Il fabbricante di cioccolato Lindt & Sprüngli potrebbe trasferire negli Stati Uniti la produzione dei coniglietti pasquali, per aggirare i dazi all’importazione imposti dall’amministrazione Trump. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata sul portale Swiss Info.
Il possibile trasferimento di Lindt & Sprüngli negli Stati Uniti
Stando a quanto riferisce oggi l’agenzia Bloomberg, che si rifà a fonti interne all’azienda, il piano comporterebbe investimenti fino a 10 milioni di dollari per produrre coniglietti, Babbi Natale e altre figure di cioccolato negli Usa. Oggi questi articoli sono fabbricati in Germania e negli Usa sarebbero quindi soggetti a un dazio all’importazione del 15%.
Lindt & Sprüngli starebbe inoltre valutando la possibilità di trasferire la produzione per il mercato canadese dallo stabilimento di Boston a siti europei, al fine di evitare i dazi di ritorsione imposti dal Canada contro gli Stati Uniti.
Contattato dall’agenzia Awp il gruppo ha rifiutato di commentare i piani. La società afferma comunque di valutare da diversi anni la possibilità di investire ulteriormente nella capacità produttiva negli Usa. Attualmente si sta inoltre ampliando la capacità della fabbrica di Stratham, nel New Hampshire.
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Aldi Suisse propone l’alternativa al cioccolato Choviva. La ricetta, rigorosamente senza cacao, si basa sui semi di girasole ed è privo di aromi artificiali. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul quotidiano Distribuzione Moderna.
La ricetta a base di semi di girasole
MILANO – Aldi Suisse è il primo rivenditore in Svizzera a portare sugli scaffali un nuovo prodotto a base di cioccolato: Choviva, l’ingrediente innovativo che rende possibile il cioccolato senza cacao.
Una nuova versione del famoso cioccolato Star Rice di Choceur, infatti, è ora disponibile in tutte le filiali Aldi Suisse.
La ricetta, senza cacao, si basa sui semi di girasole, è prodotta in Europa e stupisce per il suo gradevole sapore di cioccolato, completamente privo di aromi artificiali.
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Matteo Borea, consulente strategico e innovatore nel settore del caffè,
comproprietario della storica torrefazione La Genovese di Albenga (Savona) e autore del blog matteoborea.it, punto di riferimento per imprenditori del chicco, espone la sua opinione sulle recenti operazioni finanziarie di Keurig Dr Pepper eCoca-Cola, e come queste influenzino il settore del chicco. Leggiamo di seguito la sua opinione.
La logica dei giganti (e perché è fallace)
di Matteo Borea
MILANO – “Due giganti del caffè hanno fatto scommesse opposte da miliardi, a poche ore di distanza. Uno compra, l’altro vende. Entrambi si credono furbi. Entrambi probabilmente si sbagliano.
Il mondo del caffè ha appena assistito a qualcosa di affascinante: due colossi aziendali che, a distanza di 24 ore, hanno preso decisioni completamente opposte. Un contrasto perfetto che rivela quanto il big business sia in realtà perso quando si tratta di capire cosa significhi davvero “caffè”.
Ecco i fatti:
Keurig Dr Pepper ha appena acquisito JDE Peet’s (proprietaria di Douwe Egberts, L’Or e Senseo) per 15,7 miliardi di euro, creando un nuovo impero del caffè per sfidare Starbucks e Nestlé.
Nello stesso tempo, Coca-Cola ha annunciato di voler esplorare la vendita di Costa Coffee, la catena acquistata per oltre 5 miliardi di dollari solo sette anni fa. L’ammissione brutale del CEO? “Il nostro investimento in Costa non è andato come volevamo.”
Chi ha ragione, chi compra o chi vende? Ecco il paradosso: hanno entrambi ragione. E al tempo stesso, si sbagliano entrambi in modo catastrofico.
Keurig Dr Pepper vede i numeri e sembrano irresistibili. Il consumo globale di caffè sta esplodendo, soprattutto in Asia. I prezzi sono raddoppiati a causa di disastri climatici e domanda crescente. Sulla carta, è una miniera d’oro.
Coca-Cola ha scoperto la dura verità: il caffè non è solo un’altra bevanda che puoi conquistare con budget marketing e potenza distributiva. Nonostante miliardi spesi in Costa, non sono riusciti a decifrare il codice che ogni barista italiano impara a 16 anni: il caffè è cultura, non commodity.
Ma ecco ciò che entrambi non hanno capito: l’autenticità non si compra. Puoi comprare marchi, torrefazioni e catene di locali. Non puoi comprare l’anima che spinge le persone a scegliere il tuo caffè rispetto a un altro. Ed è proprio per questo che i veri vincitori di questa partita a scacchi non stanno nemmeno giocando.
Il terzo gode sempre
Come diciamo in Italia, “Tra i due litiganti, il terzo gode.” Mentre i giganti giocano a sedersi sulle sedie miliardarie delle acquisizioni, la vera rivoluzione del caffè sta nascendo nelle piccole torrefazioni che hanno capito ciò che le corporation non capiranno mai.
Perché i colossi falliscono sempre nell’eccellenza del caffè:
● Sono schiavi dei trimestri. Ogni decisione deve giustificarsi con gli azionisti ogni 90 giorni. Le relazioni vere nel caffè richiedono anni.
● Competono sul prezzo, non sull’anima. La scala richiede volumi, i volumi richiedono scorciatoie. Le scorciatoie uccidono l’artigianalità.
● Pensano per categorie, non per esperienze. Il caffè diventa solo un altro SKU tra energy drink e bibite.
● Comprano aziende, non comunità. Puoi acquisire le sedi di Costa, ma non puoi comprare la fiducia tra una torrefazione locale e il suo quartiere.
I dati lo dimostrano: mentre Costa arrancava sotto Coca-Cola, i torrefattori specialty indipendenti registravano aumenti medi dei prezzi tra il 15% e il 25% e i clienti pagavano volentieri.
L’opportunità nascosta
Quando i giganti validano un mercato, è il segnale che devi dominare la tua nicchia.
La guerra di consolidamento genera tre conseguenze inevitabili che gli indipendenti intelligenti possono sfruttare:
● Prezzi più alti nel mass market. Più livelli aziendali significano più pressioni sui margini trasferite ai consumatori. Il posizionamento premium diventa ancora più attraente.
● Esperienze omologate. L’efficienza richiede standardizzazione. L’autenticità e il servizio personale diventano un vantaggio raro.
● Relazioni disconnesse. Gli azionisti non bevono caffè con i clienti. I legami locali diventano inestimabili.
La prova è nell’espresso: mentre Starbucks combatte guerre di prezzo, i caffè specialty spuntano prezzi più alti del 40% sugli stessi chicchi. La differenza? Storia, artigianalità e relazione.
La contro-strategia che vince
Prendi la strada opposta rispetto ai giganti:
● Posizionamento premium invece di giochi di volume. Loro corrono verso il basso, tu sali verso l’alto.
● Storia e provenienza invece di budget marketing. La tua origine batte sempre il loro spot pubblicitario.
● Relazioni con i clienti invece di accordi distributivi. Un cliente fedele vale più di dieci occasionali.
● Eccellenza artigianale invece di efficienza operativa. La perfezione scala in un modo diverso dall’efficienza.
● Comunità locali invece di impronta globale. Nel caffè, la profondità vince sull’ampiezza.
Esempio concreto: mentre Costa faticava a giustificare la sua valutazione da 5 miliardi, micro torrefazioni costruivano community di culto e pricing premium che farebbero invidia a qualsiasi CEO.
Cosa significa tutto questo
Il mercato del caffè non sta diventando più competitivo, sta diventando più polarizzato. Mass market contro artigianato. Corporazioni contro artigiani. Scala contro anima.
E in questa polarizzazione si trova la più grande opportunità mai vista per lo specialty coffee.
I giganti stanno sostanzialmente asfaltando l’autostrada per permettere ai veri imprenditori del caffè di prendere la strada panoramica e farla pagare premium.
Mentre Keurig Dr Pepper e Nestlé si scannano per lo spazio a scaffale nei supermercati, le community locali conquistano i cuori e le menti dei clienti che si curano davvero di cosa bevono.
Il punto
Keurig Dr Pepper probabilmente riuscirà a costruire un impero del caffè che genera miliardi. Coca-Cola è stata intelligente a tagliare le perdite prima di bruciare altro capitale.
Ma i veri vincitori saranno gli imprenditori del caffè che hanno capito che quando i giganti si concentrano a combattere tra loro, smettono di guardare i fianchi.
La guerra delle corporation non è la tua concorrenza è la tua copertura.
Mentre loro combattono sul mercato di ieri, la vera domanda non è chi vincerà la loro guerra. È avere il coraggio di costruire qualcosa che loro non potranno mai comprare:
un business che conta davvero per le persone.
I giganti possono avere le loro guerre di prezzo. Noi ci concentreremo sul conquistare i cuori, una tazza perfettamente preparata alla volta”.
Stefano Benni, autore innovativo e spregiudicato, ha scritto libri umoristici rimasti nella storia della letteratura comica con la tazzina come protagonista: Bar Sport e Il bar sotto il mare sono tra le opere più conosciute (ne abbiamo parlato qui). È morto a Roma il 9 settembre all’età di 78 anni.
Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Paolo Di Stefano per Il Corriere della Sera.
Stefano Benni si spegne a 78 anni
ROMA- Stefano Benni, morto a Roma nella mattina di martedì 9 settembre, era nato a Bologna nel 1947. È stato un caso, rarissimo, di scrittore notevole venuto dalla satira politica («Linus», «il manifesto», «Cuore», «Tango»…). Spregiudicato e intelligente, lieve ma sferzante poligrafo: non solo giornalista, ma poeta, narratore, scenografo, drammaturgo, autore televisivo (paroliere del primo Grillo). Ha scritto libri umoristici rimasti nella storia della letteratura comica, tra parodia e rocambolesco, avventuroso, fantastico.
Nella forma del racconto breve esordisce con la raccolta Bar Sport 1976, mentre a partire dal 1983 si dedica alla narrazione lunga: Terra! è un romanzo apocalittico-fantascientifico, ambientato nel 2157 in uno scenario post nucleare, con tre astronavi che si contendono una terra abitabile.
Nel solco di quella letteratura stralunata emiliano-lombarda che ha un caposaldo nel primo Gianni Celati delle Avventure di Guizzardi, Benni scrive altri libri memorabili, e nella forma romanzesca più distesa avrebbe poi dato il meglio: Stranalandia (con disegni di Pirro Cuniberti, 1984), Comici spaventati guerrieri, del 1986, che rimane forse il suo libro migliore per la capacità espressionista (qualcuno ha detto gaddiana) del linguaggio, anche questa una storia gialla fantascienfica, tutta dalla parte delle vittime e dei marginali, bambini e pensionati, esclusi dalla esuberante società del benessere. Una folla di personaggi, tra cui umani animalizzati nel nome e nei tratti caratteriali.
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MILANO – Export brasiliano in calo per il nono mese consecutivo: secondo le statistiche Cecafé – diffuse ieri, martedì 9 settembre 2025 – il Brasile ha esportato, ad agosto, 3.144.422 sacchi di caffè in tutte le forme, un dato in calo del 17,5% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Analogamente in calo (-17,5%) gli imbarchi di caffè verde che sono ammontati a 2.877.489 sacchi.
Di questi, 2.258.129 (-11,2%) sono stati costituiti da arabica e 619.360 (-34,5%) da robusta.
fonte: Cecafé
Frenano (-17,6%) anche le vendite all’estero di caffè trasformato, pari a 266.933 sacchi, in massima parte di solubile.
Le esportazioni dei primi 8 mesi dell’anno solare sono a loro volta in flessione del 20,9%, a 25.323.457 sacchi.
L’export di caffè verde è diminuito del 22,4%, a 22.778.816 sacchi. Gli imbarchi di arabica sono inferiori di 3 milioni di sacchi (-13%) rispetto al pari periodo del 2024 risultando pari a 20.208.520 sacchi.
fonte: Cecafé
Le esportazioni di robusta sono pari ad appena 2.570.296 sacchi (-58,1%), contro gli oltre 6,1 milioni dell’anno scorso.
Più contenuta (-3,6%) la flessione dell’export di caffè trasformato, che raggiunge un totale di 2.544.641 sacchi.
fonte: Cecafé
Se guardiamo ai dati per paese relativi al mese di agosto osserviamo una situazione a dir poco anomala.
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NEW YORK – Il caffè continua a dominare le scelte di bevande negli Stati Uniti, con il 66% degli adulti americani che ne beve ogni giorno, superando qualsiasi altro prodotto ad eccezione dell’acqua in bottiglia.
L’85% di chi ha bevuto caffè il giorno precedente lo ha consumato a colazione, l’82% lo ha bevuto a casa. Inoltre i consumatori ne bevono in media quasi tre tazze al giorno.
Il caffè negli Usa
Il rapporto autunnale 2025 del National Coffee Data Trends (NCDT), condotto da Dig Insights per conto della National Coffee Association (NCA), è stato pubblicato in vista della Giornata nazionale del caffè, che si terrà a fine mese il 29 settembre.
Per celebrare questa giornata, la NCA organizzerà un evento speciale a Capitol Hill in collaborazione con il Congressional Coffee Caucus, un gruppo bipartisan dedicato alla promozione del settore.
La popolarità complessiva del caffè è rimasta stabile dal 2022, con l’acqua in bottiglia che di solito conquista il primo posto solo durante i mesi estivi.
Le bevande a base di caffè freddo, ghiacciato o miscelato hanno registrato un aumento di consumo durante l’estate, rappresentando il 31% di tutto il caffè consumato nell’indagine di giugno, rispetto al 23% rilevato a gennaio 2025.
Il caffè specialty continua a crescere, raggiungendo un record storico: il 48% degli adulti americani ha dichiarato di averlo consumato il giorno precedente, in aumento rispetto al 37% del 2021.
Il caffè tradizionale viene invece consumato quotidianamente dal 41% degli adulti, contro il 38% nel 2021.
I metodi di preparazione del caffè restano stabili:
• Il metodo macchina a filtro (drip brewer) rimane il più popolare al 38%
• Macchine monodose al 23%
• Cold brew al 17%
• Macchine per espresso all’11%
Anche il caffè istantaneo e le bevande pronte da bere (ready-to-drink) stanno guadagnando popolarità:
• 11% ha consumato caffè istantaneo (rispetto al 6% nel 2021)
• 19% ha bevuto caffè ready-to-drink (contro il 9% nel 2021)
Bill Murray, presidente e ceo della NCA, ha dichiarato: “La presenza costante del caffè nella vita quotidiana degli americani è straordinaria, e il suo contributo alla salute e all’economia offre ancora più ‘motivi di celebrazione’ in occasione della Giornata nazionale del caffè e ogni giorno.”
Altri dati chiave del rapporto NCDT autunno 2025
I supermercati restano il luogo principale di acquisto del caffè da preparare a casa. Il 40% dei consumatori ha acquistato il caffè in un supermercato e il 29% lo ha comprato presso le grandi catene di distribuzione. Il 14% lo ha acquistato online. Queste percentuali sono rimaste stabili nell’ultimo anno.
Inoltre, il 59% di chi ha comprato caffè fuori casa nell’ultima settimana lo ha fatto tramite drive-through (+9% rispetto al 2024) e il 36% ha ordinato tramite app (+6% rispetto al 2024).
Macchina espresso modello Dinamica, 2 gruppi colorazione Notturno (immagine concessa)
PANTIGLIATE (Milano) – Officine Allegra, il nuovo brand italiano dedicato alla produzione di macchine da caffè professionali, annuncia il suo lancio ufficiale in occasione della partecipazione alla fiera HostMilano, che si terrà dal 17 al 21 ottobre 2025 presso Fiera Milano Rho – Pad. 20 Stand K32.
In fiera sarà presentato il modello di punta Dinamica, insieme alla novità Dinamica Duo, una versione a doppia caldaia progettata per ridefinire la macchina da caffè in termini di spazi e usabilità.
Dinamica Duo nasce per offrire massima efficienza e versatilità, rispondendo alle esigenze dei professionisti del caffè con un design compatto e prestazioni elevate.
Fabbricate nella miglior tradizione del fatto a mano: il dialogo costante tra designer e artigiani.
Il team interno di progettisti e designer Officine Allegra segue quotidianamente la produzione interfacciandosi con una selezione di artigiani scelti per la loro esperienza pluridecennale. È così che le macchine da caffè espresso Officine Allegra prendono vita, macchine in grado di combinare funzionalità e stile, tecnologia e saper fare artigianale.
Ed è proprio la capacità di saper padroneggiare le tecnologie produttive di ultima generazione, unita al dialogo quotidiano con artigiani e professionisti del mondo del caffè, che ha permesso ad Officine Allegra di ideare macchine pensate per essere estremamente funzionali, come il nuovo modello Dinamica Duo a doppia caldaia super compatto.
Macchina espresso Dinamica, 2 gruppi colorazione artico (immagine concessa)
Qualità senza compromessi, design contemporaneo e uno stile senza tempo
Dalle opzioni più accessibili rivolte ai mercati price sensitive a quelle di fascia premium, la gamma Officine Allegra risponde a tutte le esigenze del mercato, fabbricando ogni macchina con la medesima cura e utilizzando esclusivamente la migliore componentistica disponibile nell’industria.
Sul fronte estetico, Officine Allegra non accetta compromessi: nulla è superfluo. Ogni linea e ogni dettaglio sono studiati per garantire equilibrio e pulizia formale, senza rinunciare alla funzionalità, in piena coerenza con il principio “la forma segue la funzione”. Il risultato è un design contemporaneo e al tempo stesso senza tempo, capace di dialogare con i contesti più diversi e di trasformare ogni macchina in un oggetto di stile oltre che di lavoro.
Macchina espresso modello Lamina, 2 gruppi colorazione notturno (immagine concessa)
Come dichiarato dal suo cofondatore e ceo Alex Nuvoli, la strada di Officine Allegra è ancora lunga ed è appena cominciata: “Officine Allegra nasce con l’obiettivo di ridefinire l’esperienza del caffè attraverso tecnologia, estetica e cultura. E questo è solo l’inizio: abbiamo in programma grandi cose per il futuro. Vogliamo portare l’eccellenza italiana nel mondo, trasformando ogni estrazione in un gesto d’arte e ogni macchina in un’icona di stile e innovazione.”
Il tableware protagonista a HostMilano 2025 (immagine concessa)
MILANO – Tra materiali eco-friendly, ritorno al formal dining e innovazione artigianale, il tableware cresce a doppia cifra e trova in HostMilano 2025 il suo hub internazionale, con le voci dei grandi brand.
La tavola si veste di natura, di texture materiche e di colori che richiamano la terra, trasformandosi da semplice sfondo a palcoscenico che esalta l’esperienza gourmet. Dal la porcellana lavorata a mano alle reinterpretazioni del vetro, passando il grande ritorno dell’argento in forme contemporanee, il tableware segue la scia di una ristorazione sempre più attenta al design e alla sostenibilità.
Le “imperfezioni” dello stile artigianale diventano un valore, mentre le tonalità scure come il blu profondo o il verde foresta affiancano palette naturali di terracotta e sabbia, in un gioco di contrasti che cattura l’occhio e racconta un nuovo modo di intendere l’accoglienza.
Dalla ricerca estetica ai numeri della crescita
Dietro la ricerca estetica c’è un mercato in piena espansione. Secondo Grand View Research, il settore globale del tableware raggiungerà i 60,4 miliardi entro il 2025, crescendo a un ritmo annuo del 6%. Non si tratta solo di estetica o di tendenze di design, ma di un comparto che muove cifre significative e che si dimostra sempre più centrale per il mondo dell’ospitalità.
A trainare questa crescita è in particolare il canale horeca, dove il tableware è parte integrante della customer experience. Il mercato globale dei servizi di tableware commerciale, secondo Data Bridge Market Research, vale 7,45 miliardi di dollari nel 2024 e arriverà a 17,42 miliardi entro il 2032, con un tasso medio annuo dell’11,2%.
Numeri che confermano come la tavola sia oggi molto più di un dettaglio del layout: è un linguaggio universale, capace di parlare di sostenibilità, di qualità e di innovazione al pari della cucina che accoglie.
Su cosa puntano i protagonisti?
A confermare come queste tendenze non restino solo sulla carta, ma trovino concretezza nelle strategie dei brand, sono le voci delle aziende che scelgono Host 2025 come palcoscenico privilegiato.
“Per noi HostMilano è diventato un appuntamento imprescindibile, non solo per i mercati europei tradizionali, ma anche per Est Europa e Balcani, Americhe, Paesi del Golfo e Asia”, esordisce Matthias Delrue, south east Europe director di Arc Adriatica. “Al cuore del nostro modo di proporci sui mercati globali c’è il Made in Europe, un valore fondante per noi, che coniuga la tradizione con l’innovazione e la sostenibilità. Quest’ultima fa da sempre parte della nostra filosofia, grazie alla durabilità dei nostri prodotti, e oggi si esprime anche in un piano al 2030 che interessa anche le modalità di produzione”.
“Da sempre Arc Group detta le tendenze del glassware”, aggiunge Delrue, “e siamo felici di poter portare in anteprima a Host le nostre novità 2026 proprio nell’anno in cui ricorre il nostro 200.mo anniversario”.
Dal vetro all’argento, a HostMilano 2025 il tableware si declina in molteplici forme e materiali. “Siamo una storica manifattura tedesca che produce argenteria di alta gamma sin dal 1874”, spiega Thomas Kettnaker, export manager di Robbe & Berking, “e che si rivolge a una clientela professionale di livello premium, come hotel cinque stelle e ristoranti stellati. Dal nostro punto di osservazione notiamo un ritorno al formal dining, con una richiesta di setting di grande durabilità e, quindi, dallo stile senza tempo, per esempio ispirato ai grandi classici contemporanei degli anni Sessanta. Cresce anche la richiesta di prodotti specifici per suite e lounge VIP, per le quali produciamo delle linee dedicate, o di prodotti innovativi, come il nostro cono gourmet in argento per una presentazione particolarmente curata di ricette originali e innovative”.
“In questo quadro”, conclude Kettnaker, “torniamo per la seconda volta a Host Milano, perché ci consente non solo di sviluppare il mercato italiano, ma anche perché, grazie al riconoscimento globale della manifestazione, ci aiuta a implementare la nostra strategia di internazionalizzazione verso mercati in espansione come Nord e Sud America o Asia”.
A HostMilano 2025 sarà presente anche Ginori 1735, da tre secoli uno tra i principali marchi mondiali nel settore del lusso e del lifestyle, espressione dell’eccellenza italiana nella porcellana pura e nel design, in cui la tecnologia high-tech si pone a supporto di un savoir-faire frutto di una maestria artistica ultrasecolare.
Oggi il mondo Ginori 1735 si modella su una molteplicità di voci e di stilemi, che reinvestono la legacy della manifattura nella visione di nuove generazioni di maestri di stile, in grado di portare l’arte nella vita quotidiana e la vita quotidiana nell’arte. Ginori 1735 può contare su una rete distributiva composta dagli store di Firenze, Milano, Parigi, Seoul e Londra ed è presente in alcuni dei più prestigiosi punti vendita in Europa, America, Middle East e Asia-Pacifico. Il brand può, inoltre, contare su importanti partnership con alcune tra le più prestigiose catene alberghiere di lusso e tra i più raffinati ristoranti a livello mondiale.
Con la sua capacità di riunire sotto lo stesso tetto le eccellenze del design, della manifattura e dell’innovazione, HostMilano 2025, a Fiera Milano dal 17 al 21 ottobre prossimi, si conferma il punto di riferimento globale anche per il tableware. Qui la tradizione si intreccia con la sperimentazione, dando vita a un laboratorio internazionale dove nascono le tendenze che ridefiniscono il modo di vivere la tavola, dall’hôtellerie di lusso ai format più innovativi del fuoricasa.
Non lasciarti sfuggire l’opportunità di scoprire queste novità e di incontrare i protagonisti del settore: acquista subito il tuo biglietto a prezzo speciale con l’opzione Early Bird, disponibile solo fino al 17 settembre sulla biglietteria online di Host 2025.
GENOVA — Joybreak debutta nel canale horeca con una gamma completa di bevande calde pensata per i bar: solubili e monoporzionate in capsule, per offrire qualità in tazza, rapidità di servizio e un’esperienza di consumo coerente con le nuove abitudini dei clienti. Nata per ampliare l’offerta barista e fidelizzare i punti vendita, Joybreak è un brand trasversale che si integra nei locali serviti dal Gruppo EKAF e in nuove aperture.
Punti chiave del lancio
Doppio formato, stessa qualità: linea solubile con macchina dedicata a polveri e linea monoporzione in capsule, per adattarsi a esigenze e flussi di lavoro differenti del bar.
Innovazione integrata con una piattaforma unica che offre per entrambi i formati strumenti innovativi a supporto: una nuova macchina per solubili — con funzionalità evolute e parametri personalizzabili — e la linea monoporzionata in capsule utilizzabile direttamente sulla macchina professionale tramite un’integrazione del portafiltro che introduce nel bar un progetto versatile e all’avanguardia.
Resa in tazza superiore: dosaggi dedicati al canale professionale e ingredienti selezionati per consistenza, corpo e persistenza aromatica.
Gamma gusti e formati
La selezione Joybreak nasce dai best-seller del fuori casa e dai trend di consumo, con ricette studiate per il bar.
La macchina Joybreak (immagine concessa)
Capsule monoporzionate
Capsule professionali con grammatura superiore rispetto ai sistemi tradizionali: questo garantisce una resa in tazza superiore, con consistenza e cremosità di livello “barista”.
Disponibili in confezioni da 50 pezzi per referenza, in pratico box espositore per banco e retrobanco.
Gusti: Ginseng, Ginseng Amaro, Super Ginseng (più prodotto per un boost aggiuntivo di gusto), Orzo, Nocciolino.
Solubili (macchina a polveri)
Le migliori bevande solubili in confezioni da 200 e 500 grammi, in una linea versatile e di facile gestione per i professionisti del settore.
Joybreak consente un’unica piattaforma di prodotto con due percorsi operativi:
Monoporzionato in capsule, utilizzabili direttamente sulla macchina professionale grazie al pratico diffusore da inserire nel portafiltro che garantisce una resa in tazza armoniosa; senza dover necessariamente inserire dispenser aggiuntivi sul bancone.
Solubile con macchina per erogazione polveri innovativa con settaggi per referenza (dosi, temperature, cicli), facilità d’uso e manutenzione, risparmio energetico.
Materiali per il punto vendita
Per una partenza immediata e coerente con l’immagine di marca, Joybreak fornisce supporti trade per il banco e il tavolo: set tazze brandizzate, cavalierini da banco, menù da tavolo e kit espositivi, oltre a strumenti commerciali a supporto della forza vendita.
Perché scegliere Joybreak
Prodotti di qualità con gusti selezionati sui trend di consumo e ricette professionali
Piattaforma scalabile: due modalità di attivazione (solubile e monoporzionato) per rispondere a tutte le esigenze del settore, dal bar tradizionale ai locali ad alto traffico, fino a corner e nuove aperture.
Esperienza e affidabilità: dietro Joybreak c’è tutta la conoscenza del settore horeca e la serietà del servizio certificata da Cellini Caffè.
“Con Joybreak portiamo nel mondo HoReCa una proposta completa che unisce qualità, praticità e innovazione. Vogliamo offrire ai baristi uno strumento in più per soddisfare e fidelizzare la clientela, rispondendo ai nuovi trend di consumo con soluzioni versatili e sostenibili in mercato come quello dei solubili che rappresenta una quota importante delle tazzine servine nei bar” afferma Vittorio Pieri, direttore horeca.
Joybreak è disponibile da settembre 2025 per i bar e i partner horeca.
La scheda sintetica di Ekaf
Ekaf è un gruppo internazionale attivo nella produzione, confezionamento e vendita di caffè tostato di elevata fascia qualitativa, con sede e stabilimento a Genova e un fatturato consolidato di Gruppo di oltre 90 milioni di euro. Cellini Caffè è il marchio di riferimento dell’azienda.
Il presidente Angelo Mastrolia (immagine concessa)
REGGIO EMILIA – Il consiglio di amministrazione di NewPrincesS.p.A. (“NewPrinces” o la “Società”), sotto la presidenza di Angelo Mastrolia, ha esaminato ed approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2025.
Relazione finanziaria semestrale
Nel primo semestre 2025, NewPrinces ha conseguito uno straordinario miglioramento del livello di marginalità ed una solida generazione di cassa.
I ricavi consolidati raggiungono euro 1,31 miliardi a parità di volumi rispetto ad euro 1,36 miliardi, nella prima metà del 2024.
Tale dinamica riflette l’adeguamento dei prezzi di vendita in un contesto di mercato deflattivo, ampiamente compensato da un significativo miglioramento del costo del venduto, trainato da una riduzione dei costi delle materie prime pari al 6% e un conseguente miglioramento del profitto lordo dell’8,6%.
L’Ebitda consolidato adjusted si attesta ad euro 104,6 milioni, in crescita del 16,5% rispetto ad Euro 89,8 milioni nel primo semestre 2024, a parità di perimetro di consolidamento. In termini di adj.
Ebitda margin, si registra un margine dell’8%, rispetto al 6,6% registrato nel corso dello stesso periodo del precedente esercizio.
Il risultato operativo (EBIT) consolidato è pari ad euro 52,8 milioni, in aumento del 116,5% rispetto a euro 24.4 milioni del primo semestre 2024, a parità di perimetro di consolidamento.
Il risultato netto consolidato è pari a euro 22,3 milioni, una straordinaria crescita di oltre 23,5 milioni rispetto alla perdita di euro 1,3 milioni registrata al 30 giugno 2024, a parità di perimetro di consolidamento.
Il presidente Angelo Mastrolia ha commentato: “Siamo molto soddisfatti dei risultati del primo semestre 2025: l’aumento deciso dei margini conferma la solidità del nostro modello industriale, mentre la crescita della generazione di cassa e il miglioramento del capitale circolante testimoniano l’efficacia delle scelte strategiche intraprese”.
Mastrolia: “Ad un anno dall’acquisizione di Princes, i progressi raggiunti sono evidenti: l’integrazione sta portando i frutti attesi, contribuendo in modo significativo al rafforzamento delle nostre performance operative e finanziarie. Negli ultimi mesi abbiamo inoltre annunciato tre acquisizioni di grande rilevanza – Diageo Operations Italy, Plasmon e Carrefour Italia – che saranno perfezionate a breve. Queste operazioni rafforzeranno ulteriormente il nostro posizionamento e daranno nuova energia al percorso di crescita di NewPrinces, sia in Italia che a livello internazionale”.
Conclude: “Guardiamo con fiducia al futuro: la nostra storia e la nostra capacità di innovare ci spingono a costruire un gruppo sempre più forte, sostenibile e vicino ai consumatori.”
Analisi dei ricavi consolidati
Nel primo semestre del 2025, NewPrinces ha realizzato ricavi consolidati pari a euro 1.314.206 migliaia, come di seguito suddivisi per linee di business:
(dati concessi)
Dairy Products: Il segmento registra una crescita dei ricavi rispetto al primo semestre 2024, grazie sia all’aumento dei volumi di vendita nel settore milk sia al rialzo del prezzo medio.
Il comparto Foods evidenzia una contrazione dei ricavi, riconducibile soprattutto alla riduzione dei volumi nel food service per la cessazione di alcuni contratti a marginalità negativa, in particolare nella categoria baked beans.
I ricavi del segmento Drinks risultano in aumento, sostenuti dall’incremento dei volumi legato ai nuovi contratti sottoscritti nel corso del 2025.
Il segmento Fish mostra una flessione, dovuta a minori volumi di vendita e a un prezzo medio più contenuto rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio.
Il comparto Italian Products registra una lieve diminuzione dei ricavi, principalmente per la contrazione dei volumi nella categoria pomodoro a seguito dell’interruzione di contratti a bassa marginalità, parzialmente compensata dall’espansione dei volumi nell’olio d’oliva. Le categorie Pasta e Prodotti da forno risentono di un prezzo medio più basso, mentre i volumi crescono nella categoria Special Products.
I ricavi del comparo Oils riflettendo la diminuzione del prezzo medio di vendita nell’olio d’oliva.
I ricavi relativi ad altri prodotti aumentano leggermente rispetto al primo semestre del 2024.
(dati concessi)
I ricavi relativi al canale Grande Distribuzione Organizzata registrano un decremento per effetto della diminuzione del fatturato nei segmenti Foods e Fish.
I ricavi relativi al canale B2B partners registrano un incremento per effetto di alcuni nuovi contratti acquisiti nel corso del 2025 nel segmento Drinks.
I ricavi relativi al canale Normal trade risultano essere in linea con lo stesso periodo del precedente esercizio facendo registrare un recupero nel secondo trimestre.
I ricavi relativi al canale Food services registrano un decremento per effetto di una diminuzione dei volumi di vendita a bassa marginalità nel settore Foods e di un prezzo medio di vendita più basso nel settore Oils and Italian Products rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio.
(dati concessi)
I ricavi relativi all’Italia registrano un lieve decremento per effetto principale di una diminuzione del prezzo medio di vendita sulle categorie Pasta e Prodotti da forno, parzialmente compensati da un incremento dei volumi di vendita nella categoria latte a lunga conservazione.
I ricavi relativi alla Germania mostrano volumi in crescita nella pasta a marchio (Delverde +18%), mentre, a seguito di una volontaria disdetta di contratti di private label a bassa marginalità di pomodoro e legumi, si registra una complessiva riduzione del fatturato.
I ricavi relativi al Regno Unito registrano un decremento per effetto del calo dei prezzi medi, compensati parzialmente compensati da un incremento dei volumi nel settore Drinks.
I ricavi relativi agli Altri Paesi si decrementano per effetto principale di una diminuzione del prezzo medio di vendita nei segmenti in cui opera il Gruppo ad eccezione della categoria Oli.
Analisi della posizione finanziaria netta
Il debito finanziario netto al 30 giugno 2025 è pari ad euro -285.095 migliaia, in netto miglioramento rispetto ad euro -346.216 migliaia al 31 dicembre 2024, a parità di perimetro di consolidamento, grazie alla capacità del Gruppo NewPrinces di generare flussi di cassa dall’attività operativa e dal miglioramento del capitale circolante netto. Al netto degli effetti contabili IFRS 16 di leasing, la posizione finanziaria netta è pari ad Euro -183.610 migliaia rispetto ad Euro -246.228 migliaia del 31 dicembre 2024, a parità di perimetro di consolidamento.
Net Debt/EBITDA ratio in netto miglioramento e pari a 1,38 rispetto a 1,95 a fine dicembre 2024. Gearing ratio pari a 0,7 rispetto a 1,04 di fine 2024.
Azioni proprie
In forza dell’autorizzazione all’acquisto e disposizione di azioni proprie, deliberata dall’Assemblea degli azionisti della Società del 28 aprile 2025, NewPrinces alla data del 30 giugno 2025 deteneva n. 446.341 azioni proprie.
Fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura del primo semestre 2025
In data 24 giugno 2025, è stato sottoscritto un contratto definitivo di compravendita per l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Diageo Operations Italy S.p.A che include lo stabilimento produttivo italiano di Santa Vittoria d’Alba (CN).
In data 9 luglio 2025, è stato sottoscritto un accordo vincolante per l’acquisizione – da Heinz Italia S.p.A. – del 100% del capitale sociale di una nuova società di recente costituzione, nella quale saranno conferite le attività relative alla produzione, confezionamento, commercializzazione, vendita e distribuzione di prodotti alimentari per l’infanzia e alimenti a fini medici speciali e nutrizione specialistica, commercializzati sotto i marchi Plasmon, Nipiol, BiAglut, Aproten e Dieterba.
In data 24 luglio 2025, è stato sottoscritto con Carrefour Nederland B.V. e Carrefour S.A. un accordo vincolante per l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Carrefour Italia S.p.A. sulla base di una Enterprise Value pari a circa 1 miliardo di euro.
Evoluzione prevedibile della gestione
L’acquisizione del Gruppo Carrefour Italia permetterà al Gruppo di ottenere economie di scala e sinergie economiche in termini commerciali e logistici e consolidare gli ottimi risultati conseguiti nel corso del primo semestre 2025 nonostante un quadro internazionale che rimane molto complesso.
Si evidenzia inoltre che l’acquisizione di Carrefour Italia avrà un impatto neutrale sulla posizione finanziaria netta consolidata di NewPrinces a fine esercizio 2025, grazie al significativo contributo di cassa previsto.
Su base consolidata, includendo anche l’effetto IFRS, l’operazione garantirà infatti un importante beneficio di liquidità. Inoltre, grazie alle sinergie di costo e alle maggiori economie di scala derivanti dall’integrazione, il Gruppo rafforzerà ulteriormente la capacità di generare valore, consolidando la traiettoria di crescita intrapresa.
Sulla base degli indicatori disponibili, il Gruppo prevede un fatturato per l’intero esercizio, su base comparabile, sostanzialmente stabile.
NewPrinces guarda con entusiasmo alle opportunità offerte dalle recenti operazioni e fornirà un aggiornamento alle proprie previsioni finanziarie una volta completate le acquisizioni di Carrefour Italia, Plasmon e Diageo Italia.
Il Gruppo continuerà a prestare particolare attenzione al controllo dei costi ed alla gestione finanziaria, al fine di massimizzare la generazione di free cash flow da destinare sia alla crescita organica per via esterna che alla remunerazione degli Azionisti anche in considerazione delle recenti acquisizioni.
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