mercoledì 10 Settembre 2025
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Barista Championship: Eric Venturi conquista il primo posto e vola all’Espresso Italiano Champion

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Da sinistra: Tiziano Tarani, secondo classificato, Valeria Fabbri, terza classificata, e Eric Venturi, primo classificato (immagine concessa)

BOLOGNA – Con una vibrante finale svoltasi giovedì 5 giugno nello showroom Essse Caffè di via Galliera, si è chiusa la prima edizione della Barisssta Championship – scritto con tre S, a richiamare Scienza, Sapienza e Specializzazione, i tre pilastri della professionalità secondo Essse Caffè. Il nuovo format ha coinvolto baristi da tutta Italia, clienti e partner di valore, trasformando una gara in un autentico percorso di crescita condivisa.

La prima edizione della Barisssta Championship

Dopo sei tappe itineranti, che hanno attraversato l’Italia dal mare Adriatico al lago Maggiore, la competizione ha incoronato Eric Venturi del Caffè del Teatro di Longiano (Forlì-Cesena) come vincitore assoluto.

Ma non sarà solo: anche il secondo classificato, Tiziano Tarani del Bar La Tazza d’Oro di Prato, accederà alle selezioni nazionali dell’Espresso Italiano Champion, prestigiosa competizione dedicata all’eccellenza dell’espresso italiano. Al terzo posto si è classificata Valeria Fabbri di Anna e Roberto di Chiaravalle (Ancona), a chiusura di una finale intensa e appassionata.

“Tutti i partecipanti in gara – ha spiegato Agata Segafredo, Communications Director di Essse Caffè – sono nostri clienti: professionisti che ogni giorno scelgono il nostro brand per la qualità e l’affidabilità, e che hanno accettato la sfida con entusiasmo, competenza e spirito di condivisione. A tutti loro va un sentito grazie per aver reso possibile questa iniziativa con la loro passione e il loro talento”.

Più che una semplice gara, Barisssta Championship è stata una vera e propria esperienza di crescita professionale. La competizione, infatti, si è distinta per il suo approccio formativo, lontano dai tecnicismi da disciplinare delle competizioni classiche. Il focus? Potenziare le competenze, stimolare il confronto e accendere l’entusiasmo per il mondo dell’espresso, attraverso prove pratiche, sensoriali e teoriche, valutate da una giuria di esperti del settore.

Il tour ha toccato sei tappe in locali di grande prestigio, tutti partner Essse Caffè:

  • Cattolica – Staccoli Caffè Pasticceria
  • Faenza – Pasticceria Sebastiano Caridi
  • Prato – Victory Cafè Museo
  • Verbania – Jack Fruit
  • Civitanova Marche – Sandwich Time
  • Bari – HUB Essse Caffè

“Siamo grati a tutti i nostri partner per l’accoglienza e l’ospitalità – commenta Agata Segafredo – ogni location ha saputo valorizzare lo spirito della Barisssta Championship, offrendo spazi, energia e partecipazione autentica. È anche grazie a loro se questo progetto ha potuto prendere vita con successo”.

Il cuore dell’iniziativa è ben sintetizzato dalle parole di Vito Campanelli, formatore Essse Caffè: “Quello che abbiamo voluto creare non è solo una gara, ma un percorso di crescita condivisa. Ogni tappa è stata un’occasione per conoscersi, confrontarsi, imparare e migliorarsi. Abbiamo visto baristi motivati, curiosi, desiderosi di approfondire e mettersi in gioco. Questo per noi è il vero successo dell’iniziativa”.

A sottolineare la visione dell’azienda è ancora Agata Segafredo: “Con Barisssta Championship abbiamo voluto portare il nostro modo di intendere il caffè fuori dalla sede, nei locali, tra le persone. È un progetto nato per valorizzare il capitale umano, perché dietro a ogni espresso perfetto c’è un professionista preparato, appassionato, attento. La grande partecipazione e il clima che si è respirato in ogni tappa ci confermano che c’è sete di formazione e qualità, e noi siamo felici di poterla alimentare, tazzina dopo tazzina”.

Il progetto ha ricevuto un’accoglienza calorosa da parte dei locali partner e del pubblico, dimostrando quanto sia forte – in tutta Italia – il desiderio di crescita professionale nel mondo bar. Con la Barisssta Championship, Essse Caffè conferma la propria vocazione: essere un punto di riferimento non solo nella qualità del prodotto, ma anche nella cultura e nella formazione del barista moderno.

Ora i riflettori si spostano sull’Espresso Italiano Champion. I due finalisti porteranno con sé non solo la passione per l’espresso, ma anche tutta l’esperienza maturata durante la Barisssta Championship. Un’avventura che continua, con ancora più energia, competenza e visione: quella che da sempre distingue Essse Caffè.

Espresso italiano champion: Tianyu Wang vince le selezioni regionali

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Da sinistra: Roberto Nocera, general manager La San Marco, il vincitore Tianyu Wang, e Marzia Pinto, marketing and communication director a La San Marco (immagine concessa)

GRADISCA D’ISONZO (Gorizia) – Si sono svolte il 3 giugno, presso la sede di La San Marco a Gradisca d’Isonzo (Gorizia), le selezioni regionali dell’Espresso Italiano Champion 2025, la prestigiosa competizione internazionale per baristi organizzata dall’Istituto espresso italiano (Iei).

L’evento ha visto La San Marco confermare il proprio ruolo di partner tecnico, mettendo a disposizione le proprie macchine e i macinacaffè professionali per garantire ai partecipanti le migliori condizioni di gara e la possibilità di esprimere al meglio le loro capacità nella preparazione di espresso e cappuccino secondo i parametri certificati Iei.

A distinguersi come vincitore è stato Tianyu Wang, barista originario della Cina che gestisce un bar a Santa Maria di Sala (Venezia), dove vive dal 2018. Con un’esperienza decennale nel mondo del caffè e della latte art – iniziata nel 2013 – Tianyu ha sviluppato una profonda passione per l’arte dell’espresso e per la cura dei dettagli nella tazza, elementi che lo hanno portato ieri a conquistare il gradino più alto del podio delle selezioni regionali.

“Ho partecipato a questa gara perché so che lIstituto Espresso Italiano organizza una delle competizioni più famose in Italia – ha dichiarato emozionato Tianyu – Sono molto contento di essere arrivato in semifinale, quindi in questo periodo mi sto impegnando molto e spero davvero di poter vincere.”

La selezione rappresenta un importante contributo alla crescita del settore, valorizzando la professionalità degli operatori dell’ultimo anello della filiera: i baristi, veri ambasciatori dell’espresso italiano nel mondo.

“Grande giornata oggi, dedicata alle selezioni per accedere alla finale italiana dellEspresso Italiano Champion, in programma il 24 e 25 giugno,” ha commentato l’ingegner Roberto Nocera, general manager de La San Marco. “Due baristi su tutti si sono distinti su un parterre di altissimo livello, portando grande valore e prestigio alla competizione. Si sono messi in luce per precisione, coerenza estrattiva e qualità in tazza, sotto lattenta valutazione dei giudici accreditati INEI”.

Roberto Nocera: “A rendere ancora più significativo questo risultato, il primo classificato è un barista di origine orientale, a testimonianza della straordinaria diffusione della nostra bevanda icona italiana e dellapprezzamento che lespresso ha conquistato nel mondo. Non vediamo lora di scoprire chi conquisterà il titolo italiano e rappresenterà al meglio leccellenza dellespresso italiano a livello internazionale.”

L’appuntamento per le semifinali e finali del campionato è fissato dunque per il 24 e 25 giugno nella sede di Dersut Caffè a Conegliano (TV), dove i migliori baristi selezionati si sfideranno per il titolo italiano.

Queste selezioni sono state anche un’occasione per dare risalto ai prodotti d’eccellenza firmati La San Marco, frutto di oltre 100 anni di esperienza industriale e di una costante ricerca tecnologica e innovazione progettuale. Un’azienda che negli anni ha dimostrato una grande visione orientata al futuro e alla sostenibilità, tema centrale nello sviluppo delle soluzioni professionali dell’azienda.

Vanini, Icam, presenta la nuova selezione di prodotti per il 2025

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La tavoletta al cioccolato gusto panettone (immagine concessa)

ORSENIGO (Como) – Vanini è il premium brand di Icam, azienda produttrice di cioccolato Made in Italy con una storia di quasi 80 anni, fondata sui valori della sostenibilità e della qualità. Fin dagli inizi, la famiglia fondatrice Agostoni-Vanini ha perseguito con impegno e tenacia il desiderio di eccellenza, fattori che hanno consentito una costante evoluzione del marchio che oggi è in grado di offrire un cioccolato unico, prestigioso e raffinato.

I nuovi prodotti Vanini

Oltre a intercettare i trend più innovativi e golosi, il brand si rivolge ad un pubblico particolarmente esigente, attento alla qualità delle materie prime, all’ambiente, alla purezza del gusto e orientato verso un approccio consapevole, in linea con i valori che da sempre contraddistinguono l’azienda.

I prodotti Vanini sono realizzati con cacao proveniente direttamente dai Paesi d’origine, dove Icam presidia una filiera integrata e sostenibile, mantenendo relazioni solide e proficue con i coltivatori.

L’approccio etico dell’azienda è stato la colonna portante dello sviluppo di Vanini, che negli ultimi undici anni ha sempre proposto referenze pensate per un consumatore alla ricerca di eccellenza, innovazione e valore nella sostenibilità ambientale e sociale.

Per il 2025, il team di Icam ha ideato una selezione di nuovi prodotti pensati per rispondere alle molteplici preferenze di consumo che oggi definiscono il mercato. Il cioccolato è sempre più vissuto come un momento di coccola e benessere, e le nuove tendenze di indulgence puntano su esperienze sensoriali intense, sorprendenti e uniche.

L’evoluzione del prodotto passa attraverso ricette capaci di coinvolgere tutti i sensi, con texture sofisticate, colori vibranti, packaging curati e narrazioni emozionali.

Tra le principali direttrici di sviluppo spicca il desiderio di elevare l’esperienza di gusto, attraverso combinazioni audaci e un’estetica d’impatto, la fusione tra tradizione e modernità, con dolci iconici reinterpretati in chiave contemporanea e, infine, l’attenzione crescente al benessere fisico e psicologico, con prodotti che rispondono al bisogno di sentirsi più rilassati, felici o energici: è il mondo del mood food, che unisce piacere e cura di sé.

Linea Monorigine Perù

Tra le novità più interessanti del 2025, Vanini presenta la tavoletta Fondente 82% con note di Rhum, un prodotto che unisce intensità e raffinatezza. Una novità che interpreta perfettamente il trend della healthy indulgence e del mood food, pensata per un pubblico esigente e consapevole, che incontra anche le preferenze di un target maschile alla ricerca di sapori decisi, autentici e ricercati.

Monorigine Perù Fondente 82% con note di Rhum

Il gusto deciso del cacao peruviano, ricco di solidi e naturalmente privo di glutine, si arricchisce di un aroma naturale al rhum, capace di esaltarne le sfumature più calde e avvolgenti senza sovrastarne la purezza. Il risultato è una proposta che fonde due mondi complementari: quello degli alti solidi di cacao, simbolo di un approccio salutistico e attento al benessere, e quello delle inclusioni emozionali, capaci di stimolare i sensi e regalare un’esperienza di gusto indimenticabile.

Prezzo consigliato al pubblico: € 2,89
Peso: 100 g

Linea Tasting Experience – Winter Edition

La linea “Tasting Experience”, pensata per un consumatore che ricerca qualità e sapori intriganti senza rinunciare alla tentazione della golosità, si arricchisce di due sorprendenti referenze che celebrano la magia del Natale, reinventando i sapori iconici dell’inverno e delle festività. Nell’era dell’intense indulgence, i consumatori hanno il desiderio di sperimentare, di riscoprire la tradizione in chiave inaspettata e di lasciarsi stupire da accostamenti originali.

Tasting Experience Panettone con scorza di arancia

Tavoletta di finissimo cioccolato al latte al gusto panettone con scorze d’arancia per rivivere quei sapori iconici della tradizione nel periodo più bello e atteso dell’anno.

Prezzo consigliato al pubblico: € 2,29
Peso: 75g

Tasting Experience Biscotto Pan di Zenzero

Tavoletta al latte con biscotto al gusto di pan di zenzero per gli appassionati delle dolci spezie invernali, un regalo perfetto per le Feste e non solo.

Prezzo consigliato al pubblico: € 2,29
Peso: 75g

Linea Tasting Experience Double Banana Split

Si amplia la linea Tasting Experience Double, che dopo aver celebrato due grandi classici della tradizione dolciaria come cheesecake e tiramisù, propone ora un’interpretazione golosa e originale della banana split.

Una nuova referenza che raddoppia l’esperienza di gusto grazie alla presenza di un doppio strato di cioccolato bianco al gusto banana, arricchito da granella di cacao, unito ad un intenso strato di cioccolato fondente per creare un perfetto equilibrio tra cremosità, dolcezza e carattere. Un vero e proprio dessert in formato tavoletta, da gustare senza bisogno del cucchiaino, che conquista già dal primo sguardo e mantiene tutte le promesse durante all’assaggio.

Prezzo consigliato al pubblico: € 2,59
Peso: 85 g

 Per gli amanti delle praline

Blue Rose è l’iconica pralina di Vanini, golosa ed elegante, caratterizzata da un gusto inconfondibile. Lanciata negli anni ’90, dopo trent’anni la ricetta originale è stata rinnovata per deliziare anche i palati più esigenti.  Un’intensa tostatura delle nocciole, infatti, regala grande personalità al classico ripieno arricchito da croccanti cereali senza glutine.

Oggi torna con una nuova veste grafica e un’immagine ancora più distintiva: il nuovo system grafico e la saldatura laterale dei sacchetti nel formato da 120g rendono il prodotto immediatamente riconoscibile a scaffale, grazie a vibranti colorazioni, visual di forte impatto e forme geometriche essenziali che creano un deciso color block, pensato per attrarre un pubblico giovane-adulto attento allo stile e alla qualità.

Prezzo consigliato al pubblico: € 3,29
Peso: 120 g

Accanto al restyling dei sacchetti, la gamma Blue Rose si arricchisce di un’esclusiva scatola di latta assortita, perfetta per celebrare ogni occasione con un tocco di eleganza. Di forma quadrata e rifinita con decorazioni oro che richiamano i colori distintivi del brand, la confezione racchiude l’intera collezione di praline Blue Rose nei gusti latte, fondente, caramello e pistacchio

Pensata come idea regalo o come coccola personale, questa nuova referenza coniuga tradizione e modernità in un packaging sofisticato, curato nei minimi dettagli: superficie opaca, logo in rilievo e elementi lucido-opachi donano alla scatola un aspetto prezioso e contemporaneo, trasformandola in un oggetto da conservare anche dopo l’assaggio.

Prezzo consigliato al pubblico: € 10,90
Peso: 215 g

La scheda sintetica di Icam Cioccolato – Vanini

L’azienda Icam, attraverso il brand premium Vanini, propone prodotti rivolti ad un consumatore che ricerca nel cioccolato un’eccellente qualità, ricette innovative e che sposa i valori della sostenibilità.

Il cacao utilizzato per i prodotti Vanini proviene direttamente dai paesi di origine, da selezionate cooperative di coltivatori con cui l’azienda vanta rapporti di collaborazione di lunga durata. Insieme a loro c’è l’impegno nel rispettare i cicli naturali di una filiera integrata e sempre sostenibile verso le persone e l’ambiente.

È da questa vision che nascono le tavolette Vanini, realizzate con cacao monorigine proveniente da Perù e Uganda, in cui l’azienda è presente per garantire, oltre alla qualità della materia prima, anche la formazione ed eque condizioni di lavoro per i coltivatori.

Progetti che esprimono al meglio i valori che l’azienda ICAM fa propri da quasi 80 anni e valorizzano l’attenzione sempre crescente del consumatore verso prodotti biologici, sani e naturali.

Massimo Zanetti Beverage Group: nei primi 4 mesi 2025 ricavi +18% col debito netto giù a 350 milioni

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Pierluigi Tosato, CEO di Massimo Zanetti Beverage Group (immagine concessa)

VILLORBA (Treviso) – Dopo un anno di profonda trasformazione, Massimo Zanetti Beverage Group (MZBG) chiude il 2024 con risultati in decisa ripresa, in un contesto tra i più complessi dell’ultimo decennio per l’industria del caffè. Con una presenza in oltre 100 Paesi e marchi iconici come Segafredo Zanetti, MZBG è oggi uno dei principali operatori globali nel settore del caffè, grazie a un modello integrato che copre l’intera filiera, dalla coltivazione alla distribuzione.

L’ingresso del fondo -QuattroR- nell’aprile 2024 ha segnato l’inizio di un piano di rilancio industriale e strategico, accompagnato da una nuova governance, un team manageriale rinnovato e un’impostazione centrata su efficienza, sostenibilità e creazione di valore.

“Abbiamo oggi una visione chiara – spiega Pierluigi Tosato –: rendere Segafredo un marchio premium, sostenibile e davvero globale.”

Di fronte all’impennata dei costi delle materie prime – con l’Arabica sopra quota 400 e il Robusta oltre i 5.700 – il Gruppo ha reagito con decisione: revisione dei listini, semplificazione dell’offerta, acquisti disintermediati e una gestione industriale e commerciale completamente rivista.

I risultati parlano chiaro: nel 2024 il fatturato ha superato 1 miliardo di euro, l’Ebitda si è attestato a 62 milioni, oltre le previsioni, mentre la perdita d’esercizio è legata esclusivamente ai costi straordinari di ristrutturazione.

È stata inoltre completata la ricapitalizzazione e ridotto l’indebitamento netto. Il 2025 è iniziato con slancio: nei primi quattro mesi i ricavi sono cresciuti del 18% rispetto all’anno precedente, l’Ebitda ha superato le attese del 20% e il debito netto si attesta a 350 milioni, in linea con il piano.

Per l’intero esercizio, il Gruppo Massimo Zanetti Beverage Group prevede un fatturato di 1,2 miliardi, un Ebitda di 77 milioni, un utile netto in pareggio e un indebitamento stabile.

“Abbiamo affrontato una tempesta perfetta – commenta Tosato – ma non ci siamo limitati a resistere: abbiamo ricostruito il modello, ristabilito coerenza nel brand e posto le basi per una nuova fase di crescita. Segafredo non vuole essere solo un altro marchio italiano: vuole rappresentare la cultura globale dell’espresso, con radici profonde nei bar italiani e lo sguardo rivolto alle città del mondo.”

Da questa visione nasce il nuovo progetto di riposizionamento internazionale del brand Segafredo, che punta a rafforzare la coerenza globale, valorizzare l’autenticità italiana in chiave contemporanea e costruire esperienze distintive nei canali retail e HoReCa.

Alla luce del positivo avvio d’anno, il piano strategico 2026–2028 è in aggiornamento e verrà presentato il prossimo 18 giugno. Le attuali previsioni indicano una crescita media dei ricavi tra l’8% e il 10% annuo, un CAGR dell’EBITDA superiore al 15% e una generazione di valore crescente a livello di Gruppo.

Con un modello più resiliente, un’offerta premium sempre più sostenibile e una presenza internazionale rafforzata, MZBG si conferma tra i protagonisti globali del caffè. Una trasformazione resa possibile grazie alla determinazione delle proprie persone, alla fiducia dei partner e alla fedeltà di milioni di consumatori nel mondo.

Report Fairtrade: il caffè tra i prodotti più venduti vola oltre la 800 tonnellate, +12,5%, cacao in salita a 10 mila tonnellate, +5%

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Thomas Zulian, direttore commerciale Fairtrade

MILANO – Il consumatore finale in Italia è sempre più consapevole dell’impatto di una scelta sostenibile nei propri acquisti: aumentano di conseguenza le vendite di prodotti certificati Fairtrade, esattamente come il numero di aziende che scelgono un modello di approvvigionamento più equo e attento ai diritti umani lungo tutta la filiera, prime tra tutte quella del caffè e del cacao.

A rivelare il quadro più che positivo è il Bilancio sociale 2024 di Fairtrade Italia, presentato il 5 maggio in occasione dell’evento annuale tenuto nella sede di Emergency a Milano.

Giuseppe di Francesco, presidente Fairtrade Italia apre l’evento: “Studiando lo scenario di oggi riteniamo che non ci sia più nessuna alternativa alla sostenibilità e al rispetto per l’ambiente. Lo sviluppo di abitudini più consapevoli non possono aspettare. Aziende, produttori e consumatori devono essere parte dello stesso ingranaggio per un futuro migliore. Fairtrade continua ad offrire un’opportunità di impegno alle aziende che vogliono una politica più green nel pieno rispetto dell’ambiente”.

In effetti se da una parte l’aggravarsi del cambiamento climatico, con conseguenze sempre più evidenti su coltivazioni come cacao e caffè, rende ancora più urgente l’adozione di pratiche agricole sostenibili da parte dei produttori Fairtrade, dall’altra i dati in crescita raccontano il contributo concreto del mercato italiano a questo cambiamento, confermando la solidità di un modello che mette al centro le persone e costruisce un futuro più equo.

Nel 2024, il valore dei prodotti venduti in Italia contenenti almeno un ingrediente certificato Fairtrade ha superato i 550 milioni di euro. Un dato che include non solo le materie prime in quanto tali, ma anche i prodotti trasformati che utilizzano uno degli ingredienti certificati, come i biscotti ad esempio.

Ed è proprio grazie agli acquisti, sempre più consapevoli, da parte degli italiani che sono stati generati circa 4 milioni di euro sotto forma di Premio Fairtrade, la somma extra versata per ogni prodotto venduto e utilizzata per finanziare progetti collettivi di sviluppo delle organizzazioni di agricoltori e lavoratori in Asia, Africa e America Latina.

L’aumento delle vendite dei prodotti certificati Fairtrade in Italia ha portato a un incremento del Premio del +4%. Le categorie che hanno inciso maggiormente sono state il cacao con più di 2 milioni euro, le banane con 743 mila euro e il caffè con 332 mila euro.

A livello globale, il Premio ha superato i 211 milioni di euro nel 2023, sostenendo milioni di persone in oltre 75 Paesi in ambito sanitario, educativo, infrastrutturale e ambientale.

Nel nostro Paese, il 2024 è stato un anno di consolidamento per molte delle filiere certificate Fairtrade. Nonostante l’instabilità dei mercati internazionali e il caos prezzi che ha colpito prodotti agricoli come cacao e caffè, le vendite dei prodotti certificati Fairtrade sono cresciuti, segno della solidità e della lungimiranza di un modello orientato alla resilienza.

Le banane si confermano il prodotto certificato Fairtrade più venduto, con oltre 14 mila tonnellate (+1,5% rispetto al 2023) e si consolida il consumo di cacao che torna a superare le 10 mila tonnellate, segnando un aumento del 5% rispetto all’anno precedente.

Mentre l’andamento del caffè Fairtrade, nonostante l’anno critico a livello globale in tema prezzi che ha visto un’impennata incontrollabile, è tornato sopra le 800 tonnellate, con una crescita superiore al 12,5%.

Questi risultati sono accompagnati da un incremento del numero di operatori italiani attivi: oggi oltre 300 aziende importano, trasformano e distribuiscono prodotti certificati Fairtrade, in crescita del +3% rispetto al 2023. Aumentano anche le referenze a scaffale, soprattutto nella GDO, e si rafforza la presenza del marchio nel mercato del non food, con il cotone (+40%) e i fiori recisi (+28%) in forte crescita.

Numeri che confermato la solidità del modello Fairtrade e la crescente attenzione di aziende e consumatori italiani verso un’economia più etica, tracciabile, responsabile e ad alto impatto sociale.

Anche la nuova ricerca Nielsen realizzata per Fairtrade Italia fotografa un’Italia più consapevole, in cui il valore etico di un prodotto non è più un plus.

Pietro Ruggerini, senior consultant and consumer and shopper insights Nielsen Iq afferma: “Poco più della metà degli intervistati afferma di avere una conoscenza buona o molto buona della categoria prodotti etici; il trend negli ultimi 10 anni risuta positivo con una lieve crescita rispetto alla scorsa rivelazione. Più di 6 intervistati su 10 giudicano affidabili i prodotti etici; a differenza dell’awareness, il trend risulta in calo dopo la crescita osservata nel 2021”.

Pietro Ruggerini, senior consultant

Ruggerini aggiunge: “Rimane piuttosto stabile la quota di acquirenti i prodotti etici rispetto a 4 anni fa, ma cresce chi dichiara di non aver mai acquistato un prodtto etico con 15 persone su 100 nel 2024 rispetto alle 6 persone nel 2021. Tra chi ha acquistato prodotti etici negli ultimi 6 mesi, la motivazione principale resta il sostegno a una giusta causa, come quattro anni fa, seguita da un minor impatto ambientale.

I non acquirenti di prodotti etici negli ultimi 6 mesi sono 1 su 5. Le barriere principali all’acquisto sono il prezzo tropo elevato, la difficoltà di reperimento e la preferenza per i prodotti a chilometro zero.

Tra i non acquirenti, il costo troppo elevato resta la principale barriera. Supermercati e discount si confermano il canale prevalente della categoria, con un ulteriore rialzo rispetto al 2021. Calano in modo significativo i canali specializzati come bio e negozi equo solidali”.

Secondo la ricerca, tra tutti i consumatori che hanno acquistato prodotti certificati Fairtrade negli ultimi 6 mesi, il cioccolato si colloca al primo posto, superando cacao e caffè.

In continuità con le rivelazioni precedenti, Fairtade si conferma il brand con l’immagine più solida all’interno del contesto competitivo.

È il turno di Gianluca Diegoli, consulente di marketing strategico e professore IULM, di esporre le riflessioni tentando di rispondere alla domanda “La sostenibilità è un asset per le imprese?”: “Il 90% delle aziende più grandi hanno un report ESG. Dal punto di vista del marketing c’è tuttavia un dubbio: se tutti fanno le stesse cose dove si trova la differenziazione? L’impegno delle aziende non viene percepito come si pensa. Solo il 50% degli intervistati, secondo l’osservatorio ey 2023, percepisce un impegno effettivo da parte dei brand nei confronti della sostenibilità. Solo il 33% è disposto a pagare di più per prodotti sostenibili. La narrazione del prodotto e la natura del marketing è cambiata molto negli ultimi anni”.

Thomas Zulian, direttore commerciale Fairtrade, afferma: “Le aziende partner in Italia nel 2024 sono 304. Un buon risultato considerando che nel 2022 erano 283 e nel 2023 la cifra ammontava a 295. Crescono anche il numero dei prodotti. L’anno scorso abbiamo avuto 2575 prodotti”.

Zulian continua: “Vediamo una crescente domanda di prodotti sostenibili e tracciabili da parte di retailer e consumatori. Le aziende italiane stanno dimostrando di saper interpretare con visione il proprio ruolo nella transizione etica. Oggi il nostro compito non è solo certificare, ma accompagnare le imprese con soluzioni concrete: trasformiamo le richieste normative in percorsi strategici, capaci di generare fiducia, valore e impatto reale lungo tutta la filiera”.

“I dati che presentiamo oggi parlano di un’Italia sempre più coinvolta nel cambiamento. In un mondo che chiede responsabilità, Fairtrade rappresenta una risposta concreta per le imprese e per le persone: un sistema che coniuga rigore, trasparenza e impatto reale” afferma Paolo Pastore, direttore generale di Fairtrade Italia. “Rafforzare le filiere oggi significa tutelare i diritti umani, affrontare le sfide ambientali e costruire insieme un’economia che guarda al futuro. Non è solo questione di prezzi giusti, ma di responsabilità condivisa. Per questo lavoriamo ogni giorno al fianco delle aziende italiane, non solo con la certificazione ma anche con strumenti concreti per affrontare le nuove sfide di compliance e tracciabilità, restando sempre connessi ai bisogni dei produttori”.

Oltre alla certificazione, che garantisce il rispetto di criteri sociali, ambientali ed economici lungo la catena di fornitura, Fairtrade oggi offre anche un supporto consulenziale alle aziende. Un’evoluzione naturale, che risponde all’introduzione di normative europee come il Regolamento sulla deforestazione (EUDR) e la Direttiva sulla due diligence di sostenibilità (CSDDD).

In questo nuovo contesto, Fairtrade si propone come partner operativo e strategico, in grado di affiancare le imprese nell’interpretazione dei requisiti di legge, nella costruzione di catene di fornitura responsabili e nell’anticipazione delle sfide future, trasformando la sostenibilità in leva competitiva.

Paolo Pastore e Chiara Faenza, responsabile sostenibilità Coop Italia, con il premio Fairtrade

Con un impatto sempre più misurabile, una rete di aziende partner in crescita e un ruolo in evoluzione che unisce certificazione e consulenza, Fairtrade Italia si conferma un punto di riferimento per la sostenibilità e i diritti umani nelle filiere globali. Un sistema che mette al centro le persone rafforza la fiducia del mercato e contribuisce concretamente alla costruzione di un futuro più etico.

Ginevra Geracitano di Caffè Haiti prende la parola nella tavola rotonda incentrata sul ruolo attivo delle aziende nell’organizzazione: “Siamo stati tra i primi torrefattori in Italia ad essere certificati Fairtrade e biologico. In una filiera così grande come il caffè abbiamo optato per l’opzione più sostenibile. Abbiamo creato una linea di prodotti completamente nuova. Ora il mercato sta vivendo una crisi fortissima per le oscillazioni in Borsa, sempre più difficili da assorbire. Proprio perché c’è una inflazione di prezzi sempre più forte, è difficile trovare prodotti qualitativamente elevati. La nostra forza è la relazione con i fornitori: ciò ha creato sinergie e la possibilità di sostenersi con il tempo. Notiamo tuttavia che le persone sono sempre più consapevoli del marchio Fairtrade e l’attenzione generale verso la sostenibilità è decisamente più elevata”.

La giornata arriva all’epilogo con i Fairtrade Italia Awards assegnati alle aziende che si sono distinte per la collaborazione alla creazione di un futuro all’insegna della sostenibilità. I brand vincitori sono: Coop Italia, Cannamela e Punto Equo.

Caffè Vergnano: fatturato a 124,7 milioni, +17,5%, investiti 27 milioni negli ultimi 3 anni

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Carolina Vergnano, amministratore delegato di Caffè Vergnano (immagine concessa)

SANTENA (Torino) – Il consiglio di amministrazione di Caffè Vergnano ha approvato i risultati dell’esercizio 2024, che si è chiuso con un fatturato pari a 124,7 milioni di euro, in crescita del 17,5% rispetto ai 106 milioni del 2023 e del 44% rispetto agli 87 milioni del 2021: una traiettoria che conferma la solidità strutturale della società in un contesto globale segnato da dinamiche economiche e geopolitiche in costante cambiamento.

I numeri evidenziano la coerenza della strategia di crescita organica perseguita negli ultimi anni da una delle più antiche torrefazioni italiane, e la capacità di consolidare uno sviluppo sostenibile, valorizzando ogni area chiave del business.

Nel solo 2024, Caffè Vergnano ha investito oltre 8 milioni di euro, per un totale di circa 27 milioni negli ultimi tre anni: un impegno concreto che rafforza il posizionamento dell’azienda quale ambasciatore dell’autentico espresso italiano nel mondo.

La sede di Caffè Vergnano (immagine concessa)

“I risultati positivi registrati nel bilancio 2024 confermano la solidità della nostra visione imprenditoriale e la validità delle scelte compiute, che si fondano su valori chiari e condivisi: la tutela della qualità senza compromessi, l’impegno concreto nella sostenibilità, l’attenzione verso i nostri clienti e la cura verso le persone che compongono la nostra squadra, dichiara Carolina Vergnano, amministratrice delegata di Caffè Vergnano.

C’è di più: “Questi traguardi assumono un significato ancora più rilevante se letti nel contesto di un anno particolarmente dinamico per il nostro settore, segnato da un eccezionale aumento dei costi delle materie prime. Guardiamo al 2025 con rinnovato slancio: sarà un anno impegnativo, ma anche ricco di opportunità per consolidare i frutti degli investimenti avviati. Continueremo a costruire una crescita sostenibile e duratura, guidati da scelte strategiche coraggiose e da una visione di lungo periodo, convinti che sia questa la strada per generare valore per tutti i nostri stakeholder.”

Più nel dettaglio, la composizione del fatturato evidenzia un equilibrio strategico tra i diversi canali e mercati. Con 38,6 milioni di euro (+24% sul 2023), il canale Retail Italia si conferma un pilastro fondamentale per la presenza del marchio nella quotidianità degli italiani, consolidandone il posizionamento tra i leader della grande distribuzione.

Il segmento Horeca Italia mantiene il peso più rilevante, arrivando ai 42 milioni di euro di ricavi (+8%) grazie a un modello distributivo ibrido e di prossimità, che si articola su 34 depositi, e oltre 7.000 bar e ristoranti serviti porta-a-porta. I

l valore aggiunto di questa rete è rappresentato dall’esperienza diretta del brand, ulteriormente rafforzata dall’attività formativa dell’Accademia Vergnano, oggi riconosciuta come SCAPremier Training Campus (Specialty Coffee Association).

Netta crescita per la quota export, che sale del 33% rispetto al 2023 toccando i 32,8 milioni di euro e si conferma leva strategica sempre più decisiva. L’azienda esporta oggi in oltre 90 Paesi, con una presenza significativa in USA, Francia, Germania, Polonia, Grecia. Fondamentale in questo senso la partnership con Coca-Cola HBC, attiva dal 2021 in 29 Paesi (Italia esclusa), che consolida la distribuzione internazionale e favorisce l’ingresso in nuovi mercati per Caffè Vergnano. La forza della collaborazione risiede nella capacità di coniugare l’identità fortemente distintiva dell’azienda con l’eccellenza nell’esecuzione di Coca-Cola HBC: un connubio che permette di portare sul mercato i propri valori con visione strategica e in piena coerenza con l’essenza del brand.

Il 2024 è stato anche un anno importante per il rafforzamento infrastrutturale. La produzione si conferma totalmente localizzata in Piemonte, con due stabilimenti a Santena e un polo industriale inaugurato nel 2022 a Valfenera da 80.000 m², suddivisi tra 4.000 m² dedicati allo stoccaggio del caffè crudo, 9.000 m² destinati alla produzione e 8.000 m² impiegati come magazzino logistico. È stato inoltre installato un impianto fotovoltaico a supporto del fabbisogno energetico, a conferma della volontà aziendale di integrare sostenibilità ambientale e sviluppo industriale.
Ulteriori investimenti hanno interessato anche la parte produttiva, con l’attivazione di due nuove linee dedicate alla produzione di cialde, progettate per ridurre la dimensione del packaging. Questo ha permesso un miglioramento in ottica di sostenibilità, con una minore emissione di CO₂ durante la produzione e un più efficiente utilizzo dello spazio in fase di trasporto.

Parallelamente, sono proseguiti gli investimenti in comunicazione, con l’avvio di un importante percorso di evoluzione del brand. Questo lavoro ha portato alla definizione del nuovo concept “Perché il tempo conta”, che racconta l’importanza di dare valore ad ogni istante, dove il rito del caffè assume il ruolo di momento autentico e condiviso. Frutto di una riflessione profonda sull’identità del marchio, il concept ha dato vita alla nuova campagna e allo spot lanciato a febbraio 2025, rafforzando la visibilità di Caffè Vergnano presso il grande pubblico, sostenendone il posizionamento distintivo e rendendo il brand ancora più attrattivo sui mercati grazie a uno storytelling autentico e coinvolgente.

A testimonianza di una strategia che punta a consolidare la propria presenza anche attraverso luoghi fisici di relazione e cultura del caffè, Caffè Vergnano è oggi presente nel mondo anche con 185 caffetterie a insegna “Caffè Vergnano 1882” con 10 nuove aperture nel 2024. La catena

internazionale di coffee shop nasce proprio per offrire un’esperienza autentica del caffè italiano in ambienti che rappresentano l’identità esperienziale e valoriale dell’azienda.

Il 2024 ha visto inoltre lo sviluppo del progetto Women in Coffee. Nato nel 2018, in collaborazione con l’International Women in Coffee Alliance per sostenere le donne coltivatrici nei Paesi produttori, ha vissuto un’evoluzione costante fino a diventare un contenitore dinamico di iniziative dedicate all’empowerment femminile, con un’identità chiara e un forte radicamento nei valori dell’azienda. Tra queste, il progetto “Il coraggio di.”, una giornata di ispirazione collettiva tenutasi a Torino che ha celebrato la forza delle donne e sostenuto concretamente l’Associazione Adisco. L’appuntamento, che ha registrato una partecipazione straordinaria, ha visto protagoniste le storie di donne che hanno saputo superare paure e incertezze, affrontando sfide personali e professionali con coraggio e determinazione. Grazie anche agli 80 punti vendita in Italia e 17 all’estero marchiati Women In Coffee, il progetto rappresenta una delle espressioni più autentiche dell’impegno di Caffè Vergnano per l’inclusione, la sostenibilità sociale e la qualità del prodotto.

La scheda sintetica di Caffè Vergnano

Caffè Vergnano è tra le più antiche torrefazioni italiane a livello nazionale. Fondata nel 1882, e ancora oggi guidata dalla famiglia, da oltre 140 anni racconta il rito dell’autentico espresso italiano portando in una tazzina profumi e aromi di tutto il mondo. Il segreto delle sue miscele risiede nella selezione accurata delle origini, una tostatura lenta e tradizionale che valorizza ogni singola materia prima, e la creazione di ricette esclusive che ne esaltano il gusto unico. Le miscele Caffè Vergnano si trovano nella grande distribuzione, nei migliori bar e negli oltre 180 Caffè Vergnano 1882, la catena di caffetterie all’italiana presente in tutto il mondo. Dal 2021, la partnership con Coca-Cola HBC per la distribuzione nei suoi territori internazionali (Italia esclusa) ha rafforzato ulteriormente la crescita oltreconfine.
Dal 2018 l’azienda unisce alla cultura del caffè quella per l’impegno sociale: “Women in Coffee” è il progetto dedicato al sostegno di comunità di donne coltivatrici, oggi ampliato a iniziative di inclusione ed empowerment femminile.

Mercati del caffè in forte ripresa: New York guadagna quasi il 4%, complice il rally del real sul dollaro

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Il logo dell'Ice

MILANO – Ancora guadagni per i mercati del caffè: nella seduta di ieri, giovedì 5 giugno 2025, entrambe le borse hanno proseguito e accelerato la loro corsa al rialzo. A New York, il contratto per scadenza luglio si è rivalutato di quasi il 4% terminando la giornata a 359,75 centesimi, oltre il 5,5% in più rispetto al minimo registrato martedì 3 giugno di 340,85 centesimi.

A Londra, il contratto per scadenza settembre ha guadagnato $100 (+2,3%) risalendo a 4.445 dollari.

L’incertezza per le prospettive produttive continua a dominare i mercati alimentando la volatilità. Sull’evoluzione giornaliera ha influito anche il rivalutarsi del real, la moneta brasiliana, ieri ai massimi degli ultimi 7 mesi e mezzo sul dollaro.

Secondo Marcelo Moreira, analista di Archer Consulting, l’Ice Arabica è attualmente in una situazione di ipervenduto e potremmo assistere, a breve, a un’ulteriore correzione in territorio positivo della scadenza luglio in area, 370-380 centesimi, soprattutto qualora si materializzasse nelle prossime settimane l’arrivo di un fronte freddo nella cintura brasiliana del caffè, con un conseguente rischio di gelate.

Altri analisti richiamano l’attenzione sulle ormai prossime scadenze tecniche del front month, che potrebbero generare ulteriore volatilità.

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Webinar chicco-tazza: Monzini, “Dal Brasile il 40% della produzione: urge collaborazione tra le parti”. E Zidarich: “Ma adesso le imprese del caffè sono 3.233!”

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La bandiera del Brasile

MILANO –  Il 28 e 29 maggio si è tenuto il webinar Dal chicco alla tazza, seminario online promosso dalla Camera di commercio italiana di Minas Gerais. L’obiettivo era di favorire scambi e opportunità di business tra produttori di caffè del Brasile con le torrefazioni italiane.

L’evento, sostenuto del Governo di Minas Gerais, ha avuto un programma diversificato. Sono intervenuti: Vanusia Nogueira numero 1 dell’Ico, Organizzazione internazionale del caffè, Vinicius Estrela della Brazil Specialty Coffee Association, Omar Zidarich, presidente del Gruppo italiano torrefattori caffè, Michele Monzini, vicepresidente del Comitato Italiano Caffè e presidente del Consorzio promozione caffè, Ruth Prates, esperto in commercio estero e logistica internazionale, Nicolò Piazzese di Intesa Sanpaolo e Ana Gomes  della Federazione dell’agricoltura e zootecnia dello Stato di Minas Gerais (FAEMG).

Per stare ai nostri, Omar Zidarich e Michele Monzini hanno condiviso un panorama del settore del caffè in Italia spiegando il ruolo dei rispettivi Gruppi all’interno della filiera. Nicolò Piazzese ha inoltre descritto le opzioni di supporto finanziario che Intesa San Paolo in Brasile può offrire agli operatori del settore del chicco.

Valentino Rizzioli, presidente della Camera di Commercio Italiana di Minas Gerais, ha aperto i lavori: “Questo evento è estremamente importante per i produttori di caffè di Minas Gerais e di tutto il Brasile. La nostra missione è unire gli imprenditori brasiliani e italiani della filiera del chicco. Più del 50% della produzione della materia prima in questione del Paese si trova in Minas Gerais e, per ogni quattro tazzine consumate nel mondo, tre provengono dal Brasile. È perciò di estrema importanza riuscire ad esportare direttamente in Italia”.

Omar Zidarich, Gruppo Italiano Torrefattori Caffè, associazione nazionale che riunisce oltre 240 torrefazioni italiane e promuove qualità, formazione e rappresentanza istituzionale, presenta un quadro generale del mercato del chicco nel Bel Paese:  “Le imprese attive nella filiera del caffè, intese come luoghi dove si tratta e degusta il caffè, nel 2024 erano 3.233: un grande cambiamento considerando che nel 2017 erano solo 667. In Italia si conta un aumento delle torrefazioni, soprattutto grazie al fenomeno delle micro-roastery, piccole aziende centrate sull’offerta dello specialty coffee. Il comparto del chicco genera oltre 5,2 miliardi di euro e impiega circa 7.000 addetti diretti: ciò conferma il peso economico della filiera”.

Omar Zidarich
Omar Zidarich, Presidente del Gruppo Italiano torrefattori caffè

È interessante notare che, secondo Eurostat, con il 25% della produzione UE di caffè tostato, l’Italia guida il settore seguita da Germania, Francia e Paesi Bassi.

Zidarich continua: “L’anno scorso, l’esportazione e la produzione di caffè in Italia è aumentata del 2,1%: si tratta di un dato incoraggiante ma in un momento di borsa così difficile rimane comunque complesso per i torrefattori investire nella filiera. Aumentare la produzione senza la forza lavoro risulta complicato: ciò significa mettere sotto stress i propri operai. Per questo motivo abbiamo stretto una partnership con Kuka, azienda che crea automazione. L’intermediario è l’istituto professionale ENAIP. Con questo abbracciamo l’idea dell’automazione senza tralasciare l’inserimento di nuova forza lavoro”.

Zidarich conclude: “Alcuni dati Istat dimostrano che negli ultimi cinque anni il consumo di caffè in Europa è aumento del +32%. Tuttavia, nonostante i volumi importati e stabili, la diminuzione di crudo disponibile e l’aumento dei prezzi creano disagio per molte torrefazioni. La scarsità di crudo porta anche sui mercati europei partite fortemente contaminate. È fondamentale perciò intensificare i controlli della materia prima allo stoccaggio per garantire qualità e sicurezza”.

Michele Monzini, presidente del Consorzio promozione caffè e vice presidente del Comitato italiano caffè, prende la parola: “All’interno delle miscele che hanno reso famoso l’espresso italiano in tutto il mondo c’è quasi sempre una componente brasiliana. Senza il Brasile la tazzina che tutti noi amiamo non sarebbe la stessa. Il Paese è il primo produttore al mondo di caffè e genera quasi il 40% della produzione mondiale”.

Il Comitato italiano caffè è, ricordiamo, l’organismo di rappresentanza e portavoce delle aziende torrefattrici. Il comitato raccoglie anche come soci aggregati importatori di caffè verde. Tra le priorità dell’organizzazione rientra la promozione della cultura d’impresa sia a livello produttivo ma anche di comunicazione e di orientamento alla sostenibilità.

Michele Monzini

Monzini continua: “Sono quattro anni che il mercato del caffè sta soffrendo dal punto di vista della mancanza di materia prima e del rincaro dei prezzi. Tuttavia, con il tempo, il giro d’affari a valore e a volume è aumentato. Nel 2023 si è attestato un volume di caffè tostato di 433.659 tonnellate in Italia per un valore di 4.363,8 milioni di euro, l’anno successivo si è presentata una produzione di 430.906 tonnellate  per 4.732,9 milioni di euro: un leggero calo del volume nel 2024 rispetto al 2023, con una variazione percentuale del -0,6% in produzione. Bisogna notare che il 70% del caffè tostato è destinato al consumo interno. Il resto che viene esportato, circa il 60% resta in Europa e il 40% sorvola i Paesi extra UE”.

Il Brasile è il primo Paese da cui l’Italia importa caffè con 238.272.497 chili solo nel 2024: questo si traduce in 3.971.208 sacchi. Segue poi il Vietnam con 213.784.729 chili (2.213.079 sacchi). Medaglia di bronzo per l’Uganda con 90.777.070 chili (1.512.951 sacchi).

Passiamo ora ai trend del chicco: nel 2024 sono state consumate in Italia oltre 280mila tonnellate di caffè. Il consumo pro-capite stimato nel 2024 è di 4,8 kg a persona contro i 4,7 kg a persona del 2023. La modalità di consumo? Prevalentemente domestica con una quota dell’80% circa con il restante 20% che deriva dai consumi fuori casa.

Monzini aggiunge: “Secondo la ricerca commissionata dallo stesso Comitato italiano del Caffè ad ASTRA, l’espresso si conferma la bevanda nazionale degli italiani consumata dal 98,6% tra diciottenni e sessantacinquenni. Il 71,3% lo consuma tutti i giorni o più volte al giorno. Il rito delll’espresso unisce Nord e Sud della penisola. Il simbolo del caffè italiano per gli stranieri è invece l’espresso del bar per il 61,5% (sia classico, 31,8%, che ristretto, 22,7%, che lungo per il 7,5%)”.

È il turno di Nicolò Piazzese, direttore commerciale di Intesa San Paolo Brasile, che si concentra sulla descrizione delle formule di supporto finanziario che le banche possono offrire agli operatori del settore del chicco in Brasile con focus sulle transizioni internazionali di compravendita del caffè.

Piazzese: “Operiamo nel segmento corporate e serviamo gruppi economici con un fatturato superiore ai 350 milioni di euro ma ci occupiamo altresì della clientela attraverso la divisione Banca dei territori i cui gruppi economici presentano un fatturato inferiore. Intesa San Paolo Brasile è l’unica banca italiana che opera nel Paese. La nostra business proposition poggia sulla competenza di team multilingue per il coverage dei clienti. Grazie alle relazioni che abbiamo instaurato con le principali realtà finanziarie brasiliane riusciamo a dispiegare la nostra vasta offerta di prodotti di supporto finanziario”.

Piazzese conclude: “Nello specifico, possiamo coprire i finanziamenti a supporto delle esportazioni. In particolare, puntiamo ad anticipare le risorse finanziare agli operatori che hanno interesse a vendere dal Brasile verso gli altri Paesi con tassi di interesse competitivi ed esenti dal profilo fiscale, un’opzione allettante considerando anche l’aumento dei costi. Miriamo perciò a supportare tutta la catena del caffè: dai produttori alle cooperative agli esportatori”.

Simonelli Group: la sede storica di Via Madonna d’Antegiano a Belforte del Chienti, torna a nuova vita

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ll taglio del nastro della storica sede Simonelli Group (foto concessa)
ll taglio del nastro della storica sede Simonelli Group (foto concessa)

BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – È stata una giornata di festa, memoria e visione quella vissuta giovedì 29 maggio a Belforte del Chienti, in occasione dell’inaugurazione della sede storica di Simonelli Group in Via Madonna d’Antegiano, completamente ricostruita dopo il sisma che ha colpito il territorio nel 2016.

Un edificio rinnovato che conserva l’anima del passato ma guarda al futuro: ospiterà nuove linee produttive dedicate alle macchine da caffè filtro e superautomatiche, confermando l’impegno dell’azienda nell’innovazione e nella valorizzazione del territorio.

Per celebrare questo importante traguardo, Simonelli Group ha voluto organizzare un grande evento aperto all’intera comunità, alla presenza di figure istituzionali, ospiti illustri e protagonisti del mondo imprenditoriale marchigiano.

Il taglio del nastro si è svolto alla presenza del Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e del Sindaco di Belforte del Chienti Alessio Vita, in un momento denso di emozione e significato per tutto il territorio.

A seguire, la tavola rotonda moderata dalla giornalista Safiria Leccese ha visto confrontarsi alcuni dei nomi più rappresentativi dell’imprenditoria marchigiana: Nando Ottavi  Presidente Simonelli Group-, Angelo Davide Galeati -Amministratore Delegato Sabelli-, Francesco Casoli -Presidente Elica-, Roberta Fileni -Amministratore Delegato Fileni- e il Senatore Guido Castelli -Commissario straordinario alla ricostruzione post sisma-.

Un dialogo intenso, che ha esplorato le sfide e le opportunità di fare impresa in un contesto locale complesso ma ricco di talento e risorse. Dai racconti è emersa una chiara visione comune: restare nel territorio non è solo un atto di coraggio, ma un valore strategico che arricchisce i progetti industriali e rafforza il legame con le comunità.

“Ex malum, bonum”, ha ricordato il Senatore Castelli citando Sant’Agostino. “Da un territorio difficile, messo a dura prova – come è stato il nostro dopo il terremoto – possono e devono continuare a nascere idee, aziende, professionalità”.

Marco Feliziani (foto concessa)

Con questa inaugurazione, Simonelli Group rinnova il proprio impegno verso il territorio marchigiano e la propria comunità, scegliendo ancora una volta di investire localmente per competere globalmente, e celebrando il valore della propria storia, che – come ha ricordato nel suo intervento l’Amministratore Delegato Marco Feliziani – “è fatta del coraggio e della visione dei suoi fondatori, che hanno creduto in questo luogo quando ancora sembrava periferico rispetto ai grandi centri industriali, e della dedizione dei collaboratori presenti e passati, molti dei quali sono ancora qui. E questo è un onore per me, per l’azienda e per tutto il territorio.”

Al termine della tavola rotonda, l’intervento di Stéphane Garelli, economista di fama mondiale, per 13 anni Direttore del World Economic Forum e Professore Emerito presso l’IMD (International Institute for Management Development), ha offerto al pubblico un’analisi lucida e approfondita dei principali temi macroeconomici che caratterizzano il panorama globale.

L’evento (foto concessa)

Dall’andamento delle economie internazionali alle prospettive geopolitiche, segnate da profondi cambiamenti nelle principali aree del mondo – dagli Stati Uniti alla Cina, passando per l’Europa e i mercati emergenti – Garelli ha tracciato un quadro complesso ma necessario per comprendere le sfide del presente e del futuro.

Con il suo stile diretto e privo di compromessi, Garelli ha scelto di portare alla platea una visione oggettiva, fatta di” verità talvolta scomode piuttosto che di bugie rassicuranti”. Ha sottolineato come la competizione globale richieda oggi una nuova consapevolezza: non basta più essere efficienti, bisogna essere resilienti, adattabili e capaci di innovare costantemente.

“Non possiamo permetterci di affrontare il futuro con gli strumenti del passato,” ha dichiarato. “Le aziende che sapranno leggere correttamente i segnali del cambiamento – tecnologici, ambientali, sociali – saranno quelle che guideranno la prossima fase di crescita.”

L’intervento di Garelli ha rappresentato un momento di grande ispirazione per imprenditori, amministratori e cittadini, chiamati a riflettere sul ruolo attivo che anche i territori come le Marche possono avere in uno scenario globale, grazie a competenze solide, spirito imprenditoriale e radicamento culturale.

L’insegna originale (foto concessa)

Con questo evento, Simonelli Group ha voluto non solo celebrare una rinascita fisica e simbolica, ma anche offrire uno spazio di confronto e visione su come costruire un futuro sostenibile, competitivo e profondamente connesso con le proprie radici. Come ha affermato il Presidente Nando Ottavi: “Abbiamo voluto che questa giornata fosse non solo una festa, ma un messaggio: da qui si può ripartire, con coraggio, innovazione e senso di responsabilità. Il futuro non si costruisce dimenticando il passato, ma portandolo con sé, come guida e come ispirazione.”

illycaffè diventa official coffee partner di Iberia: espresso servito nella vip lounge dell’aereo

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illycaffè
illycaffè partner di Iberia (immagine concessa)

MADRID – illycaffè, leader nel caffè di alta qualità sostenibile nel mondo, e Iberia, compagnia aerea di bandiera spagnola, annunciano una nuova partnership che porta l’eccellenza del caffè italiano a bordo di uno dei nomi più prestigiosi dell’aviazione mondiale. A partire dal mese di giugno 2025, illy diventa il caffè ufficiale di Iberia, servito nelle eleganti VIP lounge della compagnia aerea e a bordo dei suoi voli a lungo raggio.

illycaffè in partnership con Iberia

L’accordo va ben oltre una semplice alleanza commerciale, poiché rappresenta l’incontro di due brand che condividono una visione comune: offrire esperienze autentiche, memorabili e di alta qualità. Iberia, con la sua tradizione nel connettere persone e culture, e illycaffè, con oltre 90 anni di perfezionamento della cultura del caffè, si uniscono per offrire ai viaggiatori un momento di piacere tutto italiano durante i loro viaggi.

Nelle VIP lounge Iberia, i passeggeri potranno godere di un’esperienza di caffè di alto livello, grazie all’inconfondibile blend illy 100% Arabica, realizzato tramite la selezione dei migliori chicchi al mondo. Ogni tazza racchiude decenni di ricerca, perfezionamento del gusto e impegno per la sostenibilità, trasformando una pausa caffè in un rituale sofisticato che anticipa un viaggio speciale.

A bordo dei voli a lungo raggio, invece, illy sarà presente in tutte le classi, portando il suo blend unico a migliaia di metri d’altitudine.

“La partnership con Iberia rappresenta per noi un traguardo importante, poiché offre ai milioni di viaggiatori che ogni anno scelgono questa compagnia aerea di gustare un caffè sostenibile e di qualità superiore,” ha dichiarato Cristina Scocchia, Amministratore Delegato di illycaffè. “Con più di 90 anni di storia, illycaffè è un simbolo della cultura italiana del caffè e, attraverso questa collaborazione, speriamo di condividere la nostra passione con un pubblico sempre più ampio. Essere presenti sui voli a lungo raggio e nelle prestigiose lounge di Iberia rappresenta un’opportunità straordinaria per elevare l’esperienza del caffè a 30.000 piedi e in ambienti di viaggio raffinati”.

 La collaborazione va oltre il servizio, rappresentando l’unione di due realtà iconiche animate dalla passione per l’eccellenza. È una dichiarazione di intenti: i grandi viaggi meritano un grande caffè, perché anche in movimento ogni momento può essere significativo.

La scheda sintetica di illycaffè

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi. L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica.

Ogni giorno vengono gustate più di 10 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori. Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp. Tutto ciò che è ‘made in illy’ viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 135 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale.

Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 24 paesi del mondo. Nel 2024 illycaffè ha generato un fatturato consolidato pari a €630 milioni. La rete monomarca illy conta 157 punti vendita in 28 Paesi.

La scheda sintetica di Iberia

Iberia è la compagnia aerea di bandiera della Spagna e fa parte dell’International Airlines Group (IAG), uno dei più grandi gruppi aerei al mondo. Con oltre 95 anni di storia, Iberia mira a fornire collegamenti efficienti, innovativi e sostenibili, posizionandosi come player chiave nelle rotte tra l’Europa e l’America Latina, nonché nei viaggi nazionali e intraeuropei.

L’azienda pone il cliente al centro della sua strategia, offrendo un’esperienza di viaggio di alto livello attraverso innovazione digitale, servizi personalizzati e impegno verso l’eccellenza. Iberia è anche profondamente impegnata nella sostenibilità, come dimostrano la sua flotta moderna ed efficiente dal punto di vista dei consumi, l’uso di carburante sostenibile per l’aviazione (SAF) e le solide politiche in materia di uguaglianza, inclusione e responsabilità aziendale. Iberia è membro dell’alleanza oneworld dal 1999.