venerdì 21 Novembre 2025
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Tartufi e Rom Arrangé con prugne della California: le creazioni per le festività 2024 del maître chocolatier Stefano Collomb

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il maître chocolatier Stefano Collomb tartufi
Il maître chocolatier Stefano Collomb (immagine concessa)

MILANO – Nel contesto dell’impegno in Italia con un’attività integrata di marketing e comunicazione volta alla promozione della versatilità, alta qualità e gusto distintivo delle prugne della California, il California Prune Board (CPB) – che rappresenta coltivatori e confezionatori di prugne provenienti dalla California – rinnova anche per l’anno 2024/25 la collaborazione con il maître chocolatier Stefano Collomb, titolare della storica pasticceria-cioccolateria “Chocolat” a La Thuile, in Valle d’Aosta.

Nata nel 2018, questa partnership celebra con successo l’incontro tra l’arte cioccolatiera italiana e le Prugne della California, che il CPB promuove sia in Italia che a livello internazionale.

“Le Prugne della California si abbinano in modo unico al cioccolato, esaltando la loro alta qualità e versatilità. Siamo entusiasti di continuare la nostra collaborazione con il maître chocolatier Stefano Collomb, il quale interpreta magnificamente il raffinato incontro tra cioccolato e prugne della California. Siamo lieti, con questa sinergia vincente di oltre sei anni, di far scoprire agli sviluppatori di alimenti e al pubblico italiano nuove ispirazioni per l’utilizzo di un prodotto versatile e gustoso” afferma Esther Ritson-Elliott, director of international marketing & communications del California Prune Board.

Le Festività 2024 si arricchiscono con due irresistibili creazioni del maître chocolatier Stefano Collomb che esaltano la dolcezza e l’eleganza delle prugne della California, disponibili anche in una gift box in edizione limitata.

I tartufi al cioccolato fondente e Prugne della California combinano l’intensità del cacao con la delicatezza della pasta di mandorle e un tocco di arancia, creando un’esperienza di puro piacere. Per chi ama sapori più intensi, il Rom Arrangé è un perfetto connubio di Prugne della California, rum scuro, zucchero di canna e spezie, dove l’aroma avvolgente di vaniglia e anice stellato richiama le note calde delle feste.

Due delizie uniche che renderanno le Prugne della California vere protagoniste di momenti indimenticabili.

“Naturalmente prive di grassi e zuccheri aggiunti, le Prugne della California sono perfette per bilanciare il contenuto di zuccheri nelle preparazioni dolci, esaltando al contempo le caratteristiche di ingredienti come aroma di arancio, pasta di mandorle, cioccolato fondente e rum scuro. Questo ingrediente unico, grazie alla sua versatilità e alla consistenza distintiva, mi consente di sperimentare nuove combinazioni con creazioni inedite. I miei clienti fidelizzati apprezzano molto queste proposte, frutto della continua innovazione nell’offerta della mia cioccolateria. Inoltre, il Rom Arrangé, un classico francese, viene arricchito con le Prugne della California, una ricetta collaudata da anni e molto amata da chi l’ha provata”, spiega il maître chocolatier Stefano Collomb.

Le nuove creazioni al cioccolato con prugne della California realizzate tra l’autunno 2024 e la primavera 2025 da Stefano Collomb saranno disponibili anche singolarmente presso la pasticceria-cioccolateria “Chocolat” di La Thuile in Valle d’Aosta. In particolare la gift box natalizia con tartufi e Rom Arrangé con Prugne della California sarà disponibile per il periodo natalizio presso la pasticceria e può essere ordinata sul sito Chocolat-collomb.it o telefonicamente al numero 0165 884783, al prezzo di €18,50.

Ingredienti tartufi con prugne della California – 60 g

Cioccolato fondente (cacao, burro di cacao, zucchero, emulsionante: lecitina di soia, vaniglia), marzapane (mandorle, sciroppo di zucchero invertito, sciroppo di glucosio, umidificante: sorbitolo, alcool etilico, enzima). Prugne della California e zenzero in polvere in quantità variabili. Può contenere tracce di nocciole e altra frutta a guscio.

Ingredienti Rom Arrangé con prugne della California – 210 g

Prugne della California, Rum scuro, zucchero integrale bio Moscovado, scorza di arancio, anice stellato, bacche di vaniglia.

California Prune Board

La filiera delle Prugne della California è rappresentata dal California Prune Board (CPB) fondato nel 1952 per rappresentare coltivatori e confezionatori di prugne provenienti dalla California, che producono per diversi marchi di distributori in tutto il mondo. La California è il più grande produttore mondiale di prugne secche con frutteti in 14 contee nelle valli di Sacramento e San Joaquin.

Il CPB opera sotto l’autorità del California Secretary of Food and Agriculture, occupandosi di promuovere e incrementare le vendite e la consapevolezza sulle qualità distintive e della versatilità delle Prugne della California.

El Mordjene: ecco la Nutella algerina che non potrà essere più comprata in Europa

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Il logo El Mordjene

Soprattutto in Francia, negli ultimi tempi, sta spopolando la crema spalmabile El Mordjene, soprannominata la Nutella algerina. Per tutti i suoi fan arrivano però brutte notizie: l’Unione Europea ne ha bloccato l’importazione. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Francesca Biagioli per il portale d’informazione Green Me.

La crema spalmabile El Mordjene

MILANO – In Italia si conosce poco, ma in Francia negli ultimi tempi ha davvero spopolato. Parliamo della crema spalmabile El Mordjene, soprannominata la “Nutella algerina“, dato che arriva proprio da questo Paese dell’Africa e sembra avere un gusto ottimo.

La El Mordjene è diventata famosissima grazie al passaparola e ai social media. Influencer e food blogger hanno elogiato questa crema spalmabile, paragonandola addirittura alla Nutella, e in alcuni casi l’hanno preferita a quest’ultima per il suo sapore di nocciole tostate, simile a quello del Kinder Bueno (dicono).

Un grande successo che però sembra essere già arrivato al capolinea. Come mai? L’Unione Europea ne ha bruscamente interrotto l’importazione con un divieto imposto a partire da venerdì scorso, quando le autorità doganali hanno bloccato le spedizioni della crema algerina nel porto di Marsiglia, in Francia. Da questo momento, quindi, il prodotto non può più arrivare in Ue. 

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Concluso il World Latte Art Grading Championship: al via le selezioni per Host

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Da sinistra: Carmen Clemente, Salvatore Riunno, Iva De Rosa e Giulio Maisto (immagine concessa)

TRIESTE – Si è concluso con grande successo il World Latte Art Grading Championship (WLAGS) 2024, tenutosi il 26 ottobre alla prestigiosa Triestespresso Expo. Organizzato dal circuito Lags (Latte Art Grading System), l’evento ha visto sfidarsi i migliori talenti mondiali della latte art, selezionati da diversi Paesi: Italia, Perù, Slovenia, Cile, Spagna, Argentina, Colombia e Croazia. Un’occasione unica che ha raccolto appassionati e professionisti del settore per celebrare l’arte e la tecnica della decorazione del latte.

Il World Latte Art Grading Championship

Mattatore e presentatore dell’evento è stato il Maestro Andrea Villa, che con grande professionalità ha gestito la manifestazione, regalando momenti emozionanti al pubblico. L’Italia si è distinta in modo particolare, portando a casa tutte le coppe del primo posto nelle diverse categorie, anche se alcuni rappresentanti degli altri Paesi hanno dato filo da torcere ai campioni italiani, rendendo la competizione avvincente e carica di suspense.

Classifica per Livelli:

Verde:

· 1° Classificato: Giulio Maisto – Italy

· 2° Classificato: Sony Guineo – Cile

Rosso:

· 1° Classificato: Ivan De Rosa – Italy

· 2° Classificato: José Feliciano Rimachi Cayetano – Perù

Nero:

· 1° Classificato: Salvatore Riunno – Italy

· 2° Classificato: Marko Podbrežnički – Croazia

Oro:

· 1° Classificato: Carmen Clemente – Italy

· 2° Classificato: Ales Gonrec – Slovenia

Un ringraziamento particolare va anche ai giudici della competizione, giunti da diverse zone del mondo, che hanno svolto un compito non facile ma di fondamentale importanza per la competizione.

· Adrian Fernandez – Spagna

· Deny Pesce – Croazia

· Giuseppe Musiu – Italia

· Massimiliano Crispino – Italia

· Maurizio Boi – Svizzera

· Nejc Knez – Slovenia

· Nicola Manzo – Italia

Il WLAGS 2024 si conferma come un appuntamento fondamentale per i professionisti e gli appassionati di latte art, rappresentando un palcoscenico internazionale che valorizza l’eccellenza e il talento di artisti provenienti da tutto il mondo.

Il livello di competizione e la varietà di partecipanti hanno reso questa edizione particolarmente avvincente, confermando l’importanza del circuito LAGS nel promuovere la latte art a livello globale.

L’evento ha anche segnato l’inizio di una nuova stagione di sfide: con questo comunicato si dà ufficialmente il via alle selezioni nazionali per la prossima edizione del WLAGS, che si terrà nella prestigiosa piazza di Host Milano, lunedì 20 ottobre 2025.

Durante l’evento è stata inoltre annunciata l’apertura totale delle competizioni a tutte le nazioni aderenti al sistema LAGS, con la possibilità di candidarsi e attivare selezioni per i campionati futuri, in particolare quelli del 2026, per i quali attendiamo presto ulteriori dettagli.

Un ringraziamento speciale va agli sponsor che hanno reso possibile questo evento: Caffè Monte, Pulycaff, Recappuccio, Rancilio, Metallurgica Motta, Ipa Porcellane, Brita, Toschi Vignola, Clean Express Technology e Anfim, il cui supporto è stato fondamentale per il successo di questa edizione.

Insomma, un evento entusiasmante, carico di energia ed emozioni, che ha lasciato il pubblico con il fiato sospeso e ha tracciato la strada per nuove e avvincenti competizioni.

Ferrero presenta il nuovo catalogo cioccolato per questo Natale 2024

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La Ferrero Collection (immagine concessa)

Da Rocher a Mon Cheri passando per la piramide Rocher: la multinazionale con sede ad Alba Ferrero propone una manciata di classici riproposti per l’imminente edizione festiva 2024. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Efa News.

Le referenze di Ferrero per Natale 2024

MILANO – Per addolcire l’attesa del Natale 2024, accanto alle referenze più iconiche, Ferrero presenta il nuovo Calendario dell’Avvento Ferrero Rocher Grand Assortiment, con una nuova e moderna grafica che celebra il periodo delle festività natalizie. La grafica non è però l’unica novità di questo Calendario, all’interno delle 24 caselle, infatti, sarà possibile non solo trovare le amate specialità Ferrero Rocher, Raffaello e Ferrero Rondnoir, ma anche due golose novità: Ferrero Manderly, delicata pralina alla mandorla e Ferrero Cappuccino, dal gusto più deciso di caffè.

La Piramide Ferrero Rocher è un simbolo indiscusso del Natale: un’esperienza di gusto unica, resa speciale da una raffinata combinazione di consistenze e sapori. Al centro una nocciola tostata intera, avvolta da un morbido ripieno cremoso alla nocciola, il tutto racchiuso in un croccante guscio di wafer, ricoperto di cioccolato e arricchito da una delicata granella di nocciole tostate.

Presentato nell’immancabile confezione a piramide, perfetta per condividere dolci momenti di festa.

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Delacre lancia la nuova linea natalizia per quest’anno

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La collezione Delacre (immagine concessa)

Delacre presenta le nuove referenze per le festività natalizie 2024. Per il Natale 2024, non mancheranno le confezioni Delacre – brand acquistato da Ferrero nel 2016 – più amate, a partire da Étoile Collection, l’immancabile confezione firmata Delacre che presenta un ampio assortimento di biscotti in una piccola grammatura. Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul portale Efa News.

Delacre per Natale 2024

MILANO – La linea natalizia Delacre Étoile 2024 è perfetta per condividere la gioia delle feste insieme ad amici e parenti l’emozione delle Feste attraverso momenti di gusto ed eleganza.

Délices au chocolat, l’edizione speciale Étoile 2024, è il regalo perfetto per un Natale all’insegna del gusto e della raffinatezza. Racchiusa in una festosa confezione in latta, questa collezione esclusiva offre un assortimento di 13ricette uniche di biscotti al cioccolato belga. Dagli iconici Delacre Marquisettese Biarritz, fino ad alcune novità alla cannella, al gusto mandorla, al gusto caramello e al peperoncino di Cayenna.

Per il Natale 2024, non mancheranno le confezioni Delacre – brand acquistato da Ferrero nel 2016 – più amate, a partire da Étoile Collection, l’immancabile confezione firmata Delacre che presenta un ampio assortimento di biscotti in una piccola grammatura (150 g).

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iMprint, viaggio a ritroso dalla tazzina alle piantagioni, con blockchain e realtà immersiva, al Trieste Coffee Festival

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Alberto Polojac (foto concessa da Sca Italy)

MILANO – Il lancio della piattaforma IMprint si è svolto all’interno della cornice del Trieste Coffee Festival, promosso da Alberto Polojac, presidente SCA Italy, titolare di Imperator e tra gli ideatori dell’evento. E’ sempre lui che ne racconta obiettivi, genesi e sviluppo prima di entrare nel merito dell’innovazione tecnologica presentata in Fiera.

Polojac: “Trieste Coffee Festival nasce dieci anni fa: oggi siamo alla nona edizione, con la sospensione dei due anni pandemici. Dal 2014 siamo attivi con una manifestazione che serve a regalare al pubblico dei momenti in cui la filiera si apre alla popolazione locale e turistica. L’importante è comunicare quel che il caffè può trasmettere come valore a 360 gradi nelle sue sfaccettature.

La bevanda deve agganciarsi ad altri treni che corrono più veloci per farsi notare anche tra gli scaffali del supermercato. Abbiamo la possibilità di scegliere diversi prodotti partendo come sempre, fidandosi dell’etichetta e di ciò che vi si trova scritto. Normalmente chi descrive meglio, ha qualcosa in più da dire.

(immagine concessa)

Giuseppe Coletti si inserisce, ceo e co founder di Authentico che si occupa di innovazione tecnologica e di aver sviluppato iMprint: “Assieme racconteremo uno strumento che va verso il consumatore e le aziende che se ne preoccupano. Si inserisce in vari canali, non solo nello storytelling, ma anche nel merito di cosa fa un’azienda sul piano della sostenibilità.”

Piattaforma iMprint

Polojac riprende la parola: “Descrivere l’intera filiera aiuta il consumatore finale a comprendere e tracciare la provenienza di un lotto, seguendo il percorso della pianta, del caffè, dal porto alla nave, sino al suo stoccaggio.

Ad oggi la tracciabilità del caffè è stata nella migliore delle ipotesi garantita da un QRcode che faceva riferimento ad una determinata zona. Altrimenti ci si deve appoggiare ai sacchi di juta che riportano dei codici ICO, con i dati dell’esportatore, l’origine, il lotto per la tracciabilità del verde.

Ma la realtà è molto più complessa. Vogliamo sapere di più nell’etichetta e per questo ci serve un sistema entrato ormai nelle nostre vite, la blockchain, di cui si è iniziato a parlare anni fa: oggi, applicata alla tracciabilità, è particolarmente efficace perché si può usare per fotografare ogni momento che resta unico.

Si immortala un istante che diventa un documento, un certificato di importazione, di origine, può essere anche quello indicato dalla normativa EUDR che garantisce che quella materia prima non abbia causato deforestazione negli ultimi dieci anni.

Oltre a ciò, abbiamo aggiunto un’altra tecnologia ormai matura, ovvero il visore per osservare le realtà immersive.

Per noi è stata una sfida, soprattutto rispetto all’EUDR. La tracciabilità sin qui era stata considerata senza particolare attenzione.

Abbiamo dovuto rispondere a questa normativa, andando persino oltre essa, includendola all’interno di un progetto più ampio che riguarda tracciabilità e esperienza immersiva. Che è interessante perchè aiuterà a completare il racconto con il caffè, nella parte che spesso non si riesce a vedere perché i Paesi produttori, le piante, sono coltivate lontano.

E’ un ambiente che solo gli operatori del settore riescono a toccare con mano, al contrario di quello che capita per altri prodotti come l’olio.

Questa tecnologia, presentata durante il Trieste Coffee Festival, si integra alla tracciabilità di filiera, dando la possibilità a chi vi accede di avere un‘esperienza in piantagione, negli impianti di lavorazione. Una certamente virtuale, ma che dà un assaggio reale di quello che si trova laggiù con una precisione nel dettaglio impressionante.

Giuseppe Coletti scende nel tecnico con una prima dimostrazione di iMprint

“Con Imperator abbiamo sviluppato un sistema per tracciare il caffè dalla pianta alla tazzina. Abbiamo coinvolto due realtà, la parte dell’importazione e quella della torrefazione. Questo già è stato sfidante: la filiera è complessa, contiene tantissimi attori, comprende la parte doganale.

Alla base di iMprint c’è la blockchain. La conosciamo principalmente legata alla cripto valuta, ma essenzialmente è un registro che somiglia a quello Mastro, in cui si scriveva soltanto e non si cancellava mai. Condiviso da migliaia di computer su una rete, su cui ognuno può inserire informazioni e dati, convalidati almeno dal 50% dei computer per renderla validata. Da quel momento in poi è tecnicamente impossibile modificarla, cancellarla, crackarla.

La cosa interessante è che la blockchain è composta da moduli che possono essere usati per collegare tra di loro una serie di dati. Viene usata nella tracciabilità alimentare perchè di fatto, come obbliga la legge per tutelare la salute dei consumatori, le aziende trasformatrici devono notificare i passaggi effettuati dal cibo a partire da chi l’ha coltivata sino ad arrivare al prodotto confezionato.

La blockchain è la tecnologia indicata per permettere questa tracciabilità, in quanto, mette insieme una serie di blocchi informativi senza poterli slegare, in una catena dove ognuno della filiera può inserire documenti e passa la palla al successivo.

Ogni volta che avviene un trasferimento della materia prima da un attore all’altro, diventa incancellabile. Alla fine di questo percorso, si hanno una serie di indizi con cui rintracciare la materia prima.

Ovviamente lo spunto è stato l’EUDR che obbliga la produzione di documenti e certificati da parte delle aziende che devono scambiarli attraverso sistemi digitali al fine di garantire che caffè e cacao non abbiano causato deforestazione.

I controlli sono molto forti e le sanzioni salate (4% del fatturato). Si sta discutendo in particolare delle ricette in cui il caffè diventa ingrediente di altri prodotti. Non è facile. Ma questo è stato il punto di partenza: sfruttare quella che sembra una minaccia e renderla un’opportunità per le aziende che hanno modo di raccontare il fatto di usare caffè certificati, in totale trasparenza. Il consumatore stesso potrà verificare.

La blockchain, che mappa i vari stadi della filiera, geolocalizza le piantagioni – così come prevede la normativa – ci fa sapere chi sono i farmers, insieme alle attestazioni che certificano l’assenza di deforestazione. C’è bisogno di un ente terzo locale che fornisca questi documenti che poi vengono raccolte e caricate dal farmers su iMprint. Tutto è tracciato sino all’ultima fase della torrefazione.

Sul pacchetto di caffè, ci sarà anche la possibilità di ripercorrere a ritroso il viaggio del chicco. Vogliamo tornare dalla tazzina alle piantagioni.

Il primo caffè tracciato in blockchain con un QRcode che mostra il lotto di produzione, la varietà, la geolocalizzazione, i dati dell’azienda, le certificazioni, il racconto dei processi di produzione, di raccolta, di trasformazione e torrefazione. Un modo quindi anche di fare cultura.

Sono state poi aggiunte le schede sensoriali, i profili di tostatura, consigli di estrazione, caratteristiche organolettiche. Quindi tracciabilità, sostenibilità ambientale, cultura della bevanda in totale trasparenza.”

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Il logo celebrativo dei 40 anni

Matteo Borea analizza l’andamento dei prezzi del verde sotto la lente della Cina

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Matteo Borea (immagine concessa)

Matteo Borea, Coffee Master e proprietario di terza generazione di La Genovese, una
rinomata torrefazione di Albenga (Savona), condivide il suo punto di vista su un tema parecchio caldo e discusso da tutto il settore e del quale scriviamo tutti i giorni: i rincari e futuri aumenti della materia prima, che avranno ripercussioni ulteriori per gli operatori.

Le ragioni sono le più note, dal cambiamento climatico alle difficoltà logistiche, ma c’è un’altra variabile sottolineata da Matteo Borea, ovvero la presenza sempre più rilevante di un grande player come la Cina.

Caffè Verde: il vero motivo per cui il prezzo del caffè verde aumenterà e di cui nessuno parla

di Matteo Borea

Iniziamo col dire una cosa: il mercato del caffè è un campo minato, e non sto parlando delle classiche fluttuazioni dei prezzi o dei cicli climatici che mandano in tilt la produzione. C’è qualcosa di più profondo e complesso in gioco, qualcosa che molti non hanno ancora capito. E, incredibilmente, in pochi (per non dire nessuno) ne parlano. Quindi, eccoci qui a svelare il mistero.

Il cambiamento climatico ha già messo a dura prova i coltivatori di caffè, rendendo i raccolti
imprevedibili e spesso deludenti. Se a questo aggiungiamo problemi geopolitici che destabilizzano le catene di fornitura e flussi finanziari, si capisce subito che il mercato è in una fase di trasformazione totale.

Tuttavia, c’è un altro fattore cruciale, quasi sottovalutato: l’ascesa di un nuovo attore principale nel mercato del caffè.

Questo attore si chiama Cina: il gigante silenzioso del caffè

Sì, esatto. La Cina tradizionalmente famosa per il tè, sta rapidamente scalando le classifiche come importatore di caffè.

Facciamo alcune considerazioni: la Cina è diventata la principale destinazione delle
esportazioni agricole brasiliane, con vendite che hanno raggiunto la cifra record di 104 miliardi di dollari solo nel 2023. E non è tutto: il governo brasiliano ha siglato un accordo da 500 milioni di dollari per promuovere il caffè brasiliano nella più grande catena di caffè cinese.

E gli Stati Uniti? Se si parla di Cina non si può non parlare di America!

Ah, gli Stati Uniti, sempre lì a contendersi il podio con l’UE come maggiori consumatori di caffè al mondo. Eppure, nonostante abbiano importato caffè per un valore di 8,3 miliardi di dollari nel 2023, il rapporto sempre più stretto tra Brasile e Cina è una minaccia tangibile.

Perché? Perché la Cina è passata dal 20° al 6° posto tra i maggiori acquirenti di caffè brasiliano in soli due anni che neanche Valentino Rossi ai tempi di Sete Gibernau era capace di tanto.

Questo, per il modesto parere, significa una cosa sola: meno caffè per gli altri grandi
importatori, come gli Stati Uniti e l’Europa.

Le implicazioni sono molte e il cambiamento è inevitabile.

Ma vediamo insieme cosa significa tutto questo per il mercato del caffè:

1. Spostamento degli equilibri di potere: la crescente influenza della Cina ridurrà il potere contrattuale di acquirenti tradizionali come gli Stati Uniti e l’Unione europea. Un nuovo ordine mondiale del caffè, insomma.

2. Pressione sui prezzi: la domanda cinese in aumento, combinata con le sfide produttive
legate al clima, manterrà i prezzi del caffè elevati nel medio-lungo termine. Non è una questione di “se”, ma di “quando”.

3. Trasformazione della filiera: gli investimenti cinesi accelereranno la modernizzazione e la verticalizzazione della produzione di caffè in Brasile e altri paesi produttori.

4. Geopolitica: i legami commerciali tra Cina e Brasile avranno ripercussioni sulle relazioni
internazionali, in particolare con gli Stati Uniti. È una partita a scacchi di cui stiamo appena
vedendo le prime mosse.

5. Opportunità per i produttori: nonostante le sfide, l’interesse cinese potrebbe portare
capitali e know-how necessari per affrontare le difficoltà climatiche e produttive. Una boccata d’aria fresca per molti coltivatori.

6. Evoluzione dei consumi: la rapida crescita del mercato cinese del caffè, guidata dai
giovani consumatori, influenzerà le tendenze globali di consumo e produzione.

Borea: “Ecco cosa vedo all’orizzonte: “The new normal””

E qui arriva il punto cruciale, il vero nodo della questione. Sul lungo periodo (ma nemmeno
troppo) il prezzo del caffè verde aumenterà. Punto. E non tornerà ai livelli precedenti. Anzi, potremmo considerare questo il nuovo standard.

Perché? Perché la domanda non è soltanto più alta; è più strategica, più interconnessa con
dinamiche geopolitiche e finanziarie globali.

Mi sento di dire una cosa ai miei colleghi torrefattori: non sperate in un ritorno alla normalità.

Questa è la nuova normalità. Questo è solo l’inizio di una nuova era: il caffè verde sarà prezioso e soprattutto scarso per noi europei.

Quindi, non dite che non ve l’avevo detto. Il futuro è ora, e qualcuno in Cina ha già iniziato a scriverlo… sorseggiando un tè, forse.

Matteo Borea 

Groupe Seb: fatturato dei 9 mesi a €5,7 mrd (3,5%), divisione Professional (Wmf, Schaerer, La San Marco) a 726 mln (+4,1%)

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Groupe Seb
Il logo del Gruppo Seb

MILANO – Trimestrale positiva per Groupe Seb, che cresce del 4% nel terzo quarto e del 5,6% su base 9 mesi confermando l’outlook per l’intero esercizio 2024. La multinazionale francese – leader mondiale nella produzione dei piccoli elettrodomestici, ma fortissima anche nel settore delle macchine da caffè professionali – chiude il terzo trimestre con vendite pari a 1,985 miliardi di euro, in crescita del 4% a parità di perimetro e del 3.4% in termini nominali.

Le vendite dei primi 9 mesi raggiungono così un totale di 5,725 miliardi, pari a un +5,6% a parità di perimetro e un +3.5% in termini nominali. Sempre nei 9 mesi il risultato operativo raggiunge i 444 milioni, con un incremento del 14%. Il margine operativo passa al 7,8%, dal 7% del pari periodo 2023.

Nonostante un quadro geopolitico e macroeconomico tuttora incerto, il mercato dei piccoli elettrodomestici ha mantenuto un trend complessivamente positivo spinto, in primo luogo, dall’innovazione di prodotto.

Particolare dinamismo è stato dimostrato da alcune categorie – tra cui aspirapolvere, friggitrici ad aria e macchine da caffè superautomatiche – che hanno contribuito in modo significativo alla buona performance del Gruppo.

Le vendite del segmento consumer di Groupe Seb hanno raggiunto, nei primi 9 mesi, i 4,999 miliardi, in crescita del 6,6% a parità di perimetro e del 3,4% su base nominale

Questo trend positivo si è accelerato nel terzo trimestre, con una crescita organica delle vendite dell’8,1%, grazie al buon momento in Europa e nord America, mercati che contano per quasi i due terzi delle vendite del gruppo in questo segmento.

Nella divisione Professional, la crescita, in termini nominali, è stata, nei primi 9 mesi, del 4,1%, a 726 milioni, ma si è verificato invece un calo dell’1,6% a parità di perimetro.

Il 90% di questa divisione di Groupe Seb è costituito dal segmento caffè professionale, con i marchi Wmf (uno dei leader mondiali nel mercato delle macchine da caffè professionali full auto), Schaerer, Wilbur Curtis e La San Marco.

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Evoca Group presenta il nuovo ufficio di rappresentanza a Dubai

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Niccolò Rossi, Middle East Asia & OME Sales Manager, a Evoca Group (immagine concessa)

DUBAI — Evoca Group, leader mondiale nella produzione di macchine professionali per il caffe e distributori automatici di marchi rinomati quali Gaggia, Saeco e Necta, annuncia l’apertura del suo nuovo ufficio di rappresentanza a Dubai. Situato presso la Saba Tower 1, Jumeirah Lake Towers, questo nuovo presidio commerciale sottolinea la volontà di Evoca di espandere la propria presenza in Medio Oriente, un mercato chiave in forte crescita.

L’ufficio di Dubai migliorerà la capacità di Evoca di servire i propri partner nella regione, offrendo un supporto più diretto e accesso immediato alle ultime innovazioni tecnologiche del Gruppo.

Questa iniziativa è in linea con la missione di Evoca di offrire prodotti e servizi di eccellente qualità, costruiti su misura per soddisfare le esigenze specifiche dei clienti in questo mercato in rapido sviluppo.

In concomitanza con l’apertura del nuovo ufficio, Evoca invita tutti i clienti e partner a visitare il suo stand Z4-J39 al Gulfhost 2024, la principale fiera del Medio Oriente per l’ospitalita e food service. L’evento si terra dal 5 al 7 novembre presso il Dubai World Trade Centre.

Durante la fiera, Evoca presenterà diverse novità: La Solare, dotata della nuova tecnologia LatteVelluto per creare bevande incredibilmente morbide e cremose a base di latte, e la Wittenborg W100, il modello superautomatico ideale per i corner caffe in luoghi di lavoro o negozi di prossimità, progettata secondo criteri di sostenibilità per offrire alte prestazioni riducendo al minimo l’impatto ambientale.

Entrambe le macchine sono candidate ai Gulfhost Innovation Awards nelle categorie “Migliore Innovazione nel Caffe” e “Migliore Innovazione Sostenibile”.

Saranno inoltre esposte Aurora, una macchina da caffe superautomatica compatta a marchio Saeco, e La Vetro di Gaggia Milano, una macchina da caffe tradizionale creata per baristi più esigenti.

Evoca Group accoglierà i clienti e visitatori presso il proprio stand e nel suo nuovo ufficio. Insieme esploreranno nuove opportunità di collaborazione e crescita in Medio Oriente.

La scheda sintetica di Evoca Group

Evoca è un produttore leader a livello mondiale di macchine da caffe professionali e distributori automatici per il consumo fuori casa, con una storia nel settore di oltre 90 anni. Grazie al suo ampio portafoglio di marchi, è in grado di offrire una gamma completa di prodotti agli oltre 10.000 clienti del Gruppo, servendo i consumatori in hotel, ristoranti, uffici, spazi pubblici e molto altro. Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Essse Caffè: torna il panettone al chicco di Sebastiano Caridi

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Torna l’esclusivo panettone al caffè firmato Essse Caffè e Sebastiano Caridi (immagine concessa)

BOLOGNA – Dopo il successo della prima edizione, torna in veste rinnovata l’esclusivo panettone al caffè, frutto della collaborazione tra il maestro pasticcere Sebastiano Caridi e Essse Caffè. Quest’anno, la latta che lo custodisce, divenuta ormai un oggetto da collezione, cambia nuovamente design per celebrare un traguardo speciale: i 45 anni di Essse Caffè, un marchio che rappresenta l’eccellenza nel mondo del caffè.

Il panettone al caffè di Essse Caffè e Sebastiano Caridi

Espresso e panettone, due simboli della tradizione italiana, si fondono in questo lievitato artigianale di altissima qualità, proposto in edizione limitata. Il sapore sorprende grazie a ingredienti selezionati, abbinamenti inediti e una lavorazione impeccabile. La raffinata confezione lo rende il regalo ideale per le festività.

Il panettone al caffè (immagine concessa)

Nato dall’impasto con espresso all’italiana, questo panettone è arricchito da deliziosi cubetti di caramello, che si sposano perfettamente con la sofficità dell’insieme. Grazie all’utilizzo del lievito madre a fermentazione spontanea, il risultato è una struttura porosa e leggera che sprigiona tutta la sua morbidezza in cottura. Le 62 ore di lavorazione, suddivise in quattro lievitazioni a temperatura controllata e due impasti, garantiscono una consistenza straordinaria.

“Il caffè è uno degli ingredienti più complessi da utilizzare nei grandi lievitati – spiega Sebastiano Caridi – Da tempo sognavo di realizzare un panettone che riuscisse a mantenere l’intenso sapore dell’espresso nell’impasto. Con Essse Caffè ho trovato la materia prima ideale”

Questo prodotto, infatti, rappresenta l’incontro tra due eccellenze: Essse Caffè, la prestigiosa torrefazione bolognese della famiglia Segafredo, che da 45 anni porta l’autentico espresso italiano nel mondo, e Sebastiano Caridi, giovane e affermato Maestro Pasticcere, costantemente alla ricerca dell’evoluzione nell’alta pasticceria.

Il panettone al caffè di Sebastiano Caridi ed Essse Caffè si presenta così non solo come un’eccellenza gastronomica, ma anche come un tributo all’arte del caffè italiano e all’alta pasticceria.

L’edizione limitata, con la sua elegante latta da collezione e un sapore inedito che fonde tradizione e innovazione, diventa il simbolo perfetto per celebrare il 45° anniversario di Essse Caffè. Un dolce che esalta il piacere delle festività, regalando un’esperienza di gusto unica e sofisticata.

Per info: www.esssecaffe.com

La scheda sintetica di Essse Caffè

Scienza, sapienza e specializzazione: tre “S” che riassumono perfettamente i valori e la filosofia di Essse Caffè, prestigiosa torrefazione bolognese fondata nel 1979 da Francesco Segafredo assieme alle sorelle Chiara e Cristina. Oggi Essse Caffè è un marchio di successo in tutta Italia e all’estero, sinonimo di autenticità ed eccellenza, contraddistinto dall’inconfondibile “family feeling” delle sue miscele.

L’obiettivo? Garantire un prodotto di massima qualità, tutti i giorni, tutto l’anno, realizzando con cura l’intero processo, a partire dall’accurata selezione della materia prima.

Grazie alle collaborazioni universitarie – Facoltà di Agraria delle Università di Bologna, Cesena e Foggia – l’Azienda ha acquisito elevato spessore scientifico nel proprio settore, con conoscenze su ogni tipologia di caffè, dalla torrefazione al confezionamento, fino al caffè in tazzina.

Ai fondatori, oggi si affianca la quarta generazione della famiglia: Pietro Buscaroli, Agata Segafredo, Riccardo e Ruggero Auteri che condividono la missione imprenditoriale con uno sguardo imprescindibile verso il futuro.

Riguardo Sebastiano Caridi

Classe 1988, calabrese faentino d’adozione, Sebastiano è già volto noto della tv come concorrente e primo classificato del contest televisivo “Il più grande pasticcere d’Italia” (2015); vincitore di altri numerosi premi – ricordiamo il titolo di Migliore Colomba Tradizionale all’edizione 2021 di Divina Colomba – oggi gestisce due pasticcerie che portano il suo nome, una a Faenza e una a Bologna, quest’ultima nel suggestivo contesto di Palazzo Fava; in via di apertura, una terza a Imola. Figlio d’arte (suo padre è il maestro pasticcere Paolo Caridi) porta avanti la passione di famiglia, così come l’amore per gli ingredienti italiani, la tradizione e le materie prime di qualità.