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I dati del commercio a Modena: male bar e ristoranti

Le rilevazioni di Confesercenti Modena evidenziano nel 2015 esercizi pubblici in flessione e il netto calo dei “pranzi veloci”

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MODENA – Negozi di generi alimentari con un segno più, sia pure di modesto rilievo, e pubblici esercizi in flessione. Questi gli elementi più significativi dei dati sui ricavi rilevati nel 2015 per le piccole e piccolissime imprese modenesi del commercio e del turismo.

A certificarlo è l’Osservatorio di Confesercenti Modena dopo il monitoraggio di un campione di oltre 1.000 imprese da cui è emerso un andamento complessivo dei ricavi che rispetto all’anno 2014 si è assestato al -0,1%.

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«Un risultato modesto in cui spicca in negativo la perdurante criticità per bar, ristoranti e locali pubblici in genere e la lieve risalita del commercio al minuto di generi alimentari. Sono molte le piccole attività imprenditoriali che non riescono ancora ad agganciare la timida ripresa dei consumi in atto – fa notare Confesercenti – che finora interessa quasi esclusivamente la grande distribuzione organizzata».

Ecco l’andamento dei ricavi suddiviso per settori.

Commercio al minuto di alimentari: +1,4%. È il miglior risultato degli ultimi anni per i negozi alimentari di piccole dimensioni. Il dato è stato sicuramente influenzato in positivo dall’andamento dei consumi nel periodo prenatalizio quando soprattutto i prodotti tipici del nostro territorio hanno trainato le vendite del settore.

Commercio al minuto extra alimentare: +1,00%. Il trend leggermente positivo che aveva caratterizzato quasi tutti i trimestri del 2015 si è riconfermato in chiusura d’anno. Elettronica di consumo, profumeria e prodotti per la cura della persona i settori traino. Stabile l’abbigliamento, in calo cartoleria e foto ottica.

Ristorazione e pubblici esercizi: -3,7%. Nella ristorazione è risultata in diminuzione la spesa media per consumazione e, più contenuto, il numero di coperti. A soffrire di più gli esercizi di fascia media (cucina tradizionale). Tra i bar il calo è più generalizzato e colpisce in particolare la fascia dei pranzi veloci.

Commercio all’ingrosso: +0,1%. Rallenta, dopo alcuni trimestri decisamente positivi, il settore che chiude con una saldo di sostanziale stabilità. Tengono i ricavi delle imprese dell’ingrosso che si rivolgono al manifatturiero.

«La pur flebile ripresa dei consumi registrata nel 2015 non ha toccato, se non in maniera marginale, le pmi del commercio e del turismo. Il lieve incremento delle vendite certificato dall’Istat è stato appannaggio della grande distribuzione che acquisisce ulteriori quote di mercato», evidenzia Confesercenti Modena.

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