sabato 21 Giugno 2025
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Caffè cultura, To brew up: la preparazione del tè spiegata dal termine inglese

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MILANO – Approfondiamo la rubrica che vuole proporsi come una sorta di vocabolario del linguaggio per il settore del caffè italiano, sempre più contaminato dai termini anglosassoni, con la traduzione corretta di to brew-up. Dopo aver esaminato una lunga serie di termini, conclusi con “zuppetta” il 29 dicembre, ora riprendiamo la catalogazione cambiando la fonte da Lo Zingarelli 2005, al Ragazzini 2006. Ancora in collaborazione con la Casa editrice Zanichelli.

Teniamo presente che non è certo una sorpresa che i testi di questa fase, prima italiano-inglese poi inglese italiano, per notare le differenze d’approccio agli stessi soggetti delle due lingue saranno identici tra Comunicaffè, diffuso prevalentemente in Italia tra 20.000 operatori, e Comunicaffè International, diffuso prevalentemente nel mondo a 15.000 operatori, perché la cultura del caffè non ha barriere culturali o geografiche.

E, una volta tanto, abbiamo già scoperto che l’italiano è lingua leader nel settore del caffè. Nel vocabolario inglese-italiano il sostantivo caffè batte per 94 a 67 coffee.
Come era naturale abbiamo cominciato con caffè e proseguito con espresso. Da oggi tutti i vocaboli in ordine alfabetico.

brew-up

n.
(fam. GB) preparazione del tè (o del caffè): We’re having a brew-up, stiamo facendoci un tè.

Per le osservazioni sulle definizioni dei vocaboli i lettori possono rivolgersi direttamente alla redazione de il Ragazzini e-mail lineacinque@zanichelli.it sito Web www.zanichelli.it
La parole del caffè in italiano e in inglese sono tratte il Ragazzini edizione 2006, dizionario Inglese-Italiano Italiano-Inglese. Questa edizione contiene oltre 400.000 voci e accezioni, oltre 6.000 neologismi, 3.000 verbi frasali e 120.000 termini specialistici, l’indicazione delle 4.300 parole inglesi più importanti.

Gabriele Degli Esposti: «I Paesi del nordici e dell’Europa dell’est i più interessati»

MILANO –  Il 2005 è stato un anno importante per Gabriele Degli Esposti. Dopo essere stato, a suo tempo, l’artefice, assieme ad alcuni soci, della trasformazione della Sta ConsultPack in Kisstech S.r.l. con sede a Bologna (avvenuta nel 2004), Degli Esposti è infatti divenuto, lo scorso 19 dicembre, il proprietario unico di questa società rilevandone tutte le altre quote. Com’è maturata questa scelta e quali sono le prospettive? Ne abbiamo discusso in un’intervista esclusiva per Comunicaffè.

Gabriele Degli Esposti, perché ha deciso di investire in un’azienda che produce cialdatrici?

“Anche se il mio mestiere non è stato legato, in passato, al mondo caffè (vengo dal settore macchine automatiche) ho fatto questa scelta, poiché la cialda, soprattutto all’estero, sta conoscendo un forte sviluppo. Penso che essa costituisca il futuro dell’espresso all’italiana, perlomeno al di fuori del bar.

A questo scopo ho messo a punto un sistema brevettato, che consente di produrre delle cialde sulle quali può essere stampata la data di fabbricazione e il logo del produttore, il tutto senza utilizzare l’inchiostro per alimenti, al centro delle recenti polemiche relative al Tetrapack. Si tratta di una novità assoluta molto importante, soprattutto nell’ottica della tracciabilità di prodotto”.

Da dove è partita la produzione?

“La prima macchina è stata la Starcup – 50, che produce 50 capsule al minuto e ha un prezzo di 200 mila euro. La KS-40 produce 40 cialde in carta filtro al minuto e costa 60 mila euro. Si tratta di una macchina non molto veloce, ma con un rapporto prezzo/prestazioni decisamente superiore rispetto alla concorrenza. In produzione c’è un ulteriore modello, che ha una capacità di 80 cialde al minuto e costa 100 mila euro. Dopo la cialda tracciabile sto lavorando per brevettare un nuovo tipo di capsula prodotta con un materiale (polpa di cellulosa) ottenuto dalla canna di zucchero”.

Avete in previsione anche dei modelli per la produzione di cialde per moka, adatte al consumo domestico?

Gabriele Degli Esposti: “Sì, e per queste ultime, il brevetto sopra descritto, che stiamo mettendo a punto, sarà molto importante, poiché consentirà di ottenere delle capsule fabbricate in un materiale totalmente biodegradabile”.

Quanto conta l’export per Kisstech S.r.l.?

“Ho accordi con due aziende in Bulgaria e Cina. In Bulgaria sono anche contitolare di una società. In questi stabilimenti ho portato dei progetti da noi elaborati (e da me seguiti personalmente) per il confezionamento del caffè e le valvole dei sacchetti. Comunque, la progettazione macchine per produrre cialde e capsule avviene esclusivamente in Italia”.

Come mai questa scelta di delocalizzare?

“Fa parte delle strategie di internazionalizzazione della nostra attività. In Bulgaria trovo molto facile ottenere e sviluppare delle ricerche per i confezionamenti con gli atenei locali, cosa che non mi è stata possibile in Italia. Inoltre le maestranze si sono rivelate molto brave ad adattare i progetti e, addirittura, a modificarli con tecnologie sviluppate sul posto.

Uno degli studi portati avanti con i ricercatori dell’università di Sofia sta già dando dei risultati importanti: abbiamo messo a punto un impianto innovativo per la macinatura del caffè a bassa temperatura”.

Questo sistema arriverà anche in Italia?

“No, si tratta di un macinacaffè particolare, destinato al mercato estero e non al nostro paese”.

Gabriele Degli Esposti: dove ha maggior successo la cialda?

“Al di là degli incrementi a due cifre delle vendite, ho notato dei riscontri formidabili nelle fiere: siamo stati letteralmente sommersi di richieste per le nostre cialdatrici a basso costo. I più interessati? Per ora i Paesi del nordici e dell’Europa dell’est”.

E fuori dall’Europa?

“Da anni ho una struttura di vendita in Messico e partecipo a ogni edizione di Expo Café dove stabilisco sempre numerosi contatti con operatori di tutto il sud America”.

 

Caffè cultura, la parola di oggi è: to brew

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MILANO – Caffè cultura, le parole del caffè, la rubrica con la quale abbiamo esaminando tutte le parole della lingua italiana collegate in qualche al mondo del caffè è terminata il 29 dicembre con il vocabolo zuppetta. Il tutto utilizzando le definizioni del vocabolario Lo Zingarelli 2005. Da qualche settimana è in vendita l’edizione 2006 che abbiamo già recensito e che utilizzeremo prossimamente per i vocaboli legati al the e al cacao.

Si riparte da quegli stessi vocaboli ma abbinati alla traduzione. La fonte sarà il Ragazzini 2006, sempre in collaborazione con la Casa editrice Zanichelli.

Non è una sorpresa che i testi di questa fase, prima italiano-inglese poi inglese italiano, per notare le differenze d’approccio agli stessi soggetti delle due lingue saranno identici tra Comunicaffè, diffuso prevalentemente in Italia tra 20.000 operatori, e Comunicaffè International, diffuso prevalentemente nel mondo a 15.000 operatori, perché la cultura del caffè non ha barriere culturali o geografiche.

E, una volta tanto, abbiamo già scoperto che l’italiano è lingua leader nel settore del caffè. Nel vocabolario inglese-italiano il sostantivo caffè batte per 94 a 67 coffee.
Come era naturale abbiamo cominciato con caffè e proseguito con espresso. Da oggi tutti i vocaboli in ordine alfabetico.

to brew

1 fabbricare, fare (bevande fermentate)
2 mettere in infusione, preparare (tè, ecc.): Shall I brew some tea?, preparo il tè?
3 (fig.) macchinare; tramare; preparare: He is brewing mischief, sta macchinando qualche birbonata
B v. i.
1 (di birra, ecc.) essere in fermentazione; fermentare
2 (di tè, ecc.) essere in infusione: Let it brew for three minutes, lascialo in infusione per tre minuti
3 (fig.) prepararsi; addensarsi: There is something brewing, sta per succedere qualcosa; qualcosa bolle in pentola
* (fam.) to brew up, fare il tè (o il caffè)

Per le osservazioni sulle definizioni dei vocaboli i lettori possono rivolgersi direttamente alla redazione de il Ragazzini e-mail lineacinque@zanichelli.it sito Web www.zanichelli.it
La parole del caffè in italiano e in inglese sono tratte il Ragazzini edizione 2006, dizionario Inglese-Italiano Italiano-Inglese. Questa edizione contiene oltre 400.000 voci e accezioni, oltre 6.000 neologismi, 3.000 verbi frasali e 120.000 termini specialistici, l’indicazione delle 4.300 parole inglesi più importanti.

La comunicazione aziendale: Caffè Mokador, il gusto delle miscele di qualità

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FAENZA (Ravenna) – Mokador, torrefazione faentina produttrice di caffè, presenta la sua gamma di miscele per il bar e la ristorazione: Gran Miscela Mokador certificata Bvqi, 100% Arabica e Decaffeinato. La Gran Miscela Mokador per il settore bar e ristorazione, è studiata per la macchina Espresso e ha ottenuto la certificazione di prodotto dall’ente internazionale di certificazione Bvqi.

L’alta qualità della Gran Miscela Mokador nasce dal binomio fra tradizione e innovazione e dall’esperienza del Mastro Torrefattore che è in grado di abbinare il caffè Columbia con la qualità Santos, insieme alle specie elevate Guatemala e Costarica, coltivate in altura. La gamma di miscele Mokador prevede anche la miscela 100% Arabica e il Decaffeinato.. Per i bar e la ristorazione Mokador offre le miscele in confezioni da 3 kg per la Gran Miscela Mokador e da 1 kg per la miscela 100% Arabica e per il Decaffeinato.

Ma per chi desidera il caffè Mokador anche a casa, sono disponibili lattine salvaroma e confezioni “a mattonella” da 250 gr o 500 gr con caffè sia macinato che in grani.
Le confezioni permettono di mantenere a lungo l’integrità e la freschezza del prodotto.

Water bar: la nuova moda per i locali sbarca anche a Roma Capitale

ROMA – A lanciare la moda è stata l’esclusiva boutique Colette di Parigi e il trend, dalla Ville Lumière, si è propagato in tutto il mondo. Stiamo parlando dei Water Bar, ossia quei locali in cui l’acqua si fa nettare da apprezzare e degustare sotto la guida attenta di competenti water sommelier, con tanto di carta delle acque abbinata ai cibi, così come si fa coi vini migliori. E già, perché un’acqua non vale l’altra. Quelle frizzanti, ad esempio, si accostano a formaggi, carni, e dessert al cucchiaio.

Quelle naturali, invece, si prestano maggiormente ai cibi delicati, come il pesce. Importante è poi la temperatura, che non deve superare gli 8 – 10 gradi per l’acqua naturale (che va versata in calici bassi) e si deve aggirare invece attorno ai 7 gradi per l’acqua gassata (che va bevuta in un calice a stelo lungo per evitare di essere scaldata con il palmo della mano). La rivoluzione delle bollicine sta conquistando anche l’Italia, paese che vanta ben 250 tipi di acque con caratteristiche differenti e più di 750 etichette.

Water bar: arriva la tendenza anche in Italia

A Roma, ad esempio, ha aperto i battenti di recente Aqua store. Oltre a occuparsi di vendita al dettaglio, degustazione e distribuzione, Aqua store si propone come un centro di informazione e di orientamento sull’acqua minerale in bottiglia. Tra le sue iniziative nel campo della divulgazione spicca la messa a punto di un percorso multimediale (fondato su un programma “touch screen”) inizialmente installato nella sede della Stazione Termini, attraverso il quale il pubblico potrà scoprire i mille segreti delle acque minerali e scegliere la tipologia più consona al suo stato di salute, al suo tipo di vita e alle sue abitudini alimentari.

Il progetto

Ideato dal Dott. Zanasi, specialista ideologo, presidente dell’associazione nazionale “Risorsa Acqua”, nonché membro effettivo dell’Associazione della Water Accademy di Oslo- è stato realizzato con la collaborazione di Viva.

Sempre nella capitale, Acqua Negra, un locale di grande prestigio nell’universo della ristorazione capitolina, propone ormai da tempo, accanto a un’ottima lista dei vini, la carta delle acque, con tantissime rarità internazionali..

Tra i Trucchi d’autore di Mariano Sabatini, c’è anche il thermos del caffè

MILANO – Mariano Sabatini, giornalista e autore televisivo, pubblica «Trucchi d’autore», il volume edito da Nutrimenti: una raccolta di conversazioni letterarie pubblicate, di settimana in settimana, sul quotidiano.com, per il quale l’autore firma quotidianamente la rubrica Zanzare tigri. Nato da una serie di interviste agli scrittori, sia italiani che stranieri, interrogati sul loro personale metodo di lavoro, «Trucchi d’autore» svela quali sono gli strumenti, le tecniche, i rituali e le superstizioni di «maestri della penna», diversi tra loro, che si sono raccontati per la felicità di chi ama leggere o aspira, segretamente, a scrivere. Per questi ultimi sarà istruttivo scoprire, leggendoli, i segreti di chi scrittore lo è diventato davvero.

Trucchi d’autore, tra disciplina ferrea e ispirazione passionale

Tra i battiti retrò della macchina da scrivere e la praticità del computer, in religioso silenzio o con la classica musica di sottofondo, cinquanta interviste raccontano l’arte e la tecnica di Bevilacqua, Parlotto, De Cataldo, Elkann, Ghosh, Maraini, Faletti e via dicendo. Se Camilleri si fa una birra dopo aver scritto e sostiene la necessitá di un esercizio continuo, come per gli atleti o i musicisti, Aldo Nove procede «a casaccio» e non sopporta i puntini di sospensione; Loriano Machiavelli fissa le idee a mano e poi le sistema al pc, mentre Cristina Comencini corregge le frasi più belle perchè il libro non sembri una «raccolta di perle».

C’è chi si sostiene con thermos di caffè, chi con caraffe di tè; chi scrive solo al mattino, chi solo di notte e chi in qualsiasi momento del giorno e della notte; chi non è mai soddisfatto dei dialoghi e chi ha la passione per la metafora; chi afferma che una buona media per uno scrittore sia di produrre almeno dieci pagine al giorno e chi non ne scrive mai più di due o tre. Che ogni autore abbia il suo «trucco» forse non è poi una regola fissa, e dove risiedano le idee migliore nessuno lo sa. Se è sicuro che disciplina e ispirazione siano ugualmente necessarie e complementari, il testo non svela certo il segreto della scrittura, ma fa venire voglia di mettersi alla macchina da scrivere.

Caffè cultura: la lingua del caffè dall’inglese all’italiano: ecco il significato di “brew”

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CAFFE’ CULTURA – La parola di oggi è: brew. Un termine che spesso viene utilizzato dagli operatori del settore anche italiani, per indicare generalmente un metodo di preparazione del caffè, riferendosi solitamente a quello filtrato. Un vocabolo che ha finito per dare il nome anche alla competizione baristi: vediamo il significato preciso che ricopre nella lingua inglese. Procede così la rubrica che esamina le parole del caffè: Caffècultura.

Il tutto utilizzando le definizioni del vocabolario Lo Zingarelli 2005. Da qualche settimana è in vendita l’edizione 2006 che abbiamo già recensito e che utilizzeremo prossimamente per i vocaboli legati al tè e al cacao. Si riparte da quegli stessi vocaboli ma abbinati alla traduzione. La fonte sarà il Ragazzini 2006, sempre in collaborazione con la Casa editrice Zanichelli.

Non è una sorpresa che i testi di questa fase, prima italiano-inglese poi inglese italiano, per notare le differenze d’approccio agli stessi soggetti delle due lingue saranno identici tra Comunicaffè, diffuso prevalentemente in Italia tra 20.000 operatori, e Comunicaffè International, diffuso prevalentemente nel mondo a 15.000 operatori, perché la cultura del caffè non ha barriere culturali o geografiche.

E, una volta tanto, abbiamo già scoperto che l’italiano è lingua leader nel settore del caffè. Nel vocabolario inglese-italiano il sostantivo caffè batte per 94 a 67 coffee.
Come era naturale abbiamo cominciato con caffè e proseguito con espresso. Da oggi tutti i vocaboli in ordine alfabetico.

brew

n.
1 infuso; bevanda; pozione; intruglio (spreg.)
2 miscela, qualità (di tè o caffè): an exotic brew, una miscela esotica
3 (GB) (tazza di) tè
4 (tipo di) birra
5 (fig.) mistura; miscela.

Per le osservazioni sulle definizioni dei vocaboli i lettori possono rivolgersi direttamente alla redazione de il Ragazzini e-mail lineacinque@zanichelli.it sito Web www.zanichelli.it
La parole del caffè in italiano e in inglese sono tratte il Ragazzini edizione 2006, dizionario Inglese-Italiano Italiano-Inglese. Questa edizione contiene oltre 400.000 voci e accezioni, oltre 6.000 neologismi, 3.000 verbi frasali e 120.000 termini specialistici, l’indicazione delle 4.300 parole inglesi più importanti.

Giacomelli, l’uomo del caffè di Catanzaro si è spento in un incidente

CATANZARO – Tutti lo conoscevano come l’ omino del caffè. Francesco Giacomelli, 74 anni è scomparso in un incidente stradale. Stava viaggiando in sella alla sua motocicletta, quella su cui trascorreva gran parte della sua giornata, in giro per le vie della città con a tracollo la borsa contenente i thermos di caffè. Lo scontro con una Opel Zafira che proveniva in direzione opposta.

Giacomelli era una vera e propria istituzione per Catanzaro

Vendeva caffè di professione, caldo d’inverno grazie ai thermos e freddo d’estate. Lo serviva nei bicchieri di plastica e batteva ogni angolo della città, ed era impossibile non notarlo il sabato mattina tra la gente che affollava il mercatino rionale a Nord della città.

Quel che restava ieri della sua motocicletta, era circondato da decine e decine di bicchieri di plastica e dal suo caffè. A ricordare l’uomo, i cui funerali si sono svolti ieri, oltre alla moglie e ai figli, tutta quella gente che, ogni giorno, dietro quella tazzina di caffè servita in un bicchiere di plastica, poteva apprezzare il sorriso del signor Francesco.

Stati Uniti: i Coffee shops più importanti di San Francisco? «Tanti usano la macchina per espresso italiano La Marzocco», dice Guido Bernardinelli

MILANO – Guido Bernardinelli, direttore Marketing de La Marzocco Srl, ci ha scritto:
in merito all’articolo del 12 gennaio relativo alla guida ai migliori espresso bar di San Francisco http://www.coffeeratings.com .

In merito Bernardinelli ci tiene a sottolineare che “i coffee shops più importanti di San Francisco, tra i quali i migliori quattro della metropoli, utilizzano la linea di attrezzature per il caffé espresso La Marzocco.

Questo si può verificare ciccando sul nome del locale una volta aperto il sito”.