venerdì 21 Novembre 2025
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Perugina Nero presenta tavolette al caffè e al biscotto limited edition

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La tavoletta Perugina Nero Caffè (immagine concessa)

MILANO – Sono due le nuove tavolette fondenti in limited edition, ognuna con la sua personalità distintiva e un sapore avvolgente: una dolce come il biscotto, l’altra intensa e passionale come il caffè. Entrambe racchiudono tutta la qualità di Perugina Nero, da sempre sinonimo di eccellenza e innovazione nel mondo del cioccolato fondente, nonché un patrimonio di marca nato dall’intuizione di Luisa Spagnoli, protagonista della storia di Perugina.

Le tavolette limited edition di Perugina Nero

Ed è proprio il cioccolato fondente Perugina, frutto dell’expertise e del saper fare dei maestri cioccolatieri nonché base di tutti i prodotti della linea Perugina Nero, a condurre in un vero e proprio viaggio sensoriale e rendere unica l’esperienza di consumo.

Da sempre sinonimo di innovazione, Perugina Nero continua a seguire gusti ed esigenze dei propri consumatori, con ricette sempre nuove e sorprendenti. È con questa ispirazione che hanno preso vita le due nuove varianti: da una parte Perugina Nero Biscotto dove piccole inclusioni di granella di biscotto al cacao si fondono armoniosamente con un invitante ed intenso cioccolato fondente; dall’altra Perugina Nero Caffè, un gusto avvolgente e un perfetto equilibrio d’intensità, arricchito da croccanti inclusioni immerse nel cioccolato fondente al gusto caffè.

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La tavoletta Perugina Nero Biscotto (immagine concessa)

Dopo il successo ottenuto con l’edizione limitata gusto Amaretto, eletto Prodotto dell’anno 2024 per la categoria “Cioccolato”1, il brand risponde alle crescenti esigenze e preferenze dei consumatori, offrendo ancora una volta nuove esperienze di piacere attraverso il suo cioccolato. La combinazione di biscotto e cioccolato crea un equilibrio autentico di morbidezza e dolcezza, ideale per chi cerca un momento appagante con la giusta dose di golosità. Al contempo, Perugina Nero caffè offre un’esperienza intensa e ricercata, perfetta per chi ama il gusto deciso e l’aroma avvolgente del caffè.

Perugina Nero aderisce, inoltre, al progetto Nestlé Cocoa Plan e collabora con Rainforest Alliance per migliorare la vita dei coltivatori e la qualità dei loro prodotti, nel rispetto dei criteri ambientali e sociali.

Entrambe le nuove tavolette di Perugina Nero sono disponibili nel formato da 85g al prezzo consigliato di 2.65€.

La scheda sintetica del Gruppo Nestlé

Il Gruppo Nestlé, presente in 187 Paesi con più di 2000 marche tra globali e locali, è l’azienda alimentare leader nel mondo, attiva dal 1866 per la produzione e distribuzione di prodotti per la nutrizione, la salute e il benessere delle persone. Good food, Good life è la nostra firma e il nostro mondo.

Presente da più di 110 anni in Italia, rinnova ogni giorno il suo impegno con azioni concrete per esprimere con i propri prodotti e le marche tutto il buono dell’alimentazione.

L’azienda opera in Italia in 9 categorie merceologiche con un portafoglio di oltre 90 marche, tra queste: Meritene, Pure Encapsulations, Vital Proteins, Optifibre, Modulen, Solgar, S.Pellegrino, Acqua Panna, Levissima, Bibite e aperitivi Sanpellegrino, Purina Pro Plan, Purina One, Gourmet, Friskies, Felix, Nidina, Nestlé Mio, Nespresso, Nescafé, Nescafé Dolce Gusto, Starbucks, Orzoro, Nesquik, Garden Gourmet, Buitoni, Maggi, Perugina, Baci Perugina, KitKat, Galak, Smarties, Cereali Fitness.

Domori lancia la nuova linea di tavolette Antologia

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Le tavolette di cioccolato (immagine concessa)

NONE (Torino) – Nasce Antologia, la nuova linea ambassador di tavolette Domori, progettata per rappresentare il marchio nella sua crescita nei mercati all’estero. Una Collezione dal posizionamento internazionale, che intende raggiungere consumatori di tutto il mondo, accomunati dall’attenzione per la qualità, la curiosità di gusti nuovi, il desiderio per l’autentica eccellenza.

Una linea di grande varietà, dalla nuova veste grafica, che comprende 12 diverse tavolette e 4 snack: una collezione che incarna l’esperienza di Domori nella lavorazione del cacao, l’innovazione costante e la passione per l’eccellenza.

Appena lanciata sul mercato all’inizio di questo autunno, Antologia è l’ultimo passaggio di un anno strategicamente fondamentale per l’azienda di None, che sta completando i lavori per il nuovo stabilimento, frutto di un investimento di quasi 25 milioni di euro, con l’obiettivo di spostare la produzione nel 2025. Nel progetto della nuova sede, si prevede la prossima apertura dell’outlet del Brand: un nuovo spazio commerciale dedicato, che va ad aggiungersi al Domori Store di Piazza San Carlo a Torino.

Antologia è una linea che racchiude il meglio della storia del brand Domori, richiamandone uno dei tratti distintivi: il cacao Criollo, la varietà più rara e pregiata al mondo, di cui Domori è anche coltivatore diretto, e che ha contraddistinto la produzione di Domori sin dalla sua fondazione. Tutte le ricette della collezione con cacao contengono del Criollo, proposto in un raffinato blend che impreziosisce tutte le tavolette.

Antologia viene proposta in nuova veste grafica, che si distingue per il pattern elegante e coerente, che richiama la stella del logo Domori, e per la valorizzazione in primo piano del cioccolato e degli ingredienti utilizzati, come protagonisti assoluti dell’esperienza di gusto. Ogni dettaglio di Antologia è stato messo a punto per garantire un alto livello di riconoscibilità: ogni tavoletta si distingue per un profilo sensoriale unico, grazie all’utilizzo del blend di cacao Criollo, e la collezione nel suo complesso si distingue per l’accuratezza e la varietà delle ricette, l’equilibrio tra proposte dalla declinazione più intensa – i fondenti – e quelle al latte, più dolci e golose.

Commenta Janluca de Waijer, amministratore delegato di Domori: “Crediamo che Antologia rappresenterà un capitolo importante per la riconoscibilità del nostro Brand. E’ una linea che ci rappresenta al meglio; è un invito a scoprirci e a innamorarsi della nostra qualità. Antologia è infatti un’autentica celebrazione dell’eccellenza che Domori ha saputo costruire, e che continua a garantire in tutti i suoi prodotti: è una collezione che narra la nostra storia, attraverso ricette sia classiche che innovative, che puntano a raggiungere sempre più consumatori”.

L’amministratore conclude: “Questa linea nasce per presentare Domori a livello internazionale, con un’offerta efficace e coinvolgente: è stata pensata per gli amanti del cioccolato di tutto il mondo, affinché possano scoprire il meglio della nostra esperienza e della nostra passione”.

La collezione

La collezione completa comprende 12 tavolette (da 75 grammi), e 4 diversi snack (da 35 gr). Tra le 12 tavolette che compongono la Collezione, troviamo i gusti più classici, dal fondente nelle percentuali 70%, 85%, 90% e 100%, a due tavolette al latte con alta percentuale di cacao, rispettivamente 38% e 50%.

Per chi ama combinazioni originali e golose, sono disponibili le ricette: cioccolato bianco con pistacchi salati, cioccolato bianco con caramello e noci pecan, il gianduja con nocciole piemontesi, e le tavolette fondenti con nocciole piemontesi, peperoncino calabrese e mandorle siciliane con miele. La Collezione Antologia include anche quattro diversi snack, pensati per chi desidera un momento di piacere in ogni occasione: Snack gioccolato gianduja e granella di nocciole, snack cioccolato al latte con riso soffiato, Snack cioccolato bianco e Noci pecan, Snack cioccolato fondente e granella di nocciole.

La linea Antologia è già in vendita da qualche settimana qui e nei punti vendita Domori, e sarà disponibile nei prossimi mesi presso rivenditori ufficiali e distribuzione organizzata selezionata.

Giuseppe Lavazza, presidente Comitato italiano del caffè: “La tazzina a 1,30€, riflesso di una filiera sostenibile e di qualità”

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Giuseppe Lavazza è il presidente del Gruppo Lavazza e del Comitato italiano del caffè in Union Food (immagine concessa)

Giuseppe Lavazza, presidente del Comitato italiano del caffè, l’associazione delle imprese di categoria che fa parte dell’Unione italiana food, analizza la Giornata internazionale del caffè del primo ottobre osservando come l’industria italiana del caffè possa agire nel promuovere il valore della condivisione per una filiera più equa e sostenibile. Leggiamo di seguito l’intervista. 

Presidente Lavazza, il tema principale della Giornata internazionale del caffè 2024 è la condivisione: come possono agire le aziende italiane nello spirito di questa pratica?

“Il settore del caffè che rappresento attraverso il Comitato Italiano Caffè è da sempre in prima linea nel promuovere il valore della cooperazione e della condivisione, principi cardine espressi dalle Nazioni Unite come fondamentali per affrontare le sfide globali. La complessità e l’interconnessione delle sfide odierne ci impongono di agire in modo collettivo e sinergico. Non possiamo più ragionare per “compartimenti stagni” e in questo contesto la collaborazione diventa una forza.

Solo attraverso un modello di cooperazione basato sul rispetto reciproco possiamo affrontare e risolvere le questioni che riguardano l’intera filiera del caffè. Negli anni abbiamo imparato che la strada per il successo non può essere percorsa in solitaria e per questo abbiamo nel tempo costruito una rete di collaborazione solida tra tutti gli stakeholder del sistema, condividendo obiettivi, sforzi e risultati con una consapevolezza sempre maggiore: per andare lontano, dobbiamo agire insieme.

Giornata Internazionale del caffè
Il logo dell’evento realizzato dall’Ico (International coffee organization) per la Giornata internazionale del caffè

Questo è il modello che il Comitato Italiano del Caffè si impegna a perseguire, promuovendo il dialogo non solo tra le aziende italiane, ma anche a livello internazionale, per creare soluzioni che siano sostenibili e inclusive”.

Lavazza, come comunicano i torrefattori italiani il lavoro della filiera dietro la tazzina?

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Giuseppe Lavazza in Colombia con i coltivatori

“Comunicare il valore della filiera è fondamentale per trasmettere al consumatore il profondo impegno che si cela dietro ogni tazzina di caffè. Da anni il Comitato Italiano del Caffè e il Consorzio Promozione Caffè si impegnano insieme per valorizzare il valore di ogni aspetto della produzione del nostro amato caffè italiano. Rappresentiamo oltre 70 aziende del Comparto, dall’importazione, alla torrefazione alla logistica.

La filiera del caffè è un ecosistema complesso che coinvolge migliaia di persone, dalle piantagioni nei Paesi produttori fino al prodotto finale. Per i torrefattori italiani, comunicare il valore della filiera significa far conoscere un processo che include sostenibilità ambientale, tutela dei diritti umani e salvaguardia delle tradizioni agricole.

Giuseppe LavazzaIn un periodo segnato da sfide globali come l’aumento dei costi delle materie prime e la difficoltà di approvvigionamento, raccontare questo impegno è essenziale. Organizziamo press tour presso le aziende, ci occupiamo di rappresentare la voce del settore con le istituzioni nazionali ed europee, oltre a creare momenti di contatto diretto con i consumatori sui social media con canali dedicati.

Infondo sappiamo che solo facendo comprendere il lavoro che sta dietro ogni singola tazzina, possiamo valorizzare appieno il prodotto e sensibilizzare il consumatore sul suo ruolo cruciale nella sostenibilità dell’intero sistema”.

Agire tutti insieme, condividendo un progetto comune: come i torrefattori italiani e i grandi player internazionali devono muoversi per portare benefici a tutta la supply chain nel futuro?

“La strada verso il futuro è quella dell’innovazione e della condivisione di risorse, conoscenze e strategie per affrontare insieme le sfide e cogliere le opportunità. Il settore del caffè infatti, nonostante le sfide, continua a dimostrare una forte resilienza.

Ricordiamo che nel 2023, in Italia il caffè torrefatto è stato il quarto prodotto agroalimentare più esportato, con un giro d’affari di oltre 2 miliardi di euro, pari al 3,5% dell’export agroalimentare totale. Inoltre, grazie a un quarto trimestre particolarmente positivo, il settore in Italia ha registrato una crescita in valore del 7,3%, dimostrando la capacità del comparto di resistere anche in contesti difficili.

Questi risultati dimostrano che la collaborazione tra torrefattori italiani e grandi player internazionali consente di sfruttare le sinergie, ottimizzare risorse e affrontare con maggiore efficacia questioni come i costi di trasporto, la logistica e l’approvvigionamento di materie prime”.

Sostenibilità economica, sociale, ambientale: come raggiungere un equilibrio senza rinunciare al business del caffè o alla qualità?

“La sostenibilità è da sempre al centro dell’impegno delle aziende del Comitato. Alla base di questo impegno è la necessità di coinvolgere tutta la catena del valore, educando non solo i produttori, ma anche i consumatori alla sostenibilità. Non si tratta di scegliere tra qualità e sostenibilità, ma di costruire un modello integrato che permetta di rispettare l’ambiente, tutelare i lavoratori e garantire la qualità del prodotto finale.

Il Comitato, attraverso le aziende che lo compongono, si impegna in progetti concreti per rendere il caffè più sostenibile, attraverso la promozione di pratiche agricole e sociali responsabili e con la riduzione dell’impatto ambientale delle proprie attività lungo tutta la catena del valore.

Questa visione ci permette di contribuire alla transizione verso un’economia circolare, in cui il rispetto per l’ambiente va di pari passo con la crescita del business. Solo con un impegno condiviso da tutti gli attori della filiera possiamo raggiungere questo obiettivo”.

Lavazza, che cosa vorrebbe dire a chi ancora si scandalizza per un euro e trenta a tazzina nei bar?

“Il caffè è molto più di una semplice bevanda: è il risultato di un lavoro lungo e complesso che coinvolge ogni anello della filiera, dai coltivatori alle aziende di torrefazione, fino ai baristi. Inoltre, è il frutto di una catena globale in cui le dinamiche economiche, climatiche e logistiche influiscono direttamente sul costo finale.

Il prezzo di un caffè riflette il valore di queste dinamiche in cui cura artigianale e impatto macroeconomico si intrecciano.

A questo si aggiunge il fatto che il caffè in Italia non è solo un prodotto: è un rito sociale, un simbolo culturale a cui gli italiani non rinuncerebbero facilmente. Anche in tempi di difficoltà economica, il caffè al bar resta un momento identitario e irrinunciabile.

Per questo molti consumatori sono disposti a pagare un po’ di più per mantenere alta la qualità e sostenere una filiera che rispetta l’ambiente e le persone. Il prezzo di un euro e trenta è, in definitiva, il riflesso di una filiera sostenibile, di un impegno costante per garantire la qualità e di un prodotto che continua a rappresentare un’eccellenza del made in Italy”.

Ivs Group lascia Piazza Affari dopo il delisting: Antonio Baravalle ed Enrico Cavatorta, Lavazza, subentrano in Cda

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Il logo Ivs group

MILANO – Ivs Group, leader italiano e secondo operatore in Europa nella gestione di distributori automatici e semiautomatici per la somministrazione di bevande calde, fredde e snack, ha confermato che Paolo Caporali e Maurizio Traglio, membri del consiglio di amministrazione con la qualifica di amministratori non indipendenti, hanno rassegnato le dimissioni.

Il consiglio ha perciò cooptato due nuovi amministratori: Antonio Baravalle, amministratore delegato di Lavazza, ed Enrico Cavatorta, Chief Financial & Corporate Officer di Lavazza, con la qualifica di amministratori non indipendenti, in carica fino alla prossima assemblea degli azionisti.

Il comunicato ufficiale dell’azienda riporta i ringraziamenti a Paolo Caporali e Maurizio Traglio “per il prezioso contributo prestato durante tutto il loro periodo di permanenza nel consiglio di amministrazione della società”.

Il giorno venerdì 4 ottobre è inoltre scattato il delisting di Ivs Group che lascia definitivamente Piazza Affari sostituita da Wiit.

L’operazione è avvenuto dopo la conclusione dell’opa di Lavazza sull’azienda tramite il suo veicolo Grey S.a.r.l.

Chiuso perciò il periodo di adesione relativo all’offerta pubblica di acquisto volontaria e totalitaria promossa da Grey: sulla base dei risultati definitivi, come riporta Efa News, risultano portate in adesione all’offerta 19.305.819 azioni, pari al 21,29% del capitale della società quotata pari a circa il 91,87% delle azioni oggetto dell’offerta (21.013.966 azioni).

Considerando anche le 1.330.528 azioni acquistate dall’offerente sul mercato al di fuori dell’offerta e le 1.488.485 azioni detenute dall’offerente prima dell’inizio del periodo di adesione e le 68.171.352 azioni, rappresentative del 75,18% circa del capitale e dei diritti di voto della società quotata, l’offerente verrà a detenere complessive 90.296.184 azioni, pari al 99,58% del capitale.

Sulla base dei risultati definitivi Grey eserciterà il diritto di acquisto delle restanti 377.619 azioni.

Non solo Eudr: tutte le norme che mettono a rischio la filiera del caffè

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Chicchi di caffè tostato (credits: Alexa from Pixabay)

MILANO – Nella settimana in cui la Commissione europea ha proposto un rinvio di un anno nell’applicazione dell’Eudr, importanti esponenti dell’industria, delle istituzioni internazionali e delle associazioni si sono dati appuntamento a Ginevra, per discutere non soltanto del controverso regolamento anti deforestazione dell’Unione Europea, ma anche, più in generale, di un quadro normativo sempre più complesso e frammentario a livello globale, che rischia di ostacolare o complicare i flussi commerciali penalizzando, in particolare, i paesi più poveri e meno attrezzati per far fronte ad adempimenti così complicati e costosi.

L’occasione è stata – martedì 1° ottobre, non a caso Giornata internazionale del caffè – una riunione, che si è svolta presso la sede ginevrina dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc), sotto la guida delle direttrice generale Ngozi Okonjo-Iweala.

Presenti – sempre per l’Omc – il presidente della Commissione per il commercio e l’ambiente Erwin Bollinger (Svizzera) e il presidente del Consiglio generale (l’organo di secondo livello dell’Omc), Peter Olberg (Norvegia).

In rappresentanza delle associazioni, la segretaria generale della Federazione europea del caffè (Ecf) Eileen Gordon, la segretaria generale dell’Associazione svizzera dei negozianti in caffè (Scta) Krisztina Szalai, il direttore generale della Federazione nazionale dei produttori di caffè della Colombia, German Bahamon, il direttore generale della Conferenza degli esportatori di caffè del Brasile (Cecafé), Marcos Matos e il direttore generale dell’Associazione tedesca del caffè Holger Preibisch.

Per il mondo dell’industria e del commercio hanno partecipato all’incontro: Giuseppe Lavazza, presidente del Gruppo Lavazza; Ben Clarkson, responsabile Global Coffee di Louis Dreyfus Company; Philipp Navratil, ceo di Nespresso; Nicolas Matter, ceo di Walter Matter; Nicolas Tamari, ceo di Sucafina; Vivek Verma, direttore generale del ramo caffè di ofi.

Dai resoconti e dalle dichiarazioni a margine dell’incontro, si apprende che Ngozi Okonjo-Iweala è in costante contatto con la riconfermata presidente della Commissione  Ursula von der Leyen, alla quale ha fatto presente come il Green Deal costituisca una legislazione frammentaria, che mette a rischio soprattutto i paesi più vulnerabili, la cui economia, a base familiare, ha scarso accesso alle tecnologie.

Marco Matos ha riferito che, in tutti gli interventi, è stato riaffermato l’impegno a favore della sostenibilità da parte dell’intera filiera.

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Spinel a Triestespresso con My Cube, la macchina a cialde per l’horeca

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La macchina da caffè My Cube (immagine concessa)

TRIESTE – Nata dall’amore per il caffè e dalla passione per l’innovazione, Spinel è un’azienda che si distingue per la qualità, l’affidabilità e l’estetica delle sue macchine. Nel corso degli anni l’azienda ha saputo combinare la tradizione con le più moderne tecnologie, creando prodotti che soddisfano tanto le esigenze dei baristi professionisti quanto degli appassionati di caffè.

Ogni modello è caratterizzato da un design elegante e funzionale, in grado di arricchire qualsiasi ambiente, dal ristorante più raffinato al contesto domestico. Ma l’estetica non è l’unico punto di forza: le innovazioni presenti in ogni macchina garantiscono prestazioni elevate e un’estrazione del caffè perfetta.

Triestespresso rappresenta per Spinel il palcoscenico ideale per presentare la sua gamma di modelli.

Protagonista anche in questa occasione sarà My Cube la nuova macchina da caffè a cialde e capsule studiata per il settore horeca.

L’elemento che la contraddistingue è l’accesso frontale alla tanica dell’acqua mediante uno sportello sul quale sono anche posizionate la lancia acqua e vapore. Tale scelta progettuale la rende molto compatta e ideale per essere posizionata in luoghi con limitato spazio di installazione.

Nonostante le ridotte dimensioni rispetto ad una macchina tradizionale da banco, offre soluzioni tecnologiche che soddisfano chi ricerca prestazioni elevate ma allo stesso tempo è attento alla facilità di utilizzo e personalizzazione dell’esperienza sensoriale.

Rimanendo nel settore horeca i riflettori saranno puntati anche sul gioiello di sartorialità meccanica Coffee Tower, e sulle ammiraglie Jessica e Jasmine.

Il settore OCS sarà invece arricchito dai modelli Pinocchio e Ciao, anche qui con grandi novità tutte da scoprire.

In un momento storico in cui la sostenibilità è un tema cruciale, Spinel, grazie alle sue scelte, si conferma azienda ecosostenibile, impegnandosi a utilizzare materiali eco-compatibili e processi produttivi a Km0 con ricadute positive e durature sull’ambiente che, in tal modo, è tutelato e valorizzato.

Ogni macchina è inoltre progettata per ridurre al minimo gli sprechi energetici, senza mai compromettere la qualità del caffè servito.

Triestespresso si conferma un’occasione imperdibile per scoprire come le macchine Spinel possono trasformare ogni tazza di caffè in un’esperienza unica. Il team Spinel sarà presente presso hall 27, stand 18.

La San Marco apre le porte: oltre 200 persone visitano lo stabilimento di Gradisca d’Isonzo

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Uno dei gruppi di visitatori nello stabilimento La San Marco di Gradisca d'Isonzo

GRADISCA D’ISONZO (Gorizia) – Ha riconfermato il successo della passata edizione l’appuntamento di sabato 6 ottobre a La San Marco a Gradisca d’Isonzo di “Gradisca un caffè…o un caffè a Gradisca?”, la mattinata di porte aperte che ha visto la partecipazione di più di 200 persone. Dalle 9 alle 13 l’azienda è rimasta aperta al pubblico per dare la possibilità di addentrarsi nel mondo delle macchine professionali per il caffè.

I collaboratori dell’azienda, leader mondiale nel settore, hanno rivestito i panni di cicerone e hanno accompagnato i tanti visitatori in un tour guidato all’interno della fabbrica. Ad ognuno è stata offerta una tazzina di espresso o di cappuccino accompagnati dai biscotti e pasticcini dell’associazione Etica del Gusto.

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Roberto Nocera, general manager de La San Marco (immagine concessa)

“ Abbiamo voluto accogliere i nostri ospiti nel migliore dei modi per dare giusto valore all’azienda e ad ogni suo singolo collaboratore – ha dichiarato il direttore generale de La San Marco Roberto Nocera – l’azienda è sempre stata molto radicata nel territorio e l’iniziativa di oggi ha voluto consacrare questo importante legame“.

Alla visita ha preso parte anche il sindaco di Gradisca d’Isonzo Alessandro Pagotto, accompagnato dalla sua giunta. Il primo cittadino si è espresso con parole di apprezzamento e gratitudine per La San Marco, non solo per quanto rappresenta in ambito produttivo, ma anche per la sua partecipazione attiva e sostegno alla comunità in particolare in relazione agli eventi sportivi.

La San Marco
La visita dei cittadini nello stabilimento La San Marco

Bialetti presenta le nuove tipologie di gusti e miscele

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Bialetti consolida l'expertise nell'ambito della torrefazione (immagine concessa)

COCCAGLIO (Brescia) – Creatività, talento, intuizione e intraprendenza: un insieme capace di fare la differenza in innumerevoli campi. La storia di Bialetti, icona globale del caffè e simbolo del vivere italiano, si inserisce in questo solco. L’universo Bialetti rappresenta una esperienza straordinaria nel mondo del caffè: con una storia di oltre un secolo, l’azienda – fondata nel 1919 dal genio di Alfonso Bialetti, che nel 1933 inventò l’iconica Moka Express – ha percorso negli ultimi decenni un’evoluzione importante, consolidando sempre più il proprio expertise nell’ambito della torrefazione ed estendendo via via la gamma di prodotti offerti.

Oggi all’interno della torrefazione Bialetti – dove si curano tutte le fasi di lavorazione del caffè (dalla selezione dei chicchi alla tostatura, dalla macinatura al degasaggio, fino all’imballaggio finale) si producono ben sei differenti tipologie di prodotti, con una grande varietà di gusti per ciascuna.

Con quello stesso approccio rivoluzionario e creativo che contraddistingue Bialetti fin dalla sua nascita, negli ultimi mesi il brand ha presentato inoltre numerose novità e una nuova campagna di comunicazione, rinsaldando il proprio ruolo di player di primo piano nel settore del caffè.

L’offerta di caffè Bialetti

Capsule

Disponibili in 14 varianti, le capsule Bialetti – completamente in alluminio riciclabile – sono progettate per preservare al meglio l’aroma del caffè proteggendolo dall’azione di ossigeno, luce e umidità, e contengono 7 grammi di caffè, dose ideale individuata da Bialetti per avere un espresso come al bar.

Cialde ese

Cremoso, Corposo, Intenso e Decaffeinato: sono 4 le miscele disponibili di cialde ese. Confezionate singolarmente per preservare tutto l’aroma e la freschezza del caffè Bialetti, sono 100% ecologiche e compostabili.

Macinato perfetto moka

La linea di caffè macinato studiata appositamente per la preparazione in Moka. La tostatura è lenta e controllata, mentre la macinatura viene attentamente calibrata: la specifica dimensione della polvere di caffè è ciò che garantisce un risultato in tazza corposo, regalando cremosità e intensità aromatica.

Macinato

Una gamma di caffè pensata per rispondere ad ogni esigenza di preparazione (dalla Moka, all’espresso, al filtro), garantendo al contempo un altissimo standard qualitativo.

Filtro

Un caffè dalla macinatura più spessa, creato appositamente per gli amanti della French Press e per un pubblico internazionale.

Esperto Grani

Pensata anche per macchine automatiche, la linea Esperto Grani – che si compone delle varianti Classico, Delicato e Intenso – è perfetta per chi ama sperimentare e comporre le proprie miscele.

Le principali novità

L’azienda amplia la sua offerta con la nuova e pregiata monorigine Perù, una linea di caffè certificata Rainforest Alliance disponibile sia in capsule che come macinato, offrendo ai consumatori un prodotto che unisce la qualità del caffè Bialetti a un’impronta eticamente sostenibile. Una scelta che conferma l’impegno dell’azienda verso pratiche commerciali responsabili e il rispetto per l’ambiente.

Inoltre, per offrire una maggiore versatilità ai propri clienti, Bialetti espande la propria gamma di capsule compatibili, offrendo – oltre a quelle per sistemi Nespresso®, anche le capsule per i sistemi Lavazza A Modo Mio® e Nescafè® Dolce Gusto®.

I caffè aromatizzati

Bialetti, che da oltre 100 anni reinventa il caffè con creatività e spirito innovativo, conferma il proprio approccio pioneristico anche nel mondo dei caffè aromatizzati.

Tra le primissime aziende ad offrire delle miscele di caffè aromatizzate – non solo in capsule ma anche come macinato per Moka – oggi Bialetti continua a sperimentare, proponendo inedite limited edition stagionali e allargando l’offerta di gusti continuativi, che conta oggi le versioni Nocciola, Cioccolato, Vaniglia e Caramello.

Il grande successo della miscela al caramello – introdotta come edizione in&out per l’inverno 2023 e successivamente diventata una miscela continuativa sia in capsule che come Perfetto Moka – ne è la prova. L’azienda infatti nel 2024 ha lanciato come nuove proposte stagionali la miscela alla mandorla in occasione dell’estate e, in arrivo a novembre, il tiramisù, sapori unici ideati per sorprendere il palato.

La nuova campagna di comunicazione e il concorso “È sempre Bialetti”

Per raccontare l’ampiezza dell’offerta Bialetti – che comprende le capsule, le cialde ese, il macinato Perfetto Moka, il macinato, i grani e il caffè filtro – il brand presenta una nuova ed originale campagna dalla tagline “È sempre Bialetti”.

Al centro della comunicazione un video manifesto (con la regia di Giacomo Boeri) che mostra, con una grammatica fresca e contemporanea e un mood super pop, come il caffè Bialetti sia la risposta giusta per ogni esigenza o preferenza di consumo. Per usare le parole del video “Qualunque sia il caffè che cerchi… è sempre Bialetti”.

La campagna di comunicazione promuove, inoltre, l’omonimo concorso a premi “È sempre Bialetti. Dal 12 settembre al 20 dicembre 2024 acquistando il caffè Bialetti, il pubblico potrà provare a vincere i 300 premi giornalieri in palio ed un esclusivo premio finale: una fornitura di caffè per la durata di dieci anni! Tutte le informazioni e il regolamento completo sono disponibili su bialetti.com e su semprebialetti.it

La scheda sintetica di Bialetti Industrie

Bialetti nasce nel 1919 a Crusinallo, in Piemonte, per volontà di Alfonso Bialetti. Nel 1933 viene realizzata la prima Moka Express, geniale intuizione che ha rivoluzionato il modo di preparare il caffè a casa. Considerata icona di design nel mondo, fa parte delle collezioni permanenti del MoMa di New York e del Triennale Design Museum di Milano.

Il 1999 è l’anno in cui si forma il gruppo Bialetti Industrie, nato dalla fusione tra Alfonso Bialetti & C. e Rondine, realtà leader nella produzione di pentole antiaderenti; la sede viene trasferita a Coccaglio in provincia di Brescia.

Nel 2004 Bialetti fa il suo ingresso nel mondo delle macchine espresso e nel 2010 in quello del caffè con le capsule l Caffè d’Italia. Nei tre anni successivi l’azienda internalizza tutte le fasi della lavorazione del caffè inaugurando la propria torrefazione e mettendo a punto un metodo specifico per creare miscele di caffè dal perfetto equilibrio, dall’aroma intenso e dal gusto equilibrato. Ad oggi l’offerta della torrefazione Bialetti consta di sei differenti tipologie di prodotto (capsule, cialde, macinato per moka, macinato universale, caffè filtro e grani) che rispondono a tutte le esigenze del mercato.

Fipe crea L’Associazione delle scuole di alta formazione della ristorazione

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L’Associazione delle scuole di alta formazione della ristorazione (immagine concessa)

ROMA – “L’importanza della formazione – ha dichiarato il Presidente della Federazione Fipe – Confcommercio Lino Enrico Stoppani – per il nostro settore è da sempre uno degli aspetti fondamentali per lo sviluppo e la crescita qualitativa delle aziende che operano nella ristorazione”. Con queste motivazioni è nata a Roma in Fipe – Confcommercio l’Associazione delle Scuole di alta formazione della ristorazione che raggruppa le più importanti scuole italiane nel settore della cucina, della sala e del bar per formare i futuri cuochi, maître, camerieri, pasticceri che andranno a lavorare nel settore della ristorazione e dell’ospitalità.

L’Associazione delle scuole di alta formazione della ristorazione di Fipe

“L’obiettivo – dichiara il neoeletto presidente Vittorio Dall’Aglio, presidente di Confcommercio Parma e consigliere di ALMA, Scuola internazionale di cucina – è quello di mettere a fattor comune attraverso un coordinamento nazionale, pur nel rispetto delle autonomie delle diverse scuole, tutte le esperienze, cercando di dare un respiro più ampio alle attività di istruzione e formazione nel campo della ristorazione per rispondere sempre meglio ai fabbisogni delle imprese e avviare un indispensabile confronto con le Istituzioni”.

“La ricerca di competenze qualificate si lega – secondo il presidente Stoppani – all’esigenza di un innalzamento della qualità dell’offerta da parte delle imprese chiamate a rispondere ad una clientela sempre più competente ed esigente”.

Tra i primi punti del programma della nuova Associazione c’è quello di organizzare, ad inizio 2025, un forum della formazione chiamando a raccolta, alla presenza dei più importanti soggetti istituzionali interessati, tutti gli attori della filiera.

E sulla Giornata mondiale del turismo: “L’Italia tra le mete più ambite anche per la ristorazione”

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Fipe per la Giornata mondiale del turismo 2024 (immagine concessa)

ROMA – È di 11,7 miliardi di euro la spesa destinata alla ristorazione dei turisti che hanno visitato l’Italia durante il trimestre estivo 2024 (giugno-agosto), a fronte di una spesa complessiva di 62 miliardi. Un dato che evidenzia come il settore sia un componente fondamentale dell’offerta turistica del Bel Paese, rappresentando uno dei principali motivi di scelta per milioni di visitatori, italiani e stranieri.

L’analisi Fipe per la Giornata mondiale del turismo

È quanto emerge dalla analisi che Fipe – Federazione italiana pubblici esercizi ha realizzato in occasione della Giornata mondiale del turismo.

L’estate 2024 ha visto circa 215 milioni di presenze turistiche in Italia, con una crescita dell’1,6% rispetto all’anno precedente, trainata soprattutto dall’afflusso di visitatori stranieri (+4% le presenze sul 2023) che ha compensato il leggero calo dei flussi domestici. Gli imprenditori della ristorazione vedono nel turismo internazionale un volano di sviluppo anche per i prossimi anni.

I turisti, ancora di più quelli stranieri, apprezzano l’Italia non solo per le sue bellezze artistiche e paesaggistiche, ma anche per la qualità e la varietà della sua offerta enogastronomica. L’esperienza culinaria italiana, fatta di autenticità, tradizione e qualità, è capace di trasformare ogni soggiorno in un’occasione di scoperta e valorizzazione del territorio.

“Questi dati confermano l’importanza della ristorazione come elemento chiave per il successo del turismo in Italia” commenta Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe. “È quindi arrivato il momento che anche alle imprese della ristorazione sia riconosciuto lo status di impresa turistica, non solo per favorirne l’ammodernamento utilizzando le risorse messe a disposizione del comparto, ma anche per dare maggiore impulso alla qualità complessiva della nostra offerta turistica, investendo cioè sulle sue eccellenze”, conclude Stoppani.