giovedì 04 Dicembre 2025
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Il manuale per il caffè perfetto: Antonio Malvasi e Dario Ciarlantini portano Barista Sapiens nel bar Ditta Artigianale Carducci a Firenze il primo aprile

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barista sapiens
La copertina di Barista Sapiens (immagine concessa)

FIRENZE – Un compendio ricco e completo, per accompagnare aspiranti baristi ed appassionati nell’affinamento delle tecniche di estrazione dell’espresso e della preparazione del cappuccino. Sabato 1° aprile, alle ore 15,30, la Scuola del caffè, l’accademia internazionale dedicata alla diffusione della cultura del caffè, nata all’interno di una caffetteria, a Firenze, in Ditta Artigianale Carducci, ha ospitato la presentazione di “Barista Sapiens. La guida definitiva all’espresso e al cappuccino perfetti” (Gribaudo Editore) firmata da Antonio Malvasi e Dario Ciarlantini, con il contributo di Lauro Fioretti.

Un manuale dedicato all’arte del caffè e al lavoro del barista, pensato per chi vuole servire solo il meglio ai propri clienti, grazie ai tanti consigli e alle indicazioni di tre esperti del settore

Il caffè fa talmente parte della nostra cultura che immaginare un mondo senza il mitico chicco sarebbe inconcepibile e triste. Questo manuale, pensato per il perfetto barista e per tutti gli appassionati, racconta la storia del caffè, ma anche e soprattutto i suoi segreti, il modo migliore per tostarlo, prepararlo e servirlo, in Italia e non solo.

Del resto, il caffè è la bevanda preferita in tutto il mondo, in ogni Paese che si va ritroviamo un tipico modo di estrarlo, gustarlo e servirlo. Accanto ai temi canonici e agli indispensabili argomenti (l’espresso, il cappuccino, la manutenzione, la latte art e molto altro ancora), il testo presenta chiavi di lettura originali e di facile apprendimento.

Gli autori

Antonio Malvasi è autore di diversi testi sulle discipline ristorative, su diritto ed economia per gli istituti alberghieri (Hoepli e Simone) e sul diritto della ristorazione (Maggioli). Oltre a essere docente presso gli istituti alberghieri, è formatore professionista nell’educazione e nell’assaggio sensoriale (caffè, pizza, cibo e bevande in genere), sulle tecniche di miscelazione dei cocktail, sulla caffetteria e sul restaurant and bar management. Collabora con diverse associazioni, enti e riviste del settore food and beverage.

Dario Ciarlantini, è consulente e formatore nel mondo del caffè e collabora con grandi aziende nazionali e internazionali. Inizia la sua carriera di barista nell’attività di famiglia, successivamente si forma, prima come latte art stylist, poi come bar manager, continuando anno dopo anno a migliorarsi grazie a corsi internazionali e all’esperienza maturata sul campo. Ricopre per quattro anni il ruolo di Coordinatore Nazionale della SCA (Specialty Coffee Association) e oggi vanta qualifiche tra le più importanti in ambito mondiale.

Lauro Fioretti lavora nel mondo caffè da 26 anni. Dopo la laurea in Ingegneria ha iniziato la sua carriera come formatore dei tecnici dei distributori della Simonelli Group in 130 Paesi. A oggi, nella stessa azienda, ricopre il ruolo di responsabile del centro di formazione e ricerca, che eroga oltre 50 tipi di corsi della filiera del caffè. È pluricertificato come trainer e giudice internazionale dei campionati mondiali sca dal 2006, raggiungendo le più alte cariche associative e formative.

Trieste città del caffè: ecco il video regionale che ne celebra i valori con Bazzara

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Piazza Unità d'Italia (immagine concessa)

TRIESTE – Trieste è una città turistica che da sempre accoglie i suoi visitatori con ottimo caffè da degustare nei suoi bar, nei suggestivi caffè storici e nelle numerose torrefazioni presenti. Un legame forte che è stato celebrato da PromoTurismoFVG con la realizzazione di un video a narrare l’indissolubile legame tra il nero elisir con questo splendido territorio di confine e le sue genti, modellandone sin dall’antichità usanze e tradizioni.

Trieste città del caffè

Una particolare relazione che tutti i triestini sentono e vivono come un momento da dedicare a se stessi, un attimo di piacere irrinunciabile, un valore inestimabile che li rappresenta e che unisce diverse culture.

Il caffè è voce narrante nello storytelling del video e, scorrendo tra le meravigliose vedute della città, racconta il suo legame con Trieste che perdura da centinaia di anni.

I diversi modi di ordinare la bevanda, i locali storici e una cultura diffusa del rito di una pausa con gusto nelle immagini del video realizzato da PromoTurismoFVG che promuove anche alcuni degli scorci più emozionanti del capoluogo del Friuli Venezia Giulia “Nasco qui, dove le sapienze di tradizioni lontane si intrecciano e l’antico conosce il nuovo. A questa terra devo molto perché ha compreso il meglio della mia essenza (…)”, si rivela il protagonista tra vedute della meravigliosa costiera triestina e i caffè storici.

Non solo una bevanda energizzante e che scalda il cuore, il caffè è molto di più, è simbolo del made in Italy e dell’Italian lifestyle; significa valore, cultura, condivisione e tradizione. Come si evince dal video e come racconta la voce narrante, Trieste è infatti riconosciuta a livello internazionale come storica capitale del caffè espresso.

Questo riconoscimento è stato conquistato con fatica e passione, in tre secoli di tradizione caffeicola portata avanti da un intero comparto di filiera presente in città sempre pronta ad innovarsi ma custodendo con amore le antiche tradizioni.

Passeggiando per i vicoli e tra gli eleganti caffè storici è molto facile, anche per un turista distratto, imbattersi piacevolmente nella cultura locale del caffè, in discorsi sulla qualità dell’espresso servito nei bar, ma è possibile anche incontrare curiosi personaggi che, tecnici della materia, assaggiano professionalmente, analizzano e realizzano le miscele.

Trieste vanta una tradizione inestimabile che attualmente si traduce in una florida attività caffeicola.

Ma non è solo una questione di dati, ma di cultura, di vissuto cittadino: l’aroma di caffè si respira nell’aria, trasportato dalla Bora. La cultura del caffè ha davvero radici lontane, tante opportunità per i turisti che dopo una visita ricordano con piacere la città grazie alla lunga tradizione del caffè triestino.

Trieste è infatti una città che ha tanto da offrire e i turisti se ne sono accorti da tempo. L’incremento dei flussi è in continua crescita e a riscuotere particolare interesse è l’aspetto esperienziale del patrimonio culturale locale: tra questi immancabile la cultura del caffè triestino con i suoi inconfondibili caffè speciali.

“La città di Trieste ha da secoli un rapporto strettissimo con questa bevanda – afferma Franco Bazzara, presidente dell’omonima torrefazione triestina -. Ecco perché, gli italiani, e i triestini in particolare, sono detentori di un patrimonio che va valorizzato come bene collettivo”.

Associazione museo del caffè di Trieste si riunisce per l’assemblea annuale: in primo piano il topic della creazione del Museo del caffè a Porto Vecchio

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Da sinistra: la segretaria Barbara Zlobec, il presidente Gianni Pistrini, Roberto Pacorini, il vicepresidente AMDC Doriano Simonato (immagine concessa)

TRIESTE – Si è tenuta nei giorni scorsi, nello storico Hotel Savoia Excelsior, l’annuale assemblea dei soci dell’associazione museo del caffè di Trieste, per l’esame delle attività svolte nell’anno sociale 2022-23, i programmi in preparazione, l’approvazione dei bilanci e altri adempimenti.

L’assemblea annuale dell’Associazione museo del caffè di Trieste

Il presidente Gianni Pistrini, in sede di resoconto, ha sottolineato come tutti gli impegni previsti per l’annata trascorsa siano stati portati a temine, citando in particolare, fra le davvero numerose altre azioni svolte, il significativo gemellaggio tra la AMDC e il grande Museu do Cafe di Santos e la mobilitazione a sostegno della candidatura all’Unesco del “Rito del caffè espresso italiano quale patrimonio immateriale dell’umanità” in collaborazione con il Club per l’Unesco di Udine e le maggiori realtà caffeicole triestine.

Per l’anno sociale entrante 2023-24, Pistrini ha rimarcato l’importanza della prosecuzione degli ormai tradizionali Cenacoli del caffè, un appuntamento culturale che riscontra un sempre maggiore successo di pubblico (si sono già svolti i primi incontri, con il giornalista e scrittore Roberto Curci e con il direttore di Ca’ Rezzonico-Museo del Settecento Veneziano Alberto Craievich, entrambi con il tutto esaurito; il prossimo sarà il 13 aprile con l’ex direttore de Il Piccolo Paolo Possamai su “L’impresa del caffè, fra i mercanti di Trieste e lo stabilimento Pedrocchi di Padova”, sempre all’Hotel Savoia Excelsior, alle ore 17.30).

Il Museo del Caffè a Porto Vecchio

Una speciale attenzione sarà rivolta poi, naturalmente, nel corso del 2023, al primario obiettivo sociale e fondamentale scopo istitutivo della stessa AMDC, ovvero l’attesa creazione, in accordo con le Istituzioni cittadine, di un Museo del Caffè degno di questo nome, dedicato alle molteplici testimonianze, oggetti, reperti e vicende che da secoli legano la nobile bevanda alla storia, cultura ed economia di questa città emporiale; la cui realizzazione, nell’area pubblica del Porto Vecchio e direttamente connesso al Museo Commerciale della Città, potrebbe concretizzarsi anche entro il corrente anno, secondo quanto dichiarato e auspicato dalle stesse autorità comunali competenti, in primis l’Assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi, puntando verosimilmente a diventare un forte attrattore di visitatori, turisti, studiosi e appassionati dell’argomento.

Al termine dell’assemblea ha avuto luogo, con una semplice cerimonia, l’atteso conferimento del titolo di socio onorario dell’associazione Museo del Caffè a una delle personalità di maggior rilievo del comparto caffeicolo e, più ampiamente, della portualità e dell’intera economia triestina e internazionale: Roberto Pacorini.

Roberto Pacorini, attuale presidente di quel Gruppo Pacorini che, sorto nel 1933, come Casa di Spedizioni, per opera del capostipite Bruno Pacorini, celebra quest’anno il 90° di attività. Roberto Pacorini ha via via ricoperto cariche di vertice in tutte le società del Gruppo, in Italia e all’estero, ma anche nel Comitato portuale di Trieste e nel Comitato di coordinamento degli utenti e degli operatori portuali; Raccomandatario marittimo e Spedizioniere doganale dal 1968, fu proprio con l’entrata in azienda di Roberto Pacorini che, a partire dagli anni ‘70, la società crebbe a livello nazionale e iniziò a espandersi all’estero fino ad assumere, con gli anni ’90, le caratteristiche di una vera e propria multinazionale con uffici e magazzini nei maggiori porti del mondo (in Europa, Asia, USA, Brasile).

E fu in quel contesto che, guardando a un necessario potenziamento delle strutture, Roberto Pacorini avviò, su sua diretta personale progettazione, la realizzazione, prima a Trieste e alcuni anni dopo a New Orleans (USA), dei primi e del tutto innovativi impianti automatizzati per la lavorazione del caffè verde denominati Silocaf; un’iniziativa di grandissimo rilievo se si considera che il Silocaf of New Orleans fin dalla sua apertura è stato il più grande silos al mondo per capacità di stoccaggio di caffè verde, eguagliato solo nel 2022 dal gemello di Vado Ligure, inaugurato nel settembre scorso nell’area retroportuale della cittadina in provincia di Savona e costruito sempre per volontà di Pacorini.

Impianti analoghi sono stati realizzati, con tecnologia e know-how Pacorini, nei maggiori paesi produttori di caffè verde (Brasile e Vietnam) e nei principali paesi consumatori in Europa, USA e Canada, motivo per cui il nome Silocaf, oltre che esempio di un ingegnoso made in Italy, è ormai sinonimo di eccellenza nel mercato del caffè verde a livello internazionale.

Con parole di vive congratulazioni per la sua luminosa carriera imprenditoriale e per i così rilevanti risultati ottenuti, a beneficio dell’intera economia cittadina e del nome di Trieste nel mondo, l’intero Direttivo della AMDC, con il presidente Pistrini affiancato dal “vice” Doriano Simonato e dalla segretaria Barbara Zlobec, ha consegnato a Roberto Pacorini il diploma di Socio Onorario.

Pacorini ringraziando, e osservando come “noi (il Gruppo Pacorini, n.d.r.) trattiamo molti prodotti, ma il caffè una volta che ti entra nelle vene non esce più !”, ha ricambiato con il dono di un cucchiaio di assaggio tecnico del caffè, appositamente creato per celebrare il 90° del Gruppo e riportante l’iscrizione “Gruppo Pacorini 1933 – 2023”.

Coffee Star Induction produce la gamma di tostatrici ad induzione elettromagnetica

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gemma tostatrice
La tostatrice Gemma (immagine concessa)

VENARIA REALE (Torino) – Coffee Star Induction srl nasce grazie al sodalizio tra la Sweet Coffee Italia s.r.l. – azienda leader nella costruzione delle tostatrici da caffè – e la Ferrari & Carena s.r.l. – azienda leader mondiale nei settori del fine blanking e della termo induzione. Grazie al know how acquisito sulla progettazione e realizzazione di sistemi di riscaldamento ad induzione elettromagnetica,  “Coffee Star Induction srl” sviluppa e produce macchine torrefattrici da caffè ad induzione con le seguenti capacita produttive  2 kg/ 8 kg/ 30 kg/ 60kg/ 120kg con il marchio Sweet Coffee Italia.

Le tostatrici ad induzione

Le macchine ad induzione possono essere utilizzate in modo analogo alle tostatrici a gas, fornendo risultati di tostatura identici, con un controllo della temperatura più raffinato: una vera rivoluzione nello sviluppo di tostatrici a tamburo riscaldate elettricamente.

Le tostatrici a riscaldamento elettrico sono considerate lente rispetto alle macchine a gas. In questo ambito, lento significa che la curva di tostatura non sale abbastanza velocemente dopo il ”punto di svolta”.

Questo perché la temperatura fornita al tamburo generata elettricamente è troppo bassa, di conseguenza, è impossibile seguire la curva di tostatura specificata dal torrefattore per ottenere la ripetitività costante e uniforme della tostatura da un lotto all’altro, dato essenziale quando si tosta il caffè.

Lo studio di questo nuovo sistema di tostatura del caffè, nasce per eliminare i punti limitanti delle soluzioni della tecnica nota a gas. In particolare, il risultato del nuovo studio è di aver realizzato un sistema di riscaldamento ad induzione elettromagnetica che ha consentito di ottenere un’elevata potenza specifica senza le limitazioni geometriche imposte dai riscaldatori elettrici tradizionali, applicati ad una macchina di tostatura a tamburo orizzontale.

Il cuore della ricetta è la “curva della temperatura target dei chicchi” durante tutto il tempo di tostatura. Per questo la Sweet Coffee Italia ha messo a punto e progettato una macchina capace di ottenere migliori risultati di una macchina a gas, sfruttando la fisica conosciuta.

Il controllo e lo sfruttamento mirato di questi fenomeni da parte del sistema studiato e realizzato dalla Sweet Coffee Italia, rende le macchine tostatrici capaci di abbattere i consumi energetici fino al 60% ed oltre, garantendo la distribuzione della temperatura in modo uniforme.

La velocità del raggiungimento del set di temperatura di lavoro, la stabilità di mantenimento e l’assenza di overshoot garantiscono la massima precisione della temperatura di processo.

Il nuovo controllo Gefran 3850 integra un nuovo software capace di controllare tutti i parametri macchina in anello chiuso (loop chiuso):

– potenza del generatore

– flusso aria

– velocità tamburo

– ciclo di raffreddamento

Tali algoritmi consentono di eseguire con estrema precisione la curva di tostatura indicata dal torrefattore, il tutto con una precisione di ± 0,5 gradi.

Questo processo garantisce una produzione ripetuta nel tempo, mantenendo inalterata la qualità del prodotto finale.

La macchina di tostatura a riscaldamento mediante la tecnologia ad induzione elettromagnetica consiste di un tamburo rotante forato su tutta la superficie, chiusa su lato da un disco e mediante lo  stesso collegato in modo solidale all’albero centrale realizzato in acciaio inox.

Il tamburo è a sua volta collegato all’albero centrale in prossimità all’altra estremità, ad una certa distanza per non andare in interferenza con gli altri dispositivi durante la rotazione, mediante una ruota a raggi avente raggi sottili tali da consentire il carico dei grani attraverso il condotto e lo scarico mediante lo stesso.

Il tamburo è dotato internamente di una serie di palette ad andamento elicoidale. Questa soluzione di riscaldamento ad induzione rende possibile riscaldare la zona di tostatura sia dall’esterno del tamburo rotante che dall’interno superando le limitazioni delle soluzioni dello stato dell’arte.

Utilizzando il riscaldamento ad induzione è possibile fornire direttamente l’energia all’elemento, cilindro esterno e albero interno, per effetto delle correnti indotte senza il tramite di una resistenza da accoppiare all’elemento da riscaldare. La soluzione consente di limitare il flusso di aria attraverso il tamburo e di isolare completamente l’involucro esterno, riducendo i consumi energetici rispetto alle soluzioni attuali a resistenza elettrica, garantendo una maggiore sicurezza rispetto alle soluzioni indirette che utilizzano riscaldamento a gas.

Inoltre nella configurazione adottata le bobine sono poste all’esterno del volume di tostatura in una zona facilmente manutenibile e possono essere mantenute in una zona raffreddata.

Si ottiene il completo controllo della potenza del riscaldatore ad induzione dell’albero interno alla termocoppia posta all’interno del tamburo rotante. In questo modo è possibile controllare completamente l’ambiente di tostatura sia all’esterno che all’interno del tamburo, senza dover far passare un eccesso di aria attraverso il tamburo per portare potenza termica all’interno dello stesso.

Con riferimento alle condizioni critiche per ottenere un processo di tostatura ottimale la nostra soluzione presenta significativi vantaggi:

1 – Limitare la caduta di temperatura del tamburo e dell’aria all’interno

La soluzione proposta fornisce il calore per irraggiamento da parte del tamburo esterno e dell’albero interno e per convezione tra le pareti calde e il tamburo; applicando un corretto dimensionamento è possibile avere a disposizione una capacità termica con una elevata superficie di irraggiamento e scambio termico pronta a fornire la potenza termica supplementare alla potenza termica della sorgente per compensare la discesa di temperatura causata dall’introduzione del materiale da tostare.

2 – Consentire un rapido recupero di temperatura per il tamburo e per il materiale introdotto

Grazie alla presenza di una superficie di irraggiamento e di scambio termico convettivo anche all’interno è in grado di riscaldare rapidamente l’aria all’interno del tamburo e di fornire direttamente per irraggiamento al materiale da tostare l’energia per il recupero termico, che senza questa sorgente avverrebbe solo per convezione con l’aria e per contatto con il tamburo rotante.

La doppia sorgente termica consente di controllare in modo più preciso il rate di salita della temperatura rispetto alle soluzioni con una sola sorgente termica in quanto è possibile associare il controllo della potenza del riscaldatore ad induzione presente sul tamburo esterno alla termocoppia posta tra il tamburo esterno e il tamburo rotante e il controllo della potenza del riscaldatore ad induzione dell’albero interno alla termocoppia posta all’interno del tamburo rotante.

La configurazione di macchina di tostatura con riscaldamento del tamburo ad induzione non richiede un flusso termico per riscaldare il materiale all’interno. Il flusso d’aria è limitato al solo flusso necessario per estrarre l’umidità e i componenti volatili presenti nel materiale da tostare, e a tale scopo la valvola posta sul condotto di estrazione consente di ridurre la sezione di passaggio.

Trismoka Challenge, il contest del caffè a Brescia: via alla 17° edizione

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I concorrenti di Trismoka Challenge (immagine concessa)

BRESCIA – Venerdì 31 marzo 2023 si è tenuta a Brescia, nella Sala Consiliare del Palazzo Broletto, la conferenza stampa di presentazione della 17esima edizione di Trismoka Challenge, durante cui sono finalmente stati svelati i nomi dei concorrenti, 12 giovani professionisti, provenienti dalle scuole alberghiere di Brescia, Bergamo e Milano.

Trismoka Challenge

A dare loro un caloroso benvenuto è stata Simona Tironi, assessore regionale all’istruzione, formazione e lavoro: “Una formazione vincente – ha raccontato – è quella che passa attraverso alcuni concetti chiave fondamentali, come passione e creatività – che, voi ragazzi, avete – e una preziosa opportunità: quella che Trismoka vi dà ormai da anni, formandovi, preparandovi e aprendovi le porte al futuro”.

Accanto a lei, Emanuele Moraschini, presidente della Provincia di Brescia; Paolo Uberti, patron di Trismoka; Michael Boffelli, responsabile della formazione in Trismoka; Luca Riva, direttore Radio Bruno, nonché da anni presentatore del contest.

Intervenuti in loco anche gli sponsor: Sergio Barbarisi, direttore generale BWT water+more; Gianfranco Carubelli, ceo e amministratore di Pulycaff; Fabrizio Moraschi, manager Briofood; e Andrea Bartolozzi, direttore generale della Centrale del Latte di Brescia.

Presenti in conferenza, inoltre, i docenti di riferimento dei ragazzi, così come i Dirigenti Scolastici degli Istituti coinvolti, foodblogger e la stampa.

Novità Trismoka Challenge 2023

Trismoka Challenge è l’evento che celebra, ogni anno, dal 2003 ormai, l’arte italiana del caffè.

Il talent porta con sé alcune importanti novità: prima tra tutte nuove location, alternative alla Fiera Golositalia, di Montichiari, tradizionale cornice dell’evento.

Le semifinali, in programma il 17 e 18 aprile, si terranno nella sede di Trismoka, a Paratico. La finalissima, invece si svolgerà sul palco del Teatro bresciano “Le Muse”, a Flero, venerdì 21 aprile.

Un’altra importante novità riguarda la modalità di accesso in finale: “Come sapete, ogni anno selezioniamo quattro finalisti – ha spiegato Michael Boffelli, responsabile della Formazione in Trismoka – ma quest’anno abbiamo deciso di apportare un cambiamento importante: selezioneremo il migliore talento di ogni istituto. Ciò significa che ogni scuola avrà il proprio rappresentante: l’artista del caffè che avrà accumulato il punteggio più alto nelle semifinali si batterà, quindi, per la vittoria nella finale”.

Un cambiamento che darà ancora più valore alla competizione, rendendola più coinvolgente e appassionante per tutti i concorrenti.

Svelati i nomi dei dodici concorrenti di quest’edizione

Ecco, quindi, i nomi dei ragazzi in gara quest’anno:

  1. Agazzi Marco, Fondazione ISB di Torre Boldone (BG)
  2. Aly Amer, Istituto di Istruzione Superiore Andrea Mantegna di Brescia
  3. Boioni Irene, C.F.P. G. Zanardelli di Clusane (BS)
  4. Broglia Samuele, C.F.P. Galdus di Milano
  5. Magrini Giancarlo, C.F.P. Galdus di Milano
  6. Magro Emanuele, Istituto di Istruzione Superiore Andrea Mantegna di Brescia
  7. Nicoli Paolo, Istituto d’Istruzione Superiore Olivelli Putelli di Darfo (BS)
  8. Palaghianu Samuel, Fondazione ISB di Torre Boldone (BG)
  9. Pennati Linda, Istituto di Istruzione Superiore Andrea Mantegna di Brescia
  10. Staiano Kevin, C.F.P. G. Zanardelli di Clusane (BS)
  11. Venturini Martina, C.F.P. Canossa di Brescia
  12. Zanola Francesca, C.F.P. Canossa di Brescia

L’augurio di Paolo Uberti, patron di Trismoka: “L’azienda è da sempre promotrice della cultura dell’espresso a regola d’arte – racconta Uberti– ma non solo: anche di valori importanti come la famiglia, la solidarietà, la formazione. In questi vent’anni di Trismoka Coffee School, e di Trismoka Challenge, abbiamo avuto il privilegio di vedere alcuni dei migliori baristi d’Italia emergere dalle nostre esperienze formative”.

Uberti continua: “Oggi, ragazzi, vi invito a prendere questa opportunità per voi stessi: accendete la vostra passione e inseguite i vostri sogni senza mai dimenticare la serenità personale e familiare, che è fondamentale per essere vincenti. Siamo qui per sostenerci a vicenda e per aiutarvi a raggiungere i vostri obiettivi. Vi auguro di essere sempre ambiziosi e di portare la vostra passione per il caffè a nuovi livelli”.

Dodici talenti, sei istituti e tanta voglia di mettersi in gioco. Chi sarà il campione dell’edizione 2023?

Cioccolato Gourmet lancia le uova di Pasqua Diamond Egg

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Il Black Diamond Egg (immagine concessa)

MILANO – Arte e gusto si intrecciano nelle uova di Pasqua di Cioccolato Gourmet, il marchio di T’a Milano ideato dai fratelli Alberto e Tancredi Alemagna che hanno saputo far incontrare la tradizione familiare dell’alta pasticceria milanese con la ricerca e l’innovazione. Come se fossero preziosi diamanti, le Diamond Egg brillano sulla tavola grazie alle micro-pagliuzze che ne punteggiano la superficie in un magico effetto polvere di stelle; i bagliori metallici vengono esaltati dallo straordinario gioco di sfaccettature realizzato dagli esperti Maître Chocolatier di Cioccolato Gourmet.

Le Diamond Egg di Cioccolato Gourmet

Lo stupore raggiungere la sua massima intensità quando il cioccolato incontra il palato, regalando emozioni uniche.

L’esperienza di gusto prosegue con la deliziosa sorpresa racchiusa all’interno delle uova: le Nocciole Piemonte IGP ricoperte di cioccolato fondente.

Pensate per soddisfare ogni tipo di gusto, le Diamond Egg sono proposte in tre varianti: Gold con cioccolato bianco al caramello, Milk che conquista i sensi per l’avvolgente morbidezza del cioccolato al latte, Black con cioccolato fondente total black 83% per veri intenditori.

Cresce il consumo di grappa: il 30% la preferisce dopo un caffè

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La grappa (immagine: Pixabay)

Non più solo uomini over 40 che vivono nel nord. Oggi tra i principali consumatori di grappa, uno degli alcoolici più abbinati all’espresso, ci sono anche i millennial: 5 su 10 la bevono di frequente o saltuariamente, soprattutto come gesto di convivialità con gli amici. Sempre più sono le donne appassionate e il picco di consumi si registra al sud (49%), più che al nord-ovest (38%) o al nord-est (42%). Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata sul portale dell’Ansa.

Il consumo di grappa in Italia

ROMA – A scattare la fotografia del consumatore-tipo di grappa in Italia è l’indagine AstraRicerche e Grappa Libarna condotta su un campione di 1.000 persone tra i 18 e i 65 anni.

Secondo l’indagine, quasi 1 italiano su 2 (44%) consuma grappa almeno qualche volta in un anno, soprattutto in casa propria (59%) e a casa di amici e parenti (47%). Seguono bar ed enoteche (46%) e ristoranti (38%).

Se per quasi tutti, soprattutto uomini e adulti, il consumo di grappa è associato al fine pasto (65%), ci sono comunque appassionati e neofiti che la apprezzano anche nel dopo cena (21%) oppure nella pausa pomeridiana dopo il lavoro (13%).

Piace alle coppie (48%) molto più dei single (34%), si beve più nelle città medie e grandi (47%) che nei piccoli centri abitati (35%) e rispetto al tradizionale consumo tra le mura domestiche, che rimane in cima alle preferenze di oltre 7 italiani su 10 (76,6%), ora si apprezza tanto anche il fuori casa (65,7%).

In generale, la preferenza di oltre un intervistato su tre è per degustare la grappa da sola (35%; in testa i 55-65enni – 50% – e gli uomini – 40%) oppure dopo un caffè (30%). Solo poco più di uno su cinque gradisce abbinarla a prodotti dolci o salati.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

illycaffè: ricavi a 567,7 milioni +13,6%, utile netto 14 +18,9%, marginalità al 12,6%, Scocchia: “Il miglior risultato in 10 anni”

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Cristina Scocchia amministratore delegato illycaffè (foto concessa)

MILANO – Il Consiglio di amministrazione della illycaffè S.p.A. ha approvato il progetto di bilancio della capogruppo illycaffè S.p.A. e il bilancio consolidato dell’esercizio 2022. Nella relazione allegata al documento gli amministratori fanno notare che il 2022 è stato segnato oltre che dall’aumento dei tassi di inflazione anche dal rincaro dei costi delle materie prime per il settore.

Il bilancio di illycaffè

Nonostante l’incertezza e la complessità del contesto macroeconomico, i ricavi consolidati nel 2022 si sono attestati a 567,7 milioni di euro, registrando un aumento record del 13,6% rispetto al 2021, il più alto tasso di crescita degli ultimi dieci anni.

La crescita conseguita nel 2022 è stata trainata da tutti i mercati e canali distributivi in cui il Gruppo è presente.

L’Ebitda è risultato pari a 71,4 milioni di euro, in aumento del 15,8% rispetto all’esercizio precedente. La crescita dei ricavi e l’incremento dell’efficienza operativa del Gruppo – in linea con la strategia di crescita sostenibile e profittevole – hanno permesso di controbilanciare la straordinaria pressione sui margini dettata dal contesto inflattivo. La marginalità si è attestata al 12,6% dei ricavi in aumento di 30 punti base (0,3%) rispetto al 2021.

L’Ebitda Adjusted si è attestato a 78,2 milioni di euro, in aumento del 10,6% rispetto all’anno precedente

Anche l’Ebit, attestatosi a 25,9 milioni di euro, ha evidenziato un incremento del 24,8% rispetto all’esercizio precedente, per effetto dell’evoluzione della redditività operativa e della minore incidenza sui ricavi netti degli ammortamenti.

L’Utile netto di Gruppo si è attestato a 14,2 milioni di euro in aumento del 18,9% rispetto al 2021 e superiore alle previsioni.

Posizione finanziaria netta pari a 154,3 milioni di euro, in aumento del 25,0% rispetto all’esercizio precedente principalmente per effetto dell’aumento generalizzato dei costi delle materie prime, in particolare del caffè verde, e del piano di investimenti sostenuto nel 2022.

Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè ha commentato: “Siamo molto soddisfatti di aver raggiunto il miglior risultato degli ultimi dieci anni nonostante il contesto macro-economico sfidante. Il 2022 ha rappresentato un importante traguardo verso il raggiungimento dei nostri obiettivi strategici: quest’anno tutti i mercati e tutti i canali hanno contribuito alla crescita, sia dei ricavi che dell’Ebitda. Questi risultati confermano la solidità della direzione strategica che abbiamo intrapreso”.

Scocchia conclude: “Il caffè illy, grazie alla sua qualità superiore e sostenibile, rappresenta un’eccellenza del made in Italy, che vogliamo continuare a valorizzare, accelerando ulteriormente la nostra crescita sui mercati internazionali.”

Per quanto riguarda l’andamento dei principali mercati, in Italia, i ricavi sono risultati in aumento del 9,9% rispetto al 2021 grazie a una crescita in tutti i canali distributivi. In particolare, l’horeca ha segnato un aumento a doppia cifra rispetto al 2021 grazie a una forte accelerazione del tasso di acquisizione di nuovi clienti nel segmento premium del mercato.

Negli Stati Uniti, mercato prioritario nel piano strategico, i ricavi sono cresciuti del 27,4% rispetto al 2021 per effetto di performance positive in tutti i principali canali distributivi e grazie a un impatto cambio favorevole legato al rafforzamento del dollaro.

Anche gli altri mercati in cui il gruppo è presente hanno registrato una forte crescita rispetto al 2021. In particolare, in Cina i ricavi sono incrementati del 15% rispetto al 2021 trainati dall’on-line.

Guardando ai canali, l’horeca ha registrato una crescita dei ricavi del 30,9% rispetto al 2021, sostenuta da un costante ampliamento della base clienti e dall’incremento dei consumi medi.

Nel canale Retail, i ricavi sono risultati in crescita del 42,8% rispetto al 2021, sostenendo la brand awareness e rafforzando la customer experience. Al 31 dicembre 2022, il network di illycaffè si componeva di 190 punti vendita in 34 Paesi.

Per quanto riguarda i canali Home, nel canale Distribuzione moderna i ricavi sono risultati in crescita del 4,8% rispetto al 2021 grazie all’incremento del footprint distributivo, in particolare negli Stati Uniti.

Nel canale on-line i ricavi hanno registrato una crescita del 3,2% rispetto al 2021, grazie all’ulteriore consolidamento delle partnership con gli e-Tailers.

Anche nel 2022, il Gruppo ha continuato ad operare in base alla propria strategia di sostenibilità che si estende ad ogni fase della catena del valore: dai produttori di caffè ai consumatori finali, grazie all’adozione di pratiche di agricoltura sostenibile e rigenerativa, a progetti a sostegno delle comunità locali, a una gestione consapevole delle risorse e all’applicazione dei principi dell’economia circolare.

I risultati derivanti da una gestione consapevole e sostenibile del business, sono stati riconosciuti nel 2022 da Standard Ethics che ha attribuito ad illycaffè il più alto livello di compliance rispetto alle indicazioni internazionali di sostenibilità stabilite da Unione Europea, OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) e Nazioni Unite, premiandola come la migliore tra le 30 aziende italiane che costituiscono l’indice SE Food&Beverage Italian Sustainability Benchmark.

Sulla scorta dei risultati raggiunti nel 2022, anche nel 2023 il Gruppo si pone l’obiettivo di perseguire il percorso di crescita identificato nel piano strategico 2022-26, concentrandosi sull’ulteriore accelerazione dello sviluppo internazionale nel segmento super-premium del mercato.

Lo sviluppo atteso sarà sostenuto da un importante piano di investimenti di 270 milioni di euro di cui 120 milioni di euro destinati ad un forte ampliamento produttivo e logistico concentrato a Trieste, il sito produttivo strategico del Gruppo e dedicato alle fasi critiche del processo di produzione.

C’è Trieste in pole position con la ricerca italiana sul caffè al Mondiale della chimica ACS a Indianapolis

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La locandina dell'evento scientifico mondiale ACS di Indianapolis

MILANO – Il caffè è stato uno dei temi caldi del meeting di primavera dell’American Chemical Society (ACS), massimo consesso scientifico mondiale nel suo genere, che è si è svolto in forma ibrido – in parte in presenza, all’Indiana Convention Center di Indianapolis, e in parte online) dal 26 al 30 marzo.

E che ha visto oltre 10 mila presentazioni specialistiche, che hanno spaziato nell’ambito della chimica organica, inorganica e sperimentale. All’evento congressuale e convegnistico si è affiancata una parte espositiva, con una forte partecipazione di aziende e visitatori.

Abbiamo riferito ieri della presentazione dello studio del professor Chahan Yeretzian sui caffè fermentati. Quest’oggi vogliamo soffermarci invece sulla sessione intitolata “Before the Coffee Break: The Rich and Complex Chemistry of Coffee”, durata un’intera giornata, che è stata curata da Jonathan Beauchamp del tedesco Fraunhofer Institute for Process Engineering and Packaging IVV.

Vi hanno preso parte speakers di ben nota autorevolezza nell’ambito della Coffee Chemistry internazionale. I temi trattati hanno spaziato dagli studi dedicati ad approfondimenti chimico-fisici sull’estrazione, all’attività biologica (ad esempio anti-obesità) di alcuni composti presenti nel caffè; dalle interazioni tra composti organici volatili (costituenti l’aroma) e melanoidine (composti ad alto peso molecolare generati dal trattamento termico a partire da polisaccaridi e proteine) all’utilizzo di Risonanza Magnetica, Elettrochimica ed altre tecniche avanzate per lo studio del caffè in tutte le sue declinazioni (verde, tostato e bevanda), dal punto di vista dell’autenticità di prodotto e della tracciabilità.

A rappresentare la ricerca italiana in ambito industriale, la illycaffè spa che ha presentato un contributo sulla chimica degli acidi clorogenici minoritari e la loro determinazione quali- quantitativa in caffè di diverse specie sfruttate commercialmente (Coffea arabica, Coffea canephora e Coffea liberica) e in specie “wild” ancora pressoché inesplorate (ad es. Coffea sessiliflora e Coffea pseudozanguebariae).

In particolare, l’attenzione si è focalizzata sugli acidi para-cumaroilchinici, sinapoilchinici e di-acilchinici, che possono fungere da marker molecolari di specie botanica e rappresentare un territorio da esplorare relativamente alle loro attività biologiche ancora del tutto ignote.

Infatti questi composti, a differenza degli acidi clorogenici maggioritari, ben noti polifenoli che attraverso la loro attività antiossidante e antiinfiammatoria contribuiscono ai benefici del caffè, poiché sono presenti in minor quantità, sono più difficili da isolare e quindi da caratterizzare.

La comunità scientifica si darà nuovamente appuntamento a fine estate per la 29 Conferenza Asic sulla Scienza del Caffè, in programma a Hanoi (Vietnam) dall’11 al 14 settembre.

L’Asic (Association for the Science and Information on Coffee) esiste da 56 anni e organizza – di norma ogni due anni – un evento scientifico di caratura internazionale scegliendo alternativamente una location in un paese produttore o consumatore.
La conferenza spazierà in tutto lo scibile scientifico relativo al caffè focalizzando quattro filoni tematici principali:

  • agronomia (genetica, botanica, agrotecnologia, parassiti e malattie, agroecologia, ecc.)
  • chimica (analisi e composizione chimica del caffè, aromi, ecc.)
  • tecnologia (lavorazione del caffè verde, torrefazione, macinatura, estrazione, decaffeinizzazione, ecc.)
  • effetti fisiologici (caffè e salute).

Scadenza Bonus pubblicità 2023: la presentazione delle domande entro il 31/3

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bonus pubblicità 2020
Bonus pubblicità

MILANO – Alla fine del mese, il prossimo venerdì 31 marzo, scadrà la possibiltià di attivare il Bonus pubblicità 2023. Ricordiamo che, fino al 31 di questo mese, è possibile presentare la comunicazione per l’accesso al credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari incrementali per l’anno 2023, attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate.

L’opportunità è valida per tutti gli organi d’informazione registrati in Tribunale, proprio come Comunicaffè. Quindi chi farà pubblicità sia su Comunicaffè sia su Comunicaffe International potrà fruire del Bonus.

La scadenza del Bonus pubblicità

A decorrere dall’anno 2023 il credito d’imposta è riconosciuto nella misura unica del 75% del valore incrementale degli investimenti effettuati in campagne pubblicitarie sulla sola stampa quotidiana e periodica, anche online.

Rispetto all’anno 2022, quindi:

  • viene ripristinato il “regime agevolativo ordinario”, pertanto il credito d’imposta è concesso nella misura del 75 % del valore incrementale degli investimenti effettuati;
  • è richiesto il presupposto dell’incremento minimo dell’1% dell’investimento pubblicitario rispetto all’investimento dell’anno precedente, quale requisito per accedere all’agevolazione;
  • non sono più agevolati gli investimenti pubblicitari effettuati sulle emittenti televisive e radiofoniche, analogiche o digitali

L’agevolazione è soggetta al rispetto dei limiti della normativa europea sugli aiuti di Stato de minimis e al rispetto del limite del tetto di spesa.

Per ottenere il credito investimenti pubblicitari è necessario inviare due comunicazioni, una preventiva nel mese di marzo denominata ‘’comunicazione per l’accesso al credito d’imposta’’ ipotizzando il totale degli investimenti pubblicitari effettuati e da effettuare nel corso dell’anno 2023 e una a consuntivo indicando gli investimenti effettivamente realizzati.

Sono esclusi dalla concessione del credito d’imposta:

  • i soggetti che abbiano iniziato l’attività nel corso dell’anno per il quale si richiede il beneficio;
  • i soggetti che nell’anno precedente a quello per il quale si richiede il beneficio non abbiano effettuato investimenti pubblicitari ammissibili.

Tutti gli interessati possono rivolgersi per chiarimenti direttamente a Comunicaffè telefono 335 5967702 o al proprio commercialista.