venerdì 21 Novembre 2025
Home Blog Pagina 319

Nespresso celebra il cappuccino day con il nuovo montalatte Aeroccino XL, 08/11

0
aeroccino nespresso
Il montalatte Aeroccino XL (immagine concessa)

MILANO – Il cappuccino, equilibrio perfetto tra caffè e schiuma di latte, rappresenta un rito in grado di offrire un’esperienza sensoriale intensa, ad ogni sorso. Una bevanda simbolo di tradizione e convivialità, le cui origini sembrerebbero risalire a Marco d’Aviano dell’Ordine dei frati minori cappuccini che, nel lontano 1683, durante un viaggio a Vienna addolcì il suo caffè con del latte montato a vapore. Da quel momento, la bevanda prese il nome di cappuccino, diventando celebre in tutto il mondo, fino a diventare un vero e proprio simbolo del Bel Paese.

Nespresso e il montalatte Aeroccino XL

Nespresso, da sempre attenta ai gusti e alle preferenze dei propri clienti, vuole celebrare questa giornata speciale dedicando alle e agli appassionati del cappuccino il suo nuovo montalatte Aeroccino XL, progettato per offrire un’esperienza di gusto ancora più ricca e versatile e ottenere la schiuma di latte perfetta per le proprie ricette a base di latte e caffè.

Aeroccino XL è ideale per preparare fino a tre cappuccini contemporaneamente, rendendo i momenti di condivisione con gli ospiti ancora più speciali, grazie alla possibilità di dare vita a ricette golose in modo semplice e veloce: basta premere un pulsante.

Ed ecco alcune ricette firmate Nespresso da ricreare nel comfort di casa propria, per rendere unica questa giornata e trasformare ogni tazza di caffè Nespresso in una vera e propria opera d’arte.

Le ricette firmate Nespresso

Linea Original

Ingredienti

  • 150 ml di latte o bevanda a base vegetale
  • 40 ml caffè Nespresso Chiaro, Corto o Scuro della gamma Barista Creations per Original

Procedimento

  • Versa il latte o la bevanda a base vegetale all’interno di Aeroccino XL
  • Seleziona il montaggio a caldo o a freddo
  • Versa il contenuto all’interno di una tazza da Cappuccino
  • Eroga il caffè Nespresso direttamente sopra la schiuma di latte

Linea Vertuo

Ingredienti

  • 150 ml di latte o bevanda a base vegetale
  • Caffè Nespresso Bianco Piccolo (40ml) o Bianco Doppio (80ml) della gamma Barista Creations per Vertuo

Procedimento

  • Versa il latte o la bevanda a base vegetale all’interno di Aeroccino XL
  • Seleziona il montaggio a caldo o a freddo
  • Versa il contenuto all’interno di una tazza da Cappuccino.
  • Eroga il caffè Nespresso direttamente sopra la schiuma di latte

Consigli

  • Utilizza latte freddo per ottenere una schiuma più cremosa.
  • Versa prima il latte nella tazza da Cappuccino, poi eroga il caffè sopra: vedrai che spettacolo di colori
  • Puoi personalizzare il tuo Cappuccino aggiungendo sciroppi aromatizzati come vaniglia, caramello o cioccolato.
  • Sperimenta con la quantità di latte e caffè per trovare l’equilibrio di sapori che più ti piace.

La scheda sintetica di Nespresso

Nespresso è pioniera e punto di riferimento per il caffè porzionato di altissima qualità. L’azienda lavora con oltre 157.000 coltivatrici e coltivatori in 18 Paesi attraverso il suo Programma AAA Sustainable Quality per integrare le pratiche di sostenibilità nelle aziende agricole e nei territori circostanti.

Lanciato nel 2003 in collaborazione con la ONG Rainforest Alliance, il Programma aiuta a migliorare la resa e la qualità dei raccolti, assicurando una fornitura sostenibile di caffè di alta qualità e migliorando le condizioni di vita delle coltivatrici, dei coltivatori e delle loro comunità.

Nel 2022 Nespresso ha ottenuto la certificazione B Corp, unendosi a un movimento internazionale di oltre 9.000 aziende che soddisfano gli elevati standard di responsabilità sociale e ambientale e di trasparenza B Corp. Con sede a Vevey, Svizzera, Nespresso opera in 93 mercati e conta 14.000 dipendenti. Nel 2023 ha gestito una rete globale di vendita al dettaglio globale di 791 boutique. Per ulteriori informazioni basta cliccare qui.

Guida Michelin: la selezione 2025 comprende 393 ristoranti stellati

0
guida michelin
La Guida Michelin 2025 (immagine concessa)

MODENA – Dopo tre anni, la cerimonia della Guida Michelin torna in Emilia-Romagna e, per la prima volta nella sua storia, nella città di Modena. Per celebrare la 70° edizione della Guida Michelin Italia si sono aperte le porte del magnifico Teatro Comunale Pavarotti-Freni che ha ospitato una cerimonia eccezionale presentata da Giorgia Surina, alla quale hanno partecipato oltre 500 invitati tra i quali chef, giornalisti, professionisti del settore e istituzioni.

L’edizione numero 70 della Guida conferma uno scenario gastronomico pieno di vitalità, animato da giovani talenti che hanno fatto esperienza all’interno di brigate capitanate da chef mentor dai quali trarre ispirazione e, allo stesso tempo, da una crescente consapevolezza che la ristorazione impegnata e sostenibile non è un trend ma una reale necessità.

36 in totale le novità tra gli stellati: la Guida Michelin Italia aggiunge una novità tre Stelle Michelin, portando i ristoranti tre stelle della penisola a quota 14, 2 nuovi ristoranti due Stelle Michelin e 33 ristoranti con una Stella Michelin. In totale, la selezione di ristoranti della Guida Michelin Italia 2025 comprende 393 ristoranti stellati.

“La selezione 2025, con 393 ristoranti stellati rappresenta una fotografia che conferma l’eccellenza della cucina italiana, fatta di tradizioni, contaminazioni e innovazione. Le 36 novità all’interno del firmamento della penisola, tra le quali spicca il nuovo ristorante 3 stelle Casa Perbellini – 12 Apostoli, testimoniano la vivacità del settore che promette esperienze culinarie emozionanti, che raccontano la qualità di prodotti e l’incredibile varietà di materie prime che questa penisola eccezionale può offrire.” ha commentato Gwendal Poullennec, direttore internazionale delle Guide Michelin.

 Giancarlo Perbellini – Casa Perbellini – 12 Apostoli, Verona: “Nel pieno centro storico di Verona, accanto a piazza delle Erbe e a due passi dal balcone più famoso del mondo – quello di Romeo e Giulietta – sorge la nuova casa di Giancarlo Perbellini. In un locale che ha fatto la storia – il 12 Apostoli – in cui lo chef si è formato da ragazzino, ora va in scena un concerto di sapori, che unisce tradizione e innovazione nel rispetto della stagionalità e delle materie prime. Lo chef omaggia e reinterpreta la cucina italiana con tecniche moderne e un tocco personale offrendovi una esperienza che vale il viaggio. Il Wafer al sesamo con tartare di branzino con il tocco di liquirizia è solo uno dei tanti classici che vi resteranno nel cuore”.

Oltre alla new entry nella famiglia dei 3 Stelle Michelin, i Ristoranti che “valgono il viaggio” in Italia e confermano le 3 Stelle, sono:

Villa Crespi Orta San Giulio (NO), Piazza Duomo ad Alba (CN), Da Vittorio a Brusaporto (BG), Le Calandre a Rubano (PD), Dal Pescatore a Canneto Sull’Oglio (MN), Osteria Francescana a Modena, Enoteca Pinchiorri a Firenze, La Pergola a Roma, Reale a Castel di Sangro (AQ), Uliassi a Senigallia (AN), Piazza Duomo ad Alba (CN), Enrico Bartolini al MUDEC a Milano, Quattro Passi, Nerano, (NA) e Norbert Niederkofler Atelier Moessmer, Brunico (BZ).

I nuovi ristoranti 2 stelle Michelin

La cerimonia, presentata da Giorgio Surina e trasmessa in live streaming, è stata un susseguirsi di emozioni: 36 nuove Stelle in totale che hanno interessato 13 regioni, delle quali 2 new entry nella categoria dei due Stelle Michelin, ovvero i ristoranti che valgono la deviazione:

Marco Galtarossa – Villa Elena, Bergamo

Il recente trasferimento sembra aver dato nuova linfa a questo giovane chef che propone una cucina moderna che valorizza gli ingredienti del territorio attraverso una ricerca meticolosa e una presentazione artistica. Ogni piatto è un’opera che appaga sia la vista, sia il palato e combina sapori complessi e stratificati con meticolosa cura del dettaglio. Memorabile il piatto a base d’anatra: petto, fegatini in raviolo con sedano e crespella di stufato di coscia. All’interno della storica villa di San Vigilio a Bergamo Alta, il ristorante offre una vista panoramica mozzafiato, un ottimo servizio e la guida esperta del mentore, Enrico Bartolini.

Matteo Temperini – Campo Del Drago, Montalcino

Castiglion del Bosco non è solo 3 Chiavi Michelin per l’accoglienza superlativa, ora anche una tappa per cui vale la pena fare una deviazione ed assaporare la personale cucina di Matteo Temperini, che esalta la Toscana e il meglio che il territorio può offrire. Tra i piatti memorabili che realizza con creatività e l’uso di ingredienti freschi e stagionali, rientrano le proposte gastronomiche con i primi funghi autunnali dei boschi vicini, come gli gnocchi dell’orto con finferli e porcini e l’animella di vitello glassata con crema di carciofi e limone arrostito.

I 33 nuovi ristoranti con una stella Michelin

Nella Guida Michelin Italia 2025 sono 33 le novità una Stella Michelin. Tra queste molti chef hanno un mentor d’eccezione: Antonino Cannavacciuolo riceve la stella in due ristoranti, Le Cattedrali by L’Aqua ad Asti e Cannavacciuolo by the Lake a Pettenasco (NO), guidati rispettivamente da Gianluca Renzi e da Gianni Bertone. Davide Oldani vede assegnata una nuova stella al ristorante Olmo, a San Pietro all’Olmo (MI) affidato a Riccardo Merli, mentre Massimo Bottura al ristorante Al Gatto Verde, con al timone Jessica Rosval, conquista la stella e anche la stella verde.

RISTORANTE LOCALITA’ PROV. REGIONE
Cannavacciuolo Le Cattedrali by Laqua* Asti AT PIEMONTE
Cannavacciuolo by the Lake* Pettenasco NO
Equilibrio* Dolcedo IM LIGURIA
Grow Restaurant** Albiate MB LOMBARDIA
Il Circolino Monza MB
Olmo* Cornaredo MI
Cucina Cereda Ponte San Pietro BG
Moebius sperimentale Milano MI
Acqua Olgiate Olona VA
Sine by Pinto Milano MI
Casa Leali* Puegnago sul Garda BS
Tancredi* Sirmione BS
Grual Pinzolo TN TRENTINO-ALTO ADIGE
Iris Ristorante Verona VR VENETO
Palais Royal restaurant Venezia VE
Ancòra** Cesenatico FC EMILIA-ROMAGNA
Alto* Fiorano Modenese MO
Ristorante Del Lago** Bagno di Romagna FC
Al Gatto Verde Modena MO
Serrae Villa Fiesole Fiesole FI TOSCANA
Contrada Castelnuovo Berardenga SI
Saporium** Chiusdino SI
Locanda de Banchieri Fosdinovo MS
Achilli Al Parlamento Roma RM LAZIO
Cetaria Baronissi SA CAMPANIA
Volta del Fuenti by Michele de Blasio Vietri sul Mare SA
O me o il mare Gragnano NA
Don Alfonso 1890 Sant’Agata sui Due Golfi NA
Marotta Squille CE
Abbruzzino Oltre* Lamezia Terme CZ CALABRIA
Locanda Mammì Agnone IS MOLISE
Dissapore di Andrea Catalano Carovigno BR PUGLIA
Vineria Modì* Taormina ME SICILIA

 

* under 35 ** under 30

Tra le 36 novità, sono 14 gli chef con età uguale o inferiore ai 35 anni (4 dei quali con età uguale o under 30).

Tutta la lista completa dei ristoranti stellati presenti nella Guida MICHELIN Italia 2025, è disponibile all’interno della cartella stampa.

Le 11 nuove stelle verdi

La 70° edizione della Guida Michelin ha assegnato 11 nuove stelle verdi, che portano il totale dei ristoranti in Italia con questo emblema a 69.

  RISTORANTE LOCALITA’ PROV
VILLA MAIELLA Guardiagrele CH
PREZIOSO Merano BZ
ARTIFEX Brennero BZ
DON ALFONSO 1890 San’Agata sui Due Golfi NA
AL GATTO VERDE Modena MO
RONCHI Rò Dolegna del Collio GO
AGRITURISMO FERDY Lenna BG
IL TIGLIO Montemonaco AP
LOCANDA LA RAIA Gavi AL
IL CAPPERO Isola di Vulcano ME
BISTROT Forte dei Marmi LU

 

La Stella Verde è un simbolo che contraddistingue i ristoratori in prima linea sul fronte della sostenibilità e può essere attribuito a qualsiasi ristorante, non solo ai ristoranti Stellati o ai Bib Gourmand. Nell’assegnare il riconoscimento, gli ispettori prendono in considerazione molteplici fattori: la produzione delle materie prime, il rispetto del lavoro e il supporto dei produttori locali, la riduzione degli sprechi, la gestione dei rifiuti, le azioni mirate a minimizzare l’utilizzo delle risorse energetiche e l’impatto della struttura sull’ambiente, la formazione sostenibile dei giovani, sono solo alcuni dei temi.

Passion Dessert

La selezione speciale “Passion Dessert” è il riconoscimento conferito ai ristoranti che offrono una vera e propria esperienza per l’alta qualità della proposta dei dessert ed è offerto da Molino Dallagiovanna. Nell’edizione 2025 è stato assegnato ai seguenti ristoranti:

RISTORANTE NOME CHEF – PASTICCIERE LOCALITA’
Riva Antonio Lerro Numana (AN)
All’Enoteca Davide Palluda Canale (CN)
Il Visibilio Daniele Canella Castelnuovo Berardenga (SI)
Re Santi e Leoni Luigi Salomone Nola (NA)
Inkiostro Salvatore Morello Parma
Agli Amici Dopolavoro Martina Peluso Venezia
Coltivare Luca Zecchin La Morra (CN)

 

Sono quattro i premi speciali Michelin nella selezione italiana 2025

  • Michelin Young Chef Award 2025 assegnato a Matteo Vergine del Grow Restaurant, Albiate (MB).

“Dopo aver conquistato la stella verde nel 2024, il cammino di Matteo Vergine prosegue con l’assegnazione della stella per la qualità della sua proposta gastronomica.  Una cucina originale che mixa creatività e tradizione: attraverso marinature, fermentazioni e salamoie, Matteo esalta i sapori naturali degli ingredienti, talvolta in modo audace. Selvaggina, pesce d’acqua dolce e vegetali dell’orto del ristorante sono i prodotti che provengono dal territorio, dai boschi e dai laghi vicini, attraverso i quali Matteo vi conduce nella sua incantevole favola culinaria.”

  • Michelin Service Award 2025 offerto da Intrecci – Alta Formazione di Sala assegnato a Vanessa Melis del ristorante Pascucci al Porticciolo, Fiumicino (RM). “Gestisce la sala di uno dei migliori ristoranti del litorale laziale e la cucina ha proprio in Vanessa un ingrediente vincente. Sorrisi, accoglienza, ospitalità: da Pascucci al Porticciolo la stella è nel piatto, ma tutt’intorno c’è un servizio che ha emozionato gli ispettori, con una dimensione allo stesso tempo professionale e familiare, a cui partecipa tutto il team.”
  • Michelin Chef Mentor Award 2025 offerto da Blancpain, assegnato ad Antonino Cannavacciuolo del ristorante Villa Crespi, Orta San Giulio (NO).

“Se il talento gastronomico di Cannavacciuolo raggiunge il vertice in Villa Crespi di Orta San Giulio, l’iconico chef ha anche un’altra grande capacità, quella di trovare e formare giovani talenti. Con animo gentile e lo stile del buon padre di famiglia, trasferisce la sua passione per la cucina con semplicità ed un linguaggio diretto che entra nella testa e nel cuore dei suoi ragazzi.”

  • Michelin Sommelier Award 2025 offerto dal Consorzio Franciacorta, assegnato a Oscar Mazzoleni del ristorante Al Carroponte, Bergamo.

“Il ristorante Al Carroponte, sin dalla sua apertura è una meta imprescindibile per gli amanti del vino. Il patron Oscar Mazzoleni, classe 1979, è un esperto ed appassionato Sommeiller in continua ricerca di novità che gestisce la sua cantina con l’ambizione di proporre al calice qualsiasi richiesta del cliente.”

Oltre alla selezione di ristoranti è disponibile gratuitamente sul sito web e sull’app della Guida Michelin la selezione delle strutture alberghiere più esclusive, uniche ed emozionanti in cui soggiornare in Italia e nel mondo.

Ogni hotel è stato selezionato per il suo straordinario stile, servizio e personalità e può essere prenotato direttamente attraverso il sito web e l’app della Guida Michelin. La selezione per l’Italia comprende gli hotel più spettacolari del paese, tra cui boutique intime e di design.

Scaricate gratuitamente l’applicazione della Guida Michelin sul vostro telefono o visitate il sito web per scoprire tutte le nostre selezioni e prenotare ristoranti e hotel straordinari.

Le statistiche

  • Regioni

La regione con più novità è la Lombardia, 1 due Stelle e 9 una Stella Michelin, per un totale di 10 ristoranti. Al secondo posto due regioni con 5 novità monostellate, Campania e Toscana, mentre al terzo posto troviamo l’Emilia-Romagna con 4 novità una Stella Michelin.

Nella classifica delle Stelle Michelin per regioni, la Lombardia mantiene la leadership con 61 ristoranti (3 tre Stelle, 7 due Stelle, 51 una Stella), la Campania si conferma al secondo posto con 50 ristoranti, (1 tre Stelle, 7 due Stelle, 42 una Stella), mentre sul terzo gradino del podio troviamo la Toscana con 44 ristoranti (1 tre Stelle, 5 due Stelle, 38 una Stella). Scivola in quarta posizione il Piemonte con 35 ristoranti (2 tre Stelle, 3 due Stelle, 30 una Stella), mentre conferma il quinto posto il Veneto con 34 ristoranti Stellati (2 tre Stelle, 3 due Stelle, 29 una Stella).

  • Province

Nella classifica delle province, tra le Top 5 si confermano due città campane : Napoli che si conferma al vertice con 27 ristoranti (1 tre Stelle, 6 due Stelle, 20 una Stella) e Salerno, in quinta posizione con 18 ristoranti (1 due Stelle, 17 una Stella). Roma è al secondo posto con 23 ristoranti Stellati (1 tre Stelle, 3 due Stelle, 1 una Stella), seguita da Milano con 20 ristoranti Stellati (1 tre Stelle, 4 due Stelle, 15 una Stella). In quarta posizione troviamo Bolzano con 19 ristoranti (1 tre Stelle, 2 due Stelle, 16 una Stella).

  • Bib Gourmand

Nella classifica dei Bib Gourmand per regioni, l’Emilia-Romagna si conferma al primo posto con 33 ristoranti. Alle sue spalle il Piemonte con 31 ristoranti, seguita dalla Lombardia con 25 ristoranti. Seguono la Toscana con 25 ristoranti e il Veneto e Trentino-Alto Adige pari merito con 17.

Quarta Caffè presente a AGRO.GE.PA.CIOK, 09-13/11

0
quarta cafffè
Quarta Caffè ad AGRO.GE.PA.CIOK 2024 (immagine concessa)

LECCE – Dal 9 al 13 novembre 2024, la torrefazione Quarta Caffè ritorna con entusiasmo ad AGRO.GE.PA.CIOK, il Salone nazionale dell’arte dolciaria, cioccolateria, gelateria e dell’artigianato agroalimentare, che si terrà presso Lecce Fiere, Piazza Palio. Durante questi cinque giorni, l’azienda presenterà al pubblico le sue esclusive miscele, emblema della qualità e dell’innovazione che caratterizzano Quarta Caffè.

Quarta Caffè a AGRO.GE.PA.CIOK

L’azienda utilizza le più pregiate qualità di caffè, garantendo una freschezza impareggiabile grazie a una tostatura separata, senza l’uso del sottovuoto.

Oltre alle degustazioni, i visitatori potranno partecipare ai workshop dedicati alle ultime tendenze nell’arte del caffè.

Saranno presenti dimostrazioni di Latte art e sessioni pratiche per perfezionare la preparazione di un caffè espresso ideale.

Quarta Caffè, leader di settore con un forte legame al territorio salentino, condivide ancora una volta la propria esperienza e passione con i clienti e gli appassionati di caffè in questa edizione 2024 di AGRO.GE.PA.CIOK.

Caffè Moak presenta la miscela limited edition Giovanni Spadola

0
giovanni spadola moak
La miscela Giovanni Spadola (immagine concessa)

MODICA (Ragusa) – Caffè Moak nasce nel 1967 dall’intraprendenza di Giovanni Spadola che ha saputo trasmettere la tradizione di una delle bevande più bevuta al mondo: il caffè. Una storia aziendale ricca di amore e passione che ancora oggi si fa portavoce di importanti valori quali impegno e ambizione. Dedizione e forza di volontà sono i sentimenti che hanno portato Giovanni Spadola a costruire un’azienda partendo dal garage di casa e arrivando nelle tazzine del caffè di 50 paesi.

Caffè Moak lancia la limited edition Giovanni Spadola

Fa il suo ingresso in azienda una nuova miscela di caffè in limited edition che porta nell’aria un aroma dal profumo liquoroso a cui fanno seguito delicate note aromatiche di arancia, noci e mandorle combinate ad un leggero aroma di frutti rossi.

Il bouquet della miscela Giovanni Spadola è composto da tre varietà di pregiati caffè lavati, che trasmettono al palato sensazioni uniche, provenienti da Etiopia, Guatemala e India. Con la predominanza di un caffè colombiano eccezionale del Women’s Coffee Project, proveniente da piantagioni gestite da 25 donne che promuovono l’uguaglianza sociale e di genere.

La nuova miscela Giovanni Spadola si pone come un racconto sensoriale ad ogni sorso, racchiuso in una latta da 100gr. Ǫuesta miscela è rimasta per anni un sogno nel cassetto del fondatore che oggi finalmente racconta un viaggio ricco di esperienze e scelte, mostrandosi tributo ad una lunga e appassionante storia di amore e tradizione; un caloroso pensiero che il figlio Alessandro ha voluto dedicare al grande lavoro del padre.

Ǫuesta sorprendente limited edition sarà regalata a tutti i clienti del mondo horeca e verrà resa disponibile in piccole quantità sullo shop online di Caffè Moak fino ad esaurimento scorte.

Arabia Saudita ospite d’onore al Salon du Chocolat di Parigi

0
chocolat salone arabia
Il Salon du Chocolat di Parigi (immagine concessa)

PARIGILa Commissione saudita per le arti culinarie, una delle 11 commissioni settoriali del Ministero della Cultura, festeggia il successo della sua partecipazione come ospite d’onore al Salon Du Chocolat, la più grande esposizione di cioccolato del mondo appena conclusasi a Parigi.

L’evento di quest’anno ha messo in luce i sapori unici, l’artigianalità e la tradizione dell’autentico cioccolato saudita, favorendo lo scambio culturale e attirando l’attenzione degli appassionati di cioccolato da tutto il mondo.

L’Arabia Saudita al Salon du Chocolat di Parigi

Il “Taste of Saudi Culture” ha permesso agli ospiti di intraprendere un viaggio culinario in Arabia Saudita attraverso creazioni di pasticceria dal vivo, un’esposizione di cioccolatieri locali e assaggiando il caffè tradizionale e i datteri sauditi: un’esperienza multisensoriale per esplorare i profumi e i gusti delle 13 regioni del Regno.

Gli chef sauditi Sultan Alarifi e Abdualltef Alrashoudi hanno mostrato dal vivo la loro arte, preparando dolci tradizionali e specialità saudite. Abdualltef Alrashoudi, pasticciere e fondatore di Lâm, ha presentato Fleurs of the South, un intricato dessert di cioccolato bianco con dettagli simili a petali che rende omaggio alle corone floreali indossate dagli uomini nel sud del Regno. Lo chef Sultan Alarifi ha preparato Gianduja Cardamom Kunafa, una combinazione di sapori classici e tocchi esotici, offrendo ai visitatori uno sguardo sull’arte dei dessert sauditi.

I cioccolatieri sauditi hanno presentato i loro prodotti disponibili per l’acquisto, tra cui i marchi locali Levo, Ganache, Hanoverian, Chocolate Corner Bonum, Miss Feionkah, Chocomize, T. elements, Lam Mirrors e Musa and Palm. Inoltre, è stato il pâtissier saudita Abdualltef Alrashoudi a giudicare la categoria amatoriale del “Trophée National de la Pâtisserie Chocolaterie Française”, che ha premiato lo chef che ha saputo assemblare una torta di grande effetto utilizzando i datteri sauditi come ingrediente speciale.

L’artista saudita Budour AlAqidi e il cioccolatiere francese Jean-Luc Decluzeau hanno creato a quattro mani una splendida scultura di cammello fatta interamente di cioccolato, segno della collaborazione tra Arabia Saudita e Francia e all’insegna dell’apprezzamento condiviso per le arti culinarie, celebrando al contempo l’“Anno del Cammello”. In concomitanza con la proclamazione da parte delle Nazioni Unite del 2024 come Anno Internazionale dei Camelidi, il Regno dell’Arabia Saudita ha infatti designato il 2024 come “Anno del Cammello” per celebrare l’importanza di questo animale nella storia e nella cultura saudita.

Dal servizio del tradizionale caffé saudita, alla fontana di cioccolato accompagnata da un assortimento di datteri provenienti dal Regno, fino al tunnel interattivo, l’esperienza multisensoriale al Salon du Chocolat di Parigi ha permesso al pubblico di vivere la cultura dell’ospitalità saudita. I visitatori hanno inoltre scoperto spezie e ingredienti unici dell’Arabia Saudita, come il Sirar Hail, i chicchi di caffè Khawlani, la Rosa di Taif, le olive Aljouf e il Lumie Hassawi, che hanno potuto cimentarsi a macinare con il mortaio tradizionale, noto come Najr.

Il Salon du Chocolat ha riunito gli appassionati di cioccolato di tutto il mondo, mostrando le diverse tradizioni culinarie che i Paesi hanno sviluppato intorno a questa prelibatezza tra le più amate. Il Taste of Saudi Culture ha celebrato il patrimonio culinario del Regno, sottolineando l’impegno della Culinary Arts Commission nel promuovere lo scambio culturale e sostenere il settore, attraverso opportunità che mostrino i talenti del Paese.

La scheda sintetica del Ministero della cultura saudita

L’Arabia Saudita ha una vasta storia di arte e cultura. Il Ministero della Cultura sviluppa l’economia culturale dell’Arabia Saudita e arricchisce la vita quotidiana di cittadini, residenti e visitatori.

Supervisionando 11 commissioni settoriali, il Ministero lavora per il sostegno e la conservazione di una cultura vibrante che sia fedele al suo passato e guardi al futuro, custodendo il patrimonio e liberando nuove e stimolanti forme di espressione per tutti.

La scheda sintetica della Culinary Arts Commission​

Fondata nel 2020, la Culinary Arts Commission guida lo sviluppo del settore delle arti culinarie del Regno. Promuovendo gli investimenti e realizzando solidi quadri normativi, la Commissione sostiene la prossima generazione di cuochi e professionisti dell’ospitalità sauditi che aspirano a raggiungere il loro pieno potenziale.

Insieme al Ministero della Cultura, la Commissione sta lavorando per sbloccare un settore culturale fiorente per preservare ed elevare le tradizioni culinarie che rendono unico il Regno.

Associazione museo del caffè di Trieste: c’è il primo appuntamento con Marino Petracco

0
cenacoli trieste
Il ritorno dei Cenacoli del caffè (immagine concessa)

TRIESTE – In dirittura d’arrivo il nuovo ciclo 2024-2025 degli apprezzati incontri dei Cenacoli del caffè, organizzati dall’Associazione museo del caffè di Trieste e giunti ormai al traguardo della ottava edizione, grazie al costante e qualificato impegno del sodalizio guidato da Gianni Pistrini.

L’ampio programma degli appuntamenti, stavolta organizzati attorno al tema-guida “La trasversalità del caffè”, prenderà avvio giovedì 7 novembre, alle ore 17.30, nella tradizionale sede dell’Hotel Savoia Excelsior, con l’intervento del noto specialista del ramo Marino Petracco, ingegnere chimico per oltre un trentennio ricercatore scientifico presso la Illycaffè, che affronterà una serie di importanti quesiti su caffè e salute.

In merito va sottolineato come Petracco, accanto al suo ruolo nella storica azienda triestina, ha accumulato una vasta esperienza su tutti gli anelli della catena del caffè espresso, pubblicando numerosi articoli su agricoltura, fisica e chimica del caffè inteso sia come pianta che come bevanda e interessandosi in particolare proprio dell’influsso della bevanda sull’organismo umano.

Anche in tal senso è stato presidente del comitato globale ISO per le normative sul caffè, ha presieduto in due riprese il Comitato scientifico dell’industria europea per gli studi sugli effetti fisiologici del caffè (ISIC) ed è tra gli autori dell’unico libro dedicato alla chimica del caffè espresso. Appassionato comunicatore e divulgatore, Petracco svolge, in sei lingue, un’intensa attività di conferenziere internazionale “a maggior lode e gloria del caffè”.

Il programma (immagine concessa)

I successivi incontri, sempre di giovedì, e sempre con inizio alle ore 17.30, ma in questa edizione dispiegati, oltre alla sede “centrale” del Savoia Excelsior, anche in librerie e in altri luoghi della città, saranno sempre a ingresso libero (eccezion fatta per il laboratorio su prenotazione del 9 gennaio). Tutti gli appuntamenti potranno venir seguiti anche online sul portale web dell’Associazione: www.amdctrieste.it o tramite il profilo Facebook aMDCTrieste.

Ecco il calendario completo:

5 dicembre con Fabrizio Polojaz di “Primo Aroma” su “Non chiamiamoli scarti: il caffè ci viene in soccorso”; 9 gennaio 2025 con Simonetta Cusma su “Caffèlage: il laboratorio di papiers collé al profumo di caffè” (max 20 persone, prenotazione obbligatoria scrivendo entro il 18 dicembre a amdctrieste@gmail.com, costo 10 Euro); 27 febbraio con Sergio Vatta su “Dal Bauhaus alla Illycaffè, Xanti Schawinskj a Trieste nel 1934”; 27 marzo con Katia Brugnolo su “The, caffè e cioccolata a Nove e in Europa. Maioliche, porcellane e terraglie dal XVIII al XX secolo”; 24 aprile con Matteo Carzedda su “Il caffè: alimento, medicinale o piacere?”; 8 maggio con Marina Cecchetti su “Un caffè da leggere: Emozioni, Storia, Arte e letteratura” (alla Libreria Ubik); 5 giugno con il collezionista Lucio Del Piccolo su “Il caffè nella società antica e moderna” (alla Libreria Ubik).

Presentando il nuovo ciclo su “La trasversalità del caffè” gli organizzatori della AMDC osservano, nell’opuscolo illustrativo, come “L’affascinante bevanda è in grado di evocare una vasta gamma di emozioni, dal piacere alla calma, dall’energia alla nostalgia. Ogni sorso è un’esperienza sensoriale che può toccare le corde più profonde dell’animo.

È espressione di passione, della propria cultura o semplicemente della propria visione del mondo. Sa essere concreto, ma al tempo stesso è un’esperienza effimera che si consuma nel momento presente. Il caffè può essere considerato un’esperienza artistica a tutti gli effetti, un momento di pausa e di riflessione in cui apprezzare la bellezza delle piccole cose”. Chiedendosi infine “E se anche il caffè fosse una forma d’arte?” per concludere che “Caffè e arte sono strettamente correlati”.

Bean to bar chocolate: nasce la prima Associazione italiana che si concentra sul cacao specialty

0
Associazione Cioccolato Bean To Bar Italia
Il primo incontro dei soci fondatori dell'Associazione Cioccolato Bean To Bar Italia (foto concessa)

MILANO – Quindici soci fondatori dietro l’avvio della prima Associazione Cioccolato Bean To Bar Italia: quando la passione e la professionalità creano un terreno comune e fertile per un’organizzazione che promuove la cultura della qualità, allora il risultato non può che essere ottimale. Il racconto di come tutto è partito, arriva da uno dei motori pulsanti dell’Associazione, Sharon Terenzi.

Prima di voi non c’era ancora in Italia un’Associazione che rappresentasse il cioccolato Bean to Bar in Italia: perché solo adesso siete riusciti a costituirla?

“Il cioccolato bean to bar artigianale, ovvero il cioccolato da degustazione creato in piccoli laboratori a partire da fave di cacao specialty, è un fenomeno piuttosto nuovo in Italia.
Alcune grandi aziende italiane hanno da sempre fatto cioccolato a partire da fave di cacao
commerciali per il mercato della grande distribuzione.

Ma la maggior parte di piccoli cioccolatai che selezionano cacao specialty da filiere etiche e sostenibili per trasformarlo in cioccolato da degustazione è nata solo intorno al 2018-2019.

Negli anni si è sviluppata l’esigenza di aumentare la consapevolezza del consumatore sul buon cioccolato, e riunire i professionisti del bean to bar sotto un’unica comunità, ma i tentativi precedenti non sono andati a buon fine.

Tutto è cambiato nell’Ottobre del 2023, quando un gruppo di artigiani del bean to bar si è ritrovato per caso all’ultima edizione di Eurochocolate a Perugia. Scoprendo una passione ed un entusiasmo comune, insieme a comuni sfide e difficoltà giornaliere, questi artigiani hanno deciso che era finalmente tempo di costituire un’Associazione per fare cultura e divulgazione insieme, ispirati da altri segmenti fine food come Assobirra (Associazione dei Birrai e dei Maltatori) e la forte comunità dello specialty coffee.”

Dopo il lungo iter burocratico, l’Associazione Cioccolato Bean To Bar Italia si è legalmente costituita il 21 Maggio 2024. 16 soci fondatori da tutta Italia: chi sono? Ci sono però altri professionisti come voi che non siete ancora riusciti a raggiungere?

“I 15 soci fondatori fanno parte di 10 aziende, dal Trentino-Alto Adige alla Sardegna, che producono cioccolato bean to bar artigianale in Italia, ed io, Sharon Terenzi, che da 10 anni con The Chocolate Journalist faccio divulgazione come blogger online sul cioccolato bean to bar artigianale.

Prima di estendere l’invito a tanti altri professionisti, volevamo rimanere un numero ragionevole di persone per legalizzare l’Associazione il prima possibile, prendere decisioni in tempi brevi, passare all’azione e preparare già il terreno per chi si sarebbe associato in seguito.

Adesso è arrivato il momento per dare il benvenuto a nuovi soci e socie.”

Perché è fondamentale l’avvio di questa Associazione?

“L’avvio di questa Associazione è fondamentale perché c’è un forte bisogno di fare cultura del buon cioccolato in Italia. L’italiano medio compra cioccolato al supermercato, credendo che sia la migliore alternativa sul mercato, e lo considera solo “un momento di piacere”, “una ricompensa emotiva”, spesso accompagnata da sensi di colpa.

Da una parte, vogliamo rendere il consumatore finale consapevole che esiste un altro tipo di cioccolato, che non si trova al supermercato, ma si trova in negozi specializzati in cibo e bevande di qualità, o si trova direttamente nei piccoli laboratori dei cioccolatai artigiani che lo producono.

Insieme a questo, vogliamo sradicare tutta una serie di dogmi, preconcetti e nozioni sbagliate riguardo al cioccolato.

Per raggiungere un cambio profondo di consapevolezza del consumatore, dobbiamo agire tutti insieme in progetti coordinati e strategici di gruppo, ma l’attenzione non è solo sul consumatore.

E’ fondamentale anche riunire i professionisti del cioccolato bean to bar per sostenerci a vicenda, facilitare lo scambio libero di informazioni, creare una comunità unita, e fare fronte comune davanti alle istituzioni.

Per tutti questi motivi, è diventata un’esigenza avere un’Associazione di riferimento per azioni concrete.”

Quali sono gli obiettivi che vi ponete per i prossimi anni e quali le strategie che attuerete per raggiungerli?

“Obiettivi: ampliare il consumo del cioccolato artigianale bean to bar a livello nazionale, educare il consumatore finale sui processi produttivi dalla fava di cacao alla tavoletta di cioccolato, costruire una comunità di riferimento per i professionisti del cioccolato bean to bar, supportare lo sviluppo di filiere di cacao etiche, sostenibili, tracciabili e di qualità; promuovere e sostenere la produzione di cioccolato bean to bar in Italia rendere il nostro Paese un punto di riferimento mondiale per il cioccolato artigianale bean to bar.

Azioni: organizzare eventi dedicati alla divulgazione del cioccolato bean to bar artigianale in Italia presenziare a festival, fiere e convegni nazionali ed internazionali supportare ogni membro dell’Associazione con scambio libero e volontario di strumenti e informazioni creare sinergie con professionisti del settore fine food & drink riunirsi a cadenza regolare, sia in presenza che online, per portare avanti il calendario di eventi ed impegni.”

Come si può entrare a far parte dell’Associazione e quali sono le condizioni per poter diventare soci?

“Altre associazioni nazionali di cioccolato bean to bar fanno entrare in associazione soltanto chi produce cioccolato bean to bar artigianale (una specie di selezione all’ingresso). Noi invece abbiamo optato per un approccio più inclusivo.

Crediamo fortemente che, per fare cultura in modo approfondito e capillare, è necessario creare sinergie tra individui con esperienze e punti di vista differenti, che mettano tutte le loro conoscenze a servizio dell’Associazione. Quindi chiunque sia un professionista o anche solo un appassionato del cioccolato bean to bar è assolutamente il benvenuto, sia dall’Italia che dall’Estero.

Basterà inviarci un’email a info@beantobar.it. La quota associativa per un anno è di 75 euro.”

C’è già un programma di attività e di eventi dedicati ai professionisti che vorrebbero specializzarsi nel Bean to Bar e altri rivolti più al consumatore?

Sessione di assaggi (foto concessa)

“Intanto abbiamo avuto il primo incontro di persona di tutti i soci e le socie il 31 Luglio 2024 a Milano da Specialty Coffee Lot Zero, gentilmente ospitati da Chiara Bergonzi ed il suo team. Durante l’incontro prepareremo l’agenda per la stagione autunno/inverno.

Ci sono tanti eventi nazionali e festival internazionali ai quali ci piacerebbe partecipare, quindi vedremo come organizzarci. Per rimanere sempre aggiornati sui nostri passi, Instagram è il posto perfetto per seguirci (@beantobaritalia).

Ora che l’Associazione esiste, come vi prefigurate il futuro del cioccolato in Italia?

“Il futuro del cioccolato in Italia è nelle mani del consumatore finale. Come Associazione Cioccolato Bean To Bar Italia, faremo di tutto affinché il consumatore finale si renda conto della vasta scelta di buon cioccolato che c’è sul mercato, che provi le differenze sensoriali tra le varie origini e i differenti metodi di produzione artigianale, sostenendo piccole realtà che mettono tutta la loro passione nel cacao etico e tracciabile che scelgono.

Inoltre, ci prefiguriamo un futuro dove il buon cioccolato è parte integrante delle abitudini
quotidiane dei consumatori, senza lo stigma di dover essere riservato a momenti di indulgenza o di piacere peccaminoso, ma diventi esperienza di mindfulness sensoriale e condivisione sociale.”

Giorgia Meloni ordina 67.800 capsule Nespresso Professional e spende 29.120€

0
giorgia meloni riforma decreto
Giorgia Meloni (immagine presa da Facebook)

La Presidenza del Consiglio acquista 67.800 capsule di caffè Nespresso Professional, per una spesa di 29.120 euro più Iva per ordine del presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Un caso molto simile era già capitato, e lo avevamo registrato, nel 2020 al governo allora presieduto da Giuseppe Conte: lo potete leggere QUI. Intanto potete scorrere di seguito la prima parte dell’articolo di Emanuele Bonora per il quotidiano Milano Finanza.

Giorgia Meloni ha ordinato 67.800 espressi in capsule Nespresso

ROMA – Si sa, ad essere previdenti non si sbaglia mai. E anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è chiaramente di questo avviso. Immaginando un quasi scontato tour de force per l’approvazione della manovra 2025, dovendo fare da paciere tra le richieste della Lega e le ambizioni di Forza Italia (oltre alle barricate delle opposizioni), nelle scorse settimane, ha ordinato, tramite gli uffici della Presidenza, 67.800 capsule di caffè Nespresso Professional. Per una spesa totale di 29.120,10 euro più Iva.

La passione per l’espresso italiano

La passione della premier per l’espresso italiano è nota. Chi non ricorda le sue foto, tazzina in mano (un esempio è in questo articolo) a dare il buongiorno agli italiani o in occasione della giornata internazionale dell’amata bevanda?

O i caffè a passeggio per Roma con i colleghi di partito, tra cui il presidente del Senato Ignazio La Russa? O quelli con i grandi investitori americani, come con il numero di  BlackRock, Larry Fink?

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Futures del caffè in ripresa dai minimi, mentre crescono le scorte nei porti europei

0
mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni Brasile export prezzi borsa Vietnam meteo
Il logo dell'Ice

MILANO – Futures del caffè in ripresa dai minimi stabiliti a inizio mese. Nei primi due giorni della settimana, entrambi i mercati sono tornati a salire, complice la perdurante incertezza sul fronte dei fondamentali, che alimenta la volatilità. A New York, il contratto per scadenza dicembre dell’Ice Arabica ha guadagnato 720 punti in due giorni chiudendo ieri, martedì 5 novembre, a 250,15 centesimi.

A Londra, il contratto futures per scadenza gennaio dell’Ice Robusta si è rivalutato, sempre tra lunedì e martedì, di $93 risalendo a 4.372 dollari.

Nella seduta di venerdì, i futures a Londra e New York avevano toccato i loro minimi rispettivamente da metà agosto e inizio settembre

I mercati continuano a monitorare da vicino la situazione in Brasile, dove le piogge di ottobre hanno rimediato solo in parte ai danni causati da oltre 4 mesi di siccità.

Contenuto riservato agli abbonati.

Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.

Accademia del caffè espresso presenta la prima italiana del documentario The rise of espresso a Firenze, 10/11

0
festival espresso accademia
The rise of espresso in scena al Festival Dei Popoli di Firenze (immagine concessa9

PIAN DI SAN BARTOLO (Firenze) – Accademia del caffè espresso, il centro culturale designato alla promozione del caffè espresso de La Marzocco, annuncia la prima italiana di The rise of espresso, il documentario dedicato agli emigranti italiani che, nel corso degli anni, hanno promosso la cultura del caffè espresso in tutto il mondo, in programma il prossimo 10 novembre, nella cornice del Festival Dei Popoli a Firenze.

Il documentario The rise of espresso

The rise of espresso, prodotto totalmente e internamente da Accademia del caffè espresso, rappresenta un nuovo approccio alla diffusione della cultura del caffè espresso, con l’auspicio di accrescere la conoscenza e l’apprezzamento per il caffè di qualità, la comprensione della sua filiera e delle persone che si celano dietro una tazza di caffè apparentemente semplice. Dopo l’esordio in Australia, all’interno dell’Italian Film Festival, il documentario sarà proiettato per la prima volta in Italia, presso il cinema fiorentino La Compagnia.

La proiezione sarà preceduta da un’italian coffee breakfast all’insegna dello specialty coffee e della convivialità, offerta agli ospiti da Accademia del Caffè Espresso in collaborazione con Ditta Artigianale, il primo locale dedicato al coffee specialty in Italia.

The rise of espresso farà parte di una nutrita schiera di film d’autore, che animeranno Firenze durante le giornate del Festival Dei Popoli (2-10 novembre), giunto alla sua 65° edizione, continuando una tradizione che lo ha reso il più antico festival di cinema documentario in Europa.

Le storie raccontate nel documentario illustrano la trasformazione dell’espresso da tradizione italiana a fenomeno culturale globale, rivelando sogni, sfide e aneddoti di molti emigranti che hanno dedicato la loro vita a questa bevanda, simbolo del made in Italy.

Questo progetto fa parte di un approccio più ampio al tema, iniziato con la mostra dell’Accademia del Caffè “Coffee Migrant|Migrant Coffee – Capitolo I”, attualmente in esposizione presso l’Accademia stessa, che racconta il significativo flusso migratorio di oltre un milione di italiani, tra il XIX e il XX secolo, verso i porti brasiliani, che li ha portati a dedicarsi alla coltivazione del caffè e ad attività commerciali legate ad esso. Il secondo capitolo della mostra, invece, “Coffee Migrant | Migrant Coffee – Capitolo II”, sarà inaugurato nel 2025 e illustrerà il viaggio dei migranti italiani verso i Nuovi Mondi (Australia, Canada, USA), fungendo da estensione narrativa del documentario.

La scheda sintetica dell’azienda

La Marzocco, fondata nel 1927 dai fratelli Bambi, fin dall’inizio si è specializzata nella produzione artigianale di macchine da caffè espresso per bar con particolare attenzione alla qualità, al risultato in tazza ed allo stile. In oltre 90 anni di storia l’azienda fiorentina ha introdotto una serie di tecnologie e brevetti rivoluzionari, diventando leader per design ed innovazione nel settore delle macchine per caffè tradizionali. Tutti i modelli, compresi gli ultimi nati per il consumatore finale, sono realizzati a mano ed esportati in più di 100 paesi dove si incontrano nelle migliori caffetterie, nei più raffinati ristoranti del mondo e nelle case.

La scheda sintetica dell’Accademia del caffè espresso

L’Accademia del Caffè Espresso è un hub culturale dedicato al mondo del caffè espresso italiano, all’interno della quale vengono svolte analisi, ricerca e divulgazione sulla cultura del caffè. Il progetto nasce dalla volontà de La Marzocco, azienda fiorentina produttrice di macchine da caffè professionali, di realizzare un modello umanistico che possa essere un punto di riferimento per la cultura italiana nel mondo.

Accademia del caffè espresso sorge a pochi chilometri da Firenze, presso le originali Officine de La Marzocco, trasformandosi da luogo di produzione industriale a centro di formazione, cultura e innovazione.

La scheda sintetica del Festival Dei Popoli

Il Festival dei Popoli è stato fondato nel 1959 da un gruppo di studiosi di scienze umane, antropologi, sociologi, etnologi e mass-mediologi. È impegnato da sessant’anni nella promozione e nello studio del cinema di documentazione sociale. L’attività dell’associazione consiste in primo luogo nell’organizzare, a Firenze, il principale festival internazionale del film documentario in Italia. Dal 2008 al 2010 si è tenuta anche un’edizione a New York (NYDFF – New York Documentary Fim Festival).

L’Istituto ha inoltre al suo attivo una vasta rete di collaborazioni per la diffusione della cultura del documentario in Italia e all’estero. Parallelamente, il Festival dei Popoli porta avanti l’attività di conservazione del proprio archivio (che conta oltre 25.000 titoli, tra video e pellicole) ed è attivo nel campo della formazione, organizzando corsi e workshop rivolti a filmmaker e aspiranti documentaristi.

Nel corso degli anni, il Festival dei Popoli ha dedicato retrospettive e omaggi ai grandi maestri del cinema come Jean Renoir, Jean-Luc Godard, John Cassavetes, Ken Loach, Nagisa Oshima, Lindsay Anderson, Aleksandr Sokurov, Jørgen Leth, Raymond Depardon, André Sauvage, Vincent Dieutre, Sergei Loznitsa.

La scheda sintetica di Ditta Artigianale

Nata come micro roastery di specialty coffee e fondata da Francesco Sanapo e Patrick Hoffer, Ditta Artigianale è una delle principali torrefazioni specialty italiane e riflette una sintesi perfetta tra impresa strutturata e lavoro artigianale. Rappresenta, infatti, un ritorno ai valori autentici del bar, dove qualità e attenzione al cliente sono al centro dell’esperienza in un ambiente sereno e conviviale.

Ogni locale è pensato come un punto di ritrovo per socializzare e condividere momenti di qualità, uno spazio accogliente dove lavorare, leggere, incontrare amici o semplicemente rilassarsi, concedendosi il giusto tempo per apprezzare ogni aspetto del servizio, dal caffè all’ambiente.

Attualmente sono sei i punti vendita collocati negli angoli più suggestivi di Firenze, che contribuiscono a diffondere la cultura dello specialty coffee in Italia. L’eccellente qualità delle proposte di Ditta Artigianale è stata riconosciuta anche dalla Guida Bar d’Italia 2025 del Gambero Rosso, che le ha recentemente attribuito Tre Chicchi e Tre Tazzine.