mercoledì 17 Settembre 2025
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Scotsman Ice, macchine del ghiaccio professionali, protagonista al COFFEX Istanbul dal 9 all’11 maggio

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Scotsman Ice al COFFEX Istanbul 2025 (immagine concessa)

ISTANBUL – Scotsman Ice, leader mondiale nella produzione di macchine del ghiaccio, sarà presente a COFFEX Istanbul 2025 dal 9 all’11 maggio, in collaborazione con il distributore per la Turchia, Gastrotech. Scotsman e Gastrotech “invitano tutti i professionisti del settore caffetteria, horeca e hospitality a visitare il nostro stand A.106 – B.105 per scoprire le più recenti innovazioni in fatto di tecnologia per la produzione del ghiaccio, progettate per garantire efficienza energetica, igiene e affidabilità anche negli ambienti più esigenti”.

Scotsman Ice a COFFEX Istanbul 2025

  • Stand A.106 – B.105
  • 9 – 11 Maggio 2025
  • COFFEX Istanbul – Salone internazionale del caffè

In esposizione:

• Macchine per ghiaccio a cubetti, nugget e flaker di ultima generazione
• Soluzioni a basso consumo per utilizzi intensivi
• Sistemi ideali per caffetterie specializzate e ambienti gourmet
• Dimostrazioni tecniche e sessioni dal vivo

Che si stia progettando un nuovo locale, aggiornando le proprie attrezzature o cercando supporto tecnico affidabile, Scotsman Ice è al fianco dell’azienda con soluzioni su misura.
Scotsman Ice vi attende al COFFEX Istanbul 2025.

illycaffè: Andrea Illy confermato presidente, Cristina Scocchia rimane amministratore delegato

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Gruppo Illycaffè polo gusto illy illetta
Il logo illycaffè

TRIESTE – L’assemblea dei soci ha nominato il 29 aprile il nuovo consiglio di amministrazione per gli esercizi fino al 2027. Confermati i ruoli di presidente del consiglio di amministrazione per Andrea Illy e di amministratore delegato per Cristina Scocchia. È stato nominato vicepresidente Raffaele Jerusalmi.

Nuovi incarichi assegnati a Michaela Tod, Marco Bizzarri e a Gianmario Tondato Da Ruos.

I restanti consiglieri, riconfermati, sono: Anna Illy Jr., Carolyn Dittmeier, Marianne Kirkegaard, Robert Agostinelli, Paola Cillo.

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Andrea Illy (immagine concessa)

 Le nuove nomine riflettono l’evoluzione della strategia della illycaffè. Nonostante le criticità esterne, come l’aumento senza precedenti del prezzo del caffè e lo sfidante contesto geopolitico internazionale, l’azienda ha un grandissimo potenziale di sviluppo.

Il nuovo corso prevede una revisione del posizionamento geografico, con grande attenzione all’ Europa, dove esistono interessanti margini per rafforzare la competitività. Senza trascurare gli Stati Uniti, con la ricerca di partnership istituzionali mirate al miglioramento della produzione agricola in America Latina.

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Cristina Scocchia, amministratore delegato di illycaffè (immagine concessa)

Si mira inoltre ad un rapporto ancora più diretto con il consumatore, con prodotti ad alto contenuto di servizio e con innovazioni tecnologiche che permettano maggior integrazione tra macchina e caffè.

Andrea Illy afferma: “Con il nuovo assetto del CdA illycaffè è fit for fight e pronta a dare un’accelerazione che può portare a breve e medio termine al raddoppio del business. Siamo certi che le straordinarie competenze di Michaela Tod nei mercati globali, di Marco Bizzarri nel Marketing e sviluppo di brand iconici e di Gianmario Tondato Da Ruos nella ristorazione del mercato internazionale, daranno un contributo significativo alla nostra azienda”.

Illy aggiunge: “Con l’AD Cristina Scocchia che, nel primo triennio, ha portato una crescita organica da record declinata su tutti i principali canali e mercati, siamo pronti ad affrontare questo momento di incertezza, consapevoli della nostra solidità e al tempo stesso predisponendo strategie e pianificazioni mirate”.

Michaela Tod: dirigente senior con oltre 25 anni di esperienza in ruoli esecutivi e non esecutivi. Ha costruito e guidato numerose imprese nel mondo, tra cui Dyson in Asia, nel ruolo di Presidente di Divisione, in Germania come CEO in ProSiebenSat.1 e nel Regno Unito come CEO in Elvie. Vanta una solida esperienza nell’innovazione e nella crescita dei profitti, ottenuti tramite l’innovazione e il posizionamento premium dei marchi. Ha operato sia in ruoli globali che di mercato, gestendo fasi di crescita e di ristrutturazione. È specializzata nell’attrarre talenti di alto livello e nel costruire e guidare le organizzazioni aziendali verso alte prestazioni economiche e di posizionamento.

Marco Bizzarri: dirigente industriale esperto di marketing ha iniziato la sua attività con incarichi di rilievo nella gestione dei brand del gruppo Kering ottenendo risultati eccellenti. Nel 2015 è stato nominato presidente e ceo di Gucci. Bizzarri ha rivoluzionato il retail e l’approccio al digitale e ai social media del brand, avviando un radicale restyling di tutti i punti di contatto tra il marchio e i suoi clienti. Sotto la sua guida, Gucci si è affermata come punto di riferimento nel settore del lusso: in sette anni l’organico è cresciuto da 11.000 a oltre 20.000 dipendenti, mentre il fatturato è triplicato. Dal 2018, inoltre, Gucci è diventata completamente carbon neutral sia nelle proprie operazioni sia lungo l’intera filiera produttiva. È membro dell’International Advisory Board dell’Università Bocconi di

Milano e dei comitati direttivi della Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI) e della Fondazione Altagamma.

Gianmario Tondato Da Ruos: amministratore delegato di Autogrill per vent’anni, dove era entrato nel 2000 con l’incarico di riorganizzare e rilanciare la controllata americana HMSHost, con sede a Bethesda (Maryland), ruolo che ha mantenuto fino al 2003. Da aprile 2003 a febbraio 2023 ha ricoperto il ruolo di ceo di Autogrill, con base a Milano, con il compito principale di supportare l’integrazione delle società americane nel nuovo gruppo consolidato.

Attualmente è amministratore indipendente e presidente del Comitato Compensi presso International Game Technology Plc, oltre a essere membro dell’Advisory Board di Planet Farms. In passato è stato membro dell’Advisory Board di Rabo Bank.

La scheda sintetica di illycaffè

illycaffè è un’azienda familiare italiana fondata a Trieste nel 1933, che da sempre si prefigge la missione di offrire il miglior caffè al mondo. Produce un unico blend 100% Arabica composto da 9 ingredienti diversi. L’azienda seleziona solo l’1% dei migliori chicchi di Arabica.

Ogni giorno vengono gustate più di 10 milioni di tazzine di caffè illy nei bar, ristoranti, alberghi, caffè monomarca, case e uffici di oltre 140 paesi, in cui l’azienda è presente attraverso filiali e distributori.

Fin dalla nascita illycaffè ha orientato le proprie strategie verso un modello di business sostenibile, impegno che ha rafforzato nel 2019 adottando lo status di Società Benefit e nel 2021 diventando la prima azienda italiana del caffè ad ottenere la certificazione internazionale B Corp.

Tutto ciò che è made in illy viene arricchito di bellezza e arte, a cominciare dal logo, disegnato da James Rosenquist, le illy Art Collection, le tazzine decorate da più di 135 artisti internazionali o le macchine da caffè disegnate da designer di fama internazionale. Con l’obiettivo di diffonderne la cultura della qualità ai coltivatori, baristi e amanti del caffè, l’azienda ha sviluppato la sua Università del Caffè che ad oggi svolge corsi in 24 paesi del mondo. Nel 2024 illycaffè ha generato un fatturato consolidato pari a €630 milioni. La rete monomarca illy conta 157 punti vendita in 28 Paesi.

Tommy Cash, il cantante subito virale con Espresso Macchiato, a Milano serve a sorpresa il caffè ai passanti

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Tommy Cash (Wikimedia Commons)

Tommy Cash, il cantante nato in Estonia, dopo aver conquistato l’Italia con la celebre canzone Espresso Macchiato, è arrivato a sorpresa a Milano in zona NoLo dove ha servito il caffè ai passanti in un’edicola trasformata in locale pop-up per l’occasione. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale adnkronos.

Tommy Cash a Milano

MILANO – Altro che promo tradizionale. Tommy Cash, l’enfant terrible dell’Estonia, noto per la sua canzone sull’espresso diventata subito virale sul web, in gara all’Eurovision 2025, è sbarcato a Milano, grazie a Caffè Borbone e Sony Music, armato di tazzine, flyer ‘elettorali’ e tanta, tantissima ironia.

Il 30 aprile, nel cuore di NoLo, l’artista ha servito espresso e provocazione direttamente da un’edicola trasformata in caffetteria pop-up per l’occasione. Dalle 16, Piazza Morbegno è diventata Espresso Macchiato Day, un tributo vivente – e fumante – al brano surreale con il quale il performer si prepara a travolgere Basilea.

“Il mio messaggio per i fan italiani? Bevete caffè tutti i giorni e siate voi stessi, fate quello che volete – ha detto parlando con i giornalisti Tommy Cash, che si è esibito a Taranto per il concerto del Primo Maggio, come riportato da adnkronos -. Sono molto contento, c’è un grande pubblico e ci saranno anche le mie nonne, sarà fantastico”.

Quanto a Lucio Corsi e Gabry Ponte, che gareggeranno a Basilea, “li amo, ho già parlato con Gabry ma non ancora con Lucio – ha sottolineato – non vedo l’ora di conoscerlo, sembra un ragazzo molto figo, con i capelli lunghi come me, un aspetto che abbiamo in comune. Non vedo l’ora di vederlo tra qualche settimana”.

L’edicola, completamente customizzata con le scritte “Vota Tommy Cash – Espresso Macchiato” e “Bevi un espresso macchiato con Tommy Cash” ha radunato una folla di curiosi, tra fan e passanti, che hanno immortalato l’iniziativa, senza dubbio uno degli eventi più surreali e divertenti del pre-Eurovision italiano.

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Treviso: il bar Mexico di Fontanelle introduce la tassa sulle bestemmie

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La città di Treviso (immagine: Pixabay)

L’idea è delle sorelle Alessandra e Marta Vedovato, che hanno affisso un cartello chiaro: “Ogni bestemmia, un euro”. In poco tempo hanno già raccolto 150 euro, donati a un’associazione locale che aiuta anziani e persone malate. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Treviso Today.

Il bar con la tassa sulle bestemmie in Veneto

FONTANELLE (Treviso) – In Veneto, si sa, la bestemmia è spesso un intercalare radicato, tanto diffuso quanto fastidioso, soprattutto quando ci sono di mezzo bambini e famiglie. Ma al bar Mexico di Fontanelle, in provincia di Treviso, le parolacce si trasformano in qualcosa di utile: beneficenza. E’ meglio se non bestemmi, ma se ti scappa paghi una penalità di un euro.

La trovata è delle sorelle Alessandra e Marta Vedovato, che hanno affisso un cartello chiaro: “Ogni bestemmia, un euro”.

Niente musi lunghi, niente ramanzine: si scherza, ma si fa sul serio. In poco tempo hanno già raccolto 150 euro, donati a un’associazione locale che aiuta anziani e persone malate.

Chi sono i colpevoli più frequenti? Gli anziani, dicono le titolari, che tra calcio e politica si infervorano facilmente.

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Toscana, è boom di bar e ristoranti: 3.000 locali in più dal 2010 al 2024, di cui 1.000 solo a Firenze

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Il settore del bar e della ristorazione (immagine: pixabay)

Dal 2010 in Toscana sono stati contiti 3.000 locali attivi in più, di cui 1.000 soltanto a  Firenze. Oggi il peso delle aziende della ristorazione è passato dal 5,7 al 6,9%. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Silvia Pieraccini per il portale d’informazione t24, il quotidiano economico toscano.

Il boom di ristoranti, street food e bar in Toscana

FIRENZE – Negli ultimi 15 anni, dal 2010 al 2024, secondo le attività registrate alle Camere di commercio, mentre in generale le imprese toscane scendevano (-5,9%, passate da 417mila a 392mila), quelle dedite al cibo e alle bevande crescevano addirittura del 12,5%, salendo da 23.930 a 26.925.

In tre lustri, dunque, il food & beverage (raccolto sotto il codice Ateco 56 dell’Istat) ha conquistato 3.000 locali in più nella regione. Naturalmente ci sono state molte chiusure d’attività, soprattutto nel periodo del Covid, ma il settore ha continuato ad attrarre nuovi imprenditori di tutte le età, generando un peso così sostanzioso. Oggi l’incidenza delle aziende di ristorazione sull’universo delle aziende toscane è passata dal 5,7% al 6,9%.

L’aumento di locali è stato assai diverso da provincia a provincia, e anche da zona a zona all’interno della stessa provincia. Cinque province segnano incrementi a doppia cifra: Prato +22,3% (da 1.221 a 1.493 unità locali); Pisa +21,1% (da 2.360 a 2.857 unità locali); Firenze +18,4% (da 5.486 a 6.495, 1.000 locali in più); Livorno +15,6% (da 2.679 a 3.097); Siena +10,1% (da 1.746 a 1.923).

La provincia col minor incremento di attività di ristorazione e bar è Pistoia +3,2% (da 1.831 a 1.889), seguita da Lucca +4% (da 3.144 a 3.269), e Arezzo +7,2% (da 1.914 a 2.051). Infine Massa Carrara +7,8% (da 1.586 a 1.709) e Grosseto +9,1% (da 1.963 a 2.142 unità locali), che si posizionano quasi a metà classifica. Se guardiamo al peso della ristorazione sul totale imprese, le province con l’incremento percentuale più alto sono Pisa (+27%) e Firenze (+26% in 15 anni).

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Brasile, cacao: l’agricoltore Moises Schmidt punta a creare la più grande piantagione al mondo, il piano da 262 milioni

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Brasile mercati somar colombia Comexim
La bandiera del Brasile

L’agricoltore Moises Schmidt sta sviluppando nello stato brasiliano di Bahia la più grande piantagione di cacao al mondo. Il piano da 300 milioni di dollari (più di 262 milioni di euro) di Schmidt è il più grande e innovativo della regione. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Market Screener.

La piantagione di cacao di Moises Schmidt in Brasile

BAHIA – Nello stato brasiliano di Bahia, l’agricoltore Moises Schmidt sta sviluppando la più grande piantagione di cacao al mondo.

Il suo piano è quello di rivoluzionare il modo in cui viene prodotto l’ingrediente principale del cioccolato, coltivando alberi di cacao ad alto rendimento, completamente irrigati e fertilizzati, in un’area più grande dell’isola di Manhattan che attualmente non è nota per la produzione di cacao.

Il piano da 300 milioni di dollari di Schmidt è il più grande e innovativo della regione, ma non l’unico. Sono in fase di sviluppo progetti simili di dimensioni enormi, alcuni dei quali quasi altrettanto grandi, poiché gruppi agricoli ben capitalizzati cercano di applicare le competenze dell’agricoltura su scala industriale alla produzione di cacao per trarre profitto dai prezzi altissimi dei semi.

Se questi piani funzioneranno, il baricentro dell’industria potrebbe tornare in Brasile, dove il cacao è originario, dall’Africa occidentale. “Credo che il Brasile diventerà il granaio mondiale del cacao”, ha dichiarato Schmidt alla Reuters mentre camminava tra file e file di giovani alberi di cacao che si estendono a perdita d’occhio in questa pianeggiante savana nella regione centro-settentrionale del Paese.

Egli stima che in 10 anni in Brasile potrebbero esserci fino a 500.000 ettari (1,236 milioni di acri) di piantagioni di cacao ad alto rendimento, che produrrebbero fino a 1,6 milioni di tonnellate di cacao.

A titolo di confronto, attualmente il Brasile produce solo circa 200.000 tonnellate, mentre il principale produttore mondiale, la Costa d’Avorio, ne raccoglie 10 volte di più. Il Ghana, secondo produttore mondiale, produce circa 700.000 tonnellate di fave.

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Icam cioccolato insieme a Trusty per digitalizzazione della filiera del cacao con la tecnologia Blockchain

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Il logo di Icam

Icam Cioccolato, azienda specializzata nella lavorazione del cacao, ha attivato una partnership con Trusty, società benefit che utilizza la tecnologia blockchain per garantire la conformità alle normative e la tracciabilità delle filiere agroalimentari (ne abbiamo parlato qui). Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo del portale Distribuzione Moderna.

Icam Cioccolato in partnership con Trusty società Benefit

MILANO – Il mercato europeo del cioccolato è stato valutato a 47,3 miliardi di euro nel 2024 e corrisponde oggi al 43% del valore globale (fonte: Cbi). Questa forte domanda fa dell’Unione europea la regione maggior importatore mondiale di fave e prodotti a base di cacao. Le sfide legate alla fluttuazione dei prezzi, al cambiamento climatico, alla manodopera e alla produzione influenzano la stabilità di questo mercato. A questa complessità si aggiungono le nuove normative dell’Ue, come il Regolamento europeo sui prodotti esenti da deforestazione (Eudr), nel quale rientra anche il cacao oltre al caffè e altre commodity.

Icam, da sempre privilegia catene di fornitura rispettose delle comunità e dell’ambiente, selezionando cacao di qualità da diversi Paesi produttori, come Uganda, Ecuador, Perù, Repubblica Dominicana, Togo, Camerun, Nigeria, Congo (Brazzaville) e Colombia. Il costante impegno nella ricerca delle migliori materie prime ha nel tempo creato una filiera di approvvigionamento articolata, caratterizzata da differenti provenienze, un elevato numero di fornitori e la prevalenza di piccoli proprietari terrieri, con una frammentazione significativa della proprietà dei terreni.

Questi fattori rendono particolarmente sfidante il processo di raccolta dei dati in conformità alla normativa Eudr. Per far fronte a questa difficoltà, Icam ha attivato una partnership con Trusty, società benefit che utilizza la tecnologia blockchain per garantire la conformità alle normative e la tracciabilità delle filiere agroalimentari, incluse quelle del cacao e del caffè.

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Coffee Competition: ritorna la gara presso l’istituto alberghiero Apicio Colonna Gatti di Anzio il 15 maggio

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La XIII edizione di Coffee Competition (immagine concessa)

ANZIO (Roma) – Si è svolta presso la sede dell’istituto Apicio Colonna Gatti, la conferenza stampa di presentazione della XIV edizione della Coffee Competition. All’evento erano presenti: il D.S. dell’Istituto Apicio Colonna Gatti professoressa Renata Coppola, il professor Antonio Stigliano ideatore e coordinatore della gara, la dottoressa Maria Letizia Mingiacchi responsabile area training & eventi della Cubacafè.

Il prossimo 15 maggio presso la sede dell’istituto alberghiero Apicio Colonna Gatti di Anzio si svolgerà la 14ª edizione della Coffee Competition.

La gara Coffee Competition coinvolgerà gli allievi del biennio e del triennio degli istituti alberghieri provenienti oltre che dal Lazio anche da tutte le regioni d’Italia. Sono attesi 20 istituti per un totale di circa 170 fra docenti, alunni, sponsor che affolleranno, per un giorno l’istituto ospitante e sede storica della gara.

La competizione, ideata nel 2009 dal professor Antonio Stigliano e di cui Cubacafè è da sempre main sponsor, ha subito gli esiti della pandemia anche se, per non “perdere il ritmo” il contest si era svolto sui social e gli studenti si erano sfidati a “colpi” di like in attesa di tornare in presenza.

Finalmente già da due anni la competizione è tornata in presenza, riferisce Maria Letizia Mingiacchi di Cubacafè e, afferma di nuovo,  si continua a celebrare questa ritrovata normalità con l’apertura dei lavori da parte della banda musicale del Comune di Anzio che, con le sue magistrali esibizioni infonde forza ai concorrenti.

Il format della gara non è cambiato, giuria rigorosamente stellata, le prove saranno le 4 ormai consolidate:

Gli studenti del biennio si cimenteranno nella seguente categoria:

  • Sezione Espresso (preparazione dell’espresso e breve nota sul tema del caffè in una lingua straniera a scelta dello studente);

Gli studenti del biennio o del triennio si cimenteranno nella seguente categoria:

  • Sezione Latte art (preparazione di n. 2 cappuccini con decorazioni creative e pratiche di free pouring, topping, etching)

Gli studenti del triennio, si cimenteranno nelle seguenti categorie:

  • Sezione Bar (preparazione di cocktail e bevande a base di caffè e derivati);
  • Sezione Pasticceria (preparazione di dessert al piatto a base di caffè e derivati)

La novità, in animo da diverso tempo ma consolidata già nella XIII edizione, riferisce la dirigente scolastica, professoressa Renata Coppola, è l’inclusione.

L’istituto ha voluto dare spazio/voce anche agli studenti speciali e quindi abbiamo voluto che, questa gara, attraverso l’inclusione, fosse vista e vissuta come fonte di arricchimento, di sostegno ad una didattica laboratoriale che promuova un atteggiamento attivo e partecipativo. Pertanto, ogni istituto potrà inviare la registrazione di un tik tok di un’attività che il/i propri studenti DVA svolgono legata al mondo della caffetteria

Un’apposita giuria valuterà il tik tok migliore che riceverà un premio. Dallo scorso anno, inoltre, si è aggiunta la prova “Sostenibilità” ovvero ogni istituto potrà inviare un’immagine, un video dal quale si possa evincere come sia possibile ridurre l’impatto ambientale nel nostro mondo ovvero quello del caffè.

Come per tutte le gare il momento clou è quello delle premiazioni, ed è importante sottolineare che, per ciascuna sezione, i quattro alunni primi classificati assoluti si aggiudicheranno, oltre al proprio premio, anche un premio per le rispettive scuole.

Ultimo ma non ultimo l’istituto ringrazia i numerosi importanti partner che da anni supportano la gara con i loro premi. In ordine rigorosamente alfabetico: Ancap, Antes, Bloom School, Brita, Carpigiani, Gelateria “I Nobili”, Hotel Lido Garda, Imperator, Mazzer, Link, Publiart, Pulicaff, Rancilio, Spinel, Unipol, Unox, Vista Mare Rete d’Impresa.

Notizia dell’evento è stata oltre che tramite la conferenza stampa, attraverso i canali social, la radio locale “Radio Omega Sound” e la stampa di settore: Gruppo Italiano Torrefattori Caffè e Comunicaffè che da sempre danno spazio a questa kermesse sulle loro testate.

Il 15 maggio si potrà assistere alla competizione attraverso la diretta Instagram. E come sempre “Vinca il migliore”.

Caffè rovesciato: il video del nuovo trend del momento, è simile ad un macchiato al contrario

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caffè rovesciato
Il caffè rovesciato (frame preso dal profilo Instagram di Sensei Cibus)

MILANO – Un video del content creator Sensei Cibus, pubblicato su Instagram a inizio aprile e ripreso da La Repubblica, ha lanciato un nuovo trend. Si tratta del caffè rovesciato, che l’autore ha provato al Roman Bar di Modena, e di cui non trovava foto o video online. Ha deciso così di mostrarlo lui stesso, con un post che ha ottenuto un milione di visualizzazioni.

Il caffè rovesciato: il nuovo trend sui social

Da quel momento anche altri content creator hanno iniziato a pubblicare tutorial anche fuori dai confini del Bel Paese.

Di cosa si tratta di preciso? Un macchiato ma al contrario: prima viene versato il latte cremoso e schiumato e solo infine il caffè.

Per vedere il video pubblicato su La Repubblica basta cliccare qui.

Stardustcoffee, bar specialty e sui social: “Tutto nasce dalla nostra insoddisfazione di consumatori”

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Christian e Federica, Stardustcoffee (foto concessa)
Christian e Federica, Stardustcoffee (foto concessa)

GAVIRATE (Varese) – Stardustcoffee è la creazione di Federica e Christian, spinti nel mondo del bar e dello specialty dalla passione: coppia nella vita e, ora, in quella professione, dal design e sviluppo della user experience Christian si affaccia per la prima volta al settore horeca; lo stesso vale per Federica, con esperienza nel campo dei social media.

Raccontano: “Ci siamo conosciuti proprio durante il Covid. E Christian aggiunge subito: La sua prima volta da Starbucks è stata voluta fortemente da me – e lei chiarisce – arrivando dalla Puglia, dove non esiste niente del genere mi sono buttata e ho ordinato un americano.”

Da lì il viaggio e le prove delle diverse caffetterie anche fuori dall’Italia. Dice Federica: “Tutto nasce più che altro dalla nostra insoddisfazione come consumatori.”

Stardustcoffee, la genesi di un’avventura specialty

“Così abbiamo cominciato a prepararci le ricette a casa, usando anche degli sciroppi poco conosciuti in Italia e che però sono davvero interessanti per la realizzazione di bevande particolari. Abbiamo imparato diverse tecniche, tra cui la latte art e ad un certo punto ci siamo accorti che senza formazione non avremmo potuto fare quel salto necessario a diventare dei veri professionisti.

Quindi abbiamo scoperto Aicaf, attraverso la quale vogliamo portare a termine tutti i corsi. Ci ha aperto questo mondo Timmycoffeemaster, il quale poi ci ha messo in contatto con la torrefazione Caffè Cosmai, che ha 4 miscele dedicate al bar, tra cui una 90% Arabica e 10% Robusta, insieme ad un tostatore peruviano. Hanno inoltre una scelta interessante di specialty, 3 con punteggi intorno agli 86 punti (80-90 euro al chilo) e altre 2 più tradizionali per i palati meno allenati.”

Poi l’idea del locale Stardustcoffee

Il progetto inizia con una battuta: “E se avessimo una nostra caffetteria? – scherzano entrambi – Così abbiamo trovato un locale all’asta e ci siamo lanciati in questa avventura, in provincia di Varese (Piazza XX settembre N.3, Gavirate). Una realtà relativamente piccola, che però ha dimostrato una mentalità molto aperta. Tante scuole accolgono le nuove generazioni che stanno scoprendo queste novità nel mondo della ristorazione e della somministrazione di tipo differente.”

All’interno del locale (foto concessa)

Christian: “McDonald’s per esempio ha appena aperto. E questo è una prova che esiste un pubblico dinamico in cui una catena così importante ha scelto di investire”.
Al contrario di molti baristi e gestori, voi curate molto la parte dei social e la usate come un canale di educazione al consumatore finale: ci raccontate la strategia e le reazioni?

Federica interviene: “Abbiamo pensato a questa parte come primo step da cui partire: su Tik Tok e Instagram siamo seguiti da un’agenzia e conosciamo già la potenza comunicativa di questi canali. Ci siamo posti come divulgatori sul caffè e ci siamo posti l’obiettivo da subito di condividere cosa stessimo imparando quotidianamente insieme a Timmy e poi più in generale. Avevamo notato di quanto fosse diffusa la confusione tra gli stessi baristi, che non avevano le idee chiare sulle preparazioni e le proporzioni.”

Christian si ricollega: “Sono dieci anni che ci muoviamo sui social, raggiungendo anche numeri importanti. Padroneggiamo bene le modalità giuste per comunicare. Abbiamo iniziato nell’ambito della tecnologia e ora abbiamo messo a servizio le nostre competenze per far sviluppare questo nuovo progetto.

Non siamo del tutto sorpresi dei risultati ottenuti sin qui, ma su Tik Tok abbiamo avuto un riscontro ancora più importante del previsto: 10mila iscritti, con qualche milione di visualizzazione in un mese.

Attraverso questi canali poi, ancora più significativo, abbiamo compreso meglio il pensiero delle persone sulla caffetteria. Questo da un lato ci ha incoraggiato, perché tante persone oggi non vanno più al bar perché non vogliono più bere qualcosa di cattivo e noi in questo allontanamento ci vediamo un’opportunità da cogliere. È sufficiente proporre qualcosa di diverso.”

State per aprire il vostro locale specialty: dove, quando, perché

“Soltanto con lo specialty sarebbe difficile sostenersi economicamente. Per cui nel locale Stardust proporremo un 100% Arabica che useremo soprattutto per le bevande come l’iced latte, iced coffee, il filtro, il Syphon, Matcha Latte e valuteremo anche un fornitore di tè di altissima qualità. Stiamo studiando anche un’offerta di cibo internazionale, come i cookies insieme all’avvio di una collaborazione con dei pasticceri per realizzare i nostri dolci da accompagnare al tè e al caffè.

Fuori da Stardustcoffee (foto concessa)

Ovviamente il focus di Stardustcoffee sarà la customizzazione delle bevande, un nostro punto forte, dato che in Italia non è una cosa particolarmente praticata.

Sul caffè avremo anche una miscela 70%-30%, con poca Robusta, ma intenso nel gusto. Partiremo così, per testare le reazioni dei nostri clienti.

Naturalmente parliamo di tostature chiare e per l’espresso attualmente abbiamo fissato il prezzo sull’euro e 40: nella nostra zona c’è già qualcuno che lo vende a un euro e 50, per cui non dovrebbe traumatizzare molto i consumatori. Ci assumiamo parte del rischio che però non ci preoccupa eccessivamente: la nostra formazione, il prodotto che vendiamo, giustificano il prezzo finale.

Per le attrezzature collaboriamo con la torrefazione Cosmai, che ci ha proposto La Sanremo D8 e i macinacaffè Eureka on demand.

Infine, avremo anche in carta i principali 3 specialty esposti nei nostri scaffali, per poterle usare in casa, soprattutto con le estrazioni alternative. Abbiamo già avuto dei riscontri positivi di clienti che stanno attendendo di poter avere un luogo di riferimento in cui bere i filtri. Molti stranieri sono qui e hanno bisogno di una caffetteria che li possa soddisfare.

Ma l’intento primario resta quello di educare il cliente e guidarlo nella sua ingenuità rispetto al mondo caffè. Da noi, si può bere effettivamente un ottimo caffè”.

L’estetica della caffetteria Stardust fa la sua parte

“Volevamo includere i giovani, che attualmente non hanno un posto dove incontrarsi e stare in compagnia, magari studiando in pace per un po’ di tempo e sorseggiando un buon caffè. Per questo ci saranno dei divanetti che creano una zona a disposizione per chi vuole rimanere senza limiti, una volta ordinato. Il design è stato pensato da noi che siamo del mestiere.”

Un capitolo del vostro profilo è stato dedicato proprio ai passi e gli ostacoli necessari da attraversare per avviare una propria caffetteria: riassumiamoli qui assieme

“E’ il nostro modo di affacciarci sui social, che da sempre sono stati per noi un modo per trovare informazioni a noi necessarie.

E così questa nostra filosofia è rimasta, al contrario: non abbiamo paura di condividere i particolari del nostro percorso, anzi, se possiamo essere utili a chi sta attraversando magari la stessa avventura, siamo felici. La gestione poi non è standard, c’è sempre il fattore umano di chi apre la caffetteria che non può essere copiato. Quindi dove starebbe il problema?

Questo dialogo piuttosto stimola un maggiore coinvolgimento dei nostri utenti, che si rivedono ed empatizzano con noi. E poi alcune idee che ci scrivono rappresentano come una fusione di intenti.”

Ed ecco a fine marzo, l’avvio di Stardust, locale di 40 metri quadri per il pubblico e un dehors da 10 metri quadri, con la possibilità di ospitare una 20 posti a sedere e una decina fuori. Con un orario di apertura per i primi mesi che copre dalla colazione sino alle sei e mezza.

Così è strutturato il primo periodo di prova, per capire quando concentrare le energie e studiare meglio il traffico. “Più avanti potremmo modificare le cose, magari proponendo il take away e il cold brew, con la bella stagione. E poi la limonata brasiliana – svela Federica – che sarà una nostra hit”.

Christian: “Dobbiamo ancora rodare la nostra caffetteria. Che per noi è esattamente come un ristorante, nella ricerca di soluzioni, nuove bevande ed estrazioni. Menù ricercati. Per distinguersi, bisogna inoltre rilanciare la figura del barista, che dev’essere in grado di guidare il cliente in un’esperienza unica, diversa da quella tipica della tazzina consumata al volo.”

Federica conclude: “Non basta più mettere un operatore che lavora automaticamente dietro al bancone. Fa la differenza invece una persona che sa dialogare con il cliente, senza allontanarlo e magari creando una connessione che lo fa tornare. Serve in una caffetteria moderna la competenza e la passione.

In Europa questa figura esiste da tanto tempo e questa concezione di servizio deve arrivare anche in Italia per evolversi in una caffetteria moderna. Vorremo a questo proposito organizzare più avanti dei workshop, dei piccoli eventi dedicati a fare divulgazione. Durante l’anno proporremo alcune miscele e ricette da tutto il mondo, su impronta europea.”