venerdì 31 Ottobre 2025
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Accademia del caffè espresso presenta le novità tra esposizioni e training

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Gli Accademia days (immagine concessa)

FIRENZE – Accademia del caffè espresso ha sede nella storica fabbrica de La Marzocco, vicino a Firenze. Oggi è un museo d’impresa e centro di formazione dedicato alla promozione della cultura dell’espresso, all’innovazione e alla sostenibilità.

Un esempio unico di archeologia industriale restaurata, Accademia unisce storia, artigianalità e condivisione della conoscenza in uno spazio polifunzionale aperto al pubblico, ai professionisti e ai ricercatori.

Museo ed esposizioni

Il cuore di Accademia è il museo de La Marzocco, dove i visitatori possono scoprire l’eredità dell’azienda nel design e nell’innovazione delle macchine per espresso. Il museo include anche:

• Un originale bancone bar degli anni ’60, che ricrea l’atmosfera e le attrezzature della tradizione italiana dell’espresso

Il museo (immagine concessa)

• Una serra con piantagione di caffè, che illustra il ciclo di vita della pianta

• Un’area espositiva dedicata alle origini del caffè e ai paesi produttori

Lo spazio culturale (immagine concessa)

• Mostre temporanee a rotazione dedicate alla cultura globale del caffè Mostra in corso: “Coffee Migrant Migrant Coffee – Capitolo 1: Brasile”

Il museo offre un’esperienza interattiva nel mondo dell’espresso, combinando tecnologia, storia e conoscenze agronomiche.

Formazione e training

Accademia propone due tipologie di percorsi didattici:

• Experience: workshop introduttivi di un’ora su cupping, Latte art, estrazione dell’espresso e basi di tostatura.

• Corsi: programmi di approfondimento sulla storia del caffè, i metodi di lavorazione, l’analisi sensoriale e la scienza dell’espresso.

L’approfondimento sul caffè (immagine concessa)

Sono inoltre sviluppati percorsi di formazione personalizzati in collaborazione con università e istituti professionali.

Ricerca e innovazione

Accademia del caffè espresso è impegnata nell’avanzamento delle conoscenze e dell’innovazione lungo tutta la filiera del caffè.

Grazie a collaborazioni strategiche con università, enti di ricerca e partner industriali, Accademia funge da hub per la ricerca applicata su sostenibilità, qualità e trasparenza.

Progetti di ricerca attuali:

• Progetto ConSenso (Tanzania)

Un’iniziativa di monitoraggio remoto delle piantagioni di caffè tramite sensori IoT, sviluppata con PNAT (spin-off dell’Università di Firenze) e Cisco. Il progetto raccoglie dati in tempo reale sullo stato di salute delle piante e sui fabbisogni irrigui, monitorando anche la capacità di sequestro della CO₂ per supportare l’agricoltura sostenibile.

• Tracciabilità del Caffè

In collaborazione con l’Università di Firenze ed ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), Accademia sviluppa strumenti e metodi per migliorare la trasparenza della filiera del caffè — dall’origine alla tazza — con l’obiettivo di favorire approvvigionamenti etici e l’integrità del prodotto.

• Analisi della Caffeina

In partnership con CDR FoodLab, Accademia esplora metodi per misurare con precisione il contenuto di caffeina nel caffè. Questa ricerca supporta il controllo qualità, la consapevolezza sulla salute e lo sviluppo di un’etichettatura più informata per i consumatori.

Attraverso questi progetti, Accademia crea un ponte tra la ricerca scientifica, i produttori di caffè e i consumatori finali — promuovendo un’industria del caffè più sostenibile e consapevole.

Informazioni per i visitatori

Giorni di apertura:

Lunedì – Venerdì 10.00 – 17.00 (ultimo accesso al museo 15.30)

Visite Guidate:

Lunedì 09.30, 14.00

Mercoledì 09.30

Venerdì 09.30, 14.00

Degustazioni di Caffè:

Lunedì, Mercoledì, Venerdì: 11.30, 16.00

Per prenotazioni e informazioni basta cliccare qui

Trieste Coffee Experts: l’Unione Italiana Food e il Comitato Italiano del Caffè si uniscono all’evento dei Bazzara

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Comitato italiano del caffè presente al Trieste Coffee Experts (immagine concessa)

TRIESTE – Il Trieste Coffee Experts si prepara a un’ottava edizione inedita quanto a partecipazione e grandi novità. Ad oggi, infatti, sono oltre 50 le realtà – aziende, associazioni, fiere e media italiani ed esteri – che sosterranno l’evento e che prenderanno parte al debutto di due prestigiosi format: gli Stati generali del caffè e il Think tank torrefattori.

A supporto del Trieste Coffee Experts si aggiunge anche la più importante associazione in Italia per rappresentanza diretta di categorie merceologiche alimentari: Unione Italiana Food.

Gli sponsor dell’evento (immagine concessa)

L’associazione è una vera e propria casa associativa, che da anni tutela e promuove le aziende alimentari, grande eccellenza della nostra penisola. Uno dei fiori all’occhiello dell’Associazione è il Comitato Italiano del Caffè, presieduto da Giuseppe Lavazza.

Il direttore generale di Unione Italiana Food, Mario Piccialuti, ha voluto commentare i motivi della partecipazione:

“Come Unione Italiana food siamo entusiasti di poter dare il nostro contributo nell’organizzazione e nello svolgimento del summit, che quest’anno con gli Stati Generali del Caffè e il Think Tank prevede nuovi spazi interamente dedicati alle associazioni di settore e alla categoria dei torrefattori che noi rappresentiamo. Ritengo che in un anno così delicato per il comparto sia realmente importante che ognuno faccia la propria parte per garantire all’Espresso italiano competitività e resilienza anche per il futuro”.

Ricordando le parole del Presidente del Comitato Italiano del Caffè di Unione Italiana Food – Giuseppe Lavazza: “Per andare lontano dobbiamo agire insieme.”

Quella tra il Comitato Italiano del Caffè di Unione Italiana Food e Bazzara è certamente una collaborazione strategica che anche Andrea Bazzara, Event Director del summit ha voluto salutare con grande entusiasmo:

“La gradita partecipazione e il sostegno del Comitato Italiano del Caffè di Unione Italiana Food è per noi fondamentale per analizzare e cercare di prevedere le prospettive del caffè made in Italy, un grande megatrend che discuteremo in maniera approfondita durante la due giorni di dicembre. Il comparto caffè deve necessariamente tracciare una strada comune e trovare delle soluzioni e in questo credo che un’associazione così importante come Unione Italiana Food possa realmente essere di grande aiuto e ispirazione per tutti.”

Julius Meinl Italia: Elena Arpegaro è la nuova head of marketing

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Elena Arpegaro, head of marketing di Julius Meinl Italia (immagine concessa)

VICENZA – Julius Meinl, storico brand viennese con cuore produttivo principale in Italia, a Vicenza, annuncia la nomina di Elena Arpegaro come nuova head of marketing di Julius Meinl Italia. Fondata nel 1862 a Vienna, Julius Meinl è uno dei marchi di caffè più antichi e prestigiosi a livello internazionale.

Da oltre 160 anni unisce tradizione e spirito di innovazione, portando nel mondo la cultura del caffè viennese. Con una presenza in oltre 70 Paesi, Julius Meinl si distingue per l’eccellenza nella selezione, miscelazione e tostatura del caffè, grazie anche al sito produttivo di Vicenza.

La nuova nomina di Elena Arpegaro

La sua leadership nel segmento premium si fonda su qualità, innovazione, e sostenibilità, grazie alle nuove linee certificate Bio e Fairtrade promuove progetti che valorizzano la filiera e la cultura del caffè, con particolare attenzione al rispetto dell’ambiente e delle comunità di coltivatori.

Nel suo nuovo ruolo, Elena Arpegaro sarà responsabile delle strategie di marketing e comunicazione di Julius Meinl Italia, con l’obiettivo di rafforzare il posizionamento del brand nel mercato italiano e di sviluppare progetti dedicati al canale professionale, in particolare nel mondo horeca.

Con oltre vent’anni di esperienza nel largo consumo alimentare, Elena Arpegaro porta in Julius Meinl un solido background nel marketing strategico e operativo. Dopo gli esordi in Cameo nel 2005, dove ha seguito brand iconici come Muu Muu, Ciobar e Paneangeli, ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità fino a guidare team come Senior Product Manager e Group Product Manager.

Successivamente ha lavorato come Marketing Manager Italia in Paulaner, e, più di recente in Germinal Group come Responsabile Marketing e Comunicazione, rafforzando le sue competenze in innovazione e sostenibilità.

“Sono entusiasta di entrare a far parte di Julius Meinl, un marchio che coniuga una storia straordinaria con una continua spinta all’eccellenza,” ha dichiarato Elena Arpegaro. “Il mio obiettivo sarà quello di valorizzare l’unicità di Julius Meinl e consolidarne la presenza in Italia, sviluppando progetti capaci di creare valore per i nostri partner e di offrire ai consumatori esperienze autentiche, momenti speciali per assaporare appieno la pausa caffè”.

Con questa nomina, Julius Meinl conferma la volontà di investire in talenti di alto profilo per sostenere la crescita strategica dell’azienda e continuare a rappresentare nel mondo l’eccellenza e l’arte del caffè viennese.

La scheda sintetica di Julius Meinl

Julius Meinl è un’azienda familiare austriaca di grande successo internazionale e da oltre 160 anni è l’ambasciatrice nel mondo della cultura delle caffetterie viennesi. Il successo globale di Julius Meinl si basa su valori tradizionali: cinque generazioni di esperienza nel caffè, prodotti di qualità premium e un eccellente servizio ai clienti. Julius Meinl è ambasciatrice globale per la cultura del caffè viennese e oggi ispira le persone in tutto il mondo, proprio come facevano in passato i caffè letterari.

• Fondata nel 1862 a Vienna
• Più di 1000 dipendenti in tutto il mondo
• Presente in più di 70 paesi in tutto il mondo: market leader in Austria e nei Paesi dell’Europa Centrale e settimo player nel mercatohoreca italiano
• Più di 50.000 clienti in tutto il mondo
• Centri di produzione a Vicenza (Italia) e a Vienna (Austria)

European vending & coffee service association: Paolo Ghidotti nominato presidente

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Paolo Ghidotti, nuovo presidente EVA – European vending & coffee service association (immagine concessa)

SPALATO – Bianchi Industry annuncia la nomina di Paolo Ghidotti, direttore commerciale e marketing, a nuovo presidente di Eva (European vending & coffee service association), l’associazione che rappresenta a livello europeo l’intera filiera del vending e del caffè.

La nomina di Paolo Ghidotti a presidente Eva

La nomina di Ghidotti conferma l’impegno di Bianchi Industry nel guidare l’innovazione e la crescita del settore a livello internazionale, portando in Europa la visione e i valori che da sempre contraddistinguono l’azienda.

Questa prestigiosa carica si affianca a quella già ricoperta da Massimo Trapletti, ceo di Bianchi Industry, presidente di Confida – Associazione italiana distribuzione automatica, rafforzando ulteriormente il ruolo di Bianchi Industry come punto di riferimento e voce autorevole del vending sia in Italia che in Europa.

Con queste nomine, Bianchi Industry si conferma protagonista nella definizione del futuro della distribuzione automatica, promuovendo innovazione, sostenibilità e qualità a beneficio di tutto il comparto.

Vending: FAS International entra nel mercato dei distributori automatici per farmacie e tabacchi e acquisisce il 70% di Vendix

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Il logo di Fas International

SCHIO (Vicenza) – FAS International, azienda vicentina tra i principali player nel mercato della distribuzione automatica e del retail tech, ha acquisito il 70% di Vendix, newco generata da Microhard, società con sede a Bologna, specializzata nella produzione di distributori automatici personalizzati, cambiamonete, centrali di pagamento, geolocalizzatori, macchine per il parking, il gaming e le lavanderie automatizzate.

Microhard ha scorporato nella nuova company i rami d’azienda farmacie e tabacchi, comparti in cui ha una forte presenza sul mercato. L’acquisizione da parte di Fas del 70% di Vendix, con l’opzione di arrivare al 100% in due anni, ha un valore complessivo di due milioni di euro.

Microhard fattura attualmente 7 milioni di euro e impiega 20 persone; 14 di queste sono confluite in Vendix. Il piano di sviluppo per la nuova società prevede di superare i 3 milioni di fatturato per l’anno in corso e di registrare nel 2026 un aumento di ricavi di circa il 50%.

“FAS considera questa espansione in linea con la sua visione e in coerenza con la strategia e il posizionamento retail tech – dichiara Francesco Cantini, managing director di Fas –. Con questa acquisizione ci avviciniamo ancora di più al mercato B2C, e a una determinata tipologia di clientela, più esigente e molto sensibile all’innovazione. L’operazione che coinvolge Microhard e Vendix conferma anche la fiducia del settore verso la gestione e il modello manageriale di FAS International, che determina una discontinuità non solo degli investimenti interni dell’azienda, ma più in generale nel mondo del vending. Il mercato dei distributori di dispositivi medici e di tabacchi è una nicchia, ma i trend e le analisi – aggiunge Cantini – ci dicono che è un settore dall’altissimo potenziale e in espansione”.

“Vendix nasce da un’esperienza consolidata nel settore del vending, che ci consente di realizzare progetti ottimizzati in funzione dei componenti esistenti sul mercato, utilizzando le tecnologie più avanzate – dichiara Andrea Montanari, amministratore delegato di Vendix –. Il nostro portafoglio comprende anche dieci brevetti, provenienti da Microhard, relativi a sistemi di erogazione esclusiva e innovativa con facoltà di vendere in modo semplificato prodotti di packaging variegati”.

Montanari aggiunge: “Siamo contenti di entrare nel perimetro di un partner strategico come FAS, che ci darà sicuramente la giusta spinta per soddisfare le esigenze dei clienti più evoluti. Grazie a questa collaborazione, puntiamo a potenziare il nostro processo di internazionalizzazione e incrementare il fatturato, valorizzando al massimo la rete di partner locali”.

La produzione di Vendix – ora nuovo brand del Gruppo FAS – rimarrà in Emilia Romagna e non ci saranno licenziamenti, a conferma della volontà di tutela e valorizzazione del territorio, intento comune sia di FAS che di Microhard.

FAS International è controllata dalla famiglia Adriani che ne detiene oltre il 90% con i fratelli Luca, che ne è presidente, e Mariangela, vicepresidente, seconda generazione dopo la fondazione del padre Antonio.

Nel 2024 FAS ha consolidato ricavi per 57,4 milioni di euro, con un EBITDA di 12,9 milioni (22,5% sul fatturato), dai 53,2 milioni del 2023 (EBITDA a 10,3 milioni, 19,3% sul fatturato), in aumento dell’8%. I dati positivi sono il frutto di un approccio al mercato che si basa su una nuova idea di vending, il “retail tech”: la vending machine non è più solo un semplice distributore automatico, ma un vero e proprio punto vendita automatizzato, attraverso il quale si può vendere qualsiasi cosa, che integra soluzioni tecnologiche interconnesse, digitali e non, offrendo una nuova esperienza di acquisto fluida e coinvolgente, con un’interfaccia utente pratica e immediata, soluzioni di pagamento cashless integrate e funzionali e la possibilità di gestire configurazione e prestazioni della macchina da remoto.

Nel 2024 è cresciuta la quota di mercato nel segmento Snack & Food, mentre per quanto riguarda i Paesi di sbocco, oltre ai presidi storici di Italia, Spagna e Francia, il 2024 ha registrato ottime performance anche in Polonia, Turchia, Slovenia e Romania, tutti mercati interessati da forti opportunità di crescita. Per quanto riguarda l’anno in corso, le previsioni del piano triennale indicano un 2025 con un fatturato che sfiora i 60 milioni di euro.

Nell’operazione di acquisizione di Vendix, FAS è stata assistita per i temi legali dallo studio Casa & Associati, in particolare dalla partner avv. Silvia Rosina.

La scheda sintetica di FAS International SpA

FAS International SpA è un’azienda italiana leader nel mercato dei distributori automatici e uno dei più importanti player europei del vending. È stata fondata nel 1967 da Antonio Adriani e dal fratello Santino che costruirono a mano il primo prototipo di distributore automatico basato su un proprio brevetto.

Il retail tech, ovvero le tecnologie digitali integrate al servizio del commercio al dettaglio, è il cuore del business di FAS International. L’obiettivo è quello di proporre soluzioni che abbiano un impatto nella vita delle persone e rispondano alle loro esigenze, guardando sempre al futuro e offrendo la migliore esperienza retail possibile.

La produzione di FAS avviene unicamente in Italia, nello stabilimento di Schio, in provincia di Vicenza, che conta 150 dipendenti e produce più di 14.000 macchine all’anno, esportando in 55 nazioni nel mondo. Le gamme prodotto sono quattro: FAS Hot Solution (distributori automatici di caffè e bevande calde); FAS Cold Solution (distributori automatici per offrire un’ampia selezione di snack dolci, salati e bevande); FAS Delivery Solution (ecosistema di soluzioni innovative progettate per rivoluzionare la prenotazione e il ritiro di pasti e piccoli oggetti); FAS Ecology Solution (gamma di trituratori e compattatori di plastica).

Dal 2023 FAS International è società benefit. Possiede circa 30 brevetti per invenzioni. Da sempre l’azienda progetta e realizza i propri prodotti con una grande attenzione all’ambiente, realizzando distributori automatici altamente innovativi e tecnologici, con un basso consumo energetico: FAS è l’unica azienda del settore vending ad utilizzare la tecnologia a CO2 su tutta la gamma prodotti del freddo. L’azienda ha chiuso il 2024 a 57,4 milioni di euro di fatturato.

Spinel, macchine per il caffè monoporzionato, inaugura il nuovo stabilimento a Tuglie: investiti 9,5 milioni

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Lo stabilimento a Tuglie (immagine concessa)

TUGLIE (Lecce) – Spinel Srl, azienda salentina con una lunga tradizione nel settore delle macchine da caffè monoporzionato, ha inaugurato il suo nuovo stabilimento produttivo di 4.300 mq, realizzato in poco più di 25 mesi: un investimento di circa 9,5 milioni di euro che consegna al territorio un impianto d’eccellenza, progettato secondo i principi della Lean Manufacturing e dotato delle più avanzate tecnologie di Industria 4.0.

Il nuovo polo produttivo nasce con un obiettivo ambizioso: triplicare la capacità annua passando da 50.000 a 150.000 macchine, mantenendo intatta la qualità che contraddistingue Spinel.

Il nuovo stabilimento produttivo

Articolato in due edifici, il nuovo stabilimento rappresenta un modello virtuoso di efficienza, sostenibilità e innovazione. Un edificio ospita la produzione snella, organizzata in tre linee automatizzate ottimizzate da robot mobili autonomi (AMR) che si occupano della movimentazione dei materiali, del prelievo e posizionamento delle merci.

A valle delle linee operano pallettizzatori automatici, che assicurano un flusso produttivo dinamico e continuo. Anche la logistica interna è completamente automatizzata: i magazzini verticali automatici consentono lo stoccaggio della componentistica sia per il kitting delle linee sia per la ricambistica, mentre un carrello elevatore AGV trilaterale senza uomo a bordo gestisce il magazzino centrale a corsia ridotta da 630 posti pallet, garantendo sicurezza, efficienza e continuità operativa.

Il modello snello adottato da Spinel, ispirato alla Lean Manufacturing nata in Giappone con Toyota, permette di eliminare sprechi e ridurre i tempi di consegna, assicurando una produttività giornaliera di 70 macchine horeca o 400 macchine O.C.S. per linea in un solo turno di 8 ore.

“Abbiamo scelto la Lean Manufacturing perché volevamo che la stessa precisione con cui lavorano le nostre macchine espresso fosse applicata anche ai nostri processi interni” spiega Giovanni Spinelli, amministratore unico di Spinel Srl. “Il nostro obiettivo è crescere in modo sostenibile, valorizzando le persone, riducendo gli sprechi e mettendo il cliente al centro di ogni scelta produttiva. Questo approccio si traduce per il cliente in vantaggi concreti: maggiore qualità del prodotto, tempi di consegna più rapidi e una capacità di risposta immediata alle richieste del mercato, fattore decisivo in un contesto competitivo e globale”.

Il nuovo impianto è stato concepito anche con attenzione all’ambiente e al territorio: il 100% della produzione è Made in Italy e l’80% Made in Salento, grazie a una filiera corta, tracciabile e sostenibile che coinvolge 31 dipendenti interni e 60 addetti dell’indotto. L’espansione porterà l’organico a 120 addetti, rafforzando l’occupazione locale e lo sviluppo di competenze tecniche. L’impianto è inoltre dotato di pannelli solari da 50 kW sul centro direzionale e da 200 kW sull’opificio produttivo, sistemi di controllo e rifasamento dell’energia, regolazione automatica di illuminazione, riscaldamento e condizionamento, disattivazione dei consumi in standby e sistemi di recupero delle acque per irrigazione con piantumazione di macchia mediterranea. Tutto questo consente di ridurre sensibilmente l’impatto ambientale delle produzioni.

Veduta dall’alto della produzione con il modello Lean Manufacturing (immagine concessa)

Il secondo edificio presente nello stabilimento accoglie invece gli uffici, la futura Spinel Academy e il laboratorio di ricerca e prototipazione (chiamato dall’azienda Sartoria Meccanica), dove la personalizzazione incontra l’innovazione.

Qui, grazie a software di progettazione 3D, attrezzature avanzate e all’esperienza dei tecnici, si realizzano prototipi e modelli custom che vengono mostrati e fatti provare al cliente prima di avviare la produzione definitiva. È il luogo in cui tecnologia e artigianalità si fondono, dando vita a macchine realizzate su misura sulle esigenze dei torrefattori e degli operatori del settore.

Alla personalizzazione si unisce la qualità dei materiali: acciaio inox, ottone a basso contenuto di piombo, lamiera zincata e verniciata e componenti elettrici di alta gamma. Una scelta che rende le macchine durature e con manutenzione minima, caratteristiche essenziali per bar, hotel, ristoranti e uffici che non possono permettersi interruzioni.

Spinel non dimentica infine il ruolo della formazione e mette al centro la cura del cliente con la nascita della Spinel Academy, una sala multimediale di formazione altamente tecnologica e funzionale, dotata di schermo interattivo touch, impianto audio professionale, microfoni ambientali e telecamera endoscopica che consente di visualizzare in remoto i componenti interni delle macchine. L’Academy è pensata per corsi tecnici e di aggiornamento, anche a distanza, rappresentando un punto di riferimento per l’assistenza e la didattica interattiva a livello globale.

Spinel conferma così la propria vocazione a essere partner, non solo produttore, offrendo strumenti concreti per accompagnare il cliente lungo tutto il ciclo di vita della macchina.

Dal primo distributore automatico installato da Vincenzo Spinelli negli anni ’60 fino alle attuali soluzioni customizzate, l’azienda ha sempre innovato anticipando i bisogni del mercato. Oggi, con il nuovo stabilimento, Spinel riafferma la propria identità: un’azienda salentina con radici solide, che guarda al futuro con una visione internazionale e con un modello produttivo che unisce innovazione, efficienza e sostenibilità.

Veduta dall’alto della produzione con il modello Lean Manufacturing (immagine concessa)

L’intuizione e la passione di Vincenzo Spinelli

La storia di Spinel affonda le sue radici negli anni Sessanta e nasce dalla curiosità e dall’intuito di Vincenzo Spinelli, allora giovane elettricista al Petrolchimico di Brindisi. Durante un viaggio a Milano per visitare la Fiera Campionaria, si trovò davanti a una novità che lo colpì profondamente: la E61 di Faema, il primo distributore automatico italiano capace di erogare caffè espresso nelle fabbriche. Per molti fu una semplice innovazione tecnica, per lui invece un’autentica rivelazione. In quell’incontro vide non solo una macchina ma la possibilità di portare il caffè espresso, simbolo dello stile di vita italiano, anche fuori dai bar tradizionali, all’interno di aziende e luoghi di lavoro.

Da quel momento, la sua vita cambiò direzione. Con coraggio e intraprendenza, decise di introdurre nel Sud Italia i primi distributori automatici di bevande calde, un’autentica rivoluzione per l’epoca. Fu così che Vincenzo Spinelli aprì una strada del tutto nuova per il territorio salentino, dando vita a un’avventura imprenditoriale che avrebbe segnato le generazioni future.

Questa intuizione lo spinse ben presto ad allargare lo sguardo oltre il vending e a intercettare le esigenze dei locali e dei torrefattori che, per il settore Ho.Re.Ca., desideravano macchine espresso pratiche, affidabili e soprattutto personalizzabili. Da qui la produzione prima di macchine a cialde e poi di quelle a capsule, anticipando una tendenza che negli anni successivi avrebbe conquistato il mercato globale.

L’eredità di Vincenzo non si è fermata a quella prima intuizione, ma è stata raccolta e portata avanti dai figli Giovanni, Cesare, Carla e Marcella, che hanno trasformato Spinel in un punto di riferimento internazionale per il monoporzionato, senza mai perdere di vista le radici familiari e territoriali dell’azienda.

Cesare, Carla, Lucia, Marcella e Giovanni Spinelli (immagine concessa)

Oggi, l’importanza di offrire prodotti customizzabili, capaci di adattarsi a diverse esigenze e a mercati differenti, rimane un pilastro della filosofia Spinel. Questo approccio troverà un’ulteriore espressione durante HostMilano dal 17 al 21 ottobre 2025 (Pad. 18 | G24 H23), dove l’azienda presenterà in anteprima la Coffee Tower, una macchina modulare progettata e costruita ad hoc sulla base delle richieste del cliente. Un progetto che racchiude in sé l’anima di Spinel: il lavoro sartoriale di mani esperte, il desiderio di esaltare il territorio salentino e la cooperazione con una filiera produttiva che è allo stesso tempo locale, sostenibile e orientata all’innovazione.

De’Longhi, Ecoped e MediaWorld insieme per la sensibilizzazione sulle buone pratiche ambientali

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Giuliano Maddalena, direttore di Ecoped (immagine concessa)

MILANO – Sono ancora troppi i piccoli elettrodomestici che finiscono nei rifiuti sbagliati, perdendo l’occasione di tornare in circolo e diventare nuovi prodotti. L’Italia è uno dei Paesi europei più in ritardo sulla raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE) e per questo è già sotto procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea.

A Bruxelles si discute persino l’ipotesi di una penalità economica di 2 € per ogni chilo non raccolto: un costo che il nostro Paese non può permettersi.

È in questo contesto che nasce la Campagna Speciale Caffè, un’iniziativa che sensibilizza i cittadini alla pratica dell’1:1 e alla corretta raccolta dei RAEE, educando ad azioni virtuose attraverso un gesto semplice per un contributo concreto all’economia circolare.

La campagna coinvolge tre partner: De’Longhi, MediaWorld, ed Ecoped, Consorzio nazionale riciclo piccoli elettrodomestici, insieme per la sensibilizzazione, la raccolta e il corretto trattamento dei RAEE.

Per la prima volta tre attori della filiera – un produttore, il suo consorzio di riferimento e una delle principali catene di distribuzione in Italia – uniscono le forze in un progetto comune.

Fino al 20 settembre, chi consegnerà in negozio una vecchia macchina da caffè per acquistarne una nuova (cosiddetto 1:1) riceverà uno sconto per l’acquisto di una nuova macchina da caffè automatica De’Longhi. Un gesto semplice, per promuovere la consapevolezza e la raccolta dei RAEE (Rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) risorse preziose da recuperare e reinserire nell’economia circolare.

“Con il coinvolgimento nella campagna Speciale Caffè vogliamo dimostrare che la collaborazione in questo ambito tra produttori, distribuzione e consorzi può generare valore non solo ambientale ma anche sociale e culturale. Ecoped, insieme ai soci e ai partner della filiera, promuove buone pratiche che aiutano i cittadini a scoprire che i RAEE non sono semplici rifiuti, ma vere risorse. Questa iniziativa è un gesto di attenzione e un passo verso un Paese più sostenibile e una comunità più consapevole – dichiara Giuliano Maddalena, direttore di Ecoped. – Per questo SAFE, ed Ecoped, affianca alle attività di raccolta anche strumenti di educazione come Oltreilgreen.it, il portale che informa e sensibilizza i consumatori sulla corretta gestione dei rifiuti elettrici, rendendo più semplice la partecipazione attiva di tutti”.

Il ruolo di Ecoped è duplice: da un lato si occupa di gestire i RAEE che, grazie al protocollo ECOGUARD sviluppato con TÜV, seguono un percorso tracciato, sicuro e conforme alle normative, per ridurre al minimo le dispersioni e massimizzare il recupero di materiali preziosi; dall’altro è coinvolto direttamente, insieme ai soci e ai partner della distribuzione, nella campagna per stimolare i cittadini a ripensare il fine vita degli apparecchi elettrici come un’occasione di risparmio, responsabilità e nuova vita per le risorse.

La scheda sintetica di Ecoped – Consorzio nazionale riciclo piccoli elettrodomestici

Il Consorzio Ecoped, nato nel 2006 per volontà di un ampio gruppo di produttori, è il Consorzio Nazionale dedicato alla gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE), pile, accumulatori e attrezzature sportive e tempo libero. All’interno di SAFE – Hub Italiano dei Consorzi per le Economie Circolari, che riunisce anche i Consorzi Ridomus, Ecopower, Pneulife, Retex.Green e Re.Crea, Ecoped opera senza fini di lucro per garantire filiere qualificate, tracciate e controllate, andando oltre gli obblighi della Responsabilità Estesa del Produttore (EPR).

Dal 2011 applica il disciplinare Ecoguard, sistema di garanzia e controllo delle filiere RAEE (in particolare della categoria R4, piccoli elettrodomestici) che rappresenta ancora oggi un modello unico a livello europeo, assicurando i più elevati standard di trasparenza, legalità e sostenibilità e consolidando il ruolo di Ecoped come punto di riferimento nell’economia circolare.

WeCoffee Club: a Milano ritorna l’evento dedicato a baristi e bartender, 22/09

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Gianni Tratzi (immagine concessa)

MILANO – Il 22 settembre da Combo-Milano torna WeCoffee Club, l’appuntamento gratuito dedicato a baristi, bartender, addetti ai lavori e coffee lover per condividere punti di vista, informazioni e know how in materia di caffè.

L’evento si presenta con un doppio approccio – tecnico e amatoriale – cercando di facilitare e stimolare le connessioni tra i vari attori che operano nel settore così come tutti quegli appassionati che guardano al caffè (specialty) con sempre più interesse e profondità.

Una giornata dove incontrare roasters, imprenditori, consulenti, coffee experts, opinion leaders, esperti di distillazione, bartenders, creare connessioni, sinergie e darsi finalmente risposte e spiegazioni sulle tante curiosità e domande che ogni giorno ci si pone verso questo ingrediente/prodotto/commodity.

WeCoffee Club è un progetto di Gianni Tratzi – Mezzatazza, Chiara Buzzi – autrice, esperta di comunicazione e Gruppo Rita – Rita Cocktails e Rita’s Tiki Room.

Chiara Buzzi (immagine concessa)

Area talk – Il programma

L’appuntamento è previsto per lunedì 22 Settembre 2025 da Combo-Milano in Ripa di Porta Ticinese 83 dalle 10.00 alle 19.00. Cinque talk con ospiti internazionali, due masterclass, due degustazioni guidate, due incontri riservati agli operatori, un coffee bar e un cocktail bar aperti per tutto l’arco della giornata.

Ogni utente avrà accesso gratuito alla caffetteria e diritto a un cocktail alcolico / analcolico presso il cocktail bar. Il servizio di ristorazione è a cura di Combo Milano.

Si parte alle 10:30 con il primo talk dal titolo Be a game changer powered by Brita sul tema dell’acqua e della sua importanza nella filiera caffè: ne parleranno Cosimo Libardo, Board Member SCA ed Enrico Metti – Sales Director Brita. Modera Mattia Battagion – Autore ChoraMedia – Will Ita.

Alle 11:45 il talk Il caffè è un prodotto finanziario in cui Dario Fociani, Alinea Coffee Roasters – Faro Roma e Andrea Matarangolo – Trainer, green coffee buyer, esperto dei territori d’origine, discuteranno delle dinamiche e delle criticità di produzione, di importazione e di mercato. Modera Gianni Tratzi.

La pausa pranzo vede protagonisti la coppia social Giano e Franci di Cosa Mangiamo Oggi, che parleranno di Come cambia la comunicazione del cibo, attraverso il percorso che li ha portati da consumer curiosi e attenti, ad essere tra le figure più richieste nella gastronomia per strutturare un contenuto di qualità e renderlo efficace e fruibile verso il grande pubblico.

Alle 14:30 si parla di Falsi miti e credenze sul caffè con Federica Trombetta– marketing manager Costadoro, Eddy Righi – Italian Coffee Legend e Pascucci Caffè, modera Anna Prandoni, Direttore Linkiesta Gastronomika.

E ancora alle 15:30 si parlerà di Caffè e design con Marco Di Zinno – Head of Production ROEST, Valerio Cometti – Designer Rocket Italia e Marta Kokosar – Docente IED. Il talk è moderato da Chiara Buzzi.

L’ultimo panel della giornata Quanto è #sbatti trovare personale è coordinato dalla giornalista de Linkiesta Lidia Baratta, esperta di diritto del lavoro ed economia, con l’intervento di Vasiliki Pierrakea – Vicepresidente di Terziario Donna Confcommercio Milano e ristoratrice, Giacomo Gironi – Maître di sala – Hémicycle Paris, Francesco Sanapo – founder Ditta Artigianale.

La giornata si conclude con un ospite d’eccezione quale Klaus Thomsen, pioniere del mondo del caffè, co-founder di Coffee Collective e Coffee Collective Bakery. In dialogo con Chiara Buzzi e Gianni Tratzi, Klaus Thomsen terrà un dialogo sullo stato dell’arte del caffè a livello internazionale, portando sul palco la sua esperienza tanto come imprenditore quanto un in merito a produzione e piantagioni.

Area masterclass

Il programma

14.30 – Martini, evoluzione di un’icona

Flavio Angiolillo – founder Firmily Group (1930, MAG Café, Iter, Tripstillery) e  Federico Volpe, Brand Ambassador Martini Italia

16.15 – Tips and tricks behind Starbucks Roastery

Andrea Villa – Tre volte vincitore del titolo di Coffee in Good Spirits, Andrea Villa è il Deus ex Machina dietro la proposta di miscelazione della Starbucks Roastery di Milano.

Christian Orsini – Operations Service Manager

17.00 – Non me ne intendo, assaggi in libertà

Bolle, bianchi, rossi, orange per cinque assaggi in libertà con due guide d’eccezione.

Laboratorio di degustazione insieme a:

Graziano Nani – Branded Content Editing Supervisor Chora Media & Will Media

Pietro Fasola – Triple A Wine Brand Ambassador

Area TECH – con prodotti e macchine by

Rocket Italia

Ceado

Aeropress

ROEST

Roasting Special(T) Powered by Falcon

Sessioni guidate tutto il giorno da Lorenzo Cazzulini (Specialty Sales Falcon Ltd) con la partecipazione speciale di Siruma Coffee (farmer direttamente dalla Colombia, export partner di Falcon).

Ore 12.00 – Roasting Design with Marco Di Zinno Powered by ROEST

(appuntamento per professionisti e settore B2B)

Come ridefinire il concetto di esperienza gustativa e di palato, avvalendosi di tecnologie d’avanguardia, strategie coinvolgenti e un forte impegno verso la sostenibilità.

Coffee by

Nowhere Coffee Roasters / Ditta Artigianale / Nudo / Caffè Carnera / Aliena / Peck

Plauground Area

_Awaken Matcha

_Ruvido

_Kombwine

_Legend Kombucha

_Giusmin Tea

_Galup

_ACIDO

_Wilden Herbals

_Peck

Per registrarsi basta cliccare qui

La scheda sintetica di WeCoffee Club

WeCoffee Club è un progetto ideato da Gianni Tratzi, founder Mezzatazza – Q Arabica Grader e Chiara Buzzi, autrice ed esperta di comunicazione, in collaborazione con Rita Cocktails e Rita’s Tiki Room, i due cocktail bar sui Navigli fondati da Edoardo Nono e dalla stessa Chiara Buzzi.

Un progetto realizzato grazie a Rocket Italia, con il supporto di Brita, Combo Milano, Starbucks Roastery Reserve, Ceado. Con la partecipazione di Nowhere Coffee Roasters, Ditta Artigianale, Nudo, Peck, Aliena Coffee Roasters, Caffè Carnera. Un grazie speciale a Ruvido, Galup, Wilden Herbals, Giusmin Tea, Awaken Matcha. Dall’unione di questi attori, nasce un evento che guarda al caffè con un doppio approccio, quello della parte barista e quello dell’advocacy bartender, dove roasters, imprenditori, consulenti, coffee experts, opinion leaders di settore, esperti di distillazione, sono i protagonisti di una serie di talk, masterclass, assaggi, interviste e dove incontrarsi e conoscersi.

Per ulteriori informazioni basta cliccare qui

Evolved Q Grader: a Milano l’evento formativo per il futuro dello specialty con Davide Cobelli, 24-29/10

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davide cobelli sca coffee value assessment
Davide Cobelli (immagine concessa)

MILANO – Milano si prepara a ospitare un evento fondamentale per il futuro del caffè specialty in Europa. Dal 24 al 29 ottobre 2025, subito dopo la conclusione della fiera internazionale HostMilano, si terrà la prima sessione – ad oggi primo al mondo – del corso Evolved Q Grader.

L’evento sarà ospitato da Sevengrams, azienda fondata dalle sorelle Mauro e arricchita dall’esperienza di Chiara Bergonzi, che oggi rappresenta un punto di riferimento per lo specialty coffee a Milano e uno dei centri di formazione più accreditati.

All’interno della Roastery Lot Zero, adiacente al Coffee Studio 7Gr. di Via Valparaiso, si terranno sei giorni intensivi di formazione e certificazione che segnano un’evoluzione epocale nel campo della valutazione sensoriale, guidati da due figure di spicco del settore: Roukiat Delrue e Davide Cobelli.

Un nuovo standard globale per la qualità del caffè

L’Evolved Q Grader rappresenta la più recente e avanzata certificazione della Specialty Coffee Association (SCA), progettata per sostituire e modernizzare il precedente sistema Q Grader. Il cuore di questa evoluzione è l’introduzione del Coffee Value Assessment (CVA), un sistema di valutazione olistico che supera il concetto di punteggio singolo per analizzare il valore del caffè in ogni sua dimensione.

Questo corso non è per principianti, ma si rivolge a professionisti del caffè con una solida esperienza che desiderano diventare un punto di riferimento globale nella valutazione della qualità, con una mentalità moderna e scientifica.

Obiettivi formativi: cosa impareranno i partecipanti

Durante i sei giorni di corso, i partecipanti affineranno le loro competenze attraverso un rigoroso programma di lezioni teoriche, attività pratiche ed esami. Il percorso è studiato per trasformare l’approccio dei professionisti alla valutazione, fornendo strumenti concreti per operare nel mercato attuale.

Gli obiettivi principali includono:

  • Padroneggiare il Coffee Value Assessment (CVA): I partecipanti impareranno a spiegare i concetti teorici fondamentali del CVA e ad applicare con precisione le quattro valutazioni chiave del sistema per creare una “carta d’identità” completa di ogni caffè:
    • Valutazione Fisica: Analisi approfondita del caffè verde per classificarne colore, umidità, dimensione e difetti, comprendendone l’impatto sul valore finale.
    • Valutazione Descrittiva: Mappatura del profilo sensoriale per identificare con esattezza le note aromatiche, il gusto e il mouthfeel, utilizzando un linguaggio standardizzato e oggettivo.
    • Valutazione Affettiva: Valutazione della qualità percepita e del potenziale di un caffè, andando oltre il gusto personale per simulare le preferenze di specifici mercati e segmenti di clientela.
    • Valutazione Estrinseca: Documentazione e valorizzazione degli attributi “nascosti” che creano valore, come l’origine, la tracciabilità, la storia del produttore, le certificazioni e le pratiche di sostenibilità.
  • Sviluppare autoconsapevolezza sensoriale: Applicare un’elevata autoconsapevolezza per distinguere le preferenze personali da una valutazione oggettiva, imparando a identificare il valore di un caffè per clienti e mercati diversi.
  • Capacità di discriminazione e analisi dei difetti: Affinare la capacità di discriminazione sensoriale attraverso triangolazioni e test specifici, riconoscendo e classificando i difetti di tostatura e di lavorazione.

Al superamento di tutti gli esami, i partecipanti otterranno la prestigiosa licenza di Evolved Q Grader, un traguardo che dimostra l’eccellenza e la competenza nella valutazione del caffè a livello mondiale.

Due trainer di fama internazionale

A guidare questo percorso di alta formazione saranno due professionisti di fama mondiale:

  • Roukiat Delrue: Con oltre 14 anni di esperienza, Roukiat è una figura chiave nel panorama del caffè globale. È stata Q Services Manager e Director of Q per il Coffee Quality Institute (CQI), Head Judge per le competizioni del World Coffee Events (WCE) e formatrice in innumerevoli paesi produttori e consumatori. Ha inoltre contribuito in modo fondamentale allo sviluppo del CVA in qualità di consulente. La sua profonda conoscenza della filiera e la sua esperienza multilingue (francese, inglese, spagnolo) la rendono una delle formatrici più rispettate al mondo.
  • Davide Cobelli: Fondatore della Coffee Training Academy, Campione Italiano di Tostatura 2020 e Coordinatore Nazionale di SCA Italy dal 2022 al 2024. Davide è Trainer SCA per tutti i moduli, giudice internazionale per il circuito WCE e consulente per aziende leader del settore. La sua carriera è dedicata alla diffusione della cultura del caffè di qualità, con un focus che unisce la formazione tecnica alla profonda conoscenza della filiera.

Informazioni e contatti

Questo corso rappresenta un’opportunità unica per i professionisti italiani ed europei di accedere al più alto livello di formazione nel mondo del caffè.

Per maggiori informazioni, costi e modalità di iscrizione, si prega di contattare direttamente i trainer:

Oppure cliccare qui.

Cova accoglie lo chef pâtissier Andrea Tortora, il ceo Paola Faccioli: “Incarna i valori in cui crediamo”

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Andrea Tortora insieme a Paola Faccio, ceo di Cova (immagine: Stefano Butturini)

MILANO – La storica maison milanese Cova, fondata nel 1817, è da oltre due secoli un punto di riferimento assoluto dell’ospitalità italiana di alta gamma. Nata nel cuore di Milano, ha saputo attraversare le epoche custodendo e rinnovando uno stile inconfondibile, diventando nel tempo una delle realtà più raffinate, riconosciute e amate a livello internazionale nel mondo della pasticceria, della ristorazione e del savoir- faire italiano.

Oggi, Cova apre un nuovo, importante capitolo della sua lunga storia accogliendo lo chef pâtissier Andrea Tortora, tra le voci più autorevoli e sensibili della pasticceria contemporanea, che entra a far parte della Maison per creare insieme una nuova proposta creativa.

Con questo ingresso, Cova rafforza ulteriormente la propria identità, riaffermando con forza la volontà di rimanere fedele alla grande tradizione artigianale italiana, ma con uno sguardo audace, consapevole e colto verso il presente e il futuro.

Andrea Tortora (immagine: Stefano Butturini)

È nel segno di questa armonia tra heritage e innovazione che prende vita la nuova visione della pasticceria Cova, dove ogni gesto, ogni dettaglio, ogni ingrediente diventa parte di un racconto più grande.

“Intendere la sottrazione come un’occasione: questo è il modo in cui ho scelto di onorare la grandezza della tradizione italiana. Il mio ruolo è quello di rispettarla, fondendo presente e passato e, sperimentandone l’armonia, offrire un dono che possa contagiare di meraviglia il quotidiano” afferma Andrea Tortora.

Andrea Tortora, classe 1986, è figlio d’arte e quarta generazione di una famiglia di pasticceri. Dopo un’importante formazione all’estero, da Parigi a Londra, da Singapore a Venezia, approda in Alta Badia dove guida la pasticceria del ristorante tre stelle Michelin St. Hubertus di Norbert Niederkofler.

Nel 2018, insieme alla brigata, conquista la terza stella Michelin, contribuendo con la sua sensibilità tecnica e creativa a definire un nuovo linguaggio dolce, essenziale e potente.

Cova Montenapoleone (immagine concessa)

Riceve anche alcuni dei più prestigiosi riconoscimenti del settore: Pasticcere dell’Anno per Il Gambero Rosso e Identità Golose (2017), Pasticceria dell’Anno per La Guida dell’Espresso (2018).

Nel 2020 lancia il suo progetto personale, AT Pâtissier, in cui racchiude la sua visione di pasticceria: ricerca, memoria e precisione, unite a un’estetica fatta di equilibrio, cura e leggerezza. Una filosofia del “meno ma meglio”, dove ogni creazione si fa sintesi di tempo, gesti, materia e pensiero.

Tortora approda oggi da Cova portando con sé una riflessione profonda sul significato di innovare: “Non possiamo pretendere che le cose cambino se continuiamo a fare le stesse cose. Cambiare comincia da un pensiero nuovo. Per me, innovazione significa avere il coraggio di reinterpretare, rimanendo saldi nella tradizione ma con lo sguardo rivolto avanti.”

È così che la sua pasticceria si fonde perfettamente con l’identità di Cova: un’arte del gusto che celebra la bellezza nei piccoli gesti, nell’attesa, nell’ospitalità autentica.

Gesti che parlano di memoria, ma anche di futuro. Di rigore, ma anche di emozione. Di maestria, ma anche di delicatezza.

“Lo scoprire consiste nel vedere ciò che tutti hanno visto e nel pensare ciò che nessuno ha pensato” – con questa citazione di Albert Szent-Györgyi, Tortora riassume il suo approccio al mestiere: rifiutare l’ovvio, esplorare l’inaspettato, riscoprire ciò che sembra già noto con occhi nuovi.

Le sue creazioni per Cova nasceranno da questo pensiero: raffinate, precise, evocative, capaci di raccontare un tempo lento e consapevole. La sfida sarà quella di onorare l’eredità della Maison con una pasticceria che si rinnova senza mai rinnegare le proprie radici.

In questo nuovo percorso, la tradizione diventa origine, non limite. E l’innovazione è una forma di rispetto per ciò che ci ha preceduti, ma anche un atto di responsabilità verso ciò che lasceremo.

“La scelta di collaborare con Andrea Tortora nasce dalla volontà di coniugare l’eccellenza storica di Cova con una visione contemporanea della pasticceria d’autore. Andrea incarna i valori in cui crediamo: precisione, eleganza, innovazione e profondo rispetto per la tradizione. Con lui abbiamo voluto rafforzare l’identità di Cova, offrendo ai nostri clienti un’esperienza ancora più raffinata, autentica e internazionale” Paola Faccioli, ceo Cova Montenapoleone.

Con l’ingresso di Andrea Tortora, Cova rinnova la propria vocazione all’eccellenza, continuando a essere ambasciatrice dell’arte dolciaria italiana nel mondo, con lo stile, la grazia e la qualità che la contraddistinguono da oltre due secoli.

La scheda sintetica di Cova

Cova, storica Maison Milanese fondata nel 1817 perpetua una tradizione secolare unendo tradizione artigianale a maestria moderna.

Una cultura fondata sull’alta pasticceria, caffetteria e ristorazione che ne fa uno dei punti di riferimento in Italia e nel mondo per il tradizionale panettone e i suoi prodotti di eccellenza che accompagnano gli ospiti dal momento della colazione all’aperitivo.

Cova è sinonimo di Milano, rappresentando in ogni angolo del mondo il gusto dell’eccellenza italiana. Nel 1993, ha iniziato la sua espansione in Asia, aprendo il suo primo caffè fuori confini a Hong Kong e poi raggiungendo nuove destinazioni come Shanghai, Montecarlo, Parigi, Kuwait City, Doha, Riyadh, Atene, Istanbul e Taipei. Ad oggi, Cova conta più di 35 negozi in tutto il mondo. Dal 2013 è parte dal Gruppo LVMH – Louis Vuitton Moët Hennessy.

Riguardo Andrea Tortora

Figlio di pasticceri alla quarta generazione e con un forte curriculum internazionale alle spalle – da Parigi a Londra, da Singapore a Venezia – Andrea Tortora è stato per anni alla guida della pasticceria del ristorante St. Hubertus, conseguendo nel 2018 la terza stella Michelin come chef pasticcere.

Le guide de Il Gambero Rosso e Identità Golose lo hanno nominato Chef Pasticcere dell’anno 2017, mentre la Guida dell’Espresso lo ha insignito del titolo di Pasticceria dell’anno nel 2018. Nella sua carriera ha collaborato con grandi Chef come Giovanni Ciresa, Antonio Guida, Christian Le Squer, Michel Roux, Gualtiero Marchesi, Fabio Cucchelli e Norbert Niederkofler.

Gli anni passati al fianco di quest’ultimo sono stati decisivi per Andrea, nonostante il ricordo del suo primo Maestro, Maurilio Giacomelli, resti indelebile e fondamentale. A seguito degli importanti riconoscimenti ricevuti, nel 2017 Andrea Tortora dà vita al suo progetto AT Pâtissier, che continua a portare avanti con grande entusiasmo, con l’obiettivo di offrire grandi lievitati d’autore caratterizzati da fresca eleganza contemporanea.