lunedì 24 Novembre 2025
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Caffè Cittadino: dentro Lecce, servite miscele 100% Arabica e monorigini tostate chiare

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Marco Greco con i suoi chicchi in mano (foto concessa) caffè cittadino
Marco Greco con i suoi chicchi in mano (foto concessa)

MILANO – Con 35 anni alle spalle nel settore, il passaggio verso lo specialty per Marco Greco, titolare del Caffè Cittadino di Lecce, è sembrato quasi obbligato: l’esperienza tra Londra, Parigi, lo ha portato a 33 anni ad aprire il suo primo locale e nel 2014 ad avviare il Caffè Cittadino.

Il mondo del caffè è sempre stato per lui affascinante, avendolo esplorato e formandosi con professionisti del calibro di Andrej Godina, Andrea Lattuada, Eddy Bieker.

E non solo: la sua conoscenza della filiera si è spinta sino alle origini, dove ha potuto osservare tutte le fasi della raccolta e della lavorazione, entrando in contatto in prima persona con le condizioni precarie i cui vivono i farmer.

Caffè Cittadino: così tutto è cominciato

L’ingresso del Caffè Cittadino di Lecce (foto concessa)

“Mi hanno preso per pazzo da subito ma nel corso degli anni ho dimostrato di aver ragione, perché mi sono distinto da tutti gli altri locali. Nella nostra zona, da più di 70 anni si bevono caffè tostati molto scuri e la maggioranza si appoggia al comodato d’uso mentre qui ho voluto acquistare la mia La Cimbali, inizialmente la M39 e poi la M100 con boiler separati.”

Ma non basta per Marco Greco, che nel suo Caffè Cittadino ha voluto installare: “Una STA Impianti da 10 chili che ho inserito nel locale. Tratto solo 100% Arabica e qualcosa la ordino da Fairtrade, con una tostatura medium-light e fermandosi subito dopo il primo crack. Una soluzione che mi è piaciuta molto ma che i clienti hanno accettato con maggiore difficoltà, avvertendo un’acidità più spinta di quella a cui sono abituati.

Ho cercato inserendo un Brasile nella miscela, Alta Mogiana, di conferire un minimo di corpo per sopperire alla mancanza di Robusta. Per spingerla ho dovuto comunicare tanto. Mi trovo in Piazza Sant’Oronzo proprio nel centro storico e le persone arrivano attirate già dal profumo di caffè. Il primo anno ho tolto addirittura lo zucchero.

Oggi i miei clienti mi ringraziano e negli ultimi anni anche qui sono diventati più curiosi. Ora per molti siamo il miglior caffè di Lecce e ci siamo fatti un nome.

Faccio miscele e monorigini che cambio ogni settimana. Logicamente tostando con lo stesso crivello quando cuocio la monorigine ancora più chiara, ottengo un’acidità più spiccata anche se non esagerata (Colombia Supremo, Guatemala San Pedro, ogni tanto prendo il micro lotto). Ho iniziato anche a rifornire e a collaborare con qualche hotel che si è mostrato interessato al mio caffè per la loro offerta filtro.

In generale tra quello che tosto per il Caffè Cittadino e quello che lascio agli hotel, ottengo una media al mese di 140 chili. Da maggio a settembre arrivo anche a 180.”

Ha citato il filtro, come va a Lecce nel suo Caffè Cittadino?

“Ho provato con il V60 o la French Press, ma pochissimi lo ordinavano. Ho cercato di inserirli nella mia lista dei tè, che prendo sfusi per poi fare le mie bustine. Ma qui non c’è il concetto del caffè che va oltre l’espresso e la moka.”

“Spesso vendo l’espresso a 1.50 (al tavolo 1.70) con il blend, a 3.50 il double shot con la monorigine che qualcuno richiede. “

“Nella mia zona si vende a 1.20 e in effetti alcuni clienti non hanno reagito benissimo, ma nell’arco di qualche anno dovranno alzare i prezzi anche gli altri bar, inevitabilmente. Sono riuscito in ogni caso a mantenere il costo del caffè da me sufficientemente basso perché mi occupo io della materia prima e della sua tostatura, inoltre non ho grandi spese derivate dal personale (siamo in 6-8 persone).

Ammortizzo con la mia produzione interna e mi approvvigiono di solito con 6 sacchi che mette da parte per noi NKG Bero. La tazzina però finirà per costare sino al doppio: è giusto che sia così già da adesso, perché bisogna rendere sostenibile la filiera a partire delle origini. “

Ma lei come ha imparato da barista a tostare?

Il verde pronto per essere tostato (foto concessa)

“Avevo un amico roaster che mi ha insegnato qualche trucco, come il termometro per misurare l’umidità, ma la ricetta segreta resta impostare bene la curva. Ora tosto una volta a settimana e poi macino sul momento con un Mahlkönig il K43).”

Non ha problemi di emissioni di gas stando al centro?

“Calcolo il vento. Mi trovo all’interno di un palazzo con gli uffici e dopo le sei posso tostare senza problemi. Non ci sono abitazioni nei paraggi.”

Ma da Caffè Cittadino si è mai avventurato con gli specialty?

“Un tempo sì, ho provato a servirli: ho avuto un Nepal e un Geisha specialty, che avevo deciso di lanciare a un prezzo politico pur di servirlo.

Oggi ho dovuto diminuire tantissimo gli specialty e dall’estate scorsa ho persino smesso, ma mi piacerebbe ricominciare. Comunque l’Arabica che pago a 6/8 euro al chilo è già di qualità.

Gli specialty sono una scommessa molto grande e ho ancora bisogno di qualcosa che traini per fare cassa. Ho aperto anche una drink list home made con i liquori che produco io, con amari naturali, con l’obiettivo di distinguermi per tutta l’offerta. Facciamo anche delle torte con delle farine rimacinate e integrali, crostate caserecci. Tutto questo aiuta.

Ormai mi sono ritagliato la mia fetta di mercato rispetto all’istituzione di qui, Quarta Caffè. Io parlo soltanto di caffè e non di finanziamenti. “

Cosa c’è nel futuro del Caffè Cittadino?

“Devo capire come si muoverà il mercato per fare programmi. Abbiamo molti problemi e al sud è ancora più accentuata la carenza del personale. Non sto riuscendo a coprire il numero minimo necessario al servizio: il poco che c’è non ha esperienza e ha grosse pretese perché sa di avere il coltello dalla parte del manico.

Da parte mia cerco di far innamorare le persone del caffè e della macchina, ma non c’è tanto verso. Offro stipendi congrui al mercato, con i contratti regolari, ma si fa fatica.

Quindi, tornando alla domanda, una volta che avrà risolto l’aspetto del personale e a tornare alle condizioni pre Covid, mi muoverei più in prima persona promuovendo caffè e liquori, spingendo la qualità e il suo racconto.

Uscendo dal banco e insistendo sulla produzione e la divulgazione. Sposterei la tostatura in una masseria, fuori dal centro dove rimarrebbe solo la parte della caffetteria nel Caffè Cittadino, che misura 240 metri quadri, su due piani che danno sulla piazza.

Continueranno le collaborazioni con i tour operator per dei momenti di degustazione in espresso, di tostatura e il regalo dei pacchetti di caffè. Magari si potrebbe sviluppare la parte digitale: ad esempio con mio stupore, online tre volte l’anno un irlandese che ho conquistato mentre era in vacanza, ci ordina il caffè. Bisogna però che qualcuno gestisca i social di Caffè Cittadino in maniera professionale.”

Colombia: ecco perché un prezzo di oltre 2 dollari alla libbra può non essere sufficiente a coprire i costi

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Bahamón Colombia
Il logo di Café de Colombia

MILANO – La produzione della Colombia è in ripresa, ma sempre lontana dai livelli di inizio decennio. Il tutto, mentre i produttori lamentano problemi strutturali, che rischiano di compromettere la profittabilità complessiva del comparto. La produzione risalirà, quest’anno (2023/24), a 12,2 milioni di sacchi e crescerà marginalmente a 12,4 milioni nel 2024/25, stando alle stime di Usda, in linea con quelle della altre principali fonti statistiche.

I dati più recenti della Federazione nazionale dei produttori di caffè (Fnc) confermano un andamento positivo.

A maggio, la produzione è cresciuta del 39% rispetto allo stesso mese di un anno fa attestandosi a 1,12 milioni di sacchi. L’export registra, a sua volta, un incremento del 10%, a 933.000 sacchi.

Nei primi 5 mesi dell’anno solare sono stati raccolti 4,65 milioni di sacchi: il 14% in più rispetto al pari periodo del 2023. Le esportazioni hanno raggiunto i 4,71 milioni (+11%).

La produzione degli ultimi 12 mesi infine è stata di 11,9 milioni (+12%), l’export di 11,1 milioni (+3,1%).

Come osserva Usda, la Colombia ha accusato, nell’ultimo ventennio, due forti cadute produttive coincise con altrettanti eventi meteorologici estremi

Il primo risale al 2008/09, quando le piogge intense e la maggiore umidità favorirono il diffondersi della ruggine del caffè, che fece cadere in terra un’elevata percentuale di frutti immaturi.

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Pausa in autostrada: per un caffè prezzo medio di 1,35 euro (+14%), una brioche a 1,72 euro (+26%)

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Una classica tazzina di espresso (immagine: Pixabay)

MILANO – La pausa pranzo in un’area di servizio della rete autostradale nazionale può rivelarsi piuttosto salata. Con prezzi che arrivano anche a 8 euro, i panini risultano più cari del 70% rispetto a quelli venduti nei normali bar. Non va meglio per caffè al prezzo medio di 1,35 euro (+14%), cappuccino con 1,84 euro (+12%) e brioche a 1,72 euro (+26%).

La gamma di formati differenti presenti nei punti vendita, inoltre, fa sì che i prezzi al chilo o al litro dei prodotti risultino esorbitanti: per i gelati si arriva a 50 euro al chilo, aranciata e cola a 8 euro al litro. A confermarlo è l’ultima rilevazione Altroconsumo in 22 aree di servizio tra Milano, Napoli, Roma e Venezia che riportiamo di seguito.

La pausa pranzo in autostrada: i prezzi

Si avvicina il momento della partenza per le vacanze: un’estate che potrebbe riservare non poche sorprese sul fronte dei costi, a iniziare dai rincari dei prezzi delle spiagge che – come dimostra una recente inchiesta Altroconsumo – segnano un +4% rispetto al 2023. Se hai intenzione di raggiungere la località delle tue vacanze in macchina, quindi, è bene tenere a mente alcune buone abitudini per una partenza davvero intelligente. Non dimenticare i controlli da eseguire sulla tua auto prima di metterti al volante, ma anche di organizzare il viaggio affinché partire per le ferie non si trasformi in un salasso e in una fonte di stress.

Oltre agli aumenti sui pedaggi autostradali in vigore da gennaio, è bene considerare che dal 1° luglio anche i prezzi del Telepass base subiscono dei rincari. Per questo, se il tuo piano non è più conveniente, ricorda di dare disdetta entro i termini previsti e di valutare le alternative sul mercato che consentono di risparmiare sul telepedaggio come UnipolMove e MooneyGo.

Ma anche prepararsi per tempo con il necessario per affrontare il viaggio può essere una buona strategia: se viaggi a ridosso del pranzo scegli un menu sano e leggero per una pausa equilibrata, organizzati con una borsa frigo e con delle borracce termiche per mantenere tutto alla giusta temperatura.

Se invece non riuscirai a organizzarti per tempo, è bene sapere che la pausa pranzo rischia di trasformarsi in un salasso. Lo conferma l’ultima indagine Altroconsumo sui prezzi di cibo, snack e bevande in 22 aree di servizio tra punti di ristorazione e snack bar sulla rete autostradale tra Milano, Napoli, Roma e Venezia.

Pausa pranzo in autostrada: panini più cari del 70% rispetto ai normali bar

Mangiare un classico della sosta in viaggio in autostrada, un panino, può costarci caro. Nelle aree di sosta considerate, infatti, il prezzo medio di un panino si attesta a circa 7 euro, contro i 4,20 euro di un normale bar (dati Osservaprezzi, aprile 2024). Di fatto in autostrada si spende circa il 70% in più.

Non va meglio per chi decide di fare colazione: per un cappuccino in un bar in autostrada bisogna mettere in conto in media 1,84 euro, mentre per una brioche 1,72 euro. Rispetto a quanto emerso dall’ultima inchiesta sui prezzi della colazione al bar, parliamo di cifre più elevate: per un cappuccino al bar di fiducia si spende infatti in media 1,64 euro, per una brioche 1,57 euro.

In autostrada ci costano, quindi, rispettivamente il 12% e il 26% in più. Per un caffè liscio, infine, la spesa media si attesta su 1,35 euro contro 1,17 euro (in media) del caffè al bar: anche in questo caso parliamo del +14%.

Consumazione in un’area di servizio Prezzo minimo Prezzo massimo Prezzo medio
Caffè liscio 1,30 € 1,40 € 1,35 €
Cappuccino classico 1,60 € 2 € 1,84 €
Brioche/cornetto 1,30 € 2,60 € 1,72 €
Toast semplice 1,99 € 7,95 € 6 €
Panino con salume 5 € 8 € 7,04 €

Acqua in bottiglia: oltre 3 euro al litro

Tra gli acquisti più comuni in autostrada c’è sicuramente l’acqua minerale in bottiglia. Specie nella giornate più calde, mantenere un buon livello di idratazione è importante anche quando si è al volante. Non tutte le aree di servizio sono fornite di fontanelle per riempire la propria borraccia, così scegliere l’acqua minerale rimane spesso l’unica alternativa. Ma quanto si spende per una bottiglietta? Naturale o frizzante, poco importa, l’acqua nelle aree di servizio costa in media 3,16 euro al litro per bottiglie di piccole dimensioni. Il formato più piccolo (500 ml) ha un prezzo più basso sia al litro che a confezione rispetto a quello da 750 ml.

Formato Prezzo al litro Prezzo a confezione
500 ml 2,83 € 1,41 €
750 ml 3,35 € 2,51 €

Se consideriamo che una bottiglia da mezzo litro al supermercato costa circa 35 centesimi di euro (0,67 € al litro, secondo l’ultima rilevazione Altroconsumo a marzo 2024) e che parliamo di un bene primario, i prezzi applicati dai punti di ristoro sono mediamente elevati.

Bibite, i formati più piccoli costano di più nella pausa in autostrada

Nell’analisi abbiamo considerato anche le bibite gassate come aranciata e cola. Questi prodotti costano circa 8 euro al litro, con una lieve differenza che vede l’aranciata leggermente meno cara rispetto alla cola: 7,96 euro al litro contro 8,06. Abbiamo trovato prodotti in formati diversi: bottigliette da 500 o 450 ml, ma anche bottigliette e lattine da 330 ml. Come abbiamo documentato in una recente analisi sul fenomeno della shrinkflation nei supermercati, anche in autostrada abbiamo riscontrato che i formati più piccoli sono anche quelli più cari (forse per mantenere il prezzo finale sostanzialmente simile).

Formato Prezzo al litro Prezzo a confezione
330 ml 10,66 € 3,52 €
450 ml 8,39 € 3,78 €
500 ml 6,93 € 3,46 €

 

È in particolare il prezzo della bottiglietta da 450 ml a sorprendere: pur essendo leggermente più piccola di quella da 500 ml (-10%) al litro costa il 21% in più. Come notato per l’acqua minerale, nelle aree di servizio anche le bibite hanno un prezzo decisamente più alto rispetto ai supermercati: secondo l’ultima rilevazione Altroconsumo (marzo 2024) nella grande distribuzione la Coca Cola costa in media 1,40 euro al litro: una bella differenza.

Fino a 16 euro al litro per gli energy drink

Tra l’assortimento presente nei punti di ristoro troviamo spesso una selezione di energy drink. Parliamo di prodotti che costano in media 13,57 euro al litro, ma sono piuttosto marcate le differenze tra un prodotto e l’altro. Nella nostra analisi abbiamo preso in considerazione Red Bull e Monster: a fronte di prezzi a confezione piuttosto allineati, i prezzi al litro cambiano eccome.

Le lattine sono in vendita a un prezzo compreso tra 3,50 e 4,50 euro. I formati più piccoli, come già osservato anche per le bibite, contribuiscono a far lievitare i prezzi: la Red Bull in formato da 250 ml arriva a costare 16 euro al litro.

Marca Prezzo al litro Prezzo a confezione
Red Bull 14,40 € 3,91 €
Monster 9,13 € 3,91 €

Per un gelato la spesa media è di 3 euro

Per acquistare un gelato confezionato in autostrada dobbiamo mettere in conto una spesa media di 3 euro. Abbiamo preso in considerazione due formati: uno stecco ricoperto di cioccolato e un classico gelato in cono, riscontrando prezzi piuttosto simili. Con un prezzo al chilo medio di 38,51 euro, i gelati restano prodotti piuttosto costosi da acquistare nei punti di ristoro, specie se consideriamo che per alcune varianti il prezzo supera i 50 euro al chilo.

Tipo di gelato Prezzo a confezione Prezzo al chilo
Stecco ricoperto di cioccolato 3,10 € 38,72 €
Cono 3,02 € 38,31 €
Media 3,06 € 38,51 €

Magnum Algida: i formati fanno lievitare del 30% il prezzo al chilo

In quasi tutti i punti vendita visitati sono presenti i gelati a marchio Algida (nel nostro caso Cornetto e Magnum), solo in un caso abbiamo trovato invece Sammontana. Un aspetto interessante è che dello stesso gelato (Magnum Algida) abbiamo trovato tre formati differenti, con significative differenze di prezzo. Il formato da 86 g costa infatti 36,18 euro al chilo, mentre quello da 69,5 g arriva a 47,17 euro al chilo: una differenza che supera il 30%.

Gelato sullo stecco ricoperto di cioccolato Prezzo a confezione Prezzo al chilo
Algida Magnum 69,5 g 3,28 € 47,17 €
Algida Magnum 79 g 2,88 € 36,39 €
Algida Magnum 86 g 3,11 € 36,18 €
Media Algida Magnum 3,11 € 38,97 €
Sammontana Stecco 86 g 2,90 € 33,72 €

 

Qual è la differenza rispetto ai prezzi della grande distribuzione? Il gelato Algida Magnum classico è in vendita nei supermercati a circa 17 € al chilo. Di fatto meno della metà rispetto a quanto lo paghiamo negli store delle aree di servizio e della ristorazione autostradale.

Pausa in autostrada: gelato in cono, il prezzo al chilo supera anche i 40 euro

Nell’analisi dei prezzi dei gelati in cono, abbiamo invece considerato due prodotti Algida (Cornetto classic e Cornetto Esagerato XXL) e uno Sammontana (Cinque Stelle). Ecco il confronto dei prezzi piuttosto simili a confezione, con differenze dei prezzi al chilo.

Gelato in cono Prezzo a confezione Prezzo al chilo
Sammontana Cinque Stelle 75 g 2,90 € 38,67 €
Algida Cornetto classic 75 g 3,01 € 40,17 €
Algida Cornetto Esagerato XXL 145 g 3,10 € 21,34 €

Snack dolci e salati: nella giungla dei formati

Oltre a bibite e gelati, abbiamo verificato anche i prezzi degli snack salati e di quelli dolci. Nell’analisi abbiamo rilevato il costo di patatine, cracker e cioccolato.

Patatine, i formati più piccoli (45 g) superano i 50 euro al chilo

Nei punti di ristoro considerati abbiamo trovato spesso patatine a marchio San Carlo tranne in due casi in cui abbiamo rilevato Pringles e Amica chips. Quanto spendiamo per un sacchetto di patatine? Da 1,50 a 4 euro, ma i formati variano molto e impattano significativamente sul prezzo al chilo. La gamma di prodotti tra cui scegliere includono pacchetti piccoli da 45 g e formati famiglia da 190 che corrispondono a prezzi molto diversi.

Formato Prezzo a confezione Prezzo al chilo
45 g 2,50 € 55,56 €
50 g 1,55 € 31 €
75 g 1,99 € 26,53 €
130 g 2,79 € 21,46 €
150 g 3,40 € 22,64 €
175 g 3 € 17,14 €
190 g 3,52 € 18,51 €
Media 3,13 € 23,08 €

Pausa in autostrada: fino a 3,55 euro per una confezione di Tuc da 100 g

Per i cracker abbiamo riscontrato una certa uniformità nella proposta: abbiamo trovato quasi sempre il prodotto Tuc Original nel formato da 100 g. Solo in un caso abbiamo rilevato un prodotto diverso: Ritz da 200 g. I prezzi delle confezioni di Tuc variano molto, in media un pacchetto costa 3,16 euro, ma abbiamo casi in cui è venduto a 2,44 euro e casi in cui si arriva a 3,55 euro. Per i cracker Ritz il prezzo rilevato è di 3,99 ma la confezione è da 200 g.

Tuc 100 g Prezzo a confezione
Minimo 2,44 €
Massimo 3,55 €
Media 3,16 €

Pausa in autostrada: rezzo al chilo del cioccolato +80% rispetto al supermercato

Per acquistare una tavoletta di cioccolato da circa 100 g per la pausa in autostrada si spende in media 3,70 euro, ma i prezzi possono variare da 1,20 a ben 6,29 euro. Nei punti vendita visitati abbiamo trovato anche formati più grandi tra i 200 g e i 300 g: per questi formati il prezzo di una confezione varia tra i 5 e i 6 euro. Ecco nel dettaglio tutti i prezzi rilevati.

Marca Prezzo a confezione Prezzo al chilo
Dulciar 1,20 € 12 €
Lindt 5,49 € 48,21 €
Milka 4 € 40 €
Novi 3,87 € 24,64 €
Perugina 3 € 35,71 €
Ritter Sport 3,36 € 33,60 €
Media 3,99 € 34,61 €

Anche per il cioccolato, come visto anche su altre categorie merceologiche, constatiamo prezzi elevati. Una tavoletta di cioccolato di peso inferiore ai 300 g al supermercato costa in media 19 euro al chilo (dati Altroconsumo marzo 2024), negli store della ristorazione autostradale circa 35 euro al chilo: l’80% in più.

MUMAC Book Week: al Museo della macchina per caffè arriva il ciclo di incontri culturali dedicati alla presentazione di libri

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MUMAC Book Week: libri e autori al museo (immagine concessa)

BINASCO (Milano) – MUMAC, Museo della macchina per caffè di Cimbali Group, annuncia la prima edizione della MUMAC Book Week: libri e autori al museo, un ciclo di incontri culturali dedicati alla presentazione di libri, che si terranno nella seconda settimana di luglio. Questa serie di eventi è progettata per promuovere la cultura e la lettura all’interno di una cornice museale di eccellenza.

Calendario degli appuntamenti di luglio 2024:

  • Presentazione del libro “111 luoghi del design a Milano che devi proprio scoprire” di Sara Pupillo, con le foto di Andrea Doretti

Martedì 9 luglio 2024, dalle 18:30 alle 20:30, l’autrice Sara Pupillo presenta il suo libro edito da Emons Edizioni. Questa raccolta esplora i luoghi del design più interessanti di Milano, includendo anche MUMAC. Discutere di questa guida significa osservare Milano attraverso una lente unica: un’infinità di dettagli contribuiranno a creare una visione di una città straordinaria, un museo a cielo aperto che celebra una delle arti più innovative del Novecento: il design.

Ingresso libero e a seguire visite in autonomia al museo e aperitivo.

  • Presentazione del libro “C’era una volta la ricerca e selezione” di Daniele Bacchi

Giovedì 11 luglio 2024, dalle 16:30 alle 19:00, l’autore Daniele Bacchi presenta il suo libro edito da Edizioni Este. Il mondo del lavoro è in continua evoluzione e trovare la persona giusta per la posizione giusta è più cruciale che mai. Il libro, scritto in forma di avvincente romanzo, esplora le sfide moderne del ruolo dell’HR attraverso gli occhi di Teresa, una HR Manager alle prese con un ambiente professionale in rapido cambiamento. L’evento fa parte di un ciclo di incontri organizzati presso aziende di eccellenza del territorio ed è rivolto a professionisti delle Risorse Umane e People Manager.

Ingresso su prenotazione QUI.

A seguire visite guidate al museo e aperitivo.

  • Presentazione del libro “Il giallo del Tour: trionfi e tragedie, segreti e misteri della corsa più importante del mondo dal 1903 ai giorni nostri” di Beppe Conti.

Venerdì 12 luglio 2024, dalle 18:30 alle 20:30, l’autore Beppe Conti presenta il suo libro edito da Minerva Edizioni. Un racconto che esplora trionfi, tragedie, imprese storiche, segreti e misteri del Tour de France dal 1903 ai giorni nostri. Da Garin a Coppi, da Merckx a Nibali, il libro racconta la storia delle più grandi leggende protagoniste della corsa più importante del mondo. Per l’occasione, in collaborazione con il Museo del Ghisallo, verranno esposte le maglie gialle di Eddy Merckx (squadra Faema) e di Tadej Pogacar, insieme a documenti storici dell’Archivio MUMAC.

Ingresso libero e a seguire visite in autonomia al museo e aperitivo.

La scheda sintetica di MUMAC – Museo della macchina per caffè di Cimbali Group

Nato nel 2012 in occasione del centenario della fondazione dell’impresa da parte di Giuseppe Cimbali a Milano, il museo, grazie alle collezioni Cimbali e Maltoni, è la più importante esposizione permanente dedicata alla storia, al mondo e alla cultura delle macchine professionali per il caffè espresso; con oltre 100 pezzi esposti all’interno dell’headquarter di Cimbali Group situato a Binasco (Milano) racconta più di 120 anni di storia e dell’evoluzione di un intero settore del Made in Italy, non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche del design e dello stile dei prodotti e dei costumi legati al consumo della bevanda.

Oltre alle macchine esposte, MUMAC è dotato di altri 250 pezzi a disposizione per rotazioni all’interno del museo o prestiti worldwide, di un fondo librario con circa 1.300 volumi tematici e di un archivio con decine di migliaia di documenti tra foto, brevetti, lettere, cataloghi, utili a ricostruire la storia della macchina per caffè espresso.

MUMAC produce contenuti culturali originali quali mostre, tavole rotonde e volumi divulgativi (tra cui il libro SENSO ESPRESSO. Coffee. Style. Emotions), organizza iniziative educational dedicate a scuole, università e famiglie e, attraverso MUMAC Academy, propone corsi rivolti ai professionisti del settore e ai coffee lovers.

Rancilio è sponsor ufficiale della finale italiana Lags a Brescia da Agust, 03/07

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Rancilio sponsor ufficiale della finale italiana Lags (immagine concessa)

BRESCIA – Rancilio Group invita tutti gli amanti di latte art ad assistere alla finale nazionale dei campionati di Latte art grading system che si terrà a Brescia, presso la Torrefazione Agust il 3 luglio 2024. I finalisti delle precedenti tappe di selezione di Rimini, Bergamo, Napoli e Ragusa si sfideranno nei livelli verdi, rossi neri ed oro con il supporto della macchina per caffè tradizionale Rancilio Classe 20 SB.

Rancilio Group alla finale nazionale dei campionati Latte art grading system

Dotata della tecnologia Rancilio Steady Brew (SB), Classe 20 SB è in grado di garantire un’eccellente stabilità termica, un’elevata affidabilità e massima ripetibilità.

La sua avanzata tecnologia termica e la pratica leva a vapore C-lever saranno dei preziosi strumenti nelle esperte mani dei concorrenti in gara.

Questi ultimi dovranno realizzare latte art di precisione secondo gli elevati standard del Latte Art Grading System e superare l’attento scrutinio di una giuria di esperti appositamente selezionata.

In quest’emozionante ultimo appuntamento nazionale i migliori latte artist del mondo si contenderanno il podio per il mondiale che si terrà a Trieste sabato 26 ottobre 2024 presso Triestespresso Expo di fronte alle eccellenze e professionisti del settore caffè.

Lags Battle Italy

  • 03 luglio 2024
  • Dalle 09.00 alle 18.00
  • Torrefazione Agust (qui la posizione su Google Maps)
  • Via Antonio Allegri, 125/127
  • 25124 Brescia BS

Scopri di più su Latte art grading system cliccando qui

La San Marco a World of Coffee Copenhagen con il ciclo di workshop

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Roberto Nocera, direttore generale de La San Marco (immagine concessa)

GRADISCA D’ISONZO (Gorizia) – La San Marco ha svelato i nomi dei tre esperti del caffè espresso che saranno protagonisti allo stand dell’azienda isontina, leader mondiale  nella produzione delle macchine per il caffè, a Copenhagen dal 27 al 29 giugno 2024 al World of Coffee, il più importante evento fieristico europeo del settore e uno dei maggiori a livello globale.

I workshop firmati La San Marco a World of Coffee Copenhagen

I tre professionisti che terranno dei workshop aperti ai visitatori appassionati e cultori dell’espresso sono Fatima Macias, Stefano Cevenini e Paolo Scimone.

Quest’ultimo è torrefattore e fondatore  di His Majesty the Coffee, una microtorrefazione di grande pregio situata nel nord Italia con clienti in tutto il mondo.

Paolo Scimone (immagine concessa)

All’attività di tostatore affianca quella di Coffee Consultant, Qgrader Arabica & Robusta, Authorised Sca Trainer e giudice per la disciplina Roaster.  Scimone  darà il via all’inteso programma di workshop con l’incontro dal titolo “I miti dell’espresso in Leva sono stati sfatati: Una degustazione esclusiva, Sua Maestà la torrefazione” il 27 giugno alle ore 14.00.

Insieme a Scimone  a Copenaghen con La San Marco ci sarà Stefano Cevenini:  classe ‘99, ha frequentato la scuola alberghiera e ha lavorato in diverse caffetterie ed hotel di pregio. Nel 2019 ha vinto il World Espresso Champion, e, ad oggi, è l’italiano più giovane ad essere riuscito nell’impresa.

Stefano Cevenini (immagine concessa)

Cevenini ha iniziato la sua carriera di trainer e consulente frequentando diversi corsi. Nel 2020 ha fondato insieme a Simone il Full Service Training Lab, luogo adibito a formazione e ricerca nel settore del caffè. Nel 2023 ha conseguito la lattiera oro del Latte Art Grading System, il massimo livello del circuito nella Latte Art.

Due sono i workshop che saranno condotti da Cevenini, rispettivamente alle 11 e alle 14 del 28 giugno.  “Esplorando il brevetto FTL: dare potere al barista del futuro con il controllo di precisione della bacchetta del vapore per una perfetta Latte Art” sarà il primo intervento del professionista bolognese, mentre quello del pomeriggio avrà per titolo “La trasformazione digitale della macchina a leva, per dotare il barista del futuro di innovazione e tradizione”.

A chiudere il ciclo di workshop allo stand EF-001 dell’azienda isontina, sarà Fatima Macias, trainer autorizzata dalla Specialty Coffee Association (SCA) con una passione profonda per il caffè di alta qualità e anni di esperienza nel settore.

Fatima Macias (immagine concessa)

La sua missione è diffondere la cultura del caffè di qualità attraverso il suo brand “il5elemento” educando e ispirando sia i professionisti che gli amanti del caffè. L’ultimo giorno di evento fieristico Fatima Macias accoglierà il pubblico allo stand de LaSanMarco per affrontare due tematiche, la prima relativa alla digitalizzazione delle macchine per il caffè e la seconda incentrata sulla Latte Art.  Alle 11  Fatima  Macias presenterà l’incontro dal titolo “Le macchine a leva diventano digitali: una nuova era per il barista del futuro” e, nel pomeriggio alle 14,  “Sbloccare la magia FTL: guida del futuro barista alla perfetta Latte Art”.

La partecipazione dei tre esperti darà ancora maggiore rilievo ai 3 brevetti che LaSanMarco presenterà a World of Coffee, vale a dire  il sistema FTL, acronimo che sta per Fine Tuning Lever, un’innovazione tecnica che permette un controllo estremamente preciso del flusso di vapore utilizzato per schiumare il latte; il sistema CLASS!, un dispositivo frenante che agisce durante il ritorno della leva, rendendo il lavoro del barista più facile e sicuro; e, infine,  un sistema brevettato di regolazione della macinatura, che include un dispositivo stepless per la regolazione assoluta della granulometria e un dispositivo anti-clumping.

“La partecipazione de La San Marco al World of Coffee – annuncia il direttore generale de La San Marco Roberto Nocera – non sarà solo un’opportunità per mostrare le tecnologie più avanzate dell’azienda, ma anche un’occasione per promuovere la cultura dell’espresso di qualità; i workshop che presenteremo guideranno gli appassionati del nostro brand nel mondo dell’estrazione specialty, utilizzando macchine La San Marco sia con tecnologia a leva che digitale. La San Marco è un’azienda impegnata nello sviluppo e nella diffusione delle proprie tecnologie, con l’obiettivo di trasformare le innovazioni aziendali in valore percepito dai baristi e dagli amanti del caffè in tutto il mondo.”

Fiorenzato al Woc con i macinacaffè F64 Evo Sense e F64 Evo Pro Sense

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fiorenzato evo sense
I nuovi modelli F64 Evo Sense e F64 Evo Pro Sense (immagine concessa)

SANTA MARIA DI SALA (Venezia) – Il World of Coffee 2024 che si svolgerà a Copenhagen dal 27 al 29 giugno, sarà l’evento di lancio per i nuovi prodotti Fiorenzato, azienda italiana produttrice di macinacaffè professionali, che svelerà le innovative funzionalità/ultime innovazioni dei nuovi modelli F64 Evo Sense e F64 Evo Pro Sense, promettendo di elevare l’accuratezza della macinatura a livelli senza precedenti.

Fiorenzato presente al World of Coffee di Copenhagen

Al centro di questa innovazione c’è la tecnologia Sense, una rivoluzione nella precisione della macinatura capace di garantire un’ineguagliabile affidabilità di misura al decigrammo. La cella di carico flottante integrata nella forcella garantisce che ogni dose sia perfetta. La bilancia integrata permette l’uso su superfici non piane e resiste agli urti, grazie al sistema di protezione e antidisturbo brevettato.

Il display touchscreen presenta un’interfaccia grafica intuitiva e con nuove funzionalità, tra cui: sezione dedicata per un facile settaggio dei grammi per la dose singola, doppia e tripla; dashboard per le statistiche plus, per un costante controllo delle prestazioni; la nuova modalità operativa “Master Mode” che permette di salvare il peso e riconoscere il portafiltro.

I modelli F64 Evo Sense e F64 Evo Pro Sense sono dotati di macine piane in acciaio inossidabile M340 da 64 mm, interamente realizzate in Fiorenzato.

Il rivestimento Dark-T, caratteristico della linea Pro, assicura una macinatura precisa e uniforme e una vita utile estendibile fino a 3000 kg, un vero vantaggio per i professionisti che macinano grandi volumi di caffè. Inoltre, con una potenza di 450 watt, diventa possibile gestire agevolmente fino a 3 kg di caffè al giorno, garantendo una performance costante anche durante i carichi di lavoro più intensi.

Il modello Pro presenta ulteriori vantaggi, tra cui una camera di macinatura facilmente estraibile che semplifica ulteriormente la pulizia e la manutenzione del macchinario, senza alcuna variazione granulometrica e con una riduzione della ritenzione fino al 50%. Questo rende F64 Evo Pro Sense una scelta ideale per i professionisti che cercano massima precisione, affidabilità e facilità d’uso.

I nuovi modelli saranno disponibili in una gamma di eleganti colori: Nero opaco, Nero lucido, Grigio Nardò, Grigio classico, Bianco Artico, Bianco perla e Rosso lucido, permettendo una perfetta integrazione estetica in qualsiasi ambiente professionale.

I macinacaffè F64 Evo Sense e F64 Evo Pro Sense sono il futuro della macinatura di precisione. Progettati per soddisfare le esigenze dei professionisti del settore, combinano tecnologia all’avanguardia, facilità d’uso e design raffinato. Venite a scoprirli dal vivo al World of Coffee 2024 di Copenhagen e preparatevi a vivere un’esperienza di macinatura senza pari.

Per ulteriori informazioni, visitate lo stand del brand CE-002 al World of Coffee e cliccate qui.

Gli specialty di Ditta Artigianale alla Fiera di Copenhagen per le degustazioni

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Francesco Sanapo sorseggia il Cyclist Coffee Blend (immagine concessa)

FIRENZE — Dalle pregiate varietà che si sono guadagnate l’appellativo di “champagne” del caffè, alla miscela che celebra la partenza del Tour de France, fino alle monorigine più esclusive. I caffè di Ditta Artigianale tornano al WoC – World of Coffee, l’evento annuale organizzato dalla Specialty Coffee Association che quest’anno si svolgerà a Copenaghen dal 27 al 29 giugno.

Ditta Artigianel al World of Coffee di Copenhagen

Tra le novità più attese in degustazione, nell’area Roaster Village (Stand 78), proposte dalla linea di caffetterie dedita allo specialty coffee e micro torrefazione di Firenze, la new entry Cyclist Coffee Blend, miscela in cui si mescolano sentori di mela, lime e spezie per dare la giusta carica agli sportivi e soddisfare le loro esigenze.

Un caffè che celebra l’imminente partenza del Tour de France, nato dalla passione di un vero ciclista: il pluripremiato campione baristi e assaggiatori Francesco Sanapo, amante delle due ruote tanto da aver promosso un tour in bici per l’Italia per sensibilizzare sul consumo consapevole del caffè. La nuova miscela combina le due esclusive varietà Costa Rica El Diamante ed Etiopia Salomon, ed offre un profilo gustativo senza pari, con un’acidità bilanciata ed una freschezza vibrante per regalare la giusta carica di energia ed una sensazione di rinnovata vitalità, perfetta per ogni sfida.

Imperdibili, per gli appassionati, i caffè appartenenti alla Reserve Collection di Ditta Artigianale: varietà dalle qualità eccezionali ed un gusto talmente unico e complesso da essere considerati gli “champagne” del caffè. Si tratta di sei varietà che si collocano al vertice della scala di valutazione di riferimento (SCA – Specialty Coffee Association), con 92 punti su 100.

La Reserve Collection di Ditta Artigianale (immagine concessa)

Tra i caffè selezionati anche una serie di monorigine come El Diamante, proveniente dal Costa Rica, contraddistinto da note avvolgenti di cannella, cioccolato fondente e un leggero tocco di pan di zenzero e Finca El Paseo, specialty coffee proveniente dalla regione Nariño in Colombia, caratterizzato da note aromatiche di panettone, vaniglia e cioccolato al latte, che si sposano armoniosamente per creare un’esperienza gustativa indimenticabile.

L’interno della Reserve Collection (immagine concessa)

“Il World of Coffee è l’occasione perfetta per celebrare la cultura del caffè, condividere conoscenze e scoprire le ultime tendenze e tecnologie che stanno ridefinendo l’industria del settore – spiega Francesco Sanapo, fondatore insieme a Patrick Hoffer di Ditta Artigianale. – Siamo entusiasti di poter far conoscere agli appassionati le nostre varietà più esclusive e i produttori con i quali collaboriamo, che lavorano il caffè con una particolare attenzione alla terra e ai lavoratori”.

La scheda sintetica di Ditta Artigianale

La mission di Ditta Artigianale, fondata nel 2013 da Francesco Sanapo, pluripremiato campione barista e assaggiatore e da Patrick Hoffer, è quella di portare in Italia caffè di estrema qualità e di raccontarli in maniera completamente diversa, mettendo in campo la totale trasparenza e l’impegno alla sostenibilità in tutti e per tutti gli step produttivi. È anche microtorrefazione e i caffè, tostati e serviti freschi, sono disponibili per l’acquisto anche sul sito.

Lo scorso ottobre, infine, ha aperto la nuova torrefazione alle porte di Firenze, nuovo cuore pulsante dell’azienda. Un gioiello di 250 metri quadri, con macchine per la tostatura del caffè di ultima generazione ed una capacità produttiva di oltre 300kg di caffè al giorno, ovvero 6,5 tonnellate al mese.

Qui Ditta Artigianale produce 20 varietà di caffè, provenienti prevalentemente da Africa, Asia, America centrale e Sudamerica da filiere controllate, dove i singoli produttori utilizzano processi produttivi trasparenti e rispettosi dell’ambiente per offrire al consumatore finale un caffè di elevata qualità, capace di esaltare ogni sua caratteristica.

REPA diventa distributore ufficiale globale di Sagi

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Il centro logistico di REPA (immagine concessa)

CESENA – REPA, il principale distributore europeo di ricambi per attrezzature per la ristorazione, caffè, distributori automatici ed elettrodomestici è ora distributore ufficiale per i ricambi originali Sagi in tutto il mondo. Il rinomato marchio italiano di Angelo Po, parte di Marmon Foodservice Technologies, produce apparecchiature refrigerate per la conservazione degli alimenti.

Grazie alla partnership globale, i clienti Sagi possono ora accedere a 2.697 ricambi originali Sagi con tempi di consegna molto rapidi e un servizio post-vendita di altissimo livello.

REPA è distributore ufficiale di Sagi

I sistemi di refrigerazione sono fondamentali per gli operatori della ristorazione e non solo, in quanto garantiscono la sicurezza dei cibi e la riduzione degli sprechi alimentari. Ogni volta che un impianto si rompe, i gestori di ristoranti, pizzerie, gelaterie o pasticcerie devono trovare il modo più veloce per risolvere il guasto e ridurre al minimo l’impatto negativo sulla loro attività.

La disponibilità dei ricambi originali Sagi nel webshop REPA, dotato di disegni esplosi e numerose funzionalità di ricerca rapida dei ricambi per marchio, attrezzatura o codice originale, consente ora ai tecnici dei centri assistenza di riparare rapidamente le apparecchiature, attingendo al più grande database del settore.

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I bar code scanner di REPA (immagine concessa)

“Abbiamo scelto REPA per garantire la disponibilità e la velocità del servizio a tutti i nostri clienti”, afferma Paolo Mauri, global customer care manager di Sagi. “Assicurarci che i nostri clienti possano trovare i pezzi giusti al momento giusto è fondamentale per sostenere il nostro marchio.”

Alexander Wiegand, ceo di REPA, aggiunge: “Siamo orgogliosi di collaborare con uno dei brand italiani più amati della refrigerazione, aiutando i clienti Sagi di tutto il mondo a rimanere operativi e in attivo, anche nel momento più critico, la rottura di un’attrezzatura. Sagi si unisce a decine di marchi rinomati che si affidano alle soluzioni REPA per i partner OEM e al suo one-stop shop di ricambi originali, disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7.”

La scheda sintetica di REPA

 REPA è il principale distributore europeo di ricambi per attrezzature per la ristorazione, caffè, distributori automatici ed elettrodomestici ed è un partner di fiducia per i produttori di apparecchiature. Dal 2022 REPA è una divisione di Parts Town Unlimited, leader mondiale nella distribuzione high-tech di parti di ricambio indispensabili, prodotti e servizi correlati per i settori della ristorazione, degli elettrodomestici e dell’HVAC.

I clienti di REPA beneficiano di una forte competenza in materia di ricambi, con oltre 40 anni di esperienza nel mercato da parte di REPA Italia, REPA Deutschland, REPA France, REPA Iberia, ATEL e Big Warehouse. Con il più grande database del settore accessibile attraverso webshop all’avanguardia, un’elevata disponibilità di magazzino e centri logistici altamente innovativi che assicurano la consegna dei ricambi più rapida del settore, REPA fornisce a ogni cliente il pezzo giusto, al momento giusto, ovunque.

Per maggiori informazioni basta cliccare qui e qui

Regolamento EUDR: le sfide tecnologiche dei produttori etiopi per garantire un caffè sostenibile

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La bandiera dell'Unione Europea

MILANO – Il Regolamento del’EUDR è un tema caldissimo su cui tutte le aziende coinvolte, in primis nel settore caffeicolo, si stanno muovendo per trovare le soluzioni migliori tra tecnologie, geolocalizzazione e blockchain: quali sono i prossimi passi più efficienti per contrastare il fenomeno della deforestazione legata alla produzione e commercializzazione di determinate materie prime?

La questione appare semplice ma richiede delle risposte complesse e articolate. Anche perché l’introduzione dell’EUDR da parte dell’Unione Europea ancora presenta più punti di domanda che certezze.

Abbiamo trovato su agendadigitale.eu un interessante articolo firmato da Mario Di Giulio, professore a contratto di Law of Developing Countries, Università Campus Bio-Medico Avvocato, partner Studio Legale Pavia e Ansaldo, che prova a fare il punto su questo Regolamento, i suoi aspetti più critici e il quadro generale (ma anche nel dettaglio, approfondendo il caso dell’Etiopia).

Leggiamo di seguito parte del testo, che è possibile consultare nella sua versione integrale qui.

Il regolamento dell’EUDR: il quadro generale

Un quadro normativo che impone agli operatori che commercializzano nel territorio della UE bovini, cacao, caffè, palma di cocco, soia, legno e  i prodotti derivati (quindi ad esempio anche mobili, carne bovina, ma anche i pellami)  di verificare, con la dovuta diligenza, che gli stessi non provengano da terreni che sia stati oggetto di deforestazione e che siano stati prodotti senza violazione dei diritti dei proprietari dei terreni stessi, dei lavoratori e delle comunità locali.

La deforestazione rilevante ai fini della normativa è quella occorsa dopo il 31 dicembre 2020. La normativa stessa sarà efficace a partire dal 30 dicembre del presente anno.

Un periodo di più ampio respiro è stato accordato alle micro e piccole imprese per le quali la conformazione alla normativa parte dal 30 giugno 2025, salvo per quanto concerne il legno e i prodotti derivati.

L’impatto dell’EUDR sul caffè etiope: le sfide dei produttori

L’Etiopia è il primo produttore africano di caffè e il quinto al mondo. Famosa è la qualità del caffè Arabica in essa prodotto, tanto che è oggetto di forte richiesta da parte degli Stati Uniti d’America e di molti paesi europei.

La produzione avviene attraverso cooperative di diverse dimensioni. La produzione del presente anno dovrebbe attestarsi su un valore di circa un miliardo di dollari USA, di cui circa un 7/8 per cento dovrebbe essere destinata alla sola Germania.

Il regolamento anti deforestazione sta quindi sollevando perplessità su come i produttori riusciranno a fornire sufficienti informazioni e documentazione affinché gli importatori dei paesi dell’Unione Europea possano verificare la compliance al regolamento stesso.

I produttori etiopi stanno quindi concentrandosi sull’utilizzo delle tecnologie al fine di dimostrare i luoghi di produzione, affinché ne sia dimostrata l’estraneità ai terreni oggetto di deforestazione dopo il 31 dicembre 2020. Il tema è comune ad altri paesi quali il Brasile, il Vietnam, il Perù e l’Uganda tanto per citarne alcuni.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.