venerdì 28 Novembre 2025
Home Blog Pagina 482

SIGEP China: al via la seconda edizione il 24 aprile a Shenzhen

0
sigep china
Il ritorno di SIGEP China (immagine concessa)

SHENZHEN – Prende il via mercoledì 24 aprile SIGEP China, la fiera di riferimento della Cina meridionale dedicata alle community del gelato, pasticceria, caffè, panificazione e cioccolato, quest’anno alla sua seconda edizione. SIGEP China si svolge presso Shenzhen Convention & Exhibition Center (Futian), in contemporanea con Anuga Select China, promossa dalla rinomata Anuga e rappresenta “il cuore cinese di SIGEP”, nonché una piazza di incontro unica dove imparare dagli esperti e creare preziose connessioni.

La seconda edizione di SIGEP China

Oltre 500 i brand presenti a questa seconda edizione e tanti gli eventi in programma nelle 3 giornate di fiera che comprendono talk, demo, masterclass e concorsi volti ad arricchire le competenze e le conoscenze degli operatori, ad aggiornarsi sulle ultime tendenze e innovazioni e a favorire la condivisione e lo scambio di idee. Alla manifestazione saranno presenti oltre 25700 visitatori provenienti da 27 Paesi.

Tra gli eventi che animeranno la manifestazione la Bread in the City – Bakery World Cup (China Selection): una competizione di panificazione organizzata congiuntamente da SIGEP China e Richemont Club China, con l’obiettivo di riunire talenti da tutto il Paese.

C’è di più: durante la manifestazione sarà selezionata la Pastry Chef cinese che parteciperà alla grande finale mondiale in programma a SIGEP Rimini nel 2025. Parole d’ordine? Determinazione e talento.

La lista si conclude con il CTI Coffee Latte art competition, un concorso che offre una piattaforma competitiva per i baristi nazionali appassionati alla disciplina, esplorando l’universo del caffè attraverso una sfida all’avanguardia.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui

Agenzia delle Entrate: i caffè offerti ai dipendenti contribuiscono al reddito

0
agenzia delle entrate ghione
Il logo dell'Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate chiarisce che i caffè offerti ai dipendenti con finalità di merchandising contribuiscono alla formazione del reddito dei lavoratori. Ogni lavoratore ha perciò diritto a una bevanda gratuita al giorno che il lavoratore può consumare durante la pausa. I dipendenti inoltre, una volta al mese, ricevono in omaggio un sacchetto di caffè selezionato per far conoscere il prodotto ad amici e familiari. Leggiamo di seguito parte della notizia pubblicata sul portale fenailp.

L’omaggio ai dipendenti dell’Agenzia delle Entrate

MILANO –  Una società che produce e commercializza caffè all’ingrosso e al dettaglio si rivolge all’Agenzia delle Entrate, che fornisce la risposta n. 89/2024 (sotto allegata). La società riconosce come benefit ai propri dipendenti l’omaggio della bevanda.

In pratica ogni dipendente ha diritto a una bevanda gratuita al giorno, preparata all’interno della caffetteria durante il turno di lavoro, che il lavoratore può consumare esclusivamente durante la pausa. Ogni dipendente inoltre, una volta al mese, riceve in omaggio un sacchetto di caffè selezionato per far conoscere il prodotto ad amici e familiari.

Caffè omaggio: strategia di marketing

La società, per finalità di marketing, sta valutando anche la possibilità di omaggiare occasionalmente i dipendenti con prodotti di merchandising come tazze, grembiuli, barattoli e spillette con il logo aziendale.

I beni omaggiati ai dipendenti rappresentano l’identità aziendale e la loro erogazione è finalizzata a diffonder l’immagine della società per finalità promozionali. L’istante ritiene infatti che l’omaggio di beni descritti porti benefici soprattutto alla propria strategia commerciale.

Questa la ragione per la quale la società chiede di sapere se i beni omaggiati ai lavoratori possano essere considerati irrilevanti ai fini della determinazione del reddito di lavoro dipendente.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Bolzano, Confesercenti: “Quasi impossibile trovare personale, servono alloggi”

0
bar ristorazione ristoranti mazzucchelli sardegna pasqua personale milano dehors progetto napoli trento nero milano mastrocola groff fiepet contributi sardegna bergamo andalusia bolzano treviso roma rapporto thefork adecco bari benincasa dehors randstad fuori casa appe recensioni bergamasca cremonese niola malatesta caffetterie roma bergamo firenze toscana siena
Il settore del bar e della ristorazione (immagine: pixabay)

Nell’ultima riunione del direttivo dei pubblici esercizi di Confesercenti – presenti Andrea Vinante (titolare del ristorante Charro’s), Ivan Waldner (Casa al Torchio), Elio Simoni (Tortuga Beer and Pizza) e Luca Bonato (Il Romagnolo) – si è conclusa con una nota d’allarme. Secondo i titolari, per i locali di Bolzano, il personale è quasi introvabile. Leggiamo di seguito parte dell’articolo di Antonella Mattioli per Alto Adige.

La carenza di personale nei ristoranti a Bolzano

BOLZANO – Poco interessante, in particolare per quanto riguarda orari e stipendio. Questo spiega perché – in base ad un recente studio dell’Istituto di ricerca economica della Camera di commercio – il cameriere è all’ultimo posto della classifica sull’attrattività delle professioni. Di qui le crescenti difficoltà di ristoratori e gestori di bar a trovare personale.

E quindi ristoratori e albergatori come si muovono, per reclutare personale: aumentando gli stipendi, rivedendo gli orari di lavori o cos’altro?

“Stabilito che la pandemia ha segnato uno spartiacque tra prima e dopo – spiega Ivan Waldner, che ha una decina di dipendenti – , a questo si aggiungono gli effetti del calo della natalità e il fatto che da Paesi dell’Est, come ad esempio la Slovacchia, non arriva praticamente più nessuno; oltre ovviamente alla mancanza di alloggi.

Da alcuni anni ho quattro-cinque collaboratori albanesi e me li tengo stretti. Cercando di venire incontro, per quello che è possibile, alle loro esigenze di orari, visto che nel mio locale si lavora sia il sabato che la domenica. Ho colleghi che hanno dovuto rinunciare a tenere aperto il sabato sera, perché non trovavano personale”.

Da più parti però si dice che, visto l’impegno richiesto, i camerieri ad esempio sono pagati troppo poco. Qual è lo stipendio medio?

“Si viaggia intorno ai 1.500 euro al mese netti. Hanno tredicesima, quattordicesima, eventuali premi e mance. Il problema sarà come al solito l’alloggio. Noi abbiamo due alloggi che mettiamo a disposizione dei nostri collaboratori. Il problema per quanto riguarda Bolzano e dintorni è sempre lo stesso: la mancanza di alloggi, i prezzi inaccessibili. Il tutto aggravato dal fatto che se sei straniero hai ancora più difficoltà a trovare qualcuno disposto ad affittare”.

Stranieri a parte, dalle altre regioni non ci sarebbe qualcuno disposto a venire a lavorare a Bolzano?

“Certo, ci sarebbe interesse da parte di giovani del sud d’Italia, ma poi si informano sulla possibilità di trovare un alloggio e alla fine optano per altre destinazioni. O la politica si decide ad affrontare in maniera seria il problema o si dovrà rinunciare prima o poi ad una serie di servizi. La ristorazione è uno di questi”.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Sorrento: ristoratore assume due robot camerieri per far fronte alla carenza di personale

0
intelligenza artificiale robot adam robobus finlandia torino cina conti
L'intelligenza artificiale (immagine Pixabay)

Mario Parlato, il volto dietro al ristorante La terrazza delle Sirene del Circolo dei Forestieri a Sorrento, ha deciso di assumere due robot per la sala risolvendo parzialmente il problema della ricerca dei camerieri. Non è certo la prima volta che si parla di camerieri robot in Italia. Una prova concreta è la scelta di Riccardo Faggiotto, che nello storico Caffè degli specchi di Trieste in Piazza Unità, ha inserimento la figura del robot cameriere (ne abbiamo parlato qui). Leggiamo di seguito parte dell’articolo pubblicato sul portale dell’Ansa.

I robot camerieri a Sorrento

SORRENTO – Mario Parlato, patron del ristorante “La terrazza delle Sirene” del panoramicissimo Circolo dei Forestieri, a Sorrento, non ha avuto dubbi: stanco della affannosa ricerca di camerieri, alla fine ha assunto due robot per servire i suoi clienti.

“Quando i ragazzi vengono a colloquio – racconta – molti sono più interessati ai week end liberi che al servizio, quando invece il nostro è un lavoro che si svolge per lo più quando gli altri sono in vacanza e nei giorni di festa”.

E visto che i robot non hanno pretese, “ho risolto prendendo questa decisione”. La notizia dei camerieri-robot ha fatto il giro della Costiera. Ma non tutti condividono l’idea.

“Sorrento – osservano i critici – ha il culto dell’accoglienza, anche un caffè servito nei bar ha uno charme particolare. Dal Grand Tour (il viaggio compiuto in vari paesi europei, tra Settecento e Ottocento, dai giovani aristocratici che completavano così la loro formazione culturale – ndr) i sorrentini sanno come trattare gli stranieri”.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Da Gocce di Cioccolato, a Torino, il 25 aprile si festeggia con l’evento gratuito specialty: come partecipare

0
L'evento da Gocce di Cioccolato
L'evento da Gocce di Cioccolato (locandina concessa)

MILANO – Gocce di Cioccolato a Torino è ormai una garanzia quando si parla di caffè di qualità. Per la giornata del 25 aprile, si trasforma in punto di riferimento per la comunicazione di specialty e metodi alternativi di estrazione in un evento gratuito e aperto al pubblico.

Gocce di Cioccolato dà appuntamento dalle 9:30 alle 11:30 in via Via Stradella 242 Torino

Racconta Maurizio Galiano: “Stiamo organizzando presso la caffetteria Gocce di Cioccolato di Torino un incontro divulgativo e culturale sui metodi di preparazione a filtro in pour over.

Nel dettaglio, nella mattinata prepareremo agli ospiti lo stesso caffè (Kenya della factory Gakuyuini washed) della nostra micro-roastery DROPSTERY (Instagram: @dropstery_ ) messo a confronto con 3 metodi diversi e innovativi come il V60, l’Orea e la moka pump.

Sarà una bella opportunità per il consumatore per assaggiare e comprendere le differenze dei flavori tra un metodo e l’altro.”

Per tutti coloro che vogliono partecipare ad un’esperienza del caffè differente dal solito, l’adesione avviene iscrivendosi alla mail: torrefazione@goccedicciolato.net entro il 24 aprile.

Cocktail a base caffè per ricordare Ayrton Senna al Museo dell’auto di Torino dal 24 aprile al 13 ottobre

0
Ayrton Senna zanetti
Massimo Zanetti è sempre stato molto vicino ad Ayrton Senna, non soltanto come sponsor

La caffetteria del Museo dell’auto di Torino ha deciso di omaggiare il pilota di Formula Uno Ayrton Senna con un aperitivo in edizione limitata con il Salgadinho, uno spuntino realizzato con una tasca di pane sfogliato al formaggio fatta in casa, riempita di roast beef di Picanha, chips di platano e mango e il cocktail Good Morning Brazil, a base di cachaca, mango, lime e caffè. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale askanews.

Il cocktail a base di caffè in omaggio al pilota Ayrton Senna

TORINO – È un aperitivo dedicato al celebre pilota di Formula Uno Ayrton Senna e ai sapori della sua terra, il Brasile, quello pensato dal Mauto Café in occasione della mostra “Ayrton Senna Forever” a Torino.

L’esposizione (in programma da mercoledì 24 aprile a domenica 13 ottobre) porterà al Mauto – Museo Nazionale dell’Automobile di Torino 253 oggetti appartenuti al pilota, dalle tute ai caschi fino ad arrivare alle auto che ha guidato nel corso della sua carriera.

Per questo appuntamento così importante il Mauto Café, la caffetteria interna al museo, ha pensato a uno speciale aperitivo da proporre alla sua clientela, pensato e realizzato proprio come un omaggio al grande pilota brasiliano.

Protagonista della proposta aperitivo in limited edition sarà il Salgadinho, uno “spuntino” sfizioso realizzato con una tasca di pane sfogliato al formaggio fatta in casa, riempita di roast beef di Picanha, chips di platano e mango.

Il Salgadinho del Mauto Café sarà inoltre accompagnato da uno speciale cocktail signature creato per l’occasione, il Good Morning Brazil, a base di Cachaca, mango, lime e caffè.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Il campione brewers, Iidaka: “Il caffè per me è una bevanda allo stesso tempo quotidiana e straordinaria”

0
Wataru Iidaka
Wataru Iidaka nel mezzo del servizio (foto concessa)

MILANO – Abbiamo parlato con Wataru Iidaka di SAZA COFFEE Japan, al secondo posto della World brewers cup 2024. È al terzo tentativo in questa categoria e ora torna sul podio: cosa ha imparato dalle esperienze precedenti che l’hanno aiutato in questa ultima prova? A lui direttamente la parola.

Wataru Iidaka, condivide il suo primo suggerimento: concentrarsi sulla qualità

“Si tratta di allenarsi concentrandosi sulla qualità, e non come di solito accade durante la preparazione, in cui ci si fissa sul numero di volte e sulla quantità di tempo impiegato per la prova.”

Può parlarci del caffè che ha portato in gara? Come lo ha selezionato, quali sono le sue caratteristiche organolettiche, come lo ha gestito nell’estrazione?

“Ho utilizzato 3 tipi di caffè Panama Geisha. Nella parte inferiore del dripper, ho messo 6 grammi di caffè naturale lavorato dalla Finca Nuguo per enfatizzare la sua bella acidità colorata. Al centro, 5 grammi di caffè naturale della Janson Estate. In cima, 4 grammi di caffè trattato al miele dell’Hacienda la Esmeralda.

I 3 strati creano una gradazione di sapori a seconda dell’intervallo di temperatura applicato. Il fruttato ricorda il bianco, poi l’arancio e infine il rosso. Per raggiungere questo obiettivo, sono necessari 4 strumenti.

1 UFO Dripper
2 Sibarist filter
3 Extract Chilling
4 Melo Drip“.

Il fatto di far parte della grande famiglia Saza Coffee l’ha sostenuta nel suo percorso verso i campionati mondiali e in che modo?

“Il presidente Taro e il team di SAZA COFFEE hanno creato un ambiente in cui tutto è al posto giusto per aumentare le mie possibilità di ben figurare al campionato”.

Quanto e come si è allenato per il campionato del mondo?

Da gennaio mi sono allenato ogni giorno. All’inizio mi sono concentrato sul compulsory e da febbraio mi sono occupato maggiormente dell’open service. A marzo mi sono allenato soprattutto su questa parte”.

Hanno partecipato molti giapponesi per questa categoria?

“Ci sono state 60 iscrizioni. È così popolare che le iscrizioni si sono chiuse in 2 minuti!”.

Che cos’è il caffè per lei, che viene da un Paese in cui tradizionalmente si consuma il tè?

“Il caffè per me è una bevanda che è allo stesso tempo quotidiana e straordinaria. Tutti in tutto il mondo possono gustarla insieme, a seconda di quando, dove, con chi, cosa e come lo si beve”.

Lei ha anche partecipato 7 volte alla gara dei baristi, arrivando in finale mondiale per tre volte: tenterà di nuovo di vincere?

“Vorrei provarci, se ne ho la possibilità. Perché le chance di vincere sono uguali”.

Ora cosa si aspetta e cosa vorrebbe raggiungere come professionista?

“Stiamo entrando nell’era dell’intelligenza artificiale. Credo che ciò che solo gli umani possono fare creerà ancora più valore.

Ci stiamo imbarcando in un’avventura per trovare ciò che solo gli esseri umani possono fare e ciò che solo i baristi professionisti sono capaci di riprodurre.

Puntiamo per cui ad un valore ancora più alto combinando i nostri punti di forza con l’evoluzione della tecnologia”.

Sofia Girelli, La Sobreria: “Cold brew e Kombucha ottimi per i mocktail”

0
Sofia Girelli, fondatrice Sobreria (foto concessa)
Sofia Girelli, fondatrice Sobreria (foto concessa)

MILANO – Sofia Girelli è la creatrice della pagina La Sobreria, community nata per rispondere alle esigenze di chi non può bere o vuole ridurre il consumo di alcolici, senza però rinunciare alla compagnia, alla socialità e avere un’offerta diversa dalle solite sode. Girelli si è chiesta: “Possibile che non ci sia niente per sostituire queste bevande?” e dopo una prima ricerca che l’aveva portata ad un vicolo cieco, la scoperta del kombucha: “Mi
si è aperto un mondo che era rimasto nascosto sino a quel momento”.

La Sobreria nasce così: dal racconto di Girelli attraverso le sue competenze di designer e comunicatrice

“Mi son detta: se La Sobreria prende piede, la gente potrà consumare i non alcolici anche nei bar. Ho così iniziato a contattare i produttori per creare contenuti social insieme, così da valorizzare le loro attività. Ho conosciuto il primo e-commerce di birra analcolica LensBeer e Legend Kombucha, entrambe imprese di Verona e con loro ho avviato delle box natalizie di degustazione.

Sofia Girelli in mezzo alle bevande analcoliche (foto concessa)Poi sono stata contattata da Riccardo Astolfi co-proprietario del locale Zoo Bakery a Bologna, per organizzare una piccola fiera sugli analcolici e così, insieme anche a Nicolò Pagnanelli, esperto di fermentazione, abbiamo coinvolto tutti i produttori: in meno di un mese siamo riusciti a strutturarla, riscontrando un grande successo con più di 300 presenze fra ristoratori e lavoratori del settore per un evento di tre ore all’interno di uno spazio ridotto.

Dal survey finale ai visitatori è emerso che prima di partecipare non conoscevano questo tipo di offerta ed erano però contenti di averla scoperta. Attualmente stiamo cercando un partner per supportarci nel proporre la seconda edizione con una maggiore struttura e in un locale più grande.”

Il mercato del no-low alcol che numeri conta in Italia e all’estero?

“Ci sono parecchi trend all’interno di questo mercato e l’AWR, azienda specializzata nei report ha segnalato una crescita del +7% nel prossimo anno e del +20% entro il 2027 in riferimento ai dieci mercati principali occidentali.

Questo trend negli USA è già un dato di fatto, dove si trovano dei locali specializzati e il kombucha si fa alla spina. L’America è il mercato più assodato e ora questo prodotto sta raggiungendo soprattutto i paesi nordici europei, come la Danimarca: qui c’è tanta offerta tra produttori e distributori, dovuta ad una domanda molto forte.

Si va dal vino dealcolato alle birre analcoliche, dal kombucha ai proxy fermentati. In Inghilterra il focus è nelle grandi città. In Francia hanno grandi produttori di distillati analcolici.

In Italia, dove c’è una cultura forte del vino, si fa ancora fatica, ma le cose stanno cambiando e a dimostrazione di questo processo, già durante la nostra fiera sono arrivati dei distributori interessati a questi prodotti.

Città come Milano fanno da apripista, ed è normale trovare kombucha in alcuni locali come da Otto: qui hanno un catalogo di mocktail molto interessante.”

Girelli, parliamo di caffè e di tè: sono due bevande tanto bistrattate, ma che hanno un ruolo in questa nuova tendenza. Che cosa ci può dire a riguardo?

“Confermo che sono dei prodotti molto versatili e adatti a questa tendenza. Ho già avuto dei contatti con Café 124, che mi hanno fatto assaggiare il loro cold brew e faranno presto una soda al sapore di caffè insieme a del kombucha aromatizzato al caffè. Ho assaggiato anche il cold brew di Chicco Pezzini, che è davvero molto buono. In generale poi, tutti i mocktail possono essere preparati con il caffè. “

Qual è il target de La Sobreria?

Girelli: “Esiste una nuova categoria chiamata dei sostitutori, che sono quei consumatori che scelgono a seconda dell’occasione se bere alcolici o meno. Per loro è corretto proporre alternative analcoliche e promuovere una scelta consapevole: oggi c’è sempre di più la percezione che l’alcol faccia male.

Le persone sono più attente al proprio corpo e vogliono poter consumare qualcosa di buono non alcolico.

La tendenza quindi va verso questa tipologia di cliente. C’è un forte interesse tra i giovanissimi, lo dicono i report ma lo conferma anche la mia esperienza personale: il 70% di alcune analisi riportano che i giovanissimi bevono poco e osservando anche il mio seguito su Instagram, il pubblico dai 25 ai 35 anni sta cambiando le proprie abitudini.

È un target che è prevalentemente femminile, più attenta al fisico, alla salute. E poi le diagnosi di malattie intestinali sono aumentate negli ultimi tempi: ci si cura di più, si fa più ricerca di prodotti non nocivi.”

I gestori reagiscono bene?

“Dipende dalla cultura delle grandi città o dalle zone che ruotano attorno a dei poli gastronomici: qui si sta recependo bene il messaggio, soprattutto nei locali gestiti da giovani che sono ricettivi e mi chiedono informazioni.

C’è tanto interesse nella ristorazione, perché vede delle possibilità di proporre nei pairing. In provincia si fa più fatica perché c’è ancora l’idea che l’alcolico abbia una dignità maggiore.”

E il prezzo è un problema?

“Parliamo solitamente di produttori piccoli e artigianali, realtà che devono prestare una cura maniacale alla pulizia e ai controlli sanitari. Per cui il risultato finale ha un costo adeguato: certo non è la lattina di coca-cola che si paga due euro e 50, ma dobbiamo capire che quel prezzo non è legato a strategie di marketing, ma ci sono delle spese effettive maggiori da sostenere dai produttori.”

Ovviamente poi esistono diverse categorie di analcolici: le birre analcoliche, i distillati che replicano gli alcolici – che a loro volta si suddividono in quelli che creano nuovi sapori, e quelli che tendono ad imitare il sapore degli alcolici già esistenti -.

Cito Ish, azienda danese che ha formulato il finto rum, il finto daikiri.

In America soprattutto e poi in parte anche in Europa, stanno cercando di realizzare e commercializzare dei drink funzionali, cioè quelli che promettono un effetto sull’organismo, uno sballo senza l’alcol.

Per raggiungere l’obiettivo, spesso vengono aggiunte sostanze naturali o chimiche: Kin ne è un esempio. Un altro brand è l’inglese Three Spirits , che appunto produce drink funzionali. In Italia invece c’è Feral, che ha prodotto un succo di barbabietola fermentato che sostituisce il vino, fatto sulle Dolomiti e spesso servito in molti ristoranti stellati.”

Settimana record per i futures del caffè robusta, cacao ai massimi storici

0
mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni Brasile export prezzi borsa Vietnam meteo
Il logo dell'Ice

MILANO – Settimana con rialzi senza precedenti per i futures del caffè, a fronte di una situazione sempre più drammatica sul fronte dell’offerta, in particolare per i robusta. A Londra, il contratto per scadenza luglio si è rivalutato del 4,62% rispetto alla settimana precedente. Nella sessione di venerdì 19 aprile, il benchmark ha guadagnato 18 dollari risalendo a quota 4.080, in recupero dopo le forti liquidazioni di giovedì, ma al di sotto della chiusura record di mercoledì ($4.195).

A New York, il contratto per scadenza luglio dei futures degli arabica ha guadagnato, in una settimana, il 3,2% chiudendo venerdì a 231,85 centesimi, in rialzo marginale (+75 punti) rispetto a giovedì.

Nella seduta di mercoledì, l’Ice Arabica era volato a 240,35 centesimi, massimo dal febbraio del 2022.

La situazione in Vietnam si fa intanto sempre più preoccupante, sia sul fronte produttivo che su quello commerciale

La perdurante forte siccità imputata al fenomeno El Niño (peraltro prossimo a concludersi) rischia di compromettere anche il prossimo raccolto di caffè robusta, dopo il forte calo produttivo registrato già per l’annata in corso.

E la ridotta disponibilità di caffè nei magazzini, unita ai giochi speculativi in atto, sta mettendo sotto forte pressione l’intera supply chain del paese asiatico.

Contenuto riservato agli abbonati.

Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.

Il nuovo team BWT USA per SCA Expo 2024 a Chicago

0
bwt
Il team BWT (immagine concessa)

CHICAGO – Lo stand BWT water+more potrebbe sembrare identico a prima vista, ma nell’ultimo anno sono cambiate molte cose. Gli esperti della filtrazione dell’acqua hanno definito un nuovo team per gli Stati Uniti, presentato ufficialmente al mercato durante la SCA Expo di Chicago dal 12 al 14 aprile.

BWT water+more a SCA Expo 2024 di Chicago

La nuova organizzazione BWT USA, con nuovo personale e struttura di servizio locale, supporta i clienti negli Stati Uniti, Canada e Messico direttamente attraverso la sua sede centrale a Greensboro, Carolina del Nord.

Le persone non sono l’unica novità introdotta dal team: il brand ha inoltre introdotto nuovi prodotti per completare l’intera gamma di sistemi e fornire un servizio completo per tutte le esigenze di filtrazione dell’acqua per il caffè.

Tra questi nuovi prodotti si trova la nuova gamma di cartucce Besttaste 10-25-20 con tecnologia a carboni attivi e maggiore capacità, da 10.000 a 60.000 litri.

Inoltre, per la prima volta negli Stati Uniti, il team ha ricreato presso il proprio stand il famoso “Stage of Champions”, l’attrezzatura ufficiale del WBC (Campionati mondiali baristi) di cui BWT water+more è sponsor.

Macchina (Tempesta), macinacaffè (Victoria Arduino) e acqua ottimizzata (BWT), che i migliori baristi del mondo utilizzano nelle loro competizioni.

Questa novità ha permesso al team BWT USA di presentare ai clienti il sistema ad osmosi altamente avanzato BESTAQUA 14 ROC COFFEE.

Il sistema si basa su un processo di rimineralizzazione molto speciale utilizzando la formula brevettata BWT con magnesio.

La tecnologia del magnesio è un elemento che Boram Um, campione mondiale baristi, conosce particolarmente bene.

Dopo la vittoria ad Atene nel 2023, Boram è entrato a far parte di BWT water+more come BWT Water Brand Ambassador ed era presente con il team presso lo stand di Chicago per parlare ai clienti della sua percezione di questo importante minerale e come ha influenzato le sue attività di agricoltore, torrefattore e soprattutto barista che ha raggiunto il primo posto nella competizione mondiale.

Rimanete connessi con il team seguendo le pagine dei social media: