giovedì 28 Agosto 2025
Home Blog Pagina 28

Mercati: produzione in crescita in Vietnam, insufficiente in Brasile

0
mercati del caffè robusta futures Eudr arabica esportazioni Brasile export prezzi borsa Vietnam
Il logo dell'Ice

MILANO – Gli investimenti resi possibili dai prezzi elevati del caffè verde, uniti a condizioni climatiche migliori e più stabili dovrebbero favorire una netta ripresa produttiva del Vietnam nella prossima annata di raccolto. Lo sostiene l’autorevole analista Hedgepoint Global Markets, che ha portato la sua stima sul raccolto vietnamita 2025/26 a 29,4 milioni: l’8,3% in più rispetto all’annata 2024/25.

Se tale scenario si avverasse, il paese asiatico sarebbe in grado di aumentare le sue esportazioni, a cavallo tra il 2025 e il 2026, e coprire, al tempo stesso, il fabbisogno crescente del mercato interno, ancorché con un basso livello delle scorte di passaggio.

I produttori del Vietnam hanno approfittato dei maggiori guadagni per espandere le superfici produttive e investire in input e cure agricole

Un ulteriore aiuto è giunto dal clima più favorevole. Le piogge dello scorso dicembre, pur rallentando le operazioni di raccolta, hanno contribuito a migliorare la salute degli arbusti.

Dopo la fioritura di fine aprile, il livello delle precipitazioni è cresciuto mantenendosi al di sopra delle medie, a maggio e a giugno.

La prosecuzione delle piogge nell’area degli Altipiani centrali, prevista durante la prima metà di luglio, dovrebbe favorire le ulteriori fasi vegetative del ciclo.

Contenuto riservato agli abbonati.

Gentile utente, il contenuto completo di questo articolo è riservato ai nostri abbonati.
Per le modalità di sottoscrizione e i vantaggi riservati agli abbonati consulta la pagina abbonamenti.

La Marzocco organizza il viaggio immersivo nelle piantagioni di caffè per i dipendenti in Tanzania

0
la marzocco
Il gruppo sul ponte (immagine concessa)

FIRENZE – Anche quest’anno La Marzocco ha organizzato l’annuale viaggio che ha portato in piantagione collaboratori e dipendenti: un’occasione che l’azienda include nel pacchetto formativo, che permette di approfondire le proprie conoscenze, assistere in prima persona alla raccolta e alla lavorazione del caffè e tornare arricchiti da questa esperienza.  

La destinazione è la piantagione Songwa, nella regione di Mbeya, in Tanzania. La Marzocco segue da anni quest’area e, dal 2007 fino al 2023 ha supportato molti progetti locali attraverso il progetto no profit Songwa Estates, ideato insieme a Probat e Malkhonig e poi grazie all’iniziativa Hands for Songwa.

la marzocco
Il gruppo La Marzocco (immagine concessa)

L’idea iniziale era infatti quella di creare un’interazione virtuosa e di impatto per tutte le parti, dato che le tre aziende, leader nel settore, sono strettamente legate alla materia prima caffè, e quindi alle prime fasi della filiera. Far conoscere la realtà della piantagione porta visibilità alle origini e diffonde la cultura del caffè. In cambio era importante riportare alle origini qualcosa che potesse migliorare la vita di chi coltiva, raccoglie e lavora il caffè.

La chiesa Manjelwa (immagine concessa)

Attraverso la raccolta fondi i tre partner hanno potuto finanziare progetti che hanno migliorato le condizioni di vita della comunità che vive nei dintorni della piantagione. Sono state eseguite la ristrutturazione di più scuole, la creazione di pozzi che hanno reso accessibile l’acqua alla comunità, il restauro di un primo ponte sul fiume e progetti di formazione per bambini e programmi di supporto economico nel periodo della pandemia.

Dal 2023 è nata una realtà indipendente con sede locale, la Hands for Songwa Foundation https://www.instagram.com/handsforsongwa/, che può ricevere donazioni dirette e porta avanti la missione del progetto iniziale.

In questo modo è possibile portare un cambiamento e fare la differenza.

L’iniziativa Hands For Songwa (immagine concessa)

Durante ogni viaggio, che solitamente si svolge nel periodo della raccolta, è stato possibile per i gruppi prendere parte all’inaugurazione dei progetti completati. Quest’anno, il gruppo ha partecipato ai festeggiamenti per l’inaugurazione di due progetti, un ponte e una chiesa, ed ha vissuto in prima persona la gioia di un giorno di festa. Grazie alla Fondazione che ha fornito i materiali e alla popolazione che ha prestato la propria manodopera le due strutture preesistenti sono state demolite e ricostruite con l’obiettivo di metterle in sicurezza, renderle solide e durature: il ponte unisce le due sponde accorciando le distanze e la chiesa è un luogo di incontro e di ritrovo molto importante per la comunità.

Entro la fine dell’anno la Fondazione Hands for Songwa avrà nuovi progetti per l’anno nuovo. Per maggiori informazioni basta cliccare qui.

Bancomat cambia il sistema delle commissioni: la tariffa crescerà all’aumentare del prezzo del prodotto acquistato

0
buoni pasto pos detrazione bancomat pagamenti digitali zola
Pagare col Pos

Per la prima volta dopo due anni, il listino verrà aggiornato introducendo un criterio basato sul valore del bene acquistato. I cambi al circuito Bancomat saranno in vigore dal primo luglio. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Insider Post.

Il cambio del sistema delle commissioni di Bancomat

MILANO – Dal 1° luglio 2025, il circuito Bancomat rivoluziona il sistema delle commissioni. Per la prima volta dopo due anni, il listino verrà aggiornato introducendo un criterio basato sul valore del bene acquistato. Una svolta che potrebbe incidere sugli esercenti e, indirettamente, anche sui consumatori.

Commissioni su misura: più spendi, più paghi

Attualmente, le commissioni sui pagamenti elettronici seguono un sistema fisso. Con il nuovo modello, invece, la tariffa crescerà all’aumentare del prezzo del prodotto acquistato.

Esempio pratico: per un caffè al bar, la commissione sarà minima, mentre per un acquisto più costoso, l’incidenza aumenterà in proporzione. Nonostante l’aumento dei costi, Bancomat continuerà a essere più conveniente rispetto ai circuiti internazionali come Visa e Mastercard, i cui costi per gli esercenti restano più elevati.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Rimini, distributori: vietata la vendita di cibi e bevande senza responsabili

0
vending machine rimini distributori avellino terni pieve
Una vending machine (immagine: Pixabay)

L’ordinanza del Comune di Rimini per i distributori automatici è stata ufficialmente firmata: da ora è vietata l’erogazione al pubblico di alimenti e bevande tramite vending machine in locali privi della presenza di responsabili. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale d’informazione Rimini Today.

La nuova ordinanza del Comune di Rimini

RIMINI – Il Comune di Rimini ha ufficialmente firmato l’ordinanza che vieta l’erogazione al pubblico di alimenti e bevande tramite distributori automatici in locali privi della presenza di responsabili, preposti o altri incaricati.

“L’area cittadina limitrofa alla stazione ferroviaria, in particolare la zona ricompresa tra le vie Giovanni XXIII, piazzale Cesare Battisti, via Dante Alighieri e via Tempio Malatestiano e piazza Ferrari comprese, è fortemente antropizzata e spesso vede la presenza di soggetti che bivaccano durante tutta la giornata, consumando bevande alcoliche e generando fenomeni di degrado urbano sfocianti anche in comportamenti penalmente rilevanti”, si legge nell’ordinanza.

All’interno della zona sopra citata, specificano dal Comune, “trovano collocazione alcuni locali per la vendita di alimenti e bevande esclusivamente mediante l’utilizzo di distributori automatici per tutto l’arco delle 24 ore”.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Al via la Trismoka Challenge 2025: un percorso di eccellenza formativa per i professionisti del caffè

0
trismoka
Nadia Giacomelli trionfa nell'edizione 2024 (immagine concessa)

BERGAMO – Confcommercio Bergamo e Trismoka presentano una nuova alleanza tra mondo della formazione e imprese: Trismoka Challenge 2025 è un progetto che unisce formazione professionale e competizione, per valorizzare il ruolo del barista e promuovere la cultura del caffè di qualità.

Il nuovo accordo siglato da Confcommercio Bergamo e Trismoka porta alla promozione di un percorso formativo di alto profilo – giunto quest’anno alla 19esima edizione – dedicato alla valorizzazione della figura professionale del barista e al rafforzamento delle competenze nel settore della caffetteria.

Tra gli obiettivi, quello di avvicinare gli studenti al mondo del lavoro, attraverso un percorso pratico sul mondo del caffè e la professione del barista, oltre che accrescere le competenze dei professionisti di settore. Particolare attenzione sarà dedicata al coinvolgimento degli studenti degli istituti alberghieri del territorio bergamasco, creando un ponte diretto tra formazione scolastica e mondo del lavoro.

Il percorso formativo

Il corso – in partenza a luglio – prevede sessioni di approfondimento sul caffè e sulle tecniche di estrazione all’Accademia del Gusto di Osio Sotto – Confcommercio Bergamo e alla Trismoka Coffee School di Paratico (Brescia), con training pratici guidati per perfezionare le competenze tecniche e momenti di confronto e scambio tra professionisti.

Tra gli argomenti del corso, l’approfondimento sulla materia prima, dalle origini alle varietà di caffè, sessioni di assaggio, analisi della macinatura ed estrazione e tecniche di montatura del latte.

Il progetto si articola in un percorso formativo completo che accompagnerà i partecipanti dalla fase di approfondimento teorico fino alla competizione finale, prevista durante la Fiera Campionaria di Bergamo, in programma dal 29 ottobre al 2 novembre 2025. Dodici finalisti si confronteranno seguendo rigorosi standard tecnici, sotto la supervisione di una giuria qualificata composta da giudici sensoriali e tecnici specializzati.

La competizione premierà non solo il miglior barista complessivo, ma anche eccellenze specifiche come il miglior cappuccino e il “Digital Ambassador”, riconoscendo l’importanza della comunicazione digitale nella promozione della cultura del caffè.

La gara

Le gare si svolgeranno seguendo il regolamento ufficiale del Trismoka Challenge nell’arco di tre giornate, durante la 46esima edizione della Fiera Campionaria (29 ottobre – 2 novembre) di Bergamo, organizzata da Promoberg, evento multisettoriale e da sempre occasione per le aziende di incontrare il pubblico e presentare le novità.

Ogni concorrente in gara avrà 15 minuti di tempo per servire alla giuria 4 espressi, 4 cappuccini e 4 bevande personalizzate a base espresso. La giuria sarà composta da 4 giudici sensoriali e 1 giudice tecnico. Il giudice tecnico valuterà la tecnica con cui vengono preparate le bevande, dalla pulizia della postazione sia prima che dopo la performance, alla tecnica di estrazione ottimale per l’espresso.

I giudici sensoriali valuteranno le singole bevande in base alle caratteristiche che devono avere (crema, aroma, gusto etc.), ai sapori dichiarati dal concorrente, alle sensazioni tattili e infine valuteranno la professionalità del barista, la qualità dell’esposizione e delle informazioni che questo trasmette.

Ogni giudice assegnerà un punteggio che sommato concorrerà a formare il punteggio di gara del concorrente. L’evento si svilupperà in tre giornate: le prime due dedicate alla fase di qualificazione, la terza alla finalissima. Per ogni giornata di qualificazione parteciperanno sei concorrenti che andranno a formare una classifica unica. I migliori sei delle due giornate accederanno di diritto alla finale che proclamerà il campione.

Commenta così Paolo Uberti, presidente di Trismoka: “Da oltre 40 anni Trismoka si impegna nel promuovere la cultura del buon espresso. Siamo felici oggi di annunciare e presentare questa nuova alleanza, grazie alla quale il Trismoka Challenge diventerà sempre più un’importante occasione di formazione gratuita al servizio di baristi, ristoratori e studenti”.

Paolo Uberti aggiunge: “Un percorso che prenderà il via nelle prossime settimane con i primi incontri formativi e che si concluderà a novembre con la fase finale ospitata in Fiera Campionaria. Il nostro augurio è che possa esserci grande interesse e adesione nei confronti di questa iniziativa, che non è riservata ai clienti Trismoka, ma si rivolge anzi a chiunque abbia voglia di crescere e mettersi in gioco. Un investimento concreto per la crescita professionale e culturale del settore”.

Mercoledì 2 luglio presso la Trismoka Coffee School (Via Garibaldi 29, Paratico Brescia, dalle 15 alle 17) e giovedì 10 luglio (dalle 15 alle 17) nella sede di Confcommercio Bergamo (via Borgo Palazzo 137), si apriranno le porte a tutti i baristi motivati a crescere professionalmente e pronti a cogliere la sfida della Trismoka, per due incontri informativi sul progetto.

Per informazioni e iscrizioni:

scuola@trismoka.it – 035 913636

info@ascomformazione.it – 035 41857

SCA Italy al World of Coffee di Ginevra con i campioni tra impegno e perseveranza

0
sca italy andrea villa
Andrea Villa, Coffee in good spirits, al lavoro (immagine concessa)

GINEVRA – Dal 26 al 28 giugno 2025, il World of Coffee di Ginevra ha riunito il meglio della coffee community internazionale, e anche quest’anno l’Italia ha fatto sentire la sua presenza con entusiasmo, competenza e determinazione. Accompagnati da SCA Italy, quattro professionisti hanno rappresentato il nostro Paese nelle competizioni mondiali: Marco Paccagnella (Cup tasters), Andrea Villa (Coffee in good spirits), Stefano Cevenini (Latte art) e Talal Bitar (Cezve/Ibrik).

Stefano Cevenini, Latte art (immagine concessa)

Il livello della competizione è stato altissimo e, pur non essendo arrivati i risultati sperati, i  rappresentanti italiani hanno dato prova di grande preparazione e di uno spirito sportivo che rende onore alla community italiana del caffè specialty. Talal Bitar ha chiuso la sua prova con una prestazione solida nella categoria Cezve/Ibrik, mentre Cevenini e Villa hanno raggiunto le semifinali delle rispettive categorie.

Talal Bitar nella categoria Cezve/Ibrik (immagine concessa)

Paccagnella ha chiuso la sua performance con sei tazze corrette su otto, in una competizione di altissimo livello tecnico.

Marco Paccagnella, Cup tasters (immagine concessa)

Fondamentale anche il contributo della giuria italiana, con Chiara Bergonzi e Andrea Alberghini nella Latte Art, Francesca Bieker nella Cezve/Ibrik e Luca Ventriglia nel Coffee in Good Spirits: figure che confermano il valore e il riconoscimento internazionale della professionalità italiana.

“La crescente competitività dei nostri concorrenti a livello internazionale è il frutto di un lavoro meticoloso e appassionato che, da anni, il chapter SCA Italy porta avanti con dedizione. – afferma Alberto Polojac, coordinatore nazionale SCA Italy – Abbiamo visto i nostri finalisti raggiungere le finali mondiali con una preparazione e una maturità impressionanti, segno tangibile di un movimento maturo e in continua evoluzione”.

Polojac aggiunge: “Ora il nostro impegno guarda anche al futuro: vogliamo allargare e ringiovanire il bacino dei partecipanti alle diverse discipline, attraverso nuovi format di gara e una collaborazione sempre più stretta con gli istituti alberghieri. È lì che nasce la nuova generazione di competitor, e con loro coltiviamo passione, talento e visione”.

SCA Italy rinnova con convinzione il proprio supporto a chi ha preso parte a questa avventura e dà appuntamento al prossimo grande evento: il World Barista Championship, che si terrà a Milano dal 17 al 21 ottobre 2025, in occasione di Host, dove Daniele Ricci rappresenterà per la terza volta l’Italia nel Mondiale Barista.

Il food blogger Andrea Mainardi presenta la ricetta della spumona al caffè raggiungendo 6,5 milioni di visualizzazioni su TikTok

0
mainardi
Andrea Mainardi al lavoro (immagine presa da TikTok)

Una ricetta semplice, fresca ed estiva che è diventata virale sui social: il food blogger Andrea Mainardi grazie alla sua spumona al caffè sfiora le 6,5 milioni di visualizzazioni sulla nota piattaforma TikTok. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo del Fatto Quotidiano.

La spumona al caffè di Andrea Mainardi

MILANO – Una spuma da milioni di visualizzazioni, quella preparata da Andrea Mainardi. Il food blogger bergamasco, che pubblica tanti ricette che si diverte a definire “dietetiche”, è diventato virale grazie a una spumona al caffè.

Dalla sua cucina e col classico grembiule da chef, Mainardi ha dato vita a una ricetta tanto semplice quanto gustosa per combattere il caldo estivo. “Due minuti, quattro ingredienti e tre ore per pulire”, così, scherzosamente, apre il suo video che in poco tempo diventa virale, toccando le 6,5 milioni di visualizzazioni su TikTok (mentre la pagina conta poco più di 144 mila followers).

Grazie a quattro ingredienti che tutti hanno nella propria casa (ghiaccio, acqua fredda, caffè solubile e zucchero), il food blogger ha creato un autentico capolavoro e davvero apprezzato, come dimostrano i commenti e le interazioni. Un’altra ricetta vincente per Mainardi.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Masaba Coffee è la prima azienda ticinese ad usare il crowdfunding per l’aumento del capitale

0
masaba
Il logo di Masaba Coffee

La società attiva nella torrefazione di caffè africano ha avviato un round di finanziamento. L’obiettivo è arrivare a una raccolta di 900 mila franchi (circa 962 mila euro) da investire nello sviluppo dell’impresa a livello nazionale e per una Masaba Coffee House & Roastery a Bironico. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Generoso Chiaradonna per Il Corriere del Ticino.

Masaba Coffee e il crowdfunding

Per il Ticino è una prima assoluta: un’azienda già attiva sul mercato ha deciso di raccogliere capitale supplementare per investirlo nella crescita della propria attività attraverso il crowdinvesting. A prima vista non c’è nulla di nuovo. È quello che fanno le società di capitali che si quotano in Borsa, sennonché nel caso di Masaba SA, azienda ticinese di torrefazione di caffè, non c’è nessun sbarco in qualsiasi listino finanziario svizzero o europeo anche se punta a un azionariato diffuso.

“È un’operazione di crowdinvesting, una proposta di investimento diretto e a invito. Chi sottoscrive l’aumento di capitale diventa azionista a tutti gli effetti della società”, spiega al Corriere del Ticino Jean-Claude Luvini, promotore di Masaba, società nata prima come Sagl e da poco tempo trasformata in SA.

L’azienda nasce da un progetto di volontariato svizzero del 1999 in Uganda per valorizzare, con principi imprenditoriali, ma con grande impatto, il lavoro di agricoltori locali a coltivare una pregiata qualità di caffè.

Per leggere la notizia completa basta cliccare qui

Fipe, false recensioni online: “Tema cruciale per le imprese”

0
fipe
Fipe sulle false recensioni online (immagine concessa)

ROMA – Nel corso dell’audizione del direttore generale Roberto Calugi presso la 9ª Commissione del Senato, nell’ambito dell’esame del disegno di legge annuale sulle PMI (ddl n. 1484), la Federazione italiana pubblici esercizi Fipe ha ribadito la condivisione dell’impianto normativo contenuto nel Capo IV del provvedimento, dedicato alla lotta alle false recensioni online, e ha chiesto che su questo tema non si compiano passi indietro.

Fipe ha sottolineato come la regolamentazione delle recensioni online rappresenti una misura di assoluta urgenza e priorità per la tutela del comparto della ristorazione e dell’accoglienza, costituito in larga parte da micro e piccole imprese a conduzione familiare.

Secondo i dati dell’Ufficio Studi della Federazione, fino al 30% del fatturato di un pubblico esercizio può dipendere dalla reputazione digitale, mentre il MIMIT ha certificato che il 70% dei consumatori si affida alle recensioni per orientare le proprie scelte.

“Noi siamo a favore delle recensioni, anche negative se costruttive, siamo contro le recensioni false e ci preoccupa un fenomeno di compravendita di commenti sulle piattaforme che è sotto gli occhi di tutti e che con l’intelligenza artificiale è destinato ad esplodere.” – ha commentato Roberto Calugi direttore generale di Fipe Confcommercio.

La Federazione ha accolto con favore le disposizioni che introducono un limite temporale per la pubblicazione delle recensioni (15 giorni), l’obbligo di dimostrarne la provenienza e l’effettivo utilizzo del servizio, il divieto di acquisto o cessione di recensioni, nonché il diritto di replica da parte degli esercenti e la possibilità di richiedere la rimozione di recensioni ingannevoli o non più attuali dopo due anni.

Fipe ha tuttavia espresso forte preoccupazione per la recente riformulazione del testo, nuovamente notificato in sede TRIS alla Commissione europea, che sembrerebbe escludere ogni coinvolgimento diretto delle piattaforme digitali, rimettendo la responsabilità esclusivamente al singolo utente.

Un’impostazione che, se confermata, rischierebbe di rendere inefficace l’intero impianto normativo, in contrasto con quanto previsto anche dalla Direttiva UE sulle pratiche commerciali sleali, che riconosce responsabilità anche agli intermediari digitali.

La Federazione ha infine ribadito la necessità di adottare una norma efficace e realmente applicabile, in grado di difendere le imprese da pratiche scorrette e da un sistema che danneggia gli stessi consumatori. In questo senso, ha chiesto che il legislatore non stravolga l’impianto originario del provvedimento e richiami il ruolo di responsabilità delle piattaforme online rispetto ai contenuti pubblicati.

Kimbo, così riscrive l’espresso napoletano con 3 nuove miscele specialty e Fine Robusta, Sapiente

0
Sapiente al Museo Darwin-Dohrn (foto concessa) kimbo
Sapiente al Museo Darwin-Dohrn (foto concessa)

NAPOLI – Siamo dentro il Museo Darwin-Dohrn, con la storia marina appesa maestosamente sulle pareti: l’evoluzione di fondali e creature è uno sfondo rinfrescante rispetto alla calura del lungo mare di Napoli. Kimbo ha scelto questa location suggestiva per un importante lancio: il debutto in società, o meglio nel mercato degli specialty coffee e del Fine Robusta, con la linea Sapiente.

Kimbo innova la tradizione con la svolta specialty

La sfida delle convenzioni più classiche partenopee è stata affrontata dall’azienda torrefattrice con la guida del caffesperto Andrej Godina – lui l’uomo dietro lo studio e la ricerca dal principio alla fine di questa linea premium insieme al team Kimbo – e di Mauro Illiano che si è occupato di fare da Cicerone durante la presentazione.

Tre miscele, tre diverse caratteristiche organolettiche: Incanto, Mistero e Stupore.

Mario Rubino, sul perché si è riuniti al Museo, comincia con una battuta: “Io non sono qui come presidente, ma come “prodotto di Kimbo”. In effetti, sono nato esattamente a 9 mesi dal giorno in cui è stata fondata l’azienda. – rompe così il ghiaccio, per poi lasciare spazio alle balene e il caffè, commentate da Ferdinando Boero: “Il collegamento tra il caffè e ciò che si celebra dentro questo museo dedicato all’Oceano? L’acqua.”

Balene e caffè

Ecco uno degli ingredienti segreti, dal bacino del Serino, della tazzulella. Acqua che viene filtrata da tutti gli esseri marini, compresa la balena. La stessa che esce dal rubinetto, e che viene filtrata nella caffettiera sul fuoco.

Mauro Illiano apre un’interessante parentesi più legata alla cultura e alle abitudini di consumo degli italiani e dei napoletani, rispetto al caffè: “Che è uno degli alimenti più iconici. Quasi sempre, scegliendolo, lo facciamo secondo una preferenza di chi ci ha preceduto.

Kimbo, per un napoletano e non solo, ha sempre rappresentato una scelta di tipo familiare. Al supermercato, acquistandone un pacchetto, si sta scegliendo non solo il prodotto, ma la propria mamma, la nonna. Ripetere questa ritualità, significa un atto d’amore rispetto alla nostra storia famigliare.

Oggi stiamo facendo qualcosa di importante: questa innovazione, non è fatto da un’entità qualsiasi, ma da una mamma che ha rivisto e introdotto una nuova ricetta. Una portata molto più forte dal punto di vista antropologico, in quanto arriva dall’azienda alla quale da decenni ci siamo affidati.”

Un atto di coraggio e una capacità di arricchire il patrimonio gastronomico italiano anche all’estero.

Massimiliano Scala head of marketing, spiega i capi saldi della linea: “Kimbo oggi entra nel mondo dello specialty con un progetto che non è solo una linea di prodotto, ma un piano culturale. “Sapiente master roasters from Napoli” nasce da un’evoluzione che è avvenuta nel settore: lo specialty coffee, che è partito attorno agli anni 2000, coinvolgendo anche il nostro espresso e la nostra moka.

Da sinistra, Massimiliano Scala. Ferdinando Boero, Mario Rubino, Andrej Godina (foto concessa)

Questo movimento è arrivato anche in Italia e oggi siamo in una fase in cui le macchine professionali del caffè espresso possono estrarre determinati flavori. Il consumo domestico invece è caratterizzato dal trend delle superautomatiche Bean to cup a livello globale, dando la possibilità ad un pubblico più ampio di usare il grano per ottenere la tazzina, il filtro, ricettazione.

Sapiente per questo è una piattaforma composta da tre prodotti, ma è anche un ambiente di ricerca attraverso cui faremo cultura, dando un contributo attivo nello stimolare la voglia del consumatore. Lo facciamo in un momento particolare: quando il mercato del caffè sta vivendo una fase molto complessa. Sappiamo che oggi il caffè negli scaffali costa quasi il doppio rispetto a due anni fa.

Questa sete mondiale, ha generato un aumento della domanda e molti Paesi cominciano ora a consumare di più questa bevanda (Giappone, Cina, Corea, UK) ma la produzione non è aumentata allo stesso modo e questo crea tensioni sui prezzi. A questo si aggiungono la speculazione in Borsa, la logistica, i conflitti mondiali. E il consumatore finale che assiste a questa forte variazione di prezzo, vede un campanello d’allarme. E ha voglia di conoscere qualcosa in più rispetto a questo costo più alto.

Usciamo con Sapiente in questo momento, in modo diverso rispetto a come si è sempre fatto con lo specialty. Le differenze sono prevalentemente due: innanzitutto, non si parla solo di Arabica come normalmente si fa in questa nicchia. La Canephora (circa il 40% dei consumi mondiali) doveva essere coinvolta, con la Fine Robusta, con pari dignità. Altro aspetto: non proporre monorigini (come invece avviene nel mondo specialty). Il blending ha il suo valore, nella sua capacità di miscelare. 15 diverse piantagioni selezionate per produrre i nostri 3 blend.

Uno degli obiettivi è di rendere più democratico lo specialty, avvicinando i consumatori e ampliando la nicchia.”

E sul packaging: “Abbiamo scelto una sirena perché è uno dei simboli di Napoli e ci teniamo come Kimbo, a preservare la tradizione facendola evolvere. Come la sua coda che è una pianta di caffè. Da ora in vendita esclusivamente sul sito Kimbo, anche in un kit d’assaggio contenente le tre miscele”.

Andrej Godina al lancio

Andrej Godina scende nel tecnico: “Quasi due anni di lavoro per arrivare alla presentazione di questi 3 prodotti oggi. Sapiente va al di là della nuova linea di prodotto: da consulente esterno ho apprezzato molto innanzitutto la disponibilità dell’azienda di darmi quasi carta bianca e di parlare di conoscenza tecnica sul processo di tostatura e sull’estrazione.

Un aspetto che tante volte viene sottovalutato dal consumatore finale. Sicuramente Sapiente è sensibilità culturale: partiamo dalla moka, a Napoli dalla cuccuma e soprattutto dall’espresso, al contrario di come accade nel resto del mondo dove si beve il filtro. Un’ulteriore sfida è stata quindi tradurre lo specialty, invenzione in qualche modo dei mercati esteri e dedicato all’estrazione filtro, nel nostro espresso.

Un’operazione per niente banale: in particolare nella scelta della materia prima e della sua tostatura. Rispetto poi di ogni passaggio della filiera, dalla selezione della specie botanica e la forte scelta di dare valore alla Canephora. Quindi la complessità di questo progetto ci ha portato a dover superare diversi ostacoli.

Anche lo sforzo è stato quello di creare prodotti che parlassero un linguaggio comune, comprensibile anche da chi non è esperto di caffè. Lo specialty, in espresso, viene percepito come acido dal consumatore finale. Volevamo presentare quindi un’acidità declinata in una versione elegante, accettabile dall’italiano medio.”

Come si costruisce da zero una miscela, chiede Mauro Illiano.

E la risposta arriva da Andrej Godina: “Siamo partiti in questo caso dalla fine, ovvero, la tazzina. Con il team di Kimbo abbiamo disegnato la sagoma delle tazzine e abbiamo descritto i flavori che volevamo ottenere, distinguibili e comprensibili. Siamo poi andati a ritroso, con la specie botanica e quindi nella scelta di Arabica o Canephora. Poi le varietà botaniche da sfruttare. Deciso questo, siamo passati al terroir. Successivamente, il processo di lavorazione del caffè per esaltare i flavori in espresso.

Il tema poi della tostatura, che a Napoli si esprime in una cottura scura, permette di ottenere una composizione del chicco unica rispetto ad altri metodi esistenti a livello internazionale. Abbiamo dovuto applicarla allo specialty coffee e poi all’Arabica e infine alla Fine Robusta.

Dopo 250 profili sperimentati, siamo riusciti a trovare l’equilibrio giusto. Ultimo livello di difficoltà è stato assemblare i 15 verdi selezionati, comporli in miscela senza una ricetta di partenza come riferimento, ma solo i flavori come punti fermi.

Abbiamo costruitoi 3 blend, con 3 prodotti, unendo in uno di questi, anche due specie botaniche con caratteristiche molto diverse tra loro. L’abbiamo fatto però per rientrare nella tradizione dell’espresso: il blend più comune, mischia queste due specie.

La tostatura chiara che di solito si applica con gli specialty è stata tradotta per Sapiente, in una più scura. Per portare un equilibrio gustativo di flavore in tazza che lo rende accessibile a chiunque, esaltando la dolcezza naturale del caffè.”

E l’estrazione? Godina conclude: “Altro tassello fondamentale: i parametri sono fondamentali, di macinatura, di dosi, di temperature e caratteristiche dell’acqua.” E la palla passa a Francesco Costanzo, per La San Marco, in vece di Roberto Nocera, general manager dell’azienda: “Sapiente rappresenta appieno la nuova frontiera del caffè, dove innovazione, tradizione e cultura si incontrano in modo armonico. Kimbo ha sempre dimostrato una visione chiara e lungimirante, promuovendo il caffè non solo come prodotto ma come esperienza collettiva. – continua – Abbiamo lavorato su 3 direttrici principali: la prima è la stabilità, poi la precisione di estrazione e il barista, che oggi è come uno chef.”

“Dopo migliaia di assaggi in sede, abbiamo creato delle ricette replicabili dai baristi – si inserisce Godina -Dando valore alla tecnologia che rende la filiera del caffè più affascinante quanto complicata”.

Un nuovo capitolo quindi si apre per Kimbo

Con Incanto, 100% specialty Arabica (Uganda, Panama e Colombia dalle note di frutta tropicale e frutti di bosco e a pasta gialla, Mistero (50% Specialty Arabica e 50% Fine Robusta, dall’Uganda e dal Brasile e i Canephora Fine Robusta indiani, con sfumature di caramello e vaniglia) e Stupore (100% Fine Robusta dall’India e dal Brasile, con note di frutta candita, miele, caramello scuro). Non si rinuncia alla Canephora, ma la si valorizza con l’uso del 100% Fine Robusta per restare fedeli all’identità forte di Kimbo, così come con la scelta di usare solo una miscela e non una monorigine.

Packaging nero, con la sirena Partenope simbolo di Napoli che trasforma la sua coda in una pianta di caffè, frutto dello studio di Espresso Comunicazione. E un’altra, e non piccola, rivoluzione passa dall’etichetta, dove sono indicate le singole origini e le descrizioni organolettiche.

Le tre referenze sono acquistabili sul sito Kimbo, al prezzo di 17 euro per un pacco da 200 grammi o disponibili in un kit contenente i tre blend.

Dopo la presentazione, si passa all’assaggio

Una degustazione di tutti e tre caffè, alla cieca, senza quindi conoscere il nome della referenza servita. Guidati e assistiti dai caffesperti, anche sulle modalità di consumo. “Con o senza zucchero? – scherza Godina.

La degustazione alla cieca con biscotto
Mario Rubino con i tre blend della linea Sapiente

A chiusura dell’evento, dopo essersi confrontati su ciò che si era assaggiato – compresi dei biscotti studiati per pulire il palato tra una tazzina e l’altra realizzati senza glutine e all’acqua – Mario Rubino condivide la sua visione: “Una grande azienda come la nostra, con tanti anni alle spalle, perché non dovrebbe fare specialty? Anzi, siamo in grado proprio noi di dare maggiori garanzie: siamo capaci di creare soluzioni di eccellenza. Vogliamo dimostrarlo”.

L’azienda

Dal 1963, Kimbo incarna l’autentica cultura del caffè napoletano, trasmettendo attraverso le sue linee di prodotto e le sue attività di comunicazione, i valori profondamente radicati nella sua città: l’accoglienza calorosa, la forte umanità, il legame con la tradizione e la responsabilità sociale verso il territorio.

A questi principi si unisce l’esperienza nella tostatura affinata nel tempo, che da sempre distingue l’azienda. Un’arte che viene raccontata attraverso la sua storia, la cura nella lavorazione dei prodotti e il valore delle persone che ne fanno parte. È questo racconto che ha consolidato la notorietà di Kimbo, rendendolo un brand di riferimento nel mondo del caffè, con un know-how riconosciuto e affermato.
La sua brand essence si traduce infatti in una promessa chiara e distintiva: Kimbo il caffè di Napoli. Da oltre 60 anni, espressione del saper fare il caffè.