Ultime Notizie

  • Water and more
  • Carte Dozio