giovedì 27 Novembre 2025
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Starbucks arriva a Napoli nella Galleria Umberto I il 23 maggio

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Il logo di Starbucks

Era stata annunciata da tempo l’apertura napoletana del colosso a stelle e strisce ma, dopo innumerevoli problemi logistici e burocratici, la caffetteria ha finalmente una data di inaugurazione ufficiale: il 23 maggio. Intanto sono state già pianificate altre aperture, come quella non confermata in via ufficiale di Venezia vicino al Ponte di Rialto. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su Napoli Today.

Starbucks a Napoli

NAPOLI – Una specie di Via Crucis, quella affrontata dalla catena internazionale di caffetterie Starbucks che ora vede veramente la luce in fondo al tunnel, aprendo nella città in cui la sfida del caffè sarà agguerritissima: a Napoli infatti si fonda proprio il culto del caffè espresso, un mito che nella realtà viene per lo più demolito da approssimative preparazioni e non eccellenti materie prime servite dalla maggior parte dei bar italiani.

Dall’altra parte abbiamo però un colosso, con tutto il portato ideologico che le multinazionali si trascinano dietro, che porta una visione più internazionale, sicuramente più moderna, del caffè e della caffetteria in generale.

La sirenetta a Napoli: una storia travagliata

Il Gruppo Percassi, che segue lo sviluppo di Starbucks in Italia, non ha però desistito neppure di fronte al sequestro dei locali destinati alla nuova apertura, annunciata da più di un anno e slittata proprio a seguito dei procedimenti della Soprintendenza, che aveva posto il vincolo sui locali in ristrutturazione.

Dentro la Galleria Umberto I i lavori si sono fermati per qualche tempo, ma ora c’è una data di apertura ufficiale, il 23 maggio, quando napoletani e turisti (ormai sono molti quelli che affollano la città) potranno provare le creazioni di Starbucks nella enorme galleria ottocentesca. Sorte simile è toccata alla vicina Mondadori, destinata ad essere la libreria più grande d’Italia.

Il nuovo negozio Starbucks potrà contare sicuramente su una sede di prestigio, mentre è già presente nel sud Italia sia a Bari che a Caserta. Tra gli ultimi arrivati in Italia, sono i negozi di Bologna, e un chiosco a Milano, formato più agile di locale Starbucks con bancone e caffè. Intanto sono state già paventate altre aperture, come quella non confermata in via ufficiale di Venezia vicino al Ponte di Rialto.

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Nestlé in Italia: il premio per circa 4000 lavoratori potrà arrivare fino a 5700 euro

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Nestlé Nespresso
Il logo Nestlé

ASSAGO (Milano) – Un incremento del premio di risultato per circa 4000 collaboratori e collaboratrici, più permessi retribuiti per coloro che hanno necessità di assistere un familiare anziano, una persona con disabilità o un minore, un nuovo servizio di telemedicina e la possibilità di convertire tutto il premio di risultato, inclusa la relativa quota di contributi, in credito welfare tramite la piattaforma di flexible benefit aziendale.

Il rinnovo dell’accordo integrativo di Nestlé

Sono queste le principali novità che emergono dal rinnovo dell’accordo integrativo sottoscritto gli scorsi giorni da Nestlé e dalle organizzazioni sindacali FAI CISL, FLAI CGIL e UILA UIL che interesserà circa 4.000 lavoratori e lavoratrici del Gruppo nel nostro Paese e che entra in vigore per il biennio 2024-2025.

“Siamo molto soddisfatti del rinnovo del contratto integrativo, che è frutto di un solido sistema di relazioni sindacali e di una contrattazione che si è svolta attraverso un confronto costruttivo e in un clima di massima collaborazione” – ha dichiarato Ruben Campagner, Head of Industrial Relations del Gruppo Nestlé in Italia  “In un mondo del lavoro in continua evoluzione, questo nuovo accordo rappresenta un passaggio fondamentale del percorso che Nestlé sta compiendo per mettere le persone e il loro benessere sempre più al centro del proprio modello di business e offrire loro tutto il supporto necessario per una miglior conciliazione vita-lavoro”.

 In particolare, il nuovo contratto integrativo prevede l’erogazione di un Premio Variabile che nel biennio 2024-2025 potrà arrivare fino a 5.700 euro e fino a 7.400 euro se convertito in servizi welfare, come buoni e voucher da utilizzare per l’acquisto di vari beni e servizi o le spese per l’istruzione dei figli. Per la prima volta, inoltre, gli obiettivi aziendali comprendono anche degli indicatori legati alla sostenibilità ambientale, a dimostrazione di quanto questo tema sia sempre più al centro delle priorità aziendali.

Tra gli elementi significativi del rinnovo si segnalano anche le novità in materia di sostenibilità sociale e conciliazione vita-lavoro. Infatti, un’altra misura che viene introdotta con il rinnovo dell’accordo è l’aumento di permessi retribuiti di cui le persone del Gruppo possono usufruire per prestare assistenza a un familiare anziano, a persone con disabilità e a minori.

Questa novità contribuisce ulteriormente alla flessibilità lavorativa resa già possibile dal FAB Working, il modello di smart working flessibile, adattabile e bilanciato adottato da Nestlé. L’equilibrio tra vita personale e lavorativa è un valore centrale nella filosofia aziendale, che si concretizza, tra le altre, in azioni come il “Nestlé Baby Leave”, il congedo di 3 mesi retribuito al 100% dedicato ai neopapà o ai secondi caregiver.

Sempre nel quadro del rinnovo dell’accordo integrativo, il Gruppo Nestlé in Italia attiverà anche un servizio di telemedicina gratuito di cui le proprie persone e i familiari potranno usufruire da remoto per la risoluzione di problematiche di salute senza carattere di urgenza con medici o specialisti, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

Questa attività si aggiunge al pacchetto di misure per la tutela della salute che Nestlé già mette a disposizione, come il servizio di supporto psicologico, le visite di fisioterapia, osteopatia e medico-sportive e, grazie anche alla collaborazione con diversi enti, tra cui LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), un programma interamente dedicato alla prevenzione oncologica attraverso webinar e visite specialistiche sia in sede che nelle varie fabbriche del Gruppo.

Infine, proprio in ottica di sostenibilità sociale, l’azienda si impegna a proseguire nella promozione e nella diffusione di una cultura aziendale inclusiva e attenta alla parità di genere.

In particolare, l’azienda incrementerà le campagne di sensibilizzazione e formazione sul tema e attiverà delle collaborazioni con i Centri Antiviolenza, anche individuando con gli stessi, ove possibile, percorsi di inserimento lavorativo in azienda di vittime di violenza.

La scheda sintetica del Gruppo Nestlé

Il Gruppo Nestlé, presente in 187 Paesi con più di 2000 marche tra globali e locali, è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva dal 1866 per la produzione e distribuzione di prodotti per la Nutrizione, la Salute e il Benessere delle persone. Good food, Good life è la nostra firma e il nostro mondo.

Nel 2023 Nestlé ha celebrato 110 anni di presenza in Italia, rinnovando il suo impegno con azioni concrete per esprimere con i propri prodotti e le marche tutto il buono dell’alimentazione.

L’azienda opera in Italia in 9 categorie con un portafoglio di numerose marche, tra queste: Meritene, Pure Encapsulations, Vital Proteins, Optifibre, Modulen, S.Pellegrino, Acqua Panna, Levissima, Bibite e aperitivi Sanpellegrino, Purina Pro Plan, Purina One, Gourmet, Friskies, Felix, Nidina, Nestlé Mio, Nespresso, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Starbucks, Orzoro, Nesquik, Garden Gourmet, Buitoni, Maggi, Perugina, Baci Perugina, KitKat, Galak, Smarties, Cereali Fitness.

Espresso italiano champion: Matteo Colzani vince la tappa in Lombardia da Caffè Milani

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istituto iei espresso
Il finalista Matteo Colzani (immagine concessa)

LIPOMO (Como) – Caffè Milani ha decretato come vincitore della sua tappa Matteo Colzani, classe 1989, di Seregno, dove gestisce il Caffè Velò dal 2011. Martedì 7 maggio si è infatti tenuta nell’headquarter di Lipomo, a pochi passi da Como, la tappa in Lombardia di Espresso italiano championil campionato che ogni anno decreta il migliore barista del mondo secondo Iei, l’Istituto espresso italiano.

In totale, si sono sfidati sette concorrenti, di cui quattro baristi e tre bariste, provenienti dalle aree di Como, Lecco, Monza-Brianza, Milano e Padova.

Matteo Colzani vincitore della tappa Lombardia dell’Espresso italiano champion

“La gara di oggi è andata bene, direi in linea con le aspettative che avevo, mi sono preparato in modo più approfondito rispetto alla scorsa edizione” commenta Matteo Colzani.

Colzani aggiunge: “Ho voglia di riscattarmi dal risultato deludente delle semifinali dello scorso anno; quindi, ho voluto rimettermi in gioco nuovamente e prendere in mano la mia intraprendenza per far vedere a me stesso quanto valgo e dove posso arrivare. Sono contento di aver gestito bene l’emotività, che in occasioni del genere può giocare brutti scherzi. Come tutte le gare a cui ho preso parte, anche oggi mi porto a casa qualche cosa di nuovo che ho imparato, sia dai miei avversari, sia dal contesto. Ringrazio i giudici e la torrefazione Milani SpA per la impeccabile organizzazione dell’evento. Ora si guarda alle seminifali e finali nazionali.”

Durante la selezione di Espresso Italiano Champion, i concorrenti sono chiamati a preparare in soli 11 minuti quattro caffè espressi e quattro cappuccini perfetti, sotto l’occhio vigile di una giuria tecnica, per la giuria sensoriale che opera in modo blind secondo gli standard dell’Istituto Internazionale Assaggiatori Caffè (Iiac).

Non solo: oltre a fare fronte a una sfida di eccellenza e di velocità, dove a fare la differenza è la manualità, l’esperienza e la capacità di destreggiarsi dietro al bancone del bar, a essere valutata da una giuria marketing è anche la capacità comunicativa dei concorrenti.

Dopo l’edizione dello scorso anno, anche per il 2024 la manifestazione Espresso italiano champion assegnerà il suo titolo di migliore barista d’Italia a Lipomo, dove Caffè Milani ospiterà la semifinale e la finale italiana, mentre la finale internazionale si terrà a fine anno.

Alla semifinale del 18 giugno parteciperà, come per la scorsa edizione, anche il secondo classificato della gara, che per Caffè Milani è Laura Spinelli, una giovane, appassionata e talentuosa ragazza che lavora a Lecco in uno dei locali Caffè&Caffè della torrefazione Milani.

“Siamo felici di aver riscontrato anche quest’anno tanto entusiasmo verso questa gara così divertente e, al tempo stesso, stimolante per gli operatori del settore” commenta Elisabetta Milani, responsabile marketing e comunicazione di Caffè Milani. “Possiamo dire che quasi tutti i partecipanti della nostra selezione sono volti giovani e nuovi, che non hanno mai partecipato prima a questa competizione e con piacere hanno deciso di mettersi in gioco, sfidando sé stessi e gli altri concorrenti. Crediamo che Espresso Italiano Champion sia un’importante occasione di crescita e sviluppo professionale, oltre che un’iniziativa mirata a dare valore alla figura del barista. Per questo motivo, come Milani SpA, vogliamo essere parte attiva con IEI di questo evento e anche quest’anno siamo in prima linea nell’ospitare la finale italiana del 19 giugno 2024”.

La scheda sintetica dell’Istituto espresso italiano

L’Istituto Espresso Italiano (IEI) dal 1998 tutela e promuove la cultura dell’espresso e del cappuccino italiani di qualità, fornendo un punto di riferimento sullo standard qualitativo di preparazione del caffè all’italiana. Un buon espresso non è frutto di una semplice procedura meccanica, ma un prodotto che vive della passione e della perizia di chi lo prepara.

L’obiettivo è offrire al consumatore la certezza che se un bar espone il marchio “Espresso Italiano Certificato”, potrà trovare al suo interno un macinadosatore qualificato, una macchina qualificata e una miscela qualificata, tutto sapientemente nelle mani di un operatore abilitato e mosso dalla passione per l’espresso di qualità. L’Espresso Italiano Certificato, per l’appunto. Per maggiori info basta cliccare qui.

La scheda sintetica di Caffè Milani

1937, Como: Celestino Milani divine Mastro tostatore e decide di acquistare una piccola torrefazione locale, lasciandosi alle spalle la vita da barista senza mai dimenticarla. Nasce così Caffè Milani, che da tre generazioni vede la famiglia, ora nelle persone di Pierluigi, il figlio di Celestino, e dei suoi due figli Elisabetta e Mattia, tostare il caffè e soprattutto dare vita a progetti, iniziative e prodotti che si esprimono nella passione di una vita.

Nel frattempo, negli anni ’70 l’azienda si è spostata da Como a Lipomo, e nel 2017, in occasione degli 80 anni, ha inaugurato all’interno dell’headquarter del brand Esposizione Caffè Milani, uno spazio poli funzionale in cui vivere il caffè a 360° gradi. Qui al profumo di caffè si unisce una location pensata per la formazione, alle visite in azienda, con un percorso dedicato alla storia aziendale, e uno spazio museale in cui si può visitare una micro-piantagione di caffè e ritrovare pezzi unici di design che aiutano a spiegare l’evoluzione del rito dell’espresso nel corso del tempo.

Una tazzina di caffè non è mai solo una tazzina di caffè: dietro i chicchi che sono stati macinati per produrla c’è un mondo intero, fatto di geografia, di luoghi, di storie di persone che si intrecciano, mani che compiono gesti sapienti, di porti, di ricerca, di design, di studio.

I numeri di Caffè Milani

100.000.000 – tazzine servite al bar nel mondo all’anno

17.500.000 – tazzine consumate a casa all’anno

3000 – metri quadri dello stabilimento di Lipomo

87 – anni di attività di Caffè Milani

30 – Paesi del mondo che forniscono i chicchi a Caffè Milani

3 – generazioni di famiglia coinvolte

Chiara Bergonzi, prima volta giudice al WBC 2024: “Manca un po’ il coraggio di portare caffè processati più semplici”

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Chiara Bergonzi giudice del WBC 2024 (foto concessa)
Chiara Bergonzi giudice del WBC 2024 (foto concessa)

MILANO – La queen della latte art Chiara Bergonzi veste per questa volta i panni del giudice WBC: fresca dall’esperienza dei mondiali al World of Coffee di Busan vinti dall’indonesiano Mikael Jasin, condivide le sue impressioni dal punto di vista di chi è riuscita a partecipare per la prima volta nella categoria barista, alla giuria in fase preliminary e nelle semifinali.

Chiara Bergonzi racconta l’experience dall’altra parte del palco

Un primo aspetto riguarda la location: “La scelta della sede non è stata azzeccatissima: Seul avrebbe rappresentato un punto di incontro più strategico rispetto a Busan, dove l’affluenza non è stata speciale, probabilmente anche per l’overbooking di fiere.”

“Vivere la gara è stata invece un’esperienza piuttosto eclatante: al WBC è stata la prima volta che ho potuto partecipare in fase di preliminary e semi final.”

“Ho notato che si confermano ancora una volta come tendenza i caffè anaerobici, che hanno subito fermentazioni e macerazioni. È come se si fosse un po’ persa la voglia di mettersi in gioco con una materia prima in purezza, soggetta a dei processi più tradizionali. La proposta solitamente ricade ormai su dei Geisha che sono stati sottoposti a questo tipo di lavorazione particolare.

Quest’anno tornano molto i sapori come mango, grape fruit, passion fruit, dark chocolate che restano quelli più quotati e che emergono dai Geisha e nei processi di fermentazione. Ma la sensazione generale è che manchi un po’ il coraggio di portare un caffè processato in maniera più semplice.

Stesso discorso vale per il milk beverage: tutti ormai usano la tecnica del freeze distilled che però restituisce in tazza delle dolcezze che spesso risultano quasi stucchevoli. Il signature, seppure resti un momento abbastanza creativo, vede sempre la presenza molto forte dei syrup a base frutta e questo in linea di massima non valorizza molto le caratteristiche del caffè in maniera evidente.

Ancora sull’espresso, un’altra procedura ormai diventata quasi una prassi tra i competitor è il raffreddamento in estrazione. Quindi in conclusione potrei dire che su 50 competitor, l’originalità è di pochi, seppure chiaramente il livello di preparazione sia altissimo.

Anche sulla parte del concept portato in pedana, ho visto che la maggior parte si appoggia ad un ragionamento di filiera, puntando molto al discorso che parte dall’origine e arriva sino al barista: il bean to cup, la sinergia sensoriale, sono i temi sin qui più trattati.”

Ma quindi questa sua prima volta che cosa le ha lasciato?

“È stata di sicuro un’esperienza che ho vissuto molto bene e anche con un po’ di tensione: ho sperimentato in prima persona le competizioni mondiali soltanto nella mia categoria di latte art e per questo sono stata contentissima di poter partecipare addirittura alle semifinali e ai preliminary: solitamente nessuno vi accede al primo giro.

Sono arrivata invece pronta ad affrontare questa prova anche grazie a Sca Italy e al percorso giudici organizzato in Italia: Luca Ventriglia e Lauro Fioretti sono presentissimi in questa crescita professionale e Sigep Rimini è una scuola di altissimo livello perché riesce a replicare esattamente i campionati nel mondo ma a livello nazionale.”

Howard Schultz sul declino di Starbucks: “Serve una cura maniacale nella customer experience”

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Starbucks Schultz
Howard Schultz sul palco dello Starbucks Investor Day (credits: Joshua Trujillo, Starbucks)

MILANO — Howard Schultz torna a parlare e far parlare di sé, dopo mesi di silenzio. L’uomo che ha trasformato una piccola torrefazione di Seattle nella più grande catena di caffetterie del mondo non preso molto bene i risultati dell’ultima trimestrale, invero piuttosto deludenti. Tra gennaio e marzo, le vendite a parità di perimetro sono diminuite, su scala globale, del 2%, del 3% negli Usa, dove l’anno scorso erano cresciute, nello stesso trimestre, del 12%.

In Cina – secondo mercato di Starbucks dopo gli Usa – la flessione è stata addirittura dell’11%.

Si tratta del primo calo di fatturato dal 2020, allora in piena epoca Covid.

Contestualmente, Starbucks ha anche rivisto al ribasso la guidance per l’esercizio in corso, su fatturato e utili. Dall’inizio dell’anno, il titolo ha perso più del 20% in borsa.

Abbastanza per indurre Schultz a pubblicare domenica su LinkedIn un post fortemente critico, nel quale ha espresso i suoi mali di pancia sull’operato degli attuali vertici di Starbucks sottolineando di avere ancora a cuore le sorti dell’azienda, pur non facendo più parte del suo management.

Schultz ha ceduto lo scettro di ceo di Starbucks al manager di origine indiana Laxman Narasimhan, nella primavera del 2023

Lo scorso autunno è uscito anche dal board assumendo la carica di presidente emerito. Rimane tuttora però uno dei massimi azionisti della società.

“Ho insistito sul fatto che i correttivi vanno apportati innanzitutto in casa” sostiene Schultz.

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Simonelli Group lancia due nuovi Experience Lab a Melbourne il 13 maggio

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simonelli arduino
L'inaugurazione dei nuovi Experience Lab a Melbourne (immagine concessa)

BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – Simonelli Group, azienda leader nella produzione di macchine professionali per caffè espresso e macinini con i brand Nuova Simonelli e Victoria Arduino, continua a rafforzare la rete internazionale fatta di filiali, experience lab, showroom e distributori, inaugurando il 13 maggio due nuovi Experience Lab a Melbourne.

Ospitati nella sede di Simonelli Group Australia, la filiale punto di riferimento per l’intero continente dal punto di vista commerciale, tecnico e formativo, gli experience lab sono uno spazio esperienziale dove vivere e scoprire i brand Nuova Simonelli e Victoria Arduino.

Non perdere, quindi, l’occasione di partecipare all’inaugurazione dell’Experience Lab Victoria Arduino e Nuova Simonelli in programma il 13 Maggio alle 18 nella sede di Simonelli Group Australia (Melbourne, 37 Cecil Street Southbank 3006).

Gli Experience Lab a Melbourne (immagine concessa)

Inoltre dal 13 al 15 Maggio (dalle 9 alle 16) gli Experience Lab ospiteranno una serie di interessanti attività:

  • Brewing Methods: Nicole Lin, Senior Consultant and WBC Certified Sensory Judge, offrirà vari assaggi di caffè e tè utilizzando la PureBrew technology
  • Espresso Technology: il team tecnico di Simonelli Group presenterà le ultime evoluzioni e soluzioni per l’estrazione dell’espresso
  • Sustainability: Lauro Fioretti, Simonelli Group Product Manager e WBC representative, mostrerà come ridurre il footprint della macchina per caffè espresso migliorando le prestazioni
  • Workflow e Automazione: Lauro Fioretti, Simonelli Group Product Manager e WBC representative, mostrerà in anteprima al mercato australiano la tecnologia C-Automation, in grado di automatizzare e quindi velocizzare il workflow e garantire un risultato in tazza consistente.

“L’apertura della filiale di Melbourne, e quindi degli Experience Lab Victoria Arduino e Nuova Simonelli, costituisce un passaggio molto importante nel piano di rafforzamento internazionale, consentendo di consolidare in maniera ancor più significativa la presenza di Simonelli Group nell’area del Pacifico” – ha dichiarato Marco Feliziani, ceo del Gruppo.

Feliziani aggiunge: “La scelta di avere una filiale e gli Experience Lab in Australia è anche legata alla volontà di dare maggiore supporto ai nostri partner attuali e futuri. La nuova filiale, infatti, permette di essere ancora più vicino al mercato australiano offrendo tutti i servizi a maggior valore aggiunto a torrefattori, catene, baristi e distributori, nonché di intensificare il supporto dal punto di vista di coffee knowledge e tecnico e di far vivere l’esperienza dei brand Victoria Arduino e Nuova Simonelli”.

La filiale australiana del Gruppo e gli Experience Lab Victoria Arduino e Nuova Simonelli si trovano a Melbourne, 37 Cecil Street Southbank 3006. “Gli spazi Victoria Arduino e Nuova Simonelli sono multifunzionali per poter offrire ai nostri partner una esperienza a 360 gradi dei brand: non solo showroom, ma anche un’area per la formazione, un laboratorio tecnico, una sala riunioni e un magazzino – ha dichiarato Andrea Calvio, Australia managing director del Gruppo.

Calvio aggiunge: “Gli Experience Lab sono uno spazio aperto, chiunque nel settore potrà entrare e testare le apparecchiature, nonché avere un’esperienza pratica complessiva su tutta la nostra gamma, sia che si tratti semplicemente di testare uno dei nostri macinacaffè con il proprio caffè, provare nuovi modelli o sperimentare tutte le funzionalità della Black Eagle Maverick e degli altri prodotti in gamma. Siamo emozionati e pronti ad accoglierli”.

Resta aggiornato su eventi e novità  di Victoria Arduino cliccando qui e di Nuova Simonelli qui, seguendo le pagine Instagram @victoriaarduinoofficial e  @nuovasimonelliofficial.

Scotsman Ice sponsor all’indimenticabile World of Coffee Busan

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Scotsman Ice fornitore del ghiaccio al World Barista Championship di Busan (immagine concessa)

BUSAN – Si è conclusa la prima edizione del World of Coffee Asia a Busan, Corea del Sud. Scotsman Ice, sponsor ufficiale di SCA internazionale e dei campionati del WBC e del WCIGS era presente, fornendo il miglior ghiaccio per la competizione del World Barista Championship. Il campionato ha visto trionfare l’indonesiano Mikael Jasin, un esperto di caffè, già finalista mondiale, ma soprattutto un cliente di Scotsman Ice in Indonesia.

Scotsman Ice sponsor del World of Coffee Asia di Busan

Dunque un evento dalla doppia soddisfazione per l’azienda: affermare la continuità della partnership con SCA nel mercato del caffè specialty in Asia ed essere al fianco del nuovo campione mondiale di Caffè Mikael.

world of coffee busan
Conclusa la prima edizione del World of Coffee Asia a Busan (immagine concessa)

Questo conferma il grande sforzo strategico dell’azienda di aver puntato da qualche anno nei mercati asiatici per la grande diffusione ed utilizzo delle bevande fredde (quindi con ghiaccio) al caffè.

Prossimo appuntamento SCA saranno le finali del WCIGS che si terranno a Copenhagen dal 27 al 29 giugno 2024.

La presenza di Scotsman Ice al World of Coffee Asia di Busan (immagine concessa)

In questa occasione Scotsman Ice mostrerà le diverse partnership con aziende del caffè e latte per la creazione di cocktail unici al caffè.

Nu bbèllu ccafè: concluse le due giornate cittadine del caffè napoletano

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taglio del nastro caffè napoletano
Il taglio del nastro (immagine concessa)

NAPOLI – Enorme successo per Nu bbèllu ccafè, la kermesse dedicata al caffè napoletano e andata in scena al Castel Nuovo (Maschio Angioino) di Napoli il 7 e 8 maggio. Una manifestazione istituita e patrocinata dal Comune di Napoli, e promossa dall’assessorato al turismo e alle attività produttive, organizzata dalla OP Eventi.

Grande l’affluenza di pubblico e di partecipanti, nonché di turisti o semplici curiosi tra gli stand delle torrefazioni: a tutti è stato offerto gratuitamente per due giorni il caffè, icona, simbolo napoletano e patrimonio identitario della città.

Al taglio del nastro la Vicepresidente del Consiglio Comunale di Napoli Flavia Sorrentino, anima e madrina dell’iniziativa insieme all’Assessora al Turismo Teresa Armato, nonché prima firmataria dell’approvazione dell’ordine del giorno all’unanimità sull’istituzione della giornata cittadina del caffè a Napoli; insieme a lei l’ex Ministro dell’Ambiente e delle Politiche Agricole e Forestali Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde.

L’arrivo del Sindaco del Comune di Napoli Gaetano Manfredi sul palco centrale del Maschio Angioino è coinciso con la telefonata in diretta del collega sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, nell’ottica di un futuro gemellaggio tra le due città sul tema del caffè.

“La tazzina di caffè, da sempre legata al concetto tutto napoletano di convivialità, è uno strumento sociale importante – ha ribadito il primo cittadino di Napoli -. La città del caffè sospeso non poteva non lanciare un messaggio di pace in un mondo pieno di conflitti”.

“Le torrefazioni sono uno straordinario motore economico della nostra città – ha ricordato Flavia Sorrentino – e rappresentano un’occasione di sviluppo per le nostre maestranze. È per questo motivo che ho voluto fortemente l’istituzione della Giornata cittadina del caffè, volano socioeconomico e strategico per il lavoro”.

“È arrivato finalmente il momento di veder riconosciuto il valore di un’eccellenza della nostra gastronomia”, ha aggiunto poi l’assessora Armato. Alla torta di questo “battesimo” ufficiale della prima kermesse del caffè in città ci ha pensato un decano dell’arte dolciaria napoletana, il maestro pasticciere Sabatino Sirica.

Nu bbèllu ccafè è stato presentato dal direttore responsabile della Buona Tavola Magazine Renato Rocco, e si è articolato attraverso vari incontri e tavole rotonde. La presentazione de I 100 segreti del Caffè Napoletano.

Scienza, rito e storia dell’espresso più famoso al mondo, libro di Mauro Illiano, esperto in materia di caffè, con il linguista Davide Brandi, docente ed esperto di lingua napoletana, ha regalato un excursus storico sulla tazzina di caffè.

Nu bbellu ccafè Napoli
La locandina dell’evento Nu bbellu ccafè (immagine concessa)

La tavola rotonda sull’evoluzione del caffè napoletano nella storia, dal chicco verde alla tazzina, a cura di Michele Sergio e Massimiliano Rosati, titolari del Gran Caffè Gambrinus, ha visto tra gli altri la partecipazione di Gaetano Bonelli, direttore del Museo di Napoli, Collezione Bonelli.

Quest’ultimo ha esposto per l’occasione nella Sala della Loggia del Maschio Angioino dei reperti inerenti l’arte del caffè e tratti dalla sezione museale enogastronomica: fatture e ricevute degli antichi caffè napoletani, le antiche cuccume partenopee, tra cui la 100 tazze, caffettiera di rame dei primi del ‘900 della ditta U. Puglia, acquistata a rate grazie al contributo della ditta Toraldo di Napoli.

Spazio per un focus sull’evoluzione della figura del barista nel mondo del caffè con Francesco Costanzo, micro roaster e barista professionista, e con Silvio Fauner, campione olimpico di sci di fondo e Roberto Nocera, general manager de La San Marco, che insieme a Cisa Paper è stata partner ufficiale della manifestazione.

Importante la premiazione della Coffee Challenge, curata dai giudici di gara Mariafrancesca Natale, Dario Raffaele Carafa e Raffaelle Palladino: il premio come miglior caffè va al Caffè Sansone di Napoli; il miglior caffè specialty è del Bistrot Zì Rosa di Sant’Anastasia; il miglior cappuccino è quello del Caffè Diaz di Napoli; il miglior cappuccino specialty è invece del bar Luminist di Napoli; vincitore del miglior caffè per gli alberghi è l’Hotel Mediterraneo di Sorrento; il miglior caffè specialty tra gli hotel è del Grand Hotel Parker’s di Napoli; il miglior cappuccino tra gli alberghi va all’Hotel Miramare Stabia di Castellammare di Stabia; il miglior cappuccino arabica tra gli hotel è del Royal Continental di Napoli.

Il Leva Contest Face to Face ha visto trionfare invece Costanzo Romolo con 262 espressi validi su 268 erogati in 30 minuti, e Costanzo Pasquale con 261 espressi validi su 272 erogati in mezz’ora.

Molto significativa l’iniziativa sul caffè italiano da Napoli a Venezia, a cura dello storico Caffè Gambrinus, che ha ripreso nel suo stand la raccolta firme per il caffè espresso Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Un dibattito cui hanno preso parte, tra gli altri, Marino Niola e Helga Sanità, entrambi antropologi e professori dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. Di grande interesse poi l’incontro sul caffè come elemento culturale, moderato dal giornalista enogastronomico del quotidiano Roma Giuseppe Giorgio, cui ha preso parte, tra gli altri, Angelo Simonetti, Presidente della Toraldo.

Ci si è occupati poi della filiera complessa del Coffee Value Chain mediante una conferenza moderata dall’esperto di caffè Andrej Godina, alla presenza dei relatori Pino Coletti, Jovim Semacula e Alberto Polojac. Non sono mancati gli eventi a scopo sociale come il workshop moka, a cura di Mariafrancesca Natale; quello sul cappuccino con le donne dell’Associazione Spazio Donna e gli appartenenti alla Comunità Futuro; il workshop caffè e quello sulla colazione italiana.

I momenti artistici di Fire Art e Visual, sulle note de Il buongiorno del caffè, scritta da Lino Blandizzi e Piero Antonio Toma e cantata da Blandizzi, hanno accompagnato il sorseggio del caffè nelle due giornate cittadine dell’espresso napoletano.

Ditta Artigianale apre lo store al mercato di San Lorenzo a Firenze a 10 anni dal primo locale

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Ditta Artigianale al piano terra dello storico mercato di San Lorenzo a Firenze (immagine concessa)

FIRENZE — Lo specialty coffee più amato della città arriva nel tempio dell’ospitalità fiorentina. A 10 anni dall’apertura del primo locale, in via dei Neri, Ditta Artigianale si regala una nuova piccola caffetteria, inaugurando un presidio al piano terra dello storico mercato di San Lorenzo a Firenze (Postazione 101), tra le antiche botteghe alimentari e i banchi di frutta e verdura, dove i fiorentini si ritrovano ancora oggi per la spesa di tutti i giorni.

La nuova caffetteria di Ditta Artigianale

Uno spazio aperto alla collettività, nel cuore pulsante del tessuto urbano di Firenze, dove sarà possibile sorseggiare un buon caffè per prendersi una pausa dalla frenesia quotidiana, fermarsi per un pranzo veloce, o gustare i dolci preparati nella bakery di Ditta Artigianale, laboratorio che trae ispirazione dalla scuola di pasticceria francese e nordeuropea, con influenza nordamericana, dandogli un tocco italiano e fiorentino.

“Oggi realizziamo un sogno, quello di entrare in un luogo simbolo della vita rionale fiorentina – spiega Francesco Sanapo, fondatore insieme a Patrick Hoffer di Ditta Artigianale. – È un grande onore per un’azienda giovane come la nostra poter entrare a far parte di un posto ricco di storia e tradizione come lo Storico Mercato Centrale, che rappresenta uno dei luoghi più autentici e rappresentativi della città. Ad un anno dall’apertura di Ditta Ferrucci non potevamo che scegliere lo storico mercato cittadino di San Lorenzo per aprire un nuovo presidio e dare seguito alla nostra storia d’amore con Firenze”.

L’ambiente di Ditta Artigianale nello storico mercato di San Lorenzo consiste in un chiosco aperto tutti i giorni, dalle 7,30 alle 15, dove alla classica offerta di caffè speciali viene affiancata una selezione di piatti dolci e salati. Tra le novità più interessanti il format “AVO Bar”, un angolo dedicato al piatto più popolare di Ditta Artigianale: l’avocado toast, che sarà al centro del menu proposto per il pranzo.

L’arrivo di Ditta Artigianale all’interno dello storico mercato di San Lorenzo rappresenta il modo migliore per festeggiare un importante traguardo per l’azienda fiorentina: i 10 anni del locale in via dei Neri, la prima “casa” di Ditta Artigianale. Un luogo che ha segnato uno spartiacque nella diffusione della cultura dei caffè specialty in città e da dove ha avuto inizio la missione di Ditta Artigianale nel voler raccontare tutto quello che si nasconde dietro ad una tazzina di caffè.

Oggi questa ricorrenza viene celebrata con una grande festa, proprio nel locale da dove tutto è iniziato: in via dei Neri 32/R. Previsti, a partire dalle 15,30, dj set, degustazioni gratuite di caffè in filtro, ed una sessione di live painting dell’artista fiorentino “Colla”. Non mancherà naturalmente la torta di compleanno, preparata rigorosamente nella bakery di Ditta Artigianale. L’evento è gratuito e aperto al pubblico.

La crescita

A 10 anni dall’inaugurazione del primo locale in via dei Neri 32/R, dopo le aperture in via dello Sprone, via Carducci, lungarno Soderini e in piazza Ferrucci, prosegue la crescita di Ditta Artigianale, che in soli due anni ha raddoppiato il numero dei dipendenti, raggiungendo oggi le 130 persone. Di queste la metà è composta da donne, mentre l’età media è inferiore ai 35 anni.

La scheda sintetica di Ditta Artigianale

La mission di Ditta Artigianale, fondata nel 2013 da Francesco Sanapo, pluripremiato campione barista e assaggiatore e da Patrick Hoffer, è quella di portare in Italia caffè di estrema qualità e di raccontarli in maniera completamente diversa, mettendo in campo la totale trasparenza e l’impegno alla sostenibilità in tutti e per tutti gli step produttivi. È anche microtorrefazione e i caffè, tostati e serviti freschi, sono disponibili per l’acquisto anche qui.

Lo scorso ottobre, infine, ha aperto la nuova torrefazione alle porte di Firenze, nuovo cuore pulsante dell’azienda.

Un gioiello di 250 metri quadri, con macchine per la tostatura del caffè di ultima generazione ed una capacità produttiva di oltre 300kg di caffè al giorno, ovvero 6,5 tonnellate al mese. Qui Ditta Artigianale produce 20 varietà di caffè, provenienti prevalentemente da Africa, Asia, America centrale e Sudamerica da filiere controllate, dove i singoli produttori utilizzano processi produttivi trasparenti e rispettosi dell’ambiente per offrire al consumatore finale un caffè di elevata qualità, capace di esaltare ogni sua caratteristica.

Rhea inaugura la pausa caffè della Lounge Leonardo dell’aeroporto di Linate con il cappuccino panettone

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cappuccino panettone rhea
Il cappuccino panettone è stato realizzato con la rhTT1 (immagine concessa)

MILANO – Rhea, tra i più importanti produttori al mondo di macchine da caffè, ha scelto un cappuccino gourmet che interpreta la tradizione milanese, per l’evento di apertura della nuova area della lounge dell’aeroporto di Linate. Con il cappuccino panettone realizzato con la rhTT1 e la creatività del coffee expert Andrea Lattuada,l’azienda inaugura la presenza delle sue superautomatiche presso la Lounge Leonardo per offrire ai passeggeri in transito una pausa caffè di qualità, declinando la cultura del caffè italiano ai gusti internazionali e ai nuovi trend di consumo.

Rhea per l’evento di apertura dell’area lounge dell’aeroporto di Linate

Il coffee corner di Rhea personalizzato per la Lounge Leonardo, mette a disposizione una varietà di ricette che ruota attorno al prodotto principe, cioè il caffè in tutte le sue declinazioni, inclusa un’ampia offerta di alternative per vegani e intolleranti al lattosio.

Il design made in Italy delle macchine automatiche di Rhea si inserisce in modo armonioso allo stile elegante e moderno della Lounge Leonardo, mentre la tecnologia a induzione brevettata di cui sono dotate le macchine Rhea, garantisce un notevole risparmio energetico per un maggior rispetto dell’ambiente.

“La presenza delle nostre macchine nella Lounge Leonardo rappresenta il primo passo della collaborazione che stiamo portando avanti con SEA per innovare la coffee experience dei clienti della lounge. Il nostro concetto di ospitalità, che si basa sul creare valore intorno al momento della pausa caffè facendo leva sulla qualità, sulla personalizzazione e sulla creatività, si sposa perfettamente con gli alti standard delle lounge degli aeroporti di Milano che accolgono ogni giorno centinaia di passeggeri di tutte le nazionalità”, conclude Pozzolini.

La scheda sintetica di Rhea Vendors Group

Rhea Vendors Group, fondata da Aldo Doglioni Majer nel 1960, è tra i più importanti produttori al mondo di macchine da caffè. Da oltre sessant’anni, Rhea si contraddistingue per la forte impronta internazionale, design di altissimo livello, tecnologia all’avanguardia ed eccellenza del made in Italy.

Con headquarters e produzione in provincia di Varese e filiali in 9 paesi esteri, Rhea ha il vanto di diffondere la cultura del caffè in 100 Paesi di tutto il mondo. Da player del mondo del vending a precursore nell’utilizzo della distribuzione automatica nei settori del new retail, hotellerie e out of home, Rhea conferma la propria vocazione a interpretare e anticipare un mercato in continua evoluzione.

Le nuove proposte di Rhea rivoluzionano il concetto dell’ospitalità, in contesti sia business che residenziali, con una proposta di valore per accrescere l’esperienza della pausa caffè.