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mercoledì 14 Maggio 2025
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REPA inaugura il 2025 a SIGEP WORLD e riflette sui successi del 2024: più partnership e migliore esperienza per i clienti

CESENA – In un inizio anno ricco di nuovi progetti, REPA, distributore leader di ricambi per attrezzature per ristorazione, caffè e distributori automatici, e divisione europea di Parts Town Unlimited, si sofferma a riflettere su un 2024 denso di risultati significativi. Nell’anno appena concluso, REPA si è concentrata sull’espansione delle partnership e sul miglioramento dell’esperienza clienti.

Grazie a nuovi accordi con i costruttori di apparecchiature OEM e all’estensione delle partnership esistenti in nuovi paesi, REPA ha ampliato il proprio campo d’azione, garantendo ai clienti l’accesso a una gamma ancora più estesa di ricambi originali.

Il futuro di REPA

Guardando al 2025, REPA prevede un futuro positivo: “Nel 2025, ci aspettiamo di crescere con i nostri partner, sia in Europa che negli altri Paesi nei quali operiamo. Partnership più estese con i produttori, un maggior numero di ricambi originali, un portafoglio di prodotti più ampio, soluzioni innovative: tutto con l’obiettivo di fornire ogni giorno un supporto di valore ai nostri partner e ai loro clienti”, afferma Colten Kohler, Group Director OEM Partnerships REPA.

Il centro di distribuzione REPA (immagine concessa)

Per REPA il 2025 è iniziato incontrando i principali stakeholder alla 46° edizione di SIGEP WORLD. L’evento ha rappresentato un’importante occasione per approfondire le soluzioni ottimali per garantire a clienti e OEM il supporto migliore nel corso dell’anno.

Durante la fiera, i partner OEM hanno espresso un forte interesse per i servizi personalizzati offerti da REPA. Uno dei principali punti ricordati dai partner è la capacità di REPA di fornire ricambi 100% originali anche durante i periodi di chiusura estivi o invernali dei produttori, assicurando ai clienti la consegna dei ricambi fondamentali in ogni momento.

Il supporto tecnico di REPA, l’eccellenza del servizio, la velocità di consegna, la presenza di centri logistici in tutta Europa e la disponibilità di ricambi originali sono emersi come ulteriori elementi apprezzati dagli OEM, che confermano il ruolo di REPA come partner affidabile per la distribuzione e la gestione dei ricambi originali.

Gilberto Guidi, director of professional coffee REPA, aggiunge: “La conoscenza approfondita del mercato è fondamentale per la nostra attività: per questo cogliamo ogni occasione di incontro con i nostri clienti e partner. Lavorando a stretto contatto, miglioriamo continuamente la nostra offerta e i nostri servizi per il settore caffè.
Riusciamo così a garantire la fornitura rapida, in Europa e oltre, di tutti i ricambi e accessori per gli ultimi modelli macchina dei brand più richiesti dal mercato.”

La scheda sintetica di REPA

REPA è il principale distributore europeo di ricambi per attrezzature per la ristorazione, caffè, distributori automatici ed elettrodomestici ed è un partner di fiducia per i produttori di apparecchiature. Dal 2022 REPA è una divisione di Parts Town Unlimited, leader mondiale nella distribuzione high-tech di parti di ricambio indispensabili, prodotti e servizi correlati per i settori della ristorazione, degli elettrodomestici e dell’HVAC. I clienti di REPA beneficiano di una forte competenza in materia di ricambi, con oltre 40 anni di esperienza nel mercato da parte di REPA Italia, REPA Deutschland, REPA France, REPA Iberia, ATEL e Big Warehouse.

Con il più grande database del settore accessibile attraverso webshop all’avanguardia, un’elevata disponibilità di magazzino e centri logistici altamente innovativi che assicurano la consegna dei ricambi più rapida del settore, REPA fornisce a ogni cliente il pezzo giusto, al momento giusto, ovunque.

DUG Foodtech brilla al SIGEP: una vetrina di successo con il campione di latte art Ivan De Rosa

LUND – DUG Foodtech ha concluso con successo cinque entusiasmanti giornate al SIGEP, la fiera internazionale di riferimento. L’evento di quest’anno ha attirato circa 180.000 partecipanti e professionisti del settore da circa 160 paesi, rendendolo una piattaforma privilegiata per mostrare l’innovazione e il futuro dell’industria alimentare.

Riflettori sulla bevanda a base di patate DUG e sull’espansione horeca

DUG Foodtech ha ricevuto un enorme interesse per la sua bevanda a base di patate DUG, un punto di svolta nel settore delle bevande vegetali. Durante la fiera, abbiamo interagito con distributori, proprietari di bar e professionisti del settore desiderosi di introdurre DUG nei loro mercati.

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Ivan De Rosa (immagine concessa)

“Abbiamo ora stabilito partnership per lanciare DUG Barista nel settore horeca e la risposta al SIGEP è stata fenomenale. Il nostro ambasciatore DUG in Italia, Davide Cobelli, sta lavorando per creare una rete di distribuzione nel paese e siamo ansiosi di portare DUG nel settore del caffè e dell’HORECA in Italia. DUG Barista non è solo senza lattosio, senza glutine e a basso contenuto di zuccheri, ma soddisfa anche le esigenze di molti consumatori. Secondo uno studio pubblicato su The Lancet nel 2017, circa il 72% degli italiani ha una qualche forma di intolleranza al lattosio”, afferma Helene Nielsen, CEO di DUG Foodtech.

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DUG Barista al SIGEP (immagine concessa)

DUG è stata onorata di avere Ivan De Rosa, rinomato barista e Campione del mondo di Latte Art Grading System (2022 Green Jug, 2024 Red Jug), come parte del team al SIGEP. La sua esperienza nel caffè specialty e la sua maestria nella latte art hanno attirato un vasto pubblico allo stand DUG, dove ha mostrato la versatilità di DUG Barista nella creazione di bevande a base di caffè di alta qualità.

La positive potato di DUG Barista (immagine concessa)

“La consistenza e il gusto della bevanda a base di patate DUG Barista la rendono una scelta eccellente per la Latte Art. La risposta dei Baristi e dei professionisti del caffè al SIGEP è stata davvero incoraggiante”, afferma De Rosa.

Il SIGEP ha riunito i principali professionisti di tutto il mondo, con una forte presenza dall’Europa. Alcuni dei principali paesi visitatori includevano Italia, Spagna e Germania, rendendolo la piattaforma perfetta per espandere la presenza di DUG nel mercato internazionale.

Latte art (immagine concessa)

Mentre DUG conclude un SIGEP di successo, rafforza anche le sue partnership locali nel settore horeca ed espanda la presenza del marchio in Italia e oltre.

Massimo Zanetti: “Segafredo termina il rapporto con la Virtus Bologna: sto cercando nuovi sponsor”

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Massimo Zanetti, presidente della Virtus Segafredo Bologna, ha parlato del termine della sponsorizzazione di Segafredo. Zanetti, come ha affermato, è già all’opera alla ricerca di nuovi sponsor. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo di Eugenio Petrillo per il portale d’informazione Basket Magazine.

Massimo Zanetti sul rapporto tra Segafredo e Virtus

A margine della conferenza stampa che  il patron della Virtus Bologna, Massimo Zanetti, ha tenuto all’Hotel Savoia, ha parlato per le canoniche stand up televisive. All’interno di questo spazio ha dato un’importate notizia riguardando la sponsorizzazione Segafredo.

Queste le sue parole:

Sull’addio di Luca Baraldi

“Siamo insieme da 16 anni, con Baraldi, e se ci si separa con le mogli può succedere anche qua. Quando un rapporto si sfilaccia si deve cambiare, fare un passo indietro e cercare persone giovani.”

La goccia è stata la trattativa con gli israeliani? “Quello che mi è dispiaciuto è stato chiudere con le ragazze, è parsa la fine del mondo. Io in giro per il mondo sono stato accusato di questa chiusura, per 700mila euro la faccia la mettevo io, nonostante budget da milioni che venivano comunque sforati”

Sul futuro Virtus

“Splendente e pieno di stelle. Fino ad una settimana fa pareva che tutto fosse un disastro, eppure eravamo in testa alla classifica, come se il campionato non valesse niente. E chi non fa l’Eurolega, allora? Ha un costo, non dimentichiamocelo, poi capita che perdi a Sassari e anche il campionato diventa una tragedia. Ma vedremo poi i playoff”

Sul marchio Segafredo

“Il marchio Segafredo quest’anno finisce perché di là ho dei soci che hanno giustamente deciso di non spendere più nello sport. Io mi sto già muovendo per trovare dei nuovi sponsor, ci sarà un nuovo nome, di valore perché sono tanti soldini… e vediamo se sarà uno o due”.

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Bologna, dehors: rincari fino al 30% della tassa attuale per i titolari dei locali

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I rincari per i dehors a Bologna possono raggiungere anche il 30% della tassa attuale, ma pagheranno meno gli esercizi fuori dai viali. Un grande rincaro per i titolari di osterie, caffetterie e bar, una rivoluzione per il Comune di Bologna che dopo 14 anni ritocca il sistema delle tariffe per i dehors. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su Bologna Today.

Il rincaro nei dehors a Bologna

BOLOGNA – Prendiamo un ristorante con un dehors di 20 metri in un’area pedonale del centro storico. L’esercente oggi paga 3626 euro per l’occupazione del suolo pubblico, ma nel 2026 la tassa raggiungerà i 4700 euro. Una stangata per i titolari di osterie, caffetterie e bar, una rivoluzione per il Comune di Bologna che dopo 14 anni ritocca il sistema delle tariffe per i dehors, modificando il regolamento del Canone unico patrimoniale. Non senza polemiche da parte delle associazioni del settore.

Rialzo per chi sta dentro i viali, riduzione per chi sta fuori

Ma procediamo per gradi. La Giunta ha approvato una delibera che introduce una terza area tariffaria dedicata alle zone pedonali più turistiche del centro storico, dove i costi aumenteranno, mentre le tariffe per i dehors fuori dai viali verranno ridotte. “È evidente come Bologna sia cambiata negli ultimi anni, soprattutto in alcune zone – spiega l’assessora al Bilancio, Roberta Li Calzi –. L’adeguamento delle tariffe tiene conto di questi cambiamenti e del valore economico delle aree, oltre che dell’impatto ambientale e urbanistico”.

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La nuova invenzione del MIT permette di coltivare il legno senza abbattere gli alberi: la soluzione all’EUDR

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La deforestazione è un argomento di grande interesse per la filiera del caffè alla luce dell’EUDR. Ashley Beckwith, fondatrice di Foray Bioscience, ha sviluppato una tecnologia innovativa che permette di coltivare legno in laboratorio a partire da cellule di pioppo nero. Questo processo, basato sulla biofabbricazione e l’ingegneria tissutale, potrebbe rivoluzionare l’industria del legno.

Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Riccardo Liguori per il portale d’informazione Green Me.

Come coltivare il legno senza abbattere gli alberi

Motosega addio! Immaginate un mondo dove per costruire una casa o un mobile non sia più necessario abbattere un solo albero. Sembra fantascienza, ma è la promessa di Foray Bioscience, una startup del MIT che ha messo a punto una biotecnologia rivoluzionaria per coltivare il legno in laboratorio.

Ashley Beckwith, giovane scienziata e fondatrice dell’azienda, ha trasformato la sua passione per la natura in una missione: salvare le foreste del Pianeta grazie alla biofabbricazione.

Cresciuta tra le foreste del Colorado, Beckwith ha assistito in prima persona alla progressiva distruzione degli habitat naturali a causa dell’urbanizzazione selvaggia. La sua passione per la botanica e la preoccupazione per il futuro del Pianeta l’hanno spinta a intraprendere un percorso di studi in ingegneria meccanica al MIT, dove ha conseguito un dottorato di ricerca. È proprio durante gli anni del dottorato che ha iniziato a maturare l’idea di un’alternativa sostenibile alla produzione tradizionale del legno.

Nel 2022, Beckwith fonda Foray Bioscience con l’obiettivo di sviluppare e commercializzare la sua invenzione: una tecnologia che permette di “coltivare” il legno in laboratorio a partire da cellule vegetali. La specie arborea scelta per gli esperimenti è il pioppo nero, largamente utilizzato nell’industria del legno per la produzione di fibra.

Ma come funziona esattamente questa tecnologia? Il processo inizia con l’estrazione di cellule vive dalle foglie di pioppo.

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Coca-Cola: il distributore del Belgio ritira i prodotti per l’eccessiva presenza di clorato

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Il produttore e distributore belga delle bevande dell’iconico marchio Coca-Cola ha ritirato diversi lotti di prodotti per la presenza di un disinfettante dell’acqua. Sono stati coinvolti sei Paesi ma l’Italia non è tra questi. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Avvenire.
Il ritiro dei prodotti Coca-Cola

MILANO – Non riguarda l’Italia e non c’è nessun allarme. Ma la notizia non è passata inosservata e ha fatto il giro d’Europa. Il produttore e distributore di Coca-Cola in Belgio ha annunciato un maxi richiamo di prodotti in diversi paesi del Continente a causa dell’eccessivo contenuto di clorato.

Nel mirino lattine e bottiglie di vetro di varie bevande dell’iconico marchio (Coca-Cola, Sprite, Fanta, Fuze Tea, Minute Maid, Nalu, Royal Bliss e Tropico) in Belgio, Paesi Bassi, Regno Unito, Germania, Francia e Lussemburgo, che sono state messe in circolazione dalla fine di novembre. Questi prodotti riportano “un codice di produzione che va dal 328 Ge al 338 Ge”.

“Non abbiamo una cifra precisa, ma è chiaro che stiamo parlando di una quantità considerevole”, ha sottolineato Coca-Cola Europacific Partners Belgium all’Afp. “Presso il nostro sito di produzione di Gand – ha continuato l’azienda – stiamo effettuando dei test nell’ambito delle nostre procedure di controllo e di conformità alle normative. Questi test hanno individuato livelli elevati di clorato. La maggior parte dei prodotti e quelli che non sono stati venduti sono già stati rimossi dagli scaffali dei negozi e stiamo continuando a prendere provvedimenti per ritirare dal mercato tutti i prodotti rimanenti”, ha continuato l’azienda, “in contatto con le autorità competenti in ciascuno dei mercati interessati”.

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Fanta festeggia i primi 70 anni e il legame con l’Italia per l’uso dei succhi degli agrumi

MILANO – Con un cuore italiano da sempre, essendo nata a Napoli nel 1955, Fanta celebra quest’anno i suoi primi 70 anni. Tra i brand più conosciuti di The Coca-Cola Company e prodotta nel nostro Paese con succo di arance 100% italiane, Fanta testimonia il legame dell’azienda con l’Italia, in cui è presente dal 1927.

Il valore di questo legame si concretizza, secondo le stime dell’azienda, nell’acquisto medio negli ultimi 5 anni di circa un quarto della produzione disponibile di succo da arance italiane destinato alle bibite analcoliche.

I 70 anni di Fanta

L’utilizzo di succo di arance 100% italiane è parte dell’identità di Fanta per i consumatori italiani, insieme al suo gusto. La storia della nascita della bibita è legata all’allora società di imbottigliamento di Napoli che, negli anni del dopoguerra, richiese a The Coca-Cola Company l’autorizzazione a creare una nuova bevanda analcolica al gusto di arancia dal forte accento locale. Così, nel 1955, nacque Fanta.

Nel 1958 Fanta fu introdotta negli Stati Uniti, è stata diffusa successivamente a livello globale ed è tuttora apprezzata dai consumatori di tutto il mondo come uno dei marchi  più rappresentativi di The Coca-Cola Company.

In Italia, l’attenzione di Coca-Cola al territorio e alle sue materie prime si riflette nell’acquisto di succo di arance e limoni da fornitori italiani, in particolare da Sicilia e Calabria, che collaborano con l’azienda da decenni anche per prodotti che vengono distribuiti fuori dal territorio italiano, contribuendo così in modo positivo all’export delle materie prime italiane più apprezzate.

“I 70 anni di Fanta sono per noi un omaggio alle origini italiane di uno dei brand più conosciuti di Coca-Cola a livello globale” dichiara Cristina Camilli, direttore comunicazione, relazioni istituzionali e sostenibilità Coca-Cola Italia “Un momento che vogliamo condividere con i fornitori della filiera degli agrumi e con tutti coloro che lavorano nelle società di imbottigliamento Coca-Cola HBC Italia e Sibeg, grazie alle quali siamo presenti dal Nord al Sud d’Italia, dove produciamo da quasi un secolo. Preziosa per noi la collaborazione con gli attori che rappresentano la filiera, con cui vogliamo continuare a valorizzare le materie prime che sono alla base di una bibita dal marchio e dal gusto inconfondibili”.

 Inoltre, nel nostro Paese la famiglia di Fanta può vantare due referenze che utilizzano un prodotto a Indicazione Geografica Protetta (IGP): Fanta Aranciata Rossa Zero Zuccheri Aggiunti con succo di “Arancia Rossa di Sicilia IGP”, varietà tutelata dal Consorzio “Arancia Rossa di Sicilia IGP”, e Fanta Limonata Zero Zuccheri Aggiunti con succo di “Limone di Siracusa IGP”, varietà tutelata dal Consorzio “Limone di Siracusa IGP”.

 

Nel segno di Fanta si è sviluppato anche il sostegno di Coca-Cola al percorso di innovazione e sostenibilità della filiera agrumicola siciliana, grazie all’ulteriore evoluzione di progetti dedicati all’uso responsabile dell’acqua e alla diffusione di buone pratiche di economia circolare tra le imprese del comparto, portati avanti da oltre 10 anni in collaborazione con il Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia. Dalla gestione dell’irrigazione in aziende agrumicole pilota con stazioni meteorologiche con sensori e droni, che proseguirà per il settimo anno consecutivo nel 2025, all’utilizzo in modo sperimentale di un impianto di desalinizzazione portatile in diversi areali agrumicoli regionali.

La scheda sintetica di Coca-Cola

The Coca-Cola Company (NYSE: KO) è una total beverage company che offre ai suoi consumatori oltre 200 brand in più di 200 Paesi. Oltre a Coca-Cola, il portfolio prodotti include brand come Fanta, Sprite, FUZETEA, Kinley, Powerade e Acque Lilia. Per rispondere al meglio alle esigenze dei consumatori, lavoriamo costantemente per innovare il portfolio, dalla riduzione dello zucchero al lancio di nuove bevande.

Per ridurre l’impatto ambientale reintegra l’acqua che utilizza per produrre le bevande e promuove il riciclo dei packaging. Insieme ai partner imbottigliatori, ha più di 700 mila dipendenti e contribuisce alla creazione di opportunità economiche in tutti i Paesi in cui è presente. Dal 1927 in Italia, oggi conta 7 stabilimenti e oltre 2.000 dipendenti. Il portfolio comprende bevande gassate, tè, acque e il 71% dei prodotti dell’azienda è a ridotto, basso o nullo contenuto calorico.

Baratti & Milano celebra 150 anni con eventi e appuntamenti

TORINO – Lo storico Caffè di Piazza Castello a Torino festeggia i 150 anni dall’apertura e per dare seguito a questo compleanno istituzionale, Baratti & Milano si apre a un anno di eventi e appuntamenti che saranno dedicati a raccontare una realtà che rappresenta non solo un’icona culturale della città, ma anche un punto di incontro e dialogo, dove l’impresa si intreccia con la cultura e la cultura si traduce in impresa.

I 150 anni di Baratti & Milano

Dall’arte, con il progetto Vetrinista sarà lei, che trasformerà la vetrina su Piazza Castello in un’opera d’arte contemporanea, alla pasticceria, con le nuove linee di praline, passando per l’apertura del ristorante serale firmato dallo chef stellato Ugo Alciati, e la mostra d’archivio che celebra la storia dell’iconica pubblicità Baratti & Milano: ogni mese sarà arricchito da novità e sorprese in pieno stile Baratti & Milano, per continuare a raccontare la storia e il futuro dell’eccellenza sabauda.

“Il Caffè Baratti & Milano è una tappa importante nella storia della città di Torino. Il traguardo di questo compleanno è motivo di orgoglio e siamo entusiasti di offrire alla città, dopo ben 150 anni, il locale storico immutato nelle sue parti caratteristiche, sia rispetto all’inaugurazione di fine 800, sia rispetto ai rinnovamenti di inizio ‘900. Il Caffè Baratti & Milano con tutto il suo personale di sala, cucina e pasticceria, è pronto a iniziare un anno ricco di nuove occasioni da condividere con i suoi clienti e amici, rafforzando ancora di più il legame tra la storica caffetteria di Piazza Castello e la città che la ospita dal 1874” dice il dottor Guido Repetto, Presidente di Baratti & Milano.

Le novità di gennaio: dalla ristorazione all’arte

La cena con Alciati nel caffè storico

Tra le tante novità del nuovo anno, giovedì 30 gennaio alle 20 verrà aperto il ristorante serale nello storico Caffè Baratti di Piazza Castello: è “Ristorante Baratti & Milano”, in collaborazione con Ugo Alciati. Il progetto segna un’importante evoluzione per il locale, che si rinnova grazie alla collaborazione con lo chef stellato Alciati, membro di una delle famiglie più prestigiose della cucina piemontese.

L’obiettivo sarà raccontare la tradizione in modo innovativo, proponendo un’esperienza che unisce storia e contemporaneità. La nuova identità culinaria del Caffè mostrerà la grande esperienza dello staff che incontra il gusto di Torino, insieme per un’esperienza unica. L’illustratrice Annalisa Bollini ha curato un’inedita versione grafica del menu del ristorante, integrando elementi architettonici della Galleria e portando a sintesi gli ingredienti iconici del brand Alciati e di Baratti & Milano.

“La collaborazione con Baratti & Milano non è un’operazione commerciale. È nata dal piacere di poter far parte di un progetto di qualificazione di uno spazio affascinante e storico portando la nostra esperienza, le nostre ricette e i nostri fornitori in un’équipe di lavoro residente con cui iniziamo un dialogo di ristorazione. L’idea è anche quella di ricercare insieme nella tradizione gastronomica torinese quelle ricette che sono ancora nella memoria e dare loro un “vestito contemporaneo”» afferma lo chef Ugo Alciati.

«Nell’illustrazione per il menù del Ristorante Baratti & Milano ho dato ampio spazio alla Galleria, alla sua struttura architettonica e alla sua intramontabile magia, dedicandole il fronte e il retro. Per le due ali interne, che aprono letteralmente le porte al menù, ho pensato a una parata allegra e variopinta che accompagna i clienti nel mondo della famiglia Alciati. A guidare il gruppo ci sono due animali fantastici, ispirati alle targhe decorative degli arredi interni, dove tra elementi floreali e nomi dei migliori prodotti spuntano due strani animali che ricordano i bestiari medievali. Gli altri personaggi, invece, distribuiscono caramelle e confetti ricordando la storica tradizione dolciaria di Baratti & Milano, o portano omaggi floreali, celebrando il nuovo capitolo del Caffè” dichiara l’artista Annalisa Bollini.

Vetrinista sarà lei: il nuovo progetto artistico del 2025

In prossimità dell’apertura del nuovo ristorante serale del Caffè Baratti & Milano, mercoledì 29 gennaio segna per lo storico locale sabaudo un’altra tappa importante nell’ambito dei festeggiamenti dei 150 anni, quando verrà lanciato Vetrinista sarà lei, di Helga Faletti, a cura di Luca Beatrice, che ha seguito il progetto artistico sin dall’inizio e l’ha portato a termine prima della sua improvvisa e recente scomparsa. Baratti & Milano lancerà l’iniziativa come previsto, con il sentito desiderio di onorare e commemorare l’impegno e il lavoro di un amico e stimato critico d’arte.

Vetrinista sarà lei trasformerà la vetrina su Piazza Castello in un’opera d’arte: artisti contemporanei allestiranno la storica vetrina attraverso uno studio architettonico e scenografico. Il progetto parte dal voler comunicare la storia di Baratti & Milano e la sua evoluzione nel tempo attraverso le vetrine, che diventano l’identità di questa trasformazione. Gli artisti coinvolti saranno: Nicola Bolla, Massimo Giacon, Marco Lodola, Elena Salmistraro e Maurizio Vetrugno. A ogni artista selezionato sarà associato un prodotto di Baratti & Milano e le loro opere saranno esposte per una quarantina di giorni.

“Mettersi in vetrina, oltre a suggerire il necessario narcisismo in chi crede sia bello esporsi, implica innanzitutto una volontà di comunicare bellezza. Così, nel luogo più centrale di Torino, tra i portici metafisici e l’inalterato glamour del tardo Liberty, una mezza dozzina di artisti contemporanei allestirà la storica vetrina di Baratti & Milano che affaccia sulla Piazza Castello. Non sarà una semplice collocazione stravagante ma un vero e proprio studio architettonico e scenografico in dialogo tra due ambiti di eccellenza. Un breve viaggio all’insegna dell’estetica contemporanea che ci accompagnerà per tutto il 2025” aveva dichiarato Luca Beatrice, curatore del progetto Vetrinista sarà lei, in vista della sua inaugurazione.

“Ho sempre avuto l’impressione, lavorando con Luca Beatrice, che lui provasse un piacere vero a sfidare “il già fatto”, con intelligenza e ricerca. Ogni idea era un’occasione per incontrarci e un giorno, seduti al Caffè Baratti, gli chiesi di fare con me un progetto più che particolare, dedicato alla storia di Baratti & Milano, alle sue vetrine e all’arte contemporanea. Gli raccontai che non ero soddisfatta delle proposte ricevute, perché tra le idee di tutti non si vedeva la giusta direzione. Al primo plin avevamo già il titolo e un anno di lavoro. “Sei contenta? Allora vai avanti”: mi avrebbe detto così. Me lo ha chiesto altre volte, dopo avermi indicato come perfezionare ogni allestimento. Stiamo andando avanti, e sono contenta di lavorare con artisti scelti da Luca seguendo una rotta ben tracciata” afferma Helga Faletti, capo-progetto di Vetrinista sarà lei.

Le vetrine dei negozi non sono solo spazi espositivi per prodotti commerciali: nel corso del XX secolo sono diventate piattaforme di sperimentazione artistica, luoghi in cui gli artisti hanno potuto esprimere idee innovative e ridefinire il rapporto tra arte, commercio e società. Artisti come Salvador Dalí e Andy Warhol hanno trasformato le vetrine in vere e proprie opere d’arte, utilizzandole per sfidare le convenzioni artistiche e catturare l’attenzione del pubblico.

Entrambi, pur appartenendo a movimenti diversi – il Surrealismo e la Pop Art – hanno utilizzato la vetrina come una sorta di specchio della società e dell’illusione, ma con approcci e significati radicalmente differenti. Nei loro lavori si nota come la vetrina diventi una metafora potente: per Dalí è una finestra sull’inconscio, un modo per guardare oltre il velo della realtà visibile; per Warhol, invece, è un contenitore del desiderio e della ripetizione, dove l’arte e il consumo si confondono.

Mentre Warhol esplora la vetrina come luogo di consumo, ripetizione e massificazione della cultura popolare, Dalí la trasforma in un contenitore di sogno, surrealismo e psicologia. Questi artisti hanno trasformato le vetrine – reali o simboliche – in specchi della società, in luoghi in cui il cliente diventa parte integrante del processo espositivo. Dalí e Warhol invitano quindi a riflettere su come, nel mondo moderno, ogni vetrina – fisica o psicologica – non solo esponga, ma definisca il nostro rapporto con la realtà. In questo senso, le vetrine come opere d’arte, sono più di semplici contenitori di oggetti: sono spazi in cui si riflettono i nostri desideri, la nostra continua ricerca di significato, bellezza e identità.

Così, la vetrina di Baratti & Milano, attraverso l’interpretazione degli artisti selezionati, si trasformerà da semplice elemento decorativo a potente strumento di riflessione: chiede di guardare non solo ciò che è esposto, ma anche il modo in cui guardiamo il mondo e ci rapportiamo ad esso.

La prima opera a inaugurare il progetto il 29 gennaio sarà Barattola di Marco Lodola, con la sua rappresentazione artistica legata alla Caramella Classica Baratti & Milano. Le due opere seguenti saranno invece di Elena Salmistraro, che inaugurerà il 20 marzo e si ispirerà alle uova di Pasqua e alle tavolette di cioccolato, mentre l’8 maggio sarà la volta di Massimo Giacon, con la sua opera ispirata al cremino.

Marco Lodola, Barattola, 2025, lamiera, led, cm 115x12x180: l’opera Barattola, concepita da Lodola appositamente per le vetrine di Baratti & Milano, celebra la tradizione dello storico Caffè torinese e l’evoluzione del design pubblicitario. Realizzata in alluminio led e pellicole viniliche, l’installazione si ispira al celebre manifesto della caramella classica, disegnato nel 1928 da Pluto. Con il suo stile inconfondibile, Lodola intreccia passato e presente, reinterpretando l’estetica dell’epoca attraverso forme semplici e colori accesi. La ricetta della Caramella Classica Baratti & Milano viene registrata nel 1906, dopo anni di produzione e vendita nel laboratorio artigiano del pregiato caramellista Ferdinando Baratti. Si chiamò da sempre Classica perché prima tra le caramelle preziose di questo laboratorio di confettieri e liquoristi. Alchimia, conteggi e antiche cifre di porzioni portano al rito della preparazione di una caramella trasparente e delicatissima, imitata da molti ma rimasta unica nei suoi naturali e semplici gusti di ingrediente perfetto. La trasparenza dell’impasto ispira le trasparenze viniliche dell’artista, consegnando al Caffè storico e alla Città un omaggio inimitabile alla Caramella più famosa del mondo.

La ricerca artistica di Lodola esplora il mondo dello spettacolo, del cinema e – più in generale – della società, avviando un confronto continuo con l’immaginario della cultura di massa. Includendo letteratura, musica e design, l’eclettica pratica di Lodola trova la massima espressione nelle iconiche sculture luminose realizzate in plexiglass con forme sintetizzate e colori rigorosamente pop.

Le novità di febbraio: la festa e le nuove linee

Il mese di febbraio inaugura con un’iniziativa che coinvolge tutta la città: per celebrare la data effettiva dell’apertura del Caffè storico del 1875, sabato 1 febbraio, dalle 14 alle 19, verrà servita la classica cioccolata calda di Baratti & Milano nella splendida cornice della Galleria dell’Industria Subalpina.

Un assaggio in omaggio servito da “Barattine” in costume per festeggiare insieme l’importante ricorrenza. Ma le novità del mese non finisco qui. San Valentino sarà l’occasione di lancio della nuova linea di praline di cioccolato firmata Baratti & Milano con la nuova linea di scatole artigianali prodotte a Torino. La nuova collezione sarà disponibile esclusivamente presso il Caffè storico in Piazza Castello dal 1 febbraio.

La linea comprenderà circa cinque modelli di praline realizzate a mano che si portano dietro l’esperienza di 166 anni di laboratorio creativo, declinate in una varietà di gusti tra cui le classiche alternative al cioccolato fondente e al latte. Gli ingredienti saranno un omaggio all’alta qualità: fave di cacao Ecuador Nacional e latte di Normandia, senza dimenticare l’eccellenza dei prodotti nazionali, come le mandorle pugliesi e i pistacchi siciliani, e locali, come le rinomate nocciole delle Langhe.

Caffè specialty: la rivoluzione in Italia tra nuove aperture e novità

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Che cosa c’è dietro al movimento sempre più ampio del caffè specialty e perché è un tema così delicato verso i consumatori? Anche in Italia ormai il fenomeno delle caffetterie specialty sta acquisendo sempre più successo tra nuove aperture e novità. Facciamo luce sull’argomento grazie ad un estratto dell’articolo di Chiara Buzzi per il portale d’informazione Linkiesta.

Caffè specialty: verso una nuova narrazione

MILANO – C’è una riflessione, che di fatto è sempre più un tema, che riguarda l’universo del caffè e i suoi protagonisti. Da quando anche l’Italia ha preso confidenza con il fenomeno specialty coffee, le nostre città hanno iniziato a vivere una divisione crescente tra il modello vecchia scuola e quello più verticale del caffè di qualità.

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Biscotti, gelati e snack dolci dominano il carrello della spesa, ma il 74,8% presta attenzione alla propria salute

MILANO – Il rapporto degli italiani con i dolciumi è fatto di piacere e consapevolezza, un equilibrio tra indulgenza e attenzione alla salute. Questo è il focus emerso dai dati della ricerca “Shopper tra indulgenza e benessere“, condotta da YouGov, relativa al 2024 e presentata il 21 gennaio, al SIGEP 2025. I dati dei consumi fuori casa (out-of-home) derivano da un’indagine condotta su oltre 1.500 individui alla settimana, rappresentativi della totalità della popolazione italiana, mentre i dati di consumo domestico emergono da un consumer panel di 15.000 famiglie, rappresentative della totalità delle famiglie italiane (26 milioni).

Quando si tratta di soddisfare la voglia di dolce, gli italiani preferiscono biscotti (penetrazione del 95,6%), gelati (85,4%) e snack dolci confezionati (85,2%), con una spesa media annua rispettivamente di 64, 57 e 35 euro. Anche fuori casa, il consumo di brioche fresche coinvolge quasi 7 italiani su 10, confermando che il dolce resta un piacere irrinunciabile.

Tuttavia, questa passione per i dolci non è priva di consapevolezza. Il 65,1% degli italiani si concede il piacere del buon cibo, ma il 74,8% presta attenzione alla propria salute. Il 47,5% legge le informazioni nutrizionali sulle confezioni, e il 45,8% sceglie dolci che non compromettano la linea.

“Il consumatore italiano sta sempre più trovando un equilibrio tra piacere e benessere. In un contesto in cui l’indulgenza è un tratto universale, osserviamo comportamenti emergenti che riflettono una maggiore attenzione alla salute e alla sostenibilità” dichiara Marco Pellizzoni, commercial director consumer panel YouGov. “Questa evoluzione rappresenta una sfida e un’opportunità per le aziende: comprendere e rispondere a queste nuove esigenze sarà la chiave per rimanere rilevanti in un mercato in continua trasformazione.”

Le nuove abitudini di consumo trasformano il carrello della spesa

In generale, gli italiani effettuano quasi 200 acquisti annui con uno scontrino medio di 22 euro, mantenendo una frequenza d’acquisto elevata e distribuita su nove insegne diverse. Questo dato evidenzia un mercato competitivo, dove i consumatori sanno orientarsi tra qualità, prezzo e varietà. L’88% della popolazione si rivolge ai discount, confermando la tendenza a bilanciare risparmio e convenienza.

Dal 2021 al 2024, la spesa per beni di largo consumo è cresciuta del 16,8%, trainata soprattutto dai consumatori senior (70+), che rappresentano oltre il 30% delle famiglie italiane. Questi acquirenti, più attenti a salute e benessere, hanno contribuito alla diffusione di alimenti ad alto contenuto proteico, light e plant-based.

Il 23% degli italiani predilige prodotti sostenibili, un dato che sale tra i consumatori di diete vegetariane o vegane. Questi ultimi si distinguono per comportamenti d’acquisto più “virtuosi”: il 56% di loro è disposto a pagare di più per alimenti biologici, rispetto al 36% della popolazione generale, e il 31% legge attentamente etichette e ingredienti.

Il dolce equilibrio degli italiani: gli “Health Actives” in prima linea

Entrando maggiormente nel territorio dei dolciumi, la ricerca YouGov divide gli italiani si dividono in tre macro-segmenti quando si parla di scelte alimentari e attenzione alla salute:

• Health Actives (31,3%): veri protagonisti di uno stile di vita salutare, seguono diete con costanza e privilegiano prodotti che uniscono gusto e benessere.

• Health Moderates (31,2%): più flessibili, cercano un equilibrio tra indulgenza e attenzione, senza rigidità.

• Health Passives (37,5%): meno interessati alla salute alimentare e più inclini a scelte tradizionali.

Tra gli Health Actives, emerge un approccio bilanciato anche verso i dolci. Pur prediligendo alternative salutari come prodotti gluten-free (32,8%), non rinunciano al piacere di biscotti (31,5%), merendine (30,4%) e pasticceria industriale (30,9%). Questa combinazione dimostra che indulgere non significa necessariamente compromettere il proprio stile di vita salutare: per gli italiani, il piacere del dolce può convivere con scelte alimentari consapevoli e responsabili.

Conclude Pellizzoni “Il comportamento degli Health Actives evidenzia una tendenza interessante: anche chi adotta stili di vita salutari non rinuncia al piacere dei dolci, ma lo vive in modo equilibrato e consapevole. Questo dimostra come il mercato dei dolciumi possa rispondere a esigenze diverse, coniugando indulgenza e benessere in un’offerta sempre più inclusiva e innovativa.”

La scheda sintetica di YouGov

YouGov è un gruppo globale di ricerca e analisi dei dati. La mission è offrire una visione senza precedenti di ciò che il mondo pensa e agisce nella vita reale. Con attività negli Stati Uniti, nelle Americhe, in Europa, in Medio Oriente, in India e nell’Asia Pacifica, dispone di una delle reti di ricerca più estese al mondo.

La peculiarità di YouGov è di essere supportato dalla realtà. Ciò deriva da un panel unico di milioni di membri registrati in 55 paesi, che comprende circa 18 milioni di acquisti e milioni di punti di dati interconnessi.

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Come innovatori e pionieri delle ricerche di mercato online, godono di una solida reputazione in qualità di affidabile fonte di dati e approfondimenti accurati. A riprova di ciò, i dati di YouGov vengono regolarmente citati dalla stampa internazionale e siamo costantemente una delle fonti per ricerche di mercato più menzionata al mondo.