giovedì 11 Aprile 2024
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Censis: per l’88,3% degli italiani, locali importanti per la qualità della vita

Censis traccia l'evoluzione delle relazioni economiche e sociali del mondo del fuoricasa italiano, compreso il settore del caffè, nel periodo post-covid.

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MILANO – Per provare a riallacciare la narrazione delle relazioni economiche e sociali del mondo del fuoricasa Italgrob, la Federazione italiana dei distributori horeca, ha deciso di affidarsi al centro di ricerche sociali del Censis. Da questa collaborazione è nato il rapporto intitolato “Il valore economico e sociale della distribuzione horeca nel post covid-19”. Di seguito vi proponiamo la sintesi dei passaggi più interessanti per il comparto del fuori casa.

La distribuzione horeca (dh), composta dai distributori del food and beverage che garantiscono l’approvvigionamento puntuale dei pubblici esercizi nei territori dei prodotti che poi trasferiscono ai consumatori, genera un valore economico e sociale largamente superiore a quello attribuitogli e riconosciuto: infatti, il dividendo sociale che il settore ottiene come reputazione non corrisponde all’insieme del valore che nel tempo crea.

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Per questo è importante raccontare il suo operato perché, sebbene troppo spesso in ombra, svolge un ruolo strategico accompagnando nel tempo l’evoluzione della filiera del fuori casa, che risponde ad una abitudine costitutiva e molto apprezzata dello stile di vita degli italiani. Questo è di estrema importanza anche nel settore del caffè e dei bar caffetterie, simboli di ritrovo sociali ed economici italiani per eccellenza.

Il valore economico e sociale della distribuzione horeca: il ruolo del caffè

Nella fase attuale, enucleare il valore economico e sociale del settore è ancora più importante poiché:

  • il settore è stato particolarmente colpito dagli effetti dell’emergenza prolungata nel tempo, tra blocchi nelle fasi più dure e restrizioni in quelle a minor pressione pandemica;
  • l’Italia del dopo pandemia sarà esito della prolungata tremenda esperienza, che impone di avere idee chiare su soggetti e processi che più possono contribuire a innalzare benessere e qualità della vita di perso ne e comunità;
  • è appena iniziata una competizione feroce per la destinazione di risorse pubbliche, tra Pnrr e altre fonti, e private.

Affinché le scelte sul futuro conducano ad un’Italia migliore, è importante anche il riconoscimento di ruolo e valore della distribuzione horeca.

La distribuzione horeca, oltre a garantire di fatto l’esistenza del fuori casa, è compartecipe del valore sociale che gli italiani attribuiscono al fuori casa, cioè all’operato nei territori di una rete di esercizi pubblici.

Il ruolo sociale ed economico delle caffetterie

Questo è vero soprattutto per il caffè. L’88,3% degli italiani ritiene molto o abbastanza importante la presenza di esercizi pubblici come bar, caffè, pasticcerie, ristoranti ed enoteche per la qualità della vita dei luoghi in cui vivono.

Trascorrere momenti di convivialità intorno a cibi e bevande nei luoghi fisici del fuori casa come ristoranti, bar, caffè, enoteche, pub, brasserie ecc. è componente costitutiva, apprezzatissima, dello stile di vita italiano.

Il rapporto delle persone con i protagonisti dell’horeca non è marcato solo dall’apprezzamento per qualità e funzionalità dei servizi che erogano, perché esiste una dimensione immateriale di legami che non è esagerato definire affettiva, sentimentale per ristoranti e caffè e, in modalità diversa, per gli hotel.

In alcuni casi sono legami consuetudinari legati all’utilizzo quotidiano o abitudinario, in altri di memoria personale e familiare per ricorrenze o per momenti particolari della propria vita e quella dei propri cari.

In tanti hanno ristoranti o caffè di riferimento personali o familiari o, anche, hotel a cui ricorrono in occasioni particolari e sono parte integrante di ricordi e di passaggi decisivi della propria esistenza, con cui nella memoria personale sono inestricabilmente saldati.

La nostalgia degli italiani durante l’emergenza per ristoranti, caffè, bar, trattorie era indotta non solo dall’impossibilità di beneficiare dei servizi e del loro positivo impatto sulla qualità della vita, ma da una dimensione affettiva, di relazionalità immateriale distinta dallo specifico servizio erogato, da una sorta di legame originale connesso alla possibilità di stare insieme in quel luogo in un determinato momento per una certa motivazione.

In linea con l’approccio della presente ricerca, è utile partire dal punto di vista percepito dei cittadini, esito di esperienze e convinzioni soggettive.

L’88,3% degli italiani reputa molto o abbastanza importanti gli esercizi pubblici come bar, caffè, pasticcerie, ristoranti ed enoteche per la qualità della vita del luogo in cui vivono, perché incentivano il passaggio delle persone e rendono il territorio vitale come luogo di incontro e di convivialità.

Bar, caffè, ristoranti, pizzerie, trattorie ecc. sono luoghi che generano flussi in momenti diversi della giornata, rendendo un luogo un crocevia relazionale vivo, perché frequentato e attraversato.

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