domenica 23 Novembre 2025
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Espresso Academy: il tour per visitare la piantagione siciliana Finca Balistrieri

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Il viaggio in piantagione in Sicilia organizzato da Espresso Academy (foto concessa)
Il viaggio in piantagione in Sicilia organizzato da Espresso Academy (foto concessa)

MILANO – Espresso Academy è lieta di annunciare il primo viaggio in piantagione organizzato nella meravigliosa Sicilia. Grazie alla collaborazione con Giovanni Balistrieri, un agricoltore e appassionato di caffè che ha trasformato il suo terreno in una delle pochissime piantagioni di caffè europee, è possibile vivere una full immersion nel mondo del caffè, senza dover affrontare le complessità di un viaggio intercontinentale.

Questa esperienza è stata studiata per chiunque voglia comprendere meglio il caffè come
prodotto agricolo e scoprire da vicino tutte le fasi del suo ciclo di vita, dalla semina fino alla
tazza. E tutto questo, in uno scenario unico: la Sicilia, con le sue tradizioni, la sua cultura e le sue bellezze naturali.

Espresso Academy: il programma ricco di esperienze e conoscenze

Dal 18 al 20 ottobre 2024, la possibilità di vivere tre giorni intensi di lavoro e apprendimento presso la Finca Balistrieri, situata a Santa Croce Camerina, in provincia
di Ragusa.

La formazione alle origini (foto concessa)

Il programma è stato progettato per offrire un’esperienza completa e coinvolgente:

18 ottobre
● 10:30: Benvenuto ai partecipanti
● Caffè di benvenuto con cerimonia etiope
● Visita alla Finca Balistrieri e alla sua straordinaria diversità
● Le varietà botaniche del caffè presenti in finca Balistrieri
● Prove pratiche di lavoro in piantagione semina, raccolta, potatura

● Elementi di agronomia in piantagione
● I processi di lavorazione: lavato, naturale, le fermentazioni.
● Test e misurazioni di umidità, densita e grado nei vari processi
● Leggere la scheda di valutazione
● Il cascara e i suoi usi.
● 18.00 fine giornata, in tempo per una bella serata insieme in Sicilia

19 ottobre
● 9:30: Ritrovo presso Finca Balistrieri
● L’intera giornata è dedicata a due argomenti molto vasti e studiati a fondo. Il lavoro e l’analisi, con relativi test, dei vari processi di lavorazione e fermentazione Un percorso di calibrazione per l’assaggio in cupping.
● 18.00 fine giornata, in tempo per una bella serata insieme in Sicilia

20 ottobre
● 9:30: Ritrovo presso Finca Balistrieri
● Lavoro e controllo dei processi di fermentazione
● Lavoro e agronomia in piantagione: dalla nursery alla messa a dimora. La fertilizzazione e la cura del terreno.
● Cupping e grading dei vari caffè preparati con diversi processi di lavorazione
● Una discussione finale sul mercato del caffè, sullo specialty e il suo futuro durante la cerimonia etiope del Bunna
● 14.30 Dopo pranzo fine del corso, e, per chi vuole, inizio dell’esperienza alla scoperta delle meraviglie della Sicilia (e delle sue spiagge!)!

Un viaggio accessibile e indimenticabile
Questo viaggio rappresenta un’occasione irripetibile per i veri appassionati di caffè. Il costo
del pacchetto è di 750€, e include tutto il corso/esperienza e i pranzi durante il soggiorno.

Non sono inclusi nel prezzo il volo per la Sicilia, i trasferimenti interni (per cui consigliamo il noleggio di un’auto), la sistemazione alberghiera (per la quale ti forniremo una lista di strutture convenzionate) e le cene.

Come Partecipare

Per unirsi a quest’esperienza, per ulteriori informazioni e per prenotare il proprio
posto, contattare a info@espressoacademy.it. www.espressoacademy.it

Un dolce espresso per i Lavazza: distribuito dividendo da 40 milioni nonostante la flessione degli utili

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Lavazza trainig center Giuseppe Lavazza cavaliere Giuseppe Lavazza, vice presidente del Gruppo Lavazza
Giuseppe Lavazza presidente del Gruppo Lavazza

MILANO – Il quotidiano economico Milano Finanza ha rivelato nella sua ultima edizione la distribuzione del dividendo della Finlav, la holding della famiglia torinese controllata dalle due accomandite Alberto Lavazza&C e Emilio Lavazza&C. Si tratta di quasi 40 milioni assegnati nonostante la flessione degli utili sugli anni precedenti e attingendo alle scorte finanziare pari a 200 milioni. Ricordiamo che il Gruppo Lavazza ha chiuso il bilancio 2023 a 3,1 miliardi con utile netto a 68 milioni.

Per leggere l’intero articolo del quotidiano economico Milano Finanza, che è firmato da Nicola Carosielli, basta cliccare QUI.

L’assemblea di Finlav, la holding cui afferiscono i due rami delia famiglia, ha approvato la distribuzione di un dividendo di 39,8 milioni di euro

Un importo che supera di poco i 38,8 milioni distribuiti lo scorso anno, ma che rimane sotto i 43 milioni del 2022, indice di una gestione prudente.

Secondo quanto riportato da Milano Finanza, per coprire questo dividendo, Finlav ha deciso di destinare interamente l’utile del 2023 di 37,98 milioni di euro alla distribuzione, attingendo inoltre agli oltre 200 milioni di euro degli utili accumulati negli anni  passati.

Questo approccio sottolinea una strategia chiara: garantire la continuità del flusso di dividendi anche di fronte a un calo significativo degli utili, mantenendo comunque una solida base patrimoniale.

Come scrive sempre Milano Finanza il forte calo dell’utile netto, sceso da 50 a 37,98 milioni di euro, riflette le difficoltà affrontate dal gruppo nel 2023. Una delle cause principali è stata la riduzione dei dividendi incassati dalla controllata Luigi Lavazza Spa, passati da 42,7 milioni a 38,8 milioni.

Questa flessione, unita alla compressione dei margini operativi, ha portato a una contrazione dell’EBITDA del 15%, sceso da 309 a 263 milioni di euro, e a un calo dell’utile netto da 95 a 68 milioni di euro.

Guardando poi a livello di bilancio consolidato, Finlav ha registrato ricavi per 3,078 miliardi (+13% su base annua), registrando però un calo dell’ebitda del 15% a 265 milioni di euro (con un’incidenza sui ricavi del 8,6%) dai 311,7 milioni precedenti, che registravano un’incidenza sul fatturato dell’11,4%.

A impattare maggiormente è stato l’aumento dei costi di vendita (da 205 a 267 milioni) e di quelli generali e amministrativi per 329,2 milioni (erano 293 milioni l’anno prima).

Il calo della marginalità si è riversato sui profitti, scesi del 34,1%, con l’utile dell’esercizio passato quindi da 100,7 milioni a 66,4 milioni, mentre si è leggermente incrementato il patrimonio netto da 2,54 miliardi a 2,58 miliardi.

Per leggere l’intero articolo del quotidiano economico Milano Finanza basta cliccare QUI.

Bertona spiega la nascita e l’importanza del Registro Nazionale degli Operatori Professionali del settore Tè e Infusi

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marco bertona
Il professor Marco Bertona (immagine concessa)

MILANO – Una rivoluzione culturale dell’Italia del tè: questo racconta Marco Bertona, presidente di AssoTè Infusi, parlando del Registro Nazionale degli Operatori Professionali del settore Tè e Infusi e l’elenco dei componenti del Comitato Tecnico-Scientifico dedicato alla formazione permanente degli associati – in conformità con la Legge del 14 gennaio 2013 n. 4.

Un modo di provare la professionalità che non è offerto da nessun altro ente italiano e che rappresenta invece una svolta nella cultura del tè nel Bel Paese. La qualifica rappresenta lo status professionale dell’operatore a cui vengono riconosciute l’insieme delle sue competenze, conoscenze ed esperienze con l’assegnazione di un numero d’iscrizione identificativo e univoco.

Questa attestazione di qualità e di qualificazione professionale non è direttamente collegata all’aver portato a termine un corso, ma dipende innanzitutto dall’iscrizione alla stessa Associazione ed al rispetto dei requisiti da essa richiesti, di cui l’attività formativa è solo una componente.

Esistono ad oggi queste qualifiche professionali:
Tea Sommelier, Tea Trader, Tea Taster, Tea Blender, Tea Educator, Tea Event Planner, Tea Party Planner, Personal Tea Butler, Maître Tea Sommelier, Master in Tea Ceremonies, Tea Barman, Tea Chef, Tea Planting Expert, Tea Processing Expert ed Herbal Infusions Specialist.

Bertona, facciamo un passo indietro: con quante professioni è iniziato il registro e con quali obiettivi nel 2013?

Bertona: “Tutto si concretizza nei primi mesi del 2013, quando entra in vigore la legge sulle libere professioni: da quel momento ci siamo attivati come Associazione professionale, ai sensi di questa stessa legge che prevede appunto la costituzione da parte di enti professionali come il nostro, di istituire i propri registri.

Sin dal principio siamo partiti con tutte le professioni che oggi sono sul sito, perché erano già state pensate addirittura ai tempi della costituzione della nostra Associazione nel 2004, quando le abbiamo incluse persino nel nostro Statuto.

Parliamo di anni nei quali l’Italia si trovava ancora nella preistoria del tè. Vent’anni fa non c’era nulla, ma avevo già individuato le varie figure professionali da sviluppare in futuro, ispirandomi alla mia esperienza cinese, dove molte di queste erano già codificate. Partimmo subito con il Tea Sommelier e il Tea Taster, che erano fantascienza nel panorama italiano.

Se penso poi nello specifico al Tea Sommelier, a quei tempi non esisteva neppure un percorso formativo dedicato nel mondo: siamo stati i primi come Associazione a considerare questo ruolo all’interno di un’offerta professionalizzante. Nessun’altra realtà didattica o Associazione di categoria, aveva mai proposto un corso di questo tipo, neppure in Cina. Ho avuto questa intuizione essendo italiano e avendo alle spalle l’ambito del vino.

Poi con l’entrata in vigore della legge, abbiamo avuto modo di far emergere anche le altre categorie: undici anni fa eravamo comunque in anticipo e oggi restano più o meno tutte ancora attuali.

Anche l’esperto nella piantagione e nella lavorazione del tè, ora è una figura spendibile: ci sono tante persone che per diversi motivi stanno coltivando le proprie piantine e sono interessate ad imparare. – e aggiunge Bertona – Posso dire che nel 2024 il Tea sommelier rimane la professione più richiesta.”

Quali sono i principali vantaggi di entrare a far parte di questo registro nazionale?

“Innanzitutto partirei dalla distinzione tra i vari Tea Sommelier. Come dicevamo è la categoria professionale più in voga e ne individuerei tre tipi: quelli che si autoproclamano tali, coloro che hanno seguito dei corsi più o meno professionalizzanti che rilasciano però soltanto delle certificazioni di partecipazione senza alcun valore legale e infine i Tea Sommelier in possesso di un’attestazione di professionalità ai sensi della legge 4-2013.

Qual è la differenza tra le prime due etichette? Nel primo caso non si attesta la professionalità, ma si certifica l’aver portato a termine un corso. La legge va oltre questo e prevede l’attestazione di qualità e di professionalità sui servizi prestati.

Questa può essere rilasciata solo da un ente terzo libero e indipendente, cioè l’Associazione professionale di settore che opera ai sensi di legge, che si assume la responsabilità di ciò che afferma. Non è il professionista quindi che si auto definisce, ma c’è un’attestazione esterna del proprio grado di professionalità e servizi.

Sembra facile, ma non è una procedura così intuitiva: i nostri stessi soci non conoscevano la differenza. C’è dietro un po’ un blocco culturale dietro, perché in Italia non abbiamo mai avuto una norma che regolasse la libera professione. Questo sistema di riconoscimento invece è molto diffuso ad esempio nei paesi del Nord Europa. AssoTè sta provando a far comprendere anche ai propri membri l’unicità del registro.”

Bertona, serve oltre essere iscritti all’Associazione, anche completare quali corsi formativi per ottenere la qualifica?

“Per poter ottenere l’attestazione di professionalità è obbligatorio per legge, essere iscritti ovviamente all’Associazione di categoria (l’attestazione decade infatti nel momento in cui non si è più soci) che si rende responsabile legale rispetto a ciò che sancisce.

È obbligata a sua volta ad aprire uno sportello a disposizione degli utenti: se per esempio un cliente di un nostro socio riscontra dei problemi, può rivolgersi all’Associazione di categoria che ha rilasciato l’attestazione che dovrà controllare l’operato dell’operatore e trovare soluzioni adeguate. Quindi si danno garanzie a tutela del consumatore finale.

Ancora per legge, è previsto l’aggiornamento professionale e la stessa attestazione viene rilasciata in base a dei parametri stabiliti dalla stessa Associazione. Per concludere ci si appoggia ad un codice deontologico, che prevede anche delle sanzioni qualora non vengo rispettato.

L’iscrizione è frutto di un percorso di studi, dalla frequentazione di corsi e dal superamento di un esame di idoneità capacità professionale, sia scritto, orale e pratico. Una volta portato a termine questo processo e valutate le esperienze professionali, si viene inseriti all’interno del registro a seconda delle proprie competenze.

Le attività professionali svolte valgono infatti come crediti formativi e quindi è evidente che sono molti i passaggi in più rispetto alla semplice certificazione di partecipazione.

Per fare un esempio pratico: se ci sono due corsisti, uno che parte dalle basi e uno come Igor Battistin, maître del Caffè Florian, con anni di esperienze professionali maturate nel settore, il primo potrà aver svolto le lezioni e sviluppato un percorso molto interessante allo stesso modo di Battistin, ma non potrà mai avere la sua stessa esperienza e le stesse competenze maturate negli anni.

Con una sola certificazione, è come se tutti al suo ottenimento risultassero allo stesso livello, ma la differenza tra i due corsisti invece è riconosciuta dall’attestato, che garantisce la professionalità e la qualità del servizio. Per me è stato difficile da spiegare come concetto. Per questo motivo noi abbiamo strutturato sei livelli di Tea Sommelier (da quello di sala sino a quello di Executive Tea Sommelier).

Con l’aggiornamento di cui abbiamo parlato prima, che avviene ogni anno tramite corsi e attività organizzate dall’Associazione, si può salire di livello. Ma va da sé che si progredisce soprattutto con l’esperienza sul campo. È sempre la pratica fondamentalmente a fare la differenza.”

Quanti sono attualmente gli iscritti al registro?

Bertona: “Abbiamo diversi registri a seconda delle professioni. Non sono tantissimi e sono pubblicati sul sito. Perché non sono così numerosi? Perché la maggior parte degli operatori ricade tra gli autoproclamati o tra quelli certificati ed è un fattore culturale dietro che non fa comprendere l’importanza di avere l’attestazione professionale di qualità.

Un altro ostacolo è legato al fatto che non si tratta di un percorso adatto a tutti, ma soltanto a coloro che sono davvero intenzionati a portare a termine un obiettivo professionale che però resta in continuo aggiornamento. Si tratta di prendersi un impegno vero e proprio che io considero normale per chiunque voglia svolgere queste professioni ad un certo livello.”

A chiusura, Bertona lascia una nota positiva:

“Questi ultimi due anni ho notato però che stanno arrivando da noi persone che hanno già seguito dei corsi presso altri enti e che possono quindi fare il paragone tra quello che hanno già esperito e quello che hanno trovato da noi.

Prima hanno scelto altri percorsi formativi e solo di recente hanno voluto contattarci in quanto interessate ad ottenere l’attestazione di qualità professionale. Questo è sintomo di una maggiore consapevolezza attorno al ruolo del registro e al valore di ciò che noi diamo in più. Una decina dei nuovi corsisti sono in fase di completamento, in attesa di superare l’esame.”

MUMAC selezionato ai Corporate Heritage Awards 2024

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MUMAC esterno con tazzina. Crediti Emanuel Galimberti
MUMAC esterno con tazzina. Crediti Emanuel Galimberti

BINASCO (Milano) – Cimbali Group e MUMAC, Museo della Macchina per Caffè di Cimbali Group, sono orgogliosi di annunciare, per il terzo anno consecutivo, di essere stati selezionati per la candidatura ai Corporate Heritage Awards 2024. Questa prestigiosa scelta è un chiaro segno del riconoscimento del continuo impegno di MUMAC nel preservare e valorizzare il patrimonio storico e culturale legato al caffè espresso, attraverso progetti innovativi e di eccellenza. La candidatura sottolinea la dedizione del museo nel promuovere la tradizione aziendale, creando un ponte tra passato e futuro.

I Corporate Heritage Awards mirano a diventare il principale evento nazionale dedicato
all’Heritage Marketing, un settore che riconosce e premia le imprese che si distinguono per
l’impegno nella valorizzazione del proprio patrimonio storico-culturale.

Mumac Cimbali Group Badge

Considerando il patrimonio come un asset strategico, questi premi celebrano le aziende che investono nella conservazione, promozione e comunicazione della propria storia e identità unica.

MUMAC è in gara in tre diverse categorie:

1. Narrazione digitale attraverso parole, immagini e suoni: con il nuovo Video
istituzionale MUMAC, un progetto che cattura l’essenza della storia e dei valori
aziendali del gruppo, offrendo una narrazione cinematografica emozionante e
coinvolgente.

2. Narrazione attraverso luoghi: con il Caveau Digitale MUMAC, un’iniziativa che
permette di esplorare virtualmente il vasto patrimonio storico di Cimbali, tramite un
archivio digitale ricco di documenti e immagini uniche.

3. Narrazione attraverso eventi: con MUMAC Coffee Escape, un’esperienza inedita
che invita i partecipanti a immergersi nel mondo del caffè, combinando edutainment
e cultura.

Cimbali Group Badge

Essere candidati ai Corporate Heritage Awards 2024 rappresenta un riconoscimento
significativo per MUMAC e per Cimbali Group.

Questa candidatura testimonia l’impegno costante nel raccontare la storia aziendale, preservando al contempo la memoria e l’innovazione che da sempre contraddistinguono l’azienda.

Mercati del caffè: prezzi dei robusta in forte ripresa (+21,2%) e a nuovi massimi durante il mese di agosto

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mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni Brasile export prezzi borsa Vietnam meteo
Il logo dell'Ice

MILANO – È stato un agosto quanto mai movimentato per i mercati del caffè, con gelate e siccità in Brasile, unite al ridimensionarsi delle prospettive produttive, a imprimere alle borse un trend rialzista, che ha spinto Londra ai massimi storici del contratto e New York ai livelli più alti degli ultimi due anni e mezzo. La prima impennata dei prezzi si è registrata all’inizio della settimana di ferragosto.

La gelata che ha colpito alcune zone del Minas Gerais (soprattutto nel Cerrado) e dell’alta Mogiana (San Paolo), nelle prime ore del mattino di domenica 11 agosto, ha indotto forti rialzi in entrambe le borse alla ripresa delle contrattazioni, lunedì 12 agosto.

Il contratto per scadenza dicembre dell’Ice Arabica ha guadagnato 830 punti volando a 238,55 centesimi.

All’Ice Robusta, il contratto per scadenza novembre si è rivalutato di $197 chiudendo a 4.359 dollari. Si temeva una nuova ondata di gelo la notte successiva, ma per fortuna la colonnina di mercurio si è tenuta ben al di sopra dei livelli di guardia.

Ne sono conseguiti drastici ribassi nella seduta di martedì 13 agosto. New York ha cancellato tutti i guadagni del giorno precedente precipitando a 229,05 centesimi. Londra ha lasciato sul campo $172 scendendo a 4.187 dollari. Ma sin dal giorno successivi i prezzi sono tornati a salire.

Ed entrambe le borse hanno inanellato sei sedute consecutive in territorio positivo, che hanno spinto New York a 249,25 centesimi e Londra a 4.632 dollari, il 21 agosto. Il 22 agosto ha visto parziali prese di beneficio su entrambi i fronti (New York a 242,90 centesimi e Londra a 4.574 dollari).

Ma il trend rialzista è tornato a prevalere sui mercati del caffè anche nella terza decade, sebbene con andamenti diversi nelle due borse

New York è volata a un nuovo massimo di 256,45 centesimi, al termine delle seduta di mercoledì 28 agosto.

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Horeca: bar, pasticcerie e ristoranti tra i meno affidabili per il Fisco

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fiepet ristorazione aprea
Il problema della ristorazione

MILANO – Il settore dell’ospitalità in profonda crisi, sì, e questo si riflette in alcuni dati diffusi dal Ministero dell’Economia ripresi e analizzati dagli esperti del quotidiano economico IlSole24Ore, secondo cui i redditi dichiarati dalle imprese attive nell’horeca sono eccessivamente bassi e soprattutto esiste un’alta percentuale di inaffidabilità.

E non solo: secondo le linee elaborate dal Dipartimento Finanze, che si fondano sulle dichiarazioni dei redditi, sembra chiaro dove si concentrano le evasioni: le categorie che non hanno superato la sufficienza secondo le tabelle del Fisco, afferiscono a 15 settori (con un tasso di inaffidabilità del 70%): al quarto posto, con il 72,8%, proprio i ristoranti.

Horeca: un mondo che ancora deve uscire dalla logica del nero

Si parla di tutti i tipi di locali a servizio del pubblico con un’offerta di food&beverage: bar, pasticcerie, ristoranti e panetterie, sono solo alcune delle attività presenti tra i primi posti nella classifica di chi evade il fisco. Il nero è ancora la pratica diffusa per eccellenza, con scontrini fantasma.

Gli esercizi che si occupano di erogare cibo e bevande sono le stesse che hanno evaso maggiormente, con i gestori dei ristoranti a comparire tra i primi indagati, rappresentando il 70% di contribuenti inaffidabili per aver dichiarato spesso e volentieri cifre inferiori rispetto agli effettivi margini prodotti.

Seguiti subito da panetterie (70,6%), bar e pasticcerie (68%). Una parentesi a parte ma sempre rilevante va a chi si occupa della lavorazione di tè e caffè (70,6%).

Ancora riferendosi ai numeri ricavati dall’Agenzia delle Entrate, emerge che il 72% di 95mila ristoranti che superano i 30mila euro di ricavi, non ha ottenuto redditi poco coerenti. Il discorso non cambia per più di 92mila bar e pasticcerie che hanno dichiarato redditi medi che superano di poco 8100 euro.

C’è De’Longhi alla Mostra del cinema di Venezia

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De'Longhi
De'Longhi alla Mostra del cinema di Venezia

VENEZIA – De’Longhi partecipa come partner ufficiale de la Terrazza Cinematografo presso l’Hotel Excelsior durante l’81ª Mostra Internazionale del cinema di Venezia. Questo evento rappresenta un’occasione unica per celebrare il cinema, la cultura e il patrimonio italiano, in un contesto esclusivo e raffinato come quello de La Terrazza.

Nella cornice della Mostra del cinema, De’Longhi celebra l’incontro tra due tradizioni italiane: il caffè e il cinema. Con l’aiuto di Mattia Stanga, brand voice di De’Longhi, il progetto prevede la realizzazione di contenuti video che esplorano le diverse interpretazioni del concetto di “perfetto” nel rito del caffè. “Qual è il tuo caffè perfetto?” È questa la domanda che Mattia porrà a tutti coloro che passeranno presso La Terrazza per definire gesti, gusti e abitudini che rendono unico il rituale del caffè e la ricerca del caffè perfetto.

Tra gli ospiti che saranno coinvolti in questo format coinvolgente di Mattia, protagonisti indiscussi saranno l’attrice Alessandra Mastronardi ed Edoardo Leo, noto attore, sceneggiatore e regista italiano che, tra una chiacchiera e un caffè, condivideranno aneddoti legati alla loro attività.

Grazie alla presenza della macchina automatica per il caffè in chicchi Rivelia, chiunque lo desideri avrà la possibilità di vivere una nuova coffee experience. Con ben 22 diverse bevande erogabili, Rivelia rappresenta il top di gamma che combina design elegante e compatto, tecnologia e prestazioni su misura.

Iginio Massari: l’apertura di un punto di alta pasticceria a Monza mentre si sfreccia in Formula 1

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Iginio Massari costa panettoni
Il maestro pasticciere Iginio Massari (foto Pasticceria Massari)

MILANO – In via Carlo Alberto 23 a Monza, sotto la gestione dell’imprenditore di Milano Giuseppe Contini, sorge il nuovo punto targato Iginio Massari: proprio durante il Gran Premio di Formula 1, l’alta pasticceria presidia il territorio, all’interno di un’isola pedonale (la stessa location che era già stata rodata un anno fa con il pop up store Massari).

Un esperimento riuscito a quanto pare, dato che ora è diventato un vero e proprio investimento permanente. Probabilmente anche in quest’ultimo negozio sarà servita una tazzina d’eccezione, dato che negli altri del maestro si usano i 1895 by Lavazza.

Leggiamo i dettagli dall’articolo di Rosella Radelli su milano.corriere.it.

Iginio Massari delizia Monza con le sue ricette

«A breve apriremo anche un angolo caffetteria — spiega Cortini — per abbinare caffè o cappuccino ad un delizioso maritozzo».

Nelle vetrine naturalmente tutti i prodotti freschi, i gelati del maestro, le praline e le monoporzioni compreso il rinomato tiramisù. Un motivo in più per una passeggiata nel cuore della città che in questi giorni è animato in ogni piazza dagli eventi del Fuori GP.

Qui la notizia completa.

McCafè: a Lecco aperto un nuovo McDonalds con la caffetteria all’interno: la catena supera quota 600 bar in tutta Italia

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milioni McCafé McDonald's brand
Un'insegna McCafé, le caffetterie abbinate ai McDonald's

LECCO – Ha parto venerdì il nuovo ristorante McDonald’s di Lecco, a pochi mesi dalla chiusura del punto vendita sul lungolago. Il nuovo ristorante impiegherà 45 persone, provenienti per la maggior parte dal comune di Lecco e dall’area limitrofa, e sarà aperto tutti i giorni dalle 5:30 alle 2:00.

La struttura disporrà di 155 posti a sedere, tra interno ed esterno, e sarà dotato di kiosk digitali che permettono ai clienti di ordinare in totale autonomia, personalizzando alcune ricette.

Il locale mette a disposizione anche il McCafé, ormai le insegne di questo titpo sono oltre 600 e in tutta Italia, dove si potrà gustare caffè di qualità nonché scegliere tra una grande varietà di prodotti provenienti da aziende italiane. Ci saranno uno spazio dedicato ai bambini e il servizio di McDelivery per la consegna a domicilio.

 

Dolce&Gabbana dona nuova vita al Mocambo Bar di Taormina

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Dolce&Gabbana Mocambo bar di Taormina
Il bancone del rinnovato Mocambo Bar di Taormina ora firmato da Dolce &. Gabbana

MILANO – Nuova puntata legata alle vicende che, orma da 10 anni, collegano i marchi del lusso alla caffetteria e alla ristorazione. Accade così che, a oltre 10 anni da quando LVMH ha rilevato la caffetteria-pasticceria Cova di Via Monte Napoleone a Milano per una cifra pari a 33 milioni di euro e il Gruppo Prada la storia pasticceria-caffetteria Marchesi 1824 per 7.7 milioni di euro è adesso la volta di Dolce&Gabbana: il noto marchio della moda milanese ha rilevato la caffetteria Mocambo Bar di Taormina (Messina).

Dunque lo storico Mocambo Bar di Taormina riapre le sue porte, trasformato dal tocco inconfondibile di Dolce&Gabbana. Un locale iconico, intrecciato nel tessuto culturale della pittoresca cittadina siciliana, che fonde fascino classico e stile contemporaneo. Il restyling, che custodisce l’eredità senza tempo del bar, introduce raffinati elementi moderni e una boutique esclusiva, diventando una destinazione imperdibile per gli amanti del lusso e dell’eleganza.

Un passato ricco di storia incontra l’eleganza moderna

Nato nel dopoguerra, il Mocambo Bar è diventato rapidamente un punto di incontro a Taormina. Conosciuto per il suo ambiente accogliente, la splendida vista sul mare e l’eccellente servizio, il bar ha attirato celebrità, artisti, scrittori e intellettuali da tutto il mondo negli anni ’50 e ’60.

La ristrutturazione firmata Dolce&Gabbana rende omaggio a questa ricca storia, introducendo al contempo elementi contemporanei che esaltano il fascino senza tempo del locale.

Il tocco Dolce&Gabbana

Ispirato all’iconica creatività del Carretto Siciliano, il nuovo design del locale integra perfettamente la tradizione con la modernità. L’attenzione per i dettagli e la passione per l’artigianato, tratti distintivi di Dolce&Gabbana, sono evidenti in ogni angolo. Questo restyling preserva lo spirito originale del bar, arricchendolo con note eleganti che riflettono l’estetica inconfondibile del brand.

Il Mocambo Bar si arricchisce tra l’altro di una boutique esclusiva, che presenta una selezione di capi, accessori e gioielli firmati Dolce&Gabbana. Una nuova Boutique che non solo esalta il fascino del bar, ma offre ai visitatori un’esperienza di shopping unica all’interno di un ambiente iconico.