ALBA (Cuneo) – Ferrero sta progettando di costruire un nuovo capannone nello stabilimento tedesco di Stadtallendorf, nel land dell’Assia, dove è pronta a investire 170 milioni di euro. Lo ha dichiarato con un comunicato la stessa società puntualizzando che l’azienda dolciaria “sta modernizzando continuamente” l’impianto.
Ferrero in Germania, sottolinea l’agenzia di stampa Efanews.eu, ha una sede centrale a Francoforte, mentre lo stabilimento di Stadtallendorf è un simbolo storico del primo sviluppo internazionale del gruppo di Alba, avviato per iniziativa di Michele Ferrero nel 1956.
L’investimento servirà a dotare lo stabilimento nella Germania centrale, di un nuovo capannone di produzione, la cui costruzione è stata approvata dal Consiglio regionale di Gießen, capoluogo dell’omonimo distretto governativo dell’Assia.
In un breve comunicato, Ferrero ha dichiarato che “in futuro l’attenzione sarà rivolta all’ottimizzazione della sostenibilità nel funzionamento dell’intero impianto”. A questo scopo, la tecnologia di produzione sarà aggiornata e sarà costruito un nuovo capannone che soddisferà tutti i requisiti in termini di sostenibilità ed efficienza energetica.
MILANO – I fondi di caffè sono una continua fonte di ispirazione per gli esempi di economia circolare. Dei sottoprodotti che hanno spesso dimostrato la loro utilità anche nel momento in cui hanno esaurito la loro primaria funzione, ora sono stati il motore per la ricerca A cup of coffee, svolta dall’Itis Enrico Fermi Di Modena, che li ha riutilizzati vincendo un importante riconoscimento a livello internazionale, Science on stage Europe.
Fondi di caffè: l’Italia conquista con la scienza la Finlandia
Da molto tempo le materie scientifiche sono il tallone d’Achille della scuola italiana. Ma non per due docenti dell’Itis Enrico Fermi di Modena, Giorgia Messori e Susanna Zoboli, che con l’aiuto e la collaborazione dei propri studenti hanno dato vita a un progetto su tutti i possibili modi di riutilizzare i fondi del caffè. Sono stati proprio gli studenti a sollevare il problema del loro riutilizzo osservando gli scarti nel bar della loro scuola.
È nato così il progetto «A cup of coffee» (Una tazza di caffè)
Ricevendo un riconoscimento a livello nazionale per questo esempio di economia circolare, che dai fondi del caffè si arriva alla produzione dei fertilizzanti e persino all’estrazione di energia, mettendo in campo conoscenze di chimica, fisica e tecnologia. Gli studenti dell’istituto modenese sono arrivati fino alla progettazione di un impianto per la produzione di biogas per coprire la richiesta energetica del processo di torrefazione del caffè.
Nei giorni scorsi il progetto è stato presentato al Festival delle scienze («Science on stage Europe») riservato ai docenti di materie scientifiche, svoltosi a Turku in Finlandia e ha ricevuto uno dei prestigiosi riconoscimenti previsti dal Festival internazionale, che si svolge ogni due anni ed è giunto alla sesta edizione.
«Non ci aspettavamo questa vittoria e questo riconoscimento, che ci riempie di gioia e di orgoglio – ha commentato Giorgia Messori –. Abbiamo visto moltissimi lavori di alto livello. E siamo particolarmente contente della bella esperienza che abbiamo potuto condividere con tutti gli altri docenti della delegazione italiana».
GAGGIA MONTANO (Milano) – A un anno dall’entrata nel mercato offline Gise Caffè adesso sbarca anche nel commercio in rete. La giovanissima azienda bolognese ha aperto una sezione dedicata a chi vuole acquistare le sue referenze online, con l’obiettivo di
facilitare l’acquisto anche alle nuove generazioni e arrivare anche nelle case oltre confine.
Seguendo le tendenze degli ultimi anni – circa il 75% dei Millenials acquista solo on line – la Gise Caffè aprendo la sua vetrina di prodotto virtuale si conferma attenta alle new
generation e alle esigenze dei clienti.
Attenzione che si esprime anche all’interno dei suoi impianti sugli Appennini Bolognesi,
dove il 65% dei suoi dipendenti ha un’età che non supera i 30 anni, scelta mirata dei soci fondatori che vogliono puntare sulle nuove leve per creare una squadra di professionisti formati dall’azienda che li accompagna nel loro percorso fin dall’inizio.
La Gise Caffè, entrata nel mondo del caffè proprio nel luglio 2023
Oggi conta ben 12 dipendenti under 30 che seguono la creazione delle macchine da caffè e delle sue capsule partendo dal progetto, dalla selezione dei componenti e delle materie prime, fino allo sviluppo vero e proprio delle tecnologie e la loro diffusione commerciale.
L’azienda che continua a investire sulle proprie risorse umane realizzando programmi di
formazione e crescita con viaggi formativi in Italia e all’estero, deve la sua crescita
commerciale anche alla preziosa ventata di innovazione dei giovanissimi professionisti
Gise che ha consentito la nascita dell’ecommerce riuscendo a raggiungere le case di ogni
coffee lover del mondo.
Grazie a un click le sue macchine Aura, ammiraglia di Gise Caffè, Era e Atena possono arrivare ovunque
Accompagnate dai loro prodotti originali: 23 prodotti, e ad oggi si possono contare 8 referenze per il mondo caffè, 10 bevande calde e 5 tisane in foglie, il tutto in un sistema innovativo e 100% made in Italy.
“Investiamo sulle nuove generazioni perché sono il nostro futuro – sottolinea Giovanni Zaccanti, presidente di Gise Caffè – noi abbiamo piantato il seme, lanciato l’idea, ma sta
ai giovani far crescere l’albero e raccoglierne i frutti – continua Zaccanti – Siamo
un’azienda giovane, i ragazzi che lavorano da noi vengono formati e costantemente
aggiornati, si laureano in itinere e hanno già un impiego sicuro che li accoglie e li stimola.
Siamo convinti che dar loro fiducia sia il più importante valore che Gise Caffè vuole
trasmettere all’esterno”.
MILANO – Forse giunge un po’ inaspettato il nome Budapest se associato al punto di riferimento per lo specialty coffee in Europa: eppure, tra le tante città, è proprio questa la meta indicata da alcuni operatori e appassionati della bevanda, secondo quanto riporta cibotoday.it nell’articolo di Massimiliano Tonelli.
Pur non essendo una delle mete turistiche più ricercate, il numero di caffetterie specializzate negli ultimi anni è aumentato velocemente, sino a raggiungere quasi le 100 unità.
Leggiamo le motivazioni complete che argomentano questa affermazione.
Budapest, il luogo dello specialty in Europa
Se alcune sue caratteristiche dunque la salvaguardano da flussi turistici eccessivi, ci potrebbe essere una particolarità capace di collocare la città tra le mete di irrinunciabile pellegrinaggio per quella nicchia di viaggiatori che s’interessa di buon caffè, di eccellenti caffetterie, di torrefazioni di ricerca.
Nell’ultimo quindicennio Budapest si è infatti pian pianino aperta alla new wave del caffè specialty proprio come la vicina Vienna e via via tutte le altre città d’Europa (le italiane escluse, ahinoi, dove servire caffè di qualità resta ancora un’eccezione).
Negli ultimi anni però la tendenza ha dilagato con accelerazione inedita. Al punto che oggi come oggi la densità di caffetterie attente ai chicchi serviti ai clienti, ai macchinari utilizzati, alla provenienza della materia prima ed alla relativa sostenibilità ed eticità è superiore a quella delle altre capitali europee.
Alcuni addetti ai lavori sono pronti a scommettere che gli indirizzi dove bere caffè di eccellenza in città si aggirano poco sotto le cento unità
Significa un numero maggiore di Berlino, di Parigi, di Madrid. Tra l’altro in una città di poco più di un milione e mezzo di abitanti e con un numero di turisti, come dicevamo, decisamente inferiore. E in effetti passeggiando per le strade del centro lo scenario è abbastanza insolito: gli specialty caffè sono dovunque, ad ogni angolo e in ogni isolato. Il tutto poi con una particolare organicità e naturalezza: senza forzature e puzza sotto al naso.
MILANO – Cortinovis: azienda partita come gelateria e pasticceria, con due punti vendita a Cinisello Balsamo e a Milano in via Giovanni Cena, quest’ultimo aperto 9 anni fa e dotato anche di un angolo caffetteria a supporto della pasticceria. Un’evoluzione continua e graduale, che ha portato ad un’attività curatissima in tutti i suoi aspetti.
Carlo Cortinovis, attuale titolare, racconta: “Quando abbiamo avviato il locale di Milano, non sapevamo molto di caffè”
Carlo Cortinovis alla tostatrice (foto concessa)
“Quello stesso anno siamo passati da Sigep e per la prima volta siamo entrati in contatto con diverse torrefazioni, studiando le macchine espresso. Fin da subito abbiamo scelto di acquistarle di tasca nostra per rimanere svincolati da un brand specifico di caffè.
Siamo stati i primi in Italia ad acquistare La Strada X La Marzocco e ci ha risolto il problema del channeling.
La Strada X da Cortinovis (foto concessa)
Mentre come macinacaffè abbiamo uno Swan in prova insieme ad altri grinder Mahlkönig dedicati alle singole origini e attrezzati di bilancia.”
Ma quindi cosa servivate inizialmente?
“Inizialmente abbiamo scelto di partire con una miscela Filicori Zecchini molto classica, con una buona percentuale di Robusta al suo interno.
Per la colazione preparavamo delle brioche di nostra produzione, senza l’aggiunta di alcun tipo di emulsionante, miglioratore, additivo, perché volevamo un prodotto 100% naturale. Da subito la caffetteria è andata bene perché i clienti hanno capito la nostra filosofia.
Nonostante questa buona partenza però, ho sviluppato presto il desiderio di approfondire la mia conoscenza sul caffè e studiando ho conosciuto gli specialty attraverso anche l’incontro con Chiara Bergonzi che è stata un esempio per me.
Da lì mi sono addentrato in questo mondo e ho continuato ad imparare. Ben presto abbiamo abbandonato la miscela e abbiamo acquistato da varie microroastery come Le Piantagioni di Caffè, L’art café di Bergamo di Erminia Nodari, da August, da Peackocks, da Rubens Gardelli.”
Da tradizionale a specialty, da Cortinovis il passaggio è stato indolore?
“Il passaggio non è stato affatto semplice. Servivo un blend più standard, così proporre poi qualcosa de Le Piantagioni del Caffè ha creato parecchi problemi, perché era più spiccata l’acidità ed era più complesso da comprendere.
Abbiamo anche aumentato il prezzo e questo ci ha causato la perdita di qualche cliente ma ne abbiamo anche guadagnati di nuovi.
È stata una sfida, un percorso lungo in cui non ci siamo mai arresi. Non mi accontento mai dei risultati ottenuti e per questo ho continuato a sperimentare con diverse torrefazioni per migliorare sempre. “
“Da Cortinovis abbiamo cercato quindi di lavorare un po’ sulla comunicazione”
“E ho avuto la fortuna di essere assistito da dei baristi che hanno creduto nel nostro progetto. Il personale è stato fondamentale per avvicinarsi ai clienti. Comunque voglio specificare che pur riferendoci a delle micro roastery specialty, abbiamo scelto sempre come miscela base qualcosa di non troppo estremo: va bene passare allo specialty 100%, ma senza servire qualcosa di eccessivo.
Un discorso parallelo è quello sulle singole origini: ho sempre investito in ogni caso, lavorando quasi sin dall’inizio con un minimo di due-tre-quattro. Anche in questo caso non è stato semplice, ma le abbiamo sempre vendute, con un incremento negli ultimi due anni, probabilmente dovuto alla nostra semina passata e della nostra proposta chiara di altri caffè.
I primi tempi non sono decollati e per esempio su 40 clienti, uno prendeva la singola origine. Poi circa due anni fa, le cose si sono smosse, forse perché lo specialty stava circolando di più e nell’ultimo anno è come esploso: ora su 20 clienti, molti ci chiedono un caffè filtro o un cappuccino con il Guatemala.
Altro fenomeno notevole riguarda il filtro che ora ha finalmente preso piede e per questo motivo abbiamo deciso di inserire anche degli sgabelli per sedersi.
Il nostro format iniziale era quello di una classica pasticceria dove ritirare il proprio vassoio di pasticcini da portare a casa o d’estate per ordinare il gelato. Il servizio al tavolo non era un nostro punto di forza e quindi non è stato facile introdurre il discorso specialty coffee. Ma non abbiamo desistito.
Ora la gente ha capito di più il prodotto.”
Poi Cortinovis si evolve anche come roastery
“Ad un certo punto ho voluto prendere in mano anche la parte della torrefazione: avevo già svolto un corso con Marco Cremonese e ho iniziato ad informarmi. Abbiamo acquistato una piccola macchina, una Giesen da 6 chili e ancora adesso tostiamo quasi solo per il nostro locale di Milano.
È passato poco più di un anno, senza aver spinto particolarmente la cosa sul piano della comunicazione, perché sapevo di aver bisogno di un periodo di prove e assestamento per ottenere il risultato che volevo.
Attualmente al bancone abbiamo una buona offerta di specialty e monorigini e abbiamo incrementato tantissimo la vendita dei nostri pacchetti per consumo domestico.
Molti stranieri vengono da noi perché sono alla ricerca di specialty e sanno che da Cortinovis è servito, ma abbiamo anche registrato una maggiore richiesta da parte dei clienti locali che spesso chiedono persino consigli e vogliono bere caffè più buoni. Molti bevono ancora il caffè con la moka e siamo contentissimi di macinare specialty per loro.”
Parliamo allora del vostro caffè: cosa trattate, come lo trattate?
“Attualmente tostiamo in media alla settimana 50 chili, superiamo anche i 100 chili al mese. Serviamo anche un ristorante qui nella nostra zona, La trattoria del nuovo Macello, dove lo chef ha deciso di investire sullo specialty e poi anche in un nuovo locale, Il Truciolo.
Ormai acquistiamo solo specialty coffee anche per creare la miscela base. Fino ad ora la maggiorparte l’abbiamo comprato da Falcon Coffee, che rappresenta la strada più facile per realtà come Cortinovis che non ha ancora tantissimi contatti. La loro filosofia ci è piaciuta molto e la loro proposta è sempre chiara, trasparente.
Per comporre la nostra miscela di base usiamo specialty 100% Arabica con una tostatura media (attualmente quella che usiamo è un Brasile naturale e un Peruviano lavato di una cooperativa con una certificazione biologica). Poi abbiamo anche delle singole origini, con più naturali di Etiopia, Costa Rica, un Ruanda honey, un Perù (presidio Slow Food) e un Guatemala lavato. Parliamo sempre di piantagioni piccolissime.
Da qualche mese siamo diventati torrefazione Slow Food su Milano: da sempre seguo le loro iniziative e quindi quando ho visto la Slow food coffee coalition mi sono messo subito in contatto per riuscire ad entrare a far parte di quest’organizzazione di cui condivido i valori sulla sostenibilità ambientale e sociale.
Il Perù sta andando già bene, tostato sia per espresso che per moka. Più avanti inseriremo altre referenze Slow Food.”
Quindi da Cortinovis quanto sta l’espresso?
“Ora l’espresso costa 1.40. Il problema più grande si è creato per il supplemento di prezzo di dieci centesimi che abbiamo applicato al macchiato perché ci ha portato parecchie lamentele, ma abbiamo tenuto duro. Mentre per le singole origini abbiamo scelto un prezzo più politico per spingerle, lasciandole a due euro a tazzina. Attualmente abbiamo il blend 100% di base e poi 5-6 singole origini, mentre l’ultimo arrivato è un decaffeinato colombiano specialty che mi piace molto.”
Per l’altro locale Cortinovis avete già pensato di inserire lo specialty?
“Sì, è un progetto che abbiamo già in mente e che porteremo avanti. Sarebbe la cosa più sensata aprire un angolo caffetteria: abbiamo il caffè e le brioche di nostra produzione e quindi nei prossimi mesi avrò bisogno di qualcuno che mi supporti con la comunicazione di ciò che abbiamo creato fin qui. A Cinisello dobbiamo poi ampliare lo spazio.”
E invece il caffè usato come ingrediente e in pairing?
Carlo Cortinovis insieme a Paolo Scimone (foto concessa)
“In effetti abbiamo già inserito il nostro caffè nel gelato: ora è totalmente con il nostro blend, con cui ricaviamo un infuso dentro un grande contenitore, molto concentrato. Prima di mantecare, maciniamo molto fine il caffè fresco e lo aggiungiamo per dare una maggiore tridimensionalità. Il risultato ottenuto è ottimo. Stessa cosa per il tiramisù, che abbiamo aggiornato con il nostro caffè per bagnare i nostri savoiardi naturali.
Per quanto riguarda gli abbinamenti, sono tanti i pasticcini che sono buoni da abbinare a una determinata singola origine, come Etiopia e Costa Rica molto dolci con un cestino alla fragola”.
Tutte queste anime di Cortinovis: come fa a gestirle tutte bene insieme?
“Quello che ha permesso di fare tutto, è stato il fatto di procedere gradualmente: quasi 50 anni fa mio padre ha avviato la gelateria. Poi dopo quindici anni ci siamo evoluti con la pasticceria, che ci ha impegnato come famiglia per metterla a regime. Abbiamo creato una struttura solida anche con i nostri collaboratori, che poi ci ha permesso di introdurre la caffetteria e infine la torrefazione.
Alle spalle i progetti erano già chiusi, consolidati e questo ci ha permesso di procedere con quelli nuovi. Lavorare poi con mio fratello mi ha concesso di avere il tempo di specializzarmi sulla caffetteria.
Sapevo che quest’ultimo tassello mi avrebbe impegnato, ma non immaginavo che mi avrebbe preso così tanto tempo per fare prove e ottenere un risultato ottimale. È stata sicuramente l’attività più sfidante per me.”
Quindi in definitiva, lo specialty premia?
“Per noi è una proposta che funziona abbastanza bene. I conti ovviamente in questo primo anno non sono stati altissimi, perché molto del caffè che tostavo non era all’altezza di essere servito al primo tentativo. Ma vendere solo specialty nella nostra realtà, uscendo dalla logica della tostatura chiara a tutti i costi per esprimere qualità, trovando invece un equilibrio, sì: premia.”
Le donne della Repubblica Democratica del Congo, foto da PIXNIO, autore L. Werchick, USAID
MILANO – Si torna nella Repubblica Democratica del Congo (di cui proprio recentemente si è discusso qui) per parlare stavolta di deforestazione il suo legame con il cambiamento climatico: due problemi che sono stati affrontati da uno studio che ha voluto studiare le modalità in cui i sistemi agroforestali che alternano il caffè con altre colture, riescono a produrre non solo quanto una monocoltivazione, ma hanno un impatto sull’ambiente minore.
Repubblica Democratica del Congo, un esempio ecologico
Le foreste pluviali tropicali, in particolare nel bacino del Congo, stanno subendo un rapido declino, principalmente a causa dell’espansione dell’agricoltura di sussistenza. Tuttavia, l’agroforestazione tropicale, soprattutto quella legata alla coltivazione del caffè, offre una via promettente per conciliare produttività agricola e conservazione della biodiversità, oltre a favorire il sequestro del carbonio.
Lo studio condotto nella RDC ha esaminato 79 appezzamenti di terreno, estesi su un’area pari a circa 192 campi da tennis
I ricercatori hanno confrontato la resa del caffè, la biodiversità delle specie legnose e il contenuto di carbonio organico in quattro diversi sistemi di coltivazione. I risultati sono sorprendenti: le rese di caffè nei sistemi agroforestali non differiscono significativamente da quelle delle monocolture, ma supportano il 90% in più di biodiversità e immagazzinano tre volte più carbonio rispetto ai sistemi monoculturali.
Tuttavia, per realizzare su larga scala queste pratiche, sarà cruciale coinvolgere i piccoli agricoltori, che attualmente coltivano l’80% del caffè globale, fornendo loro gli strumenti necessari per adottare metodi più sostenibili.
MILANO – Partnership tecnologica per l’Ice in vista dell’entrata in vigore della normativa Eudr contro la deforestazione. Intercontinental Exchange, Inc. (Ice) – la principale rete globale di scambi e camere di compensazione, che gestisce anche le più importanti borse del caffè e del cacao – ha annunciato infatti, martedì 27 agosto, l’avvio di una collaborazione tra ICE Benchmark Administration Limited (Iba), amministratore autorizzato dei relativi benchmark, e Space Intelligence, società di mappatura satellitare di alta precisione, ai fini del lancio del servizio ICE CoT (Ice Commodity Traceability Service).
ICE CoT è una piattaforma tecnologica progettata per facilitare il commercio fisico continuo e senza ostacoli di cacao e caffè automatizzando il processo di sottomissione, memorizzazione, validazione e condivisione delle informazioni di due diligence rese obbligatorie dal Regolamento Europeo sulla Deforestazione (Eudr).
Il Regolamento impone infatti a tutti gli operatori che importano, esportano e commercializzano nell’UE bovini, cacao, caffè, palma da olio, gomma, soia e legno e prodotti derivati di verificare, con dovuta diligenza (“due diligence“), che i suddetti beni provengano da regioni in cui non si sono verificati fenomeni di deforestazione o degrado forestale dopo il 31 dicembre 2020 e che i diritti dei proprietari terrieri, dei lavoratori e delle popolazioni locali (anche indigene) del paese di origine o di produzione siano rispettati.
Per adempiere a questo dovere, gli operatori responsabili devono implementare un adeguato sistema di gestione dei rischi e di garanzia della conformità (“compliance“).
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CHICAGO, NEW YORK – Circana, specialista mondiale nel monitoraggio del comportamento dei consumatori, ha annunciato di aver stipulato accordi definitivi per l’acquisizione di NCSolutions (NCS), la joint venture tra Nielsen e Catalina che migliora l’efficacia della pubblicità, e della divisione Marketing Mix Modeling (MMM) di Nielsen.
Con queste due acquisizioni, Circana amplierà le proprie capacità di misurazione dei media, aumentando al contempo le soluzioni e l’impronta di marketing mix modeling e di misurazione unificata.
Di conseguenza, i clienti di tutte e tre le organizzazioni beneficeranno di un accesso più ampio al targeting dell’audience, alla misurazione dei media, all’ottimizzazione in-flight e alle soluzioni clean room. Inoltre, questa combinazione aumenterà l’efficienza e offrirà prodotti e servizi migliori per alimentare la crescita dei clienti attraverso una pubblicità più mirata e d’impatto.
“Siamo entusiasti di dare il benvenuto a NCSolutions e alla divisione Marketing Mix Modeling di Nielsen in Circana per arricchire e potenziare le nostre competenze nel settore
dei media”, ha dichiarato Kirk Perry, presidente e CEO di Circana. “Entrambe le realtà
contano su un’incredibile esperienza, soluzioni e clienti che, combinati con i dati e le
tecnologie di Circana, alimenteranno la crescita dei clienti”.
“NCSolutions e Marketing Mix Modeling di Nielsen sono aziende consolidate che offrono ai
clienti uno straordinario contributo”, ha dichiarato Karthik Rao, Chief Executive Officer di Nielsen. “Mentre Nielsen si concentra sull’espansione della sua posizione di leadership
nella misurazione dell’audience e nei dati sui contenuti, siamo elettrizzati dal fatto che la
straordinaria leadership e i team di NCS e MMM con la loro passione possano continuare
ad accelerare la loro crescita attraverso le sinergie all’interno di Circana”.
Entrambe le attività saranno integrate nel team Media di Circana. Il team Media di Circana
lavora con gli inserzionisti e le loro agenzie per pianificare, indirizzare, attivare, misurare e
ottimizzare gli investimenti nei media. Il suo portafoglio di soluzioni per i media si basa su
una solida piattaforma tecnologica aziendale, su serie di dati azionabili relativi agli
acquirenti, alle vendite e ai prodotti di largo consumo e su analisi avanzate.
La chiusura delle transazioni è prevista per il quarto trimestre del 2024, subordinatamente alle approvazioni normative e al completamento degli obblighi di informazione e consultazione richiesti, compresi gli eventuali processi dei comitati aziendali.
Simpson Thacher & Bartlett LLP e Dentons hanno agito come consulenti legali di Circana.
Morgan Stanley & Co. LLC ha agito come consulente finanziario principale di Nielsen.
Anche Bank of America Securities ha agito come consulente finanziario. Gibson Dunn &
Crutcher LLP, Baker McKenzie e DLA Piper sono stati i consulenti legali di Nielsen. Weil,
Gotshal & Manges LLP è stato il consulente legale di Catalina.
Informazioni su Circana
Circana è un consulente leader nella complessità del comportamento dei consumatori.
Grazie a una tecnologia unica, ad analisi avanzate, a dati intersettoriali e a una comprovata
esperienza, aiuta quasi 7.000 tra i principali Produttori e Distributori nel mondo a
raggiungere la chiarezza necessaria per intraprendere azioni strategiche e guidare la
crescita del business. Possiamo contare sulla conoscenza a tutto tondo del consumatore,
del punto vendita e della domanda. Questo ci consente di aiutare i clienti, sulla base dei
nostri dati, a sfruttare insights ed analisi di valore, in grado di stimolare l’innovazione,
soddisfare le esigenze dei consumatori e mantenere la competività. Per ulteriori
informazioni visita il sito.
Informazioni su NCS
NCSolutions (NCS) fa funzionare meglio la pubblicità. Grazie al rigore scientifico e alla
tecnologia all’avanguardia, NCS consente all’ecosistema CPG di creare e distribuire
pubblicità più efficaci. Grazie all’approccio collaudato di NCS, i marchi ottengono
un’ottimizzazione continua ovunque appaiano gli annunci, attraverso soluzioni di targeting
del pubblico e di misurazione delle vendite basate sugli acquisti.
Informazioni su Catalina
Catalina è leader nella shopper intelligence e nei media in-store, televisivi e digitali mirati
che personalizzano il viaggio dell’acquirente. Grazie a un database di acquirenti in tempo
reale senza rivali e a una scienza dei dati ottimizzata dall’intelligenza artificiale, Catalina
aiuta i rivenditori, i marchi di beni di largo consumo e le agenzie a ottimizzare ogni fase
della pianificazione, dell’esecuzione e della misurazione dei mezzi di comunicazione, per
fornire ogni anno oltre 6 miliardi di dollari di valore ai consumatori. Con sedi negli Stati
Uniti, in Costa Rica e in Europa, Catalina non ha altra priorità che garantire la privacy e la
sicurezza dei dati affidati all’azienda e mantenere la fiducia dei consumatori.
Informazioni sulla modellazione del marketing mix di Nielsen
Nielsen Marketing Mix Modeling (MMM) consente ai clienti di valutare l’impatto dei loro
investimenti, di capire cosa funziona e di ottimizzare di conseguenza i budget di marketing.
Fornisce informazioni critiche sul ROI del marketing utilizzando modelli di performance
leader del settore per copertura e granularità dei dati, per aiutare i nostri clienti a prendere
decisioni di marketing attuali e future con fiducia.
Informazioni su Nielsen
Nielsen è leader mondiale nella misurazione dell’audience, nei dati e nelle analisi. Grazie
alla nostra conoscenza delle persone e dei loro comportamenti su tutti i canali e le
piattaforme, forniamo ai nostri clienti informazioni indipendenti e attuabili, in modo che
possano connettersi e impegnarsi con il loro pubblico globale, ora e in futuro. Per saperne
di più, visitate il sito www.nielsen.com e contattateci sui social media
(X, LinkedIn, YouTube, Facebook e Instagram).
Logo Swiss Aeropress Championship 2024 (foto concessa)
VESCOVATO (Cremona) – Hanno fatto registrare rapidamente il tutto esaurito le iscrizioni allo Swiss Aeropress Championship 2024 in programma domenica 1 settembre tra le 11 e le 15 presso la caffetteria Mame in boulevard James-Fazy a Ginevra (Svizzera).
pulyCAFF è nuovamente accanto ai concorrenti in qualità di Silver Sponsor della
competizione e partner all’insegna del pulito, della professionalità, della creatività e del buon caffè.
Al primo classificato sarà pagato il viaggio per il mondiale
pulyCAFF Silver Sponsor (foto concessa)
Inoltre sarà consegnata a tutti i partecipanti la sacca pulyCAFF con una campionatura dei suoi prodotti e ai primi tre classificati il pulyCAFF Kit Box, con tutto il necessario per la pulizia delle macchine e delle attrezzature.
Alla finale mondiale in programma a Lisbona (Portogallo) dal 19 al 21 settembre, si sfideranno i campioni nazionali di 64 Paesi, tra cui l’italiana Valentina Palange, che si è qualificata lo scorso luglio presso il Social Hub di Firenze.
Parola d’ordine è divertirsi; soprattutto il World Aeropress Championship ha l’obiettivo di creare amicizie e unire appassionati del caffè in un ambiente aperto, inclusivo e divertente.
pulyCAFF gruppo prodotti Verdi (foto concessa)
Il Brand pulyCAFF è molto conosciuto in Svizzera grazie all’efficacia e alla facilità d’uso dei suoi prodotti, che, nella linea Verde, realizzata con ingredienti ancora più raffinati e rinnovabili, comprendono pulyGRIND, i cui cristalli a base di amidi alimentari privi di glutine liberano le macine e la camera di macinatura dai depositi di caffè vecchio e rancido; pulyGRIND Hopper, pulitore della tramoggia (campana) e del dosatore; pulyBAR Igienic, adatto alla pulizia delle superfici in acciaio, piani di lavoro, carrozzerie di macchine per caffè, vetrinette, pulyCAFF Verde, formulato con ingredienti da fonti rinnovabili e pulyMILK Verde, per la pulizia della lancia vapore.
Il settore del bar e della ristorazione (immagine: pixabay)
Il calo dei bar tradizionali in Bergamasca è dell’11,9% rispetto al 2019. Nell’ultimo semestre hanno chiuso 46 attività, mentre dal 2019, nel giro di 5 anni, la Bergamasca ha perso 408 bar tradizionali. Oscar Fusini di Ascom Confcommercio Bergamo afferma: “In atto un cambiamento sociale, ma nei quartieri e nei paesi queste attività sono riferimenti importanti: vanno sostenute”. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Giorgio Lazzari per L’Eco di Bergamo.
La crisi dei bar in Bergamasca
BERGAMO – È morìa di bar in città e in provincia. Nell’ultimo semestre hanno chiuso 46 attività, mentre dal 2019, nel giro di 5 anni, la Bergamasca ha perso 408 bar tradizionali, che in molti casi rappresentano (o per meglio dire rappresentavano) anche un presidio sociale e un luogo di aggregazione tradizionale, specialmente nei quartieri periferici e nei paesi.
I dati emergono dall’ultimo Osservatorio (aggiornato al 1° semestre 2024) del cruscotto Dataviz su elaborazione di Infocamere Fipe-Confcommercio Bergamo.
Per leggere la notizia completa basta cliccare qui.
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