domenica 23 Novembre 2025
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Paolo Griffa e Titti Traina presentano la linea per la pasticceria più alta d’Italia in cima al Monte Bianco

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monte bianco griffa
Paolo Griffa per Skyway Monte Bianco (immagine concessa)

CORMAYEUR – A Courmayeur, a Skyway Monte Bianco, arriva “la pasticceria più alta d’Italia”: è possibile degustare un dessert “Monte Bianco” a 3.466 di altezza. Titti Traina e Paolo Griffa al Caffè Nazionale di Aosta, una delle pasticcerie più premiate d’Italia, firmano una linea esclusiva di viennoiseries e di monoporzioni disponibili tutta l’estate; la linea è pensata con alcune materie prime di qualità del territorio — mirtilli, miele, polenta e mele — creata anche per chi è intollerante al glutine ed evoca nelle sue forme i paesaggi alpini della Valle d’Aosta.

Paolo Griffa commenta: “Titti ed io siamo legati allo Skyway e a Courmayeur dal 2017; abbiamo pensato ad una linea dedicata all’alta montagna nei sapori e nelle forme – usiamo mele, polenta, panna, mirtilli locali – fino alla monoporzione a forma di funivia che unisce gioco ed gola”.

Titti Traina e Paolo Griffa al Caffè Nazionale di Aosta firmano una linea esclusiva di viennoiseries e di monoporzioni disponibili tutta l’estate (immagine concessa)

Le viennoiseries e le monoporzioni sono disponibili al bar alla partenza della funivia, anche per l’asporto, al Pavillon a 2.173 metri e a Punta Helbronner a 3.466 metri di altitudine per una pausa pranzo in quota.

Nel dettaglio:

Viennoiseries:

  • Croissants lisci o da farcire al momento con marmellata di albicocca e frutti rossi, crema di nocciole e crema al pistacchio.
  • pain au chocolat;
  • girella con mele Valdostane e crumble di farina di polenta;
  • croissant cubico farcito con crema montebianco e una crema alla vaniglia.

Monoporzioni:

  • Tartelletta Monte Bianco con frolla alla mandorla, cremoso alla vaniglia, meringa, crema di marroni e marrons glacés.
  • Montagna: crema cheese cake, inserto ai mirtilli selvatici, crumble di farina di riso.
  • Funivia Skyway: cremoso al cioccolato fondente 72%, mousse alle nocciole, pralinato à l’ancien e cake alle nocciole.
  • Palla di neve: Bavarese al miele millefiori, inserto alle fragole e fiocchi di neve in cioccolato.

La scheda sintetica di Skyway Monte Bianco

Skyway Monte Bianco non è solo una funivia, è un’idea: avvicinare l’uomo alla montagna e al cielo, allargare gli orizzonti e superare i confini. Una meraviglia tecnologica di ingegneristica italiana che offre un’esperienza di viaggio indimenticabile, verso il punto più vicino al Monte Bianco, per arrivare là dove lo sguardo si perde.

Le stazioni

Skyway Monte Bianco collega e rende facilmente accessibili le tre stazioni di Courmayeur (1.300 m), Pavillon du Mont Fréty (2.200 m) e Punta Helbronner (3.466 m), inserendosi in modo armonioso e sostenibile nel contesto naturale della montagna, grazie alle cabine trasparenti che salgono silenziose lungo il percorso e al design delle stazioni in vetro e acciaio.

Il caffè è tutto espresso:

– Alla partenza al Café des Alpinistes, servito ARTARI a 1,30€

– Alla stazione intermedia di Pavillon a 2.173m al Mountain Bar e al Ristorante Alpino, Caffè Vergnano a 1,50€

– Alla stazione sommitale di Punta Helbronner a 3.466m al Kartell Bistrot Panoramic, Illy a 1,50€

Caffè Guglielmo promuove la tazzina della legalità: in Calabria l’associazione contro la criminalità organizzata

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tazzina legalità
La tazzina della legalità (immagine presa dal sito)

Il simbolo della tazzina della legalità è stato ideato per sensibilizzare l’intera comunità alla cultura della legalità ed alla lotta alla criminalità, mettendo a rete le varie associazioni che operano sul territorio. L’idea è arrivata dell’imprenditore Sergio Gaglianese a seguito dell’attentato alla Guglielmo Caffè in località Copanello, in provincia di Catanzaro, a luglio 2022. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Alberto Ciapparoni per RTL 102.5.

La tazzina della legalità

CATANZARO – Una tazzina di caffè perché quando ci si incontra con gli amici si prende un caffè. Si condividono pensieri, azioni e vissuto. Un modo per trascorrere insieme del tempo e condividere la convivialità. Una tazzina di caffè che versa una goccia del suo contenuto in un mare azzurro che rappresenta tutti noi, la trasparenza, la legalità.

Ecco cosa rappresenta il brand della tazzina della legalità. Pensato per sensibilizzare l’intera comunità alla cultura della legalità ed alla lotta alla criminalità, mettendo a rete le varie associazioni che operano sul territorio, con la società civile e le istituzioni. “Non una mera solidarietà di facciata”, una vera e propria manifestazione testimoniata dalla presenza di autorità, enti, personaggi pubblici e privati.

Le istituzioni

La tazzina della legalità dunque per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica ad una più attenta riflessione su quelle che sono le priorità da sostenere per salvaguardare l’immagine della regione Calabria e sostenere gli imprenditori nella loro attività.

Nata da una idea dell’imprenditore Sergio Gaglianese a seguito dell’attentato alla Guglielmo Caffè in località Copanello, Stalettì – Catanzaro, luglio 2022: “Ho pensato che avremmo dovuto fare qualcosa di importante, dare un segnale forte per dire che la Calabria tutta, ed il suo capoluogo, merita gli onori della cronaca per la bellezza dei territori, la cultura e l’ospitalità che sa offrire e non per i fatti di cronaca che hanno l’effetto di alimentare odiosi “luoghi comuni”. Questa iniziativa deve costituire un primo, importante passo nella realizzazione di una rete di soggetti che vorranno collaborare alla diffusione della cultura della legalità sui nostri territori. Una rete che coinvolga anche altre realtà che si stanno avvicinando a questo percorso”.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Sardegna: il gelato rappresenta una spesa di 43 milioni, 12° posto in Italia

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gelato cono bari garda sardegna mostra milano pupo
Un cono gelato (immagine: Pixabay)

MILANO – L’estate si fa ancora sentire in pieno agosto e quindi si pensa naturalmente al gelato. In Sardegna, un prodotto che ha il valore di 43 milioni, conta 400 occupati e 98 laboratori. Questi i dati condivisi da Confartigianato che ha definito il gelato artigianale come destagionalizzato.

Leggiamo i dettagli emersi dal dossier “Gelaterie: le imprese artigiane e la spesa delle famiglie per i gelati“, sviluppata dall’Ufficio studi di Confartigianato imprese Sardegna, a sua volta basata sui dati ISTAT del 2023.

Riportiamo la notizia da cagliaripad.it.

Sardegna e gelato: al dodicesimo posto della classifica nazionale

Secondo i gelatieri artigiani sardi, questa estate 2024 sta avendo un andamento positivo, anche grazie alla fusione di innovazione e tradizione che promette di attrarre sia i nuovi clienti sia quelli già affezionati.

Pesano un po’, sulle vendite, i rincari degli ultimi anni (si parla di un +30% dal 2022 ad oggi) che sono dovuti principalmente all’aumento dei costi delle materie prime; lo scorso anno era lo zucchero, quest’anno altri ingredienti fra cui il cioccolato.

Da una indagine condotta da Confartigianato Alimentazione, l’offerta di gusti è quasi illimitata. Circa 600 quelli che si possono degustare ma la lista è in continua evoluzione.

Tra le richieste dei sardi primeggiano “fragola”, “cioccolato” seguiti da “nocciola”, “limone”, “crema”, “pistacchio” e “stracciatella” anche se non perdono colpi neanche i sempreverdi “tropicana”, “limoncello”, “tè verde”, “arcobaleno” o addirittura “loacker”.

Per chi ha problemi di dieta (uno su dieci), ecco il gelato alla soia.

La notizia completa, a questo link.

Green Day festeggiano il loro brand di caffè con la miscela anniversario

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I Green Day con il loro caffè (foto dal sito Punk Bunny Coffee)
I Green Day con il loro caffè (foto dal sito Punk Bunny Coffee)

MILANO – La miscela dei Green Day esiste nel suo debutto del 28 agosto: a chiusura dell’estate, la band ha lanciato negli store 7-eleven, Speedway e Stripes negli USA, la sua miscela per festeggiare il marchio già rodato, il Punk Bunny Coffee. Leggiamo la notizia da metalhammer.it.

Green Day: il nuovo blend

Per celebrare il lancio, 7-Eleven e Punk Bunny offrono la possibilità di vincere una grossa somma onorando la tradizione dei fan dei Green Day, che hanno deciso di scrivere con l’inchiostro la loro passione, ma con una novità.

Il 28 agosto, a partire dalle 8:00 ET, i primi 50 fan che si presenteranno al 7-Eleven al numero 800 della 6th Ave di New York e si faranno tatuare un tatuaggio personalizzato 7-Eleven x Punk Bunny riceveranno caffè 7-Eleven gratis per 711 giorni. Il tatuaggio unico e semi-permanente è stato disegnato da Lady Cobra, un’artista di tatuaggi originaria della Bay Area che sarà presente all’evento per inchiostrare alcuni fan.

Qui l’articolo completo.

Filtro, dentro il primo specialty coffee corner a Salerno: “Un’altra nostra sfida è quella di fare degli orari più alla nordeuropea: sino alle 16.30 per 5 giorni”

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I due titolari di Filtro (foto concessa)
I due titolari di Filtro (foto concessa)

MILANO – A Salerno arriva il primo specialty coffee corner, Filtro: Vincenzo Capacchione, uno dei due titolari, lo definisce un caffè indipendente, perché non ha stretto vincoli con nessun brand del caffè in particolare. Questa nuova avventura procede insieme a sua moglie Paola Roma che segue il progetto da appassionata di lievitati, mentre Vincenzo si occupa più di tè e caffè.

Prima manager di azienda e lei insegnante di danza, ora vogliono cambiare vita e in questo senso racconta Vincenzo: “Il caffè è stato salvifico. Dopo il Covid abbiamo deciso di intraprendere questa strada, prendendo spunto dai nostri viaggi e il nostro amore per Copenaghen e Parigi e la cultura del food & beverage.”

Filtro, perché proprio ora e proprio lo specialty a Salerno?

“Innanzitutto preciso che Filtro nasce senza che ci sia dietro la volontà di rompere con la tradizione, ma piuttosto con l’obiettivo di far conoscere la qualità che esiste dietro il rito della tazzina. Siamo stati noi i primi a scoprire che il caffè si può gustare in maniera molto diversa da come siamo abituati in Italia, così come fanno all’estero.

A Salerno in effetti attualmente c’è solo un caffè che propone anche gli specialty, ma
locali che come Filtro offrono estrazioni alternative non si trovano in zona. Un po’ questo primato ci spaventa, ma dall’altra lo viviamo come un’opportunità. Vedendo altre città come
Milano o Roma, abbiamo notato che lo specialty sta comunque prendendo il suo spazio e Salerno d’altro canto negli ultimi due anni ha vissuto un’esplosione del turismo un po’ inaspettata.

Ci sono gli attracchi delle navi da crociera e il 37% in più delle visite dedicate al centro storico, che poi è l’area in cui stiamo aprendo. Prima arrivavano direttamente nella Costiera Amalfitana, mentre ora il flusso è più orientato verso la città.

Ovviamente rispetto ai cittadini locali dovremo portare avanti un lavoro diverso, più legato all’educazione. I turisti sono già abituati a questo prodotto e alle diverse estrazioni. Per questo motivo abbiamo deciso di non servire il caffè al banco, ma solo al tavolo: non vogliamo più il rito mordi e fuggi. Da noi il caffè è lento.

Partiremo con un blend specialty 100% Arabica a cui affiancare le monorigini (ora un Brasile naturale di Otavio Reís e un Guatemala naturale di Jose Alfredo Gomez) che faremo ruotare ogni mese. Avremo poi il nostro welcome coffee preparato con Equador e Perù, studiato in base all’esperienza sviluppata da Luigi Paternoster che ha già proposto questo particolare blend in altri bar.

Non serviremo neppure il macchiato, i marocchini, la bevanda a base ginseng: ci saranno invece il flat white e il cortado, ricette che sono già conosciute anche dai clienti del posto anche per l’attività proposta da Castorino Amore Espresso una caffetteria specialty vicino alla stazione dei treni, che ha già messo tempo fa in carta queste referenze ed è stato sostenuto dal turismo e dalle nuove generazioni. Un’altra cosa che da Filtro non ci sarà: la bevanda vegetale a base soia, ma solo quella di avena e mandorle.

Questo per essere coerenti con la nostra attenzione alla sostenibilità: l’olio d’oliva è prodotto nei nostri territori, abbiamo scelto i vini naturali. Da Filtro, Salerno si sente, sia nella preparazione che nella qualità.”

Filtro: apertura in chiusura d’agosto

Il logo Filtro (foto concessa)
Il logo Filtro (foto concessa)

“Il cold brew sarà nella nostra proposta. La prospettiva è di divertirsi: in Italia sta spopolando la moda della viennoserie accompagnata dallo specialty – come da Love a Roma o a Loste a Milano – e così rimaniamo positivi. Sicuramente poi più in là organizzeremo degli eventi per far conoscere il nostro prodotto come con il tè.

Un’altra bevanda a cui teniamo molto che proporremo anche all’orientale nel Gawain: ci riforniamo da Eastern Leaves due nostri amici che hanno comprato un terreno in Cina e producono il tè come si faceva una volta, dall’albero e non dalle colture intensive. Hanno salvato una foresta per produrre il tè bianco, nello Yunnan e poi il Pu’Ehr, un tè rosso.

Parlando di tè, abbiamo visto che si tratta di una bevanda che più facilmente possiamo comunicare, perché l’italiano non ha una tradizione sviluppata che ne rallenta la scoperta.

Quando abbiamo deciso di aprire Filtro abbiamo anche contattato i ragazzi di Eastwasted di Copenaghen – da cui siamo stati conquistati per la loro cultura e work life balance – che producono la pasta dal pane raffermo, raccogliendo quello invenduto da tutte le bakery per poi trasformarlo nella loro pasta: noi la vendiamo qui da noi.

Un’altra nostra sfida è quella di fare degli orari più alla nordeuropea, restando aperti sino alle 16.30 per 5 giorni alla settimana. Collaboreremo con i piccoli produttori del territorio, evitando i prodotti industriali.

Abbiamo scelto La Marzocco Gb5 S e Ceado per il macinacaffè on demand e poi EK Omnia di Mahlkonig per il B2C e le diverse estrazioni che faremo solo in V60. Vorremo arrivare al batch brew più avanti, perché significherebbe aver un flusso talmente alto che non abbiamo più il tempo di fare l’estrazione manuale.

L’espresso in miscela lo venderemo a un euro 50. In media qui si paga già 1.20 e dobbiamo comunicarlo al cliente, già dicendo che non si serve al banco. Il tè seguirà lo stesso discorso e sarà venduto dai 5 euro in su.”

Personale: nota dolente anche per Filtro?

“Abbiamo bypassato il problema del personale, inserendo nel team la famiglia: noi per primi ci siamo e tuttora ci stiamo formando con i migliori professionisti. Mia sorella Maria, nonché socia, aiuterà me nella parte della caffetteria, mia sorella Emanuela, già da anni conosciuta come cake designer a Salerno, supporterà mia moglie Paola nella parte food.

Il locale è 45 metri e lo abbiamo voluto così piccolo così da mantenere gestibile anche il servizio.

Abbiamo così abbattuto i costi del personale e dell’affitto, trovandone uno gestibile.
L’obiettivo innanzitutto è portare la passione per la qualità e trasmetterla agli altri. E poi vorremmo diventare una destination verso cui recarsi per bere qualcosa di buono.”

Matteo Borea spiega come decodificare i futures del caffè

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Matteo Borea (immagine concessa)

Matteo Borea, Coffee Master e proprietario di terza generazione di La Genovese, una
rinomata torrefazione di Albenga (Savona), spiega in un’approfondita e interessante analisi come decodificare i futures del caffè e capire cosa si celano dietro i numeri di una delle commodity più scambiate al mondo. Leggiamo di seguito la sua analisi.

Decodificare i futures del caffè: guida per principianti

di Matteo Borea

MILANO – Il caffè è molto più di una semplice bevanda mattutina; è una delle commodity più scambiate al mondo. Recentemente, i prezzi del caffè hanno subito un’impennata significativa, con il Robusta che ha raggiunto più volte il suo massimo storico e l’Arabica che ha visto un aumento di oltre il 50% nell’ultimo anno. Ma cosa c’è dietro questi numeri? Immergiamoci nel mondo dei futures del caffè.

Iniziamo intanto con il capire che cos’è un futures del caffè. Un future del caffè è un contratto standardizzato per comprare o vendere una specifica quantità di caffè a un prezzo prestabilito in una data futura.

Questi contratti sono essenziali per produttori, torrefattori e investitori per gestire il rischio e pianificare il futuro. In pratica, un produttore di caffè può vendere i futures per garantire un prezzo fisso, mentre un torrefattore può acquistare i futures per assicurarsi il costo del caffè che utilizzerà.

Quali sono i mercati di riferimento? Esistono due principali mercati per i futures del caffè:

1.  New York (ICE) – per l’Arabica

Il mercato di New York Intercontinental Exchange (ICE) è il principale punto di riferimento per i futures dell’Arabica, il tipo di caffè più pregiato e più comunemente utilizzato. La produzione mondiale del caffè Arabica oscilla sempre intorno al 60%.

2.  Londra (LIFFE) – per il Robusta

Il London International Financial Futures and Options Exchange (LIFFE) è il mercato principale per i futures del Robusta, un tipo di caffè verde spesso utilizzato nelle miscele per espresso e per il solubile.

Attenzione alle unità di misura utilizzate. Vediamo di comprenderle bene per evitare confusione.

A New York, l’Arabica è quotato in centesimi di dollaro USA per libbra. A Londra invece, il Robusta è quotato in dollari USA per tonnellata metrica. Questo può appunto creare confusione, quindi può tornare utile convertire subito questi prezzi in una misura più comune, i dollari per chilogrammo.

Ecco come creare le 2 formule che possiamo per esempio utilizzare nel nostro foglio excel con cui monitorare l’andamento dei prezzi:

  • Formula di conversione del prezzo del Robusta: dividere il prezzo per tonnellata x 1000

Esempio: $4185 : 1000 = $4,19 per kg (con l’arrotondamento)

  • Formula di conversione del prezzo dell’Arabica: prima occorre convertire le libbre in kg (1 kg = 2,20462 libbre) moltiplicando il prezzo per 2,20462 e poi dividere il risultato per 100 (per convertire da centesimi a dollari)

Esempio: Se il prezzo fosse 230.30 centesimi = (230.30 x 2.20462) : 100 = $5.08 per kg

Se volete creare un grafico in pochi minuti con cui farsi subito un’idea dell’andamento dei prezzi al kg del caffè nell’ultimo anno ecco come potete fare:

  • Andate su Investing.com e nella barra di ricerca scrivete “Arabica” (KCU4)
  • Cliccate su “Historical data” e selezionate un intervallo di tempo, per esempio “mensile”
  • Selezionate il periodo di tempo, per esempio gli ultimi 12 mesi, indicando le 2 date nell’apposito campo
  • Cliccate “Download Data” per scaricate il file che troverete nel vostro computer in formato .CSV (non serve aprirlo)
  • Ora andate su ChatGpt.com e, se non lo avete, create un account gratuito
  • Aprite una nuova chat, caricate il file e fornite le seguenti istruzioni: “Crea un semplice grafico con i dati allegati per mostrarmi l’andamento dei prezzi al kg del caffè negli ultimi 12 mesi”.
  • Aspettate qualche secondo e vedrete comparire il grafico
  • Ripetete ancora una volta la procedura dal punto 1 per “Robusta” (RCU4)

I risultati che ho ottenuto sono i seguenti (dati al 28/07/2024):

Il prezzo dell’Arabica è aumentato del 50.79%

(dati concessi)

Il prezzo del Robusta è aumentato del 73.16%

(dati concessi)

Ora che avete i vostri grafici davanti agli occhi, vediamo di capire quali sono i fattori che influenzano i prezzi dei futures del caffè:

  1. Condizioni meteorologiche e cambiamenti climatici: Eventi come gelate, siccità o piogge eccessive possono danneggiare le coltivazioni di caffè, riducendo l’offerta e facendo salire i prezzi.
  2. Produzione e scorte globali: Se i principali paesi produttori come Brasile, Vietnam e Colombia hanno buone annate, l’offerta aumenta e i prezzi tendono a scendere. Al contrario, cattive annate o problemi logistici possono ridurre l’offerta e aumentare i prezzi.
  3. Domanda dei consumatori: La crescita della domanda globale di caffè, specialmente nei mercati emergenti, può influenzare i Una maggiore richiesta di caffè di alta qualità (specialty coffee) può spingere i prezzi dell’Arabica.
  4. Situazione economica globale: La stabilità economica influisce sulla capacità di acquisto dei consumatori e sulle operazioni dei produttori. Crisi economiche o cambiamenti nelle politiche commerciali possono avere effetti significativi sui prezzi del caffè.

Come possiamo interpretare i prezzi dei futures?

Quando i prezzi dei futures salgono, indica un’aspettativa di scarsità futura o un aumento della domanda. Al contrario, prezzi in calo suggeriscono un’offerta abbondante o una diminuzione della domanda.

Tuttavia, è importante notare che i prezzi dei futures non si traducono immediatamente in cambiamenti nei prezzi al dettaglio. I torrefattori spesso hanno scorte acquistate a prezzi precedenti e contratti a lungo termine che attenuano l’impatto immediato delle fluttuazioni dei futures.

Qual è l’impatto dei futures sui prezzi del caffè al dettaglio?

Sebbene ci sia una correlazione tra i prezzi dei futures e quelli al dettaglio, la relazione non è diretta o immediata. I torrefattori e i rivenditori considerano molti fattori oltre al costo della materia prima. Ecco i più importanti:

  • Costi di trasporto: Il costo del trasporto del caffè dai paesi produttori ai mercati di consumo può variare in base al prezzo del carburante e alla logistica.
  • Costi di tostatura: La tostatura del caffè richiede energia e manodopera, e questi costi insieme a quelli di produzione hanno un grande impatto sul prezzo finale.
  • Imballaggio: I materiali e il design dell’imballaggio possono aggiungere costi aggiuntivi.
  • Marketing: Anche le spese pubblicitarie e promozionali sono una parte importante del costo totale.

Diamo ora un veloce sguardo ai rischi e alle opportunità per investitori e torrefattori. Per gli investitori i futures del caffè offrono opportunità di profitto, ma comportano anche rischi significativi a causa della loro volatilità. I prezzi possono cambiare drasticamente in risposta a eventi imprevisti.

Per i produttori e i torrefattori la situazione è completamente diversa. I futures sono uno strumento essenziale per la gestione del rischio imprenditoriale perché permettono di “bloccare” i prezzi e proteggersi dalle fluttuazioni del mercato, garantendo una maggiore stabilità nei costi e nei ricavi.

La conseguenza logica a questo è che la liquidità è a tutti gli effetti di vitale importanza per le torrefazioni.

Capire i futures del caffè è essenziale, ma tutta questa conoscenza è inutile se non viene messa in pratica e trasformata in competenze. L’obiettivo di questa guida, soprattutto in momento critico come quello attuale, è sottolineare l’importanza di queste competenze per chi opera nel mondo del caffè.

Dal torrefattore al barista, queste informazioni forniscono una visione ampia di cosa c’è dietro alla tazzina e possono aiutare a prendere decisioni migliori oltre ad accrescere la professionalità.

Conoscere i fattori che influenzano i prezzi del caffè sono utilissime per educare i clienti e collaboratori, spiegando perché il prezzo del loro espresso preferito non dovrebbe essere “politico” ma variare a seconda della materia prima, della lavorazione e dalle competenze di torrefattori e baristi. Questo non solo migliora la credibilità dei professionisti, ma eleva anche l’esperienza del cliente.

Implementare queste conoscenze nel tuo lavoro quotidiano può fare la differenza tra semplicemente sapere qualcosa e utilizzare quella conoscenza per ottenere un vantaggio competitivo”.

                                                                                                              Matteo Borea

Così Hartree Partners, colosso del trading delle materie prime energetiche, si sta bevendo il caffè di Volcafe

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Volcafe Hartree Partners
Il logo Volcafe

MILANO – Continua il risiko delle concentrazioni nel mercato mondiale del caffè verde: è notizia di questo mese, l’annuncio dell’acquisizione – da parte del colosso newyorchese Hartree Partners – della britannica ED&F Man Commodities, società madre dell’elvetica Volcafe, commerciante crudista di importanza e prestigio internazionali.

ED&F Man Commodities comprende tre divisioni: ED&F Man Liquid Products (MLP), ED&F Man Sugar e, per l’appunto, Volcafe.

ED&F Man Liquid Products (MLP), è leader mondiale nel commercio di melassi e prodotti correlati per l’alimentazione animale.

C’è poi ED&F Man Sugar, uno dei massimi commercianti planetari nel settore dello zucchero, con oltre 6 milioni di tonnellate movimentate ogni anno e un focus crescente, negli ultimi anni, nel segmento degli zuccheri certificati e specialty.

Volcafe, azienda le cui origini risalgono al lontano 1851, è uno dei massimi commercianti di caffè verde a livello globale, sia per gli arabica che per i robusta.

Essa comprende anche le due affiliate statunitensi Volcafe Specialty e Genuine Origin, fondate rispettivamente nel 2011 e nel 2016. Volcafe è entrato a far parte della galassia di ED&F Man nel 2004.

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De’Longhi lancia la campagna social “Un Perfetto, per favore” con l’aiuto dell’IA

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La campagna social "Un Perfetto, per favore" (immagine concessa)

TREVISO – De’Longhi, leader globale nel settore degli elettrodomestici per la casa, annuncia il lancio della campagna social “Un Perfetto, per favore”, realizzata in collaborazione con l’agenzia M&C Saatchi. Un’attività sviluppata sui canali social media del brand che intende offrire un’esperienza di caffè premium, basata sull’utilizzo di chicchi macinati freschi per garantire sempre la bevanda desiderata.

La nuova campagna social di De’Longhi

Il concept della campagna parte dall’idea di “Un Perfetto, per favore”, che rappresenta l’esperienza completa e personalizzata offerta da De’Longhi. Una creatività fondata su quattro elementi chiave che contraddistinguono l’anima e il dna del brand: Quality assurance cioè la garanzia di qualità che promette un risultato perfetto in ogni tazza, evidenziando l’impegno del brand per l’eccellenza.

La product celebration dove la macchina del caffè è vista come uno strumento fondamentale per creare esperienze uniche. L’individual experience che riconosce l’unicità delle preferenze e dei gusti di ciascun consumatore. E, infine, la cultural experience per esplorare l’anima italiana del caffè, evocando tradizioni e gesti che fanno parte della nostra cultura.

Nei prossimi mesi, la campagna guiderà la comunicazione del brand, focalizzandosi sull’italianità e sull’arte del caffè. Un ruolo chiave lo gioca proprio la cultural experience: la cultura italiana è basata su tradizioni, abitudini, clichè diversi da regione a regione e, partendo proprio da questo presupposto, è stata impostata la campagna illustrata attraverso contenuti che chiedono all’intelligenza artificiale di descrivere come gli italiani bevono il caffè a Napoli e Milano.

L’intelligenza artificiale, infatti, è diventata uno strumento di uso quotidiano per tutti ma l’arte di preparare e gustare un caffè perfetto, rimane comunque una prerogativa delle persone e della cultura italiana. Questi contenuti, infatti, hanno lo scopo di stimolare un dialogo con il pubblico invitando gli utenti a condividere se queste descrizioni rispecchiano la loro esperienza personale.

Attraverso una call to action mirata, la campagna invita gli utenti a raccontare il loro rituale quotidiano per un caffè perfetto, creando un’interazione autentica e coinvolgente. De’Longhi continua a innovare e a celebrare l’arte del caffè, valorizzando la ricchezza culturale italiana e la passione per questa iconica bevanda.

A termine della campagna, sono previsti altri due contenuti realizzati sulla base di quanto raccolto tra le risposte degli utenti e sviluppati partendo dal concetto di ‘Fake Out of Home’ (FOOH) grazie anche all’utilizzo della CGI (Computer-Generated Imagery).

La scheda sintetica di De’Longhi

La combinazione unica di qualità, innovazione e design che contraddistingue De’Longhi, ha reso la società un leader mondiale nel piccolo elettrodomestico. Oltre ad essere numero 1 al mondo nelle macchine per caffè espresso, De’Longhi soddisfa un’ampia gamma di necessità domestiche: De’Longhi, da anni, riscalda e raffredda e tiene pulite le nostre case, ci affianca nella preparazione dei nostri pasti.

L’obiettivo di De’Longhi è offrire ai consumatori prodotti innovativi con una combinazione unica di stile e prestazioni, trasformando sempre la “quotidianità” in qualcosa di speciale.

Quarta Caffè omaggia il caffè in ghiaccio con lo spot in stop motion di Stefano Colferai

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Caffè in ghiaccio (immagine concessa)

Quarta Caffè ha deciso di omaggiare il caffè in ghiaccio lanciando una campagna basata su un’animazione in stop motion, realizzata grazie all’abilità artistica e all’intuizione di Stefano Colferai, artista milanese contemporaneo che ha messo in scena un siparietto ironico. Leggiamo di seguito l’articolo pubblicato su Lecce Prima.

Lo spot in stop motion di Stefano Colferai per Quarta Caffè

LECCE – L’estate sembra ormai essere tornata in tutta Italia. Complice anche le temperature record degli ultimi giorni e le città che stanno iniziando a svuotarsi in maniera irreversibile. Milioni di italiani si stanno già riversando sulle spiagge nostrane. E assieme a loro, torna tutta una serie di tradizioni estive ormai ben consolidate nell’immaginario.

Tra queste, c’è sicuramente il caffè in ghiaccio: più che una tradizione, una realtà sempre più diffusa.

Breve storia del caffè con ghiaccio

Come unire la tradizione quotidiana del caffè con il calore della spiaggia? La risposta è: il caffè in ghiaccio. Una moda relativamente giovane, nata a Lecce più o meno 70 anni fa grazie all’intuizione di Antonio Quarta, nonno dell’attuale amministratore unico della Quarta Caffè S.p.A.

Antonio Quarta senior – all’epoca proprietario di una fabbrica del ghiaccio venduto a peso – inventò “Il caffè in ghiaccio alla leccese”: una straordinaria alchimia tra il caldo aroma di un caffè espresso appena fatto versato velocemente su cubetti di ghiaccio in un bicchere (meglio se un tumbler), con l’obiettivo di rendere quel mix energetico, ma anche dissetante. Da quel momento, tutti si recarono all’AVIO BAR di Antonio per degustare il caffè con il ghiaccio picconato, semplicità e gusto tuttora apprezzato, sia al bar che in casa, o in spiaggia.

Quarta Caffè: un’azienda storica

Il mestiere e la sapienza di Antonio vengono portati avanti dall’azienda Quarta Caffè, giunta oggi alla quarta generazione, grazie all’eredità di Antonio Quarta (nipote) e dei suoi figli Gaetano ed Edoardo.

Quarta Caffè è un perfetto esempio di “innovazione nella continuità”, ottenuta nel corso degli anni senza mai perdere di vista la qualità, l’attenzione per il prodotto e l’attaccamento al territorio. Un caso molto importante di azienda che ha fatto della propria sostenibilità e della qualità del prodotto la propria identità.

La passione nella ricerca delle migliori origini di caffè, la tostatura separata e la cura nella realizzazione delle miscele hanno reso Quarta Caffè un’eccellenza, oggi riconosciuta come una delle migliori torrefazioni italiane.

Quarta Caffè: lo spot in stop motion realizzato da Stefano Colferai

Oggi, Quarta Caffè decide di stupire ancora di più i propri consumatori. E lo fa in maniera artistica: lanciando una campagna basata su un’animazione in stop motion, realizzata grazie all’abilità artistica e all’intuizione di Stefano Colferai, artista milanese contemporaneo che ha messo in scena un siparietto molto simpatico.

Lo spot in stop motion realizzato da Stefano Colferai (immagine concessa)

Protagonista di questo spot è un uomo visibilmente accaldato, su una sdraio in spiaggia. Non riesce a darsi pace: dapprima prova a distrarsi facendo un cruciverba, poi a chiudere gli occhi, rigirandosi continuamente. L’unico modo per uscirne è sognare il freddo: eccolo in un bar refrigerante, su cui campeggia il nome dell’azienda, degustare un caffè servito dall’uomo delle nevi.

Ma non è un semplice sogno: pochi istanti dopo, troviamo lo Jeti proprio accanto alla sdraio del protagonista: gli offre un caffè in spiaggia e finalmente può degustarlo anche nella realtà.

Uno spot che rappresenta in maniera esemplare l’attitudine di Quarta Caffè, la sua volontà di trovarsi a fianco del consumatore e concedersi in questo modo un caffè con ghiaccio… a regola d’arte.

 

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Sammontana insieme a Forno d’Asolo: nasce il gruppo da 1 miliardo

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sammontana investindustrial
Il logo Sammontana

L’azienda Sammontana ha avviato una partnership per creare una nuova realtà industriale nel settore del gelato e dei prodotti da forno e pasticceria surgelati attraverso l’unione con FdA Group (Forno d’Asolo). Il gruppo potrà contare su un fatturato di quasi un miliardo di euro e avrà stabilimenti produttivi dislocati in Italia, negli Stati Uniti e in Francia, oltre a una forza lavoro di circa 2.500 dipendenti. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul quotidiano La Nazione.

L’unione di Sammontana e Forno d’Asolo

EMPOLI – L’operazione finanziaria era stata avviata lo scorso 5 febbraio e il 30 luglio è stato dato l’annuncio che, dopo il via libera da parte dell’Antitrust arrivato il 26 luglio, è stata finalizzata: il colosso della produzione di gelati e prodotti da forno per colazione e snack è ora una realtà. A seguito del perfezionamento dell’accordo, infatti, la famiglia Bagnoli, proprietaria di Sammontana Spa, e Frozen Investments Sàrl, una società di investimento di Investindustrial VIII gestita in modo indipendente, hanno avviato una partnership per creare una nuova realtà industriale italiana, di rilievo internazionale, nel settore del gelato e dei prodotti da forno e pasticceria surgelati, attraverso l’unione di Sammontana, con FdA Group (Forno d’Asolo).

La famiglia Bagnoli, Investindustrial e il senior management delle società avranno il controllo del 100 per cento del nuovo gruppo, con il controllo operativo che resta nelle mani della famiglia Bagnoli e Investindustrial che guiderà l’espansione internazionale. Questa partnership avrà come effetto di valorizzare la forza competitiva di marchi che sono considerati simboli dell’eccellenza italiana nel settore, quali Sammontana, Bindi, Tre Marie, Forno d’Asolo e Il Pasticcere.

Una partnership che manterrà alto l’impegno a favore dello sviluppo sostenibile che ha contrassegnato il percorso di Sammontana e Investindustrial nell’ultimo decennio.

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