lunedì 24 Novembre 2025
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Giappone: prevista la sostituzione di 4 milioni di sistemi di pagamento delle vending machine per l’incompatibilità delle nuove banconote

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Giappone Hidetsugu Ueno, warp
La bandiera del Giappone

In Giappone verranno introdotte dal 3 luglio le nuove banconote da 10mila, 5mila e mille yen (rispettivamente circa 59, 29 e 6 euro) per contrastare le attività di contraffazione. Tuttavia le nuove banconote non saranno accettate dalle casse e dai distributori automatici  che dovranno essere sostituiti o eliminati, in particolare nella parte relativa ai sistemi di pagamento. Secondo una stima, gli apparecchi di questo tipo  in funzione nella terra del Sol Levante sono quasi 4 milioni. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su Il Post.

La sostituzione delle vending machine in Giappone

TOKYO – A partire dal 3 luglio in Giappone entreranno in circolazione delle nuove banconote da 10mila, 5mila e mille yen (rispettivamente circa 59, 29 e 6 euro). Si tratta di una pratica piuttosto frequente nel paese, dove più o meno ogni vent’anni la Nippon Ginkō, la Banca centrale giapponese, immette delle nuove banconote come misura per scoraggiare le attività di contraffazione.

Come già successo in passato, il cambiamento avrà conseguenze concrete sull’attività di molti esercizi commerciali: tra le altre cose, le nuove banconote non saranno accettate dalle casse e dai distributori automatici usati per velocizzare il lavoro soprattutto dai ristoranti e dai negozi che vendono ramen, che quindi dovranno essere sostituiti o eliminati. In nella parte dei sistemi di pagamento.

Secondo la società di settore Nikkei Compass, gli apparecchi di questo tipo attualmente in funzione sono quasi di 4 milioni.

La prospettiva di doverli cambiare nel giro di pochi mesi preoccupa molti commercianti giapponesi, per cui queste macchine rappresentano uno strumento di lavoro fondamentale. Da un lato infatti consentono di smaltire più velocemente le centinaia di ordini che ricevono ogni giorno, dall’altro permettono un risparmio sui costi del lavoro: senza l’ausilio delle casse automatiche, dovrebbero infatti assumere molti più dipendenti.

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Twinings: Re Carlo III rinnova il royal warrant al brand inglese

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Il logo Twinings

MILANO – Nel suo processo di revisione dei Royal Warrant dopo la morte della regina Elisabetta, e a un anno dalla sua incoronazione, Re Carlo III ha quindi rinnovato il Royal Warrant a Twinings, l’onorificenza che conferisce al brand inglese con oltre 300 anni di storia il titolo di fornitore della casa reale.

Twinings ha ricevuto il primo mandato reale nel 1837 e ha avuto l’onore di fornire tè a ogni successivo monarca britannico, inclusa la regina Elisabetta II.

Lo stemma raffigura il leone d’Inghilterra, l’unicorno di Scozia e uno scudo diviso in quattro quarti, seguito dalle parole “by appointment to His Majesty the King”.

La scheda sintetica di Twinings

Twinings, con oltre 300 anni di storia, è il marchio inglese sinonimo di tè in tutto il mondo ed è stata una delle prime società ad aver introdotto il tè in Gran Bretagna nel lontano 1706. Da 170 anni è fornitore ufficiale della Casa Reale inglese.

Oggi la R. Twining & Co. è presente con i suoi prodotti in 115 paesi e il marchio Twinings è distribuito in Italia fin dal 1956. Per un totale di oltre 50 miscele di tè offerte in Italia e 250 nel mondo, presenta un’articolata gamma di prodotti: tè nero, tè verde, tè bianco, tè aromatizzati, infusi alla frutta e alle erbe. La R. Twining & Co., la cui sede è ad Andover in Hampshire (UK), appartiene all’Associated British Foods plc, una delle prime 50 aziende quotate alla Borsa di Londra (FTSE).

To’ak: ecco il cioccolato più costoso al mondo in Ecuador da 450 euro a tavoletta

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La produzione di cioccolato (Pixabay License)

MILANO – Per trovare il cioccolato che al mondo ha il prezzo più alto bisogna andare in Ecuador. È lì, infatti, una delle patrie del cacao, che viene prodotto un cioccolato realizzato con un ingrediente estremamente raro. Si tratta del cacao Nacional che ha la particolarità di esser raccolto solo da 14 fattorie nella valle Piedra de Plata.

Il costo di questo prodotto raro, selezionato e prodotto con tecniche accurate è di 490 dollari (circa 450 euro) per una tavoletta da 50 grammi. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Romana Cordova per il portale NewSicily

È in Ecuador il cioccolato più costoso al mondo

I coltivatori sono quindi pochi ed estremamente selezionati a cui vengono pagate alte tariffe per la raccolta di questo speciale cacao e la produzione del cioccolato. Si chiama To’ak il marchio che dà il nome a questo tipo di prodotto.

Si porta dietro una tradizione antica e vanta il primato di aver realizzato il processo di invecchiamento del cioccolato applicando tecniche molto simili a quelle che si usano in distilleria per l’invecchiamento del whisky e del cognac.

Queste tecniche di invecchiamento sono state sperimentate e perfezionate e il cioccolato è stato inserito in apposite botti di legno dove è rimasto per vario tempo unito a mix aromatici come il legno ecuadoriano di Palo Santo o con il pepe cambogiano.

Ne deriva una particolare aromatizzazione e poi viene sottoposto al confezionamento all’interno di contenitori fatti a mano. Anche questo elemento è un fattore che va ad incidere sul prezzo finale rendendolo particolarmente elevato.

Mangiare il cioccolato To’ak non è per tutti: acquistarlo non vuol dire sborsare solo pochi euro. Il costo di questo prodotto raro, selezionato e prodotto con tecniche accurate è di 490 dollari per una tavoletta da 50 grammi. Una cifra davvero esorbitante che lo fa rientrare a pieno titolo nel guinness dei primati e che lo fa rimanere un sogno per la maggior parte delle persone.

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Cristina Scocchia si racconta ne “Il coraggio di provarci”: la genesi di un amministratore delegato sino dentro illycaffè

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La copertina del libro di Cristina Scocchia (dal sito Sperling & Kupfer)
La copertina del libro di Cristina Scocchia (dal sito Sperling & Kupfer)

MILANO – Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè: ma questo è soltanto il risultato finale di una lunga carriera costellata di grandi nomi aziendali, di esperienze all’estero, di ruoli di responsabilità, di Ebitda, fatturati, leadership. E non solo: nel suo “Il coraggio di provarci. Una storia controvento” edito da Sperling & Kupfer, Cristina Scocchia, accompagnata dalla giornalista Francesca Gambarini, racconta una storia molto umana.

Al punto che alla fine delle 223 pagine, la sensazione è che il titolo più corretto debba essere “Il coraggio di provarci e di riuscirci”.

E sì, perché Cristina Scocchia, la ragazzina partita da un piccolo paese della Liguria con tutta la voglia di affermarsi, ce l’ha fatta e non senza fatica e sacrifici.

Scocchia: dalle origini sino ad oggi, un’evoluzione ambiziosa

Dall’approdo giovanissima in Procter & Gamble, la strada verso la vetta non è sempre stata lineare o priva di compromessi, ma mai la tre volte ceo ha pensato di tirarsi indietro quando si è trattato di prendere decisioni, spesso importanti e necessarie, mantenendo un equilibrio tra vita personale e vita professionale.

Trasferimenti, traslochi, notti lunghissime sui libri e altrettanto dense giornate a capo di team per differenti aziende: quello che non cambia mai in questo racconto di anni è la volontà di realizzare i propri obiettivi anche contrapponendosi alle pressioni esterne – che siano quelle iniziali della sua famiglia, o poi quelle dettate dalla paura di buttarsi in nuove avventure e tanto meno che si tratti di confrontarsi con la cultura ancora arretrata sulla questione di genere in Italia -.

La scalata di Cristina Scocchia è un esempio di meritocrazia, di competenza e anche sì, perché no, di coraggio per l’appunto di sapersi prendere carico il destino di un gruppo, di un’azienda anche nei momenti di crisi, che poi non è altro che una realtà fatta di persone che insieme aspettano di essere guidate da chi con carisma e intraprendenza vuole indirizzarle.

E Cristina Scocchia l’ha sempre sentita dentro di sé questa capacità di essere, con le sue stesse parole, direttore d’orchestra, con tutti i pro e i contro che questo ruolo potrebbe comportare. I vari passaggi da un’azienda all’altra, che l’ha portata poi da L’Oreal a Percassi, si conclude con il suo ingresso in illycaffè.

Ma qualsiasi fosse il posto in cui si è potuto esprimere il genio di amministratore, Scocchia ha portato il suo carattere deciso, la volontà di non lasciare mai nessuno indietro, il forte interesse per restituire sempre qualcosa indietro – molto interessante e significativa la sua lunga esperienza nella Croce Rossa che poi si è tradotta anche nel suo impegno sociale a livello aziendale – il coinvolgimento delle donne in questo suo percorso di crescita.

Dall’Italia all’estero, dall’estero di nuovo in Italia, dovendosi misurare con sfide sempre nuove tra cui anche quella dell’amore e poi della maternità: Scocchia ci ha provato, ci è riuscita, ma in particolare è stata in grado di non rimproverarsi eccessivamente per non essere perfetta nel momento in cui ha dovuto dare priorità ad una sfera piuttosto che all’altra.

Amministratore delegato, moglie, madre: Cristina Scocchia ha dato tutto al 100% senza lasciarsi sconfiggere dagli stereotipi culturali che vogliono una donna ai vertici in un certo modo, o viceversa un’altra persona dentro le mura di casa.

Lei invece ha saputo restare fedele a sé stessa, a quella ragazzina che faceva un po’ preoccupare i genitori perché particolarmente tenace e testarda. E che alla fine, è riuscita a diventare un modello di ispirazione per qualsiasi prossima ragazza e ragazzo, abbia il coraggio di provare.

Basta volerlo per davvero. E questo libro narra proprio questa crescita personale: la cosa bella, è che è una storia vera, che quindi può accadere a chiunque ne abbia la forza.

Il coraggio di provarci. Una storia controvento” edito da Sperling & Kupfer, a 19,90€.

Mercati del caffè: forti correzioni al ribasso, ma il quadro è sempre incerto

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Il logo dell'Ice

MILANO – Brusca correzione al ribasso nell’ultima sessione della settimana per entrambi i mercati del caffè, con Londra e New York analogamente in calo del 3,9% e del 4%. Venerdì 7 giugno, il contratto per scadenza settembre dell’Ice Robusta ha lasciato sul terreno $166 concludendo la giornata a 4.128 dollari. Tale prezzo segna comunque una ripresa del 3,5% rispetto all’ultimo chiusura dei maggio.

Il contratto per scadenza luglio dell’Ice Arabica perde invece 940 punti chiudendo la settimana a 224,80 centesimi, 245 punti sopra il venerdì precedente.

Da notare il ristabilirsi di un lieve contango tra prima e seconda posizione, mentre si avvicina il first notice day con il conseguente intensificarsi del rollover alle scadenze successive.

Sul fronte dei fondamentali, la preoccupazione degli operatori per l’andamento dei raccolti in Brasile e Vietnam rimane palpabile. Stime e statistiche descrivono tuttavia un quadro contraddittorio, con valutazioni anche fortemente difformi da fonte a fonte.

Usda, ad esempio, si dimostra ottimista quanto alle prospettive di raccolto in Vietnam e prevede, per l’annata 2024/25, una produzione più o meno in linea con quella dell’annata attuale, attorno ai 29 milioni di sacchi.

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Portioli: oltre il caffè, una gamma completa per ogni esigenza nel settore tra tisane e cioccolato

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L'esperienza Portioli al bar (immagine concessa)

MILANO – Se c’è una bevanda che riesce a incantare i sensi e ad avvolgere l’anima con i suoi molteplici aromi, quella è il caffè. Ma non parliamo di un semplice caffè da sorseggiare al volo tra una riunione e l’altra. Parliamo di un’esperienza sensoriale completa, di un viaggio attraverso terre lontane e sapori intensi. E in questo viaggio, non possiamo fare a meno di menzionare Portioli.

Portioli, con i suoi oltre 60 anni di esperienza nella torrefazione, si distingue come un punto di riferimento imprescindibile.

Entrare nel mondo del caffè Portioli significa abbracciare una filosofia fatta di passione, qualità e dedizione all’arte dell’espresso perfetto.

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Il caffè di alta qualità di Portioli (immagine concessa)

Esplorando la diversità: sacchetti, lattine e porzionato

Portioli, rivolgendosi ai baristi, offre una gamma diversificata di caffè di alta qualità, presentati in diversi formati per soddisfare le esigenze specifiche dell’ambiente bar.

Tra le opzioni disponibili, i baristi possono trovare il caffè in latte da 3kg, perfetto per un’esperienza di caffetteria autentica, in sacchetti disponibili in formati da 1 kg e da ½ kg confezionati per garantire freschezza e gusto che consentono ai baristi di offrire una selezione di caffè di alta qualità anche per la vendita al dettaglio.

Inoltre Portioli offre ai baristi anche il caffè porzionato, comprensivo di cialde e capsule che offre praticità e rapidità nella preparazione delle bevande, ideale per gestire il flusso di lavoro in un bar affollato.

Con la sua ampia scelta di prodotti, Portioli si impegna a fornire ai baristi gli strumenti e i prodotti di qualità necessari per eccellere nel loro settore e soddisfare al meglio i gusti dei loro clienti.

Non solo caffè: tisane, cioccolato e aromatizzatori

Ma l’offerta di Portioli va ben oltre il caffè tradizionale. Per i baristi attenti alle esigenze dei propri clienti, le tisane e le cioccolate proposte rappresentano un modo per arricchire il menu e offrire opzioni per ogni gusto e preferenza.

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La gamma di tisane di Portioli (immagine concessa)

Con ingredienti di alta qualità e un sapore irresistibile, le tisane e le cioccolate Portioli sono perfette per soddisfare anche i palati più raffinati.

Gli aromatizzatori sono un altro strumento prezioso per i baristi che desiderano personalizzare le proprie bevande e sorprendere i clienti con sapori unici e avvolgenti.

Dalle note speziate alle fragranze più delicate, gli aromatizzatori Portioli consentono di creare bevande su misura per ogni occasione, aggiungendo un tocco di creatività e originalità al menu del bar.

Merchandising: un’esperienza completa per i clienti

Il merchandising Portioli offre ai baristi l’opportunità di rendere il proprio locale riconoscibile regalando un’esperienza del caffè unica.

Tazze, macchine da caffè e accessori vari rappresentano un modo per consolidare il legame con la clientela e diffondere il marchio Portioli al di là del bancone del bar. Portioli si conferma come il partner ideale per i baristi moderni, offrendo una gamma completa di prodotti e servizi che soddisfano ogni esigenza.

Con la sua attenzione alla qualità, all’innovazione e alla tradizione, Portioli si pone come un punto di riferimento nel settore, pronto a supportare i baristi in ogni sfida e a accompagnare i loro clienti in un viaggio di gusto e piacere senza fine.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Fipe analizza il prezzo del chicco partendo dal caffè verde all’espresso al bar

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Prezzo del caffè verde - (Indice composito Ico) Fonte: International Coffe Organization

ROMA – Il prezzo del caffè, come accade per altre commodity, dipende da fenomeni solo in parte riconducibili alla naturale dialettica tra domanda ed offerta. A fianco dei fenomeni congiunturali che di volta in volta si presentano e che in questa specifica fase storica riguardano le tensioni geopolitiche e le difficili condizioni meteorologiche  in alcuni Paesi produttori, occorre anche considerare gli effetti degli interventi, non occasionali, sui mercati finanziari dei fondi di investimento, da sempre attenti a fiutare le opportunità d business nel comparto delle materie prime. Leggiamo di seguito la ricerca dell’ufficio studi di Fipe-Confcommercio.

Fipe: il prezzo del caffè

Un intreccio di cause, connesse e interdipendenti, che è alla base del periodo di turbolenza che il mercato globale del caffè sta vivendo, destando preoccupazione non solo tra i produttori e i distributori ma anche tra i consumatori finali.

Il grafico indica che da settembre ’22 fino a ottobre ’23 il prezzo dell’indice composito ICO, costruito come media ponderata dei prezzi dei principali blend (Colombiano, Brasile, Robusta e altri), è stato in sostanziale decremento.

Ha iniziato a crescere sul finire del 2023, ma è nell’anno in corso che fa registrare una forte accelerazione. Nel mese di aprile, l’indice è di 216,89 US$cents per libbra (4,44 euro/kg). Nella prima metà del mese di aprile 2024, il prezzo aumenta del 21,8% passando 193,39 a 235,50 US$cent per libbra (da 3,96 a 4,82 euro/Kg).

Valori non lontani da quelli raggiunti a settembre 2022, quando a spingere in alto le quotazioni furono il congestionamento del traffico nei porti di imbarco, le difficoltà nel reperimento di container adatti al trasporto della materia prima, le tensioni internazionali a seguito del conflitto in Ucraina e l’aumento dei costi energetici.

Tra questi due periodi caratterizzati da forti rialzi, il prezzo ha subito significative riduzioni. Gli addetti ai lavori attribuiscono l’impennata dei prezzi di queste ultime settimane alla forte contrazione dell’offerta da parte del Vietnam (che, come è noto, è il principale produttore di qualità robusta), alle condizioni meteorologiche avverse in Brasile, al rafforzamento del dollaro sull’euro che peggiora il cambio o, ancora, all’aumento dei costi di trasporto conseguenti all’allungamento delle rotte per evitare il passaggio nel canale di Suez.

Tuttavia occorre segnalare che i fenomeni rialzisti si sono inseriti a valle di una fase che ha visto il forte ricorso all’utilizzo delle scorte per tenere sotto controllo i prezzi e la successiva attività di ripristino delle medesime con conseguente crescita della domanda non connessa direttamente ai consumi.

Il razionamento dell’offerta è stato condizionato anche dal fatto che a partire dal 1 dicembre 2023 non è più praticabile il processo di ri-certificazione che consentiva di rendere commercializzabili, seppure sul mercato parallelo, quantità di caffè che avevano superato il tempo di stoccaggio nei depositi.

In definitiva, risulta evidente come l’impennata dei prezzi di questi ultimi mesi non possa essere attribuita esclusivamente a fattori “esterni” e/o naturali. C’è, al contrario, la “mano” di chi opera nel mercato di quella che resta una delle principali soft commodity mondiali.

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Fonte: elaborazione Centro studi Fipe su dati International Coffe Organization (dati concessi)

D’altra parte l’Organizzazione internazionale del caffè (ICO) ha previsto nel biennio 2023/24 un aumento della produzione del 5,8% anno su anno e del consumo globale del 2,2%, determinando in tal modo addirittura un surplus di 1 milione di sacchi (differenziale tra la produzione di 178 milioni di sacchi e il consumo di 177 milioni).

Cosa aspettarsi allora nei prossimi mesi? Rimanendo nell’ambito della dialettica domanda/offerta, dovremmo attenderci un periodo di raffreddamento dei prezzi. Tuttavia, sempre l’ICO mette in guardia sui rischi impliciti dovuti agli effetti delle condizioni meteorologiche ma, soprattutto, delle politiche dei Paesi produttori che potrebbero impattare sulla produzione e stravolgere un quadro previsionale tutto sommato positivo. Non va poi trascurato il ruolo dei fondi di investimento che spingono, con i contratti future, a vendere sui mercati finanziari quantitativi di caffè relativi alla produzione che verrà e, contemporaneamente, effettuano l’attività di compravendita sulla base dei saliscendi giornalieri dei prezzi.

Fipe: la tazzina di espresso al bar

Ad aprile 2024 il prezzo medio dell’espresso in Italia è stato di 1,18 euro, con un incremento rispetto ad un anno fa del 5,3% quando la tazzina costava mediamente 1,13 euro. Lungo la penisola il prezzo medio oscilla dentro una forchetta che va da 0,95 euro di Messina a 1,36 euro di Bolzano.

Il prezzo medio della tazzina di caffè ad aprile 2021 era di 1,00 euro che, rivalutato ai prezzi di aprile 2024, diventa 1,16 euro. Il risultato è che la tazzina conferma di aver tenuto, nel periodo apr. ’21- apr.’24, i livelli di inflazione con un moderato incremento reale del 2,1%.

Eppure la dinamica dei prezzi del complesso dei prodotti di caffetteria si mantiene per un lungo periodo che va da giugno 2021 a settembre 2024 al di sotto della linea dell’inflazione generale.

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Fonte: elaborazione Centro studi Fipe su dati Istat

Su questa prudenza giocano motivazioni diverse che riguardano la struttura del sistema competitivo (elevato numero di micro-imprese che operano in micro-mercati locali) o anche un inadeguato utilizzo della leva del prezzo. Non va dimenticato, tuttavia, che la caffetteria è una categoria di punta del bar con un’alta frequenza di acquisto, aspetto quest’ultimo che rende immediata nel consumatore la percezione del ritocco al listino operato dagli esercizi.

Peraltro, nella formazione del prezzo della tazzina, il costo della materia prima ha un peso assolutamente secondario sia rispetto a quello del servizio sia alla quota sul totale dei ricavi generati dalla vendita di questo prodotto. Più il caffè incide sulle vendite complessive, più dovrà assorbire oltre ai costi diretti anche quelli generali dell’attività.

In tale contesto non può essere l’aumento del costo del caffè in grani quantificabile in qualche centesimo di euro per tazzina che può giustificare un intervento immediato e specifico sul listino in grado di portare benefici significativi sui conti economici. Occorrerebbe invece una valutazione più generale sulla effettiva capacità di remunerazione dei “fattori produttivi” assicurata dagli attuali livelli dei prezzi, di tutti i prezzi, non solo della tazzina.

Caffè espresso al bar – valori in euro

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Fonte: Osservatorio Prezzi su dati Istat
Fonte: Osservatorio Prezzi su dati Istat

La catena del valore della tazzina di caffè al bar

Ad aprile 2024, come abbiamo visto, per un chilo di caffè verde occorrevano 4,44 euro. In media negli ultimi 12 mesi il prezzo è stato di 3,52 euro/Kg. con un incremento del 21,4% rispetto ad aprile 2023.

Guardando alla catena del valore della tazzina di caffè espresso al bar, si evidenziano i passaggi in cui si registrano i ricarichi: dai crudisti, passando per i torrefattori, fino agli esercenti l’incremento è di 5,6 volte, mentre dall’esercente al consumatore è di 5,9.

La catena del valore della tazzina di caffè al bar (dati concessi)

IVS Group: approvato il bilancio d’esercizio 2023 di 7,25 mln

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Ivs Group coffeecapp
Il logo Ivs group

GRANDUCATO DEL LUSSEMBURGO – IVS Group S.A. informa che l’assemblea generale degli azionisti, tenutasi il 7 giugno 2024 in Lussemburgo, ha deliberato l’approvazione del bilancio d’esercizio 2023 e del relativo bilancio consolidato, che evidenziano rispettivamente un risultato positivo di euro 7.249.503 e di euro 17.606 migliaia. L’assemblea ha deliberato di rimandare a nuovo il suddetto utile d’esercizio di euro 7.249.503.

Il bilancio d’esercizio 2023 di IVS Group

Essendo in scadenza, con l’approvazione del bilancio 2023, l’intero consiglio di amministrazione, l’assemblea ha nominato i seguenti amministratori: Paolo Covre, Vito Alfonso Gamberale, Paolo Caporali, Massimo Paravisi, Antonio Tartaro, Maurizio Traglio, Adriana Cerea, Monica Cerea, Luigi De Puppi, Elisabetta Dall’Olio, Mariella Trapletti, Fabrizio Donegà; il mandato degli amministratori scadrà con l’assemblea prevista per l’approvazione del bilancio 2024.

L’assemblea straordinaria ha inoltre deliberato: (i) la riduzione del capitale sociale, mediante cancellazione di n. 447.296 azioni proprie detenute dalla società e (ii) la modifica dello statuto sociale (art. 6.1), indicando il nuovo capitale sociale (euro 872.511,99) e il nuovo numero di azioni (n. 90.673.803 inclusive di n. 224.000 azioni proprie destinate al piano di incentivazione a lungo termine) conseguenti la suddetta cancellazione.

Il bilancio d’esercizio e il bilancio consolidato 2023 approvati dall’assemblea e i verbali dell’assemblea, con evidenza dei risultati delle votazioni, sono appostati sul sito web della società.

Caffè Borbone con Team Technipes #inEmiliaRomagna per sostenere i talenti del ciclismo

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Caffè Borbone al fianco del Team Technipes #inEmiliaRomagna (immagine concessa)

NAPOLI – Caffè Borbone, azienda leader nel business della torrefazione e del caffè monoporzionato, è sponsor del Team Technipes #inEmiliaRomagna, squadra di talenti del ciclismo semi-professionistico Elite e under 23 e ambassador della Regione Emilia-Romagna. Il primo appuntamento a sostegno dei giovani ciclisti e con il campione Davide Cassani è previsto per sabato 8 giugno a Imola durante la quarta edizione del Suzuki Bike Day, l’evento non competitivo rivolto agli appassionati di ciclismo di tutta Italia.

Il ciclismo, sport per definizione “eroico” fatto di sudore e fatica sia per coloro che lo praticano a livello agonistico, sia per tutti quelli che pedalano a livello amatoriale è uno sport semplice e alla portata di tutti, così come un buon caffè.

La collaborazione con il Team Technipes #inEmiliaRomagna si inserisce nel fil rouge del sostegno ai giovani talenti, da sempre nel dna dell’azienda, che da tempo supporta anche le eccellenze sportive dello sci italiano.

Caffè Borbone sarà per la prima volta accanto al Team Technipes #inEmiliaRomagna a Imola durante il Suzuki Bike Day dell’8 giugno. Si tratta di 53,5 Km di tracciato con partenza dall’Autodromo di Imola seguendo parte della seconda tappa del Tour de France 2024 e dello storico percorso del Mondiali di ciclismo 2020 e dei Mondiali del 1968. Il cuore delle colline romagnole con paesaggi mozzafiato e salite e curve sfidanti da percorrere insieme a campioni del ciclismo, tra cui Davide Cassani.

“Siamo entusiasti di annunciare il nostro sostegno Team Technipes #inEmiliaRomagna. Questa sponsorship riflette la nostra volontà di coltivare le passioni e la formazione di giovani talenti in ogni ambito, dall’arte allo sport, sostenendo uno staff di professionisti del ciclismo nell’affiancare le giovani eccellenze sportive che saranno i campioni di domani. Condividiamo inoltre con il team gli stessi valori di legame con il territorio, nel loro caso l’Emilia-Romagna e nel nostro la Campania, credendo fermamente nel potenziale delle nuove generazioni come motore di cambiamento e sviluppo delle comunità e dei territori locali.” ha dichiarato Marco Schiavon, amministratore delegato di Caffè Borbone.

Il Team Technipes #inEmiliaRomagna nasce nel 2019 da un’idea di Davide Cassani – ex ciclista professionista e CT della nazionale dal 2014 al 2021, diventato negli anni per migliaia di appassionati la voce del ciclismo italiano – come opportunità di formazione a sostegno delle giovani leve del ciclismo per sviluppare il loro talento grazie ad un team dedicato di storici esperti e professionisti di questo sport, dando loro l’opportunità di crescere ed entrare nella categoria professionistica.

Il progetto ha un duplice scopo: offrire a un gruppo di 13 giovani ciclisti provenienti da tutta Italia tutto il supporto e le competenze di un team tecnico per metterli in condizione di poter aspirare al passaggio al professionismo e al tempo stesso diffondere e consolidare il ruolo della Regione Emilia-Romagna come destinazione di eccellenza per i cicloamatori e cicloturisti sportivi grazie a un’offerta paesaggistica di percorsi ciclistici adatta a chi ama e pratica questo sport a qualsiasi livello, oltre alla rinomata proposta eno-gastronomica e culturale già celebre in tutto il mondo.

L’Emilia-Romagna, da sempre fucina di giovani talenti del ciclismo, rimane una costante della partnership tra Caffè Borbone e Team Technipes #inEmiliaRomagna, tanto che il 14 settembre avrà luogo il 1° Gran Premio Caffè Borbone, una manifestazione ciclistica dedicata alla categoria Juniores, 17-18 anni.

Il percorso ciclistico, con partenza da Faenza, toccherà le aree colpite dall’alluvione del 2023, oggi recuperate attraverso raccolta fondi, che potranno essere teatro del talento di ragazzi provenienti da ogni parte di Italia che sognano di diventare ciclisti professionisti. Anche in questo caso il percorso attraversa i paesaggi più belli delle colline romagnole per terminare nella piazza principale di Brisighella, uno dei borghi più belli d’Italia.

“Siamo entusiasti di avviare una collaborazione con un’azienda così importante come Caffè Borbone. – ha commentato Gianni Carapia, presidente del Team Technipes #inEmiliaRomagna – L’affiancamento di una realtà italiana di spicco ci inorgoglisce e ci spinge ad impegnarci ancora di più, anche con nuove iniziative, nel perseguimento dei nostri obiettivi legati allo sport, alla crescita dei giovani, alla promozione del territorio e della mobilità in bicicletta, condivisi con i nostri partner. Ci fa davvero piacere constatare l’attenzione che un’azienda come Caffè Borbone riserva allo sport, ai giovani e al territorio, a partire da questa iniziativa a Imola che vede protagonista un altro nostro partner storico e importante come Suzuki”.

La scheda sintetica di Caffè Borbone

Nata a Napoli nel 1999 come piccola torrefazione legata alla tradizione del caffè napoletano, Caffè Borbone è diventata in pochi anni uno dei principali produttori di caffè monoporzionato in cialde e capsule.

Rappresenta un caso di crescita esemplare, grazie anche al costante investimento in Ricerca & Sviluppo che ha portato alla realizzazione di prodotti innovativi e di qualità che, gradualmente, hanno conquistato i consumatori sempre più attenti all’ambiente.

È stata, infatti, la prima azienda in Italia a proporre la cialda compostabile che, smaltita nell’umido, può essere utilizzata per la produzione di compost, con involucro riciclabile nella raccolta della carta. Successivamente, ha lanciato la capsula compostabile in biopolimero con il top in carta filtro. Nel 2018, Caffè Borbone entra nel capitale sociale Italmobiliare, una delle principali investment holding italiane, con il 60% delle quote mentre il 40% rimane al fondatore Massimo Renda.

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Ditta Artigianale lancia la capsule collection Collettivo Giungla per l’evento menswear Pitti Uomo 106 a Firenze, 11/06

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Nike Air by Collettivo Giungla (immagine concessa)

FIRENZE – Colori accesi, richiami esotici e linguaggio della street art. Il caffè si tinge di glamour con la nuova capsule collection presentata da Ditta Artigianale, in occasione di Pitti Uomo 106. Pezzi unici da collezione, che spaziano dalle celebri sneakers Nike Air Force, customizzate con elementi che richiamano alle piantagioni di caffè e alla natura, alle t-shirt per i coffee lover, perfette per accompagnare nel mondo una community di viaggiatori e scopritori di sapori, aromi, tradizioni, come lo stesso Francesco Sanapo, fondatore insieme a Patrick Hoffer di Ditta Artigianale.

La capsule collection sarà presentata in occasione del cocktail party di Ditta Artigianale, in programma martedì 11 giugno, alle ore 19,30, nel locale di via Carducci 2/4r.

A firmare le nuove creazioni il Collettivo Giungla, talentuoso duo composto da Giulia Dall’Ara ed Eugenio Bertozzi, apprezzati street artist e autori dei murales che colorano gli interni di alcune caffetterie di Ditta Artigianale.

A loro è stata affidata la customizzazione di sei modelli di Nike Air Force, che si ispirano ai paesi esotici del caffè, con colori che richiamano quelli del logo di Ditta Artigianale: rosso, blu e giallo.

La t-shirt di Ditta Artigianale (immagine concessa)

Disponibili in diverse taglie (dalla 38 alla 45) le sneakers sono decorate a mano, in una sintesi tra urban art, artigianato e universo del caffè. Non manca poi la t-shirt per gli amanti del caffè, con gli stessi richiami alle piantagioni proposti nelle sneakers e l’aggiunta di un grande felino di colore blu, al centro, che evoca paesi esotici e restituisce la giusta dose di grinta, proprio come il caffè.

A questa si affianca infine la t-shirt celebrativa del Tour de France, che raffigura un grande ciclista, per omaggiare la partenza della competizione da Firenze, il prossimo 29 giugno.

La t-shirt dedicata al Tour de France (immagine concessa)

Sempre al Tour de France sono dedicate la miscela Cyclist Coffee Blend e il cocktail Pedal to the metal che Ditta Artigianale presenterà contestualmente alla cpasule collection, martedì 11 giugno.

La nuova miscela di caffè è caratterizzata da sentori di mela, lime e spezie, per dare la giusta carica agli sportivi e soddisfare le loro esigenze, mentre il cocktail è realizzato sulla base dell’edizione primaverile del gin Peter in Florence e contraddistinto da una freschezza rigenerante ed avvolgente grazie alle note di zenzero, rosmarino e succo di lime.

La capsule collection è già disponibile sullo store online di Ditta Artigianale qui.