mercoledì 10 Aprile 2024
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I Bond bar sono in Italia e all’estero: un circuito di locali dedicati a 007 la spia più famosa del mondo

A dosare i drink, dietro al bancone corredato di targa in plexiglass con l'immagine di Sean Connery e di un bicchiere di Martini consegnata dall'associazione ai titolari dei Bond bar, ci sono solo esperti Bond barman, che seguono rigorosamente le ricette citate nei romanzi. Tra i 30 Bond bar italiani associati alla «Shaken, not stirred», compaiono alcuni locali storici come l'Hotel Danieli e il Caffè Florian di Venezia

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MILANO –  L’idea è di Pietro Carlo Ferrario, un giovane avvocato, che circa un anno fa ha proposto a Luca Bonacini, modenese di 39 anni, titolare del Caffè dell’Orologio, l’organizzazione di un’iniziativa eno-gastronomica dedicata a James Bond. Dall’intraprendenza di Bonacini e dalla passione di Ferrario, che conosce a memoria i 52 romanzi e i 22 film di 007, è nata, in seguito, «Shaken, not stirred» («Agitato, non mescolato»), associazione che riunisce oltre 30 «Bond Bar» sparsi in tutt’Italia e all’estero: un vero e proprio circuito di locali, selezionati dai due, con l’aiuto di giornalisti e scrittori, in cui è possibile rivivere il mito creato da Ian Flaming, degustando tutti i cocktail preferiti dalla celebre spia.

Bond bar: una nuova idea per un locale originale

A dosare i drink, dietro al bancone corredato di targa in plexiglass con l’immagine di Sean Connery e di un bicchiere di Martini consegnata dall’associazione ai titolari dei Bond bar, ci sono solo esperti Bond barman, che seguono rigorosamente le ricette citate nei romanzi.
Tra i 30 Bond bar italiani associati alla «Shaken, not stirred», compaiono alcuni locali storici come l’Hotel Danieli e il Caffè Florian di Venezia, il bar dell’Hotel De Russie a Roma (nell’ex sede della Rai in via del Babbuino), il Cristallo di Cortina, fino a Palazzo Sasso a Ravello.

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La rosa dei Bond bar si divide in 20 classic, vale a dire luoghi citati nei romanzi o che hanno ospitato i set cinematografici, e 10 ‘special guest’

Scelti per la bellezza e l’eleganza degli spazi e la preparazione dei baristi. Entrando in uno di questi locali (la maggior parte sono interni a grandi alberghi), si può trovare uno speciale menù che ripropone una trentina di cocktail, tra i preferiti di 007, ma anche dei suoi amici e delle immancabili Bond girls. Per ciascun drink è riportata la ricetta e il passo del romanzo in cui viene citato.

«Si crea così un vero e proprio gioco che coinvolge cliente e barista – spiega Bonacini – e che finisce col far rivivere ad entrambi l’atmosfera mitica delle avventure di 007».
A breve il menù sarà aggiornato con una nuova versione, completa di traduzione in inglese vittoriano curata da un lord di Buckingham Palace, che comprende anche la lista dei liquori, delle acque minerali, dei gin, dei vermut, delle marmellate e dei dolci cari alla spia britannica.

A condire il tutto alcune esposizioni degli oggetti da collezione, raccolti e messi a disposizione dall’entourage di appassionati che orbitano attorno all’associazione.
Solo Bonacini e Ferrario posseggono un tesoro di circa 1000 pezzi, tra cui l’autografo di Bernard Lee, l’attore che interpretava M (il capo di Bond) e quello di Sean Connery, le locandine dei film, le edizioni degli anni Cinquanta dei romanzi e le pistole usate sul set. Per non parlare degli eventi speciali, in occasione dei quali è possibile vedere parcheggiate davanti ai Bond bar le Jaguar e le Aston Martin immortalate dal grande schermo e tirate fuori dai garage dei collezionisti per celebrare il loro beniamino.
La Bond mania innescata dai due modenesi non si è però fermata all’ Italia. Nel circuito, sono entrati a far parte anche i bar di alcuni prestigiosi hotel europei, tra cui il «Marbella golf club» di Malaga che si trova a pochi passi dalla villa di Connery, il «Gran Bretagna» di Atene e l«’Europa» di San Pietroburgo.

La targa di plexi, simbolo della rete dei locali, nei primi mesi del prossimo anno anche sul bancone della carrozza-ristorante del treno più famoso del mondo: l’Orient Express

Convoglio leggendario che ospitò anche le riprese di «007. Dalla Russia con amore».
A questo punto, non poteva mancare una guida dei Bond-bar in grado di accompagnare i clienti alla scoperta dei luoghi e dei sapori che celebrano le imprese dell’agente segreto. Un’impresa che Bonacini e Ferrario hanno affidato ad una trentina di scrittori e giornalisti, autori di altrettanti racconti brevi su 007, ambientanti ovviamente nei Bond bar.

“Mai dire mai ad un Martini dry” è il titolo ancora provvisorio del volume, distribuito da Rizzoli, che funge anche da guida con tanto di indirizzi e recapiti dei locali, e che sarà presentato a inizio novembre a Modena, negli spazi dell’ex manifattura tabacchi, con una degustazione di sigari e cocktail alla 007.

A dicembre, invece, l’associazione, in collaborazione con lo 007 fan club di Milano, organizzeranno un tour in 4 Bond bar di cui sarà protagonista lo scrittore inglese Raymond Benson, l’ultimo papà di James, già presidente della fondazione della famiglia Flaming. L’avventura partita da Modena, sembra destinata ad espandersi, e forse ha già conquistato Hollywood.

«Alcuni dei bond baristi – confida Bonacini – ci hanno segnalato nei loro locali la presenza di location-scout della produzione del nuovo film di 007, che uscirà il prossimo anno e che, sembra, potrebbe essere girato in parte anche in uno dei nostri bar».

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