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giovedì 15 Maggio 2025
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Simonelli Group ospita le opere d’arte di Nidaa Badwan, vincitrice del Premio culturale Pannaggi/Nuova Generazione

BELFORTE DEL CHIENTI (Macerata) – C’è una luce che parla più forte di mille parole. Un silenzio che diventa colore, sguardo, gesto. E la fotografia che diventa “medicina” per l’anima, pronta a cogliere ovunque bagliori di luce e speranza. È da questo silenzio, scelto come forma di protesta e di resistenza, che nasce l’arte di Nidaa Badwan, protagonista della mostra che inaugurata martedì 15 aprile alle ore 17:30 presso la sede Simonelli Group, a Belforte del Chienti.

Simonelli Group sponsor del Premio Pannaggi/Nuova Generazione

L’evento celebra la vincitrice della settima edizione del Premio Pannaggi/Nuova Generazione 2024, e si apre in occasione della consueta cerimonia di consegna dell’opera a Simonelli Group, main sponsor del premio. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Associazione Amici di Palazzo Buonaccorsi e i Musei Civici di Macerata.

In mostra, una selezione delle opere che hanno incantato il pubblico e la critica nei mesi scorsi a Macerata.

Nidaa Badwan, protagonista della mostra (immagine concessa)

Ma a rendere questo appuntamento ancora più speciale è stata l’esposizione di un’opera inedita, nata durante i lunghi mesi di auto-reclusione dell’artista a Gaza: una stanza trasformata in mondo, in manifesto silenzioso per i diritti umani e delle donne, in atto poetico e politico insieme.

La mostra (immagine concessa)

Classe 1987, nata ad Abu Dhabi, cresciuta a Gaza e marchigiana d’adozione, Nidaa Badwan ha trovato nella fotografia il suo linguaggio più potente. Un linguaggio che – come scrive la professoressa Paola Ballesi – “ci racconta attraverso i suoi occhi, i suoi colori, il suo corpo che diventa parte dell’opera. Un’estetica della speranza, capace di trovare luce anche nel buio più profondo”.

“Siamo onorati di ospitare le opere di Nidaa Badwan nei nostri spazi, così come tutte le opere vincitrici delle passate edizioni del Premio Pannaggi/Nuova Generazione” dichiara Nando Ottavi, presidente Simonelli Group. “Sostenere l’arte, la creatività e il talento delle nuove generazioni fa parte del nostro impegno e della nostra missione”

Carolina Vergnano sull’aumento dei prezzi del chicco: “Ancora grande incertezza sui dazi di Trump”

Sono molte le cause per l’aumento del costo della tazzina: dal calo della produzione per il cambiamento climatico alle speculazioni. Carolina Vergnano, amministratrice delegata della torrefazione Vergnano e Corrado Alberto, presidente di Caffè Alberto, analizzano il complesso mercato del settore. Leggiamo di seguito un estratto de servizio pubblicato da TGR Piemonte.

Boom del costo del caffè: le cause secondo Carolina Vergnano e Corrado Alberto

MILANO – “L’aumento del costo del caffè nel 2024 è stato oltre il 70 per cento rispetto all’anno precedente e il 2025 è iniziato con un’ulteriore tensione sui mercati con incrementi ancora superiori”. A dirlo è Carolina Vergnano, amministratrice delegata di Caffè Vergnano. Le fa eco il presidente di Caffè Alberto, Corrado Alberto: “La fluttuazione – spiega – è tale per cui addirittura gli esportatori nei paesi d’origine non hanno la capienza finanziaria per acquistare il caffè verde che dovrebbero esportare”.

Le cause sono talmente numerose che elencarle tutte non è possibile. Al primo posto il cambiamento climatico, che procura shock idrici e termici alle piante. Il risultato è un calo della produzione. Al secondo posto la crisi dei trasporti, con i ribelli yemeniti Houthi che attaccano le navi occidentali in transito da e per il canale di Suez. Di conseguenza le compagnie di navigazione sono costrette a circumnavigare l’Africa aumentando costi e tempi. Ultimi sul podio gli speculatori. “C’è anche un aumento della domanda – aggiunge Alberto – per cui paesi che non consumavano caffè come la Cina, stanno iniziando a berlo, e l’aumento della domanda da che mondo e mondo fa aumentare il prezzo”.

A questo scenario va aggiunta la nuova incognita dei dazi del presidente Trump. “Il mercato americano – spiega Vergnano – rappresenta non oltre il 5% del nostro fatturato. C’è ancora grande incertezza su come possa finire questa storia dei dazi di Trump per cui noi siamo in attesa di capire come va a finire questa decisione”.

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Kimbo presenta il nuovo corso Coffee Master di I livello al Training Center di Scampia, 16/05

NAPOLI – Dopo il successo della prima edizione 2024 (sold out), prende il via venerdì 16 maggio 2025 il nuovo corso per Coffee Master di I livello al Kimbo Training Center di Scampia, progettato per gli esploratori del gusto e gli appassionati di una delle bevande più consumate al mondo.

Obiettivo di questo nuovo corso – esperienza formativa unica a cura dell’esperto del chicco Mauro Illiano e riservata ad un numero chiuso di 25 partecipanti – è quello di introdurre al mondo del caffè e sensibilizzare al riconoscimento di un caffè buono in termini di qualità della materia prima, rispetto dei processi di tostatura, blending, conservazione ed estrazione.

Il corso Coffee Master di I livello al Kimbo Training Center

L’approccio modulare inizia con la conoscenza dei princìpi basilari sulla bevanda per poi proseguire con un viaggio multisensoriale attraverso il quale i partecipanti scoprono tutte le sfumature delle diverse tipologie di caffè, le sue origini, la sua lavorazione, imparando a creare esperienze sensoriali uniche.

Kimbo Training Center (immagine concessa)

Con un focus di approccio alla degustazione e con la giusta alternanza di momenti teorici e pratici, il corso si articola in una sequenza di quattro lezioni secondo il seguente calendario:

  • venerdì 16 maggio / 14:00 – 18:00 – Introduzione al mondo del caffè
  • venerdì 30 maggio / 14:00 – 18:00 – Metodi di estrazione del caffè
  • venerdì 13 giugno / 14:00 – 18:00 – Analisi sensoriale dei caffè
  • venerdì 27 giugno / 14:00 – 18:00 – Principi guida del Coffee Pairing
  • tbc / consegna

Il costo di iscrizione al corso di primo livello è di 400 Euro, con un’offerta “Early Bird” – per i primi dieci iscritti – che dà diritto ad uno sconto di 100 Euro.

La sede del corso (immagine concessa)

Fortemente voluto proprio nell’area a metà strada tra Scampia e Melito di Napoli, dove Kimbo mantiene la sua produzione, il suo quartier generale, il suo cuore operaio, il Kimbo Training Center, unico Premier Training Campus SCA del Centro-Sud, è inteso come il luogo dove gli esperti di caffè che fanno continua ricerca per l’azienda condividono le loro esperienze, la loro cultura, i loro piccoli segreti.

Strutturato in due aree didattiche – una tecnica con dieci postazioni altamente professionali ed una teorica con cinquanta posti a sedere e tutti i necessari servizi audiovisivi – il Kimbo Training Center è dotato anche di un vero e proprio bar dedicato alle diverse metodologie di estrazione del caffè che diventa prezioso non solo per i focus specializzati e le analisi sensoriali sulle varie miscele ma anche per le future attività dedicate alla mixologia.

Docente del corso è Mauro Illiano, caffesperto e assaggiatore professionista di caffè, curatore della Guida dei Caffè e delle Torrefazioni d’Italia, fondatore di Napoli Coffee Experience, membro del comitato scientifico di Slow Food Coffee Coalition nonché autore di numerosi manuali tecnici e saggi divulgativi sul caffè.

“Investiamo tanto nella ricerca e nella formazione – sottolinea Mario Rubino, presidente di Kimbo SPA – perché da sempre riteniamo necessaria la diffusione di una vera cultura del caffè, così come da tempo si fa per il vino. Con le attività del nostro rinnovato Training Center vogliamo contribuire alla formazione di veri professionisti del caffè che possano finalmente offrire una adeguata esperienza di degustazione”.

Mario Rubino continua: “In quest’ottica, difendiamo anche la cultura del caffè napoletano perché l’eccellenza del prodotto da sola non basta: bisogna conoscere a fondo la materia prima, il processo della tostatura e tutte le tecniche di preparazione… in uno: avere la giusta cultura per poter offrire un buon caffè. Quella “cultura” che, con estrema passione, da qualche anno “insegniamo” con i nostri Corsi per Coffee Master e con tutte le altre iniziative di education in programma per il 2025”.

illycaffè insieme ai carabinieri per contrastare le truffe a Trieste

illycaffè e l’Arma dei Carabinieri uniscono le forze a Trieste per contrastare le truffe e difendere le persone più vulnerabili. L’obiettivo è quello di promuovere la cultura della legalità: i clienti dei locali potranno trovare volantini informativi con numeri da contattare in caso di sospetti. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Filippo Tomei per il portale d’informazione Diario FVG.

illycaffè e i carabinieri di Trieste uniti contro le truffe

TRIESTE – Oltre 200 bar, caffetterie e locali illy a Trieste diventano da oggi presidi informativi contro le truffe, grazie a una collaborazione tra illycaffè e l’Arma dei Carabinieri. L’iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa che ha visto la partecipazione dell’amministratore delegato Cristina Scocchia, del sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e del governatore Massimiliano Fedriga.

Un’alleanza virtuosa contro le truffe

L’obiettivo dichiarato è quello di promuovere la cultura della legalità con gesti semplici ma incisivi: i clienti dei locali potranno trovare volantini informativi con numeri da contattare in caso di sospetti e consigli pratici su come riconoscere i tentativi di raggiro.

“Il nostro piccolo contributo – ha spiegato Scocchia – serve a proteggere le persone più vulnerabili, soprattutto gli anziani, spesso bersaglio delle truffe.”

Il profitto non è tutto: l’azienda come attore sociale

Il compito delle aziende deve essere anche sociale,” ha dichiarato la ceo dell’azienda triestina a Diario Fvg, sottolineando che il profitto, seppur legittimo, non può essere l’unico obiettivo. illycaffè si impegna da tempo su fronti etici e sociali, come ha dimostrato con la recente iniziativa nel carcere del Coroneo, volta a favorire il reinserimento dei detenuti a fine pena.

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Massimo Cerutti SA premiata con la Medaglia d’oro 2025 della Swiss Roasters Guild nella categoria Espresso per la miscela tipo Milano

NOVAZZANO – Il 26 febbraio 2025, la Massimo Cerutti SA è stata insignita della Medaglia doro 2025, nella categoria Espresso con la miscela tipo Milano. Un importante riconoscimento per l’azienda che da generazioni investe nella ricerca e qualità delle sue miscele per garantire ai suoi clienti un caffè premium.

Massimo Cerutti SA ottiene la Medaglia d’oro 2025 della Swiss Roasters Guild

La medaglia d’oro è una garanzia autentica e indipendente di massima qualità. Un sigillo per i migliori caffè della Svizzera.

I membri della Swiss Roasters Guild (SRG) hanno sottoposto i loro caffè in sei categorie. La giuria è stata composta per l’80% da Q-grader, esperti internazionali, Stefan Richter, Claudio Petti, Irena Giest, Karl Kleinke, che hanno assegnato questo premio per la straordinaria qualità – gusto – equità degli aromi.

Le degustazioni sono state effettuate in forma anonima (sacchetti anonimi) e secondo criteri validi a livello mondiale.

Massimo Cerutti SA sostenitore delle borse di studio in collaborazione con l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo- Bra (immagine concessa)

Inoltre Massimo Cerutti SA ha iniziato una collaborazione con l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo- Bra (Piemonte – Italia), in qualità di sostenitore delle borse di studio.

Ferrero investe circa 282,5 milioni di euro nello stabilimento canadese di Brantford dove verranno prodotti i Nutella Biscuit

Ferrero ha investo 445 milioni di dollari canadesi (circa 282,5 milioni di euro) per espandere lo stabilimento produttivo di Brantford in Canada, dove verranno prodotti dal prossimo anno anche i celebri Nutella Biscuit. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicata su Il Sole 24 Ore Radiocor e riportata da Borsa Italiana.

L’investimento di Ferrero in Canada

MILANO – A partire dal prossimo anno i Nutella Biscuits saranno prodotti anche in Canada, nello stabilimento produttivo di Brantford (Ontario): lo ha confermato Ferrero a Il Sole 24 Ore Radiocor.

E’ la prima volta che la produzione del celebre biscotto di Alba varca il confine italiano: fino a oggi l’unico hub destinato alla produzione è stato quello di Balvano, in provincia di Potenza.

Per espandere lo stabilimento produttivo di Brantford, l’azienda ha messo a terra un investimento da 445 milioni di dollari canadesi.

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McDonald’s: investimenti previsti di 800 milioni fino al 2027, in Italia sono già presenti 610 McCafé

McDonald’s ha rinnovato l’impegno a investire nel Bel Paese con una somma prevista di 800 milioni di euro prevista per il 2027 (ne abbiamo parlato qui). Il 15 aprile, in occasione dell’evento “Condividere Valore: ristorazione informale e Made In Italy”, che si è tenuto presso la Sala Giacomo Matteotti della Camera dei Deputati su iniziativa di Luca Toccalini, sono stati presentati nuovi dati sui traguardi raggiunti dal marchio in Italia in cui, ricordiamo, sono presenti 610 McCafé.

Nonostante non siano stati forniti ulteriori dettagli su McCafé è probabile che molti dei nuovi ristoranti lo includeranno nell’offerta, considerando la popolarità del brand. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo di Italpress ripreso dal portale Agi Press.

Gli investimenti di McDonald’s in Italia

MILANO – Con 51 nuovi ristoranti aperti nel 2024 e un ambizioso piano di crescita, McDonald’s rinnova il proprio impegno a investire in Italia, generando valore che va a beneficio anche delle comunità locali, della filiera agroalimentare e del tessuto produttivo del Paese.

Un valore condiviso che Althesys, con lo studio “Effetto McDonald’s – Report di impatto socio-economico delle nuove aperture McDonald’s Italia 2024”, ha stimato raggiungerà i 164,5 milioni di euro a un anno dalle aperture, sulla base dei 52 milioni di euro già generati nella solo parte finale del 2024.

Un dato complessivo equivalente a quasi l’1% della crescita attesa del PIL italiano nel 2025 e che rappresenta l’8% del fatturato delle 5 principali imprese nel settore della ristorazione, con effetti virtuosi anche in termini occupazionali. Le nuove aperture, infatti, hanno generato 2.858 nuovi posti di lavoro (diretti, indiretti e indotti), l’equivalente dello 0,5% circa dell’intero comparto della ristorazione, per 48,2 milioni di salari e contributi lungo tutta la filiera.

Questi i principali dati presentati in occasione dell’evento “Condividere Valore: ristorazione informale e Made In Italy”, che si è tenuto il 15 aprile presso la Sala Giacomo Matteotti della Camera dei Deputati su iniziativa di Luca Toccalini.

Alla presenza delle istituzioni nazionali e locali, sono intervenuti Giorgia Favaro, amministratrice delegata di McDonald’s Italia, Alessandro Marangoni, CEO di Althesys, il Direttore Generale di FIPE Confcommercio, Roberto Calugi e il General Manager SEDA International Packaging Group, Andrea D’Amato.

“La Giornata del Made in Italy è il momento ideale per celebrare l’importanza della ristorazione collettiva per l’economia italiana. Questo settore, vera eccellenza del nostro Paese, è cruciale non solo per l’occupazione, ma anche per il suo impatto sociale. Aziende come McDonald’s, pur essendo multinazionali, hanno un forte radicamento in Italia e contribuiscono a valorizzare aree interne e periferie, creando spazi di socialità per famiglie e giovani. Inoltre, promuovono la qualità degli ingredienti collaborando con le filiere agricole italiane, incluse molte produzioni DOP e IGP, orgoglio nazionale”, ha commentato Luca Toccalini, X Commissione attività produttive, commercio e turismo.

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L’Esselunga di viale Piave a Milano chiude per ristrutturazione: ci sarà un nuovo Bar Atlantic

LIMITO DI PIOLTELLO (Milano) – Da domenica 20 aprile, giorno di Pasqua, il supermarket Esselunga di Milano in viale Piave sarà temporaneamente chiuso in vista di un importante intervento di ristrutturazione. Aperto il 2 agosto 1973, il negozio di viale Piave è punto di riferimento di molti clienti del capoluogo lombardo: già rinnovato una prima volta nel 1993, si estende oggi su una superficie di vendita di circa 1150 metri quadri con parcheggio coperto.

Il nuovo Bar Atlantic di Esselunga in viale Piave a Milano

L’intervento, della durata prevista di circa un anno, consentirà di dare una nuova veste a uno dei supermercati più iconici del centro città e, una volta completato, restituirà ai clienti un negozio moderno, con nuovi servizi e con le migliori proposte di Esselunga.

Il progetto prevede infatti anche l’ampliamento degli spazi con la realizzazione di un Bar Atlantic con dehor e di un’elegante profumeria eb, due brand del Gruppo Esselunga.

I clienti, oltre a poter effettuare gli acquisti tramite e-commerce su spesaonline.esselunga.it o sull’App Esselunga OnLine e riceverli a casa, avranno a disposizione, a partire dal 22 aprile, un nuovo locker che sarà collocato in viale Piave fronte strada, adiacente all’ingresso del parcheggio, dove ritirare la spesa effettuata online nella fascia oraria programmata senza alcun costo aggiuntivo.

A Milano Esselunga, inoltre, si prepara ad altre novità. A maggio, infatti, chiuderà laEsse di via Melchiorre Gioia, per poi aprire nei mesi successivi un nuovo negozio in piazza della Repubblica per una nuova e più completa esperienza di spesa.

Lanificio Bottoli presenta il cashmere tinto con i fondi del caffè

Lo storico lanificio Bottoli di Vittorio Veneto, Treviso, sta utilizzando gli scarti dei fondi di caffè di Dersut Caffè per la produzione di alcuni tessuti pregiati come il cashmere. L’aroma del chicco ancora non si può sentire ma l’azienda è al lavoro per migliorare questo aspetto. Leggiamo di seguito la prima parte dell’articolo pubblicato sul portale dell’Ansa.

Lanificio Bottoli e il cashmere con i fondi del caffè

VITTORIO VENETO (Treviso) – L’alta moda incontra la sostenibilità nello storico lanificio Bottoli, dove una piccola parte della produzione dei tessuti pregiati, come il cashmere, viene tinta utilizzando gli scarti dei fondi del caffè.

L’aroma non si può ancora sentire, ma Ettore Bottoli, direttore commerciale dell’azienda e figlio del presidente Roberto, assicura che ci stanno lavorando “anche se siamo ancora alle fasi preliminari”.

In attesa di raggiungere questo step, sciarpe, giacche e coperte assumono già il colore tipico della bevanda più amata dagli italiani grazie a un lungo e costoso processo.

“Abbiamo provato a tingere il cotone e il lino, ma niente” spiega Ettore alll’Ansa, che però non si è arreso e ha continuato a credere nell’idea di suo padre, fino a che “il colore ha attecchito sulla lana e sul cashmere”.

Il tintore “un po’ mi odia” scherza il direttore commerciale, perché la lavorazione è laboriosa, “ma dopo vari tentativi siamo riusciti anche a industrializzare il prodotto”. Che è diventato un’eccellenza richiesta dai più importanti marchi di moda mondiali. Non solo in Italia, dove producono per Etro, ma anche in Giappone, Paese nel quale Bottoli è venuto a presentare il suo prodotto al Padiglione Italia di Expo 2025 Osaka.

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Regno Unito: il caffè a 6 euro potrebbe diventare presto la norma

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LONDRA – Nel Regno Unito il costo di una normale tazza di caffè a 5 sterline, circa 6 euro, potrebbe presto diventare la norma: questo è il grido d’allarme espresso da alcuni gestori di caffetterie inglesi che ritengono che non porterà vantaggi ai loro affari. Gli analisti del settore, come riporta la BBC, prevedono che questo scenario potrebbe concretizzarsi entro i prossimi due o tre anni.

Le preoccupazioni dei titolari delle caffetterie nel Regno Unito

Ad esempio Nicola Lockwood, proprietaria del Bells Tea Shop a Lincoln, come riportato dalla BBC, osserva che molti proprietari di caffetterie stanno già vedendo questa tendenza in alcune zone, sottolineando il peso economico che potrebbe gravare sui consumatori abituali di caffè.

Anche Karen Wattam, del Garden Village Tearoom a Hull, teme che questi prezzi non saranno ben accolti dai suoi clienti, dove costi così alti potrebbero allontanarli.

Jeffrey Young, fondatore di Allegra World Coffee Portal, spiega che le bevande a base di caffè con aggiunte speciali come sciroppi o latte alternativo, spesso costano già 5 sterline, circa 6 euro, e confronta le preoccupazioni attuali con quelle di 20 anni fa, quando il prezzo di 2 sterline, circa 2,50 euro, per una tazza sembrava eccessivo.

L’aumento dei prezzi del caffè è influenzato da diversi fattori, tra cui un record nei mercati internazionali delle materie prime per i chicchi di Arabica.

Inoltre c’è da considerare il maltempo in Brasile e Vietnam, i principali produttori mondiali, che ha causato un forte calo della produzione.

Paul Rooke, della British Coffee Association, spiega che, sebbene le condizioni climatiche abbiano influenzato i prezzi dei chicchi, altri fattori come l’aumento dei costi energetici e delle spese operative stiano spingendo verso l’alto le spese delle caffetterie.

In ogni caso, il cambiamento nel prezzo del caffè è nell’aria anche oltre la Manica e ancora non è chiaro come si risolverà la questione legata al chicco, un mercato che con gli anni ha conquistato anche la Gran Bretagna (ne abbiamo parlato qui).