lunedì 24 Novembre 2025
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Domori (Polo del Gusto) concede i diritti esclusivi per l’uso del brand B2B a IRCA

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Janluca de Waijer, ceo di Domori (immagine concessa)

NONE (Torino) – IRCA, leader internazionale nella produzione di cioccolato, creme, frutta, pistacchi, decorazioni e altri ingredienti di alta qualità per il settore alimentare, ha acquisito Domori Professional, ottenendo i diritti esclusivi per l’utilizzo del brand Domori nel canale B2B, potendo così offrire una gamma completa di prodotti professionali premium a marchio Domori. L’accordo è effettivo dal 1° luglio 2024 e la distribuzione sarà pienamente avviata dal 1° gennaio 2025.

Domori, fondata in Italia da Gianluca Franzoni nel 1997 e fa parte del “Polo del Gusto“, la holding fondata e gestita da Riccardo Illy, che riunisce marchi di eccellenza del settore food & beverage. è un’azienda pioniera nel mondo del cioccolato, specializzata nella produzione di cioccolato con il cacao più puro, attraverso un processo ad hoc di tostatura delicata e rispettosa, promuovendo in particolare l’uso del cacao Criollo (una varietà di cacao rara e di alta qualità).

Domori è un produttore di cioccolato premium verticalmente integrato e dedito all’innovazione, con l’obiettivo di offrire prodotti eccellenti ai propri Clienti.

Il brand Domori è inoltre leader nel segmento del cioccolato super-premium, con piantagioni di cacao in Sud e Centro America.

L’aggiunta del marchio Domori eleva ulteriormente l’offerta di prodotti premium di IRCA Group, e arricchisce il portafoglio dei brand del Gruppo, che include anche Dobla, noto per le decorazioni di cioccolato premium, Ravifruit, che offre puree di frutta di alta qualità; e Cesarin, specialista in frutta candita e semi-candita.

Annika Engelbrecht, Group cmo di IRCA, dichiara: “Siamo lieti di accogliere il brand Domori all’interno del IRCA Group, perché rappresenta una perfetta integrazione con la nostra attuale offerta di prodotti. Il portfolio B2B di Domori comprende un’ampia gamma di prodotti a base di cioccolato premium, a cui si affianca una profonda esperienza nella lavorazione del cacao – dalla fava di cacao al prodotto finito – e una gestione ottimale della filiera. Questa acquisizione aggiunge al nostro portafoglio una linea di cioccolato di altissima gamma. Non vediamo l’ora di ampliare la diffusione dei prodotti Domori nel canale B2B.”

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Annika Engelbrecht, Group cmo di IRCA (immagine concessa)

Janluca de Waijer, CEO di Domori, commenta: “La nostra missione è far arrivare il nostro brand al cuore dei consumatori grazie alla nostra straordinaria qualità, portando la materia prima – il cacao – in luoghi ancora inesplorati dall’industria del cioccolato. La collaborazione con IRCA Group ci consentirà di rendere il nostro brand disponibile a livello globale per i migliori professionisti del settore, creando numerosi punti di contatto per Domori.”

La scheda sintetica di Advent International

Fondata nel 1984, Advent International (“Advent”) è una delle più importanti e affermate societm di private equity a livello globale.

Al 31 dicembre 2023, Advent conta 420 investimenti di private equity effettuati in 43 Paesi e oltre 84 miliardi di euro di asset in gestione. Con 15 uffici in 12 paesi, la societm ha creato un team globale integrato di oltre 300 professionisti di private equity in Nord America, Europa, America Latina e Asia. Gli investimenti della societm si concentrano in cinque settori chiave: business & financial services; healthcare; industrial; retail, consumer & leisure; tecnologia. Da 40 anni Advent si dedica agli investimenti internazionali e si impegna a collaborare con i management team delle portfolio companies per garantire una crescita sostenibile dei ricavi e degli utili.

La scheda sintetica di IRCA Group

IRCA Group è leader internazionale nei settori cioccolato, creme, frutta, pistacchi, decorazioni e altri ingredienti di alta qualità per il settore alimentare, e rifornisce i canali professionali in tutto il mondo. Il Gruppo, nato da un’azienda familiare fondata in Italia nel 1919, oggi distribuisce i propri prodotti in oltre 100 aesi e gestisce 21 stabilimenti di produzione in Europa, Stati Uniti e Vietnam.

Oltre 2.000 dipendenti contribuiscono ogni anno al lancio sul mercato di prodotti innovativi in linea con le ultime tendenze del settore, fornendo un’ampia gamma di soluzioni uniche ai Clienti a livello globale attraverso i suoi marchi IRCA Since 1919, Dobla, JoyGelato, Ravifruit e Cesarin. IRCA Group offre un impareggiabile approccio “one-stop shop”, per fornire ottime soluzioni per tutte le esigenze di ingredienti di alta qualitm.

La scheda sintetica di Domori

Domori è un produttore di cioccolato premium, leader di mercato impegnato con passione nel recupero della pura essenza del cacao fine, ambendo a coinvolgere tutti gli attori chiave del settore: coltivatori, tecnici di produzione, reti di distribuzione, media, Clienti e consumatori.

È all’avanguardia nell’innovazione dell’eccellenza del cacao ed è riuscito a salvare dall’estinzione la varietà più pregiata di cacao al mondo, il Criollo.

Domori è stata fondata nel 1997 da Gianluca Franzoni e fa parte del “Polo del Gusto”, la holding fondata e gestita da Riccardo Illy, che riunisce marchi di eccellenza del settore food & beverage.

La scheda sintetica del Polo del Gusto

Fondata nel 2019 e presieduta da Riccardo Illy, Polo del Gusto è una holding indipendente che riunisce marchi di punta del settore Food & Beverage. Attualmente, oltre a Domori, comprende le seguenti aziende: Achillea (succhi di frutta/soft drink 100% biologici), Agrimontana (frutta lavorata), Dammann Frères (tè pregiati), Pintaudi (biscotti). Inoltre, Domori ha acquisito due storici marchi inglesi di cioccolato, Prestat (2019) e Rococo Chocolates (2022).

Oggi, Polo del Gusto continua a selezionare accuratamente aziende di spicco che condividono un’idea di sviluppo legata ai quattro pilastri della “qualitm dirompente”: prodotti unici, materie prime superiori, processi produttivi migliori e sostenibilitm.

A settembre 2023, Polo del Gusto ha lanciato ufficialmente il progetto IncanĒalia, un nuovo brand retail che si svilupperm in una rete di negozi in Italia, all’estero e online.
Il primo negozio Incantalia è stato aperto a Trieste.

Nescafé: continua il percorso di rigenerazione urbana a Ferrara con il progetto Nelle mie mani

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L'inaugurazione del progetto (immagine concessa)

MILANO – Quando pubblico e privato si uniscono per il bene comune, il territorio rinasce. E con esso, rinasce anche un modo più consapevole di vivere gli spazi urbani, restituendo alla città i suoi luoghi e ai cittadini spazi di socialità e condivisione. Con il progetto “Nelle mie mani – C’è molto di più in ogni tazza”, il brand Nescafé – con oltre 75 anni di esperienza nella selezione, tostatura e miscelatura del caffè, è la marca di caffè preferita nel mondo e gustata in oltre 180 Paesi, con 6100 tazze consumate ogni secondo – continua il percorso di rigenerazione urbana, valorizzazione e tutela del territorio.

Un percorso che incontra il bisogno delle comunità promuovendo attività in collaborazione con le amministrazioni locali, le associazioni del territorio e i cittadini stessi, con l’obiettivo di restituire, riqualificare e aggregare attorno a un luogo reso nuovamente accessibile.

L’iniziativa ha preso il via nel 2022 a Trento con la riqualificazione del Kanova Playground, nel 2023 è arrivata a Milano ridando lustro agli spazi del CAM Pecetta e quest’anno, per la sua terza edizione, Nescafé giungerà a Ferrara con un progetto in sinergia con l’amministrazione comunale: restituire la Darsena ai ferraresi.

L’obiettivo è quello di riempire di contenuto uno spazio riqualificato, integrandosi così con la visione più ampia del Comune di ridare valore a un luogo rendendolo nuovamente un punto di aggregazione sociale e culturale con un impatto sulla vita delle persone. Un luogo da frequentare con piacere, che grazie a Nescafé sarà presidiato e rimarrà vivo e fruibile per tutti, tutto l’anno.

“Nelle mie mani – C’è molto di più in ogni tazza” si propone di stimolare l’aggregazione sociale sfruttando un elemento che accomuna e unisce spontaneamente tutti: la musica. L’installazione di un totem dotato di sistema di amplificazione realizzato da Open Stage, già attivo in diverse altre città italiane, permetterà ai cittadini e alle associazioni di dare spazio alla propria creatività attraverso performance live urbane prenotabili tramite una semplice app. Inoltre, per creare idealmente un palco dove esibirsi sarà realizzata un’opera artistica in collaborazione con lo street artist locale Pietro Casari, in arte PeterPunk, che delimiterà lo spazio attorno al quale unirsi per assistere agli eventi.

A inaugurare il progetto un concerto realizzato in collaborazione con la Scuola di Musica Moderna di Ferrara, per loro hanno suonato Talmek & i Maleducati e i Mojee. Subito dopo l’esibizione degli allievi della scuola di musica, hanno calcato il palco altri musicisti e artisti locali, tra cui Alessia Marchianò, The Videotape e Tommy Mauri, che si sono esibiti live per introdurre ai cittadini le potenzialità del luogo rinnovato.

L’evento è stato anche l’occasione di annunciare un’ulteriore iniziativa di cura del territorio ferrarese promossa da Nescafé, ovvero la donazione di almeno 100 alberi da piantare nelle aree verdi della Nuova Darsena e in altri luoghi della città. Il progetto di Nescafé “PiantiAmo il futuro: un albero per ogni macchina che rinasce” prevede la donazione di almeno un albero per ogni macchina del caffè revisionata e installata nelle strutture alberghiere.

Il progetto è già attivo e ha preso il via nel 2023 con la piantumazione di cinquanta alberi al Parco Nord di Milano ed è in perfetta sinergia con il Comune di Ferrara, molto attento alla forestazione urbana e di tutela del patrimonio ambientale. Negli ultimi 5 anni, infatti, la città estense si è già dotata di ulteriori 15.500 mila alberi, di cui la maggior parte già piantati (altre piantumazioni sono programmate durante l’inverno).

Grazie a questi due progetti Ferrara sarà protagonista di una rigenerazione ricca di valore da un punto di vista sociale e attenta dal punto di vista ambientale, fatta di piccoli passi ma destinata a una grande e lunga crescita che contribuirà ulteriormente e in modo ancora più completo al benessere della comunità.

Con questa terza edizione, il brand Nescafé integra un percorso non solo geografico, ma che tocca tutti gli aspetti della Urban Generation: restituzione, riqualificazione e aggregazione. È una risposta al bisogno delle persone di riappropriarsi e rivivere nuovamente spazi e luoghi comuni, perseguendo una sostenibilità non solo ambientale, ma che si prende a cuore il rispetto e la cura del benessere delle persone. Qualcosa di concreto, da gustare ogni giorno. Come una tazza di Nescafé.

Le altre tappe

L’iniziativa ha preso il via nel 2022 a Trento, con la riqualificazione del Playground Kanova in collaborazione con Labsus, la Città di Trento e due associazioni attive sul territorio. Grazie al contributo dello street artist Alan Vitti, l’azione ha visto anche la realizzazione di un’opera artistica sul campo da basket ispirata all’iniziativa. Il progetto ha permesso così di restituire ai cittadini un luogo in cui i ragazzi potessero giocare in sicurezza.

Nel 2023 il progetto ha raggiunto Milano e ha avuto come protagonista il CAM Pecetta, divenuto punto di incontro accogliente e protetto per adulti, anziani e bambini. Anche in questo caso è stata realizzata, oltre alla riqualificazione del parco giochi e dell’area gazebo, anche un’opera artistica sul campo da pallavolo, grazie alla collaborazione con lo street artist Filippo Benzoni e la partecipazione attiva dei residenti del quartiere.

In questo modo, è stato possibile rigenerare il luogo insieme ai cittadini stessi, rendendolo un punto di aggregazione più bello e colorato.

Nescafé conferma il suo impegno nella sostenibilità, che trova la sua concretezza nel progetto Nescafé Plan, avviato nel 2010 a sostegno delle comunità locali e dell’ambiente. Tra i numerosi obiettivi, Nescafé si impegna a fornire agli agricoltori formazione e assistenza per adottare pratiche di coltivazione rigenerativa.

La Nuova Darsena di Ferrara, area recentemente riqualificata, è un luogo particolarmente suggestivo dove terra e acqua si incontrano. Situata nel cuore della città di Ferrara (patrimonio UNESCO), si tratta di una location davvero unica per assistere ad eventi, trascorrere le serate in compagnia e, soprattutto al calar del sole, godersi il tramonto che si rispecchia nell’acqua.

Ferrara è in effetti una città la cui storia è indissolubilmente legata a quest’ultimo elemento: nasce e si configura tra il ramo primario del Po e il Po di Volano, un affluente che arriva tutt’oggi fino al mare e sfocia all’interno della Sacca di Goro. La Darsena di San Paolo costituisce un tratto ciclopedonale lungo il Po di Volano e si inserisce all’interno del Quartiere Giardino.

La scheda sintetica del Gruppo Nestlé in Italia

Gruppo Nestlé, presente in 187 Paesi con più di 2000 marche tra globali e locali, è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva dal 1866 per la produzione e distribuzione di prodotti per la Nutrizione, la Salute e il Benessere delle persone. Good food, Good life è la nostra firma e il nostro mondo.

Nel 2023 Nestlé ha celebrato 110 anni di presenza in Italia, rinnovando il suo impegno con azioni concrete per esprimere con i propri prodotti e le marche tutto il buono dell’alimentazione.

Well Grounded Report: il 68% degli intervistati in UK lascia il settore in 2 anni

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Report Well Grounded (foto concessa)
Report Well Grounded (foto concessa)

MILANO – Negli ultimi 8 anni, Well Grounded – impresa sociale lanciata nel 2016 in Uk – ha aiutato oltre 500 persone a intraprendere una carriera nel settore del caffè. Da un report svolto dall’Organizzazione tuttavia, è emerso che molti di questi professionisti appassionati, pensano di abbandonare il settore entro due anni.

Well Grounded ha commissionato questa ricerca per esaminare le motivazioni dietro questa rinuncia, per individuare quali sono gli ostacoli e le opportunità di sviluppo nel settore dello specialty.

I risultati chiave della ricerca Well Grounded

1 Le ragioni che spingono a entrare nel settore: per chi decide di continuare il proprio mestiere per più di 2 anni, la motivazione principale coincide con l’amore per il caffè.

2 Abbandono precoce: Il 68% degli intervistati ha lasciato il settore nell’arco di 2 anni.

3 Barriere: Gli intervistati hanno indicato tra i principali ostacoli ad una possibile evoluzione, la retribuzione, la mancanza di percorsi di carriera strutturati e una comprensione poco chiara delle opportunità di lavoro.

4 Progressione: il 70% degli intervistati vorrebbe progredire professionalmente.

5 Soluzioni: Diverse strategie sono già in atto, ma i datori di lavoro e i dipendenti hanno espresso il desiderio di poter accedere a un maggior numero di percorsi di formazione e di sviluppo che siano questi più o meno strutturati.

6 Raccomandazioni: Formazione, sviluppo e percorsi di carriera, attenzione all’inclusione, collaborazione e ulteriori ricerche.

La parola alla ceo e fondatrice di Well Grounded, Eve Wagg

Eve Wagg ceo e fondatrice di Well Grounded (foto concessa)

“L’anno scorso abbiamo intrapreso una ricerca interna e abbiamo scoperto che poco più del 40% dei nostri intervistati aveva intenzione di lasciare il settore entro un anno, citando come motivi principali la retribuzione e la mancanza di di progressione. Questo ha sottolineato la nostra preoccupazione per il fatto che i professionisti faticavano a trovare un percorso di carriera praticabile nel settore, che pur tutti noi conosciamo e amiamo.

Grazie al gentile sostegno di Trust for London, Well Grounded ha lanciato un progetto di ricerca per identificare le barriere e le opportunità di avanzamento nel settore dello specialty coffee.

Questa ricerca mira a capire perché le persone sembrano abbandonare il settore  dopo un breve periodo di tempo e cosa possiamo fare collettivamente per potenziare una nuova generazione di talenti.

Noi di Well Grounded crediamo nell’importanza centrale della progressione, dello sviluppo e della diversità.

Il 68% dei nostri tirocinanti è di etnia minoritaria e oltre i 2/3 hanno bisogno di occasioni di apprendimento o di assistenza per quanto riguarda la cura della salute mentale.

Molte ricerche ci hanno dimostrato che la Brexit, la pandemia e l’aumento del costo della vita hanno portato a una carenza di competenze e che la fidelizzazione è un obiettivo chiave per tutte le aziende del settore alberghiero e della ristorazione.

Come possiamo quindi aiutare le nostre persone a crescere?

Questa ricerca inizia a delineare un quadro di quello che è lo stato attuale di questo settore. Il 68% dei professionisti del caffè ha lasciato il campo nel giro di due anni dal loro ingresso. Le ragioni principali sono la retribuzione, la mancanza di un chiaro percorso di carriera e di opportunità di carriera. Nei nostri focus group un dato fondamentale ha evidenziato la necessità di una maggiore diversificazione nella leadership senior in modo da offrire più possibilità ai tanti talenti che operano nel settore.

Questo ci porta a un bivio

Decidiamo di dare maggiore potere alle risorse capaci su cui già contiamo, individuando il modo in cui possiamo sostenerle nella loro crescita, oppure vogliamo continuare a lottare con l’attuale carenza di manodopera?

La buona notizia è che tutti i datori di lavoro intervistati hanno riconosciuto l’esistenza di questa necessità e stanno cercando nuovi modi per investire nei loro dipendenti.

Il presente documento esplora una serie di iniziative per favorire la crescita, tra le quali le più gettonate sono lo sviluppo di competenze tecniche, il networking e la formazione.

Alcune soluzioni che abbiamo implementato qui a Well Grounded includono il nostro programma Coffee Careers Accelerator, lanciato di recente, gratuito e che include le qualifiche associative, di mentoring, competenze commerciali, coaching personale e networking. Il tutto con con l’obiettivo di potenziare la prossima generazione di leader nel settore del caffè.

Immaginate un mondo in cui il 68% dei professionisti del settore non lascia il lavoro entro 2 anni, ma continua a prosperare e a brillare, dando forza a una società in cui le persone prosperano socialmente ed economicamente in una comunità del caffè diversificata, dinamica”.

Qui si può scaricare il report completo.

Roma capitale del gelato artigianale per consumi e incrementi

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Una varietà di gelati (immagine: Pixabay)

Roma si conferma anche la capitale dei consumi del gelato artigianale. A seguire Firenze, Napoli e Bologna tra le città d’arte con più turisti. Il report che vede in testa Roma è stato elaborato dall’Associazione italiana gelatieri (Aig) insieme all’Osservatorio della Fiepet-Confesercenti di Roma. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Enrico Tata pubblicato sul portale Fanpage.

La capitale del gelato artigianale

ROMA –  Roma capitale del gelato artigianale. La Città eterna è in testa sia per incrementi rispetto allo scorso anno, più 14 per cento, che per consumi. Seguono Firenze, Napoli e Bologna tra le città d’arte. In Sicilia e in generale nel Sud Italia si segnala un aumento dell’8 per cento nei consumi di gelato, mentre al Nord si assiste a una contrazione, anche e soprattutto a causa delle condizioni climatiche e delle tante piogge.

Il report che vede in testa Roma è stato elaborato dall‘Associazione Italiana Gelatieri (Aig) insieme all’Osservatorio della Fiepet-Confesercenti di Roma. Secondo lo studio nel Lazio sono oltre cinque milioni i turisti che negli ultimi anni hanno visitato e consumato in una gelateria artigianale della Capitale, per un indotto che a Roma e nel Lazio vale oltre 600 milioni di euro.

“È Roma quindi a trainare le città italiane, grazie anche al grande flusso turistico internazionale, con i turisti stranieri nel 2023 hanno aumentato la loro spesa per il gelato artigianale a Roma del 5%”, ha spiegato Claudio Pica, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio e segretario generale dell’Associazione italiana gelatieri (Aig).

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Esselunga: ecco i produttori del caffè dei punti vendita

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Il logo Esselunga

Il marchio Esselunga offre una grande varietà di caffè macinati e, a seconda delle proprie preferenze e del prezzo che si è disposti a spendere, si può scegliere tra molti produttori. Il caffè espresso Bar Esselunga, per esempio, è prodotto da Caffè Do Brasil che fa parte di Kimbo, mentre il caffè Pueblo 100% Arabica Esselunga è prodotto da Pellini, così come quello biologico e quello gusto classico.  Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Giulia Belotti per il Quotidiano del Lazio.

I produttori del caffè di Esselunga

MILANO – Sono molti gli italiani che si riforniscono settimanalmente da Esselunga. Il punto vendita, diffuso in tutt’Italia ma soprattutto in Lombardia, offre un ampio ventaglio di marchi ai propri clienti e, di conseguenza, vanta un’ampia scelta di prodotti e di prezzi.

Nella spesa settimanale, un prodotto che non può mai mancare per un italiano che si rispetti è il caffè macinato, pronto quindi per essere inserito nella moka e per favorire il risveglio quotidiano. Esselunga offre un’ampia varietà di caffè macinati e, a seconda delle proprie preferenze e del prezzo che si è disposti a spendere, si può scegliere tra molti produttori.

Il caffè espresso Bar Esselunga, per esempio, è prodotto da Caffè Do Brasil che fa parte di Kimbo, mentre il caffè Pueblo 100% arabica Esselunga è prodotto da Pellini, così come quello Biologico e quello gusto classico. Caffè Vergnano, invece, produce il caffè Esselunga top 100% arabica e il caffè Esselunga in cialde.

Nei punti vendita, però, non si trova solo il caffè tradizionale ma anche quello per il caffè d’orzo. L’orzo per moka Esselunga viene prodotto da Crastan mentre l’orzo perlato Esselunga Bio è prodotto da Pedon s.p.a.

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Caffè Krifi: da Ferrara alla Grecia con il progetto di espansione

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Il logo di Caffè Krifi

Dal dicembre del 2022 la torrefazione Krifi è presente in Piazza Aristotele a Salonicco in Grecia, tuttavia il piano di espansione è solo all’inizio. Krifi oggi viene distribuito in tutta il Paese in alcuni alberghi, diverse caffetterie e di recente è sbarcato in una catena di supermercati greco. Leggiamo di seguito parte dell’articolo di Silvia Giatti per la Gazzetta di Modena.

La torrefazione Krifi in Grecia

FERRARA – Salonicco chiama Ferrara per un caffè e la città estense risponde con quella della casa di torrefazione Krifi. E così da dicembre 2022 il timone della nota torrefazione di via Bologna domina Piazza Aristotele nella città ellenica. Una caffetteria, dove degustare il caffè all’italiana, un ufficio e un magazzino. Perché a quanto pare Krifi avrebbe la miscela di caffè ideale per fare quello che ogni greco, e non solo a Salonicco, beve ogni giorno e a qualsiasi ora, in ufficio o mentre sale sulla metro: il famoso caffè shakerato greco.

“Il progetto per essere realizzato prevede tempi lunghi, siamo appena partiti – spiega Guido Baroni, figlio di patron Krifi, Mauro -. Abbiamo iniziato a lavorarci a gennaio 2022 e 11 mesi dopo abbiamo fondato la caffetteria e il nostro punto commerciale in Grecia, nel cuore di Salonicco”.

Baroni junior racconta che il progetto nasce grazie all’intraprendenza di un ex studente di ingegneria civile di Unife, Alexandros Pardalis, che è di Salonicco, che in pieno periodo di Covid manda una lettera a Krifi per chiedere se erano interessati al mercato greco.

Krifi nel paese ellenico oggi viene distribuito in alcuni alberghi, diverse caffetterie e di recente è sbarcato in una catena di supermercati greco.

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Mulino Bianco è il marchio più scelto tra i beni di largo consumo

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Mulino Bianco è il brand più amato tra i beni di largo consumo dagli italiani (immagine concessa)

PARMA – Mulino Bianco è il marchio più scelto dagli acquirenti italiani tra i beni di largo consumo, occupando il primo posto davanti al brand del cioccolato Kinder e al gigante delle bibite Coca-Cola. Lo rivela il rapporto “Brand Footprint Europe Report 2024” di CPS GfK, la società recentemente acquisita da YouGov, in collaborazione con Kantar Worldpanel (per il dettaglio sul ranking di Mulino Bianco, consultare la slide 17 del report allegato).

Il riconoscimento ai prodotti del Mulino Bianco

Il rapporto, che si basa sui dati raccolti tra novembre 2022 e la fine di ottobre 2023, evidenzia quali sono i marchi meglio performanti grazie al criterio dei “Consumer Reach Points” che rivelano la “forza” di un marchio in base al coinvolgimento dei consumatori su tre variabili: popolazione di famiglie, penetrazione (percentuale di famiglie che acquistano un determinato marchio) e scelta del consumatore (frequenza di acquisto di un determinato marchio).

Esaminando fattori quali la penetrazione e la frequenza di acquisto, CPS GfK fornisce una panoramica completa dei marchi che hanno efficacemente conquistato i panieri di consumo degli acquirenti in tutto il continente. Inoltre, il rapporto svela interessanti tendenze regionali, mostrando come le preferenze dei consumatori possano variare nei diversi Paesi europei. Dall’alimentazione alla salute e alla bellezza, le classifiche offrono una comprensione ricca di sfumature riguardo ai marchi che hanno maggiore riscontro presso il pubblico locale.

“Questi risultati sono per noi motivo di orgoglio – commenta Laura Signorelli, brand equity & communication Mulino Bianco – e rappresentano un riconoscimento a tutto la passione che mettiamo ogni giorno nel portare i nostri prodotti, protagonisti della colazione, nelle case degli italiani. Un impegno a cui la marca ha tenuto fede in tutti questi anni. La nostra ambizione è quella di garantire qualità, gusto, scelte sostenibili e costante innovazione per rispondere ai bisogni delle persone”.

Istituto alberghiero Pellegrino Artusi di Riolo Terme: al via i lavori per la succursale con nuove cucine e pasticceria per 9 mln

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L'istituto alberghiero Pellegrino Artusi di Riolo Terme (immagine presa da Facebook)

Prevista una nuova succursale per l’istituto alberghiero Pellegrino Artusi di Riolo Terme a Ravenna: l’investimento complessivo è di circa 9 milioni di euro. In particolare, la nuova struttura didattica ospiterà aule didattiche e laboratori formativi al piano terra, quali cucine-pasticceria, sale da pranzo, banco bar e simulazione accoglienza, mentre al primo e secondo piano sono previsti gli altri spazi della didattica, tra cui aule di gruppo, agorà, spazi informali e di servizio. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato su Ravenna e Dintorni.

La nuova succursale dell’istituto alberghiero Pellegrino Artusi di Riolo Terme

RIOLO TERME (Ravenna) – Hanno preso il via alla fine di giugno i lavori per la realizzazione della nuova succursale dell’istituto alberghiero Pellegrino Artusi di Riolo Terme, affidati dall’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail). L’investimento complessivo è di circa 9 milioni di euro e finanzia il progetto presentato dalla Provincia di Ravenna, aggiudicatario del bando “Scuole innovative” (decreto Miur del 7 agosto 2015).

La scuola attualmente articola la sua attività in due edifici principali, distinti tra la sede amministrativa e formativa di via Tarlombani (dotata di aule e laboratori didattici, biblioteca, aula magna, uffici) e la sede operativa di via Oberdan (dotata di laboratori attrezzati per la ristorazione con cucine, sale, banco bar, pasticceria, accoglienza).

A queste si aggiunge una succursale in corso Matteotti 40, concessa in affitto dal Comune di Riolo. L’intervento in corso d’opera prevede la realizzazione di una nuova succursale in via Tarlombani che permetterà la dismissione della sede in corso Matteotti e il passaggio da 3 a 2 sedi.

In particolare, la nuova struttura didattica ospiterà aule didattiche e laboratori formativi al piano terra, quali cucine-pasticceria, sale da pranzo, banco bar e simulazione accoglienza, mentre al primo e secondo piano sono previsti gli altri spazi della didattica, tra cui aule di gruppo, agorà, spazi informali e di servizio.

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La panetteria Davide Longoni pianifica 10 aperture con lo store dentro una scuola

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Davide Longoni

Ci sono grandi evoluzioni nella panetteria Davide Longoni di Milano. Sia a livello societario, con un’autentica rivoluzione che vede l’alleanza del brand con altri forni d’eccellenza in Italia, sia a livello cittadino con nuove aperture e progetti come il bar dentro la scuola nel quartiere a sud della Fondazione Prada e dello Scalo di Porta Romana. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Massimiliano Tonelli per Cibo Today.

Le nuove aperture di Davide Longoni

MILANO – Sviluppi per linee interne e sviluppi su linee esterne per il panificio Davide Longoni di Milano, che ha segnato un indiscutibile prima e un dopo nella storia del pane e della panificazione di qualità in città e in Italia. Ormai la prima bottega di Via Tiraboschi ha lasciato il campo a una piccola catena di punti vendita di proprietà, tutti riforniti da un grande laboratorio artigianale organizzato, dove lavorano ragazzi provenienti da mezzo mondo.

E a fianco dei punti vendita una serie di side projects divertenti, coinvolgenti, talvolta culturalmente impegnati, a partire dal Circolino del Pane per arrivare a Totoast. Tutte cose di cui vi abbiamo diffusamente raccontato.

Artigiani nella produzione, industriali nella gestione

Panettieri, certo, ma oramai si ragiona di ‘controllo di gestione’ e di ‘piani di sviluppo a tre anni’, una sintassi che non è propria delle piccole realtà, ma che piuttosto strizza l’occhio al mondo della finanza, delle startup tecnologiche e dell’industria.

E la forza di questi progetti è proprio qui: mantenere una qualità rigorosamente artigiana e agricola del prodotto e della materia prima, ma poi dare una spinta all’organizzazione per non farsi sotterrare dalla retorica deteriore della micro-azienda all’italiana che, c’è poco da fare, non è sostenibile negli anni, rendendo difficile che le aziende sopravvivano ai fondatori e rendendo impossibile il dare una risposta strutturata alle esigenze dei collaboratori.

Longoni lo fa tra le altre cose pianificando 10 aperture da qui al 2027 e altre piccole e grandi rivoluzioni. Quelle più prossime sono un nuovo punto vendita molto particolare vicino all’Arco della Pace, in Via Cagnola a Milano, dedicato anche alle molte persone che passano la serata in zona per l’aperitivo; poi un punto vendita fuori Milano e per la precisione a Bolzano, dentro alla sede locale del Mercato Centrale (Longoni già fa faville da anni al Mercato Centrale della Stazione di Milano).

E infine il progetto più curioso: il bar di una scuola a Milano in un quartiere semi-periferico ma in grande sviluppo, quello a sud della Fondazione Prada e dello Scalo di Porta Romana.

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Non affogato al caffè specialty His Majesty: da Otaleg, proposta estiva romana diversa dal solito

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La versione di Otaleg dell'affogato al caffè (foto concessa)
La versione di Otaleg dell'affogato al caffè (foto concessa)

MILANO – La bella stagione si sta affacciando e il caffè si deve trasformare per poter restare tra le preferenze dei consumatori: un ottimo alleato da sempre è il gelato. L’affogato al caffè è una ricetta tradizionale che ha conquistato anche i turisti (virale il caso di un anno fa della Gelateria Vivoli di Firenze) e che trova una nuova vita nella versione targata Otaleg: il “Non affogato al caffè” ovviamente, specialty, è il frutto della creatività di Marco Radicioni e dell’esperienza di Gianni Olimpo, con un tocco della pasticcera Francesca Cogliandro per unire tre settori in un unico bicchiere.

Affogato al caffè: con il “non” a precedere, suggerisce già qualcosa sulla sua preparazione

Radicioni: “Abbiamo scelto anche stavolta di fare qualcosa che ci piacesse e che coinvolgesse tutte e tre i lati di Otaleg e quindi pasticceria, gelateria e caffetteria. Dietro al bicchiere, abbiamo lavorato in tre affinché esaltasse tutte e tre le anime dell’attività. Dopo diverse prove durate un mese circa, siamo passati alla sua commercializzazione.

La presentazione in gelateria (foto concessa)

Prima però abbiamo lavorato separatamente e solo dopo abbiamo comunicato uno all’altro il risultato raggiunto da ciascuno per unirli insieme: in un bicchiere solo, si trova tutto.”

Gianni Olimpo: “Sono partito da una base di topping con singola origine (che cambio in base al caffè del mese utilizzato ) e un addensante naturale che non va a interferire sull’aroma ed ho evitato di aggiungere lo zucchero (che è già presente nel gelato) e in questo modo ne ho contrastato la sua dolcezza.

Monto il caffè ricavando una crema da usare appunto come topping, alla quale poi si appoggia un crumble al caffè Modoetia leggermente salato (il caffè utilizzato è stato torrefatto dalla micro roastery specialty HMC). Ancora sopra viene messo il gelato preparato da Marco, con un’infusione di monorigine e latte crudo della fattoria Maceroni come fosse un cold brew per 24 ore.

A questa si aggiunge la panna a cui Marco unisce soltanto lo zucchero. È sufficiente una bassa pastorizzazione attorno ai 75 gradi, per trattenere i sentori del caffè.

Lo strato successivo è di nuovo di crumble – ad un lato si posiziona la panna sifonata (utilizzando sempre un infusione di 24h con la monorigine del mese) e dall’altro il topping come decorazione -. Infine si posiziona il biscotto, una lingua di gatto al Modeatia.
Non è quindi un affogato al caffè classico, perché non c’è la parte liquida e il topping risulta davvero denso.”

“Ci siamo detti: era ora di creare la nostra versione di affogato al caffè, senza lavorare il lavoro uno dell’altro. “

“L’unica cosa che devo sicuramente curare è il topping, perché quando cambia la monorigine bisogna giocare diversamente con l’addensante naturale, affinché non rovini il gusto dello specialty. Delle single origin più acidule si sposano bene con la dolcezza del gelato e con il salato del crumble.

Questa stratificazione specifica l’abbiamo pensata basandoci sull’assaggio: mettendo soltanto uno strato di crumble prevaleva troppo il gelato e viceversa inserendo soltanto un topping risultava troppo dolce.”

Il non affogato al caffè da Otaleg, costa 8 euro

E il feedback è stato positivo fin qui: “Pur non comunicando eccessivamente questa novità sui social, chi lo ha assaggiato è rimasto contento. Anche una degustatrice di professione, si è stupita di ritrovare un equilibrio di sapori con il caffè. Siamo ovviamente molto ricettivi anche alle critiche costruttive: ad esempio una signora a cui non è piaciuto ci ha spiegato che si aspettava un affogato più classico e noi pensiamo che sia giusto così.

L’importante è avere una reazione. Spiegandolo e assaggiandolo più volte, c’è la possibilità di aprire la mente.”