mercoledì 24 Dicembre 2025
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Goglio debutta a Gulfood Manufacturing a Dubai con il suo sistema completo di confezionamento

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Goglio

DAVERIO (VARESE) – Goglio – realtà di riferimento a livello globale nel settore del packaging flessibile – parteciperà per la prima volta alla fiera Gulfood Manufacturing, in programma a Dubai dal 4 al 6 novembre 2025, dove presenterà al più importante appuntamento dedicato all’industria alimentare in Medio Oriente il suo Sistema integrato Fres-co System®: linee di confezionamento, laminati flessibili alta barriera, accessori plastici (valvole e bocchelli) e servizi avanzati.

Il focus sul caffè

Presso lo stand S2 C77 – Padiglione Sheikh Saeed Hall 2, sarà disponibile l’offerta completa di Goglio per i settori asettico, caffè e industriale, con un focus particolare sul caffè, segmento strategico per il Gruppo e destinato ad avere sempre più rilevanza in Medio Oriente.

Infatti, secondo un recente report di Horizon Grand View Research, si prevede che il mercato del caffè in Medio Oriente e Africa crescerà in modo significativo nei prossimi anni, raggiungendo un fatturato stimato di circa 17 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuo composto (CAGR) del 4,7% a partire dal 2025.

In fiera, i visitatori avranno l’opportunità di conoscere l’ampia gamma di soluzioni di packaging ad alte prestazioni di Goglio, i servizi avanzati della piattaforma IIoT MIND, e, nello specifico, le linee di confezionamento G14 e G22.

Efficienza e flessibilità nelle linee G14 e G22

In particolare, G14 è una linea di confezionamento verticale compatta e versatile che confeziona fino a 75 pezzi al minuto, gestendo formati da 125 g a 3 kg. Offre diverse opzioni di finiture e confezionamento in atmosfera protetta con compensazione di gas inerte ed è ideale per prodotti granulari, in pezzi e polvere.

G22 invece è una linea automatica orizzontale per formati da 50 g a 1 kg, con una velocità fino a 70 pezzi al minuto. Offre diverse finiture e opzioni di confezionamento sottovuoto con parziale o totale compensazione di gas inerte ed è adatta per prodotti granulari, in pezzi e polvere.

G22 consente rapidi cambi di formato, materiale e finiture della confezione.
Entrambe le linee garantiscono inoltre l’integrazione completa tra linea di confezionamento e stazione di applicazione valvola interna ed esterna.

Antico Caffè Greco: ecco come la chiusura del locale ha cambiato Roma secondo Il Foglio

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caffè greco roma
Uno scorcio esterno dell'Antico Caffè Greco di via Condotti, a Roma

L’Antico Caffè Greco, locale storico della Città Eterna, ha chiuso definitivamente (ne abbiamo parlato qui). Riportiamo di seguito parte della riflessione di Giacomo Giossi per il quotidiano Il Foglio.

La chiusura dell’Antico Caffè Greco

ROMA – Il Giubileo sembra aver portato a Roma un’ansia performativa fino a oggi sconosciuta. Tutto va rinnovato e cambiato, anche se i segni più evidenti di questa declamata renaissance sembrano limitarsi a una collezione un po’ sparsa e a tratti già stortignaccola di elementi di arredo urbano, grande vanto del Gualtieri sindaco social.

Così mentre Roma avanza a passo di danza nel futuro, tra social hub a San Lorenzo, giochi d’acqua a San Giovanni e il più grande parco fluviale d’Europa e forse del mondo intero, ecco che si perdono dei pezzi che parevano inestimabili, ma di cui forse non importa più molto a nessuno.

Ora che la Roma di domani sta sempre più assomigliando alla Milano di oggi, soprattutto in centro storico, dove aumentano in maniera assurdamente spropositata i pizza chef (la cui qualità è tutta da mettere alla prova) al posto dei pizzettari e dei forni tradizionali ecco che dall’oggi al domani il Caffè Greco chiude.

Pazienza si dirà, nonostante le vesti stracciate di qualche isolato cultore, anche quella parte di storia di Roma era già da tempo campo esclusivo del turismo che pascola allegramente sciabattando (anche d’inverno) su e giù per Via Condotti.

Così la rassicurazione che l’Antico Caffè Greco riaprirà più bello, più vero, più tradizionale di prima, lascia tutto sommato indifferenti per quanto sconsolati visto che nemmeno più il caffè nelle sue infinite declinazioni all’italiana sembra più avere senso di luogo e di tempo, ora che anche quel rito si è netflixizzato, perché per davvero, dopo anni di annunci, “il caffè a casa è buono e anche più di quello del bar”.

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Nocciola: rincari in media del 30% e picchi fino al 100%

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La nocciola tostata (foto concessa)

Lo stop di Ferrero agli acquisti delle nocciole turche dopo l’aumento dei prezzi è il primo enorme alert sullo tsunami che si sta abbattendo sulla nocciola tonda gentile e sul prodotto più tipico di Torino: il gianduiotto.

Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Christian Benna per il quotidiano Il Corriere della Sera.

L’aumento dei prezzi delle nocciole

TORINO – Altro che dolcetto o scherzetto. La stagione della filiera dei dolci in Piemonte, dal post Halloween fino ai regali di Natale, rischia di essere amarissima: per consumatori, imprese e agricoltori, con rincari in media del 30% e picchi (per compra all’ultimo momento) fino al 100%.

Lo stop agli acquisti di Ferrero alle nocciole turche dopo un ulteriore aumento dei prezzi è il primo, enorme, alert sullo tsunami che si sta per abbattere sulla materia prima simbolo del Piemonte (la Tonda Gentile Trilobata) nonché icona del prodotto più tipico di Torino: il gianduiotto.

Il caso Turchia

“La Turchia è il primo produttore al mondo di nocciole, Ferrero è il primo consumatore. Il prezzo lo fanno loro, e tutti gli altri seguono a ruota, non solo nel mercato di massa ma anche nell’alto di gamma. E pure qui tra Langhe e Monferrato, dove, peraltro, il crollo del raccolto, drammaticamente giù del 60%, a causa di malattie delle piante e del clima, ha ridotto al lumicino la produzione della nobile nocciola Piemonte”, spiega al Corriere Mauro Bianco responsabile del settore corilicolo di Coldiretti in Piemonte che ha stretto diversi accordi di filiera, come quello con Novi.

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Tappe di selezione SCA Italy: si riparte da la San Marco con la tappa Nord di selezione per Barista, Brewers Cup e Latte Art

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SCA Italy

RIMINI – La San Marco si prepara ad accogliere una nuova tappa ufficiale del circuito SCA Italy, l’organizzazione internazionale che da oltre venticinque anni promuove la cultura del caffè attraverso i World Coffee Championships, le competizioni più prestigiose al mondo dedicate ai baristi e agli appassionati del settore.

Dal 5 al 7 novembre 2025, gli spazi della storica azienda friulana – marchio simbolo dell’eccellenza italiana nella produzione di macchine da caffè professionali – ospiteranno tre tra le gare più amate e attese della scena specialty: il 5 novembre la competizione Barista, il 6 novembre la Brewers Cup e il 7 novembre la Latte Art Championship.

Le selezioni nazionali SCA Italy

Queste sfide fanno parte delle selezioni ufficiali nazionali SCA Italy, che determineranno i finalisti per i Campionati Italiani 2026, previsti a Rimini nel mese di gennaio, e successivamente i rappresentanti italiani ai campionati mondiali del circuito World Coffee Championship.

Durante la gara Barista, i concorrenti presenteranno due espressi e due bevande a base di latte, dimostrando competenza tecnica, sensibilità sensoriale e creatività. La Brewers Cup premierà invece la miglior estrazione filtro, in cui ogni partecipante presenterà ai giudici il proprio caffè preparato manualmente, esaltandone aroma e gusto.

La Latte Art Championship metterà in mostra la tecnica e la precisione dei baristi nella realizzazione di disegni in tazza, utilizzando caffè di alta qualità e latte vaccino fornito dai partner tecnici.

In qualità di azienda organizzatrice e ospitante, La San Marco offrirà ai concorrenti l’opportunità di lavorare con le sue attrezzature di ultima generazione, simbolo di innovazione e tradizione artigianale.

Durante le prove delle categorie Barista e Latte Art, i partecipanti potranno infatti utilizzare la macchina da caffè D., con tecnologia di erogazione multi-boiler, e i macinacaffè On Demand, entrambi progettati per garantire precisione, costanza e massimo controllo sull’estrazione.

Una scelta che non solo valorizza le competenze dei baristi in gara, ma sottolinea l’impegno costante de La San Marco nel contributo allo sviluppo della cultura specialty e dell’eccellenza italiana nel caffè.

Una squadra d’eccellenza per un evento unico

L’iniziativa vede la collaborazione di SCA Italy di preziosi partner tecnici come Pulycaff prodotti pulizia, BWT water and more per i sistemi di filtrazioni d’acqua, Metallurgica Motta, attrezzature per i baristi, Club House, tazze ufficiali con modello Maniko del campionato Latte Art, Oatly, bevanda vegetale protagonista della gara di Latte Art, e con realtà del territorio e del settore come Torrefazione Goriziana, con il suo 100% Arabica Grand Cru, e Latterie Friulane, che fornirà il latte vaccino SELEZIONE BAR per la gara di Latte Art.

Eccellenze che condividono la missione di valorizzare la qualità e la cultura del caffè italiano.

Le parole di Roberto Nocera, Managing Director de La San Marco

Roberto Nocera, Managing Director de La San Marco, dichiara:

“Siamo orgogliosi di ospitare e sponsorizzare una tappa così importante del circuito SCA Italy qui nella nostra sede di Gradisca d’Isonzo. Per noi non è solo un onore, ma anche una responsabilità: quella di offrire ai migliori baristi italiani strumenti all’altezza delle loro capacità e occasioni di confronto professionale di altissimo livello.

La San Marco è da sempre sinonimo di innovazione e passione per l’espresso, e iniziative come questa rappresentano perfettamente il nostro impegno nel sostenere la cultura del caffè, dalla tecnologia alla formazione, fino alla valorizzazione delle persone che ne fanno parte.”

L’intervento di Filippo Vidiz (SCA Italy)

Filippo Vidiz, Community Manager di SCA Italy, commenta:

“La San Marco è un’azienda che in questi anni supporta attivamente la nostra associazione. Per noi è un piacere aver organizzato assieme a loro una tappa di selezione presso il loro stabilimento, dove i concorrenti potranno vedere e vivere da vicino la produzione centenaria di un’eccellenza italiana. Grazie ancora a Roberto Nocera e a tutto lo staff de la San Marco per la collaborazione.”

I regolamenti delle competizioni, in versione semplificata, sono disponibili sul sito ufficiale di SCA Italy: www.scaitaly.coffee.

Starbucks Asia insieme a Clabo per la fornitura di vetrine, per circa 1,5 miliardi di dollari

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starbucks
Il logo di Starbucks

È stata avvita la collaborazione tra Clabo e la filiale asiatica di Starbucks. L’accordo riguarda per la precisione la fornitura di vetrine dal valore di circa 1,5 miliardi di dollari. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su Pmi Capital.

La partnership tra Starbucks Asia e Clabo

MILANO – Al via la collaborazione tra Clabo e la filiale asiatica di Starbucks. L’accordo per la fornitura di vetrine, dal valore di circa 1,5 miliardi di dollari, è stato raggiunto durante il “2018 Barista Regional Area Championship & Functional Forum”, organizzato a Ho Chi Minh City da Starbucks Corp. Clabo ha sviluppato 4 modelli di vetrine con 2 varianti per modello per un totale di 8 versioni.

La commercializzazione inizierà entro novembre, partendo da Vietnam, Thailandia, Cambogia, Filippine e Singapore.

“Registriamo questo accordo con enorme soddisfazione – commenta il presidente di Clabo, Pierluigi Bocchini a PMI Capital – perché è il segno che la nostra strategia di avvicinare la produzione ai mercati di vendita, mantenendo in Italia la progettazione, sta dando i suoi frutti. Lo sviluppo del rapporto con Starbucks ha avuto una gestazione di ben 18 mesi, ma alla fine siamo riusciti a trovare un accordo di grande soddisfazione per entrambe le parti il cui valore per Clabo Easy Best, a regime, potrebbe raggiungere gli 1,5 milioni di dollari annui. Ora speriamo di poter estendere la collaborazione anche in altre aree del mondo, anche se la regione asiatica è di gran lunga quella con i tassi di nuove aperture maggiore”.

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Ferrero investe in Canada oltre 277 milioni con la nuova linea produttiva dei Rocher square

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Il logo della Ferrero

Il gruppo albese Ferrero rafforza la presenza nordamericana con un investimento da oltre 277 milioni di euro. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione La Voce di Alba.

Gli investimenti di Ferrero in Canada

ALBA (Cuneo) – Ferrero guarda ancora al Canada e lo fa con un investimento di peso, confermando quanto il mercato nordamericano sia ormai centrale nelle strategie industriali del gruppo.

Nei giorni scorsi a Brantford, in Ontario, è stata inaugurata una nuova linea produttiva dedicata ai Ferrero Rocher Square, nuovo formato del celebre cioccolatino.

Si tratta della prima volta in cui un prodotto sviluppato ad Alba viene lanciato in Canada per una distribuzione globale: un segnale chiaro della rilevanza internazionale dello stabilimento canadese e della capacità del marchio di innovare senza perdere le proprie radici.

Alla cerimonia era presente l’Ambasciatore d’Italia in Canada Alessandro Cattaneo (nella foto sotto), insieme al Console Generale a Toronto Luca Zelioli, al deputato provinciale Will Bouma e al sindaco di Brantford Kevin Davis.

Nel corso dell’incontro l’ambasciatore ha evidenziato come gli investimenti italiani in Canada rappresentino una scelta strategica di lungo periodo, coerente con la Roadmap bilaterale firmata dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni e con l’inserimento del Canada tra i Paesi prioritari del Piano per l’Export promosso dal ministro degli Esteri Antonio Tajani.

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Massimo Zanetti Beverage Group: fatturato vicino agli 1,3 miliardi, un’Ebidta oltre 85 milioni, evolve e consolida il brand Segafredo

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Massimo Zanetti Beverage Group

TREVISO – Massimo Zanetti Beverage Group (MZBG) si avvia a chiudere l’esercizio con i migliori risultati della sua storia: fatturato prossimo a 1,3 miliardi di euro, EBITDA superiore a 85 milioni di euro e posizione finanziaria netta in riduzione.

Tali risultati sono stati conseguiti nonostante un contesto di mercato caratterizzato da volatilità delle materie prime e incertezza geopolitica.

L’evoluzione del brand verso una contemporaneità responsabile

Nel corso dell’anno il Gruppo ha proseguito il percorso di evoluzione del brand Segafredo, definito con BBH, con l’obiettivo di renderlo più contemporaneo, connesso e responsabile.

La strategia si fonda su un impianto unitario che prevede, tra gli altri, l’elevazione dell’esperienza di marca mantenendo l’accessibilità, la coerenza narrativa a livello globale con adeguata declinazione locale, l’aggiornamento dell’estetica e del tono per superare percezioni di datato, la chiara differenziazione competitiva, il rilancio del bar come luogo d’origine e spazio sociale, un’italianità autentica e non folkloristica e un punto di vista distintivo.

A supporto della crescita, MZBG ha adottato un approccio “glocal” che valorizza le specificità dei mercati—espresso in Italia, filtro in Germania, coffee-to-go in Asia—unitamente a una riorganizzazione più integrata tra Paesi e funzioni centrali.

Il posizionamento “Take your shot” abilita un dialogo con un pubblico urbano tra i 25 e i 44 anni, orientato all’azione e alla creatività, che ricerca autenticità e affinità di valori nei marchi di riferimento.

Segafredo guarda avanti: un brand globale con radici autentiche

«Il futuro non è recuperare il passato, ma reinventarlo», dichiara Pierluigi Tosato, Global CEO di MZBG, sottolineando la volontà di trasformare i punti di forza in leva per la crescita sostenibile del brand.

Il percorso prevede un rafforzamento dell’uniformità globale della marca, preservando al contempo l’adattabilità locale, e un posizionamento chiaro e riconoscibile che non insegue i concorrenti.

Le iniziative sono orientate a consolidare il ruolo di Segafredo nel canale bar e a migliorare la percezione di attualità del marchio presso i pubblici di riferimento.

«Segafredo vuole essere accanto a chi sceglie di agire», conclude Tosato, richiamando la centralità di un’energia concreta e quotidiana che si traduce in fiducia nel futuro.

 

Hausbrandt: Arianna Zanetti, figlia di Martino al vertice del gruppo dal 1988, è diventata amministratore delegato e presidente

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Zanetti Hausbrandt
Martino e Arianna Zanetti, 51 anni, nuova presidente e amministratore delegato di Hausbrandt

Avvenuto il passaggio di testimone per il gruppo trevigiano del caffè e non solo (birra, vino e champagne): Arianna Zanetti, la figlia di Martino, ai vertici della società dal 1988, è la nuova ceo e presidente. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Francesca Gambarini per il quotidiano Il Corriere della Sera.

Arianna Zanetti è il nuovo presidente e ceo di Hausbrandt

TRIESTE – Una staffetta tra passato, presente e futuro. Una svolta nella continuità. Martino Zanetti, al vertice dal 1988 e anima di Hausbrandt Trieste 1892, gruppo che riunisce il brand del caffè storicamente riconosciuto per il posizionamento premium, insieme alla birra Theresianer, ai vini Col Sandago e allo champagne Martin des Orsyn, passa il testimone alla figlia Arianna, 51 anni, operativa nel gruppo da tempo e ora ceo e presidente.

Zanetti senior resta a sua volta operativo, come presidente della Fondazione Hausbrandt, che conserva e promuove, parallelamente alle altre attività, l’identità dell’azienda, impegnata nella valorizzazione dell’arte e della cultura.

“Sento un grande senso di responsabilità per questo compito. Sono grata a mio padre per la fiducia che mi ha accordato — racconta Arianna Zanetti a Il Corriere della Sera —, questo passaggio è stato da lui fortemente voluto. Il mio compito sarà continuare a far fiorire l’azienda, mettendo nuovi semi di innovazione senza tradire le nostre radici, curando non solo il business ma anche il nostro capitale umano. Oggi il 50% dei collaboratori sono donne e negli ultimi anni sono entrati anche molti giovani che con entusiasmo e spirito di inventiva contribuiscono alla crescita competitiva dell’azienda. Io continuerò a impegnarmi con ottimismo e positività, anche in tempi come questi”.

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Mercati del caffè in altalena a ottobre, verso un’esenzione dai dazi del verde di Brasile e Vietnam, in Usa rincari del 41% nel dettaglio

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MILANO – Cala il sipario, anche per i mercati del caffè, su ottobre 2025, primo mese della nuova annata caffearia 2025/26. Un mese caratterizzato da forte volatilità e trend erratici in entrambe le borse. New York ha registrato la sua chiusura più bassa il 10 ottobre, quando il contratto per scadenza dicembre è scivolato a 373,05 centesimi, riavvicinandosi ai minimi di fine settembre.

Le notizie altalenanti provenienti dai bollettini meteo brasiliani nelle fasi critiche della fioritura del nuovo raccolto, unite alle tensioni geopolitiche, hanno prodotto però un potente rimbalzo sin dal giorno successivo.

Nello spazio di due sedute, il benchmark è tornato sopra la soglia dei 4 dollari raggiungendo, il 14 ottobre, un massimo intraday di 405,25 centesimi, per chiudere però a 399,65 centesimi: il 3,8% sopra la chiusura del giorno precedente.

I prezzi hanno perso parzialmente quota nei due giorni successivi, ma dal 17 ottobre si è instaurata una nuova dinamica rialzista, che in sole 4 sedute ha riavvicinato New York ai massimi di febbraio.

Si è arrivati così al picco mensile di 420,85 centesimi in chiusura della seduta del 22 ottobre

Nonostante le perduranti tensioni sui fondamentali, i giorni successivi hanno visto consistenti prese di beneficio favorite anche dalla distensione nei rapporti tra Brasile e Usa, con il buon esito del faccia a faccia Trump-Lula, che si è svolto domenica 26 ottobre, a margine del vertice Asean di Kuala Lumpur, in Malesia.

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HostMilano 2025 chiude in crescita: visioni, connessioni e formazione per l’ospitalità globale

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HostMilano 2025 (immagine concessa)

MILANO – Cinque giorni di idee, incontri e innovazione hanno confermato HostMilano come la piattaforma internazionale di riferimento per l’intera filiera dell’ospitalità. Un’esperienza di manifestazione che è diventata un viaggio nel futuro del settore fra tecnologie e creatività.

Molto più di una piattaforma dove presentare prodotti. HostMilano 2025 è stata un hub strategico in cui si sono intrecciati tecnologie, design, creatività e formazione, dando forma a un ecosistema sempre più competitivo.

E sostenibile: è stata anche la prima manifestazione di Fiera Milano a dotarsi di una strategia ESG integrata, che coniuga sostenibilità ambientale, innovazione e inclusione come leve di crescita e come tratti distintivi del proprio posizionamento internazionale.

I numeri parlano da sé: 2.050 espositori provenienti da 52 Paesi, oltre 700 hosted buyer altamente profilati da tutto il mondo – grazie anche alla collaborazione con ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane – e una crescita di visitatori da tutti i continenti.

Se, infatti, da un lato si conferma la solidità dell’Europa, con rilevanti incrementi da Paesi come Danimarca (addirittura +45%) e Germania (ben +16%), dall’altro ancora più numerosi sono i balzi a due cifre tra i mercati extraeuropei come Brasile (+29%), Stati Uniti (+27%), Emirati Arabi Uniti (+21%) e Australia (+20%).

Non solo business hub globale, ma anche palcoscenico di creatività

Con più di 800 eventi a cui hanno contribuito oltre 3.000 protagonisti tra accademici, esperti indipendenti, top manager delle aziende del settore, designer, maestri e chef, HostMilano 2025 ha rappresentato un’arena di dibattiti dove innovazione e formazione hanno dialogato per delineare il futuro del settore tra nuove occasioni di consumo, format innovativi ed esigenze dei consumatori in costante cambiamento.

Ha guidato le tendenze di questa edizione l’attenzione per la qualità, la funzionalità e l’integrazione delle tecnologie di nuova generazione, come automazione, soluzioni digitali e intelligenza artificiale.

Assieme a una crescente internazionalità – erano esteri il 44% degli espositori, contro il 40% del 2023 – che amplia l’orizzonte ai mercati più dinamici e promettenti di tutto il mondo, l’ibridazione tra filiere si è confermata sempre più come la chiave di volta strategica per sviluppare il business esplorando altre nicchie e segmenti.

Gli espositori hanno espresso soddisfazione per la qualità dei contatti e per le prospettive di sviluppo internazionale, confermando l’importanza di HostMilano come appuntamento imprescindibile per chi opera nel mondo dell’ospitalità professionale, il fuoricasa, il food retail e il contract.

Guardando al futuro, l’espansione globale di HostMilano prosegue con HostArabia – in programma a Riyadh dal 15 al 17 dicembre in collaborazione con il partner locale Semark – e con la partnership con NAFEM – North American Association of Food Equipment Manufacturers, che porterà il brand negli Stati Uniti a partire dal 2027.

Due tappe che rafforzano il ruolo di Host Milano come piattaforma che costruisce ponti tra mercati e culture, anticipando le direzioni dell’ospitalità di domani.

Il prossimo appuntamento è già fissato: la 45.ma edizione di HostMilano tornerà a Fiera Milano dal 22 al 26 ottobre 2027.