venerdì 21 Novembre 2025
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Essse Caffè celebra 45 anni di eccellenza e innovazione

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L'azienda Essse Caffè (foto concessa)
L'azienda Essse Caffè (foto concessa)

BOLOGNA – Fondata nel 1979 a Bologna da Francesco Segafredo e le sorelle Chiara e Cristina Segafredo, Essse Caffè rappresenta da 45 anni un simbolo di qualità e passione nel mondo del caffè italiano, con una vocazione principale rivolta al settore horeca, cuore del suo business.

La filosofia aziendale si è sempre basata su due pilastri: qualità e costanza, valori che hanno permesso all’azienda di crescere senza compromessi, anche in un mercato complesso come quello attuale. “Rimaniamo fedeli alla nostra tradizione familiare, garantendo un prodotto sempre all’altezza delle aspettative”, afferma Agata Segafredo, Communications Manager, rappresentante della quarta generazione.

Innovazione nel settore professionale: il sistema Expresss

L’innovazione è un aspetto cruciale per Essse Caffè. L’azienda ha recentemente lanciato il sistema Expresss, una macchina a capsule progettata per il settore ho.re.ca., per ristorazione e hospitality. Questo sistema garantisce una qualità costante del caffè, anche in ambienti dove non è presente personale esperto o attrezzature specializzate.

“Abbiamo pensato a una soluzione che risponda ai cambiamenti nel consumo di caffè fuori casa, soprattutto dopo la pandemia, dalla quale è stato registrato un aumento di flusso sulle strutture ristorative”, spiega Agata Segafredo. Il sistema Expresss consente di ridurre costi di manutenzione, sprechi e consumi energetici, portando la qualità di Essse Caffè anche nei ristoranti, grazie a una resa impeccabile in tazza.

Il caffè in grani: eccellenza anche per il consumo a casa

Essse Caffè non si limita al settore professionale, ma ha recentemente deciso di offrire una linea di caffè in grani anche per il consumo domestico con la stessa qualità che ha reso famoso il marchio. La nuova linea è stata pensata per chi desidera macinare il caffè fresco e utilizzarlo in macchine automatiche, garantendo un’esperienza di alto livello anche a casa.

“Ogni miscela è frutto di un processo attento di selezione e calibratura, per assicurare che ogni tazza sia perfetta”, sottolinea Agata Segafredo. Questa nuova linea di prodotti non è solo orientata alla qualità, ma ha anche una forte componente etica. Il 10% dei ricavi del primo anno sarà devoluta alla Fondazione Veronesi ETS per sostenere la ricerca oncologica pediatrica, in un progetto che unisce qualità e responsabilità sociale. “Essse Caffè ha sempre avuto un legame con la scienza, e collaborare con Fondazione Veronesi rafforza il nostro impegno a fare la differenza”.

Prodotti natalizi e progetti di sostenibilità.

Per il Natale 2024, Essse Caffè rinnova il suo Panettone al Caffè

Frutto della collaborazione con il Maestro Pasticciere Sebastiano Caridi. Disponibile in edizione limitata, sarà confezionato in una latta da collezione dedicata ai 45 anni dell’azienda. Prosegue anche il sostegno all’Antoniano di Bologna e, per la prima volta, Essse Caffè presenterà il suo bilancio di sostenibilità pubblico.

Uno sguardo al futuro

Essse Caffè guarda al futuro con nuove strategie organizzative. È stata creata una nuova business unit, Caffè Crudo, per esplorare nuove opportunità di mercato. Inoltre, l’azienda sta potenziando il team di comunicazione e digital marketing, e introduce nuove modalità di lavoro flessibile per migliorare il benessere dei dipendenti.

Ripensando ai suoi 45 anni di storia, la torrefazione riconosce che il proprio successo deriva da una combinazione di qualità del prodotto, costanza delle miscele, una rete vendita efficace e una reputazione solida.

“Abbiamo sempre puntato su relazioni durature con i clienti, partner fondamentali per noi – afferma Agata Segafredo – In aggiunta al family feeling che imprime riconoscibilità in ogni tazzina firmata Essse Caffè”.

Con la quarta generazione della famiglia – Agata Segafredo, Pietro Buscaroli, Riccardo e Ruggero Auteri – Essse Caffè prosegue con passione e dedizione, affrontando le sfide del mercato globale senza perdere di vista le sue radici familiari. Innovazione e qualità rimangono i cardini del suo futuro.

Info sul sito.

Export a 14 miliardi (+6,5%) per i distretti dell’agroalimentare, filiera del caffè a +10% nel 1° semestre del 2024

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Chicchi di caffè tostato (credits: Alexa from Pixabay)

L’export si rivela a 14 miliardi (+6,5%) per i distretti italiani dell’agroalimentare nella prima metà del 2024: lo rivela il Monitor dei distretti agroalimentari italiani curato dal Research Department di Intesa Sanpaolo. C’è anche la filiera del caffè (+10% nel primo semestre del 2024), con performance positive sul settore Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+7,4%), del distretto del chicco di Trieste (+15,3%) e di quello di Caffè e confetterie del Napoletano (+13,8%). Leggiamo di seguito un estratto dell’articolo pubblicato sul portale Supply Chain Italy.

L’export nell’agroalimentare

MILANO – Continua la crescita sui mercati esteri dei distretti agroalimentari italiani. Dopo un primo trimestre 2024 dall’incremento tendenziale del 6,6%, il secondo è proseguito allo stesso (+6,4%), cosa che ha permesso ai poli di archiviare la prima metà dell’anno con vendite estere a 14 miliardi di export a valori correnti (+6,5% sulla prima metà del 2023).

È quanto emerge dal Monitor dei distretti agroalimentari italiani curato dal Research Department di Intesa Sanpaolo. L’evoluzione dei poli territoriali appare leggermente inferiore a quella del totale agroalimentare italiano (+7,4%), di cui i distretti rappresentano il 44% in termini di valori esportati. La dinamica è tuttavia più vivace di quella degli altri distretti manifatturieri italiani, rimasti stabili nel secondo trimestre dell’anno (+0,4%).

Nella filiera del lattiero-caseario (+4,1% nel semestre ovvero + 50 milioni) si distingue in positivo il Lattiero-caseario parmense (+38%), mentre arretrano leggermente il Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale (-4,4%) e la Mozzarella di bufala campana (-3,6%).

Avanza poi anche la filiera del caffè (+10% nel primo semestre del 2024), con performance positive di Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+7,4%), del distretto del Caffè di Trieste (+15,3%) e di quello di Caffè e confetterie del Napoletano (+13,8%).

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illycaffè presenta la prima colazione al café di 10 Corso Como con il panettone di Gianluca Fusto

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Ginaluca Fusto al lavoro a 10 Corso Como

MILANO – illycaffè annuncia il lancio della prima colazione al café di 10 Corso Como. Radicata su valori comuni, come l’attenzione alla qualità degli ingredienti e l’impegno nella promozione di progetti culturali artistici, la partnership è dedicata a un momento molto importante della giornata, la prima colazione, con la nuova offerta che entrerà a far parte della proposta dell’iconico Café di 10 Corso Como dal 2 dicembre.

Per inaugurare la nuova iniziativa, illycaffè ha presentato in esclusiva il 26 novembre la colazione firmata dall’illy chef ambassador Gianluca Fusto. Per l’occasione, lo chef ha proposto il panettone in edizione limitata con l’ingrediente d’eccezione del suo personal blend illy Arabica Selection, Brasile ed Etiopia.

Gianluca Fusto ci ha rivelato i segreti dietro la sua ricetta: “Il panettone è fondamentale. Sono milanese e  per me ne esiste solo uno: Milano pirottino alto. Questo perché è l’unico dolce tutelato italiano con un disciplinare. Il ruolo del caffè è ben definito. In Italia si sviluppa tradizionalmente come bevanda ma in questo panettone diventa l’ingrediente principe. Invece di utilizzare la vaniglia abbiamo utilizzato tre diversi tipi di caffè, mischiati appositamente per creare un pairing aromatico dove note amare, tostate e floreali vengono fuori al meglio in una sinfonia. Abbiamo perciò la riconoscibilità di un panettone milanese che lascia spazio gentilmente al caffè”.

Gianluca Fusto

Fusto continua: “Sono fortemente a favore della ricerca, dell’evoluzione e della contemporaneità. In questi anni è stato creato e inventato di tutto ma quel che è importante è creare un nuovo modo di vivere la cucina e la pasticceria con un rispetto per la materia prima e una costante ricerca dell’evoluzione del sapore. Inoltre bisogna essere attenti a calibrare i grassi e gli zuccheri per donare ai clienti emozioni diverse. C’è di più: si deve dare importanza al libero arbitrio nella creatività. Tutti gli ingendienti possono parlare tra di loro ma bisogna capire come possano essere esaltati e creare una emozione”.

Fusto va nel dettaglio nella partnership con illy: “Mi hanno proposto un nuovo modo di vivere il caffè che non è solo una bevanda ma risulta protagonista anche come ingrediente all’interno dei dolci. Attraverso il caffè possiamo creare dei profili aromatici nuovi dove il territorio d’origine va a creare delle note diverse”.

illycaffè
Il panettone al caffè di Gianluca Fusto

Il progetto è nato come naturale incontro tra due realtà internazionali, che hanno saputo aprire nuove strade a quelle che sono le interconnessioni tra cibo e arte, grazie a una serie di attivazioni dedicate a diffondere un ideale di cultura inclusivo e rivolto a tutti.

A partire dal 2 dicembre, il Café di 10 Corso Como lancerà quindi un menu esclusivo, creato in collaborazione con illycaffè, per presentare una proposta innovativa dedicata al pasto più importante della giornata.

L’offerta, dolce o salata, spazia dal classico croissant e yogurt con granola all’illymisù, o all’avocado toast con salmone affumicato, il tutto accompagnato da un caffè di altissima qualità, nelle versioni espresso, cappuccino o caffè americano.

La prima colazione del cafè di 10 Corso Como si inscrive perfettamente all’interno del rituale di hospitality di un luogo caro a milanesi e pubblico internazionale, estendendo a un altro momento della giornata una offerta basata su materie prime di eccellenza e attenzione alla qualità del tempo trascorso con sé stessi o i propri cari. La prima colazione del Café di 10 Corso Como è servita tutti i giorni, dalle 8 alle 11 nella sala interna e nel lussureggiante giardino.

Lavazza in partnership con il Politecnico di Torino tra eventi e ricerche

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IVS Lavazza Group logo convendum yak emilia coffee
Il logo di Lavazza Group

TORINO – Il mondo in una tazzina di caffè. Non si tratta di una frase fatta apposta per vendere qualche chicco in più, ma della sintesi di quanto lavoro e di quante possibilità di crescita possono stare in qualche millilitro di questa bevanda. Conoscenza del prodotto a partire dalla materia prima e della tecnologia per trasformarlo – certo – ma anche ricerca di alto livello per rendere l’intero ciclo di produzione più compatibile con l’ambiente e migliore dal punto di vista della qualità così come per ampliarne ricadute e sviluppi.

E con un’attenzione non solo agli aspetti scientifici e tecnici ma anche gestionali e di mercato. Tutto questo è stato reso possibile dalla serie di accordi di partnership che il Politecnico ha sottoscritto, a partire dal 2009, con Lavazza.

Lavazza insieme al Politecnico di Torino

“L’attuale accordo è stato siglato nella primavera del 2021 e vale per cinque anni – afferma Francesca Dangelico, food development and innovation director di Lavazza Group – Obiettivo principale dell’azienda era quello di promuovere la ricerca e l’innovazione per accrescere la sostenibilità delle produzioni su più fronti. Perché il grande vantaggio di un accordo quadro è quello di poter uscire dalla dinamica più sterile del meccanismo richiesta/offerta che si determina con progettualità singole indirizzate a risolvere specifici problemi di un’azienda. L’accordo consente di avere un respiro più ampio, anche per costruire qualcosa che abbia un orizzonte temporale importante e comunque diverso da una semplice consulenza”.

Si tratta di un cambio di metodo di lavoro: da un’esperienza verticale, focalizzata di fatto su un solo prodotto/comparto, l’azienda ha la possibilità, partendo comunque dalla propria esperienza, di allargare gli orizzonti prima dal punto di vista tecnico e poi da quello economico. Dangelico precisa: “È un cambio di paradigma: si passa dal meccanismo di problem solving ad uno di cooperazione su progetti”.

Debora Fino, docente presso il Dipartimento scienza applicata e tecnologia-DISAT e referente scientifico dell’Accordo di partnership con Lavazza, aggiunge: “Per noi è stato importante conoscere dal di dentro un’azienda come Lavazza e quasi intimamente il suo prodotto. Si è trattato e si tratta di un’esperienza di valore sia dal punto di vista scientifico che didattico. Da parte nostra, siamo riusciti a riversare in azienda un approccio olistico alla produzione, che passo dopo passo porta ad allargare gli ambiti di attività dell’impresa, partendo naturalmente da ciò che viene prodotto. Credo che negli anni pressoché tutti i dipartimenti del Politecnico siano stati coinvolti, ognuno per le sue specifiche competenze”.

Un cammino del quale entrambe le parti hanno beneficiato e che, viene evidenziato, trae sostegno prima di tutto dalle persone e dalla volontà di lavorare insieme. Metodo, dunque, che si è concretizzato nelle modalità di lavoro quasi “quotidiane” fatte di incontri per esaminare insieme i progressi compiuti sui diversi filoni di ricerca e costruendo una metodica di lavoro ibrida tra azienda e accademia, ricorrendo alle matrici decisionali per valutare tutte le opzioni disponibili e cercando semplificazioni organizzative dove possibile e rispettando le peculiarità delle due parti.

Tre i grandi filoni di attività contenuti nell’attuale Accordo. Prima di tutto la creazione di una “bioraffineria” a partire dagli scarti del processo che porta dal chicco al barattolo di caffè. L’azienda ha lavorato con il Politecnico per capire come ogni singolo scarto potesse essere riutilizzato, guardandolo non come elemento residuale di un processo ma come materia prima ad alto valore in termini nutrizionali oppure energetici. In questo modo, gli scarti sono diventati non solo suscettibili di riuso ma anche base per possibili nuovi prodotti.

Questo filone di ricerca ha portato al secondo gruppo di attività: la produzione di biochar, cioè di materiale carbonioso, partendo dalla pirolisi della massa esausta degli scarti dopo l’estrazione dei componenti utili. Un materiale che adesso Lavazza sta sperimentando come ammendante, cioè come sostanza per mantenere fertile il terreno, in alcune coltivazioni di caffè. Proprio il biochar, inoltre, ha aperto a Lavazza la possibilità di un ruolo nell’applicazione delle tecniche di agroforestry – che uniscono foreste con coltivazioni agricole – sempre in alcune aree di produzione di caffè. La collaborazione è persino più ampia degli esempi riportati, estendendosi alla meccanica, al trasferimento digitale dei dati, al design e al packaging dei prodotti.

L’esperienza Lavazza-Politecnico è, infine, d’esempio anche per altri aspetti. Oltre alla ricerca su specifici temi, viene sottolineato, si è arrivati a definire possibilità e scenari economici con possibili sviluppi di mercato. Nuovi percorsi di crescita la cui reale prosecuzione è naturalmente demandata alle scelte imprenditoriali.

Ryoma premia per la seconda volta i figli dei suoi dipendenti brillanti nello studio

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Durante la premiazione (foto concessa)

SUSEGANA (Treviso) – Per il secondo anno consecutivo, Ryoma ha premiato i figli dei dipendenti che si sono distinti negli studi. I ragazzi che, con impegno e dedizione, hanno
lavorato per raggiungere i propri traguardi personali hanno ottenuto le borse di studio messe a disposizione dall’azienda in memoria dell’Ingegnere Beppino Ceotto, per anni amministratore delegato dell’azienda produttrice di macchine e attrezzature per il caffè prematuramente scomparso nel 2019.

Nella sede di CMA in Susegana, si è svolta la cerimonia di consegna che ha emozionato le famiglie. Gli studenti hanno ricevuto il riconoscimento direttamente dalle mani del presidente del Gruppo Ryoma Federico Gallia, dall’amministratore delegato Paolo Nadalet e dal CFO Andrea Granzarollo.

“È stato speciale premiare questi ragazzi,” spiega il Presidente Federico Gallia “rappresentano il futuro e siamo orgogliosi di partecipare al loro percorso formativo, sostenendoli nel raggiungimento dei loro sogni.

Per Ryoma è fondamentale ricordare una persona stimata come Beppino Ceotto, un uomo che ha lasciato la sua impronta nella cultura aziendale, trasmettendo valori importanti come la dedizione e il coraggio di una visione aperta. Grazie a lui, il Gruppo ha potuto evolversi e competere con i players internazionali. Oggi è un bel giorno.”

Il ricordo dell’Ingegnere Ceotto ha reso l’evento ancora più toccante, celebrando una figura fondamentale per l’azienda e rafforzando il ruolo di Ryoma come punto di riferimento per la trasmissione di valori importanti come l’impegno, il sacrificio e la passione.

Alla cerimonia erano presenti anche Clementina ed Elena Ceotto, rispettivamente moglie e figlia dell’Ingegnere Ceotto che hanno voluto complimentarsi personalmente con gli undici ragazzi premiati:

“Siamo davvero toccate da questa iniziativa che per il secondo anno premia gli studenti
meritevoli. Beppino sarebbe stato orgoglioso di questi ragazzi che si applicano con tanta determinazione, vogliamo congratularci con tutti loro e augurargli il meglio per il prosieguo della loro carriera scolastica.”

Il caffè Typica dei Fratelli Bonacchi diventa arte grazie a Roberta Betti

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Chicchi di caffè tostato (credits: Alexa from Pixabay)

CHIUSI (Siena) – Succede che ciò che resta della polvere di caffè appena utilizzata possa diventare un’opera d’arte. Ecco che al valore estetico si aggiunge il valore del rifiuto che diventa risorsa, degli scarti che diventano bellezza. Se si tratta poi di un caffè responsabile che rispetta l’ambiente e i lavoratori, dal seme alla tazza, la trasformazione diventa ancora più interessante.

L’idea nasce dall’amicizia che lega l’artista Roberta Betti e la cuoca Tiziana Tacchi, patron dell’osteria Il Grillo è Buoncantore, quest’ultima fortemente legata a Slow Food e ai suoi principi. È proprio un caffè di terroir dei Fratelli Bonacchi di cui Tiziana è innamorata, appartenente alla Slow food Coffee Coalition, a illuminare la creatività dell’artista che concretizza l’idea di dar vita a un’opera di trash art (arte dai rifiuti) impiegando polvere di caffè estratto, l’incarto della cialda Ten da 10 grammi e malta acrilica.

Il caffè utilizzato per il quadro si chiama Typica, un 100% Arabica prodotto dalla comunità di Capucas in Honduras i cui coltivatori sono riuniti nella cooperativa Cocafcal. Si tratta di un microlotto esclusivo e dalla grandissima potenzialità in tazza, una varietà che cresce in piccole quantità e ad altitudini elevate, dai chicchi grandi ma molto delicati.

La raccolta è di tipo manuale selettiva, l’essiccazione naturale avviene in serra su “letti africani”. L’aroma è floreale, il bouquet aromatico richiama il bergamotto e il lemongrass.

Serie introspezione Typica, questo il titolo del quadro nato da poco, “vuole celebrare la forza e la bellezza che la natura del caffè genera – racconta Roberta Betti- oltre che l’arte di quelle persone che lavorano per creare un prodotto di eccellenza”. Il graffio e la gestualità sono il messaggio che ricorre in ogni sua opera per incidere il colore, in questo caso la miscela di caffè e i piccoli ritagli di confezione che diventano nuova luce come simbolo di speranza, il graffio come mezzo per ritrovarla. La tecnica è mista, le dimensioni sono 24 x 18 cm.

Riguardo Roberta Betti

Roberta Betti nasce a Chiusi il 29 aprile 1969. Si dedica alla pittura dai primi anni ‘90 e nel 2010 apre il suo Atelier nel centro storico. Negli anni si concentra su opere ampiamente introspettive che abbandonano il ricorso alla tradizione per dirigersi verso linguaggi astratto informali di forte impatto emotivo. Vanta mostre sia personali che collettive a livello nazionale e internazionale. “Splendenti Rivelazioni” è il titolo dell’ultima mostra nel 2023 a Deruta (Perugia). Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Avolta: apre a Milano il F&B Innovation Hub di Autogrill, l’acceleratore di startup nel settore del travel retail

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Xavier Rossinyol, ceo di Avolta, e Alessandro Benetton, presidente di Edizione e presidente onorario di Avolta (immagine concessa)

MILANO – C’è Hoooly!, un cestino intelligente che, grazie all’unione tra robotica e AI, separa automaticamente i rifiuti e offre analisi dettagliate per migliorare l’efficienza e la sostenibilità; e poi Simply SFA che, con i suoi kit dedicati, conduce test personalizzati in grado di analizzare aspetti come gusto, odore e presentazione visiva dei prodotti. Le preferenze e le percezioni dei consumatori aiutano così a ottimizzare ricette, processi di produzione, scelta degli ingredienti e valutazione di nuovi prodotti, fornitori e materie prime.

O Loquis, un’app gratuita e disponibile in 7 lingue, che connette le persone con i territori e la loro cultura, promuovendo un nuovo modo di viaggiare, più consapevole e sostenibile.

Sono solo alcuni dei progetti sviluppati da startup italiane e internazionali incubate presso F&B Innovation Hub, un acceleratore di imprese per il mondo food & beverage autostradale, dedicato allo sviluppo di soluzioni innovative per migliorare la competitività dei servizi del settore.

Il polo innovativo di Milano rappresenta il primo spazio fisico al mondo di Avolta NEXT, il programma internazionale di innovazione e ventures del leader della travel experience, dedicato a reinventare l’esperienza di viaggio e a ridefinire il futuro del travel retail e del settore F&B.

Le 5 startup che hanno superato la selezione di una prima Call for Ideas, lanciata a dicembre 2023 e che ha visto più di 100 richieste provenienti da 4 continenti, sono state insediate nel nuovo polo di 220 metri quadri realizzato ad Assago (Milano), all’interno dello storico headquarter di Autogrill, leader nei servizi di ristorazione per chi viaggia e parte di Avolta.

L’obiettivo è quello di creare una vera e propria community che, in uno spirito di collaborazione e ispirazione, svilupperà i progetti, a stretto contatto con esperti del settore, su tre principali ambiti: esperienza del consumatore, operations and employee experience e sostenibilità.

Le opportunità, i progetti e i protagonisti del F&B Innovation Hub sono stati presentati oggi nel corso di un evento che ha visto nella sua prima parte Luciano Floridi, direttore del Centro di etica digitale all’Università di Yale dialogare con Alessandro Benetton, presidente di Edizione e Xavier Rossinyol, ceo di Avolta, moderati da Mia Ceran.

“Ogni grande idea ha bisogno di un ambiente favorevole per crescere: l’Innovation Hub di Milano è il luogo dove il settore del travel retail può contaminarsi e incontrare progetti che guardano al futuro, grazie al contributo delle startup innovative, con cui condividiamo la passione per lo sviluppo e l’eccellenza” ha commentato Alessandro Benetton, presidente di Edizione e presidente onorario di Avolta. “Innovazione, giovani e sostenibilità sono le direttrici strategiche del nostro Gruppo e sono per questo felice nel constatare come l’esperienza dell’Innovation Hub di Aeroporti di Roma abbia ispirato Avolta nell’avviare una progettualità analoga in un altro settore, a testimonianza di un DNA che vogliamo continuare a diffondere per creare nuovi campioni globali”.

“Uno dei driver fondamentali per la crescita di Avolta è l’innovazione, insieme alla progressiva integrazione dei business Retail e F&B, con l’obiettivo di rendere l’esperienza di viaggio la migliore possibile, in linea con la nostra strategia Destination 2027”, ha commentato Xavier Rossinyol, ceo di Avolta. “In questa direzione riteniamo indispensabile continuare a investire in Ricerca & Sviluppo attraverso progetti concreti come il F&B Innovation Hub di Milano, per valorizzare e supportare i talenti delle startup, e per costruire un domani sempre più sostenibile sulla rete autostradale. Autogrill ha ridefinito le esperienze di viaggio in autostrada in Italia e nel mondo e in più di un’occasione ho reso omaggio al cuore italiano della nostra azienda globale. Insieme, continuiamo il nostro percorso per ridefinire l’esperienza di viaggio sulle autostrade per le generazioni future”.

Gli spazi messi a disposizione affiancano la Factory Food Designers, l’incubatore di idee dove nascono i sapori, i prodotti e i concept che Autogrill utilizza nei suoi locali in tutto il mondo, realizzati grazie a una strategia di ricerca e sviluppo incentrata su qualità, sicurezza alimentare, sostenibilità e tecnologia.

Oltre agli spazi, le startup potranno beneficiare di un finanziamento diretto attraverso un programma di accelerazione, che prevede anche un percorso di mentorship dedicato, grazie al quale saranno messe a disposizione risorse, competenze e un’esposizione globale per il lancio del proprio progetto a milioni di viaggiatori in tutto il mondo, rendendo le startup ancora più attraenti per potenziali partner o investitori.

“Oggi compiamo un ulteriore passo avanti nel nostro percorso volto a investire in modo concreto e tangibile in progetti di sviluppo innovativo, in linea con la nostra visione e quella di Avolta di cui siamo parte, dando spazio alle idee creative di giovani che hanno voglia di mettersi in gioco”, ha commentato Massimiliano Santoro, ceo Italy F&B di Avolta. “Ospitare qui nel nostro headquarter una community di startup e accompagnarle nei loro percorsi di innovazione significa favorire le nuove competenze e la contaminazione tra saperi ed esperienze, diffondendo la cultura dell’innovazione e stimolando la creatività delle nostre persone, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la qualità dei servizi e la sostenibilità”.

Nello specifico, le startup entrate a far parte della community di Avolta NEXT F&B Hub Milano sono:

Ganiga Innovation

Employee Experience – Raccolta Differenziata

Startup innovativa che utilizza l’intelligenza artificiale per rivoluzionare la gestione dei rifiuti. Il suo prodotto principale, Hoooly!, è un cestino intelligente che, grazie all’unione tra robotica, AI e Generative AI, separa automaticamente i rifiuti e offre analisi dettagliate per migliorare l’efficienza e la sostenibilità.

Georadio Srl

Customer Experience – Entertainment

Loquis è la prima piattaforma gratuita di Travel Podcast, con oltre 3 milioni di ascolti, che racconta le storie legate ai luoghi di tutto il mondo. I podcast sono geolocalizzati, suddivisi in canali creati da editori, istituzioni, esperti, e organizzati in categorie per favorire la migliore esperienza di navigazione e ricerca sulla base di posizione e interessi. L’app, gratuita e disponibile in 7 lingue, connette le persone con i territori e la loro cultura, promuovendo un nuovo modo di viaggiare, più consapevole e sostenibile.

Plastiz

Sustainability – Economia Circolare

Impegnata a combattere l’emergenza dei rifiuti di plastica, Plastiz si dedica al riciclo degli scarti per creare superfici estetiche e funzionali. Utilizza processi di termoformatura, trasformando grandi quantità di materiale plastico in pannelli su misura, ideali per il design d’interni.

Sensei

Customer Experience – Autonomous Store

Sensei è il principale fornitore europeo di tecnologie per negozi autonomi, la prima azienda tecnologica ad aprire un supermercato completamente autonomo in Brasile e in America Latina, in collaborazione con un partner retail. Grazie a un sistema integrato di telecamere, sensori e algoritmi di intelligenza artificiale, Sensei offre una soluzione completa, sicura e precisa abilitata dall’IA per catturare una serie di metriche del negozio e garantire un’esperienza di acquisto di qualità.

Simply Sfa

Customer Experience – Taste Analysis

Pioniere nell’analisi sensoriale, Simply SFA offre una piattaforma avanzata e kit dedicati per condurre test personalizzati per analizzare aspetti come gusto, odore e presentazione visiva dei prodotti. I dati dettagliati sulle preferenze e percezioni dei consumatori aiutano a ottimizzare ricette, processi di produzione, scelta degli ingredienti e valutazione di nuovi prodotti, fornitori e materie prime.

Barry Callebaut: 151 potenziali clienti per l’acquisto della fabbrica di Verbania Intra

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Barry callebaut cioccolato unilever
Il logo di Barry Callebaut

Sono 151 le aziende attive nel settore alimentare e dolciario che potrebbero venire contattate per una proposta di acquisto del sito di Verbania Intra di Barry Callebaut: la lista è stata stilata da Vertus. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale dell’Ansa.

Barry Callebaut, da Vertus 151 nomi per futuro della fabbrica

MILANO – Vertus, l’advisor incaricato da Barry Callebaut di analizzare le possibilità per una reindustrializzazione della fabbrica di Verbania Intra, che la multinazionale svizzero-belga del cioccolato ha intenzione di chiudere entro la metà del prossimo anno, ha stilato un elenco di 151 aziende attive nel settore alimentare e dolciario che potrebbero venire contattate per una proposta di acquisto del sito.

È quanto emerso dall’incontro odierno, a Torino, sul futuro della fabbrica piemontese che dà lavoro a circa 150 persone, tra dipendenti e indotto.

L’elenco delle aziende individuate, tutte italiane, con fatturato non inferiore a 25 milioni di euro e non concorrenti di Barry Callebaut, verrà ora analizzato dalla multinazionale, che indicherà quali contattare.

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Eurochocolate presenta la nuova immagine e il claim della prossima edizione

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La festa tra le nuvole (immagine concessa)

PERUGIA – Una tavoletta di cioccolato che svetta in alto fino a raggiungere una nuvola. È questa l’immagine sognante scelta da Eurochocolate per accompagnare la comunicazione della sua 31esima edizione che si terrà dal 14 al 23 Novembre 2025. “Abbiamo deciso di costruire un percorso creativo – dichiara Eugenio Guarducci presidente di Eurochocolate – che segnasse uno stacco deciso e originale rispetto a quanto fatto nell’edizione appena conclusa dove il tema della Bocca l’ha fatta da padrone riscuotendo un incredibile successo anche dal punto di vista commerciale”

Guarducci conclude: “Choco Cloud, ricca e gustosa collezione di simpatiche nuvolette di cioccolato, sarà quindi, da qui in avanti, il nostro campo di ispirazione per realizzare una vera e propria linea firmata ancora una volta dal nostro brand Costruttori di Dolcezze, che anche in questa occasione rinnova la sua collaborazione con la Maître Chocolatier Alice Cianuri”.

L’immagine ufficiale dell’edizione 2025 creata dall’amministratore delegato di Eurochocolate Riccardo Boasso è stata presentata nel corso di una conferenza stampa organizzata presso l’ex Borsa Merci della Camera di Commercio dell’Umbria con un allestimento a tema curato dalla scenografa di ATMO Laura Lucarini. Ad accogliere la stampa anche le note del celebre brano Nuvole bianche di Ludovico Einaudi.

All’interno dello spazio, una golosissima postazione ha deliziato i presenti con la produzione live di zucchero filato cosparso di polvere di cacao. Il tutto in collaborazione con il mitico Signor Poldo che, assieme a sua moglie Rita, fa parte della famiglia allargata di Eurochocolate.

A completare l’allestimento della sala alcune immagini fotografiche di Karen Righi, scattate nel corso di un flash mob, realizzato negli ultimi due giorni di questa fortunatissima edizione di Eurochocolate, che ha visto inconsapevolmente coinvolto il pubblico di Eurochocolate, alle prese con le sagome di nuvolette bianche.

Il tema nuvole/cioccolato sarà centrale anche per quanto riguarda gli allestimenti che verranno realizzati in occasione della prossima edizione della kermesse, dimostrando così la volontà di rinnovarsi ancora, non solo nel linguaggio e nei contenuti, ma anche nell’immagine complessiva dell’evento.

“Ma prima di iniziare la progettazione dell’edizione autunnale 2025 – conclude Flavia Ruffinelli, Executive Manager di Eurochocolate – siamo già tutti concentrati su Arezzo dove Eurochocolate è stata invitata a essere protagonista al Natale delle Arti, con un grande spazio nella centralissima Piazza della Libertà dal 5 al 29 Dicembre. Un piccolo assaggio della nostra dolce kermesse è stato già fatto con successo nel corso degli ultimi due week end con “Chi la fa la Spezza” presso il Chiostro della Biblioteca Comunale del capoluogo aretino. Siamo infine felici di annunciare una golosa collaborazione con Luci sul Trasimeno di Castiglione del Lago che ha sposato la nostra idea di organizzare un spazio intitolato ChocoLake proprio di fronte alla magnifica vista dell’Albero di Natale installato sulle acque del Lago Trasimeno”.

Zara apre la prima caffetteria a Lisbona dedicata ai dolci tradizionali pasteis de nata

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Il logo di Zara

Il nuovo store di Zara è il secondo più grande al mondo con 5mila metri quadri di superficie e sorge proprio nel centro di Lisbona. All’interno, la prima caffetteria dell’azienda Zara by Castro, dedicata ai pasteis de nata, i dolcetti portoghesi, e realizzata in collaborazione con la storica pasticceria Castro Atelier. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Valentina Romagnoli per Il Corriere della Sera.

La caffetteria di Zara

LISBONA – Tra il blu delle maioliche e il bianco accecante degli edifici di piazza Dom Pedro IV (nota a tutti come Piazza Rossio), a Lisbona, ha appena aperto un nuovo concept store firmato Zara. Nulla di strano, se non fosse che il brand ha approfittato di questo nuovo progetto per fare un omaggio alla pasticceria portoghese. All’interno del nuovo negozio, infatti, è possibile gustare dolci tipici come i pasteis de nata (celebri pasticcini di sfoglia e crema pasticcera), accompagnati da cappuccini e caffè. Si tratta, dunque, del primo bar al mondo firmato Zara.

Il nuovo negozio del marchio, inaugurato il 5 settembre, è il secondo punto vendita più grande al mondo, con quasi 5mila metri quadri di superficie suddivisi su tre piani e che coinvolgono cinque edifici.

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