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Nella sfida Maestri dell’espresso junior 2019, il secondo posto è andato a Sara Badhine

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BINASCO (Milano) – Venerdì 24 maggio si è conclusa la ventisettesima edizione del concorso nazionale Maestri dell’espresso junior. Una competizione cha riunito presso la sede del Mumac, i 16 finalisti provenienti da tutti gli Istituti alberghieri dello Stivale. Tra questi, i ragazzi che hanno conquistato le prime due posizioni, sono stati Riccardo Merlonghi al primo posto e Sara Badhine al secondo. Supportati dai docenti Antonio Giordano e Alice Gennaro, dall’Istituto alberghiero Buscemi di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno) e dall’Ipsseoa G. Varnelli Cingoli (Macerata).

È stata anche l’occasione di raccogliere le impressioni della seconda classificata, giovane e determinata.

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Sara Bahdine: la scelta di diventare barista

“Ho scelto di iscrivermi all’Istituto alberghiero, seguendo l’esempio della ragazza di mio fratello. Poi ho capito che preparare cappuccini, interagire con le persone, stare dietro al bancone, era una passione.

Dal primo anno, avevo chiaro di voler indirizzarmi verso la sala.”

Contro quanti si è confrontata per arrivare in finale? Che cosa l’ha portata a distinguersi?

“Hanno partecipato all’incirca 40 persone. Penso di aver superato la prova grazie alla bravura. Volevo dimostrare a me stessa che ero in grado di farcela. ”

Spesso le scuole non mettono a disposizione degli studenti delle attrezzature adeguate: è così anche presso il vostro Istituto?

“No. La nostra scuola è piuttosto ben fornita. Ho potuto lavorare sulla mia preparazione in maniera adeguata. Pensavo di trovarmi in finale di fronte a delle macchine molto differenti da quelle con cui mi sono allenata.

Invece ho potuto constatare che nel mio Istituto, non siamo rimasti così indietro.”

Quanto ha inciso il supporto della sua docente?

“Tantissimo. Mi è stata sempre a fianco da subito durante tutti i 4 mesi di preparazione. Due pomeriggi a settimana all’incirca. Spesso lasciavo i corsi per andare insieme a prepararci.”

Per quanto riguarda la parte della comunicazione di un progetto, novità dell’edizione 2019, come l’ha vissuta?

“La presentazione è stata basata su un locale che frequento spesso la mattina, prima di entrare a scuola. Quando devo prendere un caffè, vado sempre allo Chalet Arena delle luci. Così, quando ho dovuto pensare a un bar ideale, mi è venuto in mente subito questo.

Apportando però qualche mia modifica. Innanzitutto l’aggiunta del box per le colazioni e poi dei bicchieri d’asporto corredati da frasi d’effetto. Utili sia per le bevande calde che per quelle fredde. ”

Quanto è importante secondo lei, la parte della comunicazione per un barista?

Sara Badhine non ha dubbi a riguardo. “E’ essenziale per attirare la clientela. Devi essere bravo a farli tornare, essendo gentili e cordiali. La presentazione che è stata richiesta per il Premio giuria dei giornalisti, è stata utile.”

Si sarebbe aspettata di arrivare in finale?

“No. Inizialmemente non mi aspettavo neppure di arrivare tra i primi 16. Preferisco sempre mantenere le aspettative basse, magari anche sottovalutandomi. In questo, il supporto della docente, mi ha aiutato molto.

Avrei potuto sicuramente regolare meglio la macinatura del caffè in fase di gara.

Mentre la fase del cupping è andata bene. Sono riuscita a individuare la differenza tra sottoetratto, sovraestratto, Arabica e Robusta. Anche se, quest’ultima, ho dovuto assaggiarla due volte.”

 

 

 

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