domenica 28 Dicembre 2025
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Viaggi di lavoro: nuova rotta Alitalia sul Brasile e Fortaleza. Ma si andrà diretti anche a Yerevan in Armenia e a Praga

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Alitalia
Un aereo dell'Alitalia

MILANO – Sono in vendita i biglietti per i nuovi voli Alitalia da Roma Fiumicino verso Fortaleza (Brasile), Yerevan (Armenia) e Praga (Repubblica Ceca).

L’avvio di questi nuovi voli rientra nelle strategie di sviluppo e di crescita dell’offerta internazionale e intercontinentale di Alitalia.

 Il collegamento Roma-Fortaleza sarà attivo a partire dal 14 gennaio 2013.

Il nuovo volo avrà frequenza bisettimanale e verrà operato con aerei Boeing B777; suddiviso nelle tre classi Magnifica (business), Classica Plus (premium economy) e Classica (economy).

Per festeggiare il lancio della nuova rotta per Fortaleza, Alitalia offre biglietti a partire da 649 euro. Per viaggi di andata e ritorno, tutto incluso. Dall’ 11 dicembre Alitalia attiverà il nuovo collegamento tra Roma e Yerevan, capitale dell’Armenia.

Il volo è operato con 2 frequenze settimanali. Partenza da Roma Fiumicino il martedì e il venerdì alle ore 22.20 e arrivo a Yerevan alle ore 05.15 (orario locale).

Dall’Armenia l’aereo in livrea tricolore decolla il mercoledì e il sabato alle ore 06.05 (ora locale) per atterrare a Roma alle ore 07.30. I nuovi collegamenti Roma-Yerevan saranno effettuati con aerei Airbus A320. Tutti configurati in due classi di servizio, «Ottima». Che è la business class della compagnia di bandiera sui collegamenti internazionali, e la «Classica», l’economy class.

 

Emirati: apre al pubblico l’hotel più alto del mondo. Con 5 bar il più alto dei quali è a ben 355 metri

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Gulf Food Emirati Una panoramica di Dubai dove ha sede la Mood Espresso che cerca un Export manager
Il Museo del caffè a Dubai

ABU DHABI – È il JW Marriott Marquis di Dubai negli Emirati ad aggiudicarsi la palma di hotel più alto del mondo. Stando a quanto riporta il sito ‘Arabian Business’, l’edificio, in costruzione dal 2006, è alto ben 355 metri, solo 26 in meno dell’Empire State Building di New York, è composto da 82 piani e al suo interno ospita oltre 800 tra stanze e suite, 9 ristoranti e 5 bar.

Una parte dell’hotel, tra cui tre ristoranti, è da ieri sera aperta al pubblico, mentre bisognerà attendere gennaio per l’inaugurazione ufficiale, quando tutti i locali dell’edificio saranno resi accessibili alla clientela. L’inaugurazione ufficiale in grande stile invece è prevista a febbraio.

«The JW Marriott Marquis degli Emirati darà una spinta significativa per far diventare Dubai la meta preferiti di convegni e conferenze legate all’economia. Stiamo lavorando in tandem con il dipartimento del Turismo, Commercio e Marketing di Dubai. Obiettivo: far diventare la città una delle mete internazionali per il business», ha commentato il general manager dell’hotel, Rupprecht Queitsch.

Il futuro è adesso: reti elettriche smart grid per portare il sole del deserto del Sahara in Italia. Hub energetico dell’Europa grazie a cooperazione con Canada

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MILANO – Reti elettriche intelligenti e linee capaci di trasportare grandi quantità di corrente su lunghe distanze, come già avviene in Canada, potranno portare il sole del Sahara nelle nostre case.L’Italia si trasformerà così in un importante hub energetico in Europa, una vera testa di ponte tra il Vecchio Continente e gli impianti fotovoltaici che saranno installati nel nord Africa.

Ne sono convinti gli esperti riuniti da Rse (Ricerca Sistema Energetico) per un workshop bilaterale con i primari soggetti pubblici e privati del settore energetico di Italia e Canada.

«Grazie alla sua posizione strategica, l’Italia può diventare un hub energetico importantissimo in Europa, su cui potrebbe essere convogliata l’energia che sarà prodotta nel deserto del nord Africa con gli impianti per la produzione di energia solare previsti dal progetto Desertec», spiega Michele De Nigris, direttore del dipartimento Tecnologie Trasmissione e Distribuzione di Rse.

Per la realizzazione di questo ambizioso progetto saranno necessarie reti elettriche intelligenti, le cosiddette smart grid, capaci di controllare i consumi in tempo reale e di gestire l’offerta.

«Inoltre sarà utile guardare all’esperienza del Canada; aggiunge l’esperto. Perché per la particolare conformazione del territorio ha una forte esperienza nella trasmissione di grandi quantità di energia elettrica; su lunghe distanze e in condizioni climatiche sfavorevoli».

L’incontro bilaterale Italia-Canada

Ha proprio «l’obiettivo di favorire uno scambio di esperienze e di incentivare la collaborazione tra i due paesi. Perché la ricerca vive di relazioni internazionali»; afferma Stefano Besseghini, amministratore delegato di Rse.;

L’Italia, dal suo canto, potrà insegnare molto al Canada. Innanzitutto per il suo sistema di distribuzione, che gode di un elevato livello di automazione delle reti. Con oltre 33 milioni di contatori elettronici installati. E di una buona integrazione delle fonti rinnovabili.

Anche per quanto riguarda la normativa sulle smart grid; «che sta facendo da apripista in Europa ed è stata usata come modello anche da paesi emergenti come il Brasile». Lo dice Maurizio Delfanti, esperto di sistemi elettrici del Politecnico di Milano.

Il test: promossa a pieni voti la U di Krups ma la migliore resta la moka Bialetti

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NESPRESSO u

MILANO – Tre macchine e tre sistemi per il caffè porzionato a confronto. A proporre questo test, il portale informativo metrofrance. Sul banco di collaudo, il più recente modello della gamma Nespresso, la “U” di Krups, la Senseo “Twist” della Philips e la nuovissima Verismo 580 di Starbucks, fabbricata da Krüger. Il panel di esperti ha plebiscitato il modello Nespresso preferito agli altri due per la maggiore semplicità di utilizzo, per la compattezza, per l’efficace meccanismo di espulsione della capsula e per il design accattivante. La Verismo viene apprezzata per le linee gradevoli e la versatilità. Tra i punti a sfavore, l’elevato costo dei serving. La Twist è di gran lunga la più economica, ma anche la più ingombrante e soprattutto non è una macchina per l’espresso, visto che la pressione di erogazione del caffè si limita a 1,5 bar.

La U vince, ma vediamo brevemente i punti salienti del test

Sul capitolo prezzo, come già detto, vince nettamente la Twist, in vendita a EUR100, contro EUR 139 e EUR 149 rispettivamente per la “U” e la Verismo. Ma cosa offre ciascuno di questi modelli? La “U” può erogare tre tipi di caffè: ristretto (25 ml), espresso (40ml) e lungo 110ml. L’erogazione della Verismo è personalizzabile sino a 145 ml.

La Twist propone espresso (30 ml), caffè (210 ml) e latte (135 ml). Come già detto parlare di espresso è comunque improprio vista la modesta pressione della macchina, a fronte dei 19 bar erogati sia dalla “U” che da Verismo.

Quanto costano i serving?

Da un minimo di 18 centesimi per le cialde Senseo a un massimo di 41 centesimi per la Verismo, che salgono addirittura 78 se si decide di utilizzare anche la capsula per il latte. Da notare che nel caso della Verismo non esistono, per il momento, alternative alle capsule prodotte da Starbucks, mentre sono sempre più numerosi i serving low cost compatibili con i sistemi Senseo e Nespresso. Sul piano della carrozzeria vince la Verismo, con le parti in metallo a conferirle una maggiore solidità, rispetto agli altri due modelli, almeno all’apparenza, più “plasticosi”.

Vantaggi e svantaggi: rapida e semplice da usare la “U”, alla quale è abbinato un vasto assortimento di capsule a marchio Nespresso adatte a tutti i gusti

La semplicità è però anche un limite, poiché i tempi di erogazione preimpostati tolgono spazio alla personalizzazione della bevanda. Decisamente parsimoniosa la Twist, che richiede un minor investimento iniziale e modesti costi di esercizio (cialde economiche e bassi consumi elettrici). Il risultato in tazza è però modesto e, secondo il test, il caffè “sa di plastica” quando la macchina è nuova. La Verismo è rapida e versatile, anche se tende a gocciolare un po’ di più a fine erogazione. Ulteriore neo, come già detto, il costo delle capsule. Il verdetto Promossa a pieni voti la “U” (8,5/10). Sufficienza piena per la Verismo (6,5/10). Bocciata, nonostante la maggiore economicità, la Twist (5/10), penalizzata anche dal design fortemente caratterizzato e dall’ingombro. Ma la moka … Ma la vera vincitrice secondo gli esperti di metrofrance … è la vecchia e cara caffettiera italiana. Nella fattispecie, la Moka Express Bialetti da tre tazze, che costa appena una ventina di euro. Utilizzando del caffè fresco macinato comprato da un torrefattore artigianale – chiosa l’articolo – la macchinetta dell’omino coi baffi offre un rapporto qualità-prezzo imbattibile!

Indagine Nielsen: cresce di un punto la fiducia dei consumatori nel mondo nel 3° trimestre del 2012

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nielsen consumatori consapevoli
Il logo Nielsen

MILANO – Secondo i dati raccolti da Nielsen, azienda leader globale nelle misurazioni e analisi relative ad acquisti e consumi, a utilizzo e modalità di esposizione ai media, nel terzo trimestre del 2012 la fiducia globale dei consumatori è cresciuta di un punto rispetto al trimestre precedente, arrivando a 92, e di 4 punti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente

(3° trimestre 2011).

Durante l’ultima fase dell’indagine, condotta fra il 10 agosto e il 7 settembre 2012, il livello generale di fiducia è aumentato nel 52% dei mercati mondiali*presi in esame da Nielsen, rispetto all’aumento nel 41% dei mercati registrato nel trimestre precedente.

Nel corso del 3° trimestre del 2012, la fiducia dei consumatori è aumentata in 30 dei 58 mercati analizzati, è diminuita in 19 Paesi ed è rimasta invariata in 7.

“I risultati del terzo trimestre rispecchiano una tendenza generale né positiva, né negativa, poiché i consumatori si muovono con molta cautela” ha dichiarato Venkatesh Bala, Chief Economist presso The Cambridge Group, società  del gruppo Nielsen.

“Nel terzo trimestre del 2012 i consumatori si sono rivelati prudenti, soprattutto in Europa, dove nonostante le recenti politiche di stabilizzazione promosse della Banca Centrale Europea, la situazione economica continua ad essere molto precaria. La crescita dell’esportazione cinese, soprattutto verso l’Eurozona, ha subito un notevole rallentamento, parallelamente alla contrazione dei consumi a livello locale. I consumatori statunitensi, seppur meno condizionati dall’andamento dell’Europa, si rivelano comunque ancora cauti di fronte ad una ripresa instabile, caratterizzata da livelli di disoccupazione alti e dall’aumento  insoddisfacente dei salari.”

L’indagine globale sulla fiducia dei consumatori e sulle intenzioni di spesa condotta da Nielsen, “Global Survey of Consumer Confidence and Spending Intentions” istituita nel 2005, rileva via internet il livello di fiducia, le principali preoccupazioni e le intenzioni di spesa di più di 29.000 consumatori in 58 Paesi.

I livelli di fiducia dei consumatori al di sopra e al di sotto di 100 indicano i diversi gradi di ottimismo e pessimismo.

Aumenta la percezione di recessione economica

Secondo l’indagine Nielsen, il 62% dei rispondenti a livello globale ha affermato di sentire la crisi – percentuale in aumento rispetto al 57% rilevato nel trimestre precedente e allineata ai risultati del 3° trimestre del 2011. Inoltre, metà (49%) di quanti si sono espressi in questi termini, ritiene che tale condizione permarrà anche il prossimo anno.

In Europa, America Latina e nei Paesi dell’area Asia-Pacifico, un numero maggiore di intervistati ha dichiarato che il proprio Paese attraversa un periodo di recessione più grave rispetto all’anno precedente e al trimestre precedente.

G

li europei che sostengono di sentire la crisi sono aumentati

Passando dal 71% del 2° trimestre al 75% del 3° trimestre. La percezione di recessione è aumentata di 7 punti percentuali nell’area Asia-Pacifico arrivando al 52% e di 4 punti percentuali in America Latina, raggiungendo il 53%.

La regione che comprende Medio Oriente e Africa è stata l’unica a registrare una diminuzione (-5 punti percentuali) della percezione di recessione, scendendo al 72% nel terzo trimestre.

“Nel corso dei prossimi trimestri, le maggiori preoccupazioni relative alla crescita globale continueranno a concentrarsi sull’Europa. Considerato che le principali economie di quest’area sono al limite della recessione. O stanno già attraversano un periodo di crisi economica” dichiara Bala. “Negli Stati Uniti il rischio principale, a fronte di una ripresa in atto, è rappresentato dal “fiscal cliff”; a partire da gennaio 2013 termineranno infatti sia il periodo di sgravi fiscali che le riduzioni automatiche di spese a livello governativo. Tali condizioni potrebbero causare un secondo periodo di recessione. A meno che, nel frattempo, i legislatori non decidano di intervenire.

La Cina in fase positiva

Nonostante una riduzione dei livelli di crescita, la Cina resta in una fase positiva. E probabilmente contrasterà la contrazione delle esportazioni con un aumento della domanda interna. Ci aspettiamo una notevole incertezza con l’affermarsi di queste tendenze nel corso degli ultimi mesi dell’anno”.

Prosegue a livello globale la tendenza dei consumatori a tagliare le spese

Tra i rispondenti online su scala mondiale. 7 su 10 (69%) hanno dichiarato di aver modificato le proprie abitudini per risparmiare maggiormente sulle spese domestiche; 2 punti percentuali in più rispetto all’ultimo trimestre e 3 rispetto allo scorso anno.

La metà di chi ha risposto a livello globale (52%) ha dichiarato di aver speso meno per l’abbigliamento e per l’intrattenimento fuori dalle mura domestiche (48%). Altri tagli  sono stati fatti su gas ed elettricità (47%); acquistando prodotti di marchi più economici (39%); riducendo le spese telefoniche (33%).

“La crisi che colpisce l’Eurozona continua a creare turbolenze a livello mondiale che condizionano tutte le aree geografiche, soprattutto il mercato dell’export asiatico” afferma Dr Bala. “Considerato il peggioramento degli indicatori economici chiave a livello globale, permangono fra i consumatori l’incertezza e la reticenza a spendere”.

Sintesi regionale

I dati trimestrali dell’indagine Nielsen evidenziano come la fiducia  dei consumatori sia aumentata esclusivamente in Nord America e in Europa. Con un aumento rispettivamente di 3 punti (91) e di un punto (74).

Invariati i  dati riferiti al 3° trimestre per l’area Asia-Pacifico (100) e per Medio Oriente e Africa (98). Mentre i Paesi dell’America Latina mostrano una diminuzione di 2 punti scendendo a 94.

Indici più alti in India

Gli indici più alti sono stati registrati in India (119) e Indonesia (119); mentre l’indice della Cina è sostanzialmente stabile (+0,6 punti); rispetto al 2° trimestre (106). E quello degli Stati Uniti è aumentato di 3 punti (90).

I dati più incoraggianti relativi al 3° trimestre vengono da Svizzera (+10); Belgio (+9); Australia (+8); Tailandia (+8); Ungheria (+7); Norvegia (+7) Emirati Arabi Uniti (+6), Italia (+5) e Canada (+5).

I dati di maggiore sfiducia nel terzo trimestre si sono registrati a Hong Kong (-15); in Argentina (-11); Corea del Sud (-10); Vietnam (-8); Colombia (-8); Israele (-7); Venezuela (-7); Malesia (-6) e Finlandia (-5).

Italia

“Nonostante l’aumento di 5 punti nell’indice di fiducia, in Italia preoccupazioni rispetto al lavoro continuano ad aumentare così come la percentuale di famiglie che vorrebbero risparmiare dopo aver affrontato le spese di base” ha dichiarato Roberto Pedretti, Managing Director Watch&Buy Nielsen Italia.

Le famiglie continuano a ridurre i volumi acquistando solo i beni necessari per compensare la crescita dei prezzi.  Da Gennaio 2012 ad Agosto 2012 Iper, Super e Liberi Servizi hanno registrato il 2% di decremento nelle vendite a volume. E 0.2% di aumento nelle vendite a valore.

Informazioni sulla Nielsen Global Consumer Confidence Survey 

L’indagine globale Nielsen sulla fiducia dei consumatori e sull’intenzione di spesa tra il 10 agosto e il 7 settembre 2012 su più di 29.000 consumatori online in 58 Paesi. In Asia Pacifico, Europa, America Latina, Medio Oriente, Africa e Nord America.

Il campionamento degli intervistati, avvenuto per età e sesso nei singoli Paesi in base all’uso di Internet. È ponderato per essere rappresentativo degli utenti di Internet e ha un margine di errore massimo di ±0,6%. 

L’indagine Nielsen si basa sul comportamento degli intervistati con accesso online. I tassi di penetrazione di internet variano da Paese a Paese.

L’inclusione dei singoli Paesi nell’indagine avviene sulla base di uno standard minimo del 60% della penetrazione di Internet o di 10 milioni di utenti online.

La Nielsen Global Survey è del 2005.   

Informazioni su Nielsen

Nielsen Holdings N.V. (NYSE: NLSN) è un’azienda globale. Ha posizione di leadership nelle misurazioni e informazioni di marketing Relative a consumer, retail, advertising, televisione, internet, mobile e altri media.

E’ presente in oltre 100 Paesi con sede a New York, USA e Diemen, Olanda.

Per maggiori informazioni: www.nielsen.com/it

*Nella ricerca Nielsen relativa al 3° trimestre si trovano due nuovi mercati Bulgaria e Slovacchia.

Vietnam. il tempo secco favorisce le operazioni di raccolta. Pressing di Vicofa sul governo per i prestiti in dollari

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caffè Vietnam
Vendita di caffè in Vietnam

MILANO – Mentre il raccolto del Vietnam, complice il tempo secco e soleggiato della prima decade di novembre, procede a ritmo accelerato rispetto all’anno scorso (sarebbe stato già raccolto ben il 19% raccolto 2012/13 secondo un sondaggio Bloomberg), commercianti ed esportatori vietnamiti sono alle prese con l’annoso problema dell’accesso al credito e sperano per questo in ulteriori contributi e agevolazioni da parte dello stato.

Qualche rassicurazione è giunta in settimana da Nguyen Tien Dong, vice direttore generale di Agribank, la potente banca controllata dal governo di Hanoi, massimo istituto di credito del paese.

Dong si è impegnato a fare sì che si eroghi un’ulteriore tranche di 5mila miliardi di dong (circa 190 milioni di euro) di crediti a sostegno del settore caffeario.

L’obiettivo appare fattibile, anche perché il tasso di sofferenza delle aziende del comparto è relativamente basso rispetto a quello di altri settori.

Su tale somma, 3.500 miliardi verrebbero destinati alle aziende di lavorazione del caffè per l’export, mille miliardi andrebbero a finanziare progetti di investimento a medio-lungo termine, mentre il rimanente si utilizzerebbe a vantaggio del progetto di sviluppo delle produzioni sostenibili, promosso dall’associazione del caffè e del cacao (Vicofa).

Le compagnie vietnamite chiedono inoltre di poter continuare ad accedere al credito in valuta straniera, anche dopo la scadenza del 31 dicembre, data quest’ultima che segnerà la definitiva entrata in vigore di norme più restrittive in campo bancario.

Vicofa ha rivolto un appello in questo senso alla banca centrale del Vietnam.

Secondo Le Duc Thong, direttore di 2/9 Dak Lak Import-Export Company (2/9 sta per il 2 settembre, la data dell’indipendenza vietnamita, ndr.), azienda che ha esportato 130mila tonn di caffè nel 2011/12, la concessione di prestiti in dollari agli esportatori di caffè non comporta  alcun rischio per le banche, dal momento che gli esportatori ricevono i loro pagamenti in valuta americana.

In compenso, ottenere prestiti a tassi più bassi (l’interesse su un prestito in dollari è del 7-8% contro un proibitivo tasso del 18-21% per i prestiti in dong) è vitale per la competitività delle aziende vietnamite, visto che i concorrenti stranieri ottengono finanziamenti dalle proprie banche a interessi inferiori al 4%.

“A queste condizioni, le imprese estere pagano soltanto 150 dong di interessi per un chilogrammo di caffè, contro 600 per quelle vietnamite” ha dichiarato ancora Thong aggiungendo che tale handicap spiega in buona parte le difficoltà incontrate dalle azienda locali.

Il re del caffè

 Il Vietnam potrebbe guadagnare con le esportazioni di caffè sino a 20 miliardi di dollari all’anno (in luogo dei 3 miliardi attuali). Dando impulso in futuro alla produttività e creando maggiore valore aggiunto. Attraverso la trasformazione diretta della materia prima in prodotto finito.

Lo afferma in un’intervista concessa la scorsa settimana, l’uomo d’affari vietnamita Dang Le Nguyen Vu; presidente e ceo di Trung Nguyen, considerato il “re del caffè del Vietnam”.

Il gruppo Trung Nguyen nacque nel 1996 a Buon Ma Thuot, capitale della provincia del Dak Lak. Ora è un’importante realtà cui fanno capo 6 società operanti lungo l’intera filiera del caffè. Dalla produzione del verde alla somministrazione della bevanda.

È presente in una sessantina di paesi di tutto il mondo, compresi i principali mercati asiatici.

Nel portafoglio del gruppo marchi del calibro di G7 (caffè solubile), Passiona (decaffeinato); Weasel e Legendee (caffè di alta gamma). E c’è anche la catena di caffetterie Trung Nguyen, che conta in patria un migliaio di locali. Ed è inoltre operante nel resto del mercato asiatico, in nord America e in Europa.

Le ambiziose strategie di espansione del gruppo puntano a un forte incremento del volume di affari.

Obiettivo: superare entro il 2015 il miliardo di fatturato ed entrare in concorrenza con i massimi competitor globali, come Nescafé o Starbucks.

Il tutto sapendo che è la sfida di Davide contro Golia.

“Siamo come una cavalletta che affronta un elefante gigante – spiega Vu in un linguaggio colorito. In termini di tecnologia e marketing, Nestlé ha un vantaggio incolmabile. Per questo dobbiamo rimanere sempre svegli e concentrati”.

Un esempio?

La battaglia condotta per conquistare la supremazia nel mercato vietnamita del caffè solubile. Che ha opposto Trung Nguyen ad avversari del calibro di Nescafé e Vinacafe.

“In passato, il Vietnam era un paese chiuso. E questo fa sì che i consumatori siano ancora oggi propensi a privilegiare i marchi stranieri rispetto a quelli locali. Ciò ha richiesto da parte nostra un impegno ancora maggiore affinché il marchio G7 potesse affermarsi sulla concorrenza”.

Trung Nguyen guarda ora al mercato statunitense dove intende espandersi aggressivamente a partire dall’anno prossimo.

In prospettiva, il gruppo punta a conseguire sui mercati esteri il 70% del fatturato, contro il 30% attuale. Con un occhio di riguardo per la Cina, dove le sue vendite sono in fortissima espansione.

In Vietnam, dove il tè rimane la bevanda nazionale, Vu spera che i consumi pro capite possano raggiungere un giorno i 5 kg per abitante. Attualmente sono di 1 kg: attestandosi su livelli simili a quelli del Brasile.

Colombia: la produzione stabile, export ancora inferiore rispetto all’anno scorso

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Fedecafé Colombia
Fedecafè Colombia

hMILANO – Ammonta a 653mila sacchi la produzione di caffè della Colombia nel mese di ottobre secondo le statistiche di Fedecafé.

Il dato è pressoché invariato rispetto a quello dello stesso mese dell’anno scorso quando si raccolsero 656mila sacchi.

Ciò porta la produzione dall’inizio dell’anno solare a oggi a un totale di 6.070.000 sacchi, contro i 6.229.000 registrati nel pari periodo 2011 (-3%).

L’export di ottobre della Colombia è pari a 581.000 sacchi, contro i 603.000 dell’anno scorso. Il totale delle esportazioni da gennaio a ottobre è stato di 5.646.000 sacchi, ancora inferiore del 7% rispetto ai 6.103.000 sacchi di un anno fa.

Fedecafé sottolinea che tra gennaio e ottobre di quest’anno hanno rinnovato ulteriori 100mila ettari coltivati a caffè e che oltre 230mila ettari risultano tuttora improduttivi per effetto degli interventi degli anni trascorsi.

Il direttore generale della federazione Luis Genaro Muñoz Ortega ha fatto appello ai produttori. Affinché proseguano nel processo di rinnovo, che garantirà in futuro maggiore produttività e una migliore adattabilità alla variabilità climatica.

 

Australia: porzionato secondo soltanto al solubile nelle vendite in Gdo

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Australia
Australia

MILANO – Cambia in Australia il mercato del caffè. Secondo dati diffusi la settimana scorsa, il solubile, che non più tardi di 10 anni fa costituiva l’80% dei consumi, è sceso oggi al 60%.

A ciò fa riscontro una forte crescita del caffè porzionato, che costituisce ormai la seconda categoria più importante nelle vendite in Gdo.

Si evolvono anche le tipologie di consumo del tè.

Dal 2010 a oggi, le vendite di tè nero hanno segnato un calo del 5,5%, a fronte di un incremento del 7% dei blend pregiati, del 10,3% dei tè di erbe e degli aromatizzati, nonché del 7% del tè verde.

Cacao: i prezzi dei future alla chiusura del Nybot di ieri

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NEW YORK (USA) – Le quotazioni dei futures del Cacao alla chiusura di ieri, del Nybot, il New York Board of Trade. (10 t; US $ per t).

Cliccare il link: http://data.tradingcharts.com/futures/quotes/CC.html

MILANOESPRESSO – Da un’idea del Presidente Altoga Ottolina. Una grande festa dedicata al mondo del caffè e della caffetteria pronta per affrontare il grande pubblico dei consumatori

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Ottolina Gran premio i premi
I premi

MILANO – Una straordinaria domenica all’insegna dell’espresso italiano nata da un’idea di Remo Ottolina. Una mini esposizione coordinata da Host 2013 per annunciare che tra un anno si svolgerà la più grande manifestazione fieristica dedicata all’espresso italiano (18 – 22 ottobre 2013 a FieraMilano) e soprattutto un’arena dove si sono sfidati i migliori Baristi di caffetteria d’Italia usciti dalla Professional Coffee Academy by Altoga.

Tutto questo grazie agli sponsor – immancabile la Pulicaff di Gianfranco Carubelli (visto mangiare anche i suoi pulisci macchine per dimostrare che non fanno male anche se le aziende costruttrici non li consigliano ancora, però Carubelli non molla), ma anche costruttori di macchine per il caffè, di pasticceria industriale, accessori, di affinatori d’acqua come Best Water & More, ecc. – ma soprattutto per un’idea perseguita con grande energia dal Presidente dell’ Altoga Remo Ottolina, coadiuvato dalla segretaria tuttofare dell’Associazione Lombarda Torrefattori e Importatori di Caffè e Grossisti Alimentari, Antonella Paganoni.

 

     Da sinistra: Luca Ramoni, Remo Ottolina, Antonella Paganoni, Valter Griffone

Un diesel che, assieme a Luca Ramoni dell’Aicaf, hanno incanalato questa prima, ancora acerba manifestazione – mancava il grande pubblico, ma ci sarà la prossima volta e allora sarà davvero una Grande Festa del Caffè Italiano – nell’anno dispari rispetto a Sic-Host -Festa del Caffè Espresso Italiano.

Ma anche senza il pubblico degli addetti ai lavori il salone Orlando della meravigliosa sede della Confcommercio di Corso Venezia a Milano – alle pareti murales che non sfigurerebbero neppure ai Musei Vaticani – si né riempito di tantissimi giovani, quelli che frequentano i corso che Luca Ramoni organizza per l’Altoga.

 

Da sinistra: Remo Ottolina e Antonio Quarta presidente di Ait

 

In chiusura della giornata le premiazioni delle gare con i primi

3 classificati del 2° Gran Premio della Caffetteria Italiana

1. Emiliano Martin Cerbi da Caorso (PC) punteggio 95 con la ricetta ciccio pasticcio;

2. Alfredo Amendolare, da Comazzo (LO) punteggio 91,5  Creativo; 

3. Matteo Belli. da Faenza (RA) punteggio 85 Thai Coffee

 

 

 

                          Da sinistra: Belli, Cerbi, Amendolare

 

 

Cerbi si è portato a casa anche una macchina espresso “mini” Dalla Corte, la macchina espresso a un gruppo dotata della stessa tecnologia delle macchine professionali e il macinacaffè Anfim.

 

                           Emiliano Martin Cerbi con Enza dalla Corte

 

Nel primo intervento Godina ha analizzato:

LE NUOVE TENDENZE DI CONSUMO NEL MONDO DELLA CAFFETTERIA INTERNAZIONALE

“Come viene interpretato all’estero il caffè espresso italiano”

l metodo di preparazione dell’espresso nasce e si sviluppa in Italia nel XX secolo. Trasformandosi nel corso tempo come oggi noi lo conosciamo. In grado di preparare una bevanda riconoscibile e standardizzata.

A partire dagli anni ’70 l’espresso ha iniziato l’odissea della sua internazionalizzazione dando vita a un fenomeno, che ben presto, è divenuto di massa e che ha permesso la sua declinazione in decine e decine di bevande diverse.

Questa diversità interessa il tipo di caffè usato, il grado di tostatura, la dose e il volume in tazza, fino ad arrivare a diverse caratteristiche in tazza.

Ripercorrendo questa storia verranno illustrate le nuove tendenze della caffetteria internazionale, illustrandone le differenze con l’Italia ed evidenziando le nuove opportunità di business.

Il secondo intervento:

FARE CULTURA E PROMUOVERE IL CAFFE’ ATTRAVERSO IL WEB 

“La sfida della realtà aumentata nella nuova era digitale, tra strumenti tradizionali e digital device.”

Un’ora su un tema decisivo per il futuro – sul quale ha dato il meglio di se

Oggi più che mai il Web, le tecnologie digitali e le nuove frontiere della Realtà Aumentata aprono alle imprese molte opportunità. Per posizionarsi in modo strategico e competitivo sul mercato.

Tablet, Smartphone, Qr code, social networks: questi strumenti fanno parte ormai della nostra quotidianità ed offrono nuove modalità di interazione con i consumatori contemporanei, che sono tecnologicamente avanzati, cosmopoliti e multimediali.

Per affrontare le nuove sfide del mercato e gli scenari della crisi in maniera competitiva, è dunque necessario coniugare i canali di vendita e promozione tradizionali con quelli multimediali del web 2.0 e con le applicazioni digitali che la Realtà Aumentata offre anche al business.

L’intervento affronterà questi temi analizzando come le nuove tecnologie web, applicate al mercato del caffè e nello specifico alle torrefazioni, siano strumenti che offrono modalità innovative di fare cultura sul caffè ed aprano al contempo a nuove opportunità di business.

Negli ultimi anni si è particolarmente interessato allo sviluppo di sistemi di comunicazione integrata, che mettono in relazione strumenti web e tradizionali attraverso lo sviluppo di tecnologie di Realtà Aumentata.

Infine il Professor Giorgio Graziosi – Dipartimento di Scienze della Vita, Università degli Studi di Trieste, presidente di DNA Analytica Srl- ha parlato di VARIETÀ DI CAFFE’ E QUALITA’ 

“Caffè come le mele”

Mele e caffè apparentemente non hanno nulla in comune. In effetti le mele vengono vendute secondo la qualità e mai secondo il luogo di provenienza, mentre il caffè verde è spesso classificato e venduto per qualità del chicco e per il luogo di origine.

Tuttavia anche per il caffè esiste una qualità che è determinata dalla pianta che lo ha prodotto, esattamente come avviene per le mele.

I recenti progressi scientifici sul caffè consentono di determinare la qualità dell’albero che ha generato uno specifico caffè. E anche confrontare grandi partite di caffè con i campioni di prova ed altro ancora.

La DNA Analytica dell’Università di Trieste mette a disposizione degli operatori del settore del caffè questi nuovi strumenti.

Una giornata straordinaria da ripetere il più presto possibile. Assolutamente aperta al pubblico: Milano e l’Italia sono pronte a fare la festa a chi saprà portare il caffè in piazza.