lunedì 01 Dicembre 2025
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ChocoLOVE: arriva il contest per i professionisti della pasticceria con Davide Comaschi per San Valentino

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chocolove davide comaschi
Davide Comaschi con una pralina della Galaxy Collection

MILANO – È stato lanciato sui canali social dell’associazione Chocolate Culture, presieduta dal chocolate master Davide Comaschi e fondata in collaborazione con Irene Colombo, Simona Sansonetti e Roberto Santarella, il contest “ChocoLOVE, un dolce per San Valentino”.

Il contest ChocoLOVE

Il contest, nella sua seconda edizione, è aperto ai professionisti pasticceri, panificatori, gelatieri, pastry chef di ristoranti e studenti maggiorenni delle scuole professionali italiane. Queste cinque categorie potranno iscriversi online sul sito dell’associazione e partecipare al contest presentando sempre online una ricetta innovativa dedicata a San Valentino. Unico ingrediente indispensabile il cioccolato.

“Il contest è l’occasione per tanti professionisti di far conoscere a un pubblico più vasto la creatività e la competenza che li contraddistingue” afferma Davide Comaschi patron dell’evento ChocoLOVE, che vedrà la sua prima vera edizione l’8 febbraio 2024. “Ricordo molto bene quando da giovanissimo lavoravo accanto ai maestri pasticceri di Milano, cercando di far valere la mia capacità di creare dolci che potessero esprimere il mio concetto di gusto e di estetica. ChocoLOVE vuole dare agli studenti ormai pronti al salto e a tutti i professionisti d’Italia, la visibilità che meritano.”

La prima edizione del contest, vinta da Marco Battaglia della pasticceria Marlà di Milano, si è svolta in occasione dell’anteprima di ChocoLOVE lo scorso febbraio a Palazzo Bovara, sede del Circolo del Commercio di Confcommercio Milano, partner della manifestazione, ed è stato il Maestro Iginio Massari a premiare la pasticceria che ha saputo distinguersi durante contest ChocoLOVE: un Dolce per San Valentino.

Il Maestro Iginio Massari ha voluto essere presente alla cerimonia di premiazione, per testimoniare come il cioccolato sia un ingrediente determinante per la valorizzazione della pasticceria italiana nel mondo, e come gli italiani abbiano raggiunto livelli straordinari nella lavorazione di questo alimento: non a caso Davide Comaschi, quando vinse il World Chocolate Masters a Parigi, raggiunse un punteggio ancora oggi mai superato.

I partecipanti al contest 2024 sono invitati a iscriversi entro il 30 novembre 2023 e a presentare entro dicembre 2023 una ricetta dedicata a San Valentino.

La giuria qualificata selezionerà le tre migliori ricette per ogni categoria e i finalisti verranno invitati a sfidarsi il 20 gennaio 2024 al Sigep di Rimini presso la Choco Arena.

Sarà proprio durante la manifestazione più importante per la pasticceria e gelateria italiana che verranno proclamati i cinque vincitori del contest.

I dolci vincitori saranno poi protagonisti della manifestazione ChocoLOVE che si svolgerà quest’anno dal 8 al 14 febbraio in due location prestigiose: Palazzo Castiglioni, il palazzo del Gelato al Cioccolato, e Palazzo Bovara, il palazzo del Cioccolato.

“Abbiamo voluto sposare subito il contest ChocoLOVE“ – afferma Massimo Trevisan, direttore della divisione Gourmet di IRCA SPA Main Partner del contest – “Da sempre la nostra azienda affianca grandi e piccoli artigiani sia nel mondo della pasticceria che del gelato, per offrire non solo un prodotto di qualità ma anche un servizio di customer care attento alle diverse esigenze. Il Contest che vuole coinvolgere l’Italia da Nord a Sud, sarà un’occasione di grande visibilità per tutti i professionisti e gli studenti, e uno stimolo a crescere e migliorarsi”.

Per Un Dolce per San Valentino viene richiesta una preparazione a base cioccolato: torta, monoporzione, pralina, di pasticceria o di gelateria, che possa valorizzare il prodotto cioccolato per le sue caratteristiche principali di versatilità e creatività, rispettando il tema della sostenibilità e le diverse categorie: pasticceria, bakery, ristorazione, gelateria e school. Per maggiori informazioni cliccare qui.

Il contest ChocoLOVE, un dolce per San Valentino, ha come Main Partner IRCA SPA ed è sostenuto da Molino Dallagiovanna, azienda sempre in prima linea nelle manifestazioni culturali della pasticceria e da Novacart, leader nel settore delle forme da cottura… e in un contest del genere la forma a cuore non potrà mancare!

Il 18 novembre 2023 alle ore 15.00, in occasione di Bookcity, nella veranda Liberty di Palazzo Castiglioni, sede di Confcommercio Milano, corso Venezia 47, il maestro Davide Comaschi, presenterà il suo libro “Sul Cioccolato” e sarà disponibile ad incontrare e dare suggerimenti e consigli ai partecipanti del contest.

Fensore e Clemente firmano le lattiere leggerissime e made in Italy da mondiali, sul nuovo sito e-commerce ci sono i 3 formati

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Le nuove lattiere delle campionesse (foto concessa)
Le nuove lattiere delle campionesse (foto concessa)

MILANO – Se le campionesse del mondo di latte art, Carmen Clemente e Manuela Fensore, si uniscono per ideare delle lattiere da veri competitor e professionisti, il risultato è piuttosto scontato: con Motta Metallurgica, la latte art iridata diventa un’altra espressione dell’eccellenza made in Italy.

Niente di meglio per celebrare il Cappuccino day, creato negli Stati Uniti e poi arrivato anche in Italia e nel resto del mondo, diventando a tutti gli effetti una festa internazionale.

Prima le tazze, ora le lattiere targate da due campionesse mondiali: da dove nasce l’esigenza di realizzarne di vostre?

“Da tanto tempo avevamo l’idea di realizzare una lattiera che ci identificasse, tutti i grandi e famosi latte artist ne hanno sempre prodotta una e dopo aver vinto ben due campionati mondiali era impossibile pensare di non produrla, anche se l’idea e soprattutto il desiderio sono già partiti anni prima”.

Quali sono le caratteristiche che le differenziano rispetto a ciò che un barista è abituato a usare? (materiale, forma, impugnatura…?)

“Questo strumento è unico: parliamo delle lattiere tra le giù leggere al mondo, in acciaio inox. Quella da 60 cl pesa 190 gr, quella 45 cl pesa 165 gr e quella da 35 cl 135 gr, la lamiera ha uno spessore molto fine che da la possibilità di avere soprattutto in fase di creazione della rosetta un tratto molto più preciso e definito.

Ha un beccuccio che agevola la fuoriuscita del latte e questo permette a chi la usa di avere una dinamica completamente diversa dalle altre lattiere. Diciamo che aiuta il barista a sviluppare una sensibilità e soprattutto una delicatezza particolare durante la versata.

L’impugnatura è ergonomica, adatta a qualsiasi mano – sia grande che piccola – e la base più ampia della 60 cl ti da già naturalmente idea di come trovare il baricentro della lattiera.

Già con il beccuccio che abbiamo realizzato la lattiera si presta benissimo a fare figure basilari, quelle da grading system e da fantasy, anche se per questi ultimi consigliamo sempre la modifica artigianale.

Una novità incredibile è la lattiera da 45 cl che ha un formato ottimale durante il servizio perché è perfetta per qualsiasi tazza da cappuccino.”

I formati sono i soliti che si trovano sul mercato?

“Quella da 45 cl è difficilissima da trovare e finalmente abbiamo un’azienda italiana che la produce.”

Quanto costano e dove si possono acquistare queste nuove lattiere?

“Quella da 60 cl costa 60 euro mentre quella  da 45 cl costa 50 euro. Infine, quella da 35 cl costa 40 euro, la modifica su qualsiasi beccuccio costa 10 euro in più. Sono acquistabili sul nostro nuovissimo sito e-commerce www.latteart.it.

Quanto tempo di progettazione e studio c’è voluto per la loro realizzazione?

“Ci abbiamo messo un anno e mezzo. Avremmo fatto prima ma il Covid ha ritardato un sacco di cose.”

Ora anche la vostra scuola ha un’altra veste sul web. ci raccontate questo cambio di immagine nel nuovo sito?

“Premetto che abbiamo lavorato sempre bene e senza mai lamentarci del tanto lavoro, ma ci eravamo accorte che i corsisti ci trovavano solo tramite Instagram, con il passa parola oppure per “fama”. Difficilmente ci trovavano su Google, questo perché il sito era legato ancora alla vecchia parte di cocktail catering che avevamo.

Cosi abbiamo ingaggiato un creatore di siti internet al quale abbiamo domandato di rifare il nostro e nel momento in cui abbiamo iniziato a parlare del nuovo nome, lui ci ha subito chiesto: ragazze vi piacerebbe latteart.it? Noi davamo per scontato che non fosse disponibile ed invece il dominio era ancora libero. Chiaramente non ce lo siamo fatte dire due volte!

Con la creazione delle lattiere e delle tazze abbiamo creato anche tutta la parte e e-commerce che adesso ci dà la possibilità di gestire le tante spedizioni che stiamo facendo.

Siamo contentissime di questo nostro nuovo percorso e soprattutto fiere di aver creato una lattiera con un’azienda italiana: diciamo che se fino adesso questa era una disciplina dominata dal mondo asiatico, gli ultimi due mondiali raccontano un’altra storia e soprattutto iniziamo ad essere competitivi anche a livello di attrezzature dedicate alla latte art, come le lattiere prodotte da Motta Metallurgica e progettate dalle ultime campionesse del mondo che sono finalmente italiane.”

ofi: raggiunto oltre la metà dell’obiettivo di migliorare il sostentamento di 200.000 coltivatori di caffè entro il ’25

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ofi coffee lens
La front page del rapporto Coffee LENS (immagine concessa)

LONDRA – olam food ingredients (“ofi”), leader a livello globale nel settore degli ingredienti naturali per cibi e bevande, annuncia di aver raggiunto oltre la metà del suo obiettivo di migliorare il sostentamento di 200.000 coltivatori di caffè entro il 2025. I risultati sono illustrati nel suo secondo report sull’impatto della sostenibilità Coffee LENS (“LENS”: Livelihoods, Education and Nature at Scale).

Il report descrive i successi ottenuti dalla piattaforma per caffè di ofi in collaborazione con clienti e partner su 44 progetti, per un impegno finanziario complessivo di oltre 50 milioni di dollari.

Lanciata nel 2020, la strategia di sostenibilità Coffee LENS di ofi definisce gli obiettivi complessivi per il 2025 nell’ambito di quattro pilastri: opportunità economiche, istruzione e formazione professionale, azione per il clima ed ecosistemi sani. Attraverso questa strategia, ofi mira a creare una filiera più resiliente e a salvaguardare il futuro del caffè.

lavoratrici piantagioni
Le lavoratrici nelle piantagioni (immagine concessa)

Nonostante le sfide che si sono presentate nel corso del 2022, tra cui varie interruzioni della filiera, la guerra in corso in Ucraina e le condizioni meteorologiche avverse che hanno colpito i raccolti, ofi procede spedita verso la creazione di una filiera più resiliente, con un impatto che tiene conto del sostentamento degli agricoltori, senza dimenticare la tutela ambientale.

Vivek Verma, ceo coffee di ofi, riconosce il valore del report quale dimostrazione dei progressi compiuti verso il raggiungimento degli obiettivi di ofi: “Sono orgoglioso dei passi avanti che abbiamo compiuto in tutte e quattro le nostre aree di intervento, grazie al potenziamento dei nostri programmi di sostenibilità che ci hanno permesso di raggiungere 117.242 agricoltori, e all’implementazione di 14 piani di recupero educativo in zone ad alto rischio per mitigare il rischio di lavoro minorile; in più, abbiamo convertito a pratiche agricole rigenerative una superficie equivalente a 47.000 campi da calcio”.

Verma conclude: “Quindi, davanti a un cappuccino mattutino o a un gustoso caffè infuso a freddo, non bisogna dimenticare i milioni di persone che portano la nostra bevanda preferita dal raccolto alla tazzina.”

ofi
ofi a sostegno della sostenibilità sociale (immagine concessa)

I programmi in corso forniscono ai produttori partner un supporto dedicato alla formazione agronomica e all’assistenza tecnica, migliorando la produttività complessiva e aumentando il reddito medio.

Nell’ambito degli obiettivi ambientali 2025 di ofi, volti a rigenerare i terreni del caffè e a ridurre la deforestazione, si è proceduto alla piantumazione di oltre 2,4 milioni di alberi non da caffè, all’attuazione di piani di rimedio alla deforestazione nel 75% delle aree identificate ad alto rischio e al miglioramento della salute del suolo su 34.000 ettari.

Il report illustra anche il successo dell’impiego degli strumenti digitali di ofi per l’accesso ai dati, la riduzione della carbon footprint e la costruzione di una filiera più sicura. Alla luce dei crescenti requisiti di tracciabilità e due diligence ambientale, AtSource – il sistema di gestione della sostenibilità di ofi – consente ai clienti di accedere a informazioni verificate e basate sui dati, in modo da poter gestire e migliorare le prestazioni e l’impatto della propria filiera.

Verma non nasconde il suo ottimismo affermando che l’impegno generale del settore per la riduzione delle emissioni di carbonio è in linea con i progressi di Coffee LENS di ofi per la salvaguardia del futuro del caffè.

“Questa maggiore propensione a migliorare la nostra impronta collettiva del caffè è oltremodo incoraggiante se si considera l’urgente necessità di costruire filiere più resilienti e rigenerative. E ora che siamo a metà strada verso i nostri obiettivi per il 2025, questa è anche un’opportunità per guardare al futuro della nostra strategia per ottenere un impatto ancora maggiore entro il 2030[i].”

Scoprite di più su ciò che ofi ha da offrire cliccando qui.

[i] ofi pubblicherà gli obiettivi 2030 per la sua attività nel settore del caffè nel corso dell’anno.

La scheda sintetica di ofi

Ofi (olam food ingredients) è un nuovo gruppo operativo nato da Olam. ofi offre prodotti e ingredienti alimentari sostenibili, naturali e ad alto valore aggiunto, in modo che i consumatori possano beneficiare dei prodotti sani e golosi che amano. Il gruppo è composto da aziende leader nel settore del cacao, del caffè, dei prodotti lattiero-caseari, della frutta secca e delle spezie.

ofi ha costruito una presenza unica nella catena del valore a livello globale, che comprende le proprie attività agricole, l’origine alla produzione e gli impianti di produzione. ofi collabora con i clienti, utilizzando al meglio il proprio portafoglio complementare e differenziato di prodotti alimentari “di tendenza”, per co-creare soluzioni che anticipino e soddisfino le mutevoli preferenze dei consumatori, parallelamente all’aumento della domanda di alimenti più sani, tracciabili e sostenibili.

La scheda sintetica di Olam

Il Gruppo Olam è un’azienda leader nel settore alimentare e agroalimentare che fornisce alimenti, ingredienti, mangimi e fibre a 20.200 clienti in tutto il mondo. La nostra catena del valore si estende in oltre 60 Paesi e comprende operazioni di coltivazione, lavorazione e distribuzione, oltre a una rete globale di agricoltori.

Attraverso il nostro obiettivo di “reimmaginare l’agricoltura e i sistemi alimentari globali”, il Gruppo Olam si propone di affrontare le numerose sfide legate al soddisfacimento delle esigenze di una popolazione globale in crescita, ottenendo al contempo un impatto positivo per le comunità agricole, il nostro pianeta e tutti i nostri stakeholder.

Il Gruppo Olam, che ha sede e si è quotato a Singapore, si colloca attualmente tra le 30 maggiori società primarie quotate in termini di capitalizzazione di mercato nell’indice SGX-ST. Da giugno 2020, il Gruppo Olam è stato incluso nella FTSE4Good Index Series, una serie di indici di investimento sostenibile globale sviluppata da FTSE Russell, a seguito di una rigorosa valutazione delle attività della catena di approvvigionamento di Olam, dell’impatto sull’ambiente e della trasparenza della governance.

La serie di indici FTSE4Good identifica le società che dimostrano solide pratiche ambientali, sociali e di governance (Environmental, Social, Governance, ESG) ed è utilizzata da diversi operatori di mercato per creare e valutare fondi di investimento responsabili.

Alessandra Brandi, titolare di Camellia Tea House: “Una volta capita la qualità non si torna più indietro al tè in bustina del supermercato”

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Alessandra Brandi con i suoi tè (foto concessa)
Alessandra Brandi con i suoi tè (foto concessa)

MILANO – Il tè è una bevanda che è meno diffusa in Italia, patria dell’espresso, ma ci sono diversi intenditori che sono appassionati: per loro per fortuna ci sono imprenditori come Alessandra Brandi, titolare di Camellia Tea House. A Palermo, sfidando anche le temperature più alte di altre zone d’Italia, questo è un punto di riferimento per i tea lovers.

Brandi, come mai dedicarsi al tè in una nazione così legata all’espresso?

“La mia passione nasce sin da quando ero piccola, difatti ho sempre amato il tè. Ai tempi esisteva però una grande difficoltà che ho dovuto superare: a Palermo si trovava soltanto quello del supermercato.

Crescendo mi sono incuriosita ulteriormente e ho voluto approfondire la storia dietro la materia prima, rendendomi conto che nella mia città non c’era un posto che offrisse un grande assortimento di tè e diverse tipologie.

Sono andata a Londra, dove ho apprezzato il culto del tè alle 5, anche se vorrei poter andare in Cina e in Giappone dove la cultura è ben diversa e dove ha origine la storia del tè.

Cogliendo questa possibilità di business, ho pensato di creare il mio locale in cui poter acquistare prodotti differenti dal solito: ovviamente all’inizio molti non credevano in questa attività.

In effetti, non è un’abitudine diffusa qui a Palermo e aprire un negozio specializzato di questo tipo è stato un azzardo.

Eppure, oggi lo posso dire, si vende: le persone che si sono avvicinate a questo mondo sono aumentate e chi invece era già un appassionato ha cominciato ad acquistare da me invece che online.

Ovviamente negli anni ho seguito dei corsi per addentrarmi ancora di più in questo universo che sembra solo all’apparenza semplice. Entrando da noi spesso mi chiedono: vorrei un tè buono. E io subito ribatto: nero? bianco? Rosso? Verde? Puro o aromatizzato? E lì la gente non mi capisce e comincia la fase dedicata al racconto, alla spiegazione. Alcuni, nonostante tutto, rimangono affezionati al classico Earl Grey che già riconoscono, ma va bene lo stesso. “

Ma come vi rifornite?

Brandi: “L’azienda a cui ci riferiamo è tedesca, la Deihlefsen & balk di Amburgo, che ha coltivazioni di tè in tutto il mondo e paradossalmente persino i cinesi comprano da loro. Hanno selezionato i migliori tè puri e i blend, inserendoli anche nei filtri piramidali.

Dentro il negozio (foto concessa)

Anche da noi abbiamo voluto offrire questa modalità per tutti i tè, le tisane e gli infusi. Ad esempio, ci sono alcuni che acquistano per casa il prodotto in foglie e invece per l’ufficio o in viaggio preferiscono portarsi le nostre bustine.

Al loro interno si vedono proprio le foglie e i pezzetti di frutta, non è tutto macinato, per cui sono assolutamente diverse da quelle del supermercato.

Oltre ai nostri clienti, serviamo anche diversi bar. Accanto a noi c’è uno di questi locali, la Caffetteria San Lorenzo, la cosa bella è che molti consumatori usciti da lì, tornano da noi per farci i complimenti, perché non è facile trovare tè di alta qualità in un bar.

Brandi, ma è stato facile entrare nel canale horeca, che di solito non presta così tanta attenzione al tè?

“In effetti per entrare nei bar ho fatto un po’ fatica. Ma ce ne sono stati alcuni con cui è nata una bella sinergia.

Chi ha deciso di collaborare con noi, si era accorto di aver fatto un salto di qualità necessario perché oggi le persone stanno diventando sempre più esigenti.

Tutti i locali che hanno scelto di acquistare i nostri tè hanno a disposizione il menù studiato da noi in cui indichiamo tutte le informazioni per ogni bustina, con le caratteristiche aromatiche, la giusta temperatura dell’acqua e di infusione.

Ho coinvolto ora due bar (caffetteria San è il Bar Matranga Ettore), un’enoteca letteraria( Prospero), un pub che si chiama Alchimia con narghilè che ha scelto gli sfusi e infine il Sensory blend Dabbene concept.

Avete provato a fare dei paring?

Brandi: “Qualche volta, sotto richiesta, consiglio degli abbinamenti. Per esempio con un tè buonissimo, nero affumicato , è ottimo come digestivo o anche da accompagnare con un risotto: si aggiunge il tè al posto del brodo vegetale che restituisce il retrogusto affumicato. Con gli infusi alla frutta in particolare, faccio delle torte e vengono buonissime: li metto nell’impasto e il risultato è fenomenale.

Durante gli eventi di degustazione dei tè appena arrivati in negozio, accompagno spesso queste mie ricette e sono gettonatissime. Le condivido anche con i clienti che me le chiedono.”

E invece la mixology?

“All’inaugurazione ho fatto preparare degli infusi alla frutta con il vino bianco frizzante, un mix che viene fatto macerato dalla sera e prima di servirlo si aggiunge del ginger o bitter o sprite.

Ma con i tè si possono unire anche il gin tonic, il prosecco. Condivido su facebook diverse soluzioni fredde da preparare per l’estate. “

A Palermo il tè però risentirà molto della stagionalità…

“La temperatura effettivamente è un ostacolo e durante la stagione estiva c’è meno richiesta.

Certo ci sono clienti che continuano a bere tè anche con il caldo, ma in questo periodo non facciamo ordini che vanno oltre un certo quantitativo, perché subiamo un calo di acquisti.

Le persone cercano più ricette fredde che però non ricollegano al tè, che pure funziona ed è salutare.

I tè preparati freddi sono buonissimi, bisognerebbe soltanto farlo capire alla gente che ne è spaventato per questioni di tempistiche e praticità. Ci sono però anche quelli che lo usano per peparselo freddo.

Ci sono due metodi: mettendo le foglie in infusione la sera in acqua fredda e lasciarlo così per molte ore.

Oppure, la seconda strada che consiglio per tempistiche e per evitare la carica batterica: scaldare 200 ml di acqua in cui si mette il tè o l’infuso e, a seconda di cosa si usa si lascia in infusione il tempo necessario, poi si filtra e infine si aggiungono 800 ml di acqua dal frigo.”

Ma riuscite anche a vendere online?

“Sì, al momento solo in Italia, all’ estero ancora no, perché, nonostante abbiamo avuto diverse richieste, ancora non siamo riusciti ad abbattere i costi di spedizione .

I turisti ci scoprono così: vengono a provare il tè da noi e quando partono mi chiedono di inviare un pacco. Ma a seconda delle quantità non vale la pena. In tutta Italia però vendiamo e spediamo tantissimo. Vengono da noi da tutti i posti della Sicilia.”

Brandi, quanto costano questi tè pregiati?

“Il tè che costa di più al momento è Le perle di Gelsomino che è una rarità al mondo e giustamente colpisce chi legge il prezzo: ma è particolarmente pregiato e le perle hanno una lavorazione dietro notevole.

Un altro è il tè matcha (il barattolino da 30 grammi costa 30 euro) e quello da cerimonia che è una qualità ancora più elevata ed è più delicato, è ancora più costoso (35 euro per 30 grammi).

Deve esser venduto sempre ben sigillato, non può esser venduto sfuso, perché si ossida facilmente ed è molto delicato.

C’è un culto dietro e chi lo acquista deve sapere. I nostri clienti ormai storici riconoscono la qualità e non hanno problemi con il prezzo, chi invece deve ancora non sa molto, deve prima affrontare un percorso di avvicinamento.

È certo che poi una volta capita la differenza non si torna più indietro al tè di supermercato.

Poi abbiamo i caffè aromatizzati: happy hazelnut va moltissimo, nocciola e noci, poi arancia e cioccolato e pistacchio. Li vendiamo già macinati e l’azienda che li produce appositamente è sempre quella tedesca che ci fornisce anche i tè.”

Progetti futuri?

Brandi conclude: “Mi sarebbe piaciuto e tutti me lo chiedono spesso, estendermi e diventare anche sala da tè, ma a Palermo funzionerebbe solo stagionalmente. Prima di fare un passo del genere devo valutare e fare bene i calcoli. Un altro sogno? Andare a scoprire la Cina e il Giappone.”

Futures degli arabica: ecco perché i prezzi di New York sono sempre in altalena

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Il logo dell'Ice

MILANO – Ancora forte volatilità per i futures degli arabica, protagonisti di alti e bassi marcati nei giorni a cavallo tra ottobre e novembre. A New York, il front month (dicembre) è balzato dai 159,10 centesimi di lunedì 30 ottobre a 167,30 centesimi nell’ultimo seduta del mese.

Ma ha perso quasi tutti i guadagni il giorno successivo ridiscendendo a 159,80, il 1° novembre.

Nuovo rimbalzo il 2 e 3 novembre: in entrambe le giornate il benchmark ha guadagnato 555 punti, per un rialzo totale di 1.110 punti, che lo ha riportato a quota 170,90.

Il trend si è consolidato nella prima seduta di questa settimana spingendo la scadenza principale, lunedì 6 novembre, a 173,70 centesimi, massimo delle ultime 6 settimane e mezzo.

L’abbrivio si è esaurito nella seduta di ieri, martedì 7 novembre. Dicembre ha perso 295 punti scivolando a 170,75 centesimi, grazie alle parziali prese di beneficio motivate soprattutto dal rafforzarsi del dollaro.

A mitigare gli ardori rialzisti ha contribuito anche il meteo brasiliano, che riferisce di piogge abbondanti benefiche per lo sviluppo del nuovo raccolto. Da notare, una situazione di mercato inverso tra il front month e la seconda e terza posizione, che riflette la tensione speculativa in atto.

Diverso l’andamento a Londra, dove gli alti e bassi sono stati meno accentuati. Il contratto per scadenza gennaio dell’Ice Robusta è passato dai 2.312 dollari del 1° novembre a 2.422 dollari nella seduta di lunedì, per chiudere ieri in ribasso di 64 dollari a quota 2.358.

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MUMAC partecipa alla XXII Settimana della cultura d’impresa di Confindustria e Museimpresa e a Milano BookCity 2023, 17-19/11

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Il programma (immagine concessa)

BINASCO (Milano) – Prende avvio la XXXII settimana della cultura d’impresa, la rassegna di eventi promossa da Confindustria e Museimpresa per approfondire i temi relativi alla cultura d’impresa e il cui focus quest’anno è la persona al centro dello sviluppo sostenibile. Anche MUMAC, Museo della macchina per caffè di Cimbali Group, aderisce nuovamente all’iniziativa proponendo ai visitatori due momenti esclusivi che daranno modo ai visitatori di scoprire la più importante raccolta di macchine per caffè espresso professionali al mondo.

Lunedì 13 novembre ore 17.30 – 20.00

Duplice appuntamento al MUMAC con l’invito ad assaporare una speciale visita al museo in compagnia del collezionista Enrico Maltoni e, a seguire, con la tavola rotonda “Natura, casa, città, impresa e scuola: habitat per uno sviluppo sostenibile“.

Un dialogo a più voci sul tema dell’habitat in tutte le sue diverse forme. Dall’ambiente alla dimensione intima della casa, a quella sociale e dinamica delle città del futuro, fino all’Impresa come modello di sviluppo ed interazione col territorio.

E, ancora, la casa intesa come spazio condiviso, contesto di appartenenza, nucleo familiare intimo e affettivo e, da ultimo, la casa, come centro di accoglienza e cura. Ma anche l’impresa come luogo di aggregazione, interazione con il proprio territorio e motore propulsivo di un nuovo modello di sviluppo.

Moderato da Barbara Foglia, MUMAC Director, l’evento vedrà i seguenti protagonisti:

Andrea Riccardo Pirovano, Zoologo presidente di Progetto Natura Onlus

Fiammetta Parola, architetto e interior designer

Carlo Berizzi, presidente Aim Associazione interessi metropolitani

Gianni Verga, Collegio degli ingegneri ed architetti di Milano coordinatori Osservatorio Metropolitano

Elena Gambera, OMB Saleri managing board member

Fant Emanuele, professore liceo delle scienze umane Istituto Salesiano Maria Ausiliatrice di Milano

Giulia Picchi e Alessandra Picchi, founder progetto @casetteperucraina

Elisa Cocuzza, Fondazione Soleterre

Programma

17:30-18.30 visita guidata del Museo con il collezionista Enrico Maltoni

18.30-19.30 tavola rotonda “Natura, casa, città, impresa e scuola: habitat per uno sviluppo sostenibile“- Aperitivo di chiusura evento.

Ingresso su prenotazione cliccando qui

Domenica 19 novembre apertura straordinaria dalle 15.30 alle 20.00

Apertura straordinaria con un evento inserito nella rassegna Milano BookCity 2023, alla scoperta del museo e della MUMAC Library, la Biblioteca storica del caffè, e con il lancio del format “Un espresso al MUMAC con… “, talk one to one condotto da Tonia Cartolano per una chiacchierata, sorseggiando un caffè, con lo scrittore Gian Andrea Cerone.

MUMAC inaugura il primo appuntamento del ciclo di talk one to one “Un espresso al MUMAC con…”, un talk, condotto tra una tazzina di caffè e una chiacchera, moderato dalla giornalista di SkyTG24 Tonia Cartolano che presenterà i due romanzi dell’autore “Il trattamento del silenzio” e “Le notti senza sonno”, editi da Guanda, ambientati in una Milano che si tinge di ‘giallo’ e dove i protagonisti si ritrovano spesso davanti a un caffè.

Programma

15.30-16.30 apertura con visite libere alle collezioni

16.30-18.00 visite guidate a museo e biblioteca con il collezionista Enrico Maltoni

18.00-19.00 talk “Un espresso con… lo scrittore Gian Andrea Cerone” condotto da Tonia Cartolano, giornalista Sky Tg24

Aperitivo di chiusura evento

Ingresso libero fino a esaurimento posti, prenotazione per visite guidate consigliata (sul sito mumac.it)

Tutti gli appuntamenti permetteranno ai visitatori di vivere un incredibile viaggio nella storia di un prodotto che ha accompagnato l’evoluzione del costume italiano dalla fine dell’800 ad oggi per celebrare quello che senza ombra di dubbio è il rito italiano più iconico, quello del caffè al bar.

Per l’occasione i visitatori potranno anche apprezzare le novità di quest’anno di MUMAC: un nuovo allestimento di notevole impatto scenografico di una delle sale museali e, grazie ad una nuova MUMAC App-audioguida sarà possibile effettuare un tour guidato “tailor-made” scegliendo tra diversi percorsi multilingua e vivere l’esperienza di visita anche in autonomia, senza mediazioni.

L’ospite sarà accolto da un nuovo video istituzionale del museo dagli effetti cinematografici e altri video realizzati ad hoc, grazie ai quali si potranno scoprire, dalle origini ad oggi, le pietre miliari non solo della storia aziendale, ma anche della storia delle macchine per caffè, della filiera produttiva dal chicco alla tazzina e dell’archivio storico digitale.

Per ogni ulteriore approfondimento sul museo è possibile consultare il nuovo sito web, dove una miglior organizzazione e ricchezza dei contenuti insieme alla semplicità d’uso garantiscono un’esperienza di navigazione ottimale e dove è possibile prenotare il posto per i singoli eventi.

La scheda sintetica di MUMAC – Museo della macchina per caffè di Cimbali Group

Nato nel 2012 in occasione del centenario della fondazione dell’impresa da parte di Giuseppe Cimbali a Milano, il museo, grazie alle collezioni Cimbali e Maltoni, è la più grande esposizione permanente dedicata alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine professionali per il caffè espresso; con oltre 100 pezzi esposti all’interno dell’headquarter di Cimbali Group situato a Binasco (Milano) racconta più di 100 anni di storia e dell’evoluzione di un intero settore del Made in Italy, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche del design e dello stile dei prodotti e dei costumi legati al consumo della bevanda.

Oltre alle macchine esposte, MUMAC è dotato di altri 250 pezzi a disposizione per rotazioni all’interno del museo o prestiti worldwide, di un fondo librario con circa 1.300 volumi tematici e di un archivio con decine di migliaia di documenti tra foto, brevetti, lettere, cataloghi, utili a ricostruire la storia della macchina per caffè espresso.

MUMAC produce contenuti culturali originali quali mostre, tavole rotonde e volumi divulgativi (tra cui il libro Senso Espresso. Coffee. Style. Emotions), organizza iniziative educational dedicate a scuole, università e famiglie e, attraverso MUMAC Academy, propone corsi rivolti ai professionisti del settore e ai coffee lovers.

La scheda sintetica di Cimbali Group

Cimbali Group è tra i principali produttori di macchine professionali per caffè e bevande a base di latte e di attrezzature dedicate alla caffetteria.

Il Gruppo, di cui fanno parte i brand La Cimbali, Faema, Slayer e Casadio, opera attraverso tre stabilimenti produttivi in Italia e uno negli Stati Uniti (a Seattle, dove vengono prodotte le macchine a marchio Slayer), impiegando complessivamente circa 700 addetti.

L’impegno del Gruppo per la diffusione della cultura del caffè espresso e per la valorizzazione del territorio si è concretizzato nel 2012 con la fondazione del MUMAC – Museo della macchina per caffè, la prima e più grande esposizione permanente dedicata alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine per il caffè espresso situata all’interno dell’headquarter di Cimbali Group a Binasco.

MUMAC ospita MUMAC Academy, l’accademia della macchina per caffè di Cimbali Group, centro di formazione, divulgazione e ricerca.

A History of Coffee: continua con la seconda stagione il podcast dei professori inglesi Harper e Morris, sponsor Rancilio

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A History of Coffee (photo granted)
History of Coffee (foto concessa)

MILANO – Avevamo già dato la notizia qualche mese fa (qui) ed è il momento per rinfrescare la memoria degli appassionati e professionisti che sono anche assidui ascoltatori di podcast: online la seconda serie di A History of Coffee, che approfondisce ancora di più la storia di come un piccolo seme psicoattivo abbia cambiato il mondo.

A History of Coffee è una collaborazione tra il documentarista James Harper, autore del podcast sul caffè Filter Stories, e Jonathan Morris, professore di storia e autore di di storia e autore di “Coffee: A Global History

Sponsorizzata dai produttori di caffè espresso Rancilio, la missione è quella di offrire gratuitamente formazione ai professionisti del settore che amano conoscere la storia del chicco attraverso racconti audio avvincenti.

La seconda serie svela come l’invenzione della caffetteria abbia rivoluzionato le società, perché colonialismo, il razzismo e il caffè hanno mantenuto Haiti, un tempo prospera, oggi povera, come è nata la venerata cultura dell’espresso in Italia, e la messa in discussione di molti miti sul presunto amore dell’America per il caffè.

Questo secondo round ha già raggiunto decine di migliaia di ascolti ed è sulla buona strada per replicare il successo della prima serie, che ha ricevuto oltre 100.000 download di episodi dal lancio nel 2021.

È possibile scaricare e ascoltare gli episodi attraverso tutti i migliori lettori podcast
tra cui: Apple, Google e Spotify.

Per iniziare una conversazione con James e Jonathan sui loro canali di social media:
@FilterStories @coffeehistoryjm
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Cappuccino day: ecco la sua storia in vista dell’8/11

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cappuccino pixabay bufala rimini lags latte
Il cappuccino (immagine: Pixabay)

Il giorno 8 novembre si celebra la festa del cappuccino, un must della colazione italiana che tuttavia arriva dall’iniziativa americana. Si tratta infatti della bevanda, assieme al caffè espresso, tra le preferite alla mattina, per iniziare al meglio la giornata nello Stivale, mentre all’estero risulta un ottimo accompagnamento di qualsiasi pasto. Il nome sembra derivare dai frati cappuccini probabilmente per via della somiglianza del colore a quello del saio dei monaci.

Leggiamo di seguito l’approfondimento sulla bevanda simbolo del made in Italy grazie alla prima parte dell’articolo pubblicato sul portale skytg24.

La storia del cappuccino

MILANO – La giornata internazionale del cappuccino composto da caffè e latte montato a vapore risale a Marco d’Aviano dell’Ordine dei frati minori cappuccini inviato nel 1683 da Papa Innocenzo XI a Vienna per convincere le potenze europee a una coalizione contro gli Ottomani musulmani.

Nella circostanza il frate d’Aviano in una caffetteria viennese avrebbe “corretto” per la prima volta il gusto troppo forte del caffè con del latte.  Il nome cappuccino sembra dunque derivare proprio dai frati cappuccini, probabilmente per via della somiglianza del colore della bevanda a quello del saio dei frati.

Per la giornata di festa sono previsti in Italia diversi momenti di celebrazione del cappuccino. Ricetta tutta italiana ha conosciuto nel mondo una incredibile fortuna fino a diventare un vero e proprio simbolo del nostro Paese.

Per farlo occorrono semplicemente caffè e latte. Il segreto per ottenere una schiuma perfetta è la scrematura del latte: consigliamo di utilizzare il latte intero perché permetterà di ottenere un cappuccino proprio come quello preparato al bar.

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Arriva la temporary roastery Nudo a Milano nel progetto del team dietro Retrobottega

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Il Duomo di Milano (Foto di Dimitri Vetsicas da Pixabay)

A Milano si potranno gustare i caffè di Nudo Artisan Coffee, la roastery romana nata da una collaborazione tra Giuseppe Lo Iudice e Alessandro Miocchi di Retrobottega e Nicolò Zorloni, torrefattore milanese e campione italiano di AeroPress, che seguirà più da vicino il progetto (lo avevamo anticipato nella sua intervista qui). Il team userà macinacaffè Macap, Ceado e Mahlkönig. La protagonista sarà inveve una macchina Slayer due gruppi cromata per l’espresso.

Il locale ha a disposizione più di 150 posti a sedere e 60 tavoli di dehors. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale Italy 24.

La temporary roastery Nudo a Milano

MILANO – Una situazione non proprio temporanea per degustare i caffè a Milano Nudo Artisan Coffee , la torrefazione romana nata dalla collaborazione tra Giuseppe Lo Iudice e Alessandro Miocchi di Dietro le quinte (“ma questo progetto è separato da Retrobottega”, dice quest’ultimo) e Nicolò Zorloni, torrefattore milanese e campione italiano di AeroPress, che seguirà più da vicino il progetto.

In via Bonvesin de la Riva

Nudo dovrebbe rimanere sei mesi anche se Zorloni non pone limiti alla provvidenza – “dovremo vedere come va, non siamo tipi che scappano” – e dal 31 ottobre, è ospite di Sidewalk Kitchens, il coacervo delle cucine che da tempo anima un piacevole caos il numero 3 di via Bonvesin de la Riva, un indirizzo che a Milano significa molto dal punto di vista gastronomico, visto che lo storico ristorante di Gualtiero Marchesiquello in cui Marchesi e regalò al Milano la gloria delle tre stelle poi rinnovate solo da Enrico Bartolini qualche anno fa.

Pane, vino e fantasia

Nudo condividerà i suoi spazi con e/n, l’enoteca naturale legata a Emergency, che qui propone tre vini (un bianco, un rosso e un rifermentato), con Nowhere che vende i suoi  dolci e con la proposta del panificio Longoni, vera istituzione cittadina.

“Ma fino alle 16 il vero protagonista sarà il caffè, anche se sappiamo bene che non può esistere un bar senza un’offerta gastronomica”, dice Nicolò. I tavoli però sono condivisi e ognuno può consumare ciò che vuole.

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Égalité inaugura il 2° store a Milano nel cuore di Brera in piazza San Simpliciano 7

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Égalité san simpliciano
Il nuovo punto vendita Égalité a San Simpliciano (immagine concessa)

MILANO – Égalité – la boulangerie e caffetteria di Via Melzo 22 – cresce, inaugurando il suo secondo locale in uno dei luoghi più iconici di Milano, piazza San Simpliciano 7 nel quartiere di Brera. Il brand, nato nel 2018, ha segnato una nuova era nell’offerta food della città, portando a Milano un modello di panificazione francese di alta qualità e un concept di boulangerie gastronomica del tutto inedito nel panorama italiano.

Il nuovo punto vendita Égalité a Milano

Dal 31 ottobre Égalité apre i battenti anche nel cuore di Brera, quartiere bohémien per eccellenza della città, mettendo in scena tutto il savoir-faire della tradizione boulangère francese in un nuovo punto vendita. Uno spazio pensato per accogliere gli appassionati dei sapori d’Oltralpe dalla prima colazione all’aperitivo.

Égalité punto vendita
L’esterno del punto vendita Égalité (immagine concessa)

Il nuovo locale rappresenta il primo step di un più ampio piano di sviluppo del brand, che lo porterà nei prossimi anni a crescere con l’inaugurazione di nuovi punti vendita nella città di Milano e non solo: entro la fine del 2023 infatti Égalité presenterà la sua nuova boulangerie all’Arco della Pace, guardando anche all’apertura in altre città italiane.

Il negozio di San Simpliciano, si caratterizza per un’impronta eclettica che richiama, attraverso un approccio giocoso, i temi fondativi della cultura popolare francese, quali la rivoluzione, le corti e i loro personaggi, con re, imperatori, rivoluzionari e contadini che fieramente brandiscono una baguette o un croissant.

Nasce così un locale accogliente e informale di 20 coperti, che verrà completato da un dehor con vista su una delle più antiche e scenografiche piazze di Milano.

Il Roll Croissant, alla maniera di Égalité

Égalité ha scelto di celebrare questa importante apertura con il lancio di un nuovo prodotto, che dà una forma nuova e inaspettata a una delle icone gastronomiche d’Oltralpe. Nasce così il Roll Croissant di Égalité, una versione à la française dei famosi croissant circolari, inventati da Scott Cloe de La Fayette Bakery di New York.

Roll Croissant
Roll Croissant (immagine concessa)

Il Roll Croissant creato da Égalité, viene proposto con due diverse farciture – al cioccolato e al pistacchio – varianti della celebre crema pasticcera della boulangerie. A renderlo ancora più goloso la guarnitura, con una croccante granella di pistacchio o cioccolato. Si distingue per la sua fragranza e leggerezza e i suoi aromi e profumi, risultato della sapiente lavorazione di materie prime di alta qualità, come la farina proveniente da un piccolo mulino nel cuore della Francia e il cremosissimo burro francese.

L’offerta gastronomica

Il nuovo negozio conferma il format di successo di Via Melzo, offrendo una ricchezza di prodotti freschi e fragranti della patisserie boulangère dolce e salata. Immancabile il pane, frutto di una lunga esperienza e ricerca su impasti, lievitazioni, farine e tecniche di panificazione. Per la prima colazione spiccano i croissant, tradizionali e nella versione bicolore, il pain au chocolat e il Cruffin al caramello, serviti con spremute fresche, tè,
caffè e cappuccino.

Égalité
L’interno del nuovo punto vendita Égalité a San Simpliciano (immagine concessa)

A pranzo è possibile provare alcuni dei piatti più amati della tradizione d’Oltralpe come le quiches e il famoso croque-monsieur! Per una merenda alla francese gli ospiti possono coccolarsi con una fetta di tarte Tropézienne, una tarte tatin o un éclair. Infine per un aperitivo in compagnia Égalité propone cocktail, vini e birre francesi, accompagnati da sfiziosi taglieri assortiti.

Maggiori informazioni su Égalité

Punto vendita piazza San Simpliciano, 20129 Milano

Martedì – Domenica: 8.00- 21.00
t: 02 – 91763465

Punto vendita via Melzo 22, 20129 Milano
Lunedì– Mercoledì: 8.00- 20.00
Giovedì – Sabato: 8.00 – 22.00
Domenica: 8.00 – 21.00
t: 02 – 83482318

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