giovedì 04 Dicembre 2025
Home Blog Pagina 800

Starbucks in arrivo a Napoli nella galleria Umberto I

0
Il logo di Starbucks

A Napoli apriranno presto le saracinesche di Starbucks (ne abbiamo parlato qui). Si tratta del secondo punto vendita del colosso americano in Campania dopo quello di Marcianise presso l’Outlet La Reggia. Il punto vendita del capoluogo campano vedrà la luce all’interno della galleria Umberto I insieme al multistore Mondadori.

La sirenetta di Seattle all’interno di Napoli potrebbe rappresentare per alcuni una controversia verso la tradizione del caffè, custodito nelle mura della città; tuttavia, come sottolinea Gaetano Graziano, vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commerciali, l’apertura di due grandi brand rappresenterebbe “un importante passo verso la rinascita di una galleria commerciale storica di interesse turistico”. Leggiamo di seguito l’articolo pubblicato dal portale d’informazioni Napoli Sera.

Starbucks sbarca a Napoli

NAPOLI – Approderanno prossimamente a Napoli, nella galleria Umberto I, Starbucks, locale americano che serve caffè (28mila esercizi in mezzo Mondo) e un grande multistore Mondadori. Sul dibattito in corso è intervenuto anche il vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commerciali, Gaetano Graziano, che di gallerie commerciali se ne intende.

“L’apertura dei due brand nel cuore di Napoli – dice Graziano -,  rappresenta un importante passo verso la rinascita di una galleria commerciale storica di interesse turistico. Questo evento è, inoltre, un’opportunità unica per il capoluogo partenopeo che potrà rafforzare proprio l’immagine di una città moderna e cosmopolita, in grado di competere con altre città italiane ed europee”.

E la catena apre il 1° store in Campania a Marcianise, Caserta

0
Il logo di Starbucks

Continua l’espansione del colosso americano nel Bel Paese. È stato confermato che Starbucks aprirà il suo prossimo store presso l’Outlet La Reggia di Marcianise (Caserta) e sarà il primo del sud Italia. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata sul portale Marcianise.

Lo store Starbucks a Marcianise

MARCIANISE (Caserta) – “É tempo di novità e di prime volte: siamo entusiasti di annunciare che il 14 aprile arriveremo per la prima volta in Campania, con il primo Starbucks store in provincia di Caserta, a Marcianise”. Così questa mattina sulla pagina ufficiale facebook dell’azienda in Italia. Il brand americano aprirà il suo nuovo store presso l’Outlet La Reggia di Marcianise (Caserta) e sarà il primo, e al momento l’unico, del sud Italia.

L’arrivo nel nostro Paese della celebre catena USA è il frutto di un accordo tra Starbucks Coffee Company e il gruppo bergamasco Percassi. La Percassi, unica ad avere la licenza, è proprietaria e gestirà i locali che nasceranno in Italia.

Starbucks di Marcianise sarà, come nello stile della caffetteria americana, un luogo moderno, accogliente e piacevole, dove trascorrere del tempo, con la connessione wi-fi gratuita, e la possibilità di gustare l’ampia scelta di bevande a base di caffè.

Per leggere la notizia basta cliccare qui

12oz sigla una partnership con Carrefour e arriva a Milanofiori ad Assago

0
12oz opening
12oz sigla una partnership con Carrefour e apre a Milanofiori ad Assago (immagine concessa)

MILANO – 12oz, retail format specializzato nel servizio rapido di coffee&milk based drinks, concepiti principalmente per il consumo in movimento, sigla una nuova partnership con Carrefour, che affida al brand l’area caffetteria della galleria commerciale Milanofiori ad Assago, uno degli shopping center più grandi e rappresentativi della Lombardia.

12oz a Milanofiori

Il centro commerciale Milanofiori, che ospita al suo interno l’ipermercato Carrefour, è stato inaugurato nel 1982 e completamente ristrutturato nel 2018. Comodo all’autostrada A7, a pochi passi dal Mediolanum Forum di Assago e da due grandi centri direzionali, è uno dei pochi raggiungibili con la metropolitana e accoglie ogni anno un passaggio di circa 6 milioni di persone.

Per molte di loro da oggi sarà possibile fare la spesa nell’ipermercato con la cup 12oz in mano, fare colazione o merenda con le bevande calde e fredde del menu, prendere al volo una cup di caffè da portare in ufficio per colazione o dopo pranzo in pochissimo tempo, grazie alla velocità di servizio che contraddistingue il format, ma anche passeggiare in galleria e sorseggiare dall’iconica cup guardando le vetrine.

Le cup di 12oz sono perfette per il consumo on the move e to go perché ingegnerizzate in modo da mantenere la temperatura ideale del liquido al suo interno fino a 40 minuti dall’erogazione.

“L’inaugurazione di questo nuovo punto vendita – commenta David Nathaniel, ideatore e ceo di 12oz – rappresenta per noi più di una semplice apertura. La partnership con Carrefour ci permette di metterci alla prova in un nuovo contesto, quello delle gallerie commerciali, e siamo felici che ciò avvenga in uno dei mall più storici e iconici, come Milanofiori. Siamo certi che questo sia solo il primo passo di una lunga e proficua collaborazione con il Gruppo Carrefour, anche su altri campi.”

Il nuovo locale, di 70mq, è stato concepito per assecondare le esigenze dei visitatori di questa particolare location: chi ha più tempo, può soffermarsi e ricaricare le batterie, anche dei propri dispositivi, in uno dei 30 posti a sedere all’interno dello store; chi è di fretta, invece, ha la possibilità di essere munito di bevanda in modalità to go in meno di 30 secondi.

Oltre a una grande varietà di bevande personalizzabili anche a base vegetale, nel locale è possibile trovare anche l’offerta food completa di 12oz: bagel, wraps, muffin, brownies, cookies, american cakes, donuts, brioches e molto altro.

Questa apertura rappresenta per 12oz il 20° locale a gestione diretta.

La scheda sintetica dell’azienda

12oz è un retail format di caffetterie 2.0, nato a Milano nel 2015, che promuove i nuovi trend di bevande da consumare in movimento, già pienamente nelle abitudini di Millennials e GenZ.

12oz integra il gusto globale e cosmopolita della propria offerta con la rapidità di servizio tipica del bar all’italiana, grazie a un sistema di macchine tecnologicamente avanzate, che consente di erogare la metà delle bevande a menù in meno di 30 secondi, e ingredienti di alta qualità. La tecnologia brevettata garantisce inoltre integrità e sicurezza ad ogni cup. Un must per il new normal.

Nato dall’intuizione dell’imprenditore italiano e ceo David Nathaniel, da oltre trent’anni nel settore della prima colazione per l’hotellerie di lusso, 12oz è protagonista di un piano di espansione nazionale e internazionale, con locali diretti e in franchising, grazie a una joint venture con JDE, secondo torrefattore al mondo e parte del colosso internazionale JAB Holding Company, che ha nel suo portafoglio primari brand della ristorazione.

Nel 2018 questa importante azienda ha investito nel concept, in cui crede fortemente, diventandone il socio di maggioranza.

Bialetti inaugura un nuovo punto vendita a Roma

0
bialetti store
Lo store Bialetti (immagine concessa)

ROMA – Bialetti, azienda italiana considerata icona del caffè nel mondo, annuncia l’apertura di un nuovo negozio nel centro storico di Roma e nelle vie dello shopping della città. Nel nuovo punto vendita sarà disponibile l’intero catalogo del marchio: l’iconica Moka Express e la speciale compatta e contemporanea macchina espresso Gioia, oltre che le più ricercate Limited Edition che ogni anno arricchiscono l’offerta Bialetti.

Il nuovo store

L’alto grado di innovazione che da sempre caratterizza la visione dell’azienda, offre infatti una customer experience pensata per valorizzare tutte le caratteristiche del caffè ed accompagnare il cliente alla scoperta della vasta gamma di prodotti, la qualità, lo stile e il design incontrano direttamente il consumatore finale.

Pur affondando le radici nella tradizione, grazie ad uno sguardo sempre rivolto al futuro è possibile personalizzare con un’incisione a punta di diamante la propria Moka, icona per eccellenza della convivialità italiana.

I prodotti best seller

Moka Espress: Prodotto iconico nato dalla geniale intuizione di Alfonso Bialetti che ha rivoluzionato il modo di preparare il caffè a casa.

Perfetto Moka: Perfetto Moka è il caffè Bialetti per chi ama la Moka. L’attenta tostatura e la macinatura perfettamente studiata e calibrata garantiscono una perfetta estrazione del caffè con la Moka.

Gioia: Gioia è la macchina a capsule super compatta ed elegante, che permette di gustare il migliore caffè espresso Bialetti nella comodità di casa.

Capsule caffè sistema Bialetti: una vasta gamma di miscele dagli aromi e dai sapori inconfondibili. Le capsule Bialetti, 100% in alluminio per conservare l’aroma e il gusto del caffè, contengono ben 7 grammi di caffè, per un espresso come al bar.

La scheda sintetica di Caffè Bialetti

Bialetti nasce nel 1919 a Crusinallo, in Piemonte, per volontà di Alfonso Bialetti. Nel 1933 viene realizzata la prima Moka, geniale intuizione che ha rivoluzionato il modo di preparare il caffè a casa. Considerata icona di design nel mondo, fa parte delle collezioni permanenti del MoMa di New York e del Triennale Design Museum di Milano.

Il 1999 è l’anno in cui si forma il gruppo Bialetti Industrie Spa dalla fusione tra Alfonso Bialetti & C. e Rondine, realtà leader nella produzione di pentole antiaderenti; la sede viene trasferita a Coccaglio in provincia di Brescia. Nel 2004 Bialetti fa il suo ingresso nel mondo del caffè espresso con la Mokona e le capsule Il Caffè d’Italia. Nel 2015 nasce la capsula bio e l’azienda riceve il certificato di conformità per la produzione di prodotti biologici.

L’offerta di macchine espresso si arricchisce nel 2020 con Gioia. Dalla conoscenza della Moka e dall’esperienza nel mondo del caffè nel 2021 nasce Perfetto Moka, il caffè Bialetti per chi ama la Moka.

Il cappuccino rosa dedicato al Giro d’Italia della barista Marzia Formica

0
latte art espresso udine
Un cappuccino a regola d'arte (immagine: pixabay)

L’idea è venuta alla barista forsempronese Marzia Formica. La signora, sposata con due figli, lavora al Bar del Sasso (la stazione di servizio sulla superstrada che sta proprio sotto ai Cappuccini) ormai da vent’anni. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata su Il Resto del Carlino.

Il cappuccino rosa

MILANO – Rosa. Un cappuccino rosa. Un tocco di alchermes et voilà, il gioco è fatto. Poi, per chi non volesse bere alcolici di prima mattina, c’è anche l’alternativa con del colorante per dolci. L’idea è venuta alla barista forsempronese Marzia Formica, 53 anni portati in splendida allegria, un grande sorriso che conquista e una evidente passione per il suo lavoro.

La signora, sposata con due figli, lavora al Bar del Sasso (la stazione di servizio sulla superstrada che sta proprio sotto ai Cappuccini) ormai da vent’anni, anche se in tasca ha un titolo di studio nel campo della moda.

“L’idea – racconta – mi è balzata in testa quando è stato annunciato l’arrivo a Fossombrone della tappa del Giro d’Italia. Mi piace sbizzarrirmi nella creazione di cappuccini un po’ particolari, per esempio il mio Sbrodolone (che come dice il nome deborda oltre la tazza), e l’occasione mi è sembrata giusta per inventarne uno nuovo, colorato di rosa come il Giro d’Italia”.

Il rosa come lo ottiene? “Con un goccino di alchermes, che dà quel certo retrogusto alcolico niente male. Ma ai clienti che non amano l’alcol offriamo la scelta del solo colorante alimentare.”

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Fairtrade aumenta il prezzo minimo per il caffè per la tutela dei coltivatori

0
fairtrade lavoratrice
Una lavoratrice (immagine presa dal sito Fairtrade)

MILANO – A partire dal 1° agosto aumenterà il prezzo minimo Fairtrade per il caffè: la decisione risponde all’esigenza di rafforzare le tutele per i coltivatori in tutto il mondo, sia per l’intensificarsi degli impatti del cambiamento climatico, sia per la crescente volatilità economica globale.

I nuovi prezzi Fairtrade accresceranno il prezzo attuale rispettivamente del 19% e del 29% per il caffè Robusta e Arabica

Ciò fornirà ai coltivatori un significativo supporto in tempi di fluttuazioni selvagge del mercato, permetterà di affrontare meglio situazioni emergenziali come l’aumento dell’inflazione nei Paesi d’origine e aiuterà a coprire parte dei costi aggiuntivi legati all’adattamento al cambiamento climatico.

Il nuovo prezzo minimo Fairtrade per i chicchi di Arabica (lavati) – che rappresentano oltre l’80% di tutto il caffè Fairtrade venduto – è di 1,80 dollari per libbra, con un aumento di 40 centesimi rispetto al prezzo attuale di 1,40 dollari per libbra.

Per la Robusta naturale, il prezzo aumenterà di 19 centesimi, passando a 1,20 dollari la libbra. Infine, l’extra per il caffè biologico Fairtrade è stato aumentato di un terzo, da 30 a 40 centesimi per libbra. Più della metà dei chicchi di caffè Fairtrade venduti nel 2021 è stata certificata come biologica.

“Nonostante le recenti impennate dei prezzi del caffè a livello mondiale, i coltivatori stanno lottando contro l’inflazione, l’aumento dei costi di produzione e la perdita dei raccolti a causa degli effetti del cambiamento climatico. Molti stanno abbandonando le loro aziende agricole in cerca di opportunità altrove e, nelle comunità i giovani faticano a vedere un futuro in questa coltivazione. Il fatto che i gli agricoltori non riescano a vivere del loro lavoro è drammatico per l’industria e un rischio enorme per il futuro del settore del caffè nel suo complesso”, ha dichiarato Monika Firl, Senior Manager per il caffè in Fairtrade International.

“Il prezzo minimo Fairtrade è fondamentale per i coltivatori, in quanto li mette al riparo dalle fluttuazioni del mercato. Ma la situazione in cui versano a livello globale sia a causa delle difficoltà finanziarie che dei cambiamenti climatici rimane insostenibile e, detto francamente, mette a rischio l’intero futuro del settore”, avverte Silvia Gonzalez, Manager dell’organizzazione di produttori di caffè del Nicaragua UCA Miraflor e consigliera d’amministrazione nella rete regionale di produttori Fairtrade CLAC.

Per arrivare al nuovo prezzo minimo, l’organizzazione Fairtrade ha condotto un’analisi dei costi di produzione e un processo di consultazione di tre mesi con le principali parti interessate. Più di 540 partecipanti – l’86% dei quali erano agricoltori – provenienti da 40 Paesi hanno fornito input fondamentali che hanno portato alla proposta di Fairtrade al Comitato per gli Standard e alla decisione di aumentare il prezzo minimo.

Gingerino e Costaross celebrano lo spritz dando vita all’Orange Dandy

0
gingerino costaross
Gingerino si unisce a Costaross, linea di prosecco di Serena Wines, dando vita ad un cocktail che parla di tradizione e identità (immagine concessa)

SAN PELLEGRINO TERME (Bergamo) – Che si chiami bicicletta o spritz, il cocktail preferito dai veneti è bitter e prosecco o vino bianco fermo. Un drink iconico e sempre di tendenza, che ha origine proprio nel Triveneto. Lo spritz non è solo un momento di pausa, ma un rito collettivo, un momento di convivialità che ha reso famosi gli italiani all’estero. In Veneto prende un significato ancora più profondo, perché fa parte della tradizione locale.

Gingerino e Costaross creano l’Orange Dandy Spritz

Dai cicchetti agli sponcioni, l’aperitivo nel Triveneto è un rito senza tempo, fatto di convivialità e di un’atmosfera tutta italiana. Gingerino ha fatto sua questa tradizione, diventandone in poco tempo il protagonista indiscusso proprio grazie all’incontro con il prosecco che ha dato vita al celebre spritz. Che si tratti di berlo liscio o miscelato, infatti, Gingerino ha segnato le generazioni, evolvendo e rinnovandosi ma mantenendo intatta la sua anima autentica e frizzante.

Un’altra eccellenza veneta è Costaross, un giovane brand hipster e funky di Serena Wines 1881, l’azienda fortemente radicata nel Triveneto nata a due passi da Conegliano. Costaross racconta l’autenticità del legame con il territorio, con un design innovativo, moderno e unconventional. A vestire ogni referenza è infatti il simpatico cervo Ross, sceso dal Cansiglio delle Prealpi settentrionali per stabilirsi tra le morbide colline di Conegliano e trasformare in festa ogni occasione.

Il binomio bitter e prosecco o vino bianco nasce solo in un secondo momento, infatti, inizialmente lo spritz è solamente vino bianco e acqua gassata. Si racconta che l’abbinamento nasca dall’usanza dei soldati dell’Impero austriaco di stemperare l’elevata gradazione alcolica dei vini veneti con seltz o acqua frizzante.

La componente alcolica veniva “spruzzata” – dal verbo tedesco spritzen – con l’acqua, per addolcirne il sapore. Il cocktail, come lo conosciamo oggi, nasce solo negli anni Venti, quando si pensò di aggiungere il bitter e dare così la colorazione aranciata che lo ha reso celebre.

I due marchi si uniscono proprio per celebrare l’icona italiana dell’aperitivo, dando vita all’ Orange Dandy Spritz, un cocktail dall’identità ben definita, in cui vengono enfatizzate le note uniche del bitter originario del Triveneto.

Il nome nasce dal tipico colore aranciato dato dal Gingerino, unito al prosecco extra-dry The Dandy di Costaross in cui Ross, il cervo simbolo del brand, veste un look dandy, richiamando un gusto stravagante ed eccentrico ma sempre fresco ed elegante. Il bitter si fonde perfettamente con il prosecco, perché ha un gusto ricercato e deciso che non copre, ma al contrario, esalta le sue prerogative particolari.

La ricetta è semplicissima: una clavetta di Gingerino e 10 cl di prosecco. Un cocktail capace di unire e valorizzare la tradizione sempre moderna di Gingerino e il gusto innovativo di The Dandy. Gingerino si inserisce, quindi, nel mondo della miscelazione con un cocktail che è l’evoluzione naturale da drink analcolico in alcolico.

La partnership tra i due prodotti iconici è stata lanciata a Vinitaly ma la loro avventura continuerà anche in seguito, con un tour estivo fatto di eventi che attiveranno le principali località del nord est.

Pasqua, dati Fipe: “Al ristorante 6,4 milioni di italiani per una spesa complessiva di 400 milioni”

0
I consumi stimati per Pasqua da Fipe (foto concessa)
I consumi stimati per Pasqua da Fipe (foto concessa)

MILANO – Un numero positivo registrato per la Pasqua appena conclusa: 6,4 milioni gli ospiti dei ristoranti italiani per questo 2023, in crescita dunque rispetto al trend registrato lo scorso anno ma soprattutto tornato ai livelli del 2019. A rivelarlo è l’Ufficio studi di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana pubblici esercizi, che ha pubblicato un’indagine sulle aspettative dei ristoratori italiani per la domenica di Pasqua e il lunedì di Pasquetta.

Nello specifico, il numero delle attività aperte risulta in leggero calo rispetto allo scorso anno, con l’88,2% dei pubblici esercizi che ha deciso di rimanere operativo durante il fine settimana di festività. Tra i clienti attesi nelle sale dei ristoranti italiani, la maggior parte è composta da residenti (65%), il 28,2% da turisti provenienti da altre città della Penisola, mentre il 6,8% da visitatori stranieri.

Pasqua al ristorante: lo scontrino medio

Per l’occasione, il 68,2% dei ristoranti ha previsto un menù degustazione composto da 6 portate a un prezzo medio di 62 euro bevande incluse. Il restante 31,9% ha offerto, invece, un menù a la carte a un prezzo medio di 55 euro per tre portate (bevande escluse). Nel complesso, la spesa è stimata in 395 milioni di euro.

In generale, comunque, nel 76,3% dei casi i menù si caratterizzeranno per un forte legame con la tradizione del periodo pasquale. Tra i primi piatti, ad esempio, sarà la pasta fresca a farla da padrone: tagliatelle, ravioli e lasagne saranno i protagonisti della tavola. Tra i secondi non mancherà ovviamente l’agnello, mentre per il fine pasto, oltre ai dolci della tradizione (pastiera, cassata, colomba etc.), andranno per la maggiore anche le mousse, la bavarese o il millefoglie.

Le previsioni per il lunedì di Pasquetta sono rimasti in linea con il 2022, sia per quanto riguarda il numero delle attività aperte (il 79,5% del totale) sia per il numero di clienti attesi

Che è stato stimato in 4,9 milioni con il 44,2% rappresentato dai turisti italiani e stranieri. Il menù, a differenza di quanto rilevato per il pranzo di Pasqua, è soprattutto a la carte. Una scelta, questa, che riguarda il 71,6% dei ristoranti, mentre per il menu “degustazione”, previsto dal 28,4% dei pubblici esercizi, si spenderanno poco più di 60 euro in media. Per il lunedì dell’Angelo, gli analisti di Fipe-Confcommercio stimano in 234 milioni di euro la spesa complessiva.

“I consumi attesi nella ristorazione per i giorni di Pasqua e Pasquetta confermano il percorso di ripresa che il settore ha intrapreso già dallo scorso anno, come è emerso anche dal Rapporto Annuale presentato da Fipe nei giorni scorsi”, ha dichiarato Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio. “Se, da un lato, questi dati confermano la rinnovata disponibilità degli italiani a concedersi dei momenti di convivialità nonostante le criticità dall’attuale contesto economico e il ritorno del turismo internazionale, dall’altro, – ha spiegato il presidente Stoppani – le sfide per la ristorazione rimangono impegnative, soprattutto sotto l’aspetto della gestione dei costi”.

A Cleveland, donna affetta da Covid annusa il caffè dopo due anni: “Mi sento come se stessi riprendendo in mano la vita”

0
annusare parosmia olfatto sniff test caffè parosmia
L'aroma del caffè

CLEVELAND, USA – Per due anni, Jennifer Henderson non è stata in grado di utilizzare il senso del gusto e dell’olfatto a causa della lunga battaglia contro il Covid. Tutto però è cambiato quando la paziente, dopo aver ricevuto un’iniezione per la gestione del dolore all’interno della Cleveland Clinic in Ohio, ha potuto finalmente percepire di nuovo l’aroma del caffè ed è scoppiata in lacrime, affermando: “Mi sento come se stessi riprendendo in mano la mia vita.”

Riportiamo di seguito il toccante video pubblicato sul canale youtube ufficiale del notiziario televisivo americano con sede a Chicago in Illinois CBS News

Il legame tra caffè e olfatto è più complesso di quanto si potrebbe immaginare inizialmente. Un team di ricerca dell’Università di Reading ha scoperto che la molecola responsabile della parosmia, cioè dell’alterazione dell’olfatto, è presente in diversi alimenti tra cui il caffè. Secondo un recente sondaggio internazionale, circa il 10% delle persone con perdita dell’olfatto correlata al Covid ha sperimentato la parosmia subito dopo aver avuto la malattia e la cifra è salita al 47% tra i sei e i sette mesi dopo (ne abbiamo parlato qui).

Schiavon, ceo Caffè Borbone: “Porteremo il marchio nel mondo, partendo dagli Usa”

0
Borbone
Il logo di Caffè Borbone

La torrefazione campana Caffè Borbone scommette sul piano di crescita oltreconfine che inizierà proprio dagli Usa, dove l’azienda ha da poco inaugurato una sede operativa dedicata al confezionamento di caffè. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata sul portale Alimentando.

Caffè Borbone negli Stati Uniti

CAIVANO (Napoli) – Caffè Borbone scommette sul mercato statunitense. La torrefazione campana, partecipata al 60% dalla holding Italmobiliare e al 40% dal fondatore Massimo Renda, intende “portare il proprio marchio nel mondo”, incrementando la quota export che oggi incide per il 5% sui ricavi, come sottolineato da Marco Schiavon, amministratore delegato di Caffè Borbone, in un’intervista al Sole 24 Ore.

Il piano di crescita oltreconfine inizierà proprio dagli Usa, dove l’azienda ha da poco inaugurato una sede operativa dedicata al confezionamento di caffè. “Contiamo di essere sugli scaffali americani entro l’estate”, spiega il ceo Schiavon.

“Partiremo dalla costa orientale: adatteremo i nostri prodotti al gusto americano, ma non cambieremo la nostra proposta economica, continueremo cioè a posizionarci nella pancia del mercato come in Italia”. La distribuzione sarà concentrata su due canali specifici: l’online e i negozi etnici.